Ringrazio Andrea Mondinelli per la riflessione che segue, che mette in luce il comportamento sempre più inquietante di una Chiesa inclusiva, invece che Mater et Magistra; ma che, soprattutto, rinnega il Suo Signore!
Riflessione sull'ora di religione
È di questi giorni l’intervento(1) di mons. Derio Olivero, che chiede l’abolizione dell’insegnamento della religione cattolica (IRC) per fare spazio al pluralismo religioso “obbligatorio”:
"Non più un’ora di religione cattolica, facoltativa, quanto piuttosto un insegnamento obbligatorio del fenomeno religioso in chiave plurale per abilitare lo studente a diventare un cittadino capace di meglio comprendere la società in cui si trova – spiega il vescovo Olivero –, favorendo uno spirito ecumenico verso chi professa altre confessioni cristiane, altre fedi così come verso i nones, cioè chi non appartiene ad alcuna religione".Stefano Fontana, sulla NBQ(2), scrive giustamente di un abbraccio mortale tra Stato laico e Chiesa:
L’Irc fa più male che bene alla Chiesa. La filosofia della scuola di Stato è una laicità ideologica secondo la quale ogni cittadino – in questo caso ogni alunno o studente – ha il diritto costituzionale ad abbracciare ciò che egli considera vero e buono. La presenza di un Irc, in un simile contesto di pensiero, non ha diritto ad esistere, se non trasformandosi in modo innaturale. L’accordo sull’Irc tra Chiesa italiana e Stato si basava sull’idea dell’importanza di questo insegnamento per capire la storia e la cultura italiane. Si trattava di un’argomentazione storica, che non poteva reggere a lungo davanti all’avanzata del nuovo senso falsamente democratico, liberale e individualistico (per non dire relativistico) di laicità.
L’abbraccio mortale è avvenuto con il Concordato del 1984, in cui la Santa Sede ha lasciato il pallino completamente in mano allo Stato laico. Infatti, in esso è stipulato quanto segue:
Art. 9 comma 2 La Repubblica italiana, riconoscendo il valore della cultura religiosa e tenendo conto che i principi del cattolicesimo fanno parte del patrimonio storico del popolo italiano, continuerà ad assicurare, nel quadro delle finalità della scuola, l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche non universitarie di ogni ordine e grado. Nel rispetto della libertà di coscienza e della responsabilità educativa dei genitori, è garantito a ciascuno il diritto di scegliere se avvalersi o non avvalersi di detto insegnamento.Mentre nei Patti Lateranensi si affermava:
Art. 36. L’Italia considera fondamento e coronamento dell’istruzione pubblica l’insegnamento della dottrina cristiana secondo la forma ricevuta dalla tradizione cattolica. E perciò consente che l’insegnamento religioso ora impartito nelle scuole pubbliche elementari abbia un ulteriore sviluppo nelle scuole medie, secondo programmi da stabilirsi d’accordo tra la Santa Sede e lo Stato.
Beh, la sinossi tra il l’art.9 del Concordato e il 36 dei Patti lateranensi fa emergere la differenza abissale tra il vago riferimento alla cultura religiosa ed i principi come patrimonio storico del popolo italiano (fino a quando?) e l’insegnamento della dottrina cattolica secondo la forma ricevuta dalla tradizione cattolica come fondamento e coronamento dell’istruzione pubblica.
Qual è il senso dell’insegnamento della religione cattolica? L’apertura al dialogo interculturale e interreligioso? Il carattere propriamente culturale? L’occasione per un percorso culturale di qualità, spazio di confronto e luogo di sviluppo di esperienze in ambito religioso? Come genitori cristiani, dunque, dovremmo promuovere e sostenere queste scelte?
Il declassamento dell’IRC da fondamento dell’istruzione pubblica a percorso culturale tra i tanti è determinato dall’art. 1 dei due documenti.
Ecco l’incipit dei Patti lateranensi:
TRATTATO FRA LA SANTA SEDE E L’ITALIAEcco quello del Concordato:
________
IN NOME DELLA SANTISSIMA TRINITÀ
Art. 1L’Italia riconosce e riafferma il principio consacrato nell’articolo 1° dello Statuto del Regno 4 marzo 1848, pel quale la religione cattolica, apostolica e romana è la sola religione dello Stato.
