Nella nostra traduzione da Catholic Herald una interessante analisi sulla recente posizione del Vaticano in ordine al tema del giorno [qui]. Bergoglio appare sempre più come guida politica anziché religiosa...
Perché c’è voluto un musulmano per convincere il Papa
a denunciare una disgustosa parodia dell’Ultima Cena?
A prescindere dai suoi obiettivi o dalle sue tattiche, il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan è senza dubbio un formidabile uomo politico.
In 20 anni di potere, è stato il pioniere di una strategia economica populista nota come Erdonomics, ha sfruttato l’Islam moderato come potente forza politica e ha posizionato la Turchia come potenza regionale e globale, il tutto mantenendo una forte base di sostegno interno.
Lo scorso sabato, il leader turco ha aggiunto un altro risultato al suo curriculum, probabilmente non meno impressionante: convincere Papa Francesco a fare qualcosa che ovviamente non voleva fare – e cioè finalmente a parlare della polemica sulla cerimonia di apertura delle Olimpiadi svoltasi a Parigi otto giorni prima.
Considerando quanto notoriamente ostinato possa diventare il pontefice argentino quando si sente messo all’angolo, il fatto che Erdoğan sia riuscito dove altri avevano fallito, compresi i membri della stessa gerarchia vaticana, deve essere visto in maniera sorprendente.
Nella tarda serata di sabato, a Roma, la Sala Stampa vaticana ha rilasciato una dichiarazione in francese in cui si afferma che la Santa Sede era stata “rattristata” dalla cerimonia del 26 luglio e indicava di volersi unire alle “voci che si sono levate negli ultimi giorni per deplorare l’offesa arrecata a molti cristiani e credenti di altre religioni” [ne abbiamo parlato e discusso qui].
Il riferimento, ovviamente, era alla manifesta parodia dell’Ultima Cena, che ha suscitato indignazione a livello mondiale.
La dichiarazione vaticana ha aggiunto che un evento destinato a promuovere l’unità globale non dovrebbe ridicolizzare le credenze religiose, e ha detto che la libertà di parola non è in discussione, ma deve essere calibrata sul rispetto per gli altri.
Nei corsi di giornalismo, agli aspiranti reporter viene insegnato che dei sei elementi classici di una notizia – chi, cosa, dove, perché, come e quando – il “quando” è di solito il meno importante. Tuttavia in questo caso l’eccezione conferma la regola, perché in realtà qui il “quando” è il fulcro della questione.
Il comunicato vaticano è uscito alle 19.47 di sabato sera, un’ora insolita per un comunicato che non sia un’emergenza. Il che non era, posto che la cerimonia in questione si era svolta ben otto giorni prima. Il Vaticano ha avuto molte occasioni per commentare in modo più consono, compreso il discorso dell’Angelus domenicale del Papa la settimana precedente.
Alla fine, verosimilmente, è stato Erdoğan a rompere l’impasse.
Martedì scorso, il leader turco ha detto ai membri del suo partito AK (AKP) al governo che
“alla prima occasione”
avrebbe chiamato Papa Francesco per esortare il pontefice a parlare contro la scena “disgustosa” delle Olimpiadi. Giovedì, il suo ufficio ha rilasciato una dichiarazione sui social media che dichiarava che la chiamata aveva avuto luogo, affermando che Francesco aveva ringraziato Erdoğan per la sua “sensibilità contro la dissacrazione dei valori religiosi”.
Ciò ha lasciato al Vaticano due scelte: o non dire nulla, lasciando così in sospeso il leader turco, o dire qualcosa, anche se con riluttanza. Alla fine è stata scelta la seconda opzione.
Prima di sabato, il silenzio del Papa sulla controversia dell’Ultima Cena faceva quasi pensare che cercasse una medaglia olimpica nel tenere a freno la lingua. La sua reticenza è stata particolarmente sorprendente se si considera che molti vescovi cattolici si sono pronunciati, evidenziando l'assenza del Papa.
Sui motivi, possono essere individuati diversi elementi.
Innanzitutto, non si tratta dell’unico caso in cui ci sono state critiche al suo presunto silenzio. Per anni è circolato un tam tam di insoddisfazione per la mancata volontà del Papa di condannare pubblicamente la situazione della Cina in materia di diritti umani e libertà religiosa qui. Ancor più recentemente, ci sono state lamentele per la moderazione del Papa nel condannare la Russia e Vladimir Putin per la guerra in Ucraina.
In entrambi i casi, i sostenitori sostengono che Francesco abbia gli occhi puntati su risultati maggiori: con la Cina si tratta di relazioni diplomatiche complete e della protezione della piccola minoranza cattolica del Paese, mentre con la Russia si tratta della possibilità di fungere da arbitro neutrale nel tentativo di negoziare la pace.
Alcuni osservatori, in questo caso, hanno individuato un calcolo simile.
Secondo loro, Francesco potrebbe essere poco incline, in questo momento, ad affrontare una battaglia diplomatica con la Francia, in parte a causa della decisione del marzo scorso di inserire un presunto diritto all’aborto nella costituzione del Paese. Soprattutto perché una coalizione di sinistra sembra sul punto di salire al potere, coalizione che probabilmente non sarebbe propensa a rapporti amichevoli con la Chiesa; e dunque il pontefice ha tenuto conto del momento.
