Nella nostra traduzione da OnePeterFive la consueta meditazione settimanale di p. John Zuhlsdorf, sempre nutriente e illuminante, che ci consente di approfondire, durante l'ottava, i doni spirituali della domenica precedente qui. La Meditazione per la stessa domenica dello scorso anno qui
Diebus Saltem Dominicis —
17a domenica dopo Pentecoste: spade di dolore e di gioia
Nell’emisfero settentrionale, il cui ritmo solare domina lo sviluppo del calendario della Chiesa romana, ci stiamo muovendo inesorabilmente verso l’autunno. Influenzati dalla stagione, come afferma il commentatore del XX secolo Pius Parsch, non sorprende che iniziamo a ricevere più accenni al tempo del raccolto della Chiesa, la Seconda Venuta.
Intróitus
Ps.118, 137 et 124 - Iustus es, Dómine, et rectum iudícium tuum; fac cum servo tuo secúndum misericórdiam tuam. Ps. 118, 1 - Beáti immaculáti in via: qui ámbulant in lege Dómini. Glória Patri… Ps.118, 137 et 124 - Iustus est, Dómine,… |
Introito Sal. 118, 137 e 124 - Tu sei giusto, o Signore, e retto è il tuo giudizio; agisci col tuo servo secondo la tua misericordia. Sal. 118, 1 - Beati gli uomini retti: che procedono secondo la legge del Signore. Gloria al Padre… Sal. 118, 137 e 124 - Tu sei giusto, o Signore,… |
Pertanto, nell’antifona di introito per questa 17ª domenica dopo Pentecoste, siamo invitati dal Salmo 119 (118, numerazione più antica) scelto dalla Chiesa a essere irreprensibili e a “camminare nella Legge del Signore” (v. 1).
Quando ci prepariamo per la messa domenicale leggiamo qualche passo in più, poiché la scelta di una parte di un salmo è spesso intesa a indirizzarci al salmo intero e al suo messaggio sovrastante.
Quindi,
Beato chi è fedele ai Suoi insegnamentiKyrie eleison!
e Lo cerca con tutto il cuore.
Non commette ingiustizie,
cammina per le Sue vie.
Tu hai dato i Tuoi precetti
perché siano osservati fedelmente.
Siano diritte le mie vie,
nel custodire i Tuoi decreti.
Allora non dovrò arrossire
se avrò obbedito ai Tuoi comandi.
Ti loderò con cuore sincero
quando avrò appreso le Tue giuste sentenze.
Voglio osservare i Tuoi decreti:
non abbandonarmi mai.
Come potrà un giovane tenere pura la sua via?
Custodendo le Tue parole.
Passiamo rapidamente alla Colletta della Messa in cui preghiamo tramite l’intermediazione dell’alter Christus, affinché possiamo “evitare la contaminazione diabolica e seguire Te, l’unico Dio, con un’anima pura”.
Di nuovo, passiamo rapidamente a Paolo che scrive agli Efesini: “comportatevi in maniera degna della vocazione che avete ricevuto” (4, 1).
Orátio Da, quǽsumus, Dómine, pópulo tuo diabólica vitáre contágia: et te solum Deum pura mente sectári. Per Dóminum nostrum Iesum Christum, Fílium tuum, qui tecum vívit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. M. - Amen. |
Colletta O Signore, Te ne preghiamo, concedi al tuo popolo di evitare ogni diabolico contagio: e di seguire Te, unico Dio, con cuore puro. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i sécoli dei sécoli. M. – Amen |
Di nuovo, passiamo rapidamente a Paolo che scrive agli Efesini: “comportatevi in maniera degna della vocazione che avete ricevuto” (4, 1).
Ascoltiamo poi Nostro Signore, nel Vangelo, citare lo Shema: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente” (Mt 22, 37 cfr. Dt 6).
Quindi, l’Offertorio, tratto da Daniele, è una richiesta implicita di riconciliazione dopo il perdono dei peccati.
Antífona ad Offertórium Dan. 9, 17, 18 et 19 - Orávi Deum meum ego Dániel, dícens: Exáudi, Dómine, preces servi tui: illúmina fáciem tuam super sanctuárium tuum: et propítius inténde pópulum istum, super quem invocátum est nomen tuum, Deus. |
Antifona all'Offertorio Io, Daniele, ho pregato il mio Dio dicendo: Signore, esaudisci le preghiere del tuo servo, fa splendere la tua faccia sul tuo santuario e guarda misericordioso questo popolo sul quale, o Dio, è stato invocato il tuo nome. |
Noi non possiamo penetrare le cose segrete, ma gli angeli sì: preghiamo affinché i nostri peccati passati — e, in uno spirito di realismo pieno di speranza, quelli futuri — siano perdonati, latino exuo, che possiede un’immagine attiva di ‘spogliare via’. Questo processo può provocare del dolore che però vale la pena provare.
