Pagine fisse in evidenza

venerdì 5 luglio 2024

Di nuovo: Eclissi della verità o eclissi della carità?

Aggiornamento: È appena giunta la notizia della scomunica di Viganò qui. Va detto che non è stato scomunicato per le prese di posizione politiche o per i richiami al Papa, ma proprio per quegli insegnamenti e quelle esortazioni che coincidono con quelli della Chiesa bimillenaria che, a rigor di logica, non possono esser considerati scismatici se non per effetto di una arbitraria dogmatizzazione di un concilio 'pastorale' che intendeva abolire i dogmi. Mala tempora...

Guarda caso, stavamo analizzando:
 
Segnala una cara lettrice: "Oggi Aldo Maria Valli qui prende lo spunto, da un recente articolo del Prof. De Mattei, per chiarire alcuni punti. Non essendo io in grado di partecipare, né volendo partecipare, mi permetto di scrivere un mio ricordo. Anni fa, quando il Vescovo Carlo Maria Viganò si muoveva in incognito assoluto, con barba lunga e cappuccio, gli fu scattata una foto mentre parlava con il Prof. De Mattei durante un raduno, forse di quelli organizzati dal Professore. Sicuramente questa foto è ancora reperibile su internet. Quindi anni fa i due si sono incontrati ed hanno parlato a tu per tu. Dispiace che lo scambio tra loro da vocale ora sia diventato cartaceo". (m.a.)
Io mi limito a riprodurre quanto dicevamo qui. Precedenti qui - qui. Il resto è più che noto [vedi qui indice articoli e interventi].

Di nuovo: Eclissi della verità o eclissi della carità?

De Mattei e Viganò nella manifestazione
di Monaco di Acies Ordinata qui - qui
"In un articolo apparso oggi [30 Giugno 2021 -ndr] su Corrispondenza Romana [qui] il prof. Roberto De Mattei è più riconoscibile nello stile. Così a caldo (rileggerò soppesando tutti i vari punti) sembra aggiustare il tiro; ma insiste su elementi a favore di "una certa cornice cospiratoria"; su una fantomatica "pretesa di affidare a mons. Viganò una missione salvifica all’interno della Chiesa" e sul fatto che egli "dovrebbe prendere le distanze dai personaggi che lo circondano legati al mondo gay-friendly"... 
La mia sensazione è che l'arcivescovo Viganò rifugga dalle tribune di qualunque genere e, dopo la pubblicazione della sua Nota [qui], abbia deciso di non replicare ulteriormente a provocazioni o a intimidazioni. In ogni caso staremo a vedere (Infatti la situazione ha conosciuto diverse fasi evolutive e siamo arrivati fin qui -ndr). Piuttosto è strano che la pesante contestazione in atto gli sia mossa per le sue posizioni sulla dittatura sanitaria che si abbatte sul mondo, oltre che sulla gravissima crisi della Chiesa e sulle sue cause, eludendo una discussione più approfondita sul concilio. E dunque, da un lato, assistiamo all'attacco pesante di De Mattei con chiaro intento di delegittimarlo, dall'altro al tentativo di normalizzarlo da parte del resto del mondo della Tradizione che lo vede a capo di un fantomatico fronte organizzato 'di resistenza antimodernista e antimondialista' che non esiste e che oltretutto non potrebbe rientrare nella nostra visuale così come viene rappresentato... Di fatto non mi pare che esista un fronte organizzato e compatto intorno a Viganò, così come purtroppo non è frequente incontrare un fronte organizzato e compatto nel mondo della Tradizione... C'è una grande spinta alla cosiddetta "moderazione" sia nel versante politico che nel mondo della Tradizione. E così, in politica, è grande il rischio che si disperdano molti consensi fagocitati dai soliti pifferai magici. Nel mondo della Tradizione noto la stessa spinta e per 'moderazione' intendo il fatto di etichettare come 'complottista' chi avanza dubbi e argomenta e non solo chi si esprime in chiave apocalittica. Il problema generale è l'innesco di reazioni e controreazioni che non fa trovare il giusto equilibrio. Ritengo sia importante ridare il giusto spazio alla profezia, ma eccedere fa danno. Così come usare termini troppo netti e apodittici sul covid e la pandemia... Sto raccogliendo le idee anche su questo [vedi] sviluppi successivi].
Ora non nego che certe accentuazioni di Mons. Viganò sulla politica vadano mitigate e che esse non debbano mai prendere il sopravvento sull'insegnamento e sulla parenesi. Così come non nego che altrettanto mitigate debbano essere certe espressioni nei confronti del papa. Ma nella sostanza i suoi insegnamenti e le sue esortazioni non fanno una piega; ed è per questo che li pubblico regolarmente. Il riferimento ad altri aspetti mi trova molto perplessa e senza punti di riferimento certi.
Piuttosto complesso è il discorso sulla differenza tra il 'complottismo' e l'espressione di dubbi e prese di posizione fondate su elementi oggettivi. Non è esauribile in poche battute e dovrà esser fatto oggetto di altri approfondimenti.
Piuttosto ancora mi preoccupa, e non poco, l'articolato abile discorso che tende nuovamente a delegittimare la figura dell'Arcivescovo. A questo punto ritengo opportuno, riordinate le idee, cercar di fare una sintesi di tutte le posizioni incontrate - non tutte presenti su queste pagine ma frutto di un serrato confronto sui social che, se non altro, ha permesso di conoscere o decriptare alcuni retropensieri - e delle nostre riflessioni al riguardo, che conto di approfondire."

Il seguito ormai è a tutti i noto e consultabile dai link supra. Concordo con la conclusione della lettrice. (Maria Guarini)

66 commenti:

  1. È appena giunta la notizia della scomunica di Viganò. E quindi cosa verrà fatto? Siccome "nella sostanza i suoi insegnamenti e le sue esortazioni non fanno una piega", cosa faremo?
    Lo lasceremo al suo destino?
    Saranno ancora pubblicati su questo blog cattolico gli interventi di uno scomunicato?
    E va aggiunto che non è stato scomunicato per le prese di posizione politiche o per gli attacchi al Papa, ma proprio per quegli insegnamenti e quelle esortazioni che sono condivise dai più.

    RispondiElimina
  2. https://www.vaticannews.va/it/vaticano/news/2024-07/carlo-maria-vigano-scomunicato-per-scisma.html

    RispondiElimina
  3. Risposta alla Lefebvre05 luglio, 2024 14:22

    Ma su cosa si basa lo scisma di uno che riafferma e insegna ciò che la Chiesa ha insegnato per 2000 anni?
    È in scisma con chi se non lo è con la Chiesa bimillenaria?

    RispondiElimina
  4. La risposta alla Lefebvre ha senso se ancora esiste una logica...

    RispondiElimina
  5. Come satana penso' di aver vinto mandando Cristo in croce e vedendolo morto nel sepolcro, così in Vaticano ed anche altrove (vedi... gli una-cum-misti) si stappa lo champagne, il problema è sistemato!!!
    Poveri illusi... La Chiesa (quella vera) è indefettibile, così come il suo Capo Gesù Cristo. Dopo il sepolcro c'è la risurrezione.

    RispondiElimina
  6. Chi è che legittima l'illegittimo? Anche un illegittimo sacro?

