In Argentina: il cardinal Ravasi partecipa assorto ad un rito di adorazione della divinità pagana Pacha Mama, la dea Madre Terra: un atto idolatrico ed apostata.
Ho ripreso l'immagine a destra dal filmato, che potete visualizzare qui.
Un conto è il dialogo (per quanto sia nefasto il dialogo ad ogni costo), un altro conto è la condivisione di un rito...
Fa il paio con questo del febbraio scorso.
Scandalo in Cile: "vescovi" adorano una divinità pagana, partecipando attivamente ad un rito stregonesco-pagano in onore del dio (demonio) inca Tata Inti, "dio" incaico del Sole.
[vedi qui foto a dir poco sconvolgenti]
Dove sono le vigili sentinelle? Tutti sentinelle dormienti e cani muti?
Dove sono le vigili sentinelle? Tutti sentinelle dormienti e cani muti?
Ce lo siamo dimenticato che:
"Colui che offre un sacrificio agli dèi, oltre al solo Signore, sarà votato allo sterminio" (Es. 22, 19)
... i sacrifici dei pagani sono fatti a demòni e non a Dio. Ora, io non voglio che voi entriate in comunione con i demòni; non potete bere il calice del Signore e il calice dei demòni; non potete partecipare alla mensa del Signore e alla mensa dei demòni" (1 Cor. 10, 20-21)
RispondiEliminaRavasi e' il degno allievo di un degno maestro: il defunto Carlo Maria Martini SI. Nelle foto dell'altro rito pagano, nell'ultima, quella con il vescovo che ha un'espressione che sembra imbambolata (predono droghe durante queste cerimonie?) il crocifisso che porta al collo sembra strano, come se il Cristo avesse le braccia incrociate. Si notano sempre di piu', sicuramente per caso, crocifissi sempre piu' "strani" nell'iconografia corrente. Un altro segni dei tempi?
OT
RispondiEliminaNel Vangelo di ieri vi era un passaggio piuttosto difficile da comprendere.
Si tratta di Luca 16, 1-9.
Il versetto 9 suona così:
“Et ego vobis dico: facite vobis amicos de mammona iniquitatis: ut, cum defeceritis, recipiant vos in aeterna tabernacula.”
(Testo CEI74)
Ebbene, io vi dico: Procuratevi amici con la disonesta ricchezza, perché, quand'essa verrà a mancare, vi accolgano nelle dimore eterne.
(Testo TILC)
Io vi dico: ogni ricchezza puzza d'ingiustizia: voi usatela per farvi degli amici; così, quando non avrete più ricchezze, i vostri amici vi accoglieranno presso Dio.
(Testo CEI2008)
Ebbene, io vi dico: fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne.
Il problema per me è che le mie cognizioni di latino non sono sufficienti per riuscire a fare una traduzione strettamente letterale, dalla quale vorrei partire per comprendere queste parole così enigmatiche.
Infatti di solito mi dicono quale sia il significato globale ma senza entrare nel dettaglio del testo.
Io rimango deluso, perché non mi accontento di fidarmi di una certa interpretazione se non mi si sa spiegare come la si estrapola dal significato letterale del testo.
C’è qualcuno che mi sa aiutare o direttamente o indirizzandomi ad un testo particolarmente illuminante al proposito?
Grazie di cuore
NNimporta, sono in "piena comunione" col vescovo di Roma.
RispondiEliminaVeramente alla cerimonia era stato invitato il vdr, ma non potendosi chiaramente esporre più di tanto, ha pensato bene inviare qualcuno di provata fedeltà ai riti strani, in Sri Lanka aveva mandato Tauran per ricevere il tilak rosso sulla fronte, anche se lui stesso, in visita, ha accettato la sciarpa beneaugurante.....vento primaverile, ma prima o poi arriva l'inverno gelido......
RispondiEliminaOui, et le Grand Chef "in piena comunione" avec eux — ce qui va sans dire, mais est encore plus significatif.
RispondiEliminaVous voyez "qui" je veux dire : celui qui a mis la théologie catholique "à genoux", pour lui couper la tête, comme font les djidahistes…
En vérité, nous sommes ici en plein terrorisme intellectuel, décrété par les plus hautes "autorités" de l'église conciliaire.