Più in generale, i sostenitori di Papa Francesco dicono che non voleva rendere la situazione più tesa di quanto non lo sia già, e che comunque ha problemi più grossi da affrontare. Questo, ad esempio, è stato il succo, sulla telefonata di Erdoğan con Francesco, dell’analisi del sito italiano Il Sussidiario, generalmente favorevole al Papa.
Nel pezzo di Niccolò Magnani si legge: il “basso profilo” di Papa Francesco serve a non gettare altra benzina sul fuoco, in un conflitto in cui la religione è ben lontana dall’essere il vero tema chiave”. Magnani scrive:
“La cerimonia di apertura delle Olimpiadi, abbastanza noiosa, parla di provocazioni fini a se stesse, di cultura woke e così via”.
“La libertà cristiana e la distinzione tra fede e politica è molto chiara, e questi sono temi appena un po’ più profondi e interessanti di una battaglia mediatica sull’essere pro o contro le drag queen”.
Da non sottovalutare anche la possibilità che Francesco non volesse essere associato ad alcune delle figure accusatorie.
In effetti, ogni possibilità che il Papa parlasse di sua spontanea volontà è stata probabilmente annullata il 28 luglio, quando l’arcivescovo italiano Carlo Maria Viganò, recentemente scomunicato - bête noire del papato di Francesco - ha rilasciato una dichiarazione personale di due pagine [qui] in cui insisteva che “la tolleranza non può essere l’alibi per la distruzione sistematica della società cristiana”.
A questo punto, Francesco avrebbe potuto essere più spaventato dalla prospettiva di essere pubblicamente d’accordo con Viganò che dal fatto di lasciar passare senza commenti un’ironica frecciatina alla sensibilità cristiana.
Probabilmente dovremmo anche notare che in teoria, a luglio Francesco era in vacanza, con la sospensione delle udienze generali e della maggior parte delle altre attività papali.
Inoltre, c’è il fatto che molti si aspettavano che Papa Francesco avesse qualcosa da dire, e fin dall’inizio questo è stato un Papa che si diletta a rovesciare le aspettative.
Tutto ciò considerato, c'è da chiedersi come abbia fatto Erdoğan a convincere il Papa a rompere il suo silenzio, anche se indirettamente, attraverso una dichiarazione non firmata e rilasciata in un momento apparentemente pensato per ridurre al minimo l’attenzione: una sorta di equivalente vaticano del famoso “Friday dump” della Casa Bianca.
Innanzitutto, durante la sua telefonata con il Papa,
Erdoğan ha abilmente confezionato il suo appello sulle Olimpiadi con una discussione sulla guerra a Gaza suggerendo tra l’altro a Francesco colloqui con i Paesi che sostengono Israele come parte degli sforzi diplomatici per evitare un’escalation.
Il Papa e i suoi collaboratori vaticani vorrebbero svolgere un ruolo di mediazione per la pace in Terra Santa e, se il costo per assicurarsi l’appoggio di uno dei leader musulmani più influenti al mondo in questo sforzo è stato quello di dargli un contentino sulla controversia olimpica, potrebbero aver pensato che fosse un prezzo da pagare.
Inoltre, Papa Francesco sta cercando di riorientare il Vaticano dal suo profilo storico di istituzione occidentale verso un ruolo più globale e non allineato, e una parte fondamentale di questo programma è stata l’avvicinamento al mondo islamico. Vedendo la marea crescente di indignazione islamica per il quadro olimpico, Francesco potrebbe aver ritenuto più importante dare un segnale di solidarietà che assecondare le proprie preferenze.
Comunque sia, resta il fatto che per un’intera settimana, cattolici di vario genere – tra cui, in privato, diversi vescovi che ritenevano che il silenzio papale stesse sminuendo le loro proteste e che hanno comunicato il loro disappunto a Roma – non sono stati in grado di suscitare una risposta vaticana, mentre Erdoğan ci è riuscito.
Nella politica turca, l’assegnazione di soprannomi ai leader è un’abitudine consolidata. Nel corso degli anni, Erdoğan è stato soprannominato in vari modi Reis, che significa “capo”; Beyefendi, che significa “gentiluomo” o “amico”, a seconda che lo si intenda in senso ammirativo o peggiorativo; e, naturalmente, Califfo.
Resta ora da vedere se un altro appellativo potrebbe aggiungersi a questa lista in aumento: Erdoğan “sussurratore di Francesco”.
John L Allen Jr/ Crux, 4 agosto 2024[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
_____________________
A I U T A T E, anche con poco,
l'impegno di Chiesa e Post-concilio anche per le traduzioni
(ora che sono sola ne ho più bisogno)
_____________________
A I U T A T E, anche con poco,
l'impegno di Chiesa e Post-concilio anche per le traduzioni
(ora che sono sola ne ho più bisogno)
IBAN - Maria Guarini
IT66Z0200805134000103529621
Codice BIC SWIFT : UNCRITM1731
IT66Z0200805134000103529621
Codice BIC SWIFT : UNCRITM1731
Certe motivazioni utilizzate per giustificare Bergoglio sono semplicemente assurde, a prescindere.
