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venerdì 24 gennaio 2020

Venerdì 24 gennaio. La Preghiera di Riparazione

Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla Preghiera di Riparazione secondo le modalità [qui], complete delle Litanie del Sacro Cuore, che trovate qui
Rimaniamo fedeli al nostro impegno nella preghiera di riparazione e continuiamo a pregare perché sia sventata l'introduzione della cosiddetta Messa ecumenica ora perfino amazzonica, che vanifica il Santo Sacrificio. Per non parlare dei cambiamenti di paradigma che usano il funambolismo linguistico per condurre verso rivoluzionari orizzonti inesplorati fuori dalla Via maestra. Si profilano all'orizzonte anche gli esiti inquietanti del Sinodo dell'Amazzonia [qui] mentre vanno moltiplicandosi ogni giorno profanazioni e blasfemie che ci spingono alla Riparazione,
Preghiamo per come viene contristato il Signore nella Sua Chiesa, nel nostro Paese e nell'Occidente già cristiano e nel degrado ingravescente che lo attanaglia specialmente in questo tempo, in cui vediamo prevalere le forze che promuovono un “nuovo umanesimo” senza Cristo, che dovrebbe rimpiazzare il “vecchio”, fondato sulle nostre radici cristiane.
Invochiamo Cristo Signore che ci ha ammonito che “senza di Lui non possiamo far nulla” (Gv 15, 5) e chiediamo l'intercessione della Vergine, Madre Sua e nostra, perché voglia stornare tutti i pericoli, i mali e le insidie in tutti gli ambiti del vivere civile e religioso dove Lui possa tornare a regnare. Preghiamo anche perché il Signore voglia presto darci Santi Pastori che possano guidare i fedeli in questa epoca di smarrimento, di confusione e di empietà e sostenga coloro che si espongono con parresìa.

Offerta della giornata al Sacro Cuore di Gesù
Cuore Divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, in unione al Sacrificio Eucaristico, le preghiere, le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno in riparazione dei peccati e per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del Divin Padre. Amen.
* * *
Riflessione settimanale
Dalla «Lettera agli Efesini» di
Sant'Ignazio di Antiochia, vescovo e martire

(Capp. 13 - 18, 1)
 Nella fede e nella carità di Cristo 
«È meglio essere cristiano senza dirlo, che proclamarlo senza esserlo»
Procurate di riunirvi più frequentemente per il rendimento di grazie e per la lode a Dio. Quando vi radunate spesso, le forze di Satana sono annientate e il male da lui prodotto viene distrutto nella concordia della vostra fede. 
Nulla è più prezioso della pace, che disarma ogni nemico terrestre e spirituale. Nessuna di queste verità vi rimarrà nascosta se saranno perfetti la vostra fede e il vostro amore per Gesù Cristo. 
Queste due virtù sono il principio e il fine della vita: la fede è il principio, l'amore il fine. L'unione di tutte e due è Dio stesso, e le altre virtù che conducono l'uomo alla perfezione ne sono una conseguenza. Chi professa la fede non commette il peccato e chi possiede l'amore non può odiare. 
«Dal frutto si conosce l'albero» (Mt 12, 33): così quelli che fanno professione di appartenere a Cristo si riconosceranno dalle loro opere. Ora non si tratta di fare una professione di fede a parole, ma di perseverare nella pratica della fede fino alla fine. È meglio essere cristiano senza dirlo, che proclamarlo senza esserlo.
È cosa buona insegnare, se chi parla pratica ciò che insegna. Uno solo è il maestro, il quale «parla e tutto è fatto» (Sal 32, 9), e anche le opere che egli fece nel silenzio sono degne del Padre. Chi possiede veramente la parola di Gesù è in grado di capire anche il suo silenzio e di giungere così alla perfezione.
Egli con la sua parola opererà e con il suo silenzio si farà conoscere. Nulla è nascosto al Signore; anche i nostri segreti sono davanti al suo sguardo. Facciamo dunque ogni cosa nella consapevolezza che egli abita in noi, perché possiamo essere suo tempio e perché egli in noi sia il nostro Dio.
Così è di fatto e lo vedremo con i nostri occhi se giustamente lo amiamo. Non illudetevi, fratelli miei; coloro che corrompono le famiglie non erediteranno il regno di Dio (cfr. 1 Cor 6, 9-10). Se coloro che così fecero secondo la carne furono puniti con la morte, quanto più non dovrà essere punito colui che con perversa dottrina corrompe la fede divina, per la quale Gesù Cristo è stato crocifisso?
Un uomo macchiatosi di un tale delitto andrà nel fuoco inestinguibile, e così pure chi lo ascolta. Il Signore ha ricevuto sul suo corpo un'unzione preziosa, perché si diffondesse nella sua Chiesa il profumo dell'immortalità.
Guardatevi dunque dalle pestifere esalazioni del principe di questo mondo, cioè dai suoi errori, perché non vi trascini in schiavitù, lontano dalla vita che vi aspetta.
Perché non diventiamo tutti saggi, ricevendo la conoscenza di Dio, che è Gesù Cristo? Perché corriamo stoltamente alla rovina, per l'ignoranza del dono che il Signore ci ha benignamente concesso?
Il mio spirito non è che un nulla, ma è associato alla croce, la quale se è scandalo per gli increduli, per noi invece è salvezza e virtù eterna (cfr. 1 Cor 1, 20-23).

8 commenti:

  1. Segnalo Rosario in piazza a Genova, martedì prossimo:

    https://www.facebook.com/provitaefamigliagenova/photos/pb.689083147796972.-2207520000../2846184972086768/?type=3&theater

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  2. Alle ore 18,45 saremo presenti in comunione di preghiera .

