La lettera aperta pubblicata di seguito
riguarda la necessità di esaminare prima del prossimo Conclave l'accusa formale di eresia lanciata dall'arcivescovo Viganò (e sostenuta da molti illustri teologi, giuristi e filosofi di tutto il mondo) contro Papa Francesco. Qui la stessa in un filmato pubblicato su YouTube. In questo precedente del 2023 [vedi] lo studioso si era rivolto ai cardinali, invitando i vescovi a resistere alle azioni eterodosse del sacro soglio.
Lettera aperta del
Prof. Dr. phil. habil. Josef Maria Seifert
All'Eminenza Cardinale Decano Gian Battista Re
Gaming, 24 aprile 2025
Sulla necessità di esaminare prima del prossimo Conclave l'accusa formale di eresia lanciata dall'arcivescovo Viganò (e sostenuta da molti illustri teologi, giuristi e filosofi di tutto il mondo) contro Papa Francesco
Eminenza, caro Cardinale Decano Giovanni Battista Re, I più cordiali saluti in Cristo.
Mi rivolgo a Lei, caro Cardinale Decano Re, perché solo Lei detiene ora l'autorità di consentire che, prima del prossimo Conclave, abbia luogo un'indagine sull'accusa di eresia sollevata contro Papa Francesco.
Lei detiene, fino all'elezione del prossimo Papa, la massima autorità nella Chiesa cattolica, inviterà, in unione con il Camerlengo Kevin Joseph Cardinale Farrell, i Cardinali qualificati di tutto il mondo di età inferiore agli 80 anni a eleggere il nuovo Papa e potrà determinare la data del prossimo Conclave.
Mi rivolgo a Lei, caro Cardinale Decano Re, perché solo Lei detiene ora l'autorità di consentire che, prima del prossimo Conclave, abbia luogo un'indagine sull'accusa di eresia sollevata contro Papa Francesco.
Lei detiene, fino all'elezione del prossimo Papa, la massima autorità nella Chiesa cattolica, inviterà, in unione con il Camerlengo Kevin Joseph Cardinale Farrell, i Cardinali qualificati di tutto il mondo di età inferiore agli 80 anni a eleggere il nuovo Papa e potrà determinare la data del prossimo Conclave.
Rendo pubblica la mia lettera a causa del poco tempo che resta per risolvere questioni di estrema importanza e urgenza.
Ho scoperto attraverso il testo J'accuse [qui] dell'arcivescovo Viganò due documenti pontifici, probabilmente dogmatici e certamente molto autorevoli, sulla questione dei “vescovi, cardinali e papi eretici” di Papa Paolo IV e San Pio V, che invocano solennemente la Sede di Pietro e dichiarano la validità di questi due documenti per tutti i tempi. Questi testi mi sembrano della massima importanza per la Chiesa in questo momento.
Il semplice fatto di aver scomunicato un arcivescovo perché ha agito esattamente come un Papa eminente e santo ha solennemente chiesto di agire di fronte a un Papa che ha aderito alle eresie prima, durante e dopo la sua elezione al Papato, è, a mio avviso, gravemente sbagliato e ingiusto. Queste accuse avrebbero dovuto essere prima esaminate e, se vere, non sarebbe stata appropriata alcuna punizione per averle sollevate.
Penso che la Chiesa lo debba a un arcivescovo ingiustamente scomunicato e ad almeno altre quattro persone scomunicate per lo stesso motivo, a due Papi e ai fedeli, per rispondere alla ferma insistenza di Papa Paolo IV che un Papa che professa l'eresia non è più Papa e non può esigere alcuna obbedienza, proprio come ha detto l'arcivescovo Viganò, con l'importante avvertimento che l'inopportunità di qualsiasi autorità che giudichi un Papa non si applica a un Papa eretico che semplicemente usurpa la Sede di Pietro ma, in virtù della sua eresia, non è veramente Papa e ha meno autorità nella Chiesa di qualsiasi cardinale o vescovo ortodosso.