RispondiEliminaNessuna motivazione politico-diplomatica può giustificare un Papa che non difende la fede cattolica.
Le scelte di opportunità politica non possono mai essere anteposte alla fede, non scherziamo.
Erdogan, almeno in questo caso, ha svolto una funzione altamente positiva. Il Signore sia lodato!
Cardinal Raymond Burke has condemned the Olympics Opening Ceremony as a “Theatre of Satan.” He described it as “an unbelievable manifestation of the darkness and sin in our world,” adding that “it is difficult to imagine anything more debased and blasphemous.”
RispondiEliminahttps://www.corriere.it/opinioni/24_agosto_04/olimpiade-la-cerimonia-e-stata-una-offensiva-e-ideologica-banalita-d035bab9-2e67-411c-b5fc-3b00a1e63xlk.shtml
RispondiElimina5 agosto, festa della Madonna della Neve e della Dedicazione della Basilica di Santa Maria Maggiore, nella Quaresima della Dormizione e Assunzione e alla vigilia della Trasfigurazione; si ricordano due eventi: la prodigiosa nevicata che si ebbe sul Colle Esquilino il 5 agosto 358, preannunciata dall'apparizione della Madre di Dio in sogno a due pii anziani patrizi romani di fede cristiana e l'edificazione della prima basilica mariana in Occidente; la Dedicazione dell'attuale Basilica, costruita sopra la precedente, dopo la celebrazione del Concilio di Efeso (431) che aveva dogmatizzato la divina maternità di Maria...
RispondiElimina"Così esortiamo a rendere fruttuoso il digiuno con generosità di elemosina, rallegrandovi che il Signore, grazie a voi, nutre e veste i poveri"
(San Leone Magno, il Papa del Concilio di Efeso, dal Sermone 85)
"Dedicazione della basilica di Santa Maria Maggiore, innalzata a Roma sul colle Esquilino, che il papa Sisto III offrì al popolo di Dio in memoria del Concilio di Efeso, in cui Maria Vergine fu proclamata Madre di Dio." (dall'ultima edizione del Martirologio Romano)
RispondiEliminaQue l'on soit chrétien ou musulman, que l'on tienne Jésus pour Dieu, seconde personne de la Très Sainte Trinité, ou pour un simple prophète annonciateur de Mahomet, le blasphème commis à son endroit ne peut que soulever l'indignation de toute personne encore sensible à l'honneur de la Foi, et ne saurait être toléré ou minimisé, même pour de prétendues raisons diplomatiques.
D'autre part, que la même bande de voyous, grassement payés par les impôts des citoyens, souille à nouveau la figure sacrée de la reine martyre Marie-Antoinette, avec les applaudissements du couple infernal Macron-Trogneux, est absolument inacceptable.
Ces gens-là sont dégueulasses.
Quant au dénommé Bergoglio, on a tout simplement honte d'être contemporain d'un pontife pareil. Une telle veulerie, chez un pape. ne s'est jamais vue dans l'histoire de l'Église. A quel degré de bassesse ne sommes-nous pas tombés ?
Un comunicato della Sala Stampa Vaticana a quell'ora e a otto giorni dal fattaccio è peggio di un "non comunicato". Sa di naftalina. Qualcosa che si fa controvoglia, quasi sottovoce per non disturbare i manovratori dietro le quinte.
RispondiEliminaCome se il Vaticano dicesse "tutto questo casino per una rappresentazione anticristiana? Con tutti i problemi che la Chiesa deve affrontare? Dal caldo rovente proprio in estate, quando dovrebbe fare freddo....ma è il clima impazzito! Alla pletora di cattolici intransigenti che disturbano con la loro petulanza! Con tutte queste unioni gay da benedire! E il sinodo che preme, suvvia! E' il diverso che avanza, fratelli, fatevene una ragione".
Eh sì, forse una ragione ce la possiamo anche fare, ma la fede dove la mettiamo?
Cosa hanno in comune i seguenti atti?
RispondiEliminaFar dormire gli atleti olimpici su letti di cartone riciclato e materassi in plastica
Accomodarli in stanze prive di aria condizionata (a Parigi, in agosto)
Costringerli a gareggiare in uno dei fiumi urbani più inquinati al mondo (ma ufficialmente depurato con grandi investimenti e, vivaddio, certificazione ISO di sostenibilità)
Forzarli a mangiare vegano, mentre sognano di nascosto facoceri arrosti
Presentare nella cerimonia iniziale citazioni parodistiche di tenore provocatoriamente laicista e ideologicamente schierato
Vietare la partecipazione agli atleti russi e bielorussi in quanto tali
ecc. ecc.
A prima vista sembrerebbe non esserci niente in comune, ma sarebbe una valutazione superficiale.
Ciò che hanno in comune è un'intenzione squisitamente didattica.
In comune c'è, cioè, la volontà di FARE LA LEZIONCINA al resto del mondo.