    Gesù non è contro la legge e afferma che non ne va disistimato nemmeno uno iota.
    Eppure legge e legalisti non sono secondo il cuore di Dio (vangelo odierno: Mt 9,9-13).
    In Mc 7,9-13 troviamo Korban, l'offerta sacra e Gesù ne parla così: “Siete veramente abili nell’eludere il comandamento di Dio, per osservare la vostra tradizione. Mosè infatti disse: Onora tuo padre e tua madre, e chi maledice il padre e la madre sia messo a morte. Voi invece dicendo: Se uno dichiara al padre o alla madre: è Korbàn, cioè offerta sacra, quello che ti sarebbe dovuto da me, non gli permettete più di fare nulla per il padre e la madre, annullando così la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte”. In Mt 15,5 viene espresso qualcosa di simile.

    Secondo la Mishna l’oggetto offerto non poteva servire più ad altri fini. Gesù redarguisce l'abuso legalista rifiutando la valenza di questa regola/prassi di scribi e farisei che finisce con una disumanità nei riguardi dei genitori e del quarto comandamento.

    Molti stanno rasentando o superando l'ipocrisia incaponendosi a considerare "papato" la sua attuale negazione pratica e teologica.

    Dopo aver legittimato la scienza che inoculava esperimenti inutili e dannosi, adesso legittimiamo l'inoculazione di eresia da Santa Marta da parte di un "papa" che non si ritiene nemmeno vicario di Cristo e non abita nel palazzo vaticano.

    Direi che è ora di basta!
    Non è contro il diritto canonico e nemmeno contro l'obbedienza. E' contro gli ipocriti!

    RispondiElimina
  7. Uno dei fatti, per me, determinanti  della vita di Moms. C.M.Viganò è  che nasce in una famiglia  cattolicissima di imprenditori facoltosi: due fratelli sacerdoti e il padre imprenditore. Madre e padre cattolici senza se e senza ma, il padre imprenditore rischia del suo ogni giorno e con lui rischia la sua famiglia e tutti coloro che lavorano con lui. Suo padre non solo avrà  avuto coraggio da vendere, ma avrà avuto una conoscenza  profonda degli uomini, sapendo di poter scommettere su questo o su quello fino a quel certo specifico punto dove questo o quello poteva arrivare. Queste sono le capacità  che normalmente passano ai figli nel silenzio, nella quiete della vita domestica e che ognuno dei figli recepisce e fa proprie lungo il corso della sua vita affinandole o anche lasciandole perire. Questa capacità di stare al mondo con lealtà  e coraggio, unita alla Fede praticata e verificata quotidianamente nei fatti ritengo che siano le referenze migliori che, almeno io, posso avere su Monsignore.
    m.a.

    RispondiElimina
  8. Si puo essere in comunione con un apostata? Si deve essere in comunione con un'antictristo ed i suoi accoliti o peggio ancora con la sua religione?
    Alessandro da Roma.

    RispondiElimina
  9. Tutta la mia solidarietà a S. E. R. Mons. C. M. Viganò. Che lo Spirito Santo lo inondi dei Suoi Doni e dei Suoi Frutti, per l'intercessione del Cuore Purissimo di Maria.


    Meditazione:
    7 dicembre 1965: Montini e Atenagora ritirano le rispettive scomuniche.

    RispondiElimina
  10. Esprimo le più vive e sentite condoglianze a quel branco disordinato di poveri modernisti che nei sacri palazzi si trovava a dover scegliere fra una soluzione brutta e una bruttissima. Quella brutta era far finta di niente per non ingigantire il caso, mentre quella bruttissima era sparare una scomunica che avrebbe reso gli argomenti di Viganò ancor più importanti agli occhi dei cattolici non rincitrulliti.

    Purtroppo il lupo perde il pelo ma non il vizio: quando i prelati modernisti odiano qualcuno, hanno la sindrome ponziopilatesca del doverlo colpire lavandosene le mani (nonché di indurlo subdolamente a gesti eclatanti). Come se la loro più fondamentale necessità fosse il giustificarsi davanti alle telecamere (anziché davanti a Dio) e col solito alibi: "non potevamo non decidere così". E così, preparando il terreno alla stangata anti-liturgica di cui si vocifera da qualche settimana, hanno scelto la soluzione bruttissima, quella che per loro è più controproducente.

    RispondiElimina
  11. Tutto il mio apprezzamento, la mia stima, e la mia solidarietà a Mons. Carlo Maria Viganò che nonostante la falsa e ipocrita scomunica rimane in comunione con la Chiesa Cattolica e con tutti i santi che la contraddistinguono . Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre. Il Concilio Vat. II nella misura in cui è stato percepito in discontinuità con la Chiesa dei secoli precedenti ha gettato le basi per questi sviluppi allucinanti e assurdi e si è privato di autentica legittimità. La combriccola dei burocrati vaticani che non sono d'accordo in nulla tra di loro e hanno ormai una fede amorfa e fluida si sono trovati tutti d'accordo nel condannare la Verità. Ma la Verità non muore. Mons. Viganò è un "martire" cioè un testimone. "Loro" sono nullità che non sanno quello che dicono e quello che fanno, saranno sepolti dalle loro falsità e dalle loro contraddizioni... il tempo svelerà i modi sempre nuovi e sorprendenti attraverso i quali il Signore farà giustizia...

    RispondiElimina
  12. La legge della Chiesa ( vera) è la Legge di Dio, non è la Chiesa a fare la Legge ma è Dio. Quindi la Chiesa ( vera) indefettibile mai si distacca dalla Legge Divina. Ora è apostata chi si distacca dalla Legge Divina, e si autoscomunica con ció stesso, lo stabilisce la Divina Rivelazione ( san Paolo lettera ai Galati). Ora chi è che si stacca, nel caso specifico di mons. Viganó, dalla Legge Divina? Non certo lui, ma chi lo scomunica e promuove ogni sorta di eresia e pure idolatria pubblica. Costui e costoro sono gli auto- scomunicati scismatici dalla Legge Divina, cioè papale papale nel caso gli scismatici sono Bergoglio, Fernandez e soci. Quindi quando ci si prende la briga di scomunicare chi non si è separato dalla Legge Divina , ci si pone dalla parte del perdente, e Dio interverrà comunque prima o poi. Chi scomunica mons. Viganó, oggi, è scomunicato da Cristo per tradimento pubblico, universale, pertinace allaSua Legge, ed è fuori della Chiesa per eresia manifesta. Lo scomunicato, ( a parole pur se scritte ) non è scismato da Cristo e non è quindi scomunicato di fatto. Le parole passano, la verità resta.

    RispondiElimina

  13. Me voici "excommunié" pour la seconde fois. La première fois par solidarité avec Mgr Marcel Lefebvre, après le sacre des évêques en 1988 que j'avais approuvé de tout mon cœur. La seconde fois aujourd'hui, puisque je me reconnais en totale communion avec les positions de Mgr Viganò, qui sont tout simplement celles d'un catholique fidèle et cohérent. Il va sans dire que, comme eux, je n'ai rien à voir avec la nouvelle idéologie issue de Vatican II, et je suis heureux de renouveler, à cette occasion, ma fidélité à la religion dans laquelle j'ai été baptisé, dans laquelle j'ai grandi et dans laquelle, Deo adjuvante, j'espère finir mes jours, loin des bousilleurs immondes et immoraux qui règnent aujourd'hui frauduleusement sur l'Église romaine.