Il significato cruciale di ordinare e completare questa indagine prima di convocare il prossimo Conclave risiede in questo:
L'esito della prossima elezione papale dipende in gran parte dall'esito di questa indagine, perché San Pio V e Papa Paolo IV decretano che tutte le nomine di cardinali fatte da un Papa eretico sono nulle. Pertanto, se l'accusa di eresia prima dell'elezione di Papa Francesco, durante e dopo di essa, si rivelasse corretta, due terzi dell'attuale collegio cardinalizio sarebbero esclusi dal Conclave. Pertanto, è necessario giungere a una conclusione su questa questione prima del prossimo Conclave, perché altrimenti la prossima elezione papale sarebbe a priori invalida se non fosse stato determinato in precedenza se la maggior parte dei membri del Collegio cardinalizio sono elettori legittimi o meno, e se il futuro Papa eletto appartiene al Collegio cardinalizio o meno.
Inoltre, prima del prossimo Conclave dovrebbero essere chiarite altre due questioni strettamente correlate:
1. se le modifiche apportate da Papa Francesco alle norme che regolano le elezioni papali decretate da San Giovanni Paolo II siano valide o (se egli non fosse un Papa valido) non valide, e
2. se i documenti papali di Papa Francesco debbano rimanere negli Acta Apostolica o essere rimossi da essi (come hanno decretato i Papi S. Pio V e Paolo IV per i documenti emanati da un Papa eretico).
I Papi S. Pio V e Paolo IV hanno decretato e stabilito a tempo indeterminato che tutte le decisioni, le nomine e le elevazioni di vescovi e cardinali e tutti gli scritti di un Papa eretico devono essere dichiarati nulli.
Secondo questi documenti papali e secondo il diritto naturale, i cardinali scelti da Papa Francesco non possono rimanere elettori se l'accusa di eresia o apostasia del Papa Francesco si rivela vera.
Mi rivolgo a voi, caro e altamente venerato Cardinale Re, perché solo voi, in unione con il Camerlengo Kevin Joseph Cardinale Farrell, avete ora l'autorità di far sì che questa indagine abbia luogo prima del prossimo Conclave.
Poiché voi, caro Cardinale, ora, fino all'elezione di un nuovo Papa, disponete della suprema autorità nella Chiesa, potreste agire immediatamente, rimandare il Conclave, determinare i membri della giuria tra i Cardinali nominati dai Papi precedenti a Papa Francesco che giudicherebbero sulla questione dell'eresia e della validità di Papa Francesco.
Per questo motivo, la esorto umilmente, caro Cardinale Decano, ad esercitare la sua autorità in un momento così drammatico della storia della Chiesa e ad agire in nome dell'autorità di due Papi che richiedono tale azione.
Penso che attualmente solo lei possa essere paragonabile a Sant'Atanasio che, quando era ancora diacono, di fronte alla crisi ariana e a un Papa vacillante, riuscì (nonostante le due scomuniche subite durante il processo) a preparare la strada per alcuni concili che condannarono l'eresia ariana che, se accettata, sarebbe stata mortale per la fede cristiana. Ma l'eresia secondo cui Dio vuole la pluralità delle religioni, comprese quelle non cristiane, e altre attribuite a Papa Francesco sono ancora più antitetiche alla vera fede cristiana di quanto lo fosse l'arianesimo.
Pertanto, vi suggerisco e vi imploro umilmente di ordinare, prima dell'imminente Conclave, un esame giusto ed equo delle numerose accuse di eresia e (alla luce della dichiarazione di Abu Dhabi secondo cui Dio avrebbe voluto la pluralità delle religioni fin dalla Creazione, e del culto della Pacha Mama in Vaticano) anche di possibile apostasia di Papa Francesco.
Penso che con questa azione potreste salvare la Chiesa da una confusione storica unica e di proporzioni catastrofiche.
