Nella nostra traduzione da Lifesitenews un articolo sulla recente pubblicazione di una lettera aperta indirizzata ai cardinali della Chiesa cattolica, con la quale il prof. Josef Seifert invita i vescovi della Chiesa a resistere alle azioni eterodosse di Papa Francesco. Alcuni precedenti qui - qui - qui . qui.
Un illustre filosofo cattolico avverte che Papa Francesco sta “distruggendo i fondamenti della fede e della morale”
Il dottor Josef Seifert ha rimproverato ai cardinali della Chiesa di non “proclamare le molte verità della fede che il Papa contraddice apertamente o tacitamente con le parole e anche con i fatti”.
Un professore cattolico ha criticato Papa Francesco, accusandolo di “distruggere i fondamenti della fede e della morale”.
L'illustre professore di filosofia e amico intimo di Papa Giovanni Paolo II, Josef Seifert, ha pubblicato una lettera aperta indirizzata ai cardinali della Chiesa cattolica, in cui invita i vescovi della Chiesa a resistere alle azioni eterodosse di Papa Francesco, come la firma del documento di Abu Dhabi [vedi].
Swifert ha scritto: “Papa Francesco – lo dico con il cuore sanguinante – non è il ‘garante della fede’, ma sta costantemente distruggendo sempre più i fondamenti della fede e della morale con questa [dichiarazione] e con molti altri documenti e affermazioni”.
Il professore austriaco ha criticato in particolare il “Documento sulla fraternità umana per la pace nel mondo e la convivenza“, spesso chiamato documento di Abu Dhabi, che Francesco ha firmato insieme al Grande Imam di Al-Azhar. Il documento afferma che “il pluralismo e la diversità di religioni, colore, sesso, razza e lingua sono voluti da Dio nella sua saggezza, attraverso la quale ha creato gli esseri umani”, dicendo: “Ricordiamo la Dichiarazione sulla fraternità di tutti i popoli firmata da Papa Francesco insieme al Grande Imam Ahmad Mohammad Al-Tayyeb”.
“Non sarebbe un’eresia e una terribile confusione affermare che Dio, così come ha voluto la differenza dei due sessi – cioè con la sua volontà positiva – ha voluto direttamente anche la differenza delle religioni e quindi tutte le idolatrie e le eresie? Sì, la Dichiarazione di Abu Dhabi non è forse peggiore dell’eresia, cioè apostasia?”.
“Tutti voi cardinali e vescovi non dovreste dire il vostro compatto “non possumus” [non possiamo] quando Francesco chiede che questo “documento” diventi basilare per la formazione dei sacerdoti in tutti i seminari e le facoltà teologiche?”.
“Per quanto sia vero in sé ‘che il Papa è il Papa e il garante della fede’, questa affermazione non può essere applicata a un Papa che ha firmato la Dichiarazione di Abu Dhabi e l’ha diffusa in tutto il mondo, e che ha detto e fatto molte altre cose contrarie all’insegnamento costante della Chiesa”.
“
Ed ha chiesto: “Come dovrei rispondere a un caro amico luterano profondamente credente, per la cui conversione prego da anni, quando mi scrive che con questa Dichiarazione di Abu Dhabi la Chiesa cattolica ha abbandonato il territorio del cristianesimo?”.
“Non dovrebbero tutti i cardinali scrivere al Papa come un sol uomo e chiedergli di ritirare questa dichiarazione apostatica?”.
Il professore di filosofia ha anche sottolineato la promozione da parte di Francesco delle “unioni civili” tra persone dello stesso sesso, che contraddice direttamente l’insegnamento della Chiesa e dei suoi predecessori, dichiarando: “La sua dichiarazione di promuovere accordi civili/unioni civili tra omosessuali contraddice direttamente le chiare affermazioni del Magistero della Chiesa (cfr. le Considerazioni sui progetti di riconoscimento legale delle unioni tra persone omosessuali del 3 giugno 2003 [qui], pubblicate sotto il pontificato di San Giovanni Paolo II), ma soprattutto la Sacra Scrittura e l’intera tradizione della Chiesa!”.
“Non dovreste tutti voi cardinali, come ha fatto egregiamente il vescovo Athanasius Schneider, compiere un vero atto d’amore per il Papa ed esprimerlo pubblicamente e con la stessa chiarezza con cui lo ha fatto lui?”.