A ce propos un livre passionnant, qui vient de paraître, permet de voir plus clair et plus loin :
Jean-Claude Lozac'hmeur, "Les origines occultistes de la franc-maçonnerie : recherches sur une religion d’État", Paris, Editions des Cimes, 2015, 216 p.
J.-C. Lozac'hmeur a été, pendant 28 ans, professeur de littérature médiévale à l'Université de Rennes. Spécialiste des romans de la Table Ronde et de la légende du Graal et du roi Arthur, il a mis en évidence le caractère initiatique et démoniaque de ces légendes, reprises à son compte par la maçonnerie. Il en souligne l'actualité — car les mythes, rappelle-t-il, ne meurent jamais. Voir ses autres livres sur Amazon, et aussi :
https://lacontrerevolution.wordpress.com/2015/07/01/entretien-avec-le-professeur-lozachmeur/
per marius (ore 17.15)
RispondiEliminaProvi a leggere
introiboadaltaredei.files.wordpress.com/2007/07/agoluc169.pdf
E' il commento fatto da Sant'Agostino al testo "problematico"
Cristo regni ... per Maria.
Ravasimera il candidato del buon Bertone per la catedra che fu dei santi Ambrogio e Carlo. Qui ci troviamo iinnanzi all'abominio della desolazione.
RispondiEliminaStrano che questa "eminenza reverendissima e illustrissima", questo "Principe della Chiesa Cattolica Apostolica Romana", nella foia dell'adorazione a "Madre Terra" non si sia spinto, per eccesso di zelo, ad accovacciarsi e renderle omaggio concimandola con prodotto organico.
RispondiEliminaBuon segno. Forse c'è un inizio, anche se ancora timido, di ravvedimento.
Cesare
I Padri della Chiesa combattevano contro il paganesimo di Roma, avete prsente: Giove Olimpio( v. tempio) , Marte (v. tempio) , Venere efesina (v,tempio) , Atena( v. Partenone)...
RispondiEliminaEe questi Principi della Chiesa girano intorno ad una coperta o si prostano dinanzi a non sisa bene cosa. Almeno per motivi estetici, dovrebbero astenersi.
RR
Di solito apprezzo molto Raul de Gerrx, ma vederlo sponsorizzare la tesi di un oscuro professore che sostiene che il "corpus" delle leggende sul Graal abbiano un carattere "iniziatico" (che forse ci può anche stare) e "demoniaco", mi stupisce assai. Caro Raul, il "mito del Graal" è uno dei più bei "leggendari" della letteratura cattolica. Teniamocelo caro.
RispondiEliminaLa compromissione della Chiesa con riti pagani, animisti e demoniaci si era già manifestata con Assisi un, due e tre. Non mi stupisce questa nuova esibizione.
RispondiEliminaBanda di cialtroni!
RispondiEliminaAndassero a lavorare tutti.
A sudarsi il pane che mangiano.
Puo` essere che rinsaviscano!
Se non hanno nessuna voglia di seguire Cristo, depongano le insegne e vadano a spaccarsi la schiena, tutti i giorni, come fa la gente normale.
.....d'altronde, parole di elogio per le cosiddette "culture" nativiste, cioè barbare e tribali, non mancano nella "Laudato si' " Il bello della "teologia" modernista è che il suo modernismo si manifesta anche con una regressiva apologia di un barbaro l paganesimo crudele, arcaico e malvagio. A quando la rivalutazione dei sacrifici umani dei Maya e degli Atzechi?
RispondiElimina
RispondiElimina@ MARIUS - OT - PARABOLA DEL FATTORE INFEDELE
Un testo che e' sempre sembrato difficile anche a me. Non sono riuscito a trovare in rete il commento di S. Agostino, gentilmente suggerito (vedi sopra). Ho una edizione della Bibbia della CEI che e' del 1963, anteriore al Concilio. Vi si riportano in nota due brevi passi di S. Giovanni Crisostomo che potrebbero aiutare a capire.
"16. Di quanto possediamo non siamo veri padroni, ma semplici amministratori; cerchiamo di essere fattori umili ed onesti, perche' colla morte siamo chiamati al rendiconto e ad un tratto dalla fattoria siamo chiamati al giudizio (Crisost.)." Seconda nota al versetto 16.4, sempre del Crisostomo: "Chi usa i beni di Dio per sovvenire i bisognosi si acquista degli ottimi amici che gli renderanno buone testimonianze, non di parole ma di opere al giudizio".