Vi trovereste sulla solida base dei documenti di Paolo IV e di San Pio V, i quali insegnarono solennemente che anche se TUTTI I CARDINALI AVESSERO ELETTO UN PAPA LIBERAMENTE, LA SUA ELEZIONE SAREBBE STATA ANNULLATA dalle eresie da lui difese prima e dopo la sua elezione.
Questo non ha nulla a che vedere con il fatto che voi agiate contro la Chiesa o contro il Papa: al contrario, è un atto di supremo amore per la Chiesa e per Francesco: perché SE l'accusa di eresia, lanciata formalmente e informalmente da alte autorità dottrinali e teologiche contro Francesco, sarà ritenuta fondata in un regolare processo ecclesiastico, la Chiesa confronterà i fedeli con la verità (e già Socrate diceva nel Gorgia) che non si può fare dono più prezioso a una persona che liberarla da un errore. L'occasione di liberare Francesco dagli errori durante la sua vita, ora, data la sua morte, è stata persa. Ma se Papa Francesco avesse revocato qualsiasi errore prima della sua morte e certamente li riconosce ora, condannarli e liberare la dottrina della Chiesa da essi sarebbe comunque un atto d'amore per Papa Francesco e soprattutto per la sposa di Gesù, la Chiesa, liberandola dal tremendo male delle eresie.
Penso che, se l'accusa di eresia è vera, un verdetto ufficiale valido che Francesco era un eretico e quindi non era un Papa valido, come è stato fatto con diversi Papi prima di lui, anche postumo, sarebbe di immenso beneficio per il futuro della Chiesa. Infatti, anche se Papa Francesco avesse rinunciato al suo ufficio, come ha fatto Papa Benedetto XVI, ciò non sarebbe stato affatto sufficiente a guarire la terribile ferita di un Papa eretico, perché sarebbero rimasti gli elementi distruttivi e i frutti velenosi del suo pontificato:
1. L'Acta Apostolica continuerebbe a contenere eresie non condannate.
2. Insegnamenti morali eretici come quelli espressi in AL rimarrebbero apparentemente insegnamenti ufficiali della Chiesa e indurrebbero i fedeli a commettere gravi peccati.
3. Molte altre affermazioni eretiche del Papa che contraddicono direttamente le parole solenni di Cristo e i dogmi della Chiesa non sarebbero state cancellate dal corpus degli insegnamenti della Chiesa, come ad esempio:
- l'“insegnamento” (privato ma ripetuto) di Francesco su un inferno vuoto e l'inesistenza della punizione eterna,
- l'affermazione dell'annientamento invece della punizione eterna dei peccatori incurabili, un insegnamento tipico dei Testimoni di Geova incompatibile con diversi dogmi.
- La frase contenuta nella dichiarazione di Abu Dhabi sulla volontà di Dio fin dalla creazione riguardo alla pluralità delle religioni (comprese quelle che negano la divinità di Cristo, la Santissima Trinità, la redenzione attraverso Cristo solo, ecc. che è più apostata che semplicemente eretica, non sarà rimossa dagli Acta Apostolica ma rimarrà prescritta a tutti i vescovi e rettori dei seminari nel mondo da insegnare nei seminari nella una, sancta, catholica et apostolica Ecclesia come parte della preparazione dei seminaristi agli ordini sacri. Questa frase apostatica rimarrebbe agli occhi dei fedeli come “insegnamento della Chiesa”, ma in realtà non solo è non cattolica o addirittura anticattolica, ma anche anticristiana e ciò causerebbe un danno immenso alla fede e alla morale se fosse lasciata nell'Acta Apostolica.
3. Inoltre, solo se Francesco, dopo che la Chiesa avrà esaminato e condannato le sue eresie, che sono di gran lunga peggiori di quelle di qualsiasi Papa precedente, come Giovanni XXII, fosse dichiarato postumo non vero Papa, molte azioni compiute dal Papa (l'elogio papale e la celebrazione del giorno della Riforma, la statua, il francobollo e l'elogio di Lutero; il culto di Pacha Mamma in San Pietro; le benedizioni alle coppie omosessuali e adultere, la falsa affermazione che attraverso la loro coscienza le coppie adultere e risposate possono sapere che Dio vuole che rimangano nel peccato di adulterio, piuttosto che seguire l'insegnamento perpetuo della Chiesa sul matrimonio espresso nella Familiaris Consortio 83 ecc. ecc.), non potrebbero più essere considerate azioni e insegnamenti cattolici legittimi, né i suoi documenti rimarrebbero accettati come parte del vero insegnamento cattolico.
