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lunedì 7 ottobre 2024

Sui fatti di sabato a Roma

Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.
Sui fatti di sabato a Roma

Come ampiamente prevedibile, la manifestazione di sabato 5 scorso a Roma, con epilogo di scontri con la polizia, è servita solo a complicare la vita a chi sostiene la legittima e giusta causa della solidarietà al popolo palestinese e la legittima e giusta condanna di uno Stato (Israele) che esprime ferocia ingiustificata e fa di tutto per aizzare un conflitto generalizzato nell’area, come conviene al suo potente padrino americano.
Il problema non è la legalità fine a se stessa – quando è necessario la legalità va sfidata – ma il fatto che politicamente si concede a chi non gliene frega nulla della costruzione sociale di una reale opposizione sia alla condotta genocidaria israeliana sia all’aumento esponenziale di una guerra generalizzata (a questo punto dovrebbe essere abbastanza chiaro anche ai più scettici la volontà americana di andare a un’estensione del conflitto in un’area che ritiene strategica per il mantenimento del suo ruolo egemonico mondiale) di conquistare le prime pagine della cronaca.
Come scrivevo sabato
(https://www.facebook.com/antonio.catalano.100483/posts/pfbid02scZxCgjuUjZsshYqNQ3rLnStbmqx7uvzcg71WpCjEJvm6ySAvU4V5Wv8E5pK71DRl), 
era politicamente inopportuno organizzare una manifestazione a ridosso del 7 ottobre, proprio per evitare di cadere nel tranello della “narrazione del 7 ottobre” utilizzata da sionisti e filo sionisti a giustificazione dell’aggressività di Tel Aviv, che va ben oltre la Striscia di Gaza, a dimostrazione del fatto che la “reazione” israeliana al 7 ottobre è stato solo un pretesto [e utilizzata anche dai terroristi islamici e sodali per esaltare la "rivoluzione". Il vero problema, difficilmente insolubile, è che ognuno punta all'annientamento dell'altro! E, in ogni crocevia di questa storia infinita, ognuno emula l'altro in efferatezza... È noto che le due etnie si detestano da decenni. Ma c'è stata un'escalation dell'odio motivata non solo dal terrorismo islamico ma anche dalla costante inesorabile irrefrenabile colonizzazione israeliana che rosicchia senza limiti una terra già ridotta ai minimi termini... E in Palestina ci sono anche i cristiani, tra due fuochi... -ndr].
Nell’area politica che ha partecipato alla manifestazione romana di sabato si va dalla solita sottolineatura che i “violenti” non c’entrano nulla con i pacifici dimostranti all’accusa di repressione rivolta alle forze dell’ordine. Per quanto riguarda i primi, be’ c’è da dire che o ci sono o ci fanno, forse tutte e due le cose insieme, non ci vuole la zingara per indovinare come andranno le cose date certe premesse, il copione lo si conosce a memoria, quindi c’è responsabilità politica. Per quanto riguarda i secondi, questi sono oggettivamente, cioè nei fatti, a prescindere dalla più o meno individuale consapevolezza, responsabili di un intorbidamento delle acque utile solo a chi sostiene la deriva guerrafondaia.
Non si scende in piazza per attaccare le “guardie” (mentalità da ultrà e da disadattati sociali), si scende in piazza per dimostrare l’intenzione di voler pubblicamente rappresentare un punto di riferimento per tutti coloro che non tollerano il fatto che un popolo (palestinese) sia trattato come carne da porco e che è nel comune interesse dei popoli contrastare la corsa all’allargamento del conflitto scatenato da chi (Usa) non vuole perdere il controllo del mondo (unipolarismo).
Antonio Catalano, 7 ottobre 2024

26 commenti:

  1. Orrendo ma plausibile. È un brutto mondo quello in cui il rispetto internazionale passa soltanto dalla possibilità di estinguere l'altro, ma questo è quanto ci consegna questa epoca.
    Riporto uno scritto di Andrea Zhok

    Israele e USA contro Iran
    La situazione sul piano strategico internazionale sembra oramai delinearsi in forma abbastanza esplicita.

    Israele e gli USA si muovono all'unisono e sono disposti a tutto pur di perseguire il loro intento ultimo, che è l'eliminazione integrale dell'Iran come minaccia regionale.