La difficolta' del passo sembra venire dal fatto che NS sembra voglia porci a modello i disonesti, come il fattore della parabola. Non ci dice, infatti, di essere furbi, come i figli del SEcolo? La furberia era consistita nel riscuotere solo una parte del debito (dato per perso dal padrone), acquistandosi cosi' il favore del padrone. Allora: acquistiamoci anche noi il favore del nostro Padrone, che e' Dio. E come? Facendoci degli "amici con le ricchezze le quali [traduce l'edizione che ho] sono occasione di iniquita'[mammona iniquitatis, letter. dal greco: mamona' tes adikias - mamona' ebr.: lucrum] in quanto tali. Amici tali che, quando saremo morti ["quando verrete a mancare"], vi ricevano nei tabernacoli eterni". Ora, chi sono questi "amici"? Secondo me, Il Padre, il Figlio (e lo Spirito Santo). Solo loro infatti possono "accoglierci nei tabernacoli eterni"(recipiant, dice il latino, letter. dal greco, che vuol dire anche accogliere nel senso di ammettere). Percio', l'astuzia del credente e' agli occhi del mondo stultitia perche' egli usa i beni del mondo per procurarsi un posto "nei tabernacoli eterni", rendendosi (astutamente) amico Dio e non degli uomini; le usa quindi per fare il bene secondo le sue possibilita'. IL prosieguo del cap. 16 sembra confermare quest'interpretazione. Contiene l'elogio della "fedelta'" nelle cose grandi e nelle piccole, che Dio vuole da noi. "Se non siete stati fedeli nelle ricchezze ingiuste [= che sono causa di ingiustizia], che vi affidera' le vere", ossia la vita eterna? (16,11). "Se non siete stati fedeli nei beni altrui [nel modo gradito a Dio di usare i beni del mondo, che in realta' non sono vostri] chi vi dara' i vostri [sempre la vita eterna, che e' l'unico vero nostro bene]" (16,12). Lo scopo della parabola sembra esser quello di mostrare la contrapposizione radicale del cristiano all'uso del mondo, nel concetto che "non potete servire a Dio e alle ricchezze" (ivi, 13). Bisogna scegliere. Per sceglier bene dobbiamo innanzitutto diventare "poveri in spirito". A. R.
Mi collego all'anonimo delle 22.08. La riforma della curia? Eliminare il piatto cardinalizio, così alle porpore passa la voglia di fare gitarelle costose fuori dall'urbe. Diritti d'autore? Li diano ai poveri, quelli veri, magari andandoli a cercare di persona, senza staccare assegni una tantum a qualche onlus negli uffici freschi di una banca ariacondizionata - aria condizionata che nella laudato si si "condanna", ma che a santa marta tira allegra.
RispondiEliminaOgni cosa ha il suo tempo,
RispondiEliminae c'è il momento adatto per ogni cosa sotto il cielo:
tempo di nascere e tempo di morire,
tempo di piantare e tempo di svellere ciò ch'e stato piantato,
tempo d'uccidere e tempo di sanare,
tempo di demolire e tempo di fabbricare,
tempo di piangere e tempo di ridere,
tempo di far cordoglio e tempo di ballare,
tempo di gettar via le pietre e tempo di raccoglierle,
tempo d'abbracciare e tempodi star lungi dagli amplessi,
tempo d'acquistare e tempo di perdere,
tempo di tener di conto e tempo di buttar via,
tempo di strappare e tempo di ricucicre,
tempo di tacere e tempo di parlare,
tempo d'amare e tempo d'odiare,
tempo per la guerra e tempo per la pace.
Ecclesiaste, 3, 1-8
Se non ora quando?
Questo, certamente, è il tempo di mandarli (tutti, nessuno escluso) a... quel paese.
E in malo modo.
Cesare
La predica del prete FSSPX è stata stupenda e chiara.
RispondiEliminaVous faites erreur, mon cher Silente.
RispondiEliminaLe Prof. Lozac'hmeur vous est sans doute inconnu, mais c'est actuellement (et depuis pas mal de temps) un des plus grands spécialistes de la littérature arthurienne.
Il est vrai que vous ne pouvez pas tout savoir.
