Vedere per credere. Parlano le immagini. Cosa avranno interiorizzato quei ragazzi, dell'esempio e del carisma del grande Santo?
" Grande festa per l'arrivo di don Bosco in san Vittore. I ragazzi hanno accolto con canti, aeroplanini di carta e una grande e coloratissima festa l'arrivo delle reliquie di don Bosco nella chiesa di san Vittore a Varese" - Così recita il Testo "ufficiale" allegato al video di Youtube
Ritengo utile e importante per chi passa di qua senza leggere la discussione interna, estrarne la seguente riflessione del nostro lettore Franco:
Ho un particolare legame con don Bosco non in quanto allievo dei salesiani, ma per aver letto durante l'infanzia gli albi sulla sua vita ( benissimo disegnati e sceneggiati ) e più tardi sue biografie.
Nel corso della mia attività di insegnante, più o meno consapevolmente, mi sono ispirato al suo modello educativo: l'insegnate "tiene il mestolo", ovvero comanda autorevolmente ( non autoritariamente ) ma fa di tutto per mettere a loro agio gli alunni, alternando momenti di grande serietà e impegno ad altri più dilettevoli e anche di gioco ( ma comunque gioco ben congegnato e scientemente finalizzato ). Inoltre non disdegna di volgersi ad attività pratiche di laboratorio, rimboccandosi le maniche e invitando gli allievi a far lo stesso: un ufficiale da trincea, e non solo da stato maggiore. Principio fondamentale: la peggiore punizione consiste nel timore di veder diminuito l'affetto dell'insegnante.
Mi vien da dire pure che don Bosco mi ha evitato di farmi attrarre dal mito di don Milani, a mio parere molto gonfiato e il cui stile aspro e scostante mi ha sempre ispirato diffidenza come qualcosa di non autenticamente cattolico: un residuo di una certa specie di profetismo ebraico, che nel Nuovo Testamento trova espressione nella Lettera di san Giacomo, il più giudaizzante fra gli apostoli.
C'è da notare che don Bosco era una figura pienamente riconducibile a un clima controriformistico: insisteva moltissimo sul tema del peccato e dell'Inferno. La massima di Domenico Savio, quello che riteneva il suo alunno esemplare per la sua serietà e docilità, morto a quindici anni, era "la morte ma non peccati".
Don Bosco era un grande organizzatore di giochi oratoriani e non disdegnava di esibirsi come prestigiatore ( come da ragazzo da saltimbanco ed equilibrista sulla corda ) ma era molto attento a distinguere tra i momenti solenni, in cui erano necessari CONTEGNO, RACCOGLIMENTO, COMPUNZIONE, e momenti sanamente profani ( nel senso di attività che si svolgono DAVANTI al tempio ( PRO - FANUM ) ma assolutamente NON DENTRO IL TEMPIO.
L'esibizione di cui sopra, come quella mostrata da Messa in Latino mi sembra indicare un tentativo di adeguarsi al profano oggi vigente tra i giovani, scimmiottandolo senza capire quali debbano essere le debite distinzioni fra luoghi, piani e livelli; soprattutto presupponendo che non possano essere attratti da istaze che tocchino l'interiorità e sbocchino nell'elevazione mistica. Trovo del tutto sconveniente la kermesse dentro la chiesa, con lancio di aeroplanini ( a chi è potuta venire in mente una simile idea ? ) e in presenza della figura di un defunto.
Oltretutto don Bosco appariva come una figura "sciamanica" nel senso del personaggio che mette in comunicazione il quotidiano-terrestre e la dimensione dell'aldilà, come Padre Pio e Natuzza Evolo. Trovo che l'indebita "commistione degli stili" sia una espressione della crisi non solo dell'ambiente ecclesiastico, ma dell'intera società.
Non è colpa loro. E' colpa dei cattivi maestri che hanno svilito la nostra Religione, trasformandola in una sorta di happening permanente.
RispondiEliminaIo penso che si dovrebbero porre a quei ragazzi altre domande preliminari:
RispondiElimina1) che significano "santo" e "santità"
2) quale realtà trascendente è connessa alla morte, alla vita terrena e alla vita ultraterrena: inferno, e Purgatorio, Paradiso, che cosa sono ? ne hai mai sentito parlare ?