LA SANTA SEDE E LA REPUBBLICA ITALIANAtenuto conto del processo di trasformazione politica e sociale verificatosi in Italia negli ultimi decenni e degli sviluppi promossi nella Chiesa dal Concilio Vaticano II;avendo presenti, da parte della Repubblica italiana, i principi sanciti dalla sua Costituzione, e, da parte della Santa Sede, le dichiarazioni del Concilio Ecumenico Vaticano II circa la libertà religiosa e i rapporti fra la Chiesa e la comunità politica, nonché la nuova codificazione del diritto canonico;[…]
ART. 1La Repubblica italiana e la Santa Sede riaffermano che lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani, impegnandosi al pieno rispetto di tale principio nei loro rapporti ed alla reciproca collaborazione per la promozione dell'uomo e il bene del Paese.
Inoltre, scompare il riconoscimento del carattere sacro di Roma e il conseguente impegno dello Stato ad «impedire […] tutto ciò che possa essere in contrasto con detto carattere» (art. 1 del vecchio Concordato). Nel nuovo Concordato del 1984 l’art. 4 si limita a dire che lo Stato italiano «riconosce il particolare significato che Roma, sede vescovile del Sommo Pontefice, ha per la cattolicità».
Nessun impegno preciso dello Stato in questo campo e nel Protocollo Addizionale del Concordato, in relazione all'Art. 1 si dichiara che:
Si considera non più in vigore il principio, originariamente richiamato dai Patti lateranensi, della religione cattolica come sola religione dello Stato italiano.
Premessa l’idiozia di annullare un principio, che se è tale non può essere soppresso, il legame tra IRC e laicità dello Stato è il frutto avvelenato del Concordato del 1984(3), che modifica i Patti Lateranesi in funzione degli sviluppi promossi nella Chiesa dal Concilio Vaticano II. Questo è il grano d’incenso bruciato all’Imperatore in nome della così detta libertà religiosa. Il cardinale Ernesto Ruffini (1888-1967) sottolineò(4) che se uno Stato non avesse il diritto di concedere trattamenti particolari a nessuna religione, allora gli accordi pontifici con Italia, Portogallo, Spagna e Repubblica Dominicana avrebbero richiesto una revisione. Così avvenne in Italia con la revisione del Concordato del 1984: In relazione all'Art. 1 Si considera non più in vigore il principio, originariamente richiamato dai Patti lateranensi, della religione cattolica come sola religione dello Stato italiano.
Questo comporta la detronizzazione di Cristo Re dalla società in nome dei farlocchi principi contenuti nella Dignatatis humanae, che eleva l’errore a diritto umano(5), assolutizza la libertà di coscienza(6) (Newman inorridirebbe), chiede l’abolizione della religione cattolica come religione di Stato(7) e peccava di un ottimismo tanto disarmante quanto erroneo(8). I risultati nefasti sono sotto i nostri occhi ed erano facilmente prevedibili, visto che ci sono stati predetti dai papi preconciliari, in particolare Pio XI nell’enciclica Quas Primas sulla regalità di Cristo:
[…] I pessimi frutti, che questo allontanamento da Cristo da parte degli individui e delle nazioni produsse tanto frequentemente e tanto a lungo, Noi lamentammo nella Enciclica Ubi arcano Dei e anche oggi lamentiamo: i semi cioè della discordia sparsi dappertutto; accesi quegli odii e quelle rivalità tra i popoli, che tanto indugio ancora frappongono al ristabilimento della pace; l’intemperanza delle passioni che così spesso si nascondono sotto le apparenze del pubblico bene e dell’amor patrio; le discordie civili che ne derivarono, insieme a quel cieco e smoderato egoismo sì largamente diffuso, il quale, tendendo solo al bene privato ed al proprio comodo, tutto misura alla stregua di questo; la pace domestica profondamente turbata dalla dimenticanza e dalla trascuratezza dei doveri familiari; l’unione e la stabilità delle famiglie infrante, infine la stessa società scossa e spinta verso la rovina. La questione del valore dell’odierna IRC è inscindibile dai principi da cui deriva e la scelta di avvalersene non può essere indipendente da essi.