Seifert ha ricordato ai cardinali della Chiesa cattolica che un giorno dovranno rispondere delle loro azioni (o omissioni) davanti al tribunale di Dio. Ha scritto: “Voi cardinali non dovrete tremare quando Cristo vi chiederà come avete potuto adempiere al solenne mandato missionario di Gesù, se non avete protestato contro la Dichiarazione di Abu Dhabi, che dice esattamente l’opposto delle parole di Gesù?”.
Inoltre, Seifert ha criticato Francesco per aver contraddetto l’insegnamento della Chiesa sulla pena di morte [qui] e per aver cambiato il Catechismo della Chiesa cattolica.Ha anche criticato il Papa per aver detto che le anime dannate vengono distrutte invece di andare all’inferno per l’eternità. Il Pontefice avrebbe fatto queste affermazioni in una delle sue famigerate interviste con il giornalista ateo Eugenio Scalfari.
“Tutti i cardinali non dovrebbero denunciare molti altri casi, ad esempio quando il Papa introduce arbitrariamente una modifica teologicamente ed ecclesiasticamente sbagliata nel Catechismo cattolico, che contraddice le chiare parole di Dio nella Sacra Scrittura (già nel Libro della Genesi) e molte affermazioni dottrinali dei papi sulla pena di morte, formulate in linea con la tradizione ininterrotta e con i fatti storici?”, ha scritto Seifert.
“O quando – contro molte parole forti di Gesù e dogmi della Chiesa cattolica – parla di un inferno vuoto o addirittura sostiene, come i Testimoni di Geova, che le anime dei peccatori impenitenti non vanno all’inferno ma vengono distrutte?”.
Il professore austriaco ha poi criticato Francesco per aver nominato membri della Pontificia Accademia per la Vita che contraddicono apertamente “il nucleo dell’insegnamento morale biblico e della Chiesa e le encicliche Humanae Vitae, Evangelium Vitae e Veritatis Splendor” [link di approfondimento qui].
“Come potete voi cardinali… tacere su questa e tante altre ‘desolazioni del Luogo Santo’ invece di fare molto di più di quanto non facciano laici e teologi critici mettendo in atto tutto il possibile per proclamare quelle tante verità di fede che il Papa contraddice apertamente o tacitamente con le parole e anche con i fatti (come la celebrazione della Riforma, l’erezione della statua di Lutero in Vaticano [qui], il francobollo celebrativo della Riforma [qui], il culto della Pacha Mama nei Giardini Vaticani e nella Basilica di San Pietro, ecc. [qui])”.
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A I U T A T E, anche con poco,
l'impegno di Chiesa e Post-concilio per le traduzioni
IBAN - Maria Guarini
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17 commenti:
Ancora più forte bisogna gridarlo, dai tetti, come il muezzin che invita alla preghiera. Noi cattolici, che dovremmo difendere la vera Chiesa dai suoi nemici, se non lo facciamo ci rendiamo complici.
Dieci anni abbondanti.
Dal buonasera al posto di "Sia lodato Gesù Cristo" all'affondamento del sacramento del matrimonio per aprire -ecclesiasticamente- alle unioni civili.
Dal "chi sono io per giudicare certuni", alla promozione sistematica dei suddetti certuni in ogni dove della gerarchia.
Affondamento anche del battesimo con "fratelli tutti", passando per Abu Dhabi, abusando delle parole di Francesco (quello santo, di Assisi).
Lotta aperta a chi mostra genuino cattolicesimo, specie se vocazionalmente fiorente.
Antipatia mariana manifesta, fino a dire che la Madonna possa essersi sentita buggerata sotto la croce, negando recisamente l'apertura al dogma della Corredentrice (definito scemenza).
Sconfinamento nell'idolatria, nell'ottobre del 2019.
Sinodalismo ipocrita, dalle conclusioni preconfezionate del sinodaleggiare.
Sacerdozio e vita consacrata cannoneggiate in ogni modo.
Eucaristia sempre poco onorata e infarcita di significati variamente trans.
Supinaggine e pronazione ai poteri terreni, assecondando pandemenza e vaccinismo, immigrazionismo e un ambientalismo più che sospetto.
Vi basta?