Non crediate che stia ponendo questioni assurde, perchè è noto che da molti anni nei catechismi ai bambini non si parla affatto di vita soprannaturale, nè del dilemma salvezza-dannazione, nè di dogmi cattolici, nè del valore soprannaturale dei Sacramenti. La cosiddetta Grazia santificante è sconosciuta nelle catechesi fatte alle ultime generazioni, così come la natura del peccato (mortale, veniale, abituale) e la possibilità che esso dia la "morte" all'anima.
quindi i giovani d'oggi per lo più non capiscono il contrasto tra vita di peccato e vita di santità, lotta tra luce e tenebre dell'anima: roba semplicemente inesistente!
L'ultimo colpo alla falsificazione della fede presso i giovani fu inferto dalla beatificazione di GPII, poichè essa mostrò che
"Santo" = uomo popolare simpatico, amico dei giovani senza alcuna connotazione di "maestro", padre spirituale etc.
Cultura del leader "carismatico" nel senso deteriore di trascinatore di entusiamsi effimeri, conversioni superficiali, inviti all'allegria permanente senza alcun pensiero di seria ascesi e mortificazione dell'ego per la crescita spirituale.
Molte figure di Santi sono state stravolte da pubblicazioni periodiche divulgative che ne hanno tradito la personalità e l'opera storica e l'intera vita messa a servizio PRIMA del Signore amato sopra ogni cosa e poi -per amore di Lui- amore-servizio rivolto al prossimo.
Educazione cristiana non è più sinonimo di preparazione alla vita eterna, secondo i neo-educatori e interpreti MODERNIZZANTI di questi Santi maestri di vita, ma solo cercare la felicità QUI e subito, inseguire una allegria permanente, scacciare i pensieri "seri" o gravi.... rifiutare ogni possibile sofferenza o traversia o sacrificio di sè, ritenuti inutili anticaglie da "repressi", (in pratica incomprensione profonda della Croce salvifica).
Don Bosco è tra queste vittima della falsificazione morale-linguistica operata dai media inquinati di materialismo e storicismo....
Oltre al cattivo gusto e alla profanazione (per chi ancora ci crede), c'è anche un certo malsano gusto del macabro. Non dimentichiamo che queste danze, catalogabili tra lo sfrenato e lo stupido, sono fatte davanti ad un cadavere.
RispondiEliminaLa danza macabra vera e propria.
RispondiEliminala chiamo profanazione di reliquia questa messa in scena...
RispondiEliminaHo un particolare legame con don Bosco non in quanto allievo dei salesiani, ma per aver letto durante l'infanzia gli albi sulla sua vita ( benissimo disegnati e sceneggiati ) e più tardi sue biografie. Nel corso della mia attività di insegnante, più o meno consapevolmente, mi sono ispirato al suo modello educativo: l'insegnate "tiene il mestolo", ovvero comanda autorevolmente ( non autoritariamente ) ma fa di tutto per mettere a loro agio gli alunni, alternando momenti di grande serietà e impegno ad altri più dilettevoli e anche di gioco ( ma comunque gioco ben congegnato e scientemente finalizzato ). Inoltre non disdegna di volgersi ad attività pratiche di laboratorio, rimboccandosi le mani e invitando gli allievi a far lo stesso: un ufficiale da trincea, e non solo da stato maggiore. Principio fondamentale: la peggiore punizione consiste nel timore di veder diminuito l'affetto dell'insegnante. Mi vien da dire pure che don Bosco mi ha evitato di farmi attrarre dal mito di don Milani, a mio parere molto gonfiato e il cui stile aspro e scostante mi ha sempre ispirato diffidenza come qualcosa di non autenticamente cattolico: un residuo di una certa specie di profetismo ebraico, che nel Nuovo Testamento trova espressione nella Lettera di san Giacomo, il più giudaizzante fra gli apostoli. C'è da notare che don Bosco era una figura pienamente riconducibile a un clima controriformistico: insisteva moltissimo sul tema del peccato e dell'Inferno. La massima di Domenico Savio, quello che riteneva il suo alunno esemplare per la sua serietà e docilità, morto a quindici anni, era "la morte ma non peccati".
RispondiEliminaDon Bosco era un grande organizzatore di giochi oratoriani e non disdegnava si esibirsi come prestigiatore ( come da ragazzo da saltimbanco ed equilibrista sulla corda ) ma era molto attento a distinguere tra i momenti solenni, in cui erano necessari CONTEGNO, RACCOGLIMENTO, COMPUNZIONE, e momenti sanamente profani ( nel senso di attività che si svolgono DAVANTI al tempio ( PRO - FANUM ) ma assolutamente NON DENTRO IL TEMPIO.