Di conseguenza, secondo l'insegnamento papale infallibile di Paolo IV e di San Pio V, a mio avviso, anche la nomina da parte di Francesco dell'80% dei cardinali elettori (che, umanamente parlando, probabilmente eleggeranno un Papa che potrebbe continuare a insegnare le eresie di Francesco) sarà ritirata e cesserà di essere una terribile minaccia per il prossimo Conclave e l'elezione di un nuovo Papa.
Per tutte queste ragioni, caro cardinale Gianbattista Re, vi imploro nel nome di Gesù Cristo, della sua e nostra amata madre che uccide tutte le eresie, e nel nome di San Giuseppe, il terrore dei demoni, di considerare se non siete chiamati ad aiutare a liberare la Chiesa dai mali citati.
Le chiedo in ginocchio di esaminare se Dio non la chiama, nel suo nome e in quello di Gesù Cristo, a diventare uno strumento umano per salvare la Chiesa dall'abisso verso cui sembra precipitare.
Questo passo mi sembra l'unico giusto, e i risultati negativi che potrebbe provocare, l'effettivo verificarsi di una divisione nella Chiesa tra la Chiesa di Bergoglio e la vera Chiesa, sarebbero un male molto minore rispetto a una Chiesa tranquilla ma immersa nel disordine e nell'errore; anzi, sarebbe una vera benedizione perché porterebbe a una rinascita della vera UNA, SANCTA, CATOLICA ET APOSTOLICA ECCLESIA fondata SULLA VERITÀ. Sono anche sicuro che innumerevoli cattolici accoglierebbero con favore questo passo.
Prego affinché Lei, caro Cardinale, in questo momento estremamente importante della Storia della Chiesa, riceva la grazia più piena dello Spirito Santo e abbia tutta la forza che Le renderà capace di intraprendere qualsiasi missione pericolosa EGLI voglia da Lei, sia essa quella che io penso o qualcosa di completamente diverso che Lei apprenderà dallo Spirito Santo direttamente nella preghiera e nella meditazione.
Pertanto, caro Cardinale Gian Batista Re, possa lei imitare, in modo più debole e umano, il glorioso San Michele e compiere un'ombra umana della sua lotta contro il diavolo in cielo, più piccola ma per certi aspetti non meno preziosa della sua azione angelica.
Infine: senza un santo dignitario della Chiesa che preservi la dottrina della Chiesa dall'essere contaminata dall'eresia papista, temo che solo un intervento diretto di Gesù o della sua beata madre possa salvare la nave della Santa Chiesa dall'affondare in un abisso infernale di errore, confusione e distruzione, che Dio ha giurato di non permettere mai.
Ma penso, come diceva Sant'Ignazio, che Dio voglia che noi crediamo che tutto dipende da Dio, ma che agiamo come se tutto dipendesse da noi. Con l'aiuto della Sua grazia, indossiamo l'armatura dello Spirito Santo e combattiamo le potenze delle tenebre, con San Michele e la sua schiera celeste di santi angeli, Maria, Regina di tutti i Santi, sotto la protezione di San Giuseppe, terror daemonum.
Nell'amore di Gesù che ha dato la sua vita per la Chiesa e ha versato il suo sangue santo per tutti noi, e che voglio servire con tutto il cuore e come umile servitore al vostro servizio molto più perfetto verso di Lui e la Santa Chiesa,
In Christo Mariaque Vostro
Josef Seifert
Pastori, datevi tempo, fate tutto con calma e bene.