Ecco, vi mostriamo come anche atleti rinomati possano adattarsi a mangiare hamburger di sedano e sorridere, a schiattare di caldo per ridurre l'impronta carbonica, a nuotare tra le nutrie perché si fa con quello che si ha a chilometro zero; e poi vi mostriamo come si mettono al loro posto gli autocrati illiberali (almeno quelli con cui protempore non facciamo affari), o come si mettono alla berlina tutti quei ridicoli orpelli culturali, naturali e religiosi che ancora albergano tra voi popoli primitivi (e che a noi della rive gauche paiono così disgustosamente provinciali).
E questo è caratteristico della Francia, come dell'Europa e dell'Occidente odierno.
Intossicate da mezzo secolo di egemonia economico-militare le classi dirigenti occidentali sono oggi in pieno "momento Fukuyama":
"Siamo l'apogeo della civiltà; restano dettagli da correggere, minuzie da aggiustare, ma siamo lieti di annunciarvi che con noi la Storia è giunta a conclusione. Al resto del mondo resta solo l'alternativa tra divenire come noi o languire nell'insignificanza umbratile di chi è lontano dalla Luce."
Così mentre il Regno Unito va a fuoco (dopo che ad andare a fuoco era stata la Francia più volte), mentre gli USA sono in una perenne campagna elettorale tra gente che il vaccaro medio ritiene scema, mentre l'Europa si deindustrializza, mentre dove noi vediamo nobiltà d'animo e inflessibili diritti umani, tutto il mondo vede l'ipocrisia e i doppi standard dell'Occidente, mentre tutto questo accade, noi siamo qui a IMPARTIRE LEZIONCINE.
Ovviamente finirà malissimo.
E l'unico rammarico è che, se non succede qualcosa presto, averne avuto consapevolezza preventiva non ci sarà di nessuna consolazione.
Cit. Andrea Zhok
Incredibile che il vaticano abbia reagito solo perché sarebbe rimasto l’ultimo a non farlo, anche e perfino tra i non cristiani.
RispondiEliminaLa situazione attuale della Chiesa mescola al dramma il grottesco.Protestare (flebilmente) dopo una settimana dall'offesa fa cadere le braccia.
RispondiEliminaTutto è cominciato a Roma, la città eterna, scelta da NSGC come sede del beato Pietro e dei suoi successori; contro di essa si è scagliato satana, la scimmia di Dio, roso dall’odio verso il Creatore e l’intera umanità; vi ha quindi sguinzagliato i suoi dèmoni per conquistarne il potere ecclesiastico e politico; si è impadronito della Chiesa di Cristo, con il colpo di mano al Conclave del 1958 ed il successivo, diabolico, Concilio Vaticano II; poi vi ha posto le basi per conquista del potere politico in tutto l’Occidente euroatlantico, con la creazione del Club di Roma, antesignano e precursore del WEF, del Club di Davos, del NWO (il Nuovo Ordine Mondiale) a cui i suoi servitori cercano di arrivare con l’attuazione della loro luciferina Agenda 2030, una vera e propria "summa" di menzogne spudorate, falsità ed inganni, degna del tranello attuato dal serpente dell'Eden ai danni dei nostri progenitori Adamo ed Eva.....
RispondiEliminaCome perdere in entrambi i casi:
RispondiEliminaa) le olimpiadi in quanto concezione sportiva edonista ed egocentrica è da condannare in sé oltremodo per lo sperpero, la devianza intrinseca è l'oppressione che la rende possibile a livello di mercato.
b) condannabile è certo l'irriverenza ed il dispregio, senza piagnistei, basterebbe una maledizione e gettare alla Paolo di Tarso per il loro bene tali apostati in balìa del mondo e di Satana.
Il risultato di queste due cose insieme applicate è desumibile: essendo l'olimpiade non solo reificazione dell'alienazione moderna che dispregia la reale attività corporale nella sua salute e fortificazione come servizio sociale e benessere proprio atto a lodare DIO, inoltre è un ritorno al paganesimo nella sua versione degenerata dunque dovrebbe essere passibile di scomunica il parteciparvi come l'interessarvici, cose non dissimili di cui chiunque abbia un sentore cristiano riconosce in tutti i grandi dottori e periti del passato si sia avuto contro gli spettacoli, ad esempio. Fare sport per i premi ed i privilegi, per soldi e rango, non ha nulla a che fare con il lottare per la giustizia.
E' in ogni caso però del tutto illogico e non fattuale rimproverare il mondo per le sue blasfemie, se lo si fa per parteciparvi: se la condanna è solo parziale, se la condanna è infondo un pulirsi la coscienza pretendendo che il mondo si allinei alla Rivelazione e la riverisca quindi in sé negando la lotta spirituale per la vanità e la comodità , e dunque condannando l'empietà viscida in realtà si vuol giustificare in sè l'ipocrisia e l'impurità..