Se il suo principio cardine, la libertà religiosa, è erroneo, allora l’IRC nasce dall’errore, non può che propagarlo ed al contempo esserne vittima.
Andrea
P.S. Navigando nei siti che le varie diocesi dedicano all’insegnamento della religione cattolica (IRC) si trovano video di ogni genere, dalla musica rap ad un vago irenismo (eccone un ampio florilegio qui qui qui qui qui) e cosa alquanto preoccupante a video (qui) molto inquietanti di approfondimenti teologici per gli insegnanti che mettono in dubbio pure i dogmi di fede (p. es. Extra Ecclesiam nulla salus)9.
___________________________1. https://www.quotidiano.net/cronaca/lora-x-di-religione-chiesa-tra-facolta-e-obbligo-pronti-al-passo-indietro-e891c5eb?live
2. https://lanuovabq.it/it/ora-di-religione-la-cei-progetta-il-ritiro-in-nome-del-pluralismo
3. Per una curiosa “coincidenza” il Concordato reca la firma del card. Casaroli in forte odore di Massoneria (nome di battaglia “CASA” nella lista Pecorelli). http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV255a_Agnoli_Massoneria_conquista_Chiesa.html
4. “Il Reno si getta nel Tevere” Raplh M. Wiltgen pag.188
5. Art. 2. Questo Concilio Vaticano dichiara che la persona umana ha il diritto alla libertà religiosa. È ovvio che la libertà ed il diritto all’errore provoca aberrazioni insostenibili, ma legittime: https://www.ilfoglio.it/chiesa/2015/07/29/news/via-la-statua-dei-dieci-comandamenti-in-oklahoma-discrimina-i-satanisti-86158/ https://www.ricognizioni.it/usa-in-nome-della-liberta-religiosa-nuovo-tempio-a-satana/
6. Art.3. “L'uomo coglie e riconosce gli imperativi della legge divina attraverso la sua coscienza, che è tenuto a seguire fedelmente in ogni sua attività per raggiungere il suo fine che è Dio. Non si deve quindi costringerlo ad agire contro la sua coscienza. E non si deve neppure impedirgli di agire in conformità ad essa, soprattutto in campo religioso”. Manca ogni riferimento al legame tra coscienza e verità e alla coscienza erronea.
7. Art. 13. Vi è quindi concordia fra la libertà della Chiesa e la libertà religiosa che deve essere riconosciuta come un diritto a tutti gli esseri umani e a tutte le comunità e che deve essere sancita nell'ordinamento giuridico delle società civili.
8. Art. 15. È infatti manifesto che tutte le genti si vanno sempre più unificando, che si fanno sempre più stretti i rapporti fra gli esseri umani di cultura e religione diverse, mentre si fa ognora più viva in ognuno la coscienza della propria responsabilità personale. Per cui, affinché nella famiglia umana si instaurino e si consolidino relazioni di concordia e di pace, si richiede che ovunque la libertà religiosa sia munita di una efficace tutela giuridica e che siano osservati i doveri e i diritti supremi degli esseri umani attinenti la libera espressione della vita religiosa nella società.
9. Qui un’esauriente spiegazione: https://www.radiospada.org/2019/09/extra-ecclesiam-nulla-salus-la-spiegazione-del-s-offizio-del-1949/
Purtroppo modernisti e mondialisti riescono sempre ad ottenere tutto quello che vogliono. Riuscirà pure Olivero.
RispondiEliminaIntanto, in Romania, i mondialisti stanno trescando per ottenere l'annullamento del primo turno delle elezioni presidenziali tenutesi domenica scorsa: la vittoria di Calin Georgescu - pro Russia e no vax - li ha resi dementi del tutto. Leggete le notizie al riguardo in rete, anche se sono certo che molti di voi preferiscono la Lasconi: pro Ue, moderata, conservatrice, allineata all'atlantismo!
La favola va raccontata però tutta, perché la realtà è diversa. L’ora di religione nelle scuole è stata sempre considerata un’ora perditempo in cui mai e poi mai fu insegnato qualcosa che attenesse alla religione cattolica. Semmai era un’ora in cui si discutevano le problematiche del momento e non sempre e spesso lo stesso insegnante si estraniava del tutto. Questo accadeva negli anni ’70, quando mi diplomai e accade nei primi anni 2000 in cui le mie figlie frequentavano una il classico, e l’altra lo scientifico e oggi la situazione è certamente peggiorata.
