Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 31 agosto 2025

Don Alberto Secci. Cosa è Stato per me il Vaticano II

In questo contributo della rubrica: “Portiamo la Messa antica in ogni Diocesi”, gli Alleati di Biella ci riportano il pensiero che don Alberto Secci espresse a Seregno nell’ ottobre 2011, nella Conferenza promossa dal Centro Culturale “J. H. Newman, circa la vera sostanza e applicazione del Concilio Vaticano II. Il sacerdote – anche appassionato di pittura – presso la città di Vocogno (Verbania) celebra la Santa Messa esclusivamente in rito romano antico, ritenendo il biritualismo una scelta abbastanza incomprensibile e pericolosa. Conclude l’articolo il consueto appello per il reclutamento di nuovi fedeli per la Messa Antica, a Biella [vedi].

Don Alberto Secci. Cosa è Stato per me il Vaticano II

Afferma don Alberto:
Mi sono chiesto: “Che cosa è stato per me il Concilio?” Sono nato nel 1963 e la mia formazione l’ho vissuta immediatamente dopo il Concilio. Sono diventato sacerdote nel 1988, dunque sono immerso in questa epoca.
Il Concilio è sicuramente stato una presenza fortissima. In ogni momento se ne sentiva parlare, ma si trattava di una presenza tanto forte quanto indefinita, cioè: tutti parlavano di Concilio e pochissimi dicevano che cosa fosse.

• Nei primi anni la vita delle parrocchie, tutto sommato, continuava come prima, ma con un grande cambiamento: quello della Messa. Si è trattato quindi di fare quello che si faceva prima, ma con l’obbligo violento di una Messa nuova.
Tutti obbedivano. Molti perché convinti che servisse un cambiamento, che bisognava rieducare i cattolici… e c’era una gran confusione nei catechismi, stampati alla bell’e meglio. Era tutto sperimentazione: bisognava cambiare tutto, assolutamente!!

• Poi arrivò la seconda fase, quella della normalizzazione dove la parola d’ordine era “evitiamo gli eccessi“. Moderazione! Era come se quella parola d’ordine equivalesse a:“evitare la rigidità del passato, evitare le rigidità della Chiesa in rapporto al mondo moderno, alla dogmatica e in rapporto alla morale”.

Questa fase coincise con gli anni del mio seminario in cui ci andavo preoccupato di non ascoltare troppo i professori, perché alcune persone mi dicevano che “se ascolti troppo quelli, finisci male”.

Ai seminari la teologia onnipresente era quella del Concilio. Bisognava assumere lo spirito del Concilio. Cosa volesse dire, mai l’ho capito!

C’era uno slogan: “evitare il passato”.

Di fatto si reinterpretava la Dottrina della Chiesa nella volontà di non definire mai nulla. Ma la volontà, cioè la scelta di non definire rigidamente i contenuti delle Verità cristiane, dei Dogmi e della Morale, è essa stessa una scelta. La volontà di non definire è fare un’altra chiesa!

Il non definire il male significa aprire alla possibilità del male. Il non definire, ha fatto sposare il comunismo e il protestantesimo; il non ribadire che innanzitutto c’è Dio, e l’uomo è fatto per la gloria di Dio, ha posto l’uomo al centro della Chiesa. La chiesa è diventata, nel vissuto, una “ONG”.

• L’ulteriore fase che stiamo vivendo è la cosiddetta “ermeneutica della continuità“. Si dice che bisogna rileggere il Concilio alla luce della Tradizione, ché non sarebbe una rottura, ma una continuità…

Occorre dire invece cosa è stato questo Concilio pastorale, non dogmatico e anomalo nella storia della chiesa. Quindi è la Tradizione che deve interpretare il Concilio, che ne ha autorità, non il Concilio la Tradizione! E allora, se è vero che la Tradizione deve essere colei che giudica il Concilio, la Tradizione deve essere totalmente e ovunque liberalizzata. Se non avviene, significa che non c’è continuità.

Tutto, universalmente, non è più come prima: nella grande metropoli, come nel più piccolo paese di montagna, è avvenuto lo stesso cambiamento. La stessa distruzione della Fede.

Non si può dividere il Concilio dal post-concilio. La cosa impressionante è che questo cambiamento è stato attuato volutamente dalle autorità della Chiesa. In caso contrario non sarebbe stato possibile un cambiamento così totale (revisione di tutti i riti, dei sacramenti, delle costituzioni dei conventi, del sensus fidei…).