    Le cautele residue sono legate alle sole necessità di ridurre i possibili danni a città israeliane e alle basi americane nell'area. La prima cosa che deve essere chiara è che l'Iran non ha nessuna possibilità di resistere a lungo ad un attacco israeliano sostenuto dagli USA, anche se l'attacco rimane convenzionale. Il principale limite di Israele sta nell'entità delle risorse (umane, militari, finanziarie) necessarie per una guerra totale, ma questa entità è amplificata indefinitamente dal canale di rifornimento a perdere degli USA. La dirigenza iraniana lo sa bene e dunque continua a muoversi in maniera da lasciare margini ad un raffreddamento del conflitto, effettuando sempre risposte misurate. La seconda cosa chiara è che una sconfitta strategica dell'Iran, che lo sopprima come attore regionale, riconducendolo all'esistenza umbratile di un Iraq, non è solo una catastrofe per l'Iran, ma anche per Russia e Cina. L'Iran è in sempre maggior misura uno snodo fondamentale per i due maggiorenti dei BRICS come via di passaggio commerciale, come baluardo regionale e come produttore di materie prime (gas innanzitutto). Un Iran "irakizzato" sarebbe disastroso per le aspirazioni future di Cina e Russia, che di ciò hanno piena consapevolezza. Nell'ultimo mese ci sono stati colloqui al massimo livello tra dirigenti iraniani e cinesi da un lato (il ministro degli esteri Wang Yi) e russi dall'altro (il primo ministro russo Mishustin era a Teheran proprio alla vigilia della risposta iraniana).

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  2. Consegna all'Iran di testate atomiche tattiche da parte dei russi? Ipotesi tra le più assurde. Se avvenisse, bisognerebbe dire che Putin è impazzito del tutto.
    Cerchiamo di fare analisi aderenti il più possibile ai fatti. Tra l'altro, non è affatto scontato che Israele sia una pedina di Washington. Israele fa la sua politica, forte dell'appoggio della lobby ebraica americana più che del governo americano. Nemmeno Biden ha interesse a far precipitare le cose in Medio Oriente. Le bombe speciali, capaci di penetrare nei bunker superprotetti dei centri atomici iraniani, Biden non l'ha date ad Israele.
    La campagna contro Hezbollah rientra innanzitutto nella logica della guerra, ha una sua giustificazione militare.
    L'argomento sulla "moderazione della risposta iraniana" fa sorridere. Sono "moderati" solo perché altro non possono fare, essendo la loro inferiorità militare-tecnologica piuttosto evidente. Non hanno un'aviazione e una missilistica in grado di colpire con la precisione di quelle israeliane. E lo "scudo protettivo" antimissile ha finora funzionato per Israele.
    Ma come vanno piuttosto i combattimenti di terra fra l'esercito israeliano e gli Hezbollah? Si vorrebbe saperne qualcosa, al di là della debordante retorica pseudoumanitaria che circonda questo conflitto: gli Hezbollah dovrebbero essere un osso duro, molto più dei palestinesi. Mi sembra l'abbiano dimostrato in passato.
    Z.

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  3. Non riesco a leggere tutto. Ma so per certo che un cambio di regime in Iran potrebbe riportare la pace nel medio oriente. Forse esiste un governo iraniano in esilio esattamente come Komeini si preparava a prendere il governo del paese mentre lo Scia' era ancora al potere. Komeini era in esilio in occidente. Ora in esilio c'e' il figlio dello scia'. Ĺa Persia , con la sua antica civilta' non e' detto che si trasformi in uno stato debole e succube. Puo' avere una posizione forte ma molto diversa dalla agressivita' degli ayatollah.

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  4. Ìnteressante l'incipit deĺla lettera di Giulio Meotti.
    Una mattina mi son svegliato e insciallah , insciallah , insciahallalalah ....

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  5. Guerriglia a Roma e Cicalone contestato alla Manifestazione
    Cicalone Simone
    https://www.youtube.com/watch?v=GC-lolrnRjA
    Riprese da chi Roma la conosce quartiere per quartiere.
    Naturalmente le donne (!) danno il meglio di se'.

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  6. DA ZOMBIE A ZERO (ovvero da Ratzinger a Bergoglio).
    “Distinguo tre gradi di presenza della religione nella società: attivo, zombie e zero. Oggi nel mondo angloamericano siamo al grado zero, non c’è traccia di quei valori religiosi che inquadravano i comportamenti e gli schemi mentali degli individui” (Emanuel Todd sul Quotidiano Nazionale di ieri).