RispondiEliminaOggi il primo nemico della religione è l’idolatria consumistica, il cosiddetto iperedonismo e l’altro è lo scientismo, perché la scienza smaschera la spiritualità in una specie di infantilismo. Chi pensa oggi di riprendere ciò che accadeva in passato è in realtà un disincantato, perché ritornare a quei tempi è impossibile come è impossibile ripristinare molti altri aspetti della sacralità. Ho visto ad esempio l'intero filmato dell’apertura della porta santa da parte di Pio XII, beh un giovane rimarrebbe a dir poco sconcertato di fronte a quel rituale eccessivo, ché non potrebbe in nessun modo comprendere.
Faccio presente che la Dignitatis humanae è del 1965 e negli anni 70 tutti erano già ampiamente sbragati. Io passai quegli anni a catechismo, giocando a calcio e colorando le figurine dei libri di "catechismo". Il Concordato sancì con 19 anni ciò che già esisteva...
EliminaCordiali saluti
Andrea M.
L'Autore del pezzo ha studiato se non Giurisprudenza almeno Diritto (ci sono diversi corsi ed esami anche a Scienze Politiche ed Economia e Commercio)?
RispondiEliminaCome dice che un principio non si può annullare o sostituire? No, signor Mondinelli, non è "un'idiozia".
L'esempio più chiaro è la stessa trasformazione dell'Italia da monarchia a repubblica: il principio che lo Stato Italiano fosse un regno e dominio dei Savoia è stato sostituito con quello che lo stesso Stato sia una repubblica democratica.
Non ho studiato Diritto, ma ho letto l'ottimo libro "Chiesa e Stato" del Servo di Dio padre Felice Cappello. Spero che l’intelligenza di un ingegnere medio sia stata in grado di comprenderlo. Le segnalo in particolare il cap. IV dal titolo "Dottrina cattolica circa le relazioni fra lo Stato e la Chiesa". Dopo averlo letto si renderà conto dell'idiozia di abolire quel principio particolare, oppure ci segnali se ho preso fischi per fiaschi.
EliminaChiedo venia, comunque, dovevo usare "il" e non "un" principio nel mio scritto...
Andrea M.
La causa di tutto questo? Ancora una volta il Concilio Vaticano II, causa del cambiamento autodistruttivo e non a caso citato nel Concordato del 1984!! Perciò criticare solo Bergoglio, che è l'effetto, è un grande errore! Bisogna eliminare la causa!!
RispondiEliminaPensieri aurei.
EliminaOttimo commento, caro amico, complimenti vivissimi ! se non si tagliano le radici l'erba maligna rinasce e distrugge il buon grano. L' origine dei mali attuali, enormi, della Chiesa Cattolica, è indubbiamente lì, cioè nel clero ribelle chiamato al Concilio per sovvertire la fede bimillenaria fella Chuesa Cattolica, e la coloa di tutto questo sfacelo a chi la vigliamo dare, se non ai papi del Concilio? Pio XII era contrario all' indizione di un Concilio, perché probabilmente sapeva cosa covava sotto la cenere, e il terzo segreto di Fatima, si legge da fonti abbastanza attendibili, probabilmente parlava di un cattivo concilio e di una cattiva messa : ci siamo in pieno! Dio ci salvi dal peggio che potrebbe arrivare, sia in Europa che nella (falsa) Chiesa! JHS
Elimina"Non più un’ora di religione cattolica, facoltativa, quanto piuttosto un insegnamento obbligatorio del fenomeno religioso in chiave plurale per abilitare lo studente a diventare un cittadino capace di meglio comprendere la società in cui si trova – spiega il vescovo Olivero –, favorendo uno spirito ecumenico verso chi professa altre confessioni cristiane, altre fedi così come verso i nones, cioè chi non appartiene ad alcuna religione".
RispondiEliminaCiò avviene già di fatto da tempo. I programmi scolastici sono orientati in tal senso almeno dagli anni'70.