L'esibizione di cui sopra, come quella mostrata da Messa in Latino mi sembra indicare un tentativo di adeguarsi al profano oggi vigente tra i giovani, scimmiottandolo senza capire quali debbano essere le debite distinzioni fra luoghi, piani e livelli; soprattutto presupponendo che non possano essere attratti da istaze che tocchino l'interiorità e sbocchino nell'elevazione mistica. Trovo del tutto sconveniente la kermesse dentro la chiesa, con lancio di aeroplanini ( a chi è potuta venire in mente una simile idea ? ) e in presenza della figura di un defunto.
Oltretutto don Bosco appariva come una figura "sciamanica" nel senso del personaggio che mette in comunicazione il quotidiano-terrestre e la dimensione dell'aldilà, come Padre Pio e Natuzza Evolo. Trovo che l'indebita "commistione degli stili" sia una espressione della crisi non solo dell'ambiente ecclesistico, ma dell'intera società.
Scusate la brutale franchezza , ma su youtube ci sono decine e decine di queste pantomime tra il tribale, etno e ridda e non vado oltre....al catechismo oggi non si insegna dottrina, ma si fanno dibattiti su film di attualità sulle problematiche giovanili, si proiettano film che niente hanno a che fare colla dottrina cattolica, temi cult e must: droga, sesso, shoah in tutte le salse, inquinamento del pianeta, poi si portano seminaristi a Boese ( è scritto alla tedesca, intelligenti pauca) per esercizi spirituali, ed altre amenità ; i catechisti fanno quello che sanno fare cioè , essendo spesso laici digiuni delle più elementari regole , non possono inseganre ciò che non sanno, se uno non parla inglese non può improvvisarsi insegnante di inglese. Passante per caso2
RispondiEliminama ormai é di norma: accadde già con le le reliquie del "beato" GPII (una fiala del suo sangue) in Messico.
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=_6iNu7EA3wo
Come in una "tournèe" rock, c'erano musichette urlate da ragazzi con chitarre, batteria con in più il tocco religioso: lumicini psichedelici lampeggianti...
Se sapessere quanto tutto ciò da fastidio in realtà a molti ragazzi,almeno quelli più seri ed avvertiti...
RispondiEliminaRosa
Questa danza macabra davanti all'urna di Don Bosco, il saxofone del cardinale Maradiaga, la parrucca del cardinale Braz de Aviz: c'è qualcosa di profondamente felliniano nella Chiesa di oggi.
RispondiEliminaC'est ça, les salésiens, aujourd'hui ?
RispondiEliminaPouah !
Bien vu, Luís Luiz.
RispondiEliminaComme quoi les grands artistes sont toujours un peu prophètes.
qualcosa di profondamente felliniano ....
RispondiEliminainfatti è una chiesa-circo che balla e tripudia nel vortice di un carnevale senza fine...
e al fondo di tutto il messaggio è sempre quello neo-pagano:
"quant'è bella giovinezza che si fugge tuttavia, chi vuol esser lieto sia, del doman non v'è certezza!"
ovvero seguire il noto proverbio:
chi muore giace, e chi vive si dà pace,
quindi diamoci alla pazza gioia, visto che godiamo finchè siamo sulla terra, si vive una volta sola, ogni lasciata è persa, famo baldoria, davanti a quel morto che ci testimonia una vita "di là" che non ci riguarda per nulla....e che venga il più tardi possibile !
obbrobrio totalmente anti-cristiano, altro cupo segno del disastro della fede cattolica in caduta verticale, (mentre si crede di star mostrando la gioia cristiana o fare omaggio a un santo come neanche dei pagani bantù farebbero)
d'altro canto é vero che questi giovani sono cresciuti non solo con ogni tipo di spettacoli diocesani, ma anche immersi in una propagande adolescenziale profondamente anticlericale.
RispondiEliminaRicordo in particolare una canzone new-age di Jovanotti (Penso Positivo) che mi torna spesso in mente da quando papa Bergolgio ha cominciato a parlare di ...periferie.
Diceva:
Credo che a questo mondo esista solo una grande chiesa che parte da CHE GUEVARA e arriva fino a MADRE TERESA, passando da MALCOM X attraverso GANDHI e SAN PATRIGNANO arriva da un prete in periferia che va avanti nonostante il Vaticano.
