Stavo traducendo ma vedo che lo ha già fatto MiL. Ecco di seguito la lettera numero 1059 pubblicata da Paix Liturgique il 27 giugno, in cui si prosegue l’analisi della posizione del card. Pietro Parolin in seno alla Curia Romana, anche in prospettiva rispetto al futuro Conclave.
Zuffa a Santa Marta, il card. Parolin manipola
un Francesco alla fine del suo regno
Zuffa alla Domus Sanctae Marthae, ovvero come il card. Pietro Parolin, Segretario di Stato, manipola un papa Francesco alla fine del suo regno
Le indiscrezioni riportate dal blog Rorate Cæli, dopo essere state fugate da una virtuale smentita del prof. Andrea Grillo (secondo lui non ci sarà alcun documento nei prossimi mesi), sono state riprese dalla vaticanista americana Diane Montagna sul quindicinale The Remnant.
La vaticanista Diane Montagna sostiene e chiarisce quanto abbiamo detto nella nostra Lettre 1055 pubblicata il 18 giugno 2024: «Il card. Parolin chiede la morte della liturgia tradizionale?».
In questo modo fornisce diversi elementi di analisi: - queste voci, che siano totalmente o parzialmente vere, o che siano frutto di un’intossicazione, nascondono allo stesso tempo il gioco del card. Pietro Parolin, Segretario di Stato, la cui campagna elettorale per il prossimo conclave è già iniziata;
- i paroliniani sono in stretto contatto con il Dicastero per il Culto divino e la Disciplina dei sacramenti del card. Arthur Roche, Prefetto, e con l’attivissimo ideologo che ne è mons. Vittorio Francesco Viola O.F.M., Segretario, e possono contare sull’aiuto del card. Víctor Manuel Fernández, Prefetto del Dicastero per la Dottrina della fede;
- nel campo altamente simbolico della liturgia tradizionale, è molto attivo mons. Celestino Migliore, Nunzio apostolico in Francia, che sarebbe responsabile della Segreteria di Stato in caso di pontificato di Papa Giovanni XXIV (il card. Pietro Parolin);
- infine, la vaticanista Diane Montagna rivela che sarebbe coinvolto anche il card. Claudio Gugerotti, Prefetto del Dicastero per le Chiese orientali, con la difficoltà di non essere un alleato molto affidabile, perché è un concorrente papale del card. Pietro Parolin.
Il nocciolo della questione è che, sapendo quanto poco interesse papa Francesco mostri in realtà per queste questioni, alla Domus Sanctae Marthae si sta svolgendo un gioco di manipolazione molto sottile, in cui il card. Pietro Parolin potrebbe sperare di vincere ogni volta: o papa Francesco si lascia convincere a riaprire una guerra liturgica dura, aprendo la strada a un futuro Pontificato molto progressista; oppure – in una partita di biliardo a tre cerchi – il noto fastidio di papa Francesco per il suo Segretario di Stato viene ulteriormente esacerbato da questa manipolazione e si trasforma in una crisi aperta tra lui e il Papa, che favorisce anche la candidatura del card. Pietro Parolin, che diventa quella di tutti coloro, a destra ma soprattutto a sinistra, che vogliono voltare pagina rispetto al «dispotismo» di papa Francesco che li sta soffocando.
Toni schifosi. Degni dei peggiori anticlericali. Ormai non vi nascondete nemmeno più.
RispondiEliminaNon siete cattolici! Smettetela di giocare.
Chiunque prenda come un gioco le nostre denunce su quanto accade nella Chiesa, non ha compreso o non vuole comprendere la gravità della situazione e la crisi epocale nella Chiesa (non della Chiesa, che è e resta l'Una Santa, corpo mistico di Cristo), ignorando la realtà non per sua colpa ma a causa del deficit dell'Annuncio e degli insegnamenti distorti post Vaticano II, oppure è un provocatore da quattro soldi...
RispondiEliminaIo prego sempre il Signore che apra gli occhi a quanti continuano a insultare e contestare...
Mic lascia perdere, non rispondere a gente come l'anonimo delle 8.47. Fa parte della stessa cricca di troll che da qualche mese è coalizzata per spammare commenti anche su Messainlatino
EliminaSondaggio di fantasia:
RispondiEliminaLe vocazioni sincere potrebbero essere tra il dieci ed il venti per cento, quelle di comodo il quaranta per cento, quelle simulate un altro quaranta per cento.
La vera roccia è quel dieci/venti per cento.
Quelle di comodo in teoria potrebbero essere quasi sincere o serpi in seno.
Quelle totalmente simulate potrebbero essere guastatori interni per le ragioni più varie.
Se dal secondo gruppo le serpi si uniscono ai guastatori arriviamo ad un sessanta per cento del totale. Il gruppo serpi/guastatori sono quelli che hanno condotto la barca per quasi un secolo.
La parte rocciosa di minoranza è la resistenza interna aiutata a fasi alterne dalle vocazioni quasi sincere.
In sintesi la resistenza interna potrebbe essere del quaranta per cento. I traditori potrebbero essere il sessanta per cento.
Senza la Man dal Cielo sarà più che durissimo venirne a capo.
m.a.
Al momento del conclave del 2013 Pàrolin non era ancora cardinale. E se vi ricordate fu la prima nomina fatta da Bergoglio.