    RispondiElimina
  14. https://blog.messainlatino.it/2024/07/breaking-news-mons-carlo-maria-vigano.html?m=1

    RispondiElimina
  15. E che faranno gli altri prelati? Continueranno a tacere? Il silenzio puó diventare la freccia dell'accidia, vizio capitale. Si attende la morte per risolvere il problema? E nel conclave credono che sarà vita facile quando la maggioranza sarà di apostati di nuova nomina e magari nomina invalida ? Non potrebbe essere utile un'unione nell'unità cattolica ora per discernere, valutare, giudicare? Certo che questa situazione ricorda il processo a Cristo e la Sua condanna, presente un Apostolo credente che rinnega per fifa, e poi fugge, ed un unico Apostolo fedele e presente. Ed anche 2 grandi capi che trovano il coraggio che prima non hanno avuto. Ci saranno anche ora?

    RispondiElimina
  16. La scomunica di Monsignore Carlo Maria Viganò sta facendo il giro del mondo. Due Chiese ora sono di fronte. Altre sono nel panorama da tempo. Tutte cattoliche nate dalla costola del cvii che, abbiamo visto, rompe. È stato nei fatti dirompente. Ed ancora non ha sbriciolato ben bene. I lontani non li ha avvicinati, i suoi li ha allontanati e continua ad allontanarli. Le gerarchie conciliari sono gelatinose, non si capisce bene chi rispettano e se rispettano qualcuno oltre la loro regal persona. Rimango nel convincimento fermo che se la chiesa cattolica non ritorna, prima di subito, ad essere Chiesa Cattolica il Male prenderà  il sopravvento nel mondo intero. Quindi ognuno faccia molto di più  di quello che può. AIUTATI CHÈ DIO TI AIUTA!
    m.a.

    RispondiElimina
  17. La scomunica di Monsignore Carlo Maria Viganò  è la cartina di tornasole per tutti i capitani coraggiosi della gerarchia della  chiesa conciliare ecumenica sinodale.

    RispondiElimina
  18. Il cortocircuito della verità05 luglio, 2024 22:27

    Quando gli uomini predisposti alla tutela della Verità scomunicano
    un uomo che testimonia la verità,
    vuol dire che o i primi sono nell'eresia o lo è il secondo.
    Eretico è chi rinnega anche solo una delle verità della fede cattolica.
    Ogni cattolico libero e moralmente onesto agli occhi di Dio
    può valutare chi è l'eretico e chi nella verità. (MV)

    RispondiElimina
  19. Questo il Comunicato05 luglio, 2024 22:32

    Comunicato stampa circa la conclusione del processo extragiudiziale di S.E.R. Mons. Carlo Maria Viganò (5 luglio 2024)

    In data 4 luglio 2024, il Congresso del
    Dicastero per la Dottrina della Fede si è riunito per concludere il Processo penale extragiudiziale ex can. 1720 CIC a carico di S.E.R. Mons. Carlo Maria VIGANÒ, Arcivescovo titolare di Ulpiana, accusato del delitto riservato di scisma (cann. 751 e 1364 CIC; art. 2 SST).

    Sono note le sue affermazioni pubbliche dalle quali risulta il rifiuto di riconoscere e sottomettersi al Sommo Pontefice, della comunione con i membri della Chiesa a lui soggetti e della legittimità e dell’autorità magisteriale del Concilio Ecumenico Vaticano II.

    All’esito del processo penale, S.E.R. Mons. Carlo Maria Viganò è stato riconosciuto colpevole del delitto riservato di scisma.

    Il Dicastero ha dichiarato la scomunica latae sententiae ex can. 1364 § 1 CIC.

    La rimozione della censura in questi casi è riservata alla Sede Apostolica.

    Questa decisione è stata comunicata a S.E.R. Mons. Viganò in data 5 luglio 2024.

    RispondiElimina
  20. Da Lifesitenews
    Il doppio standard che il Vaticano applica al clero tradizionale e al clero e ai laici dissidenti, pro-LGBT e pro-aborto è vergognoso.

    La scorsa settimana il vescovo Athanasius Schneider ha detto che se Papa Francesco scomunicasse l’arcivescovo Viganó non farebbe altro che “aumentare le divisioni” nella Chiesa.

    Ha osservato: “Penso che il Papa sarebbe saggio e prudente se non scomunicasse l’arcivescovo Viganó”.
    "Penso che oggi la Chiesa abbia così tante divisioni interne che sarebbe imprudente, anche se ci fosse qualche base canonica per giudicare l'arcivescovo Viganó".

    RispondiElimina
  21. Andrea Sandri accosta mons. Viganò a Lutero, senza tener conto della realtà oggettiva, che pure ha un senso...

    ""Nella quarta veglia

    Frattanto la barca, già di molti stadi lontana da terra, era sbattuta dalle onde, perché il vento era contrario. 25 Ma alla quarta vigilia della notte, Gesù andò verso di loro, camminando sul mare. 26 E i discepoli, vedendolo camminare sul mare, si turbarono e dissero: «È un fantasma!» E dalla paura gridarono.
    - Mt 14, 24-26

    Quando Monsignor Viganò definisce il Papa una "marionetta nelle mani del burattinaio", non dice soltanto una cosa molto polemica e suggestiva per la sua "diocesi universale", ma, a ben vedere, introduce, più o meno intenzionalmente, un'inquietante metafora apocalittica. La "marionetta" è infatti la raffigurazione grottesca del Vicario di Cristo e il "burattinaio" l'anti-figura di Cristo.

    É interessante il fatto che Lutero all'inizio (1522), e potenzialmente anche alla fine, riconobbe la possibilità del Papa solo all'interno di una relazione "morale" di Simone con Cristo: se Simone si appoggia a Cristo "per grazia e misericordia di Dio" è Papa, altrimenti il papato è distrutto. E poi significativamente concludeva che "quindi tutti i cristiani sono papi". La pietra non è posta fino alla fine del mondo. Ancora una volta i neotradizionalisti potrebbero sottoscrivere.

    Se dunque egli cade e io sono su di lui, dove rimarrò? Se il diavolo si portasse via il Papa e io fossi su di lui, davvero me la passerei male. Perciò Cristo ha permesso che Pietro cadesse, affinché noi non lo ritenessimo la pietra e non costruissimo su di lui.

    - Martin Luther, Predigt am Peter- und Paulstag, 1522 (Calwer Lutherausgabe, Bd. III)""

    RispondiElimina
  22. Stará esultando don Elia, quello della scure, come ha fatto con "l' abolizione" delle apparizioni.
    Oramai tutti i suoi articoli sono contro i falsi, secondo lui, tradizionalisti che ammirano Lefebvre ed oggi Viganò. Lui e quelli tipo bussola quotidiana sono gli "equilibrati, gli altri estremisti assimilabili ai modernisti.

    Mi aspetto un articolo di fuoco

    RispondiElimina
  23. Ancora Andrea Sandri, ironico

    "E adesso scomunicateci tutti. I vostri messaggi per monsignor Viganò" (Blog Duc in album).

