In questo contributo della rubrica: “Portiamo la Messa antica in ogni Diocesi”, gli Alleati di Biella ci riportano il pensiero che don Alberto Secci espresse a Seregno nell’ ottobre 2011, nella Conferenza promossa dal Centro Culturale “J. H. Newman, circa la vera sostanza e applicazione del Concilio Vaticano II. Il sacerdote – anche appassionato di pittura – presso la città di Vocogno (Verbania) celebra la Santa Messa esclusivamente in rito romano antico, ritenendo il biritualismo una scelta abbastanza incomprensibile e pericolosa. Conclude l’articolo il consueto appello per il reclutamento di nuovi fedeli per la Messa Antica, a Biella [vedi].
Don Alberto Secci. Cosa è Stato per me il Vaticano II
Afferma don Alberto:
Mi sono chiesto: “Che cosa è stato per me il Concilio?” Sono nato nel 1963 e la mia formazione l’ho vissuta immediatamente dopo il Concilio. Sono diventato sacerdote nel 1988, dunque sono immerso in questa epoca.
Il Concilio è sicuramente stato una presenza fortissima. In ogni momento se ne sentiva parlare, ma si trattava di una presenza tanto forte quanto indefinita, cioè: tutti parlavano di Concilio e pochissimi dicevano che cosa fosse.
• Nei primi anni la vita delle parrocchie, tutto sommato, continuava come prima, ma con un grande cambiamento: quello della Messa. Si è trattato quindi di fare quello che si faceva prima, ma con l’obbligo violento di una Messa nuova.
Tutti obbedivano. Molti perché convinti che servisse un cambiamento, che bisognava rieducare i cattolici… e c’era una gran confusione nei catechismi, stampati alla bell’e meglio. Era tutto sperimentazione: bisognava cambiare tutto, assolutamente!!
• Poi arrivò la seconda fase, quella della normalizzazione dove la parola d’ordine era “evitiamo gli eccessi“. Moderazione! Era come se quella parola d’ordine equivalesse a:“evitare la rigidità del passato, evitare le rigidità della Chiesa in rapporto al mondo moderno, alla dogmatica e in rapporto alla morale”.
Questa fase coincise con gli anni del mio seminario in cui ci andavo preoccupato di non ascoltare troppo i professori, perché alcune persone mi dicevano che “se ascolti troppo quelli, finisci male”.
Ai seminari la teologia onnipresente era quella del Concilio. Bisognava assumere lo spirito del Concilio. Cosa volesse dire, mai l’ho capito!
C’era uno slogan: “evitare il passato”.
Di fatto si reinterpretava la Dottrina della Chiesa nella volontà di non definire mai nulla. Ma la volontà, cioè la scelta di non definire rigidamente i contenuti delle Verità cristiane, dei Dogmi e della Morale, è essa stessa una scelta. La volontà di non definire è fare un’altra chiesa!
Il non definire il male significa aprire alla possibilità del male. Il non definire, ha fatto sposare il comunismo e il protestantesimo; il non ribadire che innanzitutto c’è Dio, e l’uomo è fatto per la gloria di Dio, ha posto l’uomo al centro della Chiesa. La chiesa è diventata, nel vissuto, una “ONG”.
• L’ulteriore fase che stiamo vivendo è la cosiddetta “ermeneutica della continuità“. Si dice che bisogna rileggere il Concilio alla luce della Tradizione, ché non sarebbe una rottura, ma una continuità…
Occorre dire invece cosa è stato questo Concilio pastorale, non dogmatico e anomalo nella storia della chiesa. Quindi è la Tradizione che deve interpretare il Concilio, che ne ha autorità, non il Concilio la Tradizione! E allora, se è vero che la Tradizione deve essere colei che giudica il Concilio, la Tradizione deve essere totalmente e ovunque liberalizzata. Se non avviene, significa che non c’è continuità.
Tutto, universalmente, non è più come prima: nella grande metropoli, come nel più piccolo paese di montagna, è avvenuto lo stesso cambiamento. La stessa distruzione della Fede.
