Nella nostra traduzione da Infocatolica apprendiamo la notizia che Giovedì prossimo, 24 ottobre, sarà pubblicata l'enciclica "Dilexit nos" sulla devozione al Cuore di Gesù. La pubblicazione avviene nell'anno delle celebrazioni per il 350° anniversario della prima manifestazione del Sacro Cuore di Gesù nel 1673. È la quarta enciclica di questo pontificato, il cui stile rivoluzionario ci allarma non poco. Vedremo... Intanto leggiamo i prodromi dal testo che segue. Precedenti con richiamo ad Haurietis aquas qui; al Sacro Cuore qui - qui - qui - qui. Altri link di riferimento nei periodi conclusivi.
Giovedì verrà pubblicata "Dilexit nos",
l'enciclica del Papa sul Sacro Cuore di Gesù
L'annuncio del Papa
Le apparizioni del 1673
La diffusione del culto
L'Haurietis acquas di Pio XII
Devozione di Francesco
Quarta enciclica del pontificato
(Vatican.news/InfoCatólica) È la quarta enciclica del pontificato di Jorge Mario Bergoglio, pubblicata in uno dei momenti più drammatici per l'umanità. Guerre corrosive, squilibri sociali ed economici, consumismo sfrenato, nuove tecnologie che rischiano di snaturare l’essenza stessa dell’uomo, segnano l’era moderna e il Pontefice chiede poi, attraverso il documento intitolato Dilexit nos (Ci ha amati), di cambiare la visione, la prospettiva, gli obiettivi e di recuperare ciò che è più importante e necessario: il cuore. [Bergoglio ci ha abituati alla confusione. Non possiamo non sottolineare che in troppe occasioni non solo recenti ma anche remote il Signore sia stato completamente ignorato; il che significa tradito. Vedi link infra -ndT]
L'annuncio del Papa
“Lettera enciclica sull’amore umano e divino del Cuore di Gesù Cristo” è il sottotitolo del documento – di cui oggi la Sala Stampa vaticana ha annunciato la data di pubblicazione: 24 ottobre – interamente dedicato al culto del Sacro Cuore di Gesù. È stato lo stesso Papa Francesco ad annunciarne la pubblicazione in autunno, nel corso dell'udienza generale tenutasi in piazza San Pietro il 5 giugno (mese tradizionalmente dedicato al Sacro Cuore di Gesù), condividendo l'auspicio che il testo potesse far meditare alcuni aspetti” dell'amore del Signore che illuminano il cammino del rinnovamento ecclesiale; ma anche che dicano qualcosa di significativo a un mondo che sembra aver perso il cuore. Il Papa ha inoltre spiegato che il documento raccoglierà “le preziose riflessioni di precedenti testi magistrali e di una lunga storia che risale alle Sacre Scritture, per riproporre oggi, alla Chiesa intera, questo culto pieno di bellezza spirituale”.
Le apparizioni del 1673
L'enciclica viene pubblicata nel 350° anniversario della prima manifestazione del Sacro Cuore di Gesù a santa Margherita Maria Alacoque, nel 1673. Tre secoli e mezzo fa, un 27 dicembre, Gesù apparve a una giovane monaca visitandina francese, di soli 26 anni, per affidarle l'importante missione di diffondere nel mondo il Suo amore per gli uomini, soprattutto per i peccatori. Le apparizioni al convento di Paray-le-Monial, in Borgogna, continuarono per 17 anni con il Cuore di Gesù che si manifestava su un trono di fiamme circondato da una corona di spine, simbolo delle ferite inferte dai peccati degli uomini. Cristo chiese a Suor Margherita di adoperarsi per la festa del Sacro Cuore di Gesù il venerdì dopo il Corpus Domini, cioè otto giorni dopo. Non fu una missione facile per la religiosa che incontrò incomprensioni anche tra le sue consorelle e la superiora e fu considerata una visionaria. Ma non si lasciò scoraggiare e dedicò tutta la sua vita affinché il mondo potesse conoscere l'amore di Cristo.