    Il già biografo di C.M. Martini si è messo a capo del Lumpenproletariat del neotradizionalismo internettiano."

    RispondiElimina
  24. Una preghiera. Tristezza e sconforto. Profezie che si avverano , mentre nel mondo aumentano i martiri ignorati e le chiese date alle fiamme . Diaboliche inopportune divisioni in questo delicato momento.

    RispondiElimina
  25. Anche sant’Atanasio venne “scomunicato” ai suoi tempi, ma fu irremovibile nella vera Fede. Contro tutti! Poi alla fine la Chiesa cattolica fu salvata proprio dalla sua fermezza.

    San Girolamo che descriveva quei tempi disse: «E il mondo, sgomento, si ritrovò ariano».

    Siamo vicini a Monsignor Viganò e preghiamo per lui. Sono sicuro che egli sarà sereno nella sua sofferenza.

    Come diceva don Dolindo Ruotolo: Gesù pensaci tu!

    RispondiElimina
  26. Per riflettere06 luglio, 2024 08:25

    Senza la pietra

    Per tutto il tempo in cui la Chiesa sarà sulla terra, le porte degli inferi cercheranno di sopraffarla dalle fondamenta. A questo scopo il vecchio nemico maligno impegna grande forza e molta astuzia, in particolare nelle epoche oscure della storia; e si fa notte quando noi ci allontaniamo dalla luce dell’Unica Città sul monte (cfr. Mt 5, 14) ossia dal Regno di Dio e dalla sua legge vivente. Quale peggiore e più efficace inganno potrebbe esserci di quello che fa ritenere a uomini cristiani di intere terre e generazioni che la pietra vivente della Città di Dio sia la porta degli inferi, un raggiro mortale! Che l’ufficio si sia estinto con Simone, e che dunque sia ora un nulla, un’invenzione umana, un’opera di Giuda, un pezzo del regno dell’Anticristo. In questo modo si darebbe adito a rovesciamenti colmi di gravi conseguenze. Infatti il principe di questo mondo, ora che ci si deve collocare ideologicamente da qualche parte, saprebbe spacciare il suo abisso [Abgrund] per buon fondamento, la sua menzogna per verità infallibile, la sua forza per diritto, il suo assassinio per il regno dei mille anni. Ed egli farebbe di tutto per mettere, come una sorta di patronimico, il nome di un uomo in errore, elevato a una sfera semidivina, sulla gioventù del popolo, che, poiché la pietra del Cristo non gli importa più nulla, soccombe all’inganno di ciò che è nullità. Se non c’è più un Santo Padre, altri si impadroniscono della dignità di “padre”, estirpando, tuttavia, insieme all’autorità religiosa anche quella naturale della paternità.

    - Richard Baumann, Herr, bist du es?, cit., p. 5

    RispondiElimina
  27. Alcuni vanno dicendo che monsignor Viganò con l’ultimo suo comunicato si sarebbe isolato, al punto che persino coloro che lo hanno sostenuto finora avrebbero preso le distanze. Queste osservazioni sono formulate da persone che vogliono apparire religiose, ma che in realtà sono animate da uno spirito mondano, dal momento che valutano gli uomini dal successo che raccolgono con loro azioni. Con l’ultimo suo comunicato monsignor Viganò ha proclamato con chiarezza la verità dei fatti e per tale via ha acquisito grandi meriti agli occhi di Dio e di chi ricerca la verità. Questo è l’aspetto più importante. Quanto al fatto che sarebbe “isolato”, non sappiamo se degli ecclesiastici gli abbiano manifestato in privato la loro vicinanza. Quel che è certo è che monsignor Viganò sta raccogliendo la solidarietà di diversi semplici fedeli.

    Qualcuno potrà osservare che il sostegno di pochi non può incidere nella realtà. È vero, se questi fedeli si limitano alle belle parole, ma è totalmente falso se, come molti hanno assicurato, non faranno mancare le loro preghiere per la missione che Monsignore sta portando avanti. Anche la persona più ignorante e più isolata può fare moltissimo per la causa di Dio, se insiste con la preghiera. Fin quando un solo fedele pregherà con animo sincero la Vergine Santissima, affinché sostenga e guidi monsignor Viganò, egli non sarà mai solo. Confidiamo, pertanto, che questo caro prelato continui a dare gloria a Dio e a turbare la falsa pace dei mondani e dei nemici di Cristo.

    Eduardo Spagnuolo (da duc in altum)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Concordo pienamente con il suo ottimo commento. Dei vigliacchi il Signore non ha nessun bisogno. Preghiamo per Mons. C. M. Viganò.

      Vigliacco: chi trascende ad atti disonesti e ingiuriosi, mosso da una meschinità non meno riprovevole della malvagità e dalla sicurezza di farla franca.

      Sinonini: vile, codardo, fifone, pauroso, pusilanime, abietto, imbelle, coniglio.

      Contrari: coraggioso, valoroso, animoso, generoso, audace, eroico, prode, galantuomo, onest'uomo.

      Elimina
  28. Sandri, la Nuova Bussola, Don Elia e tutti quelli come loro non ce la fanno a restare con la Verità senza se e senza ma: per loro quando è la gerarchia che devia dalla Verità bisognerebbe che la Verità scenda a compromessi con l'Autorità e si riempiono la bocca di parole come "autorità" , "chiesa visibile", ecc., senza riuscire a capire che una "chiesa visibile" che non trasmette la verità tutta intera non può essere considerata "chiesa cattolica": se così fosse le porte dell'inferno avrebbero prevalso!
    Dio ha voluto il papato e una gerarchia visibile soltanto al fine di preservare la verità: se diventasse impossibile seguire completamente sia la Verità che la gerarchia non può esistere alcun dubbio per un cattolico: si deve stare con la Verità, anche se la gerarchia cambiasse un solo iota.
    San Paolo è stato chiarissimo su come bisogna comportarsi con una gerarchia che tradisce il depositum fidei: "SIA ANATEMA"!
    Rivordo che Sandri è stato dalla parte di don Angelo Citati nella polemica contro la FSSPX: ora don Citati è uno che difende la laicità dello stato e che ha difeso Macron quando ha fatto attuare una distribuzione di contraccettivi: succede questo quando, anche se per compiacere l'Autorità, si scende a patti con la Verità.
    Non mi risulta che Sandri abbia fatto un qualche mea culpa per aver spalleggiato don Citati, neppure quando il Citati ha difeso la laicità dello stato: era ovvio che uno che si comporta così si sarebbe schierato contro di Viganò!
    Da parte mia aspetto ancora di sentire il parere di Sandri su don Citati.

    RispondiElimina
  29. @ Questo il Comunicato ha detto… 05 luglio, 2024 22:32

    Estraggo:
    "Sono note le sue affermazioni pubbliche dalle quali risulta il rifiuto di riconoscere e sottomettersi al Sommo Pontefice, della comunione con i membri della Chiesa a lui soggetti e della legittimità e dell’autorità magisteriale del Concilio Ecumenico Vaticano II.
    All’esito del processo penale, S.E.R. Mons. Carlo Maria Viganò è stato riconosciuto colpevole del delitto riservato di scisma.