Assieme alla confusione dottrinale, era impossibile trovare un angolo di pace e di fede: cercavi un convento? Non c’era più! Erano stati tutti rinnovati, tutti obbligati a rivedere i fondamenti della propria vita, delle proprie costituzioni. Si è trattato di una rivoluzione universale che si è potuta produrre non per la confusione storica, sociale o culturale di quel tempo, ma per una volontà espressa della Chiesa. Questo ha modificato la Fede, perché il sensus fidei è cambiato.

• Ed ora, quelli che partecipano intensamente alla vita parrocchiale sono contro la ripresa di una sana Tradizione, perché ormai vivono un gusto della fede che è totalmente differente, che è ingannevole. Questo è stato prodotto dalle autorità della Chiesa. I preti che hanno seguito le formazioni permanenti della Diocesi sono rovinati irrimediabilmente. Si sono salvati quelli che non hanno fatto i “corsi di rieducazione nella fede”.

C’è uno schema dittatoriale: se io non seguo… sono fuori dalla Chiesa. Invece uno è nella Chiesa quando è nella Tradizione, quando è obbediente alle due fonti: Tradizione e Sacra Scrittura.

Non si può tacere su queste cose, ne vanno di mezzo le anime.

Oggi un vero fedele cattolico per stare nella Chiesa deve mettersi in disparte, deve stare in un angolo, deve soffrire e custodire ciò che per Grazia ha ricevuto. Ma la Chiesa deve aiutare e difendere l’anima dei propri figli! Non può sospendere il suo compito per piacere al mondo!

È un grande inganno e certamente c’è dietro il demonio”.

Don Alberto Secci, ottobre 2011

* * *

APPELLO-RECLUTAMENTO FEDELI PER LA MESSA ANTICA NELLA DIOCESI BIELLESE.

• Noi Alleati di Biella siamo innamorati di questa Messa in cui percepiamo il Sacro farsi presente. Per questo abbiamo iniziato a fare le nostre mosse per avviare una Messa Tridentina, celebrata con regolarità nella nostra città.

• Come già comunicato, abbiamo trovato una Chiesa consacrata, privata, a pochi km dal centro abitato. Siamo aperti a valutare altre Chiese o luoghi idonei sul territorio, se qualcuno volesse offrircene la possibilità.

• Cerchiamo altri fedeli, innamorati anch’essi della Messa di Sempre, che vogliano unirsi a noi per aumentare il numero dei partecipanti, necessario per la riduzione delle spese.

• Cerchiamo altresì sacerdoti anche extra-diocesani disposti a celebrare, che vengano saltuariamente a trovare amici o parenti biellesi, e sacerdoti diocesani, che possano accompagnarci a comprendere e amare sempre più la verità del Sacrificio Eucaristico nella forma tradizionale.

Poniamo il nostro desiderio nelle mani della Madre della Chiesa, Maria Santissima, rendendoci disponibili ad aiutare, con consigli e suggerimenti, fedeli di altre Diocesi che vogliano attivare la Messa antica nella loro provincia.

Per contattarci via mail, questo è l’indirizzo: alleati.messaantica@yahoo.com

Vi aspettiamo numerosi, mentre prepariamo un articolo di approfondimento sul “biritualismo”, che offriremo presto alla vostra attenzione. Ave Maria
Fraternamente in Cristo ➕
Alleati di Biella per la Messa Antica
Lunedì 18 agosto 2025

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Il coraggioso giudizio negativo di Don Secci su Concilio e Postconcilio vale oggi come allora, e sono passati quattordici anni. La condizione della Chiesa, della cattolicità tutta non ha fatto altro che peggiorare. Le opinioni critiche di P. Secci non sono dettate da spirito di parte ma da un retto senso della fede, dal dolore provocato dal tradimento dell'autentica missione cattolica da parte della Gerarchia e dalla difficoltà ormai di trasmettere la fede autentica, di salvare le anime.

Anonimo ha detto...

STamane alla messa N.O il Sacerdote officiante nell'omelìa
sull'umilta' lodi sperticate a Francesco papa e Tonino Bello don
perche' si son fatti servitori e non carrieristi come succiede
nella Chiesa ( di cui fa parte!).
E pazienza, Ave Maria per lui perche' puo' darsi che la mia
superbia mi abbia fatto male interpretare le sue parole. Amen.

Anonimo ha detto...