    Emanuel Todd, noto storico e sociologo francese di origine ebraica (è nipote di Paul Nizan) è una delle poche menti davvero lucide nel mondo attuale.
    Personalmente sposo completamente la sua posizione geopolitica (critica Usa e Israele) e la sua analisi delle finte democrazie occidentali, che chiama “oligarchie”, e che a scanso di equivoci io preferisco chiamare, sorelianamente, “plutocrazie”.
    Come Todd credo che viviamo nel nichilismo radicale a causa della secolarizzazione, della perdita di riferimenti trascendenti, e come Todd penso che in Occidente siamo passati dalla” fase zombie” alla “fase zero” della religione. Ma chi è lo zombie? Un morto vivente.

    La gerarchia della Chiesa cattolica è entrata nella” fase zombie” negli anni euforici del boom economico del Secondo dopoguerra (anni di passaggio al disastro totale quasi in ogni campo) col pontificato disastroso del bonario Giovanni XXIII e col Concilio Vaticano II (1962-1965). che hanno aperto la Chiesa alla mentalità antropocentrica, modernista, liberale, ecumenista, quasi che il fondatore del cristianesimo non fosse più Gesù Cristo, ma Immanuel Kant e l’umanitarismo.
    Da questa “fase zombie”, di una Chiesa che sembrava ancora viva e presente, vivendo di rendita e investendo quasi esclusivamente solo sull’spetto esteriore, mediatico, mentre crollava nelle coscienze, nelle vocazioni e nella dottrina, Paolo VI (il freddo desacralizzatore bresciano) e Giovanni Paolo II (l’antropocentrico globetrotter polacco) sono stati i massimi protagonisti. E'emblematica la durissima lotta di monsignor Lefebvre, il vescovo teocentrico, contro entrambi.

    Benedetto XVI, eletto nel 2005, si trova di fronte al disastro completo, al quale, prima come perito conciliare e poi come stretto collaboratore di Giovanni Paolo II, aveva a sua volta dato un notevole contributo.
    Cerca di salvare il salvabile: difende la casamatta della morale sessuale e liberalizza la Messa antica, toglie la "scomunica" ai discepoli di Lefebvre, ma continua a frequentare sinagoghe, moschee e templi luterani, alzando pena alla civiltà liberale. Ammesso che fosse una fragile diga, dopo otto anni non regge più,

    Nel 2013 l’elezione di Bergoglio sancisce il passaggio dalla “fase zombie” alla “fase zero”. Da allora la gerarchia ecclesiastica (non solo l'argentino che ne è al vertice) non dice né fa più quasi nulla di cattolico, mentre invece dice e fa tanto, anzi tantissimo, di non cattolico e pure di anticattolico. Diventa una Ong, completamente al servizio del vero potere plutocratico.

    Tutti coloro che alla Burke, alla Muller, alla Bussola, e scendendo grandamente di livello, alla Cionci e alla Minutella, sognano un ritorno al 2013, vorrebbero tornare alla “fase zombie”, dove la gerarchia cattolica è antropocentrica, modernista, riduce (se va bene) la religione alla morale, di fatto ha già perso la fede nel trascendente ma fa finta di non saperlo.

    La Chiesa si salverà, salvando anche la civiltà, solo e soltanto tornando al cristocentrismo totale, ripudiando l’antropocentrismo. L’antropocentrismo degli zombie.
    Martino Mora

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    1. J'applaudis des deux mains, ou, comme on dit en italien : « Chapeau » !