    A onor del vero, faccio notare che formalmente mons. Viganò è stato riconosciuto colpevole non per il delitto di eresia, ma di scisma.
    Vi erano tutte le premesse per giudicarlo e condannarlo pure per eresia, per il fatto di non riconoscere pubblicamente il CVII, ma ciò non è avvenuto. È stato condannato soltanto per scisma.

    Perché? Perché era ormai diventata chiarissima e pubblica la sua posizione sedevacantista, non riconoscendo la legittimità del Sommo Pontefice e della Curia Romana.

    Fin tanto che denunciava la falsità delle dottrine conciliari reiterando in ciò mons. Lefebvre, lo lasciavano fare: con Francesco non è più la dottrina a creare problema, cosa invece di fondamentale importanza fino ai tempi di Benedetto XVI col suo Cardinale Müller a capo della CdF.
    Da quando però mons. Viganò ha via via precisato la sua posizione a livello istituzionale (attenzione: istituzionale non dottrinale) nei confronti della persona dell’Autorità costituita, elaborando la sua tesi similsedeprivazionista del “Vitium consensus” e facendosi riconsacrare da un vescovo già scomunicato (senza mai negare il fatto), ha di fatto dato materia sensibile ed incontrovertibile a chi di dovere per intervenire, senza alcuno sforzo di indagine e in modo totalmente simmetrico.
    In pratica, sono le sue chiarissime affermazioni pubbliche contro la legittimità del Pontefice ad averlo scomunicato: si può dunque tranquillamente ammettere che si è autoscomunicato.

    Riassumendo:
    Potevi pensare e urlare urbi et orbi quel che volevi sulla dottrina, e a noi non ce ne poteva fregar de meno.
    Ma ora non riconosci chi è il capo? Sei fuori! Questo tasto non lo dovevi toccare!
    Eretici lo siamo un po’ tutti, chi per un verso chi per l’altro: per noi non è certo un problema, noi siamo ecumenici!
    Ma tu pretendevi di mettere in discussione chi è il capo e di passarla liscia? questo no, assolutamente no!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La prima idiozia è considerare il CVII come fonte di dottrina quando è un Concilio pastorale: parola di papa san Giovanni XXIII in apertura del Concilio e di san Paolo VI in chiusura.. E quando un'idiozia la sostengono persone intelligenti le motivazioni sono altre. Dovrebbero farsi aiutare da un esorcista. La seconda è un tragico concetto della funzione del papa che da Vicario sarebbe diventato "il capo", senza se e senza ma al posto di Gesù Cristo. Un Vicario poi che ha già, volontariamente, rinunciato ad esserlo. Anche per la papolatria può essere utile un esorcista. Non penso basti uno psicologo qualsiasi.
      Valeria Fusetti

      Elimina
  30. @ 06 luglio, 2024 08:00
    Oggi e' il primo sabato del mese in riparazione delle offese alla Santa Vergine, nel mese dedicato al Preziosissimo Sangue di Gesu'. Metto me e tutti nelle mani della Addolorata affinche' purifichi i nostri pensieri, parole, opere, omissioni verso il nostro prossimo, specie se Sacerdote.

    RispondiElimina
  31. UN PAPA PUÒ RINUNCIARE AL PAPATO? (MUNUS)06 luglio, 2024 10:36

    Dispiace non aver letto nel libro di Viglione nulla riguardo tale questione che invece sono convinto abbia interessato non poco Benedetto XVI.
    Si ritiene infatti ormai pacificamente accettata tale possibilità perché si dice, in sintesi, che il Papato non essendo un sacramento, possa essere oggetto di rinuncia.
    E si richiama sempre la possibilità permessa dal diritto canonico, come se il diritto canonico fosse calato dal cielo, e non piuttosto dagli stessi papi.
    Innocenzo III (un grande Papa), per esempio, era nettamente contrario a tale possibilità, usando il bellissimo paragone del matrimonio spirituale tra il Papa e la Chiesa e, in quanto tale, indissolubile.
    La rinuncia fu normata solo da Celestino V dopo essersi consultato con i cardinali canonisti, tra cui Benedetto Caetani (guarda caso il futuro Bonifacio VIII) che prese il suo posto, lo mise sotto sorveglianza e annullò quasi tutti i suoi atti.
    Il diritto canonico, in sostanza, lungi dall’essere qualcosa di immutabile, viene scritto e adattato dai papi in base alle necessità della Chiesa in quel contesto storico.
    Cit. Antonio Rossix

    RispondiElimina
  32. Il card. Müller che non è certo uno sprovveduto, non accetta la divisione tra munus e ministerium.
    Ma ciò che conta è quel che pensava Ratzinger/Benedetto, che però non ha normato un bel niente!

    RispondiElimina
  33. Anche i "mastini" possono perdere il ben dell' intelletto, il sano discernimento degli spiriti, e persino l' istinto primordiale della loro specie..... Gesù, pensaci tu! L.J.C.

    RispondiElimina
  34. Ci si chiede di riconoscere il CV2 e il pontefice pro tempore, ci piacciano o meno, per godere in cambio della nostra liturgia? Bene.
    Osservo che riconoscere non vuol dire approvare. Il rispetto si deve meritare.
    Riconosco che ci sono state un tempo la Rivoluzione russa e quella francese. Riconosco pure di avere avuto anni fa un male grave contro cui combatterò finché vivo.
    Devo dire che tutto ciò mi piace?
    Io dico di no.

    RispondiElimina
  35. Per quanto riguarda i biografi e le biografie (anonimo 8:05), c'è anche chi ha fatto quella di Paolo VI e poi quella di Mons. Lefebvre. Cerchiamo di non scadere nel ridicolo, per favore, con questi commenti da dopolavoro.

    RispondiElimina
  36. a uno che non le manda a dire ( Antonio Margheriti) , il suo linguaggio la giudica in base al Vangelo : chiunque dirà raca al fratello sarà giudicato. Non mi piace questo linguaggio anticristiano e neppue giustificati in un caso.

    RispondiElimina
  37. Fortissimo il richiamo di monsignor Viganò ai suoi confratelli che, come al solito, faranno orecchie da mercante.
    Chiedo scusa alla dottoressa Guarini, perché so che si tratta di un argomento molto delicato e se non vedrò pubblicato il messaggio ne capisco le sue ragioni, ma la totale indifferenza di quelli che dovrebbero essere i nostri pastori è peggiore del vedere Tucho e i suoi scherani guidare quel che una volta fu il glorioso Sant'uffizio.
    Quello che scrive i libri sul valore del silenzio e, coerentemente, se ne sta zitto, l'altro che lancia le crociate e le novene del tipo "ci pensa il Padreterno, io passavo di qui per caso", l'altro ancora - la delusione più dolorosa - che rilascia interviste e scrive libri, ma l'unica cosa che ha da dire è che "sarebbe un errore, una mancanza di carità". E via così, quasi a voler dare a tutti i costi ragione alla visione della Beata Emmerick che qualifica i pochi pastori ancora di sana dottrina nei tempi tribolato come "muti e deboli".
    La cosa peggiore è che stiano attuando la strategia del "aspettiamo che muoia" e, in questo caso, spero viva ancora 20 o 30 anni per metterli ogni giorno davanti alla propria debolezza (non uso altri termini per rispetto).

