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sabato 19 ottobre 2024

Martino Mora / Puntualizzazioni al padre Farè

Tradizione versus conservatorismo.
Martino Mora / Puntualizzazioni al padre Farè

In un suo video, padre Giorgio Maria Farè ha tirato in causa il mio articolo [da noi ripreso in una discussione e riportato in nota con il link all'omelia di p. Farè -ndr], in cui affermavo essere insostenibile la sua posizione.

Dopo avere affermato, con una certa strafottenza, che a differenza mia lui è laureato in teologia (come se non fossero proprio le facoltà di teologia, da decenni, il focolaio di ogni eterodossia), il padre Farè afferma che io gli avrei attribuito in maniera non corretta, non avendo letto le sue glosse, posizioni che non gli appartengono.
Credo di compiere una sintesi onesta se riassumo le sue principali obiezioni.
  • Non solo egli non sarebbe liberale, ha affermato, ma da sempre avrebbe combattuto il liberalismo.
  • Non sarebbe nemmeno un sostenitore dell’ecumenismo, sul quale, dice, non si è mai espresso.
  • Non sarebbe nemmeno un “modernista”, perché avrebbe denunciato l’”interpretazione modernista del “Concilio”.
  • Quest’ultimo punto smentirebbe anche la mia affermazione secondo la quale la crisi della Chiesa per lui è iniziata nel 2013.
Personalmente prendo atto delle sue affermazioni. Ma esse, e soprattutto la prima, mi sembrano in chiara contraddizione con il suo sostegno incondizionato al Concilio Vaticano II e al magistero dei pontefici conciliari e postconciliari.

Se infatti egli ha sempre combattuto il liberalismo, come mai si riconosce nella Dignitatis humanae, la dichiarazione sulla libertà religiosa, che in contrapposizione con tutto il magistero precedente - non solo col Sillabo di Pio IX – introduce il liberalismo nella Chiesa?

Suvvia padre Faré, sia coerente, se Lei combatte il liberalismo, dentro e fuori la Chiesa, è venuto il momento di denunciare gli errori della dichiarazione conciliare Dignitatis humanae (1965). E magari anche la successiva disastrosa azione di Montini e Wojtyła per modificare in senso liberale gran parte dei concordati stipulati dalla Sede in epoca pre-conciliare. Compreso quello italiano, modificato nel 1984. Non trova, padre Farè? O vogliamo parlare dei pellegrinaggi all’Onu dei papi conciliari e dei loro pena all’ideologia dei diritti dell’uomo? Quindi, padre Farè, lei e liberale o non liberale? Accetta o rifiuta Dignitatis humanae e tutto il seguito?

Per quanto riguarda l’ecumenismo, sul quale padre Farè afferma di non avere preso posizione, esso può essere inteso tanto in senso stretto, tra confessioni cristiane, quanto in senso più ampio come “dialogo interreligioso”.

Anche qui, cosa può dirci padre Faré della Unitatis redintegratio e della Nostra aetate del Concilio Vaticano II? E, più vicini a noi, dello scempio di Assisi 1986, lo scandalo che chiaramente precede l’idolatria di Pachamama 2019?

O delle affermazioni a Casablanca (1985) di Giovanni Palo II? Secondo il quale “cristiani e musulmani, abbiamo molte cose in comune… Noi crediamo nello stesso Dio, l’unico Dio, il Dio vivente, il Dio che crea i mondi e porta le sue creature alla loro perfezione”. Lo stesso Dio, quindi. Con tanti saluti alla Trinità e all’Incarnazione. Che ne dice, padre Farè?

Oppure vogliamo ricordare il folle incontro del papa polacco con gli stregoni vudù in Benin (1993), quando affermò di apprezzare, dei più anziani stregoni, “il senso del sacro, la fede in un Dio unico e buono, la consacrazione della vita morale e l’armonia della società”. Dei maghi neri vudù.

Di fronte a quello scempio della fede e della ragione insieme, che cosa poteva mai essere l’elogio a Lutero del papa polacco (1996)? Nel quale affermò che “occorre riconoscere più chiaramente l’alta importanza della richiesta di Lutero di una teologia vicina alle Sacre Scritture e della sua volontà di un rinnovamento spirituale della Chiesa”. Sempre meglio del vudù.