C'est aussi le meilleur spécialiste, à l'heure actuelle (il a 75 ans), de la mythologie celte (bretonne et galloise).
C'est justement en approfondissant les légendes celtes qu'il en est arrivé à retrouver le substrat mythique, démoniaque, des légendes de Merlin, de Perceval et de quelques autres.
Comme c'est aussi un bon comparatiste, il a fait le lien entre ces légendes, qui vulgarisaient des rites d'initiation très anciens, et d'autres, notamment amérindiennes, et ce qu'il a découvert est vraiment étonnant…
Et comme il se trouve que le Prof. Lozac'hmeur, qui vous est inconnu, n'est pas seulement un universitaire chevronné, mais aussi un catholique convaincu — ce qui est assez rare dans le monde universitaire —, cela lui a permis d'approfondir les origines des rites d'initiation de la franc-maçonnerie, et il a ainsi découvert, chemin faisant, d'étranges convergences…
Maintenant, si vous tenez, dur comme fer, à la légende christianisée du Graal, et si vous refusez de voir ce qu'il y a derrière, libre à vous…
@ Silente. I problemi che nascono dall'incontro-confronto fra teologia e mitologia pagana, teologia e filosofia, teologia e antropologia sarebbero soltanto oggetto di marginali dispute ed elucubrazioni fra eruditi ed "addetti ai lavori" se in esse non facessero cuneo la polemica laicistica e anche la relativa propaganda più o meno divulgativa-dozzinale. L'esempio più lampante è offerto dal "Dictionnaire philosophique" di Voltaire, che fu uno dei più potenti strumenti di scristianizzazione della Francia prima della Rivoluzione. Per cui ci deve essere QUALCUNO, ovvero qualche specialista capace di aggirarsi in queste zone con massiccia & minuta informazione ( che si crea con anni e anni studio accanito ) e di mettere in circolo i risultati, più o meno scremati e ridotti all'essenziale, fra il clero e il popolo cristiano. Così, a proposito del culto mariano, occorre spiegare la relazione fra le varie rappresentazioni pagane - precristiane della "Magna Mater" e Maria. La mia risposta, dopo vari studi, madiata soprattutto da Carl Gustav Jung, è che l'uomo, per natura sua, sente il bisogno insopprimibile di una "Grande Madre"; da cui la configurazione mitica della varie Demetra e Diana degli Efesini; però a un certo punto della storia Dio ha scelto e preparato una creatura in carne ed ossa, una specie di Bernadette dell'anno zero, vale a dire la piccola Myriam, a svolgere quella funzione non più in adombramento figurale, ma oggettivamente e carnalmente. In aggiunta:il problema del Peccato Originale può trovare una via d'accesso molto interessante richiamandosi al tema della "colpa rimossa dalla mente cosciente" nell'Edipo sofocleo; il nucleo centrale della Soteriologia e della Comunione dei Santi nella problematica antropologica del "dono" come nodo essenziale del tessuto sociale ( Marcel Mauss "Saggio sul dono" ).
RispondiEliminaLa signora Guarini comprenderà, spero, che l'apostasia dei popoli cattolici è iniziata con l'apostasia degli aristocrstici e della borghesia, vale a dire dei "savants"e dei "maitres-a-penser". Per cui non è ipotizzabile realisticamente una "nuova evangelizzazione" senza la ricostituzione di una grande borghesia cattolica capace di misurarsi ad armi pari con l'intellighenzia laicista e atea sui precisi temi fondativi della cultura, da cui dipendono l'assetto sociale e l'evoluzione del costume. Questo fece precisamente ai suoi tempi sant'Agostino scrivendo "La città di Dio". Ma già, oggi, in tempi di neopelagianesimo galoppante, chi si ricorda più di sant'Agostino, pilastro della cultura cristiana occidentale?
Spero che la signora Guarini "scusi" il discorso apparentemente
RispondiElimina@ Le leggende sul Graal, non vengono dal Demonio, come i culti pagani?
Ma si puo' davvero dubitare del carattere esoterico, iniziatico, non cattolico, delle leggende del c.d. "santo Graal", intrecciate al "templarismo" e al "massonismo"? Coppe piene di sangue supposto sacro e pietre magiche dalle quali far scaturire ogni saggezza e ricchezza, non fanno da sempre parte del vasto armamentario con il quale Satana tenta di prenderci (anche) dal lato della fantasia per farci perdere la fede? Credo comunque che il prof. citato dal RDG sia persona che ha studiato questi temi a fondo per lunghi anni.