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  7. Chi ha diritto e chi no, chi può abusare del diritto e chi no, doppi pesi e doppie misure.
    Il "diritto di Israele di difendersi", o meglio di vendicarsi, con guerre e ritorsioni che causano un numero di morti di gran lunga superiore a quelli subiti, spetta solo a Israele e agli USA, legati a doppio filo.
    Un diritto di difendersi chiaramente divenuto abuso contro ogni limite di proporzionalità.
    Israele, dopo aver subito l'orrendo attentato che dovrebbe aver causato circa 3.000 morti e qualche centinaio di rapiti, hanno sterminato 40.000 civili palestinesi, oltre mutilati e feriti, occupato e raso al suolo Gaza, occupato e bombardato il Libano, inasprito l' oppressione dei palestinesi in Cisgiordania, già molto pesante, e provocato la guerra contro l'Iran, usando anch'essi un attentato terroristico indiscriminato, quello dell' esplosione di Smartphone e PC, celebrato come dai media nostrani come una gran figata.
    Così come gli USA, dopo le torri gemelle: anche loro hanno subito un attentato orrendo di circa 3000 morti, e per il "diritto di difendersi" hanno invaso e causato centinaia di migliaia di morti in Afghanistan, provocato due guerre in Iraq, una una solo aerea e l' altra via terra, rasentando il milione di morti civili, oltre l' embargo, sproporzionatamente superiore ai morti subiti.
    Alimentando odio su odio e oggi anche la terza guerra mondiale.
    La logica della vendetta del più forte, quella della jungla, quella dei faide perenni inarrestabili.
    Analogo diritto, invece, viene negato alla Russia e ai palestinesi, che non hanno nemmeno uno Stato.

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  8. Se Israele ha diritto di vivere in pace nei suoi confini ,senza minacce ed attentati allora la pace ci sarà e gli ebrei anche a causa della loro litigiosità verranno facilmente fagocitati dai loro altrettanto litigiosi vicini.Se invece gli arabi continueranno con gli attentati avranno sempre la guerra.Prima o poi vinceranno loro, viste le dimensioni territoriali ed i numeri degli abitanti dei due contendenti, e ridurranno in breve tempo quella terra in una landa desolata. Gli USA e le altre potenze contano molto ma questo è un conflitto che solo i due contendenti ,accordandosi finalmente , possono far finire.
    Venendo a noi gli incidenti di Roma sono un segnale molto brutto e l'avvenire si preannuncia fosco per l'Italia ed il governo.L'autunno sarà complicato per mille motivi ed i segnali che vengono dalle scuole e dai tribunali sono pessimi.Per fortuna la Meloni ha dimostrato di saper navigare con una inaspettata perizia e l'opposizione in parlamento è solo petulante e rumorosa .

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  9. Il giudizio di molte persone su quello che sta succedendo nel Medio Oriente è condizionato dalla stampa mainstream, dall'informazione faziosa delle televisioni, dai luoghi comuni che hanno purtroppo condizionato il "comune sentire" dell'opinione pubblica. Eppure, se si cerca e se si legge, si possono trovare piccoli e preziosi strumenti di contro-informazione che svelano la realtà di uno stato sionista che sta aggredendo sistematicamente Gaza, la Cisgiordania, il Libano, lo Yemen, la Siria, l'Iraq, l'Iran. Se vogliamo saperne di più sul conflitto, e soprattutto non essere inquinati dalle menzogne di Israele e dei suoi alleati atlantici e atlantisti, ecco due libri che ci possono aiutare: di Franco Cardini, Gaza - Nulla sarà come prima, il Cerchio iniziative editoriali. E poi di Youssef Hindi, Il conflitto israelo-palestinese, Edizioni all'insegna del Veltro. Assolutamente da leggere.
    Silente

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    1. Conosco l'ottimo libro di Youssef Hindi e anch'io ne consiglio vivamente la lettura.

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    2. Grazie caro Silente per il tuo prezioso contributo alla verità. Concordo pienamente con la tua analisi e le tue valutazioni. Dio ti benedica.

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  10. "OMNIA PRIVS EXPERIRI QVAM ARMIS SAPIENTEMENTE DECET"
    (Cicerone confrontandosi con il filosofo Carneade parla della guerra -Terenzio, Eunuchus, 4,7,19). "Si addice al saggio provare tutte le vie prima di passare alle armi".