    Ultima cosa: sono nato dopo il Concilio Vaticano II, ho scoperto la Messa di sempre pochi anni fa e sono cresciuto in un ambiente totalmente post conciliare nella diocesi ambrosiana, negli anni di Martini.
    Ebbene, dopo questi ultimi anni posso affermare che il Concilio me lo hanno fatto odiare ferocemente.

    RispondiElimina
  38. Rispondo a : Un Papa puó rinunciare al Papato ( munus)? Per me no, lo scriveva anche Socci nel suo primo
    libro sull'argomento. Si tratta non di un Sacramento , ma di una Consacrazione che non avviene per mano di uomini ma per Mano di Dio ( mi ami tu più... vieni e seguimi) , nell'istante in cui l'elezione diviene valida davanti a Dio, come infatti poi l'Autorità di continuare a trasmettere validità dell'Ordine e Giurisdizione , per mezzo suo ,verrà da Dio. È un filo diretto con Dio, una volta avuto non puoi interromperlo . Resta comunque. E quindi non puó prenderlo un altro perchè è collegato a te. Finchè Pietro non muore resta Pietro. Quando muore un altro cinge la veste di Pietro e si chiama Lino...Gregorio, Pio. Una consacrazione avvenuta da Dio non puó cessare, puó cessarne l'uso per gravi motivi ma solo con la morte quel filo si trasferisce nell'al di là, ed un altro filo viene teso ad un altro, altrimenti ci sarebbero due fili in contemporanea, sarebbero in due ad avere tale consacrazione, il che è impossibile. Almeno dal mio punto di vista e di tanti altri, anche se non è stato dichiarato dogma alla data.

    RispondiElimina
  39. Adesso viglio stare a vedere come il ‘Sant’Uffizio’ si comporterà con i vescovi tedeschi che da anni sono sull’orlo di un vero ‘scisma’ dottrinale… Ma forse sbaglio bersaglio, perché in fondo per ‘lor signori’. la dottrina non vale più nulla!

    RispondiElimina
  40. Resti pure nella chiesa conciliare, dove c'è posto per tutte le religioni, quindi anche per i conigli 'tradizionalisti', e si prepari al prossimo raduno di Assisi, dove non incontrerà nessun cattolico. I cattolici non 'seguono' nessuno, seguono Gesù Cristo, il Maestro, il Buon Pastore - esattamente come Mons. C. M. Viganò - e lavorano con zelo unicamente per la Sua maggior gloria e per la salvezza delle anime.

    RispondiElimina
  41. Anonimo delle 16:35,
    Chiunque non sarebbe disposto ad andare ad una Messa officiata da Mons. Viganò lo ha abbandonato e l'ha data vinta a Bergoglio, dimostrando di tenere più ai regolamenti e alle decisioni dei potenti di turno che alla Verità.
    È sbagliato dire di non seguire Viganò per non dare a Bergoglio un pretesto per punirci: Bergoglio non può farci nulla, tantomeno scomunicarci.
    Una scomunica comminata in odium fidei non vale nulla: ricordiamoci l'esempio di Sant'Atanasio (che ha continuato a difendere la verità nonostante due scomuniche) e di ciò che ci ha detto San Paolo (è chi devia dalla Fede che è anatemizzato, chiunque esso sia).
    Ricordiamoci anche che Santa Giovanna D'Arco è morta scomunicata e che ora è sugli altari!

    RispondiElimina
  42. Monsignor Carlo Maria Viganò riparte dal suo eremo di Viterbo. Da cui si scaglia ancora contro i vertici della Chiesa e in particolare su Papa Francesco. Il vescovo non arretra di un millimetro e continua a celebrare messa nella sua fondazione Exsurge Domine. L’ex nunzio negli Stati Uniti, via X fa sapere: «Come tutti i primi sabati del mese, oggi offro il Santo Sacrificio della Messa secondo le intenzioni degli amici e benefattori della Fondazione Exsurge Domine e di tutti coloro che mi hanno espresso la loro vicinanza spirituale e materiale in questi frangenti». Monsignor Viganò, che il Sant’Uffizio nel decreto di scomunica ha messo in guardia dal rischio di spretamento, tira dritto: «Invito tutti ad unirsi a me nella fiduciosa preghiera al Cuore Immacolato di Maria, affinché il Signore conceda alla Santa Chiesa di trionfare ancora sui suoi nemici che oggi la eclissano e usurpano la sua sacra autorità».

    RispondiElimina
  43. Mi auguro che potrà cavarsela col purgatorio, anche se molto prolungato.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ... qui stat, videat ne cadat...

      I ad Cor, 10,12

      Elimina

  44. Viganò ha commesso un errore di impostazione: con papa Francesco l'ha messa troppo sul piano personale. Per quanto degradato sia il papato di Francesco, mons. Viganò non può mettersi allo stesso livello del papa. Il papa gode del vantaggio del carisma dell'istituzione.
    Né tantomeno alimentare una polemica di tipo personale, accanto a quella teologica del tutto legittima, che aveva assunto toni sempre più violenti. Poco tempo fa, su LSNews apparve una sua dichiarazione nella quale accusava papa Francesco di comportamenti alla McCarrick. Subito dopo rettificò dicendo che non avrebbe ulteriormente elaborato sul tema. Dobbiamo dirlo: un passo falso clamoroso. Poco dopo è arrivata l'accusa di scisma.

    RispondiElimina
  45. Bergoglio sa benissimo come e  perché è  arrivato dove è  arrivato.

    Noi indizi ne abbiamo tanti sia sul come che sul perché  e,  malgrado ciò, pretendiamo che tutto sia regolare, non per ubbidienza, né  per l'unità della  chiesa, ma perché la chiesa conciliare non ha la forza morale per sottoporsi alla Verità. Infatti continuerebbe a mentire fino alla violenza fisica oltre quella spirituale che già esercita mentendo.
    m.a.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Continuando cosi (umanamente non c'è speranza di un loro ravvedimento) foniranno tutti all' inferno, caparbiamente cocciuti e ostinati come si dimostrano. Arriveranno all' impenitenza finale, colmi di ira e di odio per quei pochi, quel piccolo resto che non mollerà e continuerà a rimoriverarli, a denunciare il loro tradimento, la loro empietà ed apostasia; mons. Viganò è un esempio di cosa riesce a fare chi ha amore per la Verità tutta intera (=NSGC), mettendo a rischio anche la prooria stessa vita ( ma non la propria anima, come i pavidi cardinali, vescovi, preti che svedoni e non denunciano, odono e non parlano)

      Elimina
  46. Mi ha colpito il "pensiero profondo", certamente "meditato", dell'anonimo esuberante che augura il Purgatorio a Mons. Viganò.
    Forse, dico all'anonimo, bisognerebbe chiedere ai ferventi dignitari ecclesiastici postconciliari se il Purgatorio, secondo la loro grande "autorevolezza", esista o meno, perché i pareri di questi insigni Prelati, coadiuvati dai teologi da "nouvelle cuisine", perennemente in cammino, è discorde, e questo anche sull'Inferno.
    Sono rosi dal dubbio, questo sconosciuto alla Fede.
    Il Dubbio, eh sì, proprio il dubbio, come scriveva Ratzinger, perché il vero credente è sempre in bilico sull'asticella della fede, secondo gli eretici Modernisti. Poveri noi, il dubbio; se uno non ce l'ha se lo deve dare, secondo questi criptoprotestanti, mica il coraggio, no: il dubbio.
    Speriamo che nella rincorsa affannosa della gerarchia Modernista al recupero del ritardo accumulato, secondo lei, dalla Chiesa cattolica rispetto al Mondo (c'è chi parlava di circa 200 anni di ritardo, ma ora lo saprà con certezza visto che è passato a miglior vita) non ci tolgano anche la speranza del Paradiso.
    ./..