Io penso positivo perché son vivo, perché son vivo...
beh, tenuto conto che Papa Francesco ha appena detto a uno scrittore agnostico: "preghi per me oppure mi mandi un'onda positiva" direi che le coincidenze cominciano a essere un po' troppo coincidenti.
Beh, Jovanotti è cresciuto in Vaticano, essendo figlio di un dipendente, se questa è la summa di quello che ha assorbito vivendo in un certo clima, figuriamoci quelli delle periferie.....
RispondiElimina"a questo mondo esista solo una grande chiesa"
RispondiElimina...a me pare che alla fine si possa definire il più grande profeta post-conciliare...
e' un onda che va oh oh un onda che viene e che va ohoh
RispondiEliminaPer capire se i preadolescenti possano o no attingere allo stile sublime, quello che esprime il sacro nel modo più appropriato, invito a vedere e ad ascoltare su Youtube i canti corali dei "Regensburger Domspatzen" ( "Passerotti del duomo di Regensburg" ) un tempo diretti da Georg Ratzinger. Credo che debba essere tentato, con la debita circospezione, anche un discorso di "sociologia della cultura". Chi ama e sostiene uno stile "alto" nelle arti e nella comunicazione pubblica ( capace di "agganciare" anche il popolo ) viene per lo più, anche se non sempre, dalle classi cosiddette superiori: il che vuol dire studi musicali precoci, fruizione di opere importanti, commenti adeguati all'interno di un entourage raffinato. Oggi la maggioranza, o forse la quasi totalità dei seminaristi ha fatto l'istituto tecnico ( figuriamoci la conoscenza del Latino ! ) quindi mi sembra ovvio che da preti propendano spesso per gusti e atteggiamenti alla Celentano. Non che un tempo non ci fossero e non ci siano oggi sacerdoti competenti, seri e santi nati nella classe popolare ( penso a don Bosco e a don Orione ); però gran parte dei vescovi proveniva dal ceto superiore, con relativo raffinamento del gusto estetico.
RispondiEliminaOggi si è soliti considerare un arbitrio o addirittura uno scandalo il fatto che un tempo l'alto clero provenisse dalla nobiltà, talora o spesso senza vocazione; però di fatto solo il ceto superiore, tranne lodevoli eccezioni, poteva sviluppare in età giovanile la competenza culturale necessaria per sviscerare le problematiche dell'alta teologia e della filosofia ( dogmatica, patristica, scolastica ) oltre che commissionare edifici, pitture e sculture di una bellezza ed efficacia comunicativa incomparabile. Gregorio Magno, sistematore del canto liturgico nmei suoi raggiungimenti più elevati, prima di Palestrina( definito significativamente da uno storico "il console di Dio " ) proveniva dall'aristocrazia; idem sant'Ambrogio e san Carlo, storici pilastri della diocesi milanese. Certo, c'erano gli scandali, da quello della Monaca di Monza a quello del cinico discovescovizzato Talleyrand. Giovanni de' Medici, figlio del Magnifico ( orribile a dirsi ! ) fu fatto cardinale a dodici anni; però come papa Leone X avrebbe commissionato a Raffaello gli affreschi delle Stanze Vaticane. Un accenno anche al pur discutibile Giulio II, papa con corazza e spadone, nato dalla prosapia genovese dei Della Rovere, che fu il grande committente di Michelangelo, con i ben noti, grandiosi esiti. Di famiglia aristocratica era Hildegard von Bingen ( XII secolo ), educata fin da bambina in un convento benedettino per fanciulle nobili, che divenne pensatrice "sapienziale", poetessa, musicista sublime ( su Youtube ), erborista, dottoressa guaritrice, manager, profetessa ascoltata da papa e imperatore, la cui figura è oggi divenuta mitica in Germania ( su di lei una quantità di libri e anche un film dell'importantissima regista laicista Margarethe von Trotta, "Vision", reperibile su Youtube, sia pure in spagnolo ). Di recente è stata anche proclamata Dottore della Chiesa.