Non si può dividere il Concilio dal post-concilio. La cosa impressionante è che questo cambiamento è stato attuato volutamente dalle autorità della Chiesa. In caso contrario non sarebbe stato possibile un cambiamento così totale (revisione di tutti i riti, dei sacramenti, delle costituzioni dei conventi, del sensus fidei…).
Assieme alla confusione dottrinale, era impossibile trovare un angolo di pace e di fede: cercavi un convento? Non c’era più! Erano stati tutti rinnovati, tutti obbligati a rivedere i fondamenti della propria vita, delle proprie costituzioni. Si è trattato di una rivoluzione universale che si è potuta produrre non per la confusione storica, sociale o culturale di quel tempo, ma per una volontà espressa della Chiesa. Questo ha modificato la Fede, perché il sensus fidei è cambiato.
• Ed ora, quelli che partecipano intensamente alla vita parrocchiale sono contro la ripresa di una sana Tradizione, perché ormai vivono un gusto della fede che è totalmente differente, che è ingannevole. Questo è stato prodotto dalle autorità della Chiesa. I preti che hanno seguito le formazioni permanenti della Diocesi sono rovinati irrimediabilmente. Si sono salvati quelli che non hanno fatto i “corsi di rieducazione nella fede”.
C’è uno schema dittatoriale: se io non seguo… sono fuori dalla Chiesa. Invece uno è nella Chiesa quando è nella Tradizione, quando è obbediente alle due fonti: Tradizione e Sacra Scrittura.
Non si può tacere su queste cose, ne vanno di mezzo le anime.
Oggi un vero fedele cattolico per stare nella Chiesa deve mettersi in disparte, deve stare in un angolo, deve soffrire e custodire ciò che per Grazia ha ricevuto. Ma la Chiesa deve aiutare e difendere l’anima dei propri figli! Non può sospendere il suo compito per piacere al mondo!
È un grande inganno e certamente c’è dietro il demonio”.
Don Alberto Secci, ottobre 2011
* * *
APPELLO-RECLUTAMENTO FEDELI PER LA MESSA ANTICA NELLA DIOCESI BIELLESE.
• Noi Alleati di Biella siamo innamorati di questa Messa in cui percepiamo il Sacro farsi presente. Per questo abbiamo iniziato a fare le nostre mosse per avviare una Messa Tridentina, celebrata con regolarità nella nostra città.
• Come già comunicato, abbiamo trovato una Chiesa consacrata, privata, a pochi km dal centro abitato. Siamo aperti a valutare altre Chiese o luoghi idonei sul territorio, se qualcuno volesse offrircene la possibilità.
• Cerchiamo altri fedeli, innamorati anch’essi della Messa di Sempre, che vogliano unirsi a noi per aumentare il numero dei partecipanti, necessario per la riduzione delle spese.
• Cerchiamo altresì sacerdoti anche extra-diocesani disposti a celebrare, che vengano saltuariamente a trovare amici o parenti biellesi, e sacerdoti diocesani, che possano accompagnarci a comprendere e amare sempre più la verità del Sacrificio Eucaristico nella forma tradizionale.
Poniamo il nostro desiderio nelle mani della Madre della Chiesa, Maria Santissima, rendendoci disponibili ad aiutare, con consigli e suggerimenti, fedeli di altre Diocesi che vogliano attivare la Messa antica nella loro provincia.
Per contattarci via mail, questo è l’indirizzo: alleati.messaantica@yahoo.com
Vi aspettiamo numerosi, mentre prepariamo un articolo di approfondimento sul “biritualismo”, che offriremo presto alla vostra attenzione. Ave Maria
Fraternamente in Cristo ➕
Alleati di Biella per la Messa Antica
Lunedì 18 agosto 2025
Il coraggioso giudizio negativo di Don Secci su Concilio e Postconcilio vale oggi come allora, e sono passati quattordici anni. La condizione della Chiesa, della cattolicità tutta non ha fatto altro che peggiorare. Le opinioni critiche di P. Secci non sono dettate da spirito di parte ma da un retto senso della fede, dal dolore provocato dal tradimento dell'autentica missione cattolica da parte della Gerarchia e dalla difficoltà ormai di trasmettere la fede autentica, di salvare le anime.