    RispondiElimina
  47. Perché mentre tutti gli organi di informazione danno la notizia che Viganò continua a celebrare l' Eucaristica (adnkronos), qui invece non la si riporta?

    RispondiElimina
  48. Anonimo 8:56
    Non abbiamo la fregola di stare sempre sul pezzo.

    RispondiElimina
  49. Un pensiero riguardo allo scomunicato che celebra Messa.
    Un Sacramento quando l'hai ricevuto, l'hai ricevuto.  Anni fa conobbi un signore che si era spretato, allora era insegnante, non ricordo se fosse anche padre di famiglia. Ricordo però  che l'anima sua viveva nel tormento. Tormento che traspariva nei rapidi mutamenti del volto e della voce, benché fosse persona colta e gentile. Viceversa chi rimane fedele al Sacramento ricevuto, anche se perseguitato, tradito e scomunicato, nella fedeltà alla sua vocazione trova e ritrova la sua ragion d'essere e l'amicizia con il Signore. La fedeltà al Sacramento ricevuto è fonte di Grazia quotidiana. Solo chi tradisce, irride,  infanga il Sacramento  ricevuto è  in pericolo di dannazione eterna, se non si pente con tutta la sua anima per aver tradito Dio e gli uomini.
    m.a.

    RispondiElimina

  50. Mons. Viganò in Purgatorio, i suoi nemici all'Inferno..
    Non sono discorsi che dobbiamo fare noi.
    Non è materia di nostra competenza.
    Noi dobbiamo pregare per tutti pur continuando a difendere il Deposito della Fede dalla devastazione cui è sottoposto dal presente clero sedotto dalle false dottrine.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non è così come la mette lei, caro Anonimo 12:34; bisogna riscoprire quella che con disprezzo padre Ermes Ronchi definisce " la pastorale della paura", tacendo perfidamente , e rinnegando, i Novissimi. Bisogna ammonire i peccatori impenitenti (= clero e grarchia modernista in primis) affinché si pentano del loro comportamento, si ravvedano e cambino vita, riprendendo a diffondere la retta dottrina, i precetti, i comandamenti, ecc. e non le menzogne massoniche su virus, vaccini, cambiamenti climatici, ed ogni altra diavoleria escogitata dai globalisti per spopolare il pianeta e schiavizzare i sopravvissuti. Busongna fare sapere alla gente che il clero tradisce Cristo comportandosi in quest' ultimo modo, e che chi tradisce Cristo, consapevolmente, volontariamente e cocciutamente non avrà certamente la salvezza eterna. "Chi non è con Me è contro di Me" dice Cristo....

      Elimina
  51. Dei sette sacramenti, ce ne sono tre che imprimono il carattere.
    Si tratta di un sigillo spirituale: promessa e garanzia della protezione divina.
    Il carattere/sigillo è indelebile (i sacramenti che lo imprimono sono uno nella vita).
    Come non ci si può sbattezzare o essere sbattezzati, così non si può essere de-ordinati.
    La scomunica secondo il diritto canonico implica l'esclusione di un membro dalla comunità.
    Quindi la comunità ha il potere di dire "fuori" chi non si attiene alla regola.
    Il problema è quando la regola non è seguita da chi accusa di non seguire lui nel farlo.
    La situazione è surreale, da valutare sapendo che il cristianesimo non è solo religione.
    La Grazia viene da Dio e i sacramenti sono segni efficaci della Grazia santificante.
    In ultima analisi tutti i discorsi religiosi non rinchiudono Dio, cioè la Grazia.
    La dottrina è importante: senza la dottrina non può esserci vita cristiana.
    Con la dottrina potrebbe non esserci vita cristiana, perchè ridotta a pura nozione.
    Ma senza dottrina non c'è vita cristiana, mancando la consapevolezza della Rivelazione.
    Invece senza dottrina può esserci religione, perchè la dottrina diventa abuso di potere.
    La chiesa bergogliana è religiosa, priva di dottrina e dogmi, ma ebbra di potere.
    Chi viene scomunicato finisce nel limbo tra dottrina e religione.
    Con o senza vita cristiana: dipende dalla Grazia, con i suoi sigilli indelebili.
    La dotta ignoranza è preziosa: Dio può essere inteso, quanto Egli permette.
    Guai a chi pretende di comprenderLo, cioè di rinchiuderLo in una gabbia di potere umano.
    La dottrina è dotta, ma il dottore è ignorante e lo sa: umiltà e timor di Dio fanno santi.
    Senza dottrina il religioso applica sillogismi volti ad esercitare un potere.
    Nè più nè meno di ogni altro potere sulla terra, usando persino Dio per dirsi nel giusto.
    Peccato essere cacciati da casa, ma se la casa è abitata da chi la disonora, meglio fuori!
    Chi perde la propria vita la salva. Chi si abbarbica alla legge senza dottrina è già morto.

    RispondiElimina
  52. anonimo 8,56. Nulla di strano che continui a celebrare , a somiglianza di san Atanasio anche lui scomunicato che celebrava nei boschi. Non è mons. Viganó ad essere in errore ma in errore è Bergoglio con Fernandez e compagni, nonchè molti Vescovi, ben prima del 2013, e pure Sacerdoti ordinari. San Atanasio e santa Giovanna d'Arco insegnano.

    RispondiElimina
  53. @ Anonimo 12:34 : caro amico, mi sono dimentidcato di postare una citazione ched ben si addice alla "vexata questio" su ciò che noi, poveri servi inutili (evangelicamente parlando), pusillus rex, possiamo o dobbiamo fare e su ciò che ci è precluso dalla retta dottrina cattolica (in particolare dai precetti riguardanti le opere di misericordia spirituale). La citazione è questa : “Quello che occorre è l’apostolato individuale non l’apostolato monopolizzato […]. Bisogna che si lavori tra le anime nell’apostolato individuale: chi conosce e sa fare, senza alcuna previa autorizzazione, deve lavorare” (così la Madonna della Rivelazione a Bruno Cornacchiola, il veggente delle Tre Fontane, a Roma; cfr Saverio Gaeta “Il veggente”. Salani Editore, Milano, 2016, p. 73, e http://www.unavox.it/Segnalazioni_Rete/Gaeta_Veggente_Segreto_tre_fontane.html). se ce lo chioede la nostra Madre Celeste, in questi ultimi tempi seganati dal'estrema confusione e dai depistaggi a go go provenienti dal falso clero modernista, come rifiutarci? Ricordo anche San Luigi Maria Grignon de Monfort, che nel suo "Trattato dela vera devozione alla Madonna" parla degli "Apostoli degli ultimi tempi" e della missione loro affidata di contestare e controbattere le menzogne e le falsità diffuse dal clero empio, traditore ed apostata che vuol spedire all'inferno quante più anime possibile (regole d'ingaggio imposte da Lucfero alla usa chiesa a rovescio?) facendo loro credere di essere "il popolo in cammino" verso la Casa del Padre

    RispondiElimina
  54. "Per separarmi dalla comunione ecclesiale con Jorge Mario Bergoglio, dovrei essere stato prima in comunione con lui, cosa che non è possibile dal momento che lo stesso Bergoglio non può essere considerato membro della Chiesa, a causa delle sue molteplici eresie e della sua manifesta alienità ed incompatibilità con il ruolo che invalidamente ed illecitamente ricopre. (…)

    Dinanzi ai miei Confratelli nell’Episcopato e all’intero corpo ecclesiale, io accuso Jorge Mario Bergoglio di eresia e di scisma, e come eretico e scismatico chiedo che venga giudicato e rimosso dal Soglio che indegnamente occupa da oltre undici anni.