RispondiEliminaAlla segreteria di stato , ovviamente.
Perche' Parolin aveva lavoraþo per molto tempo alla segreteria di stato vaticana. Poi aveva avuto una piccola divergenza con un certo cardinal Ratzinger. Il punto di divergenza eŕa l'ingresso della Turchia nell' Unione euŕopea. Parolìn affermava che la cosa fosse vista bene dal Vaticano mentre L'opinione di Ratzinger era solo un'opinione personnale.
Prima di lavorare alla segreteria di stato Parolin era stato nunzio in Nigeria e in Messico. Ma , Ratzinger penso' fosse bene allontanarlo da Roma e, dopo averlo vònsacrato arcivescovo , lo spedi' in Venezuela dove al governo c'era Chavez.
RispondiEliminaQuando fu spedito in Venezuela Parolin aveva gia' fatto due viaggi a Pechino. Ovvero aveva gettato le basi del patto Cina Vaticano. Forse quel patto non doveva essere piaciuto molto a Ratzinger.
RispondiElimina(Sempre meglio Caracas di Vilnius)
Ma al tempo della nunziatura a Caracas il presidente della conferenza episcopale dell'America Latina era Bergoglio. E i due divennero amici.
Ovvero Bergoglio deve molto a Parolin. A meno che... a pensar male si fa peccato , ma talvolta ci si azzecca.
RispondiEliminaE tra le numerose false vocazioni, saranno forse poche quelle "arcobaleno"?
13:53
EliminaGiusto. Bravo!
m.a.
Semppre analizzando il curriculum di Parolin , si vede che , essendosi laureato alla Gregoria in diritto canonico dovrebbe essere vicino alle posizioni dei gesuiti. Ne segue che non dovrebbe essere in competizione con Bergoglio su questo argomento.
RispondiEliminaL'articolo , pur dando una importante notizia, cioe' çhe il Giovanni XXIV sarebbe il Parolin sembra voglia inserire dubbi sulla solidita' del rapporto Bergoglio - parolin. Potrebbe essere visto come un tentativo di boicottaggio di questa eventuale nomina la scarsa nomina di cardinali italiani ?
Anonimo delle 09:33,
RispondiEliminaSecondo me i commenti dei troll non dovrebbero essere neppure pubblicati perché scandalizzano la fede di chi, ancora con scarse conoscenze teologiche, legge i siti cattolici per cercare di capirci di più.
I troll disturbano, scandalizzano, deviano i discorsi...e non imparano mai nulla: non serve a niente argomentare contro di loro: o sono STUPIDAMENTE IRREMOVIBILI NELLE LORO IDEE FARLOCCHE oppure sono PAGATI PER BOICOTTARE I SITI CATTOLICI!
La cosa peggiore che si possa fare è pubblicarli!
Mi auguro almeno che la Guarini, per evitare che il suo blog diventi fonte di scandalo, si occupi di confutare tutti i commenti dei troll che non vengono confutati dai vari commentatori del sito.
Un articolo, anche interessante, il cui ultimo commento è quello di un troll, viene neutralizzato e a volte viene pure distorto fino a scandalizzare le persone con una fede debole: i troll questo lo sanno molto bene ed è per questo che, finché troveranno qualcuno che pubblica i loro commenti, non si stancheranno mai di trollare e scandalizzare!
Alla fin fine tenere i professori modernisti all'interno dei seminari non è molto diverso dal tenere i troll a commentare sul proprio blog: si danno dei diritti all'errore, gli si da la possibilità di arrivare a dare scandalo.
Non pubblico i commenti dei troll, che sono a bizzeffe. Ogni tanto, uno per tutti, per aver l'occasione di fare il punto sul livello d'ignoranza e di improntitudine che circola e riaffermare la verità...
Elimina@Anonimo 16:35 : non si può non condividere il concetto espresso in questo commento, anche a me i troll danno molto fastidio. I preti modernisti non ci danno ascolto, ci ci deridono o compatiscono, a volte ci sbattono la porta in faccia ( a me è successo, da un prete tutto Luteto e comunisti....), non vedo quindi perché noi dovremmo essere autolesionisti, perdere tempo e fiato con loro. Bisogna tutelare anche i più fragili e facilmente influenzabili, non esporli al morso velenoso ((menzogna e inganno) di quella gente là.
EliminaIl Signore ha sempre preferito i piccoli numeri per vincere, perchè appaia che la vittoria viene da Lui.
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RispondiElimina# Criticare Mic perché ogni tanto pubblica i commenti dei Troll appunto per far vedere la loro ignoranza e malafede, mi sembra assurdo.
Ancora più assurdo attribuire alla presenza di un commento-Troll la capacità di turbare le anime dei lettori nella loro fede. Suvvia, se bastasse così poco a scuotere la loro fede..Non bisogna ritenere i lettori dei fessi, anche questo va detto, che non sappiano capire di trovarsi di fronte a gente male intenzionata.
La cosa più assurda di tutte: paragonare il mantenere di un commento-Troll al mantenimento dei professori modernisti nei seminari. Cerchiamo di mantenere il senso delle proporzioni.
Quello di non voler mai discutere con l'avversario per confutarlo è un vecchio difetto di una certa mentalità cattolica.
Z.