Questo per agganciarmi al l'intervento di Rosa delle 11.06 sul fastidio che i ragazzi più seri e avvertiti possono provare di fronte a certe manifestazioni che ci si illude siano coinvolgenti o addirittura vincenti. Sarebbe necessaria un'educazione catechistica nell'infanzia e dottrinale nell'adolescenza tale da attirare quel tipo di giovani; ma se si rimane alle pizzate, gitarelle & tabelloni disegnati e se gli istituti religiosi di alto livello, come quelli dei Gesuiti e dei Barnabiti, si riducato ad ambiti di selezione ed istruzione del giovani di famiglia facoltosa ( ottime scuole private e non molto di più ), la situazione appare compromessa. Su questo accetto volentieri smentite.
A scanso di equivoci tengo a precisare che mio nonno paterno faceva il contadino e il materno era maestro elementare. Non ho una stilla di sangue blu.
Raggelante ! Per questo dobbiamo pregare di piu' la Santa Vergine affinche' cada dagli occhi degli educatori il velo che offusca la Verita' ! Amelia e Franco concordo con la vostra analisi e piango per la nostra gioventu' !
RispondiEliminatuttavia la Monaca di Monza fu processata, e quindi rinchiusa in strettissima clausura, si penti, espio' i suoi peccati e mori' in odore di santita'. L' arcivescovo era allora Federigo, Borromeo, ovviamente principe come lo zio Carlo.
RispondiEliminaAggiungo che un tempo le famiglie nobili o comunque molto benestanti, se non davano direttamente " figli o figlie alla Chiesa" " dotavano" cioe' sostenevano le spese di seminario ed eventualmente universita' di giovani chiamati al sacerdozio, ma bisognosi.Per molte famiglie nobili questo era sentito come un dovere ed un diritto, e ne andavano fiere.
Un mio prozio " doto" aleno due futuri parroci della mia parrocchia d' origine.
Rosa
Questi ragazzi si comportano così perché nessuno li ha istruiti e nessuno li istruirà alla Tradizione Cattolica verace. Che non è una statua di gesso e che non si identifica negli stereotipi duri a morire e alimentati da certe ideologie, anche dal didentro.
RispondiEliminaPer questo la formazione diventa fondamentale. E per questo ci si deve "sporcare le mani", affrontando(secondo il proprio stato) contesti che fanno allontanare.
E tutto si deve fari a vari livelli: dal catechismo "minuto" all'alta Teologia. Ognuno secondo la necessità.
Per questo c'è bisogno di SACERDOTI e formatori. E di una diffusione capillare, senza tralasciare NULLA, ma anche senza RADICALIZZARSI.
Altrimenti non potremo sperare di difendere e diffondere la Tradizione solo desiderandolo...
La situazione è questa, purtroppo. In certi casi ci sono aut aut da affrontare ed accettare.
senza radicalizzarsi.....
RispondiEliminaleggo spesso da molti ripetere questa espressione (mutuata dal mondo politico), ma bisogna spiegarsi, che cosa si intende per "radicalizzarsi" ? termine che è usato e abusato nel linguaggio dei politici, per cui già non è affidabile quando si parla di rinnovare o restaurare nel popolo la fede cattolica di sempre, che è fondata su Verità eterne, che NON SONO oggetto di compromessi politici o negoziazioni tra parti per raggiungere un accordo in una presunta "via di mezzo".
Forse che insegnare ai piccoli la morale cristiana perrenne, secondo l'esempio dei Santi, tipo s. Domenico Savio che dice: "La morte ma non peccati" sarebbe una "radicalizzazione" ?
o forse che il p. Calmel col suo fulgido esempio di rifiuto di ogni minimo compromesso con la deriva della liturgia riformata e adulterata (simil-luterana) sarebbe un esempio da non seguirgee, in quanto "radicalizzato" ?
Non è Gesù stesso che ci dice: "Chi non è con me è contro di me", o anche Lui radicalizzato quando dice:
"Chi mi è fedele nel poco lo è anche nel molto" ?
y
Hai ragione Stefano nel dire che abbiamo bisogno di sacerdoti e formatori, ma hai dimenticato gli aggettivi: tanti, santi sacerdoti e formatori veramente cattolici!
RispondiEliminaO per girare la questione già nei seminari mancano formatori santi e cattolici, perchè troppo spesso anche la pedagogia cattolica ha voluto orientarsi verso mete che di cattolico non hanno molto.
E facciamo pure attenzione alla parola radicalizzarsi? Cosa vuol dire? La nostra conversione deve essere radicale o non è! O si è sale o si è insipidi.
ha ragione viandante: guai se il sale diventa insipido, dice Gesù, a che servirà se non ad essere gettato a terrra e calpestato da tutti ?