O cosa poteva essere la preghiera di Benedetto XVI nella moschea blu di Istanbul, rivolto al Mihrab, cioè verso la Mecca (2006)? O al Muro del Pianto (2009)?

Ma Lei, caro padre Faré, davvero crede che pontefici che hanno compiuto queste cose abbiano tradito meno la fede cattolica di chi vuole introdurvi, come Bergoglio, la liceità dell’amore libero o della sodomia? Crede forse come Kant che sia la morale a fondare la religione, e non la religione a fondare la morale? Cioè, tradotto in senso teologico, che il sesto comandamento sia più importante del primo?

Noi non siamo kantiani, ma cattolici. E non siamo nemmeno hegeliani, e questo ci introduce alla sua tesi sull’”interpretazione neo-modernista del Concilio”. Lei, padre Farè confonde, mi sembra di capire, il termine “modernista” con “progressista”. Perché ci sono anche modernisti conservatori, alla Ratzinger. O alla Müller. O alla Burke. Che per salvare il Concilio si sono inventati l’”ermeneutica della continuità”. Tesi che a naso mi sembra anche la sua, ma mi corregga se sbaglio.

Peccato che lo stesso Benedetto XVI avesse anche affermato che il Concilio (del quale era stato protagonista come perito del cardinale Frings di Colonia) aveva scritto il Contro-Sillabo. Ma se il beato Pio IX scrisse il Sillabo nel 1864, e il Concilio cent’anni dopo scrisse il Contro-Sillabo, quale continuità vi potrebbe essere? Nessuna, ovviamente.

Che l’”ermeneutica della continuità” si basi sul principio dell’unità dei contrari, concetto caro a occultisti ed esoteristi di ogni risma, o sul movimento triadico della dialettica hegeliana (tesi-antitesi-sintesi), noi, caro padre Farè, siamo fieramente cattolici e tomisti. Crediamo saldamente nel principio di non contraddizione. Il Contro-Sillabo del Concilio Vaticano II (Ratzinger docet) non può essere compatibile con ciò che ha rifiutato: il Sillabo. C’è totale opposizione e nessuna continuità.

Quindi, padre Farè, vogliamo riconoscere che i papi conciliari erano modernisti e che gli errori del Concilio Vaticano II sono le profonde radici di quell’albero di cui Bergoglio è stato finora il frutto più marcio?

O invece vuole continuare a fare il vaticansecondista incallito e il papolatra di ferro come i suoi nuovi sodali Cionci e Minutella?
Martino Mora 
 _____________________ 
1. Più di un amico mi ha chiesto che cosa penso di padre Giorgio Maria Faré, il sacerdote del momento dopo la sua omelia che sta facendo il giro del web [vedi].
Che cosa volete che pensi di chi sostiene che la crisi della Chiesa è di fatto partita nel 2013? Che fino a Bergoglio andava tutto bene, che il Concilio fu buono, che l’antropocentrismo è buono, che l’ecumenismo è buono, che il liberalismo è buono, che il soggettivismo è buono, che il neo-modernismo è buono?
Il suo sdegno contro Bergoglio è perfettamente legittimo, ma da vaticansecondista incallito padre Faré si rifiuta di capire la crisi profonda della Chiesa, e peggio ancora (e qui inizia il dolo) non vuole farla capire agli altri.
Padre Faré che dà tutta la colpa all’”usurpatore” Bergoglio mi ricorda quei vecchi comunisti che per salvare la loro ideologia davano tutta la colpa della degenerazione sovietica all’”usurpatore” Stalin. Che senz’altro ci aveva messo del suo, ma era un prodotto del comunismo stesso, non diversamente da un Lenin o da un Trotsky. E non era certo un corpo estraneo.
Ora i vaticansecondisti incalliti di tendenza “conservatrice” danno tutta la colpa a Bergoglio per salvare la loro concezione puramente antropocentrica della religione. Ma anche Bergoglio non è un corpo estraneo alla Chiesa vaticansecondista, nella quale ha fatto una lunga e prestigiosa carriera. Bergoglio è l’effetto di decenni di crisi della Chiesa, non la causa prima. È il frutto più marcio, non l’albero malato.
Purtroppo, come allora funzionò presso le masse comuniste la propaganda fallace di un Lenin buono e uno Stalin cattivo, volta a salvare il comunismo stesso, ora funziona quella di Montini e Wojtyla e Ratzinger buoni e Bergoglio cattivo, volta a salvare la svolta neo-modernista, antropocentrica, del Vaticano II.
Ma sappiamo che è falsa.
Caro padre Faré, io non ci casco.