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  3. Oggi si ricorda San Francesco di Sales

    PER MEZZO DEL ROSARIO, SAN FRANCESCO DI SALES È LIBERATO DA UNA GRANDE TENTAZIONE

    San Francesco di Sales, fu duramente provato, quando all'età di diciassette circa, il Signore, per maggiormente stringerlo al suo amore, permise che il demonio gli facesse credere, che quanto faceva era tutto perduto, essendo egli riprovato nei divini decreti. L'oscurità e l'aridità in cui Dio volle lasciarlo, nello stesso tempo fecero sì, che tali timori e desolazioni, lo abbattessero anche nel corpo, a tal punto da far compassione a tutti quelli che lo vedevano. In questa terribile tempesta non sapeva il Santo esternare altri sentimenti, che di sfiducia e di dolore. “Dunque, mio Dio, mio amore, a cui ho consacrato tutti i miei affetti, io non godrò più di voi. Vergine Madre di Dio, non avrò io dunque la consolazione di vedervi in Paradiso; fate almeno a che non vi abbia a bestemmiare nell'Inferno!”. Questa tentazione, durò un mese, poi il Signore finalmente lo liberò, per mezzo appunto di Maria, in cui aveva riposte tutte le sue speranze. Entrato una sera in Chiesa vide appesa al muro una tavoletta su cui era scritta un'orazione alla Madre di Dio. Prostratosi pertanto davanti al suo Altare, recitò tale orazione, rinnovò la promessa già fatta di perpetua verginità e vi aggiunse il voto di recitare ogni giorno il Santo ROSARIO; poi soggiunse: “Regina mia, Madre mia, se io infelice nell'altro mondo non potrò amare il mio Signore, fate voi almeno che l'ami in questo, più che posso. Questa è la grazia che vi domando, e spero da voi”. Così pregò, e poi si abbandonò pienamente in braccio alla Divina Misericordia. Ebbe appena finito di esternare questi suoi sentimenti, che la divina Madre lo liberò dalla tentazione, e recuperò la sua pace interiore, e con essa anche la salute del corpo, che aveva perduta nella grande battaglia.
    Dunque nelle più grandi ansietà e agitazioni di spirito se vogliamo pace e serenità, ricorriamo al ROSARIO ed insistiamo con esso, che certamente l'otterremo.

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  4. Et incarnatus est de Spiritu Sancto ex Maria Virgine: Et homo factus est.

    Credo III- Westminster Cathedral
    https://www.youtube.com/watch?v=zp26p6t9uZ8

    Credo III - Vatican Basilica, 24 December 2010
    https://www.youtube.com/watch?v=D1qfHQtWAg4&list=RDD1qfHQtWAg4&start_radio=1&t=244

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  5. La Divina Madre lo liberò dalla tentazione con una potenza spirituale che però veniva dal Figlio, essendo Essa per volontà del Figlio e del Padre mediatrice di tutte le grazie, e, in questo senso, "corredentrice".

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  6. Per la Sua dolorosa Passione, abbi misericordia di noi e del mondo intero.

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  7. "NON HO TEMPO PER PREGARE....”
    ———————————————-

    “.... Dato il rapporto che c'è tra amore e preghiera, è facile capire perché tante anime affermano: "Non ho tempo per pregare".

    E non ne hanno effettivamente, perché per loro sono più urgenti altri doveri; più preziosi altri tesori; più seducenti altri interessi.

    Gesù Nostro Signore disse: "Dov'è il tuo tesoro, là ci sarà anche il tuo cuore". Il grado della nostra devozione e del nostro amore dipende dal valore che attribuiamo a una determinata cosa. Diceva Sant'Agostino: "L' Amore è la mia legge di gravità".

    Per lo studente che non ami il sapere quanto lo sport sarà difficile studiare; per l'uomo d'affari sempre intento a riempire il suo "granaio" è difficile pensare ai piaceri celesti; per il lussurioso è difficile amare lo spirito, dato che il suo tesoro consiste nei piaceri della carne.

    Ciascuno di noi diventa simile a ciò che ama: se ama la terra, diventa corruttibile come la terra; se ama la spiritualità, si spiritualizza sia nell'aspetto che negli ideali e nelle aspirazioni.....”

    Beato Fulton J. SHEEN
    da "Andate in Paradiso!"

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  8. "Il massimo bene" che noi possiamo fare su questa terra è "partecipare" al "Rendimento di Grazie" ("Eucarestia" in greco antico, così come nella antica Alleanza veniva chiamata Preghiera del Ringraziamento quella che Gesù fa nell'Ultima Cena come Profezia e Sacramento della sua stessa Morte) che è il Sacrificio di Cristo nella Santa Messa. Cristo che muore in Croce "Ringrazia" il Padre, e la Madre Addolorata "con-ringrazia" il Padre del cielo. Se avessero chiesto a Maria di Nazareth: preferisci vedere morire in Croce il tuo Figlio e il tuo Signore o preferisci il nulla? Lei risponderebbe che "ringrazia" per la Croce e "sotto la Croce". Questa "sottomissione" alla Croce è la modalità della "Corredenzione" così come è stabilita dai Vangeli canonici. E' una Corredenzione di sottomissione al Ringraziamento al Padre. - Satana ha rifiutato questo Ringraziamento ed è diventato l'Ingrato per eccellenza. Satana preferisce il nulla al Ringraziamento per il dono dell'essere. Stare nella Luce dell'Essere significa Ringraziare. In cielo - chi di noi avrà la Grazia, e quindi il merito, di entrarci - non faremo che Ringraziare Dio per tutto quello che ci è accaduto in terra e in cielo. - rdv

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