RispondiEliminaho postato poco fa un commento circa questo pericolo della tiepidezza e/o compromessi col male, dovuto alla tentazione dei cattolici a tanti abbracci/inchini "correct" verso il mondo e le sue menzogne, ma non compare, come mai ?
E facciamo pure attenzione alla parola radicalizzarsi? Cosa vuol dire?
RispondiEliminaVuol dire che i fini e i mezzi per ottenerli non sono allo stesso livello. Vuol dire anche che "il fine" non giustifica i mezzi.
O no?
"La morte ma non peccati" sarebbe una "radicalizzazione" ?
RispondiEliminaSeguendo lo stesso esempio, la frase di San Domenico Savio non è certamente una "radicalizzazione", ma lo è la reazione di Don Bosco, che nel sogno Profetico in cui Nostro Signore gli annunciava la sua futura Vocazione Sacerdotale, FACEVA VIOLENZA CON PUGNI E PERCOSSE sui molti ragazzi che lo circondavano e si sprecavano in Bestemmie, peccati e azioni vergognose!
Il Signore chiede a Don Bosco, in quel sogno, di mantenere intatto il fine (difendere la Religione e diffonderla), ma cambiare i MEZZI.
D'accordo Stefano. È che coi tempi che corrono è sempre bene intendersi sulle parole.
RispondiEliminaCredo che per il nostro animo sarà salutare convincerci di una cosa: noi non POSSIAMO nulla.
RispondiEliminaPossiamo solo avere RETTE INTENZIONI, e di QUELLE renderemo conto a Dio! NON DEI RISULTATI che potremo mai ottenere. I "RISULTATI" sono nelle SUE MANI. E SE LUI vorrà, ci saranno. E saranno fecondi. Altrimenti il nostro CUORE riposi nella Pace. Nella SUA PACE. In mezzo al disastro e all'abominio. Il nostro CUORE RIPOSI nella SUA Pace.
Il che non significa: "mettiamoci con le mani in mano". Chi vuol capire, capisca.
Convengo sulla radicalità cristiana.
RispondiEliminaIo parlo per me, ma credo che Stefano intenda la stessa cosa.
Ci sono situazioni in cui non dobbiamo radicalizzare i nostri atteggiamenti nel senso di metterci muro contro muro, ma dobbiamo trovare r attuare soluzioni alternative.
Esempio: in attesa di trovare gli interlocutori giusti per il ripristino della Messa in Santa Maria Maggiore (non è dunque una resa ma una rotirata momentanea imposta), organizzeremo il primo sabato del mese da un'altra parte, in modo da riparare la falla oltre a fare una cosa buona.
Abbiamo già il sacerdote e la Chiesa centrale, nella quale si respira la preghiera delle generazioni che ci hanno preceduto in due millenni di cristianesimo.
Appena messi a punto tutti i dettagli, ripartiremo da qui, abbinandovi anche l'organizzazione di incontri formativi.
...e che ne dite della radicalizzazione degli altri?
RispondiEliminaSpagna – Su richiesta delle associazioni LGBT, il tribunale di Malaga ha aperto un'istruzione contro il neo cardinale Fernando Sébastian per le sue posizioni pubbliche sull'omosessualità.
Fernando Sebastián Aguilar, 84 anni, dell'ordine dei Figli del Cuore Immacolato di Maria, é un teologo di cui il Papa si dichiara «alunno» e che, tra l'altro, non è mai stato in fama di conservatore!
Quando penso che secondo quei geni dei padri conciliari, se la Chiesa aveva per nemico il mondo, era perché la "Chiesa vecchia" (di Trento) sbagliando , era stata troppo dura con lui...
Assaporatevela adesso (cardinali progressisti) la clemenza e la tolleranza che il mondo vi rende in cambio della vostra ...apertura. Non ce ne fanno passare neanche mezza!
Gustatevi tutta la compassione di questo mondo che avete voluto farvi amico a tutti i costi e che adesso, al minimo pretesto ... vi sbatte in prigione!
"Chi ci perseguiterà, chi ci porterà davanti ai tribunali, se dal Concilio sono diventati tutti buoni?"
[ Sua Eccellenza Mgr Lefebvre]
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-si-comincia-indagato-neo-cardinale-sebastian-8380.htm#.UvR75H9FDrI.facebook
Il est grand temps que les vrais catholiques se radicalisent et refusent avec énergie l'indigne parodie de religion qu'impose désormais ou tolère partout l'église conciliaire, et dont témoigne une fois de plus cette misérable ostension des reliques de saint Jean Bosco.