    La citazione attribuita a Cicerone nel suo confronto con il filosofo Carneade, riflette un concetto centrale del pensiero antico sulla guerra e sulla diplomazia ed esprime l'idea che l'uso della forza militare deve essere l'ultima risorsa, dopo aver esaurito tutte le altre soluzioni pacifiche e ragionevoli
    Questa massima incarna la saggezza classica secondo cui il conflitto armato è distruttivo e deve essere evitato quando possibile, in favore di un approccio ponderato e razionale.
    La riflessione risuona anche nelle opere di altri filosofi e drammaturghi, come Terenzio, da cui si evince una comune preoccupazione per l'equilibrio tra la prudenza e la necessità della difesa.
    Antonio D'Ettorre

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  11. «Le autorità di Arabia Saudita ed Iran s'incontrano per discutere ed unitamente affrontare l'aggressione israeliana a Libano e Palestina, coi sauditi che agli iraniani dichiarano: "L'Arabia Saudita vuole chiudere in modo permanente il capitolo delle reciproche differenze". Di differenze ve ne sarebbero ormai poche, ma anche quelle poche è bene che nei momenti di maggior complessità come quelli attuali siano un po' messe da parte: basti pensare che il Principe ereditario, subito dopo i bombardamenti su Beirut e l'assassinio di Nasrallah, aveva lanciato l'appello ai popoli arabi e musulmani ad un'alleanza contro Israele e per il Libano e la Palestina. Come volevasi dimostrare, tiene e si rafforza l'asse tra sunniti e sanciti sancito lo scorso anno dalla diplomazia cinese, mentre non v'è più traccia alcuna degli Accordi di Abramo siglati sotto la regia USA e che dovevano allineare ad Israele i paesi arabi sunniti del Golfo: forse ve n'è ancora qualche remota ombra negli EAU (tolto il Bahrein, ma quello è un po' come una piccola Giordania, che non può dire di no ad USA ed Israele: piccolo arcipelago con l'immensa base navale della V Flotta americana), ma anche gli emiri sono ormai prossimi a lasciarseli alle spalle vista la vicina malparata che si va profilando per USA ed Israele dal Corno d'Africa al Medio Oriente...»
    (Filippo Bovo)

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  12. da ex studente di Giurisprudenza08 ottobre, 2024 09:23

    @ amico del 7/10 alle 15:44
    sembra che adesso quelle strane storie di un'invasione americana dell'Iran per restaurare la monarchia stiano affiorando. Io le sapevo da maggio. Il problema è che il pretendente al Trono del Pavone non ha alcuna forma di erede (non ha eredi maschi e l'unico altro parente in vita non è musulmano sciita e non lo sono i di lui discendenti).

    Sui disordini di Roma, ieri ho sentito uno di quei tre elettricisti soci fra loro che ho assicurato "extra INAIL" (non hanno dipendenti, ho fatto loro un'assicurazione infortuni privata più efficiente): questa primavera erano a fare lavori a Trieste per un'amministrazione stabili e per rientrare a Monfalcone, abitano lì e la ditta è lì, hanno incrociato la manifestazione progaza che aveva fatto presidio all'università triestina. A vedere un tizio con la bandiera sulle spalle, come quello di Roma (poteva essere la stessa persona?), gli aveva dato del pagliaccio, urlandoglielo dal furgone. Da quanto ho capito, era passato saltellando attraverso il passaggio pedonale, credo di capire in che punto.
    @amico delle 23:18
    Un riavvicinamento fra Arabia Saudita (sunnita) e Iran (sciita) non deve sorprendere, ci sono molte meno differenze di credo fra sunniti e sciiti che fra cattolici e protestanti.

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  13. Caro ex studente di giurisprudenza.
    Non e' assolutamente detto che ci possa essere un ritorno alla monarchia in Persia . Sto dicendo che i discendenti dello scia' cacciato possono aiutare a gestire il trapasso dal regime degli aiatollah a una forma di stato piu' liberale.
    La Romania oggi e' una repubblica democratica. Ma il re Michele durante gli anni dell'esilio rimase sempre in contatto con il suo popolo. Ritorno' successivamente a vivere nel suo paese, in mezzo alla sua gente.
    E durante gli anni dell'esilio lavoro' indefessamente come pilota di aerei.

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  14. Le cifre andrebbero sempre verificate.