Il guadagno di ciò per l'Islam, che è deputato a compiere la parte di quelli "tosti" ( quando sono una manica di pederasti e gente dal doppio peso e della doppia misura, ergo squallidi opportunisti ) è non tanto nella figura barbina di Francesco quanto in chi desidererebbe avere rappresentanti di tal fatta nella Fede.
p.s. l'Islam in quanto ha cose buone in quanto umane, come l'agonismo ha cose buone in quanto umano, nel senso nobile di umano. Di questi tempi ognuno approcci come vuole, ma ci vuole una bella faccia di bronzo a fare quelli tutti di un pezzo quando si ciancia tanto di anticapitalismo eppure si ha un conto in banca usuraio per vivere, l'analogia è questa. La decenza imporrebbe pentimento e preghiera e silenzio, semmai, perché nessuno di noi è escluso dal sistema.
Davide Troiano
Siamo stati e siamo tutti figli del nostro tempo, indignarsi e lottare contro la blasfemia e gli orrori orgiastici è tuttavia da farsi. Come lottare per la verità ripudiando gli errori e chi li proclama con la bandiera del nuovo vecchio paganesimo riciclato dal nemico nel campo..nemico. Purtroppo. Guerra totale nei confronti dei Cristiani ed allora sia guerra dei Cristiani contro tali oscenità, e non solo a queste.
RispondiEliminaAnche l'Iran ha convocato l'ambasciatore di Francia e Ali Khamenei in persona ha rilasciato dichiarazioni sul fatto francese.
RispondiElimina“Vi prego, state legati con umiltà alla santa Chiesa di Cristo, in sé senza rughe, anche se nei suoi ministri prostituta”.
RispondiEliminaSan Gaetano Thiene, ha amato enormemente la santa Chiesa e sa che fuori di essa non vi è salvezza, specie per chi colpevolmente l’abbandonasse. Con il realismo duro tipico dei santi ci invita a nutrirci del suo dolce e soave miele, ma senza dimenticarsi che esiste anche il pungiglione della morte che non risparmia alcun uomo, anche se consacrato.
Chi nella Storia ha cercato di purificare e castigare (render casta) la Chiesa, volendo credere alle intenzioni più benevole, alla fine l’ha dilanianata e ferita, perdendo il legame sacro di un salvifico cordone che nutre i figli alla Madre. Così fecero Lutero e tristi compagni.
San Gaetano, invece, ha purificato e castigato se stesso e ha edificato e illuminato la santa Chiesa e i fedeli della sua epoca.
I peccati dei preti scandalizzano solo quei peccatori incalliti che non volevano altra scusa per restare a sguazzar nel loro brago.
I santi, delle mancanze degli uomini di Chiesa, se ne dispiacciono, ma non se ne possono certo scandalizzare perché sanno che i medici esistono proprio perché esistono i malati e le malattie.
RB
Due testimonianze ricevute e due piccole considerazioni.
RispondiElimina1) Come ho già detto altrove, ho un cliente valdese, ovviamente ho il suo numero di telefono e ieri sera l'ho chiamato e gli ho chiesto cosa pensasse la Chiesa Valdese di questo atto blasfemo, perchè non aveva rilasciato alcuna dichiarazione in merito. Mi ha risposto testualmente: "Non abbiamo detto nulla perchè non lo abbiamo ritenuto blasfemia ma una buffonata, merita solo l'indifferenza". Forse ha ragione: meno se ne parla, meglio è.
2) Ieri un elettricista la cui ditta è assicurata da me per responsabilità e infortuni mi ha portato il certificato della vaccinazione che ha fatto quella mattina e mi ha detto che lui, o forse la sua compagna, aveva definito la scena in cui Maria Antonietta sfila con in mano la propria testa La versione tamarra del Bertrand de Born di Dante. Sapeva che avrei capito subito senza ulteriori spiegazioni. Mi ha chiesto anche una cosa strana: se il Cattolicesimo ha uno o più peccati imperdonabili, che non possono essere assolti nemmeno dal Papa in persona. La giro a chi legge qui, perchè non è Diritto Canonico ma proprio teologia: io sapevo che l'unico peccato imperdonabile è di fatto l'essere atei, non l'apostasia in sè, ma solo perchè l'autore non vi dà peso. Non so se si riferisse ai fatti in questione o ad altro.
Il mio cliente greco-ortodosso non è raggiungibile, forse è in Grecia, ma le posizioni di quella chiesa sono state rese note, anche se in italiano non ho trovato nulla.
Ha fatto scalpore l'infezione intestinale di atlete che hanno gareggiato nella Senna.
RispondiEliminaLa Senna non è solo un fiume inquinato. È soprattutto la metafora di un potere malato e bugiardo che può farci tuffare ovunque, se non diciamo NO. Non esiste formula magica più potente del NO.