Negli ultimi anni, diciamo con questo pontificato, ho scoperto, con mia somma meraviglia che la FANNO STUDIARE! Fanno i compiti scritti . Ho qui, accanto a me il manuale di IRC per le scuole secondarie inferiori (un tempo si chiamavano "Scuole Medie") "RELIMAKER" di Luca Paolini e Barbara Pandolfi.(Edizioni SEI) Libro con l'imprimatur del Cardinale Bassetti (2021). Sapete cosa c'è in copertina? Il volume del Primo Anno porta in copertina una bella ragazzina seduta in posizione Yoga. Quello del secondo anno un maschietto. Quello del terzo, onestamente non l'ho visto, ma, se tanto mi da tanto, presumo una coppia . E siamo solo alla Copertina. Andiamo ad aprire. Il testo è narrato in PRIMA PERSONA. Chi è questo "IO Narrante"? Si presenta a pagina 8: "Piacere, sono la Terra". I successivi paragrafi si intitolano: " La mia origine: per milioni di anni ho atteso l'uomo. ; "i MITI sulla MIA ORIGINE. La creazione dal nulla è presentato come un mito tra gli altri, nella fattispecie quello ebraico.". E ogni tanto, proprio per togliere i dubbi, si trova l'affermazione :"IO LA TERRA" . A pagina 57, dove, nel contesto di una narrazione dedicata a quelle opere "meravigliose" che sono i Libri sacri DI tutte le religioni "Maometto" è chiamato "Profeta" ed è definito "[Colui] che consegnò agli uomini un testo scritto in arabo e divenuto famoso :il Corano" .
EliminaNel volume del secondo anno (che ho potuto consultare, ma che adesso non di fronte) si prende un andamento più sistematico nella presentazione delle religioni e dei loro precetti. Quella di cui si parla nei termini migliori è proprio l'Islam.
Quale onore che l'Autore dell'articolo mi replichi!
RispondiEliminaPoichè io mi sono fatto un mazzo con 16 esami di Diritto di vari tipi (Privato, Costituzionale, Pubblico, Romano, Penale, Internazionale... e anche Ecclesiastico e Canonico), ho imparato che i principi giuridici posso essere annullati introducendone altri in loro vece. Si chiama novellazione.
Altro principio annullato da uno nuovo? Il diritto di famiglia: nel 1975 alla potestà maritale fu sostituita l'uguaglianza dei coniugi.
Ce ne sarebbe anche un altro: il principio del "soldato suddito" e privo di diritti nel 1978 fu sostituito dal principio del "soldato cittadino", titolare di diritti come tutti gli altri.
Il libro citato poi è del 1910, davvero recente... Quelli su cui ho studiato io erano di settant'anni dopo, quando non più recenti ancora.
Quindi annullare il principio di una religione di stato per sostituirlo con la neutralità dello Stato nei confronti delle religioni è perfettamente possibile ed è stato fatto anche in Italia. Al punto che la giurisprudenza costituzionale ha stabilito che non si può tornare indietro (principio supremo) nemmeno con una riforma costituzionale, tipo la modifica dell'Articolo 7 e nemmeno una modifica del Concordato, che pure parte della stessa giurisprudenza aveva definito "sovra-costituzionale".
Al punto che la giurisprudenza costituzionale ha stabilito che non si può tornare indietro (principio supremo) nemmeno con una riforma costituzionale, tipo la modifica dell'Articolo 7 e nemmeno una modifica del Concordato, che pure parte della stessa giurisprudenza aveva definito "sovra-costituzionale".
EliminaSalvo che non ci sai un comune sentire che possa spingere in tal senso, magari con un atto d' imperio. In effetti nemmeno gi Stati sono eterni. Sappiamo che il concetto di Stato ci accompagnerà fino alla Parusia, ma i modi e le forme con cui si concretizzerà saranno sempre caduchi; limitati ed in divenire dinamico. Solo la Chiesa resterà in eterno, come la vuole il suo Divin Fondatore. Ciò che si manifesta in forma diversa dalla Volontà Espressa di Nostro Signore potrà avere le apparenze della Chiesa, ma non la sostanza .
. Quello del secondo anno un maschietto. Ovviamente anche lui in identica posizione Fior di Loto .
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