RispondiEliminaUn faro nella notte buia del postconcilio, con Santa Romana Chiesa trasformata nella sinagoga di Satana, e il clero tutto ( salvo rarissime, introvabili eccezioni) passato a servizio del maligno... tutto però con abile inganno, al fine di far credere ai fedeli che nulla sia cambiato, che ci si trovi ancora nella Chiesa di Cristo e che il clero traditore, dal vertice alla base, operi ancora "ad maiorem Dei gloriam et salus animarum", mentre in realtà depista i fedeli dalla strada stretta e impervia che conduce in Paradiso, instradandoli sull'autostrada a otto corsie che conduce a Portae Inferi
EliminaSTamane alla messa N.O il Sacerdote officiante nell'omelìa
RispondiEliminasull'umilta' lodi sperticate a Francesco papa e Tonino Bello don
perche' si son fatti servitori e non carrieristi come succiede
nella Chiesa ( di cui fa parte!).
E pazienza, Ave Maria per lui perche' puo' darsi che la mia
superbia mi abbia fatto male interpretare le sue parole. Amen.
31 agosto 2025 - Il piccolo Fiore dell'Umiltà
EliminaSanta Maria in Aula Regia
https://www.youtube.com/watch?v=h7k1zcqnt5c
Un Calvario prepararsi in queste condizioni al sacerdozio. Grazia grande aver avuto qualcuno che lo ha allertato, Grazia grande aver camminato sulla via stretta, Grazia per noi aver potuto conoscere, per caso, il sacerdote A.Secci.
RispondiEliminaNella Chiesa post-conciliare permangono le restrizioni al Rito tridentino, ma si tollera il gravissimo sacrilegio delle parole della canzone di Ornella Vanoni "rossetto e cioccolato" durante la Consacrazione.
RispondiEliminahttps://silerenonpossum.com/it/genova-donfiscermissionariodigitaleocabarettistaliturgico/
Eppure basterebbe prendere atto che quel Concilio, essendo pastorale, non ha valore dogmatico e che, avendo avuto esiti disastrosi, deve considerarsi solo un esperimento fallito!!
RispondiEliminaOT
RispondiElimina...ma non troppo. Anche oggi nel fiorentino la terra, anche se poco, ha tremato. È tutta l'estate che ci sono questi movimenti da nord a sud, non so è la norma o no.
https://lanuovabq.it/it/maria-di-gesu-crocifisso-e-la-missione-per-lo-spirito-santo
RispondiEliminaIl Portogallo inizia il proprio "pellegrinaggio di Chartres" nel rito romano
RispondiEliminaUn nuovo pellegrinaggio di rito romano si svolgerà in Portogallo da Nazaré a Fátima dal 10 al 12 ottobre. Il principale organizzatore è Lourenço Silveira Viana, un cattolico che lavora come responsabile dei rischi commerciali presso Siemens Abu Dhabi.
In un'intervista rilasciata a InfoCatólica il 26 agosto, ha dichiarato che il pellegrinaggio è stato creato per riscoprire il cattolicesimo in Portogallo.
Silveira Viana è stata ispirata da pellegrinaggi simili a Chartres (Francia), Covadonga (Spagna) e Luján (Argentina), e ha partecipato al pellegrinaggio di Covadonga tre volte. Dice che questi pellegrinaggi sono esperienze profondamente trasformative.
Presto verrà lanciato un sito web che conterrà informazioni pratiche sul pellegrinaggio, oltre alle istruzioni per l'iscrizione.
https://gloria.tv/post/GsiUN7Xz6G3m3fxTQsPiSc2su
Segnalo, vista l'importanza della materia, l'intervento del prof. Bellavite su NBQ di oggi, che traccia un bilancio della scandalosa vicenda del NITAG.