Un Calvario prepararsi in queste condizioni al sacerdozio. Grazia grande aver avuto qualcuno che lo ha allertato, Grazia grande aver camminato sulla via stretta, Grazia per noi aver potuto conoscere, per caso, il sacerdote A.Secci.

Aloisius ha detto...

Nella Chiesa post-conciliare permangono le restrizioni al Rito tridentino, ma si tollera il gravissimo sacrilegio delle parole della canzone di Ornella Vanoni "rossetto e cioccolato" durante la Consacrazione.

https://silerenonpossum.com/it/genova-donfiscermissionariodigitaleocabarettistaliturgico/

Anonimo ha detto...

Eppure basterebbe prendere atto che quel Concilio, essendo pastorale, non ha valore dogmatico e che, avendo avuto esiti disastrosi, deve considerarsi solo un esperimento fallito!!

Anonimo ha detto...

OT
...ma non troppo. Anche oggi nel fiorentino la terra, anche se poco, ha tremato. È tutta l'estate che ci sono questi movimenti da nord a sud, non so è la norma o no.

Anonimo ha detto...

31 agosto 2025 - Il piccolo Fiore dell'Umiltà
Santa Maria in Aula Regia
https://www.youtube.com/watch?v=h7k1zcqnt5c

Anonimo ha detto...

https://lanuovabq.it/it/maria-di-gesu-crocifisso-e-la-missione-per-lo-spirito-santo

Anonimo ha detto...

Un faro nella notte buia del postconcilio, con Santa Romana Chiesa trasformata nella sinagoga di Satana, e il clero tutto ( salvo rarissime, introvabili eccezioni) passato a servizio del maligno... tutto però con abile inganno, al fine di far credere ai fedeli che nulla sia cambiato, che ci si trovi ancora nella Chiesa di Cristo e che il clero traditore, dal vertice alla base, operi ancora "ad maiorem Dei gloriam et salus animarum", mentre in realtà depista i fedeli dalla strada stretta e impervia che conduce in Paradiso, instradandoli sull'autostrada a otto corsie che conduce a Portae Inferi

Anonimo ha detto...

Il Portogallo inizia il proprio "pellegrinaggio di Chartres" nel rito romano
Un nuovo pellegrinaggio di rito romano si svolgerà in Portogallo da Nazaré a Fátima dal 10 al 12 ottobre. Il principale organizzatore è Lourenço Silveira Viana, un cattolico che lavora come responsabile dei rischi commerciali presso Siemens Abu Dhabi.
In un'intervista rilasciata a InfoCatólica il 26 agosto, ha dichiarato che il pellegrinaggio è stato creato per riscoprire il cattolicesimo in Portogallo.
Silveira Viana è stata ispirata da pellegrinaggi simili a Chartres (Francia), Covadonga (Spagna) e Luján (Argentina), e ha partecipato al pellegrinaggio di Covadonga tre volte. Dice che questi pellegrinaggi sono esperienze profondamente trasformative.
Presto verrà lanciato un sito web che conterrà informazioni pratiche sul pellegrinaggio, oltre alle istruzioni per l'iscrizione.
https://gloria.tv/post/GsiUN7Xz6G3m3fxTQsPiSc2su

Anonimo ha detto...

Segnalo, vista l'importanza della materia, l'intervento del prof. Bellavite su NBQ di oggi, che traccia un bilancio della scandalosa vicenda del NITAG.

tralcio ha detto...

Don Alberto è molto vero. Si sente che soffre; lo dice. Non se ne vergogna. Sta sulla croce. Non dice agli altri di scappare, ma di stare lì. La Chiesa oggi è un rimanere malgrado un’infinità di ragioni per andarsene, sapendo che non c’è altro luogo. In attesa di un pianto dirotto, liberatorio, di Pietro pentito. Bisogna convertirci, ma il Regno è davvero vicino. Dentro. Peccato che siamo noi ad essere fuori. La Chiesa in uscita, che i cattivi pastori hanno chiuso fuori dal recinto pretendendo di avere piena disponibilità delle chiavi. Molti sono ciechi e non vedono il disastro. Altri sono sordi e non odono il lamento che come un gemito viene emesso da cristiani sfiniti da questa tracotanza.Non mancano gli arroganti che si nascondono dietro il dito del mondo che idolatrano. C’è puzza e non profumo di incenso. C’è sapore di vivande stellate, stelle precipitate dal cielo, senza la sapienza dell’Ostia vittima, sapore di sacrificio e non di mensa. Manca il calore, perché nulla è freddo come il falso. Certe carezze mettono i brividi.