RispondiEliminaÈ vergognoso che a dire queste cose sia un laico, cose che avrebbero dovuto dire vescovi e cardinali in precedenza, ma non lo hanno fatto, ad eccezione di Viganò. Vergognatevi tutti, ne risponderete di fronte a Dio. Risponderete sia della vostra ignavia sia delle molte anime che si sono perdute a causa dell'eresiarca argentino.
RispondiEliminaChi è che si dovrebbe vergognare?
Eliminahttps://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2017/09/correctio-filialis-de-haeresibus.html
http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2016/09/dichiarazione-di-fedelta.html
Eliminahttps://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2019/04/illustri-teologi-e-studiosi-accusano.html
https://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2019/05/lettera-aperta-ai-vescovi-sulleresia.html
Si dovrebbero vergognare tutti quei vescovi e cardinali che sono stati silenti, e dunque complici, di Bergoglio. Non ovviamente mic. Ne' quei laici come Seifert che si sono espressi pubblicamente a chiedere chiarezza. Mi sembrava ovvio, dal contesto... Ma forse non lo era.
EliminaLeggendo meglio, si capisce che è riferito al contesto
EliminaPurtroppo il bravo professor Seifert si "dimentica" degli exploits del suo paladino GPII, degno precursore di F
RispondiEliminaCi permettiamo di ricordare che sebbene la dichiarazione di Abu Dhabi sia spettacolarmente grave, le eresie di questi ultimi dodici anni sono tantissime - cfr. ad esempio anche soltanto quanto riportato nella Correctio Filialis.
RispondiEliminaIntanto vorremmo sfidare coloro che riducono il cattolicesimo a tifoseria papista a spiegarci l'ermeneutica della continuità:
- fra Wojtyła e il Bergoglio
- fra Ratzinger e il Bergoglio
- fra Pio X, XI, XII e Luciani, Montini, fino al Bergoglio
- fra don Bosco, padre Kolbe, padre Pio, e le grandi novità del Concilio e del postconcilio, sia in tema dottrinale che liturgico che pastorale.
Infine, peccando contro la sinodalità, ricordiamo che a
Il caro professore Seifert si illude, alla grande, se pensa che anche un solo componente de collegio cardinalizio raccolga il suo invito. La gerarchia purtroppo o è marcia fin nelle mudolla, oppure è pavida, opportunista, carrierista, amante del wiieto vivere, di poktrone e prevende. Ricordo la figa di Sarah quando disse, sdegnsto " sfido chiunque a trovare una sola mia affermazione contro paoloa Francesco" !... il che mi ricorda quandi papa Ratzinger, ormai emetito, si arrabbiava se gli ricordavano di avergli dentito dire che gli ebrei non possono salvarsi senza convertirsi a Cristo : ni, protestava decisamente, " non ho mai detto questo!" serve altro per capire la sudditanza della gerarchia tutta, da Roncalli in poi, agli ebrei talmudisti, ai comunisti, ai protestanti, all' Islam e ad ogni qualsivoglia falsa religione?...e cosa ci si aspetta adesso da quei signori là?
EliminaCionci ha detto un circa 15 gg or sono che sarebbero spariti i documenti bergogliani dal sito vaticano ad hoc...
RispondiEliminaQuesta lettera aperta mi ricorda tutte le PEC che ho scritto al Comune di Mascali (CT) dicendo loro che i soldi della Tari che chiedevano erano illegittimi in quanto riferiti ad anni successivi alla vendita di un immobile. Allegato l'atto di compravendita e scritto più e più volte. Niente da fare, nemmeno una risposta. Poi sono riuscito a parlare con un assessore che mi ha detto che chi lavora la nemmeno le legge le PEC. L'altro giorno parlo con un sconsigliare di un comune sempre del catanese e quando gli racconto questo fatto sapete cosa mi dice? Se non stiamo "sotto" ai dipendenti loro non fanno nulla. L'appello cadrà nel vuoto. Punto e basta. Parole al vento e lui ha perso il suo tempo nello scrivere la lettera e noi a commentare.