33 commenti:

  1. Questi battibecchi mediatici che dividono il campo largo e diversificato dell'ortodossia in fazioni, su argomenti in cui avere opinioni differenti è più che legittimo, ci hanno stufato...
    Questo è il momento dell'unità sulle cose fondamentali e della guerra tutti uniti contro l'eterodossia attuale, non del fuoco amico a proposito di cose del passato che ormai non hanno più rilevanza... o ne hanno poca... a meno di non essere sedevacantisti e di non credere che l'ultimo papa valido sia stato Pio XII.

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    1. Il vero problema è che quando il pastore è percosso le pecore sono disperse.
      Io credo nella necessità di affermare la verità tutta intera, senza bisogno di contrapporsi a chi ne afferma dei frammenti. L'importante è di non porsi cone capofila, ma di rimanere al proprio posto. È la grazia ad aiutare chi parla e chi ascolta a saper discernere, continuando a pregare e a vivere correntemente a partire da sé stessi...

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    2. Chi si pone come capofila spesso rappresenta nella vita reale, diversa da internet, solo se stesso oppure se stesso più qualche amico e fan, oppure un gruppuscolo organizzato ma sempre gruppuscolo a dispetto del nome altisonante che ciascuno si può dare.
      Un esempio in positivo mi sembra la TFP (Tradizione Famiglia Proprietà) un gruppo storico che concentra il proprio lavoro, anche con delle giuste campagne, sui giusti obiettivi. E mi permetto di dire, anche con il giusto ''stile".

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    3. È stato uno scambio interessante perché evidenzia due "fazioni": quella che sogna di tornare a un pontificato Ratzinger-compatibile - conservando quindi tutte le storture e le aberrazioni dell'epoca conciliare - e l'altra "fazione" che spera che venga curata la malattia anziché i sintomi.

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  2. Concordo che errori, alcuni gravi, sono stati fatti dai pontefici precedenti, concordo pure peró che Bergoglio e stato uno dei due papi in contemporanea il che fu abnorme, e che sta facendo il pagano . Se i primi hanno sdoganato il protestantesimo ancora rigido, lui sdogana l'idolatria. Un cambio di passo notevole nel doppio papato. Doppio papato eretico come principio. E concordo pure su Giovanni XXIII iniziatore del"diluvio concilio" che un massone scrisse aderente ad una loggia turca. Ora invece di litigarci fra noi, non sarebbe meglio prendere il toro per le corna unendo le forze?

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  3. Ora invece di litigarci fra noi, non sarebbe meglio prendere il toro per le corna unendo le forze?

    Unendo le forze per far cosa e con quale autorità?
    Una maggiore sinergia sarebbe comunque necessaria. Ci ho provato per anni a promuoverla, ma senza esito.

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  4. Ottime puntualizzazioni.

    Mater Admirabilis, ora pro nobis.


    Domani, si festeggia a Roma la tenera immagine della Madonna del Giglio alla Trinità dei Monti, denominata da Pio IX Mater Admirabilis.

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  5. La verità tutta, o niente.

    Conte Monaldo Leopardi

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  6. Constato - senza sorpresa - che certi commentatori strillano quando si mette il dito nella piaga, invece di lodare chi ha il coraggio di dire la verità, come nel caso presente. Le medaglie al valore non si concedono ai conigli, bensì agli arditi. Quando poi si tratta di combattere per Cristo Re, che festeggeremo domenica ventura...