    Quando ci furono le atrocità fra serbi e musulmani durante la lotta per il Kossovo indipendente, la stampa internazionale parlò subito di centomila morti musulmani. Cifra mai modificata. Ma una commissione internazionale di illustri patologi che si recò poscia in quei luoghi per identificare i cadaveri trovati in fosse comuni e stabilire le cause della morte, non trovò più di circa cinquecento corpi. Ne parlò a suo tempo il Times di Londra. Sulle vittime serbe delle atrocità musulmane non si fece alcuna indagine.
    Quando fu all'improvviso abbattuta la dittatura di Ceausescu in Romania, nel 1989, le autorità rivoluzionarie romene diffusero subito la cifra di cinquantamila morti. Combattimenti in realtà non ce n'erano stati. Il falso venne fuori in un secondo tempo: le foto di decine di cadaveri diffuse dal nuovo governo erano state prese in fretta negli obitori del paese, i morti lo erano per causa naturale, incidenti stradali. I morti e feriti in seguito al golpe anti-ceausescu furono pochi.
    Le cifre fornite da Hamas sui civili uccisi a Gaza dai raids degli israeliani non andrebbero verificate? Non dico che migliaia di civili non siano stati uccisi, con tanti bombardamenti (anche se mirati a colpire i centri di Hamas, nascosti tra la popolazione), tuttavia l'alta cifra fornita da Hamas non va accettata a scatola chiusa. Non sarebbe corretto proprio dal punto di vista dell'obbiettività dell'informazione. Se ci teniamo.
    Almeno si dovrebbe dire che l'alta cifra diffusa è sempre "secondo Hamas".

    Inoltre, ieri ilGiornale ha pubblicato una breve intervista con una giovane donna israeliana catturata dai terroristi di Hamas il 7 ottobre e rilasciata dopo circa 50 giorni. Uno dei pochi ostaggi che è (finora) tornato a casa. Era nella zona per partecipare al rave party campestre, una civile indifesa. Furono colti completamente di sorpresa, dice. Tutto si aspettavano, tranne un attacco e di quel genere. I terroristi inizialmente la esposero al ludibrio della folla di Gaza, che la massacrò di botte, rompendole una gamba in tre punti.
    La folla era composta dall'intera popolazione, donne e bambini compresi, che inveivano e infierivano contro di lei: tutti uniti, un solo, compatto corpo d'odio contro l'infedele catturato, che avrebbero probabilmente fatto a pezzi senza tanti problemi. Ma ai terroristi l'ostaggio serviva vivo. Sulle angherie subite durante la detenzione, l'intervistata va via alla svelta, senza entrare in tanti dettagli.
    Z.

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  15. "Sulle angherie subite durante la detenzione, l'intervistata va via alla svelta, senza entrare in tanti dettagli."

    Qui da noi, la stampa e la Tv mainstream, silenzio assoluto....

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  16. "Il liberale spesso parla, almeno in occasioni formali, di "verità eterne", di "fede", di "dignità umana", dell'"alta chiamata" dell'uomo allo "spirito inestinguibile", anche di "civilizzazione cristiana"; ma è abbastanza chiaro che queste parole da tempo non significano più quello che volevano dire una volta. Nessun liberale le prende sul serio; esse sono infatti metafore, ornamenti di un linguaggio che hanno lo scopo di evocare una risposta emotiva, non intellettuale - una risposta largamente condizionata dal lungo uso, con il conseguente ricordo di un tempo in cui tali parole avevano effettivamente un significato positivo e serio."
    "In passato c'è stata una distruzione su vasta scala e ci sono stati uomini che si sono gloriati della distruzione; ma mai prima dei nostri tempi c’è stata una dottrina e un piano di distruzione, mai prima d’ora la mente dell’uomo si è così contorta da trovare delle scuse per questa evidentissima opera di Satana e da stabilire un programma per la sua realizzazione."
    (Padre Seraphim Rose di Platina)

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  17. "Tommaso d’Aquino è in pratica l’uomo che nel XIII secolo ha segnato la svolta politica della Chiesa, chiudendo l’epoca delle Crociate e dando al mondo occidentale la cifra dell’universalità: non a caso proprio all’inizio della "Secunda Secundae" ricorda che il Cristo stesso aveva ordinato agli Apostoli di rinfoderare la spada e che l’utilizzo delle armi non è mai lecito se non per legittima difesa. Questo perché l’essere umano secondo Tommaso non è fatto per combattere con i propri simili, ma per la solidarietà e l’aiuto reciproco."
    (Massimo Panebianco, docente emerito di Diritto Internazionale all'Università di Salerno, da https://ilpalazzodisichelgaita.wordpress.com/2017/12/16/lattualita-di-tommaso-il-politico/ )

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  18. All'attenzione di Mic e di tutti. Esiste su You tube un video di una conferenza dell'ottimo Prof. Matteo D'Amico che inquadra molto bene la questione israelo palestinese alla luce degli ultimi 70 anni, risale a 5 mesi fa ma è oggi ancora più attuale. Se riesco mando le coordinate del video.