RispondiEliminaPerdita di tempo non davanti a Dio e neppure nella storia.
EliminaDifficile che l'appello contenuto in questa Lettera Aperta consegua risultati pratici.
RispondiEliminaTuttavia, a mio modesto avviso, ha la sua importanza sul piano morale.
Per lo meno inchioda i cardinali alle loro responsabilità, li obbliga a non dimenticare le gravi eresie del papa appena defunto, a tenerne conto per l'indispensabile rinnovamento della Chiesa.
A tenerne conto, si spera, al momento della scelta del successore.
pp
Fratelli, siamo realisti:
RispondiEliminahttps://blog.messainlatino.it/2025/05/futuro-conclave-imminente-la-messa-e.html
Un'analisi puntuale
Un papa "di centro", modernista moderato - Parolin sarebbe uno di questi! - sarebbe per i modernisti moderati la miglior soluzione; e su questo non ho mai avuto nessun dubbio. E, invece, sarebbe la peggior sventura che potesse capitare alla Chiesa Cattolica. Perché si tratterebbe di altro diabolico fumo negli occhi. Niente altro. Il papa deve per forza essere cattolico, altrimenti non è un papa, ma un impostore. È incredibile: i cattolici si sono messi a ragionare sulle questioni strettamente religiose come sulle questioni politiche!
EliminaIeri sera mi è capitato di ascoltare un'omelia stupenda peraltro di un prete tutto sommato giovane...Sul prossimo CONCLAVE, dobbiamo pregare per avere un PAPA successore di PIETRO e non di questo o quello...e poi soprattutto NON dobbiamo farci condizionare dal MONDO, cioè noi Chiesa...in Passato la Chiesa NON si faceva condizionare, dobbiamo farlo anche oggi...è la Chiesa che deve convertire il mondo, condizionare la società...
RispondiElimina"...due documenti pontifici, probabilmente dogmatici e certamente molto autorevoli, sulla questione dei “vescovi, cardinali e papi eretici” di Papa Paolo IV e San Pio V, che invocano solennemente la Sede di Pietro e dichiarano la validità di questi due documenti per tutti i tempi. Questi testi mi sembrano della massima importanza per la Chiesa in questo momento.
RispondiEliminaEssi chiedono solennemente che la Chiesa proceda con un esame delle accuse di eresia papale."
Questi due documenti dovrebbero essere presi in considerazione anche da quei tradizionalisti normalisti bergoglisti come De Mattei e altri che ritengono che un Papa eretico non possa essere giudicato da nessuno (neanche da un Papa successivo?)...
Inoltre, se si ritiene valida la Messa di San Pio V "per tutti i tempi", lo stesso andrebbe applicato a questi due documenti.
<<...due documenti pontifici probabilmente dogmatici...>>
RispondiEliminaMa se i pontefici ne invocano la loro perpetua validità come fanno a non essere dogmatici? Forse mi sfugge qualcosa...
"Inoltre, se si ritiene valida la Messa di San Pio V "per tutti i tempi"...
Se la gerarchia modernista l' avesse considerata valida per tutti i tempi non ci sarebbe stata la famigerata (sciagurata) riforma(?) le pare?
È giusto e doveroso denunciare gli errori, soprattutto da parte di un laico, se non altro perché dimostra lo stato pietoso (comatoso?) dell' attuale gerarchia.
Detto ciò meglio non farsi troppe illusioni.
Sulle omissioni di Seifert su GVII e su Benedetto XVI meglio sorvolare, anche per non scatenare le reazioni isteriche delle vedovelle. Non sono in vena di ascoltarle...
Antonio
Sono i cosiddetti tradizionalisti alla DeMattei che spesso giustamente rimarcano la validità per tutti i tempi della Messa di San Pio V. Dovrebbero però sottoscrivere con coerenza anche quei due documenti citati da Seifert, cosa che non sempre o quasi mai fanno.