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  7. Il caro ed esasperato Padre Giorgio sbaglia a mio modesto avviso a farne una questione di “titoli”.
    A questa stregua tutti avrebbero dovuto assumere l’intruglio genico a rna modificato perchè lo dicevano dei medici…
    Non funziona così.
    Ciò premesso il prof. Mora e’ in palese difetto nel rivolgere accuse insensate a un bravo sacerdote, esasperato e comunque ben informato.
    Mora l’ha accusato di ciò che non è mai stato: dovrebbe chiedere scusa.
    Poi se l’unica cosa che conta è dire che tutti i Papi post conciliari sono uguali, allora è inutile ragionare.
    Anche perchè il vero problema è che Bergoglio non è Papa.

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  8. Riguardo alle spiegazioni che si danno su argomenti sfumati al passo dei tempi credo che per prima cosa bisognerebbe tornare sulla via certa,  al Catechismo di San Pio X. Se il ritorno al Catechismo di San Pio X è agevole la spiegazione è chiara. Se il ritorno alla formula del Catechismo di San Pio X è  accidentato, lacunoso, labirintico la spiegazione data deve essere ripensata,  rivista, corretta.
    m.a.

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  9. « Iustus ut palma florébit : sicut cedrus Líbani multiplicábitur : plantátus in domo Dómini : in átriis domus Dei nostri. » (Ps 91)

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  10. Preghiamo per il Papa e per la Chiesa

    Se, dopo avere scalpellato via l'auctoritas fondata su Scrittura e Tradizione, eserciti l'ufficio come una potestas irrazionale e saettante scomuniche, restrizioni e sanzioni inspiegabili, non devi stupirti se poi va tutto a pezzi.

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  11. Preghiamo Dio di ridare presto un Papa alla sua Chiesa.
    Non l'abbiamo dal 31/12/2022.
    Padre Farè ha semplicemente posto la questione della legittimità del conclave indetto nel 2013.
    Benedetto XVI lesse IN LATINO la declaratio il mattino del 11 febbraio.
    Pochissimi minuti dopo i media starnazzavano nelle varie lingue di "dimissioni".
    La rinuncia era al ministerium e non al munus.
    Munus e ministerium non sono la stessa cosa.
    Nelle traduzioni nelle lingue, in italiano non c'è distinzione.
    In tedesco sì, ma nella traduzione i significati furono invertiti.
    Malafede? Errore?
    Però il 28 febbraio non ci fu alcun documento ulteriore da parte di Benedetto XVI.
    Venne convocato il conclave con lui vivo e con il munus.

    Il subentrante risulta scelto da giochi di potere extra-conclave.
    L'ultima votazione fu anomala ai sensi canonici (uno scrutinio di troppo).
    Qualche stranezza c'è stata (la CEI mandò un telegramma al "Papa sbagliato").
    Poi il subentrante andò a vivere a Santa Marta per affaccendarsi nelle tendopoli.

    La "parte migliore" restò altrove: non cambiò d'abito (non ce n'era un altro adatto).
    Il Papa è solo uno.
    Appunto. Adesso non c'è.

    Questo dice Padre Giorgio Maria Farè.

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    1. "Però il 28 febbraio non ci fu alcun documento ulteriore da parte di Benedetto XVI."
      In realtà non solo non ci fu nessun documento ulteriore, ma neanche il primo, in quanto la Declaratio fu una dichiarazione orale, poi trascritta ma non firmata da nessuno. La 'firma' pubblicata dagli AAS in calce alla trascrizione è palesemente fasulla, come se Benedetto avesse dovuto specificare alla fine della dichiarazione orale il suo nome, cosa assurda. Non c'è sigillo papale, presente invece in calce a tutti i documenti di B16, così come la dizione è irrituale.
      Dal che se ne deduce che la Declaratio fu un annuncio ma non un documento di dimissioni vero e proprio. Inesistente a tutt'oggi.

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  12. Questi battibecchi sono dannosi e quindi assolutamente da evitare .Essi sono uno dei tanti sintomi della crisi profonda che squassa la Chiesa Cattolica. Che il Signore abbia pietà della sua Chiesa e di noi fedeli confusi ed amareggiati.

