Buona festa della Divina Maternità della Madonna!
Immagine a lato: San Cirillo d'Alessandria al Concilio di Efeso (mosaico nella chiesa di Nostra Signora di Fourvières a Lione)
L'11 ottobre è un esempio perfetto del problema fondamentale della Chiesa cattolica nel XX secolo.
Nel 1931, Papa Pio XI istituì la festa della Divina Maternità della Beata Vergine Maria l'11 ottobre, per commemorare il 1500° anniversario del Concilio di Efeso, che le aveva conferito il glorioso titolo di Theotokos o Madre di Dio. Questa festa fu posta all'11 ottobre. Non è quindi una festa antica (come non lo era nemmeno quella di Cristo Re, istituito dallo stesso Pio XI), ma si inserisce in quel lento e amorevole processo di amplificazione attraverso il quale la liturgia tradizionale si è arricchita nel corso di venti secoli di sfaccettature di devozione sempre nuove.
Arriva Papa Giovanni XXIII e decide di aprire il Concilio Vaticano II l'11 ottobre, proprio perché era la festa della Divina Maternità della Madonna.
Facciamo un salto in avanti fino a dopo il Concilio: il Consilium di Bugnini decide di abolire la festa e di confonderla con il 1° gennaio, che nel Messa Romano antico era l'Ottava di Natale e la Circoncisione di Cristo, ma che ora sarebbe stata chiamata "la Solennità di Maria Madre di Dio". Un bell'impegno di forbici e colla...
E poi arriva Papa Francesco, che canonizza Giovanni XXIII e dichiara che l'11 ottobre sarà la festa di Giovanni.
Ehi, presto! [in italiano nel testo -ndT], l'11 ottobre è passato dall'onorare il mistero più profondo della Vergine Maria, il suo essere la Theotokos, all'onorare l'architetto del Vaticano II elevato dalla progenie mutante del Concilio Jorge Bergoglio. Come ha detto Ratzinger in un contesto diverso, ora celebriamo noi stessi e i nostri successi piuttosto che le più potenti opere di Dio.
E ora, con il "Sinodo sulla sinodalità", abbiamo raggiunto il culmine dell'autocelebrazione. I nostri leader si fissano l'ombelico in gruppo, ripetono mantra e scrivono sciocchezze e aria fritta. Sarebbe comico se le anime immortali non si perdessero nella follia e nell'inanità in tutto il mondo. Nel frattempo, il papa si diverte mentre Roma si agita.
Questo è quel avevo in mente quando sostenevo che la Chiesa moderna è caratterizzata da una “nuova scala di valori” nietzschiana. A differenza del suo predecessore Pio XI, che si preoccupava abbastanza della formulazione dogmatica di Efeso da istituire una festa in commemorazione della sua definizione principale, Papa Francesco una volta disse, in un’omelia che ricorda dolorosamente gli slogan antiteologici degli anni ’60 e ’70: “Amo Dio o le formulazioni dogmatiche?” Come se queste potessero mai essere veramente osteggiate.
Il lato positivo di questa nube altrimenti oscura è che, nonostante tutto ciò che è accaduto, nonostante tutta l'empietà nei luoghi alti, l'11 ottobre, fino ad oggi, continua a celebrarsi la festa della Divina Maternità, in tutte le comunità e parrocchie che si avvalgono del Missale Romanum tradizionale. La festa non è perita; è stata semplicemente eclissata, e tornerà in splendore per illuminare la Chiesa dopo che questa notte di autocelebrazione sarà trascorsa.
"...dopo che questa notte di autocelebrazione sarà trascorsa"...
RispondiEliminaAncora vi illudete che il futuro conclave possa partorire un Papa più osservante della tradizione? Non vi basta assistere alla valanga di nomine che ne blinderanno il futuro risultato? Continuate a ritenere Bergoglio un papa legittimo, e vedrete che belle soddisfazioni avrete...!
Inviato da un prete:
RispondiElimina" La caratteristica più notevole del modernismo è anche la sua più grande debolezza: il principio anti-dogmatico.
I modernisti vogliono distruggere i dogmi, ma non possono farlo dogmaticamente. Coloro che sono nella posizione migliore per distruggere la Chiesa non riescono a farlo. Ecco perché Francesco ha dichiarato la sua posizione eretica sulla pena di morte andando il più lontano possibile senza usare un linguaggio dogmatico. Ovviamente, futuri "dialogo" e "accompagnamento" potrebbero cambiare ancora una volta questa visione, o toglierla dal tavolo. Infatti, un futuro Papa potrebbe dichiarare dogmaticamente che la visione tradizionale è corretta e deve essere mantenuta. Io vedo tutto questo come la provvidenza di Dio per preservare la Chiesa. E intanto ci lascia fuori dai guai, ignorando ciò che non è chiaro o ciò che non mostra un modo ovvio di essere riconciliabile con l'insegnamento passato. "
Il modernismo è intrinsecamente orgoglioso. Crede che il *suo* tempo, la *sua* sensibilità, le *sue* scoperte siano cose in tutto superiori a quelle vecchie, stantie, superate, in cui nel passato credeva la gente ignorante. Esso soffre di una invincibile hybris di auto-compiacimento.
RispondiEliminaAmo Dio e poichè Lo amo cerco di conoscerLo attraverso le affermazioni dogmatiche che spiegano quello stesso Dio che amo.
RispondiElimina«A Torino si è mostrata la dittatura abortista»
RispondiEliminahttps://lanuovabq.it/it/a-torino-si-e-mostrata-la-dittatura-abortista
Ripristino della rupe Tarpea?