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  19. Il video di Matteo d'Amico risalente a 5 mesi fa si trova nel suo sito You tube e si intitola: Territori Palestinesi: il vero volto dell'occupazione israeliana (audio). Gentile Mic, vale la pena di ascoltarlo e anche di postarlo, così da dare un contributo alla verità.

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  20. Sull'altro fronte09 ottobre, 2024 07:03

    Centinaia di miliardi di euro e di dollari buttati per cercare di sostituire Putin con un altro Eltsin, risultati vergognosi di cinquanta nazioni, tutto il commonwealth e gli altri servi europei noi per primi. Unica soluzione attaccare l iran per distogliere forze all invasione. Tutto l occidente è nelle mani dei fabbricanti di armi e dei sionisti israeliani e americani. Non ci salverrmo dalla disfatta cercata e sicuramente evitabile due anni fa.

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  21. A Roma, l’organizzazione Setteottobre domenica ha organizzato una giornata importante. Di tutti gli interventi, quello che mi ha colpito di più è stato quello di Ernesto Galli della Loggia, intellettuale, storico ed editorialista del Corriere della Sera, che ha detto: “Il 7 ottobre ha mostrato la radicalità delle fratture nelle nostre vite. Vedevamo le crepe, ma non ne comprendevamo l’ampiezza. Prima del 7 ottobre pensavamo di essere la maggioranza, il senso comune, che i nostri valori e ricordi fossero quelli della nostra società, che i nostri ricordi fossero quelli dei nostri figli. Non è così. Siamo una minoranza. Cosa è successo? Che il passato delle democrazie era cambiato, che la data di inizio fissata per anni non era il 1945, quando l’Europa cominciò a capire che il suo futuro di libertà la obbligava alla lotta contro il totalitarismo e l’antisemitismo. Quella consapevolezza aveva fissato il nostro debito con l’ebraismo. Il 7 ottobre ci ha fatto capire che la nuova data di inizio è il Sessantotto, la data della rivolta contro quel passato e tutto quello che quel passato rappresentava quei valori liberali-borghesi. E di questo mutamento Israele e l’ebraismo ne fanno le spese, il Sessantotto cancella il rapporto con entrambi. La seconda frattura che ci porta a essere una minoranza è la fine del cristianesimo come dato religioso e che ha determinato l’antropologia europea, il modo di pensare occidentale. La cancellazione virtuale del protestantesimo, ormai inesistente, e la trasformazione della Chiesa cattolica in una ong progressista orientata al politicamente corretto. E così Gesù, da ebreo, è diventato palestinese. Oggi siamo tutti felicemente atei o agnostici e questo significa che svanisce il legame rappresentato nella nostra cultura dal retaggio giudaico-cristiano che a lungo, nel bene e nel male, ha rappresentato un dato vitale del nostro essere. Non abbiamo più alcun rapporto con il passato. Ci siamo disfatti della nostra storia, le società in cui abitiamo sembra che non sappia più cosa farsene, della storia e della religione. E rifiutano il realismo e il pessimismo che quella storia ci avevano insegnato, non c’è più il male e non ci sono più nemici. Così il 7 ottobre non è stato un pogrom ma una rivolta anticoloniale”.

    Con il nuovo impressionante tracollo nell’islamogoscismo, le strade invase dal Corano e dal fucile, oggi siamo all’atto finale di questa lunga guerra contro l’Occidente. E ha ragione Galli della Loggia: dal 7 ottobre viviamo in un mondo irriconoscibile.

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  22. Lui stesso, Galli della Loggia, ha contribuito al crollo dei valori, non essendo credente e avendo per tanti anni interpretato la nostra storia secondo le categorie moralistiche ed astratte dell'antifascismo ideologico. In questa visione, non c'era posto per la questione morale.
    Fa parte della think-tank liberale o neo-liberale del Mulino, ferreamente ancorata al Corriere della Sera.
    PP

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  23. Ornella Mariani picchia come un fabbro in diretta TV a Canale Italia
    https://www.youtube.com/watch?v=9cpv2MA4gEM
    Canale Italia

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