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  13. Cit. Guido Villa
    Ringrazio gli amici che mi hanno suggerito di ascoltare padre Faré, perchè effettivamente, dopo che l'ho ascoltato ho cambiato idea.
    L'ho cambiata nel senso che solo ascoltando per intero ho compreso il gravissimo pericolo di queste prese di posizione, la mia posizione precedente era molto più blanda. Pensavo infatti che considerare Benedetto e non Francesco papa non era una cosa così grave (seppure la considerassi comunque sbagliata), adesso penso che sia una cosa assai seria.
    Ad esempio, la posizioni di padre Faré sulla Santa Messa "Una Cum Bergoglio" (linguaggio minutelliano) è solo leggermente diversa da quella di Minutella.
    Essendo Messe in "unione con un antipapa", così lui dice, padre Faré le considera valide ma illecite. In pratica, sono lecite solo quelle che celebra lui e i sacerdoti del Sodalizio.
    Anche se non arriva alle invettive e alle bestemmie sataniche di Minutella, comunque, non siamo molto lontani.
    Anzi, dice che bisogna avere pazienza con chi ci va, e lasciarli andare fino a quando non comprendono la verità delle cose.

    Non ho bisogno della sua condiscendenza e "pazienza", le Sante Messe in tutte il mondo celebrate nelle parrocchie, negli ordini religiosi e da singoli sacerdoti che esercitano legittimamente la loro vocazione su incarico dei vescovi, sono VALIDE e LEGITTIME (valide, ovviamente, nella misura in cui sono osservate le condizioni per la validità della Messa).
    Esse diventerebbero illegittime se la Chiesa proclamasse papa Francesco antipapa, siccome a tutt'oggi non esiste una decisione del genere, tali Messe sono del tutto legittime.
    Non può un sacerdote qualsiasi alzarsi e dire: la Messa è illegittima, perché lui considera il papa illegittimo, quando la Chiesa lo considera legittimo: a questo punto ciascuno farebbe ciò che vuole, ciqascuno avrebbe il suo Papa e la Chiesa non esisterebbe più.

    Questi sono i CATTIVISSIMI frutti delle fantasie sulla sede impedita e/o vacante...

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    1. https://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2013/02/clamorosi-errori-di-latino-nella.html

      L'articolo qui sopra è del 2013. I dubbi c'erano. Anche su questo sito c'erano.
      Ed era giusto averne. Allora come oggi.

      Leggete il primo commento di Rafminimi. Tanto per fare un esempio.
      Non so se sia davvero così: però chi pone domande non è "il cattivo".
      Chi non se le pone può esserlo o essere ingenuo.
      E chi non risponde, perchè non sa o non vuole che cosa sarà?

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  14. Aggiungo: l'ironia degli uomini di Dio è proverbiale.
    Pensate la finezza: a non capire che il latino (la lingua della Chiesa) è stato fondamentale per impallinare le manovre contro la Chiesa, in una temperie impazzita in cui il nemico è divenuto maggioritario persino nel sacro recinto, sono proprio quelli che il latino lo rimpiangono. Piuttosto di ammettere che nella declaratio c'è puzza di marcio arrivano ad affermare che Benedetto XVI (modernista) e tutta la segreteria pontificia (ignoranti) non conoscono il latino... Su un testo di quella rilevanza, meditato e riletto per un paio di settimane almeno. Quando fu letto in pubblico in Cermania si apriva il carnevale.

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  15. La motivazione del terribile pericolo che la Santa Messa celebrata in unione con Francesco sarebbe “valida, ma illecita” non è così granitica come la si vanta.

    La Santa Messa Novus Ordo alla quale mi accosto quasi quotidianamente è valida e non ci piove, celebrata in unione con Papa Francesco. Sono validi i sacramenti anche se fossero celebrati da ministri indegni (è nella Tradizione).
    Perciò ogni Santa Messa celebrata nelle parrocchie di ogni diocesi è valida, malgrado le non poche irregolarità e gli abusi liturgici che vi accadono.

    Altra cosa è se sia stato legittimo il conclave del 2013 e che è all'origine del celebrare la Santa Messa valida in unione a Papa Francesco. VALIDA e LEGITTIMA.

    A poter non essere legittimo potrebbe essere Francesco.