RispondiEliminaDon Alberto è molto vero. Si sente che soffre; lo dice. Non se ne vergogna. Sta sulla croce. Non dice agli altri di scappare, ma di stare lì. La Chiesa oggi è un rimanere malgrado un’infinità di ragioni per andarsene, sapendo che non c’è altro luogo. In attesa di un pianto dirotto, liberatorio, di Pietro pentito. Bisogna convertirci, ma il Regno è davvero vicino. Dentro. Peccato che siamo noi ad essere fuori. La Chiesa in uscita, che i cattivi pastori hanno chiuso fuori dal recinto pretendendo di avere piena disponibilità delle chiavi. Molti sono ciechi e non vedono il disastro. Altri sono sordi e non odono il lamento che come un gemito viene emesso da cristiani sfiniti da questa tracotanza.Non mancano gli arroganti che si nascondono dietro il dito del mondo che idolatrano. C’è puzza e non profumo di incenso. C’è sapore di vivande stellate, stelle precipitate dal cielo, senza la sapienza dell’Ostia vittima, sapore di sacrificio e non di mensa. Manca il calore, perché nulla è freddo come il falso. Certe carezze mettono i brividi.
RispondiEliminaUNa delle conseguenze peggiori del Vaticano II è stata la riforma liturgica, con l'imposizione della Messa Novus Ordo. Si è andati oltre quanto proposto dal Concilio con le riforme liturgiche auspicate dalla costituzione Sacrosanctum Concilium tuttavia i principi della riforma, eversivi della Tradizione, si ritrovano già nella Sacrosanctum Concilium: - riformare il rito in modo da renderlo più facile, meglio comprensibile alla mentalità contemporanea e riformare tutto e subito - applicare il principio dell'adattamento (in teoria, prudentte, ovvio) alle culture locali facendo apparire il concetto che la creatività in liturgica era cosa lecita purché (in teoria) controllata dall'autorità (visione sempre respinta in passato dalla Chiesa) - insinuare in modo ambiguo che anche i fedeli "concelebrano" con il sacerdote - insufflare una nozione della S. Messa dalla quale mancava ogni cenno alla transustanziazione (assenza imputata dai Papi al Concilio di Pistoia quale omissione favorente l'eresia)...
RispondiEliminaQuindi, il Concilio non può esser considerato innocente, rispetto alla successiva, disastrosa riforma, anche se non prevedeva di certo un rito del tutto nuovo, fabbricato a tavolino con l'aiuto di teologi protestanti [sic], e in lingua vernacola [sic].
Nel n. 86 di 'Catholica', inverno 2004-05, c'era una interessante intervista con il P. Romano Tommasi, esperto liturgista, collaboratore di 'The Latin Mass Magazine', che non risparmiava pesanti critiche al Novus Ordo, auspicando alla fine un ritorno puro e semplice allo Ordo Vetus.
In effetti, a ben vedere, il Novus Ordo non è emendabile, va semplicemente abolito.
Il P. Tommasi aveva una lunga esperienza con il clero degli Stati Uniti. Mi sembra interessante riportare la sua opinione sulla formazione liturgica del clero, affidata soprattutto alle suore americane. Opinione a mio avviso intteressante vista l'avanzata massiccia del femminismo nella Chiesa, grazie alla politica inaugurata da papa Bergoglio e, a quanto pare, non modificata dal suo successore. La Chiesa "sinodale" è piena di donne multicolori e variegate, quanto alle loro esperienze, tutte ben decise ad orienarla nel senso dei loro "valori" femmiinisti.
Con il permesso di Mic, cercherò di inserire questa non lunga traduzione dal francese, una ventina di righe, in un prossimo commento.