In tutta sincerità, non sono affatto sorpreso dagli squallidi spettacoli inscenati per l'apertura dei giochi olimpici in Francia. L'odio per la Religione e la Monarchia (tradizionale, con la consacrazione del Re a Reims, l'ottavo Sacramento) è il volto stesso della Rivoluzione, il cardine della Repubblica laica e massonica francese, ma anche di tutti gli Stati moderni, che si ispirano alle dottrine della Rivoluzione francese. L'odio per la Regina Martire Maria Antonietta - verso la quale, continuando una lunga tradizione familiare, nutro un culto speciale - nonostante il passare del tempo non si attenua: ella rappresenta esattamente l'opposto dello squallore della modernità. Grazie al Cielo, esistono ovunque gli innamorati della Regina Martire. È triste constatare come la Chiesa, particolarmente in Francia, vada a braccetto da gran tempo con la Rivoluzione. In questo caso, il Concilio Vaticano II e Francesco non c'entrano. Sono essenzialmente due gli atti nefasti commessi dalla gerarchia cattolica che hanno favorito il progresso del liberalismo e della rivoluzione: il ralliement ordinato al clero e ai fedeli cattolici - in gran parte monarchici - da Leone XIII alla Repubblica francese laica e massonica (1892) e la condanna dell'Action Française di Pio XI (1927).
RispondiEliminaIl filosofo Marcel de Corte scrisse un saggio sulla condanna dell'Action Française, edito in lingua italiana col titolo La cecità di Roma (La Chiesa e Maurras) dalle Edizioni Thule. Ne riporto alcuni stralci.
La democrazia è una religione temporale e lo Stato che la dignifica è senza una società che dà esso dipenda. Un tale sistema, in realtà, non può chiamarsi se non mitologia, fiaba, utopia. Non esiste di fatto! Tutte le attività dell'uomo che l'uomo stesso occupano come fine, finiscono con lo sboccare nel nichilismo, nella privazione di ogni autentica realtà, nel male e nella morte, come diceva Maurras.
L'aberrazione della Chiesa contemporanea, tranne la momentanea interruzione del pontificato di Pio XII, è tale da non scorgersi minimamente che la democrazia è il suo surrogato e che, così come la falsa moneta scaccia l'autentica, la falsa Chiesa è destinata alla eliminazione dalla autentica comunità soprannaturale dei fedeli. Bisognerebbe essere ciechi per non accorgersene.
La cecità di Roma nella condanna dell'Action Française non è ancora finita. Maurras non è stato infatti colpito in quanto agnostico ma in quanto antidemocratico e in quanto strenuo oppositore alla funesta riconciliazione di una Chiesa che egli venerava come "il tempio della definizione del dovere" dei cittadini, con un regime politico utopistico fondato sulla negazione dei valori autentici della società.
La Chiesa, società a base sovrannaturale ha bisogno di una società naturale che le sia complementare. Essa non ne ha più alcuna davanti a sé. Collaborare con essa nella distruzione di ciò che resta in lei di vitale e partecipare a ogni forma di democratizzazione portata sino al limite di un "socialismo cosmico" al fine di salvare se stessi, è la peggiore delle illusioni. Non significa altro che seminare sulla pietra nella speranza illusoria e insensata di un prossimo raccolto.
Sì è ben in diritto di chiedersi a questo punto, riprendendo una formulazione di Pascal, se una tale cecità non sia in fondo un fatto sovrannaturale.
Nel settembre 1927, la Croix pubblicava una lettera collettiva dei preti operai parigini che si rallegravano con Pio XI per il suo "atto liberatore". Noi, oggi, sappiamo ciò che questo "atto liberatore", prototipo di molti altri successivi, ha scatenato nella Chiesa e nel mondo: tutte le forze più tenebrose dell'autodistruzione.
(pagg. 24-25)
In questa citazione sono espresse meravigliosamente infinite verità.
Nel silenzio del Papa cerca l'apertura dei giochi olimpichi c'e un'altro punto: Francesco nella Messa del giovedi santo, da quanto me ricordo, ha lavato i piedi di almeno un transessuale. Un Papa che compie un tale gesto in una cerimonia santa può considerare l'accaduto nell'apertura dei giochi olimpichi una bestemmia?
RispondiEliminaA rb:i peccati dei preti sono una cosa, l'apostasia è modifica della religione, ( paganesimo riciclato) e si deve combattere duramente . San Atanasio docet. A ex studente: tacere è tradire Cristo. E i fatti non sono buffonate ma blasfemia di chi adora Satana ed i suoi vizi, con oltraggio a defunti. I peccati che possono essere perdonati da un Sacerdote li perdona pure il Papa, puó il Papa revocare certe scomuniche. Se Papa è. I peccati contro lo Spirito Santo , dice Gesù, non saranno perdonati nè di qua nè di là. Chi si pente, chiede perdono e cambia vita si deve confessare da un Sacerdote, sia anche non Vescovo o Papa. A Laurentius : che concilio e Francesco non siano causa ... non mi pare, sono cause principali di tale apostasia pubblica, pur accettando che tale assalto alla Chiesa venga da lontano nelle sue radici, che possono anche ri-andare alle eresie dei primi secoli: il succo è lo stesso. San Pio x li ha già condannati. Piuttosto chiediamoci perchè i Vescovi non si sono uniti a Pio XII per la consacrazione della Russia nel 1952. Perchè non hanno condannato il comunismo al concilio...