    Non è difficile, salvo sollevare polvere per non vedere. Il quesito verte lì.
    Verterebbe su quel punto anche se Francesco fosse stato il Papa più santo.

    La Chiesa comunque esiste ancora.
    Non è finita. Non finirà e possiamo starne certi perchè l’ha detto Gesù.
    Ciò detto, un conclave eventualmente illegittimo, resterebbe tale.

    C'è chi lo potrà stabilire rispondendo con verità a delle domande più che lecite, tanto più che la cronaca ci fornisce più di un motivo di poter pensare a qualche pasticcio.

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  16. A corollario, pare che subito dopo aver pronunciato la ormai celebre omelia, padre Fare sia stato avvicinato da 2 confratelli di grado superiore che lo hanno invitato a ritrattare quanto affermato, ma lui si è rifiutato, si attendono ulteriori sviluppi.....

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  17. Concludendo : non si dovrebbe confondere il ritiro di Ratzinger in sede impedita e quindi l'illeggittimita' di Bergoglio con il problema dell'ecumenismo.
    Se si vuole conservare il messaggio cristiano non si puo' confondere la verita' con l'errore. E dobbiamo ricordarci che lo Spirito Santo e' spirito di verita'.

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  18. Leggo sempre con attenzione e vivo interesse i commenti del Tralcio e mi pare ci capire che è in sintonia con padre Faré ed altri.
    Si fa strada in tanti di noi, ormai, questo dubbio insistente e già il fatto di dubitare della legittimità del pontefice, oltre a tutte le eresie che propala direttamente o indirettamente volte a snaturare il volto della istituzione ecclesiastica (la Chiesa è tutt'altra cosa...e nessuno potrà manometterla), dice la gravità dell'ora che stiamo attraversando, i cui venti iniziarono a soffiare ben prima del nefasto 2013.
    Mi chiedo però se staremmo qui a discutere, se ci fossero tutti questi dubbi, se ad essere eletto nel conclave del 2013 fosse stato il card. Scola o un altro in continuità col predecessore, ...non so se rendo l'idea, a meno che Benedetto XVI aveva la certezza che la "chiesa" sarebbe passata nelle mani dei nemici allora, con una mossa che sarà valutata dalla storia, da un futuro pontefice o collegio cardinalizio in sede vacante, ha preservato la Chiesa, "per il bene della Chiesa", infatti sottolineò più volte prima di decollare a Castelgandolfo.
    Ma, non so se soltanto immaginiamo dove potrebbe portare questa ipotesi... tutti gli atti compiuti da Francesco? i cardinali creati? le canonizzazioni? le elezioni dei vescovi?
    Si aprirebbe una successione antipapale se i pochi cardinali elettori creati dai papi precedenti, in un contesto di ufficiale sede vacante, non metteranno le cose a posto.
    Ne sono consapevoli?
    Possibile che cardinali del calibro di Erdo e Burke (per dire due canonisti) non si rendano conto della gravità di questa ipotesi e di quello che potrebbe rappresentare? Possibile che non si siano posti il problema?
    ci sarebbe tanto da aggiungere, e ancor di più da pregare.
    Spero che questo blog, come con tanti altri validi contributi, approfondisca anche questo ...
    Grazie

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  19. Noi possiamo esprimere tutti i dubbi che una situazione così anomala e inedita evidentemente suscita. Ma non possiamo darci l'autorità di trarre conclusioni...

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  20. Che tristezza! Si continua a perdere del tempo in coglionate riguardanti Ratzinger, il quale era modernista tanto quanto Roncalli, Montini, Luciani, Woytila e Bergoglio. Non v'è trappola più subdola del conservatorismo, il quale pretende di conciliare Cristo e Belial.
    Nell'attesa della festa della Regalità Sociale di Nostro Signore Gesù Cristo:
    VIVA CRISTO RE!

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    1. Caro Laurentius, il suo pensiero è come un venticello, una brezza che disperde la nebbia che offusca la mente di tanti fratelli conservatori conciliari ( Cionci, Minutella, ecc. : arriveranno mai a capire?) e che ridona la gioia di vedere e capire la Verità. Un endorsment e un caro saluto, quindi ( non mi firmo, purtroppo vengo spesso cestinato..)