Lo spigolatore
Rimanere dentro..." In attesa di un pianto liberatorio di Pietro pentito"?... pia illusione, campa cavallo, non ci sarà nessun dietro front da chi è stato eletto dalla massoneria ecclesiastica, non farebbe in tempo a pentirsi....poi Prevost è figlio del CV II, delfino di Bergoglio, porta avanti tutti i temi della chiesa sinodalconciliare ( cfr nomine e discorsi di questi 4 mesi, quasi tutti a senso unico), nessun prelato bergogliano ultramodernista è stato rimosso, né tantomeno criticato. Personalmente, rimarrei in attesa di vedere al loro posto mosn Viganò, mons. Strickland, don Secci et similia
RispondiEliminaEstratto dall'intervista al liturgista P. Romano Tommasi, 'Catholica', 86, 2004-2005.
RispondiEliminaDomanda : "Conoscete in modo diretto il modo nel quale alcune grandi istituzioni liturgiche formano i formatori delle commissioni liturgiche nazionali, i quali, a loro volta, diffondono la "buona parola" nelle diocesi dei loro paesi?"
Risposta : "In quest'ambito ho un'esperienza solo a livello nazionale e diocesano. Negli Stati Uniti, paese dove mi trovo attualmente, la situazione è assolutamente scandalosa. Questo apostolato è stato riaffidato a religiose, le quali hanno a loro volta trasmesso il loro "patrimonio" a donne laiche di orientamento simile. Sia le une che le altre mancano in generale di qualificazione in liturgia. Ho avuto modo di rendermene conto di persona: a parte qualche eccezione, queste religiose sono estremamente instabili e cristallizzano i loro conflitti emotivi su temi letali [autour de thèmes thanatiques]. La loro collera si proietta generalmente su determinate figure maschili. Queste tendenze patologiche provengono spesso in buona parte dagli ambienti malsani nei quali sono cresciute. Un dato costante è che esse rigettano in modo più o meno esplicito ogni idea di direzione e di vita spirituale. In generale si dedicano a concentrare il potere nelle loro mani. È un modo di esercitare un certo dominio su persone percepite più o meno esplicitamente come aggressori. Alcune di queste religiose e di queste laiche sono tra le anime più sinistre che mi sia capitato di incrociare. Ho un'ampia esperienza di questo genere di situazioni e, con l'aiuto di Dio, mi sono sempre sforzato di praticare la carità nei confronti di queste persone".
Questa la situazione negli USA nel 2005, quando Ratzinger ascese al Sacro Soglio. Come Papa prese delle misure di contenimento di certi eccessi, ancorché blande. Misure immediatamente revocate da Papa Francesco.
Con la "Chiesa sinodale" la metastasi del cancro femminista nella Chiesa (uno dei tanti) non farà che progredire.
Lo spigolatore
UNO "SCANDALO" E UNA NECESSARIA RIFLESSIONE
RispondiEliminaÈ passato in sordina quanto avvenuto in Messico di recente, dove un vescovo locale ha invitato sull'altare durante la celebrazione una donna anglicana, "ordinata" e apertamente omosessuale, che ha recitato parti del canone e sollevato il Calice. Uno scandalo del quale il vescovo è sicuramente responsabile ma che impone una riflessione liturgica abbastanza importante.
Questo tipo di dinamiche, abbastanza inquietanti, avvengono sempre nel contesto del nuovo Messale, mai in quello cosiddetto antico. Si potrebbe obiettare che ciò avvenga per una sua mera maggior diffusione ma sarebbe incorretto, o meglio, incompleto: oltre a rendere chiaro che il celebrante sia uno (non esiste la concelebrazione), il messale di san Pio V conferisce una forma mentis che, a monte, blocca ogni tentativo di "communicatio in sacris", ovvero quella pratica vietata dalla Chiesa nella quale si partecipa/concelebra assieme ad acattolici, siano essi eretici o scimatici o entrambe le cose. Questo perché vi sono delle barriere teologiche, create da un rito che proclama apertamente la Fede cattolica, rendendo impossibile che, per esempio, un pastore luterano "concelebri" trovandosi a recitare il confiteor (nel quale si chiede l'intervento dei Santi) o anche che uno scismatico orientale nomini il Papa nel canone (il quale, nella teologia orientale, è poco meno di un anticristo).