@ Silente. Dimenticavo. Credo che un personaggio esemplare, rispetto alle istanze che ho presentato, a mio parere vitali per la Cristianità, o meglio per quello che ne rimane sia, oltre a sant'Agostino, la nobile badessa tedesca del XII secolo santa Ildegarda di Bingen, da poco Dottore della Chiesa.
RispondiEliminaOggi appunto mancano i grandi Dottori, capaci di coniugare Sapienza e Scienza, mentre dilagano il dilettantismo e la demagogia.
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiEliminaMon "bravo" à l'intervenant anonyme de 23:12.
RispondiEliminaIl a mis "dans le mille", comme on dit.
Il est au cœur du problème.
ciao mic,
RispondiEliminapensavo che se dovessi dire chi è il mio dio direi: Dio Onnipotente Gesù Cristo Lo Spirito Santo.e per spiegarlo senza essere pagano ma solo perchè la Trinità è difficile da capire se non impossibile senza la Grazia, direi che è indivisibile come l'immagine della luna che si specchia nel lago.
rocco
ps non dirmi bentornato perchè ti seguo sempre!
I problemi che nascono dall'incontro-confronto fra teologia e mitologia pagana, teologia e filosofia, teologia e antropologia sarebbero soltanto oggetto di marginali dispute ed elucubrazioni fra eruditi ed "addetti ai lavori" se in esse non facessero cuneo la polemica laicistica e anche la relativa propaganda più o meno divulgativa-dozzinale. L'esempio più lampante è offerto dal "Dictionnaire philosophique" di Voltaire, che fu uno dei più potenti strumenti di scristianizzazione della Francia prima della Rivoluzione. Per cui ci deve essere QUALCUNO, ovvero qualche specialista capace di aggirarsi in queste zone con massiccia & minuta informazione ( che si crea con anni e anni studio accanito ) e di mettere in circolo i risultati, più o meno scremati e ridotti all'essenziale, fra il clero e il popolo cristiano. Così, a proposito del culto mariano, occorre spiegare la relazione fra le varie rappresentazioni pagane - precristiane della "Magna Mater" e Maria. La mia risposta, dopo vari studi, madiata soprattutto da Carl Gustav Jung, è che l'uomo, per natura sua, sente il bisogno insopprimibile di una "Grande Madre"; da cui la configurazione mitica della varie Demetra e Diana degli Efesini; però a un certo punto della storia Dio ha scelto e preparato una creatura in carne ed ossa, una specie di Bernadette dell'anno zero, vale a dire la piccola Myriam, a svolgere quella funzione non più in adombramento figurale, ma oggettivamente e carnalmente. In aggiunta:il problema del Peccato Originale può trovare una via d'accesso molto interessante richiamandosi al tema della "colpa rimossa dalla mente cosciente" nell'Edipo sofocleo; il nucleo centrale della Soteriologia e della Comunione dei Santi nella problematica antropologica del "dono" come nodo essenziale del tessuto sociale ( Marcel Mauss "Saggio sul dono" ).
RispondiEliminaLa signora Guarini comprenderà, spero, che l'apostasia dei popoli cattolici è iniziata con l'apostasia degli aristocrstici e della borghesia, vale a dire dei "savants"e dei "maitres-a-penser". Per cui non è ipotizzabile realisticamente una "nuova evangelizzazione" senza la ricostituzione di una grande borghesia cattolica capace di misurarsi ad armi pari con l'intel
Cesarelighenzia laicista e atea sui precisi temi fondativi della cultura, da cui dipendono l'assetto sociale e l'evoluzione del costume. Questo fece precisamente ai suoi tempi sant'Agostino scrivendo "La città di Dio". Ma già, oggi, in tempi di neopelagianesimo galoppante, chi si ricorda più di sant'Agostino, pilastro della cultura cristiana occidentale?
Spero che la signora Guarini "scusi" il discorso apparentemente
Franco, mi perdoni, ma io non ho capito niente di ciò che ha scritto.
Potrebbe, per carità cristiana, esprimersi più semplicemente? in modo accessibile non dico a tutti, ma almeno a chi abbia solo la licenza liceale?
Al limite, utilizzi le parabole, come Gesù.
