Su Blitz quodidiano di oggi. Ovviamente il documento - anche se "a quattro mani" e può dirsi scritto da due papi nel senso che Papa Benedetto lo avrebbe terminato del tutto (o quasi) prima dell'abdicazione - non potrà che portare la firma e dunque l'avallo dal papa regnante.
CITTÀ DEL VATICANO – Sarà la prima enciclica scritta da due papi: Fidem servavi, “Ho conservato la fede”. È l’enciclica che Benedetto XVI aveva quasi finito di completare e che Papa Francesco, con poche aggiunte e correzioni, farà propria. Il papa argentino è entusiasta del lavoro fatto dal suo predecessore, come ha spiegato ai fedeli in pubblica udienza: “Dicono che sia scritta a quattro mani, ma Benedetto me l’ha consegnata. È un documento forte e io scriverò solo che ho ricevuto questo grande lavoro. Spiegherò che lui l’ha fatto e io l’ho portato avanti”.
Fidem servavi dovrebbe essere pubblicata quest’autunno. Scrive Franca Giansoldati sul Messaggero:
“In questo modo Francesco, durante le ferie estive che trascorrerà nella Casa di Santa Marta, avrebbe tutto il tempo per lavorare all’introduzione e valutare se apportarvi o meno aggiunte in calce riguardanti la nuova evangelizzazione. Ratzinger aveva iniziato ad abbozzare l’enciclica nel 2012, riprendendo le 14 catechesi preparate per l’Anno della Fede. A novembre l’aveva già terminata ma invece che pubblicarla decise di chiuderla in un cassetto perché pensava alle dimissioni che avrebbe palesato l’11 febbraio. La scelta di Bergoglio di accogliere in toto il lavoro del precessore indica la volontà di continuare sulla medesima linea dottrinale, come se non vi fosse un prima e un dopo nella grande battaglia della difesa della fede”.
L’enciclica prende il suo titolo da una frase di San Paolo, che, ormai vecchio, cercava di convincere il suo discepolo Timoteo di aver combattuto la giusta battaglia: “Ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede”.
Non è certo un'eccezione che un'enciclica sia scritta a quattro o più mani, anche se porta sempre l'avallo (e spesso anche parte del lavoro, quando non tutto) del Papa che la emana.
RispondiEliminaL'eccezionalità, in questo caso, consiste nel fatto, inedito, che si parla di un documento emesso da un Papa mentre il predecessore è ancora in vita.
Hanno conservato la fede???
RispondiElimina....Anzi, l'hanno disfatta.
Romano dice,
RispondiEliminaFlavio hai ragione...infatti esiste un modo psicologico di comportamento in quale il soggetto afferma di fare cio che al contrario non fa...si vede questo spesso tra politici e criminali e bugiardi abituali...
Ma il Fidem conservavi è una citazione da Paolo VI, usato al fine del suo Pontificato apparentamente per i stessi motivi psicologici
Quando il Santo Padre disprezza Cattolici come Pelegiani per offrire un certo numero dei Rosarii per la Sua anima, siamo arrivato al punto dove in tutta sincerità noi fileli possiamo chiedere il Santo Padre in pubblico: Ma, Tu, sei cattolico?
'Fidem servavi' a me sembra invece già una drammatica testimonianza di un uomo di Dio che ha combattuto per la Fede e ancora deve farlo.
RispondiEliminaNon avevo pensato a questa ipotesi, che non fa che farmi ancor più rispettare e amare Benedetto XVI.
RispondiEliminaSapendo che era vicino alla rinuncia, che la sua salute stava declinando in modo sempre più accelerato, invece di pubblicare in fretta l`Enciclica come un ultimo atto del suo Pontificato, ha scelto di consegnare il frutto del suo lavoro , della sua riflessione e meditazione al suo successore, come una garanzia di continuità.
Lo ha fatto non per legarlo alla sua persona ma per trasmettergli il testimone di ciò che egli ha cominciato e quasi finito, per permettergli di farlo suo, difenderlo e testimoniarne i contenuti.
In ogni caso è un testo che attendo con impazieenza, da quando è stata annunciata.
E come faremo a distinguere nell'opera le parti scritte in origine da Benedetto XVI dalle correzioni o dalle aggiunte ex novo apportate da Papa Francesco?
RispondiEliminaIo questa continuità tra i due pontificati - tale da giustificare un'opera scritta a quattro mani - proprio non la vedo.
Non vorrei che in bocca (o meglio, in mano) a Ratzinger venissero messe parole che non sono state scritte di suo pugno, in modo da mettere a tacere quanti rimpiangono il suo pontificato e storcono il naso di fronte all'aria di "Rivoluzione dal basso" (o meglio dalle periferie...) che Papa Francesco vuole portare nella Chiesa di Cristo.
Credo che a noi non resti che guardare al contenuto, senza chiederci da chi proviene.
RispondiEliminaIl linguaggio, il modo di esporre i contenuti della nostra Fede, di Papa Bergoglio sono così diversi da quelli di Benedetto XVI che chi ha seguito con attenzione il Magistero di Benedetto XVI saprà riconoscere quel che gli "appartiene", e le aggiunte finali del suo successore.
RispondiEliminaNella speranza che non venga in testa a nessuno di censurare il lavoro di Papa Benedetto, di limarlo, di troncarlo, di snellirlo per evitare una troppo grande differenza o cesura fra gli stili e i linguaggi dei due Pontefici.
Il santo padre dovrebbe essere più prudente nel parlare... E' a rischio il rigetto dell'enciclica!!! E la banalizzazione del magistero.
RispondiEliminaL'iter redazionale, eventualmente e con molta sobrietà, andava spiegato alla pubblicazione dell'enciclica. Così pare che Francesco pubblichi il testo per rispetto al predecessore...e chi è ormai pro Francesco si sentirà autorizzato a leggere o no il documento. E' già strana la faccenda di due papi...cos' finiscono di confonderci!
Per essere precisi: 'Fidem conciliarem servavi'...
RispondiEliminaesatto Amicus!
RispondiEliminal'unica cosa che si puo' dire abbiano conservato, contro venti e maree, é la fede NEL Concilio ...
RispondiEliminaAvrebbero almeno potuto titolarla: "Fidem Servavi?" Felice
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