Ciò invece avviene in un rito che, per stessa ammissione del monsignore che ha lavorato alla sua stesura, è volto a superare le barriere, chiamate "pietre d'inciampo", le quali tengono gli acattolici lontani dalla Messa. Risulta naturale che dunque, tolte queste barriere, un rito ben si presti a questo tipo di azioni (d'altronde, una parrocchia acattolica inglese adottò la prima edizione del nuovo Messale già negli anni '70), che dunque cessano di essere un vero scandalo e ne diventano una logica conseguenza.
«Non c'è nulla nella messa attuale rinnovata e riformata che potrebbe veramente disturbare il cristiano evangelico, o che potrebbe disturbarlo più di quanto possano infastidirlo certi elementi, reali o assenti, del culto protestante»
Gérard Siegwalt, docente di teologia alla facoltà protestante di Strasburgo.
Intanto il 1* di settembre ci ha portato una cattiva notizia, a proposito di Papa Leone, una notizia temuta da molti: ha ricevuto il profeta del modello arcobaleno in Vaticano, il famoso gesuita tanto caro a Bergoglio, e, secondo le dichiarazioni di quest'ultimo, non smentite da alcuno, lo avrebbe incoraggiato nella sua "missione" di apertura e sdoganamento della gaytudo nella Chiesa. In ogni caso, nessuna condanna, nessuna esortazione a pentirsi e rispettare i Comandamenti.
RispondiEliminaLa fonte della notizia è LifeSiteNews. Tutto come prima, dunque, ed anzi, per certi aspetti peggio di prima. Come dicono i francesi: "Plus ça change...".
Lo spigolatore
Questo problema è simile alla educazione dei figli oggi. Chi è nato a fine guerra o nei primissimi anni del dopo guerra ha ricevuto certamente una educazione diversa da quella che, volendo o non volendo, ha dato ai propri figli. Il rispetto della autorità non era in discussione, si eseguiva e basta contenti o scontenti che si fosse. L'altra sera ho ascoltato un' intervista a Gavino Ledda, autore del libro, Padre padrone. La storia ruota intorno ad un bambino di sei anni che il padre avviò a diventare pastore e che ritirò da scuola, appena iniziata, perché lui, il padre aveva bisogno di quel figlio piccolo per poter adempiere ad altro lavoro e mantenere la famiglia. A diciannove anni riprese i suoi studi si laureò, insegnò e scrisse quel libro unico, per il momento. Ebbene nella intervista lui
RispondiEliminaSegue:
RispondiEliminaNella intervista lui dimostra non solo di aver capito il Padre, ma di amarlo, rispettarlo e di aver capito che il Padre era stato la causa del proprio approfondimento della vita. Storie del genere ne conosco altre dove i figli hanno seguito le indicazioni del Padre che non condividevano affatto, fin quando , laureati e svolto il lavoro che il Padre aveva previsto per loro, hanno preso la strada che loro sapevano, ormai con sicurezza, di essere la loro. Senza mai venir meno all'amore, al rispetto, alla gratitudine verso il proprio Padre. Parimenti non si omettevano castighi immediati come il calcio sul sedere o la battuta con la scopa alle ragazzine se tornavano di un minuto in ritardo. Questo fino a metà degli anni 60 inizio anni 70. Poi molti figli cominciarono ad andare dallo psicologo raccontando...perché mamma...perché papà....Questo per dire che i frutti dell'autentica autorità non sono poi stati pessimi. Autentica autorità di chi ha cura dei giovani esposti a tante illusioni e tentazioni e di chi non finge di avere una autorità che non ha perché non è in grado di governare se stesso, allora è facile cadere nell'autoritarismo, facilissimo.
Chi non ha lavorato e non lavora su stesso è impossibile che possa essere autorevole. Fingerà, di più non può fare.
RispondiEliminaLeggi:
RispondiElimina...e non lavora su se stesso...