Muoviamoci rapidamente attraverso la liturgia della Messa e scopriamo, nell’antifona della Comunione all’Offertorio, che Dio “frena l'orgoglio dei principi” ed è “terribile per i re della terra”.
Domine, non sum dignus.
Domine, non sum dignus.
Domine, non sum dignus.
Sant’Agostino d’Ippona osserva che il suono dei suoi fedeli che si battevano il petto sembrava un tuono.
Arriviamo improvvisamente alla preghiera finale:
O Dio onnipotente, per opera del Tuo potere santificante possano i nostri vizi essere curati e possano anche esserci forniti rimedi eterni.
Il mondo gira intorno al Sole e il Sole si lancia attraverso gli spazi vuoti del vasto giardino divino di galassie e meraviglie, che ci suggeriscono cosa potrebbero essere l’eternità e l’onnipotenza nella loro grandezza. In un certo senso, noi privilegiati facciamo parte del viaggio. In un altro, possiamo scegliere di essere uniti a Colui Che ha ideato tutto ciò e noi stessi e Che ci tiene in essere perché ci ama e ci guida, non solo collettivamente, ma anche come individui che Egli conosceva e desiderava prima ancora che il primo piccolo atomo fosse creato dal nulla.
Chi o cosa siamo noi per vivere vite indegne del Suo amore?
Sapendo che a volte avremmo sbagliato, forse anche molto, Egli ha ideato modi di insondabile bellezza per tornare a Lui e sui giusti sentieri. Caduti, ci rialziamo sollevati dal confessionale con una spada dolorosa trafitta nei nostri cuori esuberanti. Risorti, cadiamo in ginocchio per il Corpo, il Sangue, l’Anima e la Divinità di Gesù nostro Salvatore, coi nostri cuori ora trafitti da gioia adorante.
℣. Adorémus in ætérnum Sanctíssimum Sacraméntum.Padre John Zuhlsdorf, 14 settembre 2024
℟. Adorémus in ætérnum Sanctíssimum Sacraméntum.
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
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Vi prego di A I U T A R E, anche con poco, il quotidiano impegno di Chiesa e Post-concilio anche per le traduzioni
(ora che sono sola ne ho molto più bisogno. Il Tuo Sostegno - anche se minimo, ma costante - fa la differenza e può consentirci di tenere il fronte)
IBAN - Maria Guarini
IT66Z0200805134000103529621
Codice BIC SWIFT : UNCRITM1731
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La Chiesa, non senza una profonda ragione, ripete a Gesù le parole del centurione quando dispensa ai fedeli la Santissima Eucaristia: "Domine non sum dignus", perché esige da essi questa fede umile e confidente. L’anima certo non prega Gesù di non visitarla, anzi lo desidera vivamente, ma si riconosce indegna di riceverlo, e domanda la sua azione vivificatrice: Die verbo et sanabitur anima mea: di’ una parola e l’anima mia sarà risanata.
RispondiEliminaDon Dolindo Ruotolo
MAIDOV SQUALIFICATO PER IL SEGNO DI CROCE DURANTE LE OLIMPIADI.
RispondiEliminaMAIDOV, ATLETA DI DIO.
Il judoka serbo Nemanja Majdov è stato sospeso dalle competizioni per cinque mesi dalla Federazione internazionale di judo per aver violato il codice religioso.
Il motivo alla base della squalifica è il segno della croce che Maidov si è fatto prima di salire sul tappeto di gara, durante i giochi olimpici di Parigi. La denuncia ha fatto il suo corso ed è stata presa in esame dalla Federazione, che in questi giorni si è pronunciata con la squalifica dell’atleta.
Maidov ha così commentato la squalifica: “Non mi scuserò per essere stato battezzato. Il Signore mi ha dato tutto, per me lui è il numero uno. Ciò non cambierà in nessuna circostanza. Mi dispiace che il judo, uno sport bello e difficile, sia caduto in queste cose.”.
Maidov, atleta di Dio.
La storia ha i suoi alti e bassi e le sue pecche (forse mai come oggi) a causa delle infiltrazioni del male; ma il Signore è Risorto e ha già vinto il male. E, in Lui, anche i Suoi...
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