NON E' IL GARANTE DELLA FEDE CATTOLICA. Questo è garantito.
Il modernismo, il postmoderno, il globalismo,l alta e bassa tecnologia, la scienza, un mondo intero sta crollando sotto il peso della superbia dell essere umano che ha voltato le spalle a Dio. Il nodo fondamentale è solo questo. Preghiamo affinché un numero sempre maggiore di esseri umani si converta, possa convertirsi a Dio, Uno e Trino. Altra soluzione non la vedo. Bisogna pregare per questa intenzione, la sincera conversione nostra, dei nostri cari, dei nostri amici, dei nostri conoscenti, di quelli che non conosciamo, solo se questa nostra sincera intenzione verrà ascoltata dal Signore nostro Gesù Cristo, tutto si risolverà in un batter d occhio. Preghiamo!
Andrea Sandri
Nelle prime pagine de "La teologia protestante nel XIX secolo" (Jaca Book, Milano 1979) Karl Barth svolge alcune interessanti osservazioni sulla genesi del moderno. Il secolo XVIII è ossessionato dal dominio soggettivo della forma: la materia deve essere plasmata dal soggetto nelle scienze naturali, nell'arte, nella pedagogia (l'educazione del bambino), nello Stato (l'assolutismo), nella società. In quest'ultimo ambito la forma data e naturale, non volontaria, dell'ordo - le comunità necessarie a partire dalla famiglia, ma anche l'Impero (voluto da Dio) e la Chiesa (fondata da Cristo) che abbraccia gli ordini secolari e religiosi: l'ordo orbis - si presenta come un ostacolo alla possibilità di riforgiare la materia (sociale). Di questa ardua missione si fa carico la massoneria come società libera, interna e segreta, di individui e di fratelli in cui, e a partire dalla quale, si dissolve il mondo esterno degli ordini: la grande opera di (parziale) instaurazione sarà la Rivoluzione francese (liberté, égalité, fraternité). Secondo Barth il modello formale di questa sovversione ("modello formale" nel senso della non necessaria corrispondenza di fini e contenuti) risale alla Società di Gesù. L'osservazione di Barth è interessante, perché tale modello "moderno" di libera societas operante dentro e fuori della Chiesa - visto con gli occhi di oggi - potrebbe essere nuovamente dannoso per l'ordo della Chiesa sopravvissuto alla Rivoluzione.
Scrive Barth: «Che l'ordine dei Gesuiti si chiamasse non ordo, bensì appunto Societas Jesu, e che in tutta la sua struttura e attività si mostrasse come societas, era stato uno degli inizi di una evoluzione che ora, nel Settecento, giungeva a maturazione. Ora si era scoperto che si può fare comunità, anzi, che si deve fare proprio la comunità vera, autentica viva» (p. 110), e poi: «In questa linea sorge, o risorge, da una struttura che appena si era distinta dagli ordines regolari, dalle corporazioni edili del medioevo, un contrapposto mondano, ma fin troppo simile alla Societas Jesu: la massoneria, circondata da tutto lo splendore dell'invisibilità, ma, proprio così, chiesa sommamente vera ed effettuale, la vera e propria chiesa dell'umanità, un luogo nel quale i principi assolutisti illuminati, con a capo Federico il Grande, s'erano ritrovati insieme con i loro antagonisti borghesi, già molto prima della rivoluzione, per la costruzione pacifica d'un tempio» (pp. 111-112).
« ... Se chiedete a qualsiasi vescovo o direttore vocazionale, in via ufficiosa, quale sia la situazione nelle loro diocesi, otterrete la stessa risposta: L'"effetto Francesco"!" ... » ...
Mi fido.
Dopo aver vissuto questi anni complicati ogni volta che si parla dei Gesuiti penso ai Pretoriani.Quelli finirono malo modo ,questi ...
L'11 Maggio 1610 muore Padre Matteo Ricci S.J., il grande evangelizzatore della Cina.
# Il parallelo di Barth fra Gesuiti e Massoni, come se fossero state due "società" aventi una cellula di base comune, dal punto di vista della struttura, sembra alquanto intellettualistico.