    Ciò non contraddice in alcun modo l’adagio Prima Sedes a nemine judicatur, perché è evidente che un eretico, in quanto impossibilitato ad assumere il Papato, non è al di sopra dei Prelati che lo giudicano.
    (28 giugno 2024, https://exsurgedomine.it240628-jaccuse-ita/).”


    A mio modesto parere, questa frase riassume in modo particolarmente pregnante il motivo per cui Mons. Viganò è stato scomunicato latæ sententiæ.
    La scomunica nei suoi confronti non dovrebbe destare meraviglia, in quanto già egli stesso afferma a chiare lettere di non essere affatto in comunione con il Papa.

    In pratica si tratta di una scomunica vicendevole tra Viganò e Bergoglio, violentemente scagliata in prima battuta da Viganò e poi rimandata al mittente da Bergoglio.

    Dovrebbe piuttosto meravigliare se non fosse successo nulla, cioè se Bergoglio non avesse dato un seguito simmetrico a questa inequivocabile provocazione, pronunciata al cospetto del mondo intero, su cui per il destinatario era impossibile sorvolare.


    RispondiElimina

  55. Replica a Catholicus su chi va o non va all'Inferno etc

    Ma quando si dice che bisogna continuare la buona battaglia in difesa della Fede, questa battaglia non costituisce un ammonimento per i prelati fedifraghi?
    Pur pregando sempre per i peccatori, dobbiamo ammonirli per la salvezza delle loro anime. Ma non rientra nell'ammonimento stabilire che tizio o caio andranno in Purgatorio o all'Inferno. Nei commenti qui sopra non si diceva, mi pare, che tizio o caio rischierebbero le pene infernali qualora continuassero nei loro errori: si emetteva un giudizio di condanna. E questo non è di nostra competenza.
    Dobbiamo limitarci agli ammonimenti, espressi con chiarezza.
    Possibilmente sorretti da una chiara presa di posizione dottrinale, altrimenti ci direbbero: - che autorità hai tu per dire queste cose?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Certo, concordo, Anonimo 22:05, era quello che intendevo dire, forse mi sono espresso male, trascinato dalla foga più che dallo zelo. Pardon

      Elimina
  56. Caro signore che non le manda a dire, Gesù Cristo non ha garantito a Pietro proprio nulla, il "pasci" le mie pecore viene dopo la domanda "mi ami tu più di questi ?" E la risposta di Pietro è "Si Signore ti amo.Tu lo sai ". E poiché Gesù era, è e sarà sempre il Signore, sapeva che Pietro lo amava veramente. Sapeva non come sa un uomo, sapeva come sa Dio che vede il cuore dell'uomo più di quanto egli stesso possa sapere e vedere. E questo è il punto cruciale: Pietro ama il suo Signore come Lui vuole essere amato. E su questo punto fondamentale il Signore è molto chiaro : "Se mi amate osserverete i miei comandamenti". Queste parole sono l'inizio di una lunga ed emozionante pericope nell'Evangelo di S. Giovanni al cap 14 dal v 15 al 27. La legga, vi troverà quello che il Signore vuole e che promette di dare quando questo amore diventa la Vita di chi crede in Cristo. E non a caso qui si menziona tutta la Santa Trinità. È un amore esigente quello di Nostro Signore, è l'amore che dà per primo la Vita. In tutti i sensi. La nostra e la Sua. Legga questa pericope e poi dichiari che Bergoglio ha, come Pietro, accolto e osservato i Comandamenti del Signore (v15), se ha confermato chi era in dubbio...Gesù non dà la sua Chiesa, la sua Sposa, il Suo Corpo Mistico da pascere ad un lupo. Né ad una banda di lupi. Qui c'è qualcuno che si è impadronito di ciò che non è suo, e non può esercitare né un potere né un'autorita che non gli è stata data. E che ha rifiutato. Monsignor Viganò ha ragione su tutta la linea ed è l'Atanasio di questi giorni dolorosi, a quanto pare anche nel modo di esprimersi ! In cordibus Jesu et Mariae.
    Valeria Fusetti

    RispondiElimina
  57. @ Anonimo 20:21 : "inequivocabile provocazione"? ma quando mai, Mons. Viganò ha semplicemente detto la verità nuda e cruda, quella che gran parte del clero conosce bene, ma si guarda bene dal dichiarare, pavidi e conigli come si dimostrano; sanno di essere in una moderna forma di cesaropapismo, di origine e osservanza satanica, in cui la Deep Church va a braccetto con il Deppe State (WEF, NWO, Great Reset, e via dicendo co' 'ste sigle diaboliche), ma poiché a parlare "apertis verbis" si rischia di fare una brutta fine, allora tutti zitti e mosca, ad attendere che passi 'a nuttata, come diceva Luigi De Filippo. Inutile fare la piaggeria, correre in aiuto al re nudo, prima o poi i nodi verranno al pettine. Christus Vincit, infatti, ieri, oggi e sempre, mentre Satana è l'eterno perdente : attenzione quindi a schierarsi col perdente...

    RispondiElimina
  58. Andrea Sandri
    Due aspetti sono interessanti nel Decreto di condanna di Monsignor Viganò.

    1) Lo si condanna per avere "negato la legittimità e l'autorità magisteriale" del Concilio Vaticano II: dunque la critica sensata ai suoi contenuti, che non nega "legittimità e autorità", rimane possibile. Per poco si è evitata la dogmatizzazione dell'ultimo Concilio per via giudiziale.

    2) La strana espressione "bene pubblico del popolo di Dio" dove ci si aspetterebbe "bene comune della Chiesa" - il "bene pubblico" (a differenza del "bene comune" che è proprio dell'universale) inerisce sempre soltanto a un ordinamento particolare di cui copre e giustifica sopratutto l'azione amministrativa. Come se l'universale della Chiesa cattolica sfumasse in un'organizzazione particolare di diritto pubblico (i cui destinatari sono en passant definiti "di Dio") accanto alle altre nel mondo. Qui il "subsistit" sembra essere interpretato in maniera davvero molto "ecumenica". In questo caso lo scomunicato potrebbe dormire sonni tranquilli.

    RispondiElimina
  59. "bene pubblico del
    popolo di Dio "

    Conciliarissima espressione in luogo di
    bene comune
    del corpo mistico di Cristo

    RispondiElimina
  60. https://fsspx.it/it/news/nuove-bussole-o-piante-appassite-46266

    RispondiElimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo l'approvazione di uno dei moderatori del blog.