RispondiEliminaNella sua battaglia contro la modernità galoppante, la Chiesa, negli anni Venti del secolo scorso, si trovò ad avere due scomodi e imprevisti alleati: Maurras in Francia e Mussolini in Italia. Bisognava agire con un certo tatto, cercando di limare progressivamente le asperità del monarchismo assoluto di Maurras (che vedeva erroneamente la Democrazia come il Male radicale) e le componenti cosiddette "paganeggianti" del fascismo con il suo eccessivo nazionalismo e statalismo, l'eccessivo culto dell'eroismo in battaglia, la mobilitazione permanente delle masse, anche femminili.
RispondiEliminaMa cosa fece Pio XI? Cercò di delegittimare entrambi. Con Maurras il gioco riuscì, con Mussolini no (o solo in parte, presso l'intellettualità antifascista). L'organizzazione di Maurras, pur non essendo cattolica, attraeva molti cattolici per via della sua difesa culturale dei valori tradizionali. Il fascismo, pur non essendo nato cattolico si dichiarava tale come regime. Aveva riportato al centro della società italiana la religione cattolica, risolvendo la grave Questione Romana, ridando valore legale al matrimonio religioso, mettendo in opera altri riconoscimenti alla Chiesa, p.e. l'introduzione dei cappellani nelle organizzazioni giovanili fasciste. Mussolini disse di voler "incorporare" certi valori cattolici (disciplina, obbedienza, rispetto della gerarchia, fedeltà) nel fascismo e la sua era una visione essenziamente politica. Ma era tuttavia un punto di partenza da non sottovalutare.
Invece Pio XI all'improvviso condannò duramente il fascismo accusandolo di essere una concezione pagana della vita che sottraeva i figli ai genitori grazie all'intervento dello Stato, violando i diritti (anche scolastici) dei cattolici in più modi. Cos'era successo? L' Azione Cattolica, assai vasta e ramificata, secondo il Concordato doveva occuparsi prevalentemente di attività a sfondo religioso. Invece faceva politica (p.e. la Fuci, diretta da un certo mons. Montini, il futuro papa) riciclando figure del disciolto Partito Popolare (democristiano) e attività sindacale. Dopo polemici e minacciosi avvertimenti i fascisti (commettendo un errore) passarono alle legnate nei confronti dell'AC, da qui l'ira del papa e la condanna. La quale condanna tuttavia dava del fascismo e del suo rapporto con la Chiesa e la società italiana un'immagine falsa, usando strumentalmente l'episodio dell'AC (che dovette poi venire a più miti consigli nei confronti del regime - la crisi fu risolta anche grazie all'intervento del cardinale E. Pacelli, al tempo Segretario di Stato). Il regime riconosceva pienamente la scuola privata, anche cattolica, nel 1924 la Cattolica di Milano, fondata da P. Gemelli, fu riconosciuta dallo Stato come Università.
Contro Maurras e Mussolini, Pio XI usò le stesse (violente) accuse di "paganesimo", piuttosto generiche.
Ma da un lato, in Francia, portò i cattolici allo sbando; dall'altro, in Italia, legittimò, all'inizio degli anni Trenta, un antifascismo di origine cattolica che già fabbricava del regime l'immagine del "male radicale", in verità non corrispondente al vero.
H.
(Postilla. Il riferimento a Maria Antonietta nella cerimonia di apertura dei GO è stato una cosa abominevole. L'incoronazione-unzione dei Re francesi quale "ottavo sacramento" è comunque un'immagine poetica, nutrita di leggende, che non ha senso dal punto di vista teologico).
Sul blog di Wanderer è apparso un commento molto interessante a proposito delle proteste del mondo musulmano.
RispondiEliminaIn sintesi, afferma che sia un modo indiretto per rassicurare i cristiani contro il mondo woke e materialista "quando vi avremo sottomesso, vi proteggeremo: pagate la tassa, non professate la vostra religione in pubblico e tutto andrà bene".
È una riflessione molto acuta, a mio parere e, con la maggioranza dei cattolici ormai convinta che la religione sia un fatto privato, stanca di sentirsi sempre attaccata dal mondo secolarizzato e abituata a scegliere il "male minore" (o ciò che al momento appare tale) potrebbe rappresentare un'anticipazione del futuro che ci attende.
A mio parere Erdogan ha mandato due messaggi : ai suoi perché non si aspettino aperture tolleranti ( anche in Turchia e dintorni esistono i gay) e alla Chiesa di Roma perché non si illuda di poter essere filoislamica e filogay al contempo.
EliminaSbaglieremmo se a nostra volta ci illudersi di poter vivere meglio sotto l'egida di Erdogan.
Caro amivo 14:25, temo che il futuro che ci attenda sia ben diverso da quello da lei ipotizzato, perché lorsignori massosatanisti stanno vorrendo all' impazzata, affannandosi per attuare il compito affidatogli dal loro oscuro padrone entto i termini stabiliti da quest'ultimo : il 2030, questo il significato ultimo, nascosto, della tanto sbandierata Agenda 2030. Si sentono bruciare la terra sotto i piedi, tanto sono incalzati dal Principe di questo mondo. Satana vuole ad ogni costo regnare a due millenni fall' inizio della vita pubblica ggi NSGC ( naturale, è la scimmia di Dio, vuole imitarlo in tutto, ma a rovescio,), secondo i tempi concessigli (1290 o 1415 giorni, come da Apocalisse 13,17). Quindi stiamo all'erta, con l'olio nelle lampade e la veste cinta in vita....