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  21. Bergoglio è caso patologico a sè. Che nulla ha in comune coi precedenti. Certamente quando la Chiesa vera affronterà i fatti verrà fuori tutto, anche gli errori precedenti che hanno permesso di arrivare al patologico anticristico. Ma smettiamola di dividerci, denunciamo pure gli errori tutti ma affrontiamo uniti il problema anticristico di oggi.

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  22. i dolci frutti del concilio che sua eccellenza, mons. Pizziolo non lesina ad elargire: https://www.lazione.it/Attualita/GIORNATA-ISLAMO-CRISTIANA-visita-al-centro-islamico-di-Susegana

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  23. Noi non siamo kantiani, ma cattolici. E non siamo nemmeno hegeliani, e questo ci introduce alla sua tesi sull’”interpretazione neo-modernista del Concilio”. Lei, padre Farè confonde, mi sembra di capire, il termine “modernista” con “progressista”. Perché ci sono anche modernisti conservatori, alla Ratzinger. O alla Müller. O alla Burke. Che per salvare il Concilio si sono inventati l’”ermeneutica della continuità”. Tesi che a naso mi sembra anche la sua, ma mi corregga se sbaglio.
    Martino Mora

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  24. Ratzinger in persona, da papa emerito, ha detto almeno due volte, mi pare, che le sue dimissioni erano valide a tutti gli effetti, proprio per stroncare tutte le voci in contrario. Non basta?

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  25. da ex studente di Giurisprudenza23 ottobre, 2024 09:50

    Finalmente un'altro che l'ha detto, non sono solo! Sì, amico del 20/10/2024 alle 19:55, in quel conclave uno dei papabili, se non IL papabile era proprio il Card. Scola, da cui la frase poi diventata meme (non capisco perchè l'abbiano attribuita a Salvini) ogni tre papi, uno italiano.

    E c'è da chiedersi, roba da ucronia, cosa sarebbe successo se fosse stato eletto lui.
    Il fratello di uno dei miei soci, un docente di italiano in un istituto tecnico, non è arrivato a tanto ma ci ha quasi provato. Quasi, perchè ha scritto, un racconto di fantapolitica in cui il solito Trump si lascia convincere della sede impedita di Benedetto XVI e prima convoca quello che io ho definito più volte (voglio i diritti!) "il conclave fantasma" negli Stati Uniti, cui partecipano alcuni "pre 2013" che hanno compiuto 80 anni dopo la morte di Benedetto XVI e alcuni ancora elettori in rotta con Papa Francesco. Scola non poteva essere però fra questi, è del 1941 e ha perso il diritto di voto prima del 31/12/2022. In questa "timeline alternativa", l'Autore l'ha chiamata così, viene eletto sì un italiano ma è il Card. Bagnasco, gli è venuto lui non solo perchè è il primo dei cardinali che se la storia della sede vacante fosse vera sarebbero rimasti elettori oltre il limite di età ma perchè appunto è italiano e pure perchè conosce l'ambiente militare (era Ordinario militare). Poi, sì, la storia parte per la tangente: c'è un intervento militare americano con la connivenza dell'Italia (con l'attuale governo) per arrestare l'attuale Pontefice e intronizzare il nuovo (lo ha chiamato Leone XIV) che poco dopo approva un'invasione dell'Iran per restaurarne la monarchia e cui spinge a partecipare pure l'Italia a fianco di USA e UK, ecco perchè il riferimento ai militari. Il "dopo" non c'è: chi lo ha scritto lì si è fermato, è un docente di italiano, non di geopolitica.