Grazie.
Cesare
Buon intervento, Franco. Fatta eccezione per la presunta necessità di "una grande borghesia cattolica capace di misurarsi ad armi pari con l'intellighenzia laicista e atea sui precisi temi fondativi della cultura, da cui dipendono l'assetto sociale e l'evoluzione del costume". L'intellighenzia laicista e atea non si esercita da tempo sui temi fondativi della cultura, ma deboleggia in demente allegria. Ormai la fase del dibattito è superata, maciullata dal tritacarne della malaprassi quotidiana, della regressione alla tribalità, quando non alla ferinità. Non è più una battaglia di idee, purtroppo.
RispondiElimina@ Marius
RispondiEliminaMi permetto di suggerire in proposito la lettura del capitolo 381 dell'opera scritta dalla Valtorta dove viene descritto l'episodio in cui viene narrata questa parabola e relativo insegnamento.
La lettura può essere infatti d'aiuto alla giusta comprensione del brano di Luca 16.
Non si scandalizzino gli allergici alla Valtorta, ma anzi provino a saggiarne l'efficacia in questo caso.
Non si scandalizzino gli allergici alla Valtorta.
RispondiEliminaNon si tratta di essere allergici. L'ex-Sant'Uffizio si è espresso in modi chiari.
L'opera è da ritenersi quanto meno controversa.
Caro/a Mia70, ha idea di in quante famiglie, la descrizione in chiave erotica del Peccato Originale (oltre tutto esplicitamente esclusa da San Tommaso d'Aquino e da Sant'Ildegarda), ha seminato discordie. Poi, ho un'esperienza personale diretta: una ragazza russa musulmana, in corso di conversione. Un prete entusiasta della Valtorta le diede da leggere la sintesi in cirillico de "Il Poema". Risultato? Fin quando ne ho avuto notizia era ancora musulmana.
È noto che il discorso sulle rivelazioni private non nutre le nostre riflessioni se non di striscio e limitatamente a quelle riconosciute dalla Chiesa. Idem per la Valtorta. Per cui prego di chiuderla qui.
RispondiEliminaAppena posso dirò la mia.
Qui il sapiente discorso di Sant'Agostino
RispondiEliminahttp://www.augustinus.it/italiano/discorsi/discorso_524_testo.htm
La signora Guarini comprenderà, spero, che l'apostasia dei popoli cattolici è iniziata con l'apostasia degli aristocratici e della borghesia.
RispondiEliminaSe da un lato è perfettamente vero, dall'altro, di fronte a Dio le classi sociali, non esistono. A Messa, in Cielo o all'inferno, le persone ci vanno a titolo personale, non come membri di un ceto, o di un comunità. Dio considera ogni singola persona come se avesse creato SOLO quella. L'approfondimento culturale è benemerito, ma, in se stesso, non è ciò che salva. Quando siamo riusciti a confutare tutti gli assunti della cultura dominate; quando riuscissimo a dimostrare in modo inoppugnabili le verità di fede (e stando a ciò che dice Sant'Agostino, allora credere non avrebbe più merito)chi ha deciso di compiere un peccato mortale, lo compirà lo stesso.
Per me che frequento usualmente la liturgia antica, trovo che ben si adattino a qeuste immagini le letture della Messa NO di domenica 19 luglio, a cui ho partecipato per contingenze varie:
RispondiEliminahttp://www.lachiesa.it/calendario/Detailed/20150719.shtml
Geremia è molto chiaro con i pastori che disperdono il gregge, e San Paolo ci ricorda che solo Cristo è venuto a riconciliare gli uomini con Dio e tra di loro.
Dopo queste miserie, non capisco perchè alla domenica non si proponga anche l'oroscopo settimanale durante la Messa...così, per essere aperti e moderni.
Che tristezza.
#oremus
Andrea
Del resto, credo sia abbastanza ricorrente nell'enciclica bergogliana il riferimento a "Madre Terra". Solo un modo di dire, solo un distratto tributo espressivo alle mode correnti? Può darsi, io però lo trovo inquietante.