EliminaAll'amico delle 12:59
RispondiEliminaDell'imperdonabilità peccato contro lo Spirito Santo sapevo pure io, ma in cosa consista di diverso dall'ateismo non mi è stato mai spiegato bene. Al di là del negare la misericordia divina (canonicamente è "semplice" eresia), non capisco; ancor peggio, il mio cliente aveva usato il plurale, come se non sia un peccato solo. Ignoro se il mio cliente sia cattolico.
Un'anticipazione del futuro di sottomissione all'Islam che ci attende?
RispondiEliminaIntanto si scopre che nel Regno Unito la situazione sta degenerando. L'uccisione delle tre fanciulle da parte di un immigrato di colore ha scatenato reazioni violente in INghilterra ma anche nell'Irlanda del Nord. Qui sembra che gli estremisti cattolici e protestanti abbiano fatto una specie di patto contro l'invasione extracomunitaria. Ci sono stati ripetuti attacchi al petrolio contro negozi e un supermercato di proprietà musulmana. Il governo laborista reagisce solo con la polizia, non vuol capire che il problema è l'immigrazione stessa. Da anni i musulmani spadroneggiano in certi quartieri e in certe forme di crimine. La popolazione è esasperata, almeno una parte notevole di essa, anche perché sembra che la polizia abbia l'ordine di non intervenire contro i musulmani. Si scopre così che dal 2001 sono entrati nel Regno Unito fra i sette e gli otto milioni di "migranti", in gran parte mussulmani. Stanno peggio di noi, forse.
Comunque, se Sparta piange Messene non ride, come recitava l'antico ritornello dei tempi del Liceo classico che fu.
A proposito di immigrazione clandestina: il governo italiano ha dichiarato che gli arrivi sono calati del 77% (solo 30.000 circa, sempre tanti comunque, ma l'anno precedente era stato eccezionale). Ma Meloni non era un "burattino di Davos", secondo i saputelli di tutti i complotti? È il risultato della politica del "piano Mattei". Una politica che resta fragile perché legata al buon volere di vari governi musulmani, che resta tale finché l'Europa gli sgancia soldi e aiuti di vario tipo.
Ma bisogna ormai aver il coraggio da parte dei politici nostrani di dichiarare che non esiste un diritto ad emigrare dove si vuole, che questa invasione deve cessare, che la diminuzione della popolazione va fermata cominciando con l'eliminare il "diritto" di abortire e ristabilendo l'aborto come reato nonché proibendo gli anticoncezionali e le pillole abortive ed ogni forma di concepimento artificiale.
Fossi Meloni direi: - mi dite continuamente che sono fascista? Ebbene, durante il fascismo, negli anni Trenta del secolo scorso, il tasso di fertilità delle donne italiane non sfiorava il 3,00? E quelle donne seguivano la natura, non c'erano tutte le inutili ed immorali diavolerie di oggi. Oggi, le donne italiane hanno un tasso dell'1,3, portato ormai ad esempio negativo quale forse tasso più basso d'Europa. Amiche mie, direi fossi Meloni, tornate ad esser mogli e madri e a far figli e ad educarli. Ma non lo dirà mai perché anche lei è in una certa misura femminista, però patriottica. Una femminista di Destra, più moderata.
ar
Nella esauriente disamina del contesto storico di un secolo or sono, inserirei il ruolo, da taluni invero sottaciuto, svolto dal "partito" gesuita come lo definiva Gramsci, che, quale terza forza fra i cattolici integrali e i modernisti, uscì di fatto vincitrice e fu determinante nel consentire al modernismo di mantenersi a galla prima e di diventare poi forza predominante con Roncalli e Montini.
RispondiEliminaI gesuiti (pensiamo in quel periodo alla feroce lotta di De Rosa contro Mons. Bugnini), pur conservando una minoranza tradizionalista, sono la vera forza propulsiva della deriva a cui stiamo assistendo da decenni nella Chiesa cattolica.
Rettifico i nomi: ovviamente trattasi di Mons. Benigni Umberto e per la Civiltà Cattolica si tratta di Padre Rosa.....(chissà perché ogni tanto rispunta
RispondiEliminaquesto nome di Bugnini dal sottoscala...)
È facile fare confusione fra Benigni e Bugnini. Il primo, eroe positivo, il secondo molto negativo. Purtroppo, almeno nel mio caso, sono indotto alla confusione dalla mia istintiva ritrosia verso il noto Benigni cinematografico dei nostri giorni, una insofferenza che mi spinge a rifiutare persino di scrivere o pronunciare questo cognome. Non mi sono mai piaciuti quelli che saltano sul carro dei vincitori per far carriera, e se sono di sinistra, poi.....
EliminaChe è peggio:
RispondiEliminaa) La cerimonia olimpica.
b) Pachamama nei giardini vaticani.
c) Lavare i piedi ai transessuali il Giovedì Santo.
Bergoglio ha fatto cose peggiori della cerimonia delle Olimpiadi. Allora come può condannare?