La diffusione del culto
La festa del Sacro Cuore nasce alle porte dell'Illuminismo. Come ha scritto su *La Civiltà Cattolica* padre Enrico Cattaneo, professore emerito di Patristica, "la spiritualità del Cuore di Cristo costituiva una barriera contro la diffusa mentalità razionalista, che alimentava la cultura atea e anticlericale". Attorno a questa devozione sorse un acceso dibattito, anche all'interno della Chiesa stessa, finché, nel 1856, Pio IX decise che la festa del Sacro Cuore di Gesù dovesse essere estesa a tutta la Chiesa. Per questo motivo, nel XIX secolo il culto si diffuse a macchia d'olio con consacrazioni, nascita di congregazioni maschili e femminili, istituzioni universitarie, oratori e cappelle.
L'Haurietis acquas di Pio XII
Risale al 1956 la Haurietis acquas di Pio XII, scritta in un periodo in cui la devozione al Cuore di Gesù attraversava una crisi. L'enciclica di papa Pacelli ha inteso rivitalizzare il culto invitando la Chiesa a comprendere e ad applicare meglio le diverse forme di devozione, di “massima utilità” per i bisogni della Chiesa, ma anche “emblema di salvezza” per il mondo moderno. Benedetto XVI, in una lettera in occasione del 50° anniversario di Haurietis aquas, ha sottolineato: «Questo mistero dell'amore di Dio per noi non costituisce soltanto il contenuto del culto e della devozione al Cuore di Gesù: è, nello stesso modo, il contenuto di ogni vera spiritualità e devozione cristiana. Pertanto, è importante sottolineare che il fondamento di questa devozione è antico quanto il cristianesimo stesso.
Devozione di Francesco
Papa Francesco ha sempre mostrato un legame profondo con il Sacro Cuore, correlandolo con la missione stessa dei sacerdoti. Nel 2016 la chiusura del Giubileo dei Sacerdoti è avvenuta proprio nella Solennità del Cuore di Gesù e nell'omelia della Messa il Pontefice ha chiesto ai sacerdoti del mondo venuti a Roma di orientare il loro cuore, come il Buon Pastore, verso la pecora smarrita, verso le pecore più lontane, spostando l'epicentro del cuore fuori di sé. Anche nel contesto del Giubileo, nella prima delle Meditazioni sulla Misericordia [purtroppo conosciamo fin troppo bene la Misericordia senza Giustizia in tutte le sue declinazioni caratteristica di questo pontificato -ndT], il Papa ha raccomandato a vescovi e sacerdoti di rileggere Haurietis acquas, perché «il cuore di Cristo è il centro della misericordia. Questo è tipico della misericordia, che si sporca le mani, tocca, si coinvolge, vuole impegnarsi con l'altro... si impegna con la persona, con la sua ferita.
Quarta enciclica del pontificato
Dilexit nos, come abbiamo già accennato, è la quarta enciclica di Francesco dopo Lumen fidei (29 giugno 2013), scritta “a quattro mani” con Benedetto XVI; Laudato si' (24 maggio 2015) [a partire da qui; vedi anche] sulla crisi ambientale e la necessità di prendersi cura del Creato; Fratelli tutti (3 ottobre 2020) [qui], sintesi degli appelli e dei messaggi del Papa argentino sull'urgenza della fraternità e dell'amicizia sociale in un mondo frammentato allora dalla pandemia di Covid-19 [qui], oggi da guerre fratricide e conflitti portati a compimento anche nel nome di Dio.
Dilexit ci verrà presentata il 24 ottobre nella Sala Stampa vaticana da monsignor Bruno Forte [vedi], teologo, arcivescovo di Chieti-Vasto, e da suor Antonella Fraccaro, direttrice generale dei Discepoli del Vangelo.
Speriamo in bene... Ultimamente, comunque, per confondere le acque e poter smerciare la sua nuova Chiesa Bergogliana alle anime belle, sembra che abbia dato disposizioni affinché le celebrazioni in San Pietro siano un po' più tradizionali, così come alcune sue uscite (tipo quella sull'aborto) sono sembrate stranamente in linea con il magistero di sempre.