RispondiEliminaFranz
Sono di fronte alla mia libreria e sto guardando gli scafali che ho dedicato alla letteratura arturiana. Ho estratto, quasi a caso, La cerca del Graal, di un anonimo medioevale (alcuni lo identificarono con Roberto di Boron), edito da Borla nel 1969. Introduzione di Giovanni Cantoni. Un testo perfettamente cattolico, perfettamente medioevale, intriso di una profonda venerazione eucaristica. Poi risfoglio Il Graal raccolta antologica edita da Mondadori nel 2005, che riporta le opere "arturiane" di Chrétien de Troyes, di Wolfram von Eschenbach e, appunto, di Roberto de Boron. Opere "demoniache"? Via, non siamo ridicoli. Tutta l'epopea arturiana è profondamente cristiana. Certo, la sua origine "lontana" è da ricercare (anche, ma non solo: si dimenticano le radici evangeliche della figura di Giuseppe di Arimatea?) nella mitologia celtica del Mabinogion e dei leggendari bretoni, ma che venne poi fatta propria e cristianizzata dalla letteratura medioevale. Lasciamo stare massoneria e pseudo-templarismi, anche per non cadere in ridicoli anacronismi. Questi testi ci parlano di una società, certamente idealizzata, che anela al sacro, cavalleresca, che crede nella lealtà e nell'onore, intrisa di simboli e di rimandi metafisici e al contempo vivace, gioiosa, coloratissima, come ben la descrisse Johan Huizinga nel suo Autunno del Medioevo. Altro che secoli bui. Cosa sarebbe stato di J.R.R. Tolkien se non avesse potuto disporre di quei "giacimenti di simboli" rappresentati dalla letteratura arturiana (basti pensare ai temi della spada spezzata, dell'albero secco, del re guaritore)?. I vari testi della letteratura arturiana e del "ciclo del Graal" sono cristiani, cristianissimi. Di più: il Graal è profondissima metafora dell'Eucarestia, di cui viene enfatizzata la - oggi incompresa, vedo anche da alcuni tradizionalisti - intensissima valenza sovrannaturale. Se non si capisce la letteratura arturiana, non si capisce il Medioevo cristiano, non si capisce Dante, non si capisce il "bianco mantello" di cattedrali gotiche che ricoprì l'Europa.
RispondiElimina---- Original Message -----
RispondiEliminaFrom: "Rafminimi"
To:
Sent: Wednesday, July 15, 2015 7:59 PM
Subject: A proposito di Graal e Catari
Egregio Dottor Giacobbo, come Le scrissi il nel 2008, La seguo con
attenzione e La apprezzo dai tempi della sua collaborazione con Lorenza
Foschini. La presente è la quarta volta che le scrivo( 2008, 2010, 2011 ed
oggi). L'interessantissima puntata di lunedì 13 luglio c.a 2015, è stata un
capolavoro, specie per la prima parte. Per il resto della puntata, le debbo
fare qualche piccolo appunto. La parte su Lourdes la si può definire solo
STUPENDA. La ringrazio di averci fatto conoscere e mostrato la tomba di
Santa Maria Maddalena, nella Francia meridionale.Il Signore le renderà
merito. Purtroppo, però, noto come, a proposito del Graal, di tutto si è
parlato, meno di dove si trova davvero. Se clicca sul link seguente, potrà
leggere che il Calice dell'Ultima Cena, si trova a Valencia, in Spagna. E
con esso Calice, hanno celebrato perfino Giovanni Paolo II e Benedetto XVI .
Il Calice dell'Ultima Cena è il Graal? La sua trasmissione, da questo punto
di vista ha fatto bene a citare anche altre possibili ipotesi. Comunque,
ripeto, il Calice dell'Ultima Cena, o, almeno, un Calice che risale alla
Palestina del I Secolo, che per circa duecento anni è stato usato per la
Messa dai primi venti papi e che poi è stato nascosto in Spagna,dal diacono
San Lorenzo per salvarlo dai persecutori, si trova oggi a Valencia (
http://blog.messainlatino.it/2011/08/il-graal-valencia.html ).