    Lasciando la fiction (tale considero anche quella di A.C. e compagnia), ormai ritengo quasi altrettanto fantasioso dichiarare nullo il Concilio, invaliderebbe l'intera Chiesa: l'ultimo cardinale di nomina pacelliana, il Card. Léger, è morto nel 1991, l'ultimo nominato prima del Concilio (considero la data di indizione, non quella d'apertura, ossia il 25/1/1959), il Card. König, è morto nel 2004. Se da allora, dal 1958 o dal 1959, la sede fosse vacante, la Chiesa sarebbe già finita per progressiva auto-delegittimazione di tutti i suoi vertici. Stiamo parlando ormai di oltre sessant'anni: tutti i sacerdoti e superiori ordinati prima del 1959 che io ho conosciuto sono morti da almeno un paio d'anni.
    Se si volesse cancellare gli effetti del concilio, bisogna sempre prendere atto che esso sia finora valido e poi cancellarne gli effetti, vado un po' sulla falsariga (ricordi di Diritto Costituzionale) della giurisprudenza costituzionale: se la Consulta dichiara incostituzionale una legge o parte di essa, questa perde effetti anche retroattivamente, anche fino al 1948 se si tratta di una legge antecedente alla Repubblica. Posso fare due esempi che spesso facevano a Diritto Penale: quando fu dichiarato incostituzionale l'adulterio, tutte (era solo per le donne) le condannate sono state automaticamente riabilitate; quando fu dichiarata illegittima la categoria di pubblica sicurezza dei "proclivi a delinquere", chiunque fosse stato sanzionato per essa è stato del tutto prosciolto, fin dal 1957 quando la legge che la prevedeva era stata introdotta.
    Solo andando in un modo simile, un Papa, con almeno un paio di Costituzioni Apostoliche, potrebbe annullare il Concilio, ma deve sempre salvaguardare la continuità, perchè quella personale non può più esserci. Per dirla esplicitamente, deve comunque considerare legittimi i sei Pontefici fino ad oggi (Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e anche Francesco).

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  26. Ex-studente di giurisprudenza...
    Inutile arzigogolare su interpretazioni romanzesche della crisi della Chiesa o su come dovrebbe un futuro papa dichiarare nullo in tutto o in parte il Vaticano II. Noi possiamo solo mantenere la nostra documentata critica sugli errori penetrati nei testi del Vaticano II e poi messi in pratica, in modo più o meno estremo, nella successiva "pastorale" della Chiesa.
    Il sensus fidei dice che un giorno un Concilio pseudo-cattolico come il Vaticano II verrà sanzionato a dovere dalla Suprema Autorità, anche se non spetta a noi speculare sul come e sul quando. Se sono autentiche le visioni di Fatima, il problema non si porrà tanto in termini giuridici quanto di mera sopravvivenza di una Chiesa in rovina a causa dell'intervenuto castigo divino per la sua attuale apostasia e corruzione.
    T.

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  27. da ex studente dei Giurisprudenza24 ottobre, 2024 17:25

    @amico delle 10:45 del 23 ottobre
    No, non era un'interpretazione romanzesca: quella di quel professore è proprio un'opera di fantasia. Peraltro è stata scritta questa primavera, prima del ritiro di Biden.
    Accurata (Trump esiste, il Card. Bagnasco esiste e ha quelle caratteristiche, sono descritti anche alcuni altri cardinali e politici reali, che non nomino), e forse con un pizzico di ironia: non ho detto -ho letto il racconto- che nel racconto in questione il "conclave fantasma" si tiene al Greenbrier Hotel di White Sulphur Springs, West Virginia. Anche l'albergo esiste, ma perchè lì? Non solo perchè era stato luogo di villeggiatura di molti presidenti (non Trump, l'ultimo fu Eisenhower) e fino al 1992 aveva un bunker per mettere al sicuro i Congressmen in caso di guerra atomica, ma perchè per quella città passa e ferma davvero un treno viaggiatori chiamato Cardinal!
    Peccato che non abbia scritto di più: sono dieci pagine a corpo 11 con margini di 2 cm, per fare un libretto tipo quelli della collana "Segretissimo" ce ne vorrebbero almeno altre venti.

    Io ho dato invece un'interpretazione strettamente giuridica di come si può superare o annullare (forse il termine più giusto, quantunque non giuridico, sarebbe neutralizzare) il Vaticano II, non ho dato e non sono in grado di dare interpretazioni teologiche. Certo, se qualche Pontefice vorrà e potrà farlo, dovrà tenere conto delle dottrine sbagliate emerse in questi ormai sessant'anni, come quando si revisiona un processo che è emerso essere frutto di un giudizio errato o parziale. Ma sulle dottrine io mi chiamo fuori, non ho competenza.

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