RispondiEliminaAd ogni buon conto però, non abbasseremo la guardia, nonostante i tanti colpi al cerchio e qualcuno sporadico alla botte.
La Conferenza Stampa verrà trasmessa in diretta streaming in lingua originale sul canale Youtube di Vatican News [QUI].
RispondiEliminahttps://www.korazym.org/107141/ci-ha-amati-lettera-enciclica-sullamore-umano-e-divino-del-cuore-di-gesu-cristo/
Non l'ho trovata, la conf.stampa.
Quarta Enciclica di Francesco sul Sacro Cuore
RispondiEliminaIncoraggio anche tutti a considerare se non ci sia una maggiore ragionevolezza, verità e saggezza in certe dimostrazioni d'amore che cercano di consolare il Signore, rispetto agli atti d'amore freddi, distanti, calcolati e nominali che a volte sono praticati da coloro che affermano di possedere una fede più riflessiva, sofisticata e matura".
.....
A differenza della maggior parte degli altri testi di Francesco, questa enciclica non cita solo se stesso, ma anche le Scritture, la storia della Chiesa, i Padri, molti santi e papi.
https://gloria.tv/post/wq1fVMamhyGp19Nex1yBdhjYr
Cio' che personalmente mi disturba sempre e' :
1) l'indicizzazione
2) gli esempi di se'
«Il fine di una vita virtuosa consiste nel divenire simili a Dio».
RispondiEliminaIl padre della Chiesa San Gregorio di Nissa, uno dei tre padri cappadoci, ci ricorda che le virtù sono preordinate a un fine supremo e ordinate al raggiungimento di un traguardo formidabile.
“Voi dunque siate perfetti, com’è perfetto il Padre vostro celeste” (Matteo 5:48), ci esorta il Figlio di Dio; ma noi che siamo tanto imperfetti e peccatori, come possiamo ambire a tanto?
Nel nuovo Testamento il termine “perfetto” significa completo, integro, volto al raggiungimento di un alto traguardo. Questa è la chiave che apre la porta della santità.
«Tutto quello che è vero, nobile, giusto, puro, amabile, onorato, quello che è virtù e merita lode, tutto questo sia oggetto dei vostri pensieri» (Fil 4,8); si raccoglie quel che si coltiva.
Chi si specchia e rispecchia in Dio non può assomigliare a satana.
Chi medita la Sua bontà non può cedere volontariamente alla vendetta e all’odio.
Si tratta sempre di ricordare che nessuno è autorizzato a peccare e nessuno è obbligato a farlo.
il Maligno per farci deragliare deve sempre dipingerci Dio come un nostro nemico o come un bonaccione pseudo misericordioso. In entrambi i casi “diventare simili a Lui”, non vale lo sforzo.
RB
Ci deve sempre essere un rapporto tra il dono e il destinatario: non ha senso regalare a qualcuno un tesoro che non può usare. Un padre non regalerà mai un violino Stradivari a un ragazzo senza talento per la musica. Nemmeno Dio donerà quei doni, quelle forze ed energie, agli egocentrici che non si propongono mai di usarli per la trasformazione delle loro vite e delle loro anime.
RispondiElimina(Fulton J. Sheen, da "La felicità del Cuore")
"Aggiungo che il cuore di Cristo ci libera anche da un altro tipo di dualismo che si trova nelle comunità e nei pastori eccessivamente presi da attività esterne, riforme strutturali che poco hanno a che fare con il Vangelo, piani di riorganizzazione ossessiva, progetti mondani, modi di pensare laici e obbligatori programmi. "
RispondiEliminaQualcuno vuole sinodalità?
Queste persone non hanno alcun senso dell'ironia?
Nessun senso dell'ironia, ma nemmeno di consapevolezza di sé...
RispondiEliminaL'enciclica Dilexit nos, non è stata pubblicata in latino! è rimasto solo il titolo
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