RispondiEliminaContrairement à ce qu'on croit, les loups — "i lupi" dont parlait Ratzinger — ne sont pas des animaux courageux. Ils s'enfuient devant ceux qui leur font face avec détermination.
RispondiEliminaJ'ai dit avec détermination — pas avec de la diplomatie, des subtilités ou des "combinazioni"…
Je connais des bergers portugais, dans le nord du pays, qui y vont à la baïonnette. C'est radical et c'est très efficace.
Saint Pie X l'avait parfaitement compris.
OT
RispondiEliminaGiovedì mattina 6 febbraio padre Livio durante la rassegna stampa ha detto di non vedere di buon occhio che i veggenti abbiano le apparizioni in giro per il mondo, alludendo a Ivan che agisce in America e che ha ricevuto le ben note indicazioni dall'alto.
Ora io rimango esterrefatto:
Lo decide Ivan dove e quando avere le apparizioni?
O lo decide la Madonna?
Sembra che padre Livio auspichi che la Madonna cambi le sue abitudini o sia più avveduta nell'obbedire alle indicazioni ecclesiali, o addirittura ai suoi desideri espressi per radio.
Padre Livio, ma Lei crede veramente alle apparizioni?
Marius
Io invece credo che si deva radicalizzare, nel senso proprio della parola, andare alla radice del problema, alla causa. Sapiamo che ci sono cose oggi che non si possono dire. Sono proprio queste le radici.
RispondiEliminaConcordo con Franco:non c'è da vergognarsi se si appartiene a una grande famiglia;Leone XIII disse chre un nome illustre degnamente portato è un talento,così come il censo (la cultura,la bellezza,la salute fisica,il buon gusto...).Di per sè beni passeggeri,anche pesanti e pericolosi da portare,ma da far fruttificare a gloria di Spezzo anche una lancia a favore degli studi classici,certo anche questi non privi di insidie;è molto difficile talvolta intendersi con chi ha fatto studi superficialissimi e non è più dotato ,come i ceti più umili di un tempo,del sano buon senso,ma è solo indottrinato,privo com'è di senso critico,dai media
RispondiEliminaha ragione viandante: guai se il sale diventa insipido, dice Gesù, a che servirà se non ad essere gettato a terrra e calpestato da tutti ?
RispondiEliminaho postato poco fa un commento circa questo pericolo della tiepidezza e/o compromessi col male, dovuto alla tentazione dei cattolici a tanti abbracci/inchini "correct" verso il mondo e le sue menzogne, ma non compare, come mai ?
ho postato poco fa un commento circa questo pericolo della tiepidezza e/o compromessi col male, dovuto alla tentazione dei cattolici a tanti abbracci/inchini "correct" verso il mondo e le sue menzogne, ma non compare, come mai ?
RispondiEliminaNon trovo il commento ma rispondo a questo.
Non vorrei che i nostri benpensanti confondessero la radicalizzazione da me intesa come "muro contro muro" e riferita a situazioni specifiche con la radicalità evangelica.
Ovviamente parlo per me, anche perché non posso non partire dalla mia situazione e dalla mia responsabilità e non mi permetto di dire a nessuno ciò che DEVE fare.
Sono una semplice credente che esercita il semplice munus battesimale e cerca di fare del suo meglio, previo discernimento.
Dico solo che nella situazione in cui siamo si fa presto di fare i radicalisti coi proclami composti sulla tastiera.
Dico solo che la radicalità evangelica si può esercitare anche portando avanti e impegnandosi in azioni come quella di cui all'esempio sopra e sempre con la guida di sacerdoti.
A ognuno la sua responsabilità.
X Marius, i veggenti radunano gente in palazzetti e stadi o grandi aule e decidono anche l'ora delle apparizioni, a Natale fanno anche apparire Gesù Bambino che anche lui dà messaggi, ora pare che tale Ivan sia stato inibito dall'alto dal 'celebrare' questo tipo di visioni, fra poco dovrebbe uscire il resoconto dei card. incaricati da papa Benedetto di fare accertamenti sul 'fenomeno Medjugorjie. Mi astengo da qualsiasi commento per non ferire nessuno, ognuno tragga liberamente le sue conclusioni.Anonymous.
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