EliminaSottoscriverli e usarli nelle loro argomentazioni, non censurarli.
Una trattazione "scientifica" di un argomento teologico non dovrebbe scegliere questo sì e quello no, dovrebbe includere tutto il materiale in questione disponibile, in modo da arrivare ad una dimostrazione della tesi che sia autorevole e credibile. Purtroppo, come ho verificato in alcuni casi, non sempre l'aggettivo "tradizionalista" fa rima con "onestà intellettuale", o almeno così sembra. Dando per supposta la buona fede di costoro, anche il tradizionalismo si può trasformare in una ideologia, di segno uguale e contrario al progressismo. Invece la vera Tradizione fa a pugni con l'ideologia (una cosa mortifera) perché è vivificata da Gesù Cristo stesso e dal Suo Santo Spirito e, in quanto tale, diventa per noi vivificante e liberante.
Ha ragione Laurentius.
RispondiEliminaOrmai è invalso pensare che il cattolico attuale sia o debba essere diverso dal cattolico di 100 anni fa o di 5 o 10 o 20 secoli fa.
Debba esser un cattolico più "adulto", più maturo, più tollerante e dialogante, più accomodante. Purtroppo il cattolico medio odierno (laico e chierico) ha perso quella sana intransigenza, quella giusta intolleranza verso il peccato che nutriva la società cristiana dei primi tempi e del Medioevo in particolare. La colpa di chi è? Non so darmi una risposta, ma credo che vi sia un concorso di fattori esterni ed interni alla Chiesa.
L'essere umano è sempre uguale, con i suoi pregi e difetti, ma l'essere cristiano ha smarrito forse la parte più importante del suo essere lungo il cammino bimillenario: la componente spirituale, quella capacità di trascendere il mondo, di guardare oltre le tenebre, che ha scolpito i sacri marmi del tempo cristiano. Ecco, direi che oggi non solo la carne, ma anche lo spirito è debole. L'anima deve ritrovare il suo posto centrale nella vita della Chiesa, e, tramite questa, nella società.
¥¥¥
Ritenere che un papa eretico possa dirigere la Chiesa di Cristo ( le altre chiese non contano) é un ossimoro, é papolatria, ovvero idolatria di un uomo pure quando molti poi criticano quel tale.... CIOÉ.....?
RispondiElimina...nell'agenda del conclave non compare la Pace tra i popoli. Pace è una parola ormai scomparsa dal vocabolario Cristiano di questo periodo vacante. Non è più urgente e conveniente rincorrere la Pace. Probabilmente è questa la ragione profonda che riempie di significato tutto il Papato di Bergoglio. Una chiesa concentrata su se stessa, una chiesa pre conciliare che ha orecchi solo per le sue ecolalie disfunzionali e inopportune, ignorando il grido disperato del popolo di Dio. Lo Spirito Santo ci stupirà sempre..."Ma Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre a nulla le cose che sono, perché nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dio" ...
RispondiEliminaLe solite false accuse contro la "Chiesa preconciliare", che avrebbe ignorato "il grido disperato del popolo di Dio"... Non c'era nessun "grido disperato" ma solo l'azione proterva dei teologi neomodernisti resisi già colpevoli di gravi errori nella fede, la quale azione, grazie alla complicità di papi che la pensavano come loro, riuscì a penetrare nel Concilio, orientandolo in senso eterodosso.
RispondiEliminaPer la precisione, Bergoglio non sceglieva ciò che "nel mondo è ignobile e disprezzato" per convertirlo a Cristo ma per incitarlo a continuare nella sua vita peccaminosa, ovvero a continuare nella via larga che conduce alla perdizione.
Un tradimento epocale della missione della Chiesa, in nome di una falsa misericordia e di una falsa pace.
...se non esistesse lo Spirito Santo la penserei come te, anzi sarei ancora più estremo! Poveri noi se non ci fosse stata la Pentecoste. Ma per fortuna per tutti noi, la Chiesa poggia sì sul povero Pietro ma è guidata da Cristo stesso!
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