Federico II di Prussia era un temperamento scettico e miscredente. Entrò nella Massoneria soprattutto per ottenere dagli inglesi i finanziamenti necessari alle sue guerre. La Massoneria, venuta di moda, era ottimo "contatto" tra i vari regnanti e governanti, soprattutto in relazione alla Potenza inglese, dove era nata. La ricchezza ricavata dallo sfruttamento dell'impero coloniale permetteva agli inglesi un potere finanziario che gli altri Stati europei non avevano.
Ma in realtà in Federico di Prussia non c'era alcuna fascinazione per il Verbo massonico. Né avrebbe potuto esserci. Sembra veritiero l'aneddoto secondo il quale a chi gli chiedeva - Ma com'è questa massoneria, con questo suo "segreto massonico", del quale tanto si parla? - abbia risposto: --Un gran niente, è!
Francesco fa chiarezza, dopo decenni di fumosità e acrobazie intellettuali, come quelle dell'ermeneutica della continuità.
Ora vengon meno gli alibi e gli equivoci.
Aspettiamo ansiosi che qualche Vescovo o Cardinale (a parte qualche lodevole mosca bianca, che si è levata in volo) si svegli dal torpore, come giustamente sottolinea Seifert.
È altresì chiaro che ora è troppo comodo assegnare il capro espiatorio a Francesco per l'andamento della Chiesa Cattolica.
Ognuno, ad iniziare dagli alti vertici, si assuma le sue responsabilità per l'annacquamento della fede cattolica e si abbia il coraggio di fronteggiare il mondo anziché rincorrerlo.
Gz
Perché imputare a Francesco tutti i mali del mondo, quand'anche i suoi predecessori - da Roncalli a Ratzinger - ne hanno combinate di tutti i colori?
Evitiamo però di generalizzare nel discredito. Perché questo accanimento verso papa Ratzinger, che è l'unico che ha tentato di restaurare la liturgia?
Come aveva avvertito Orwell, il primo obiettivo di ogni rivoluzione è il linguaggio. La necessità è creare una neolingua che metta il potere al posto precedentemente occupato dalla verità e, fatto ciò, descrivere il risultato come una “politica della verità”.
(Roger Scruton)
Perché questo accanimento verso papa Ratzinger, che è l'unico che ha tentato di restaurare la liturgia?
Nessun accanimento verso papa Ratzinger, di cui si sono sempre sottolineate luci ed ombre...
Purtroppo e sotto gli occhi di tutti... e nessun cardinale o vescovo interviene... hanno perso la fede cattolica... preghiamo e ripariamo... e speriamo di rimanere fedeli
Cit. Beaulieu Carlo
TACERE SUGLI ERRORI DEL VATICANO II NON E’ LECITO
Tacere, infatti, significa accettare implicitamente
1° LA COLLEGIALITA’ EPISCOPALE (Lumen gentium)
2° LA LIBERTA’ CONCESSA, di diritto, ALLE FALSE RELIGIONI ANCHE IN PUBBLICO (Dignitatis humanae), la quale (libertà) ha portato alla cancellazione dei Concordati che riconoscevano la Religione cattolica come quella ufficiale dello Stato;
3° IL PAN-ECUMENISMO (Unitatis redintegratio), che ha portato all’abominio di Assisi 1986;
4° IL PAN-CRISTIANO TEILHARDIANO, che ha portato all’antropocentrismo e al culto dell’uomo al posto del culto di Dio (Gaudium et spes) definito da S. Pio X “il segno distintivo del regno dell’anticristo;
5° IL PERMANERE DELLA VECCHIA ALLEANZA (Nostra aetate) come se la Nuova ed Eterna nel sangue di Cristo non l’avesse abolita e perfezionata... Giovanni Paolo II definì gli Ebrei che non hanno accettato Gesù “nostri fratelli maggiori nella Fede di Abramo”, il quale invece credeva nel Cristo venturo (“Abramo desiderò vedere il mio giorno, lo vide e ne tripudiò”). Queste sono dottrine ereticali e giudaizzanti, che rinnegano la definizione dogmatica del Concilio I di Gerusalemme presieduto da S. Pietro nel 50 d.C.
(don Curzio Nitoglia, Introduzione a “L’Americanismo e la congiura anticristiana” di Henri Delassus, p. 25)
Purtroppo questo chiaro linguaggio piace davvero a pochi. Molti si accontentano di elaborati equilibrismi.
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