Dove, però, sarebbe il caso di invocare perfino il "diritto di rettifica" è
circa i Catari. Lei ha fatto proprio bene, a citare episodi in cui i Catari
uccisero monaci. Solo che, non solo non si trattò di casi isolati, ma,
altresì, i Catari, tutto erano tranne i "Puri" che dicevano di essere. Se
non ci fosse stata la Crociata contro di loro, con le loro usanze
(rifiutarsi di giurare fedeltà al monarca, rifiutarsi di lavorare e
rifiutarsi di mettere al mondo figli) si sarebbero estinti da soli, e,
magari, facendo ancora più danni. Basti vedere come, ancora alla vigilia
della Rivoluzione, a distanza di secoli, le contrade francesi dove loro
dominarono e solo per pochi anni, erano l'ombra, quanto a fertilità dei
campi, di ciò che furono nel periodo precedente. Vero è che, tali pratiche
erano messe in essere in pieno solo dai c.d "Perfetti", ovvero da coloro che
signoreggiavano in primis sui loro confratelli, dopo aver ricevuto il
"Sacramento" conosciuto come il "Consolamentum" (versione catara della
Cresima, infatti lo Spirito Santo è chiamato anche il "Consolatore"). Però,
in forma più "attenuata" la condotta di tutti i Catari si avvicinava a ciò.
Fino a pochi anni fa, si ritenevano "invenzioni propagandistiche" gli
scritti dei monaci, circa come i Catari praticassero atti sessuali non
procreativi e, visto che, comunque, ogni tanto qualche bimbo lo concepivano
lo stesso, alcuni di questi piccoli erano abortiti in pubblico, nel corso di
cerimonie che si concludevano con oscene "comunioni". Circa dieci anni
fa, sono stati ritrovati dei documenti di gruppi di Catari dissidenti che
accusavano altri gruppi di tali pratiche. Anche questi "invenzione
propagandistica"? Me lo auguro e lo spero, però, sono il segno che ripeto,
non si deve essere "manichei" (i Catari lo erano). Bene e male, non sono mai
tutti solo da una parte. Le "leggende nere" anti-cattoliche, vanno prese,
quanto meno, con beneficio d'inventario. Spero che in prossime puntate si
potranno affrontare anche questi temi. Rinnovando stima ed inviando cordialissimi saluti "Raffaele Minimi"
Giacobbo, detto anche "Katzinger?"? oh, my goodness!
RispondiEliminaMa non e' massone?
Rr
Ma non e' massone?
RispondiEliminaRr, sono le sue affermazioni che vanno eventualmnente confutate, è ininfluente che appartenga o no alla massoneria.
Almeno, così credo.
Cesare
Data la temperie teologica,tutti i papabili sono diventati dei forsennati dell'ecumenismo, vedi il recenteTettamanzi :gli auguri di fine ramadam, le feste ai migranti...
RispondiEliminaNon capisco perche` Benedetto XVI abbia fatto cardinale uno che nella sua esegesi parla di Nostro Signore in termini di mito.
Solo per le sue capacita` organizzative o perche` in fondo anche lui e` un progressista ,sebbene moderato?
E.C. Intendevo Scola.
RispondiEliminaIl Principe Valiant è un fumetto che ha contribuito moltissimo a rinverdire i fasti del ciclo arturiano. Nonostante (o forse, proprio a causa) sia pieno di anacronismi.
RispondiEliminahttps://it.wikipedia.org/wiki/Principe_Valiant
Cesare,
RispondiEliminase uno e' massone, parlerà, scriverà, insegnerà come un massone, cioè come uno convinto delle idee massoniche. Nnon e' che essere massone, e' come essere della Yuve o del Milan...
Mmi sembra talmente ovvio, che il mio "troll-radar" si e' attivato.
Sul confutare poi le Katzingerate, dipende. Le ultime che ho sentito erano sulla battaglia di Maratona, evento storico di cui lui, come al solito, parlava con l' aria di chissà quali misteri stesse rivelando !
Rr
Una classica strategia del demonio è far dire parole giuste da bocche sbagliate.
RispondiEliminaEs: i TdG sono eretici. I TdG sono contro l'ecumenismo, l'evoluzionismo e la moda indecente, ergo: ecumenismo, evoluzionismo e moda indecente sono cose buone.
Oppure: ecumenismo, evoluzionismo e moda indecente, sono cose cattive. Ergo: i TdG NON sono eretici.
Osservando Ravasi girare in tondo nella danza in onore di “Pacha Mama”, mi è venuto in mente il film “Chi trova un amico trova un tesoro”, con Bud Spencer e Terence Hill, precisamente quando i due, arrivati sull’isola del pacifico dove si trova il soldato giapponese che continua a combattere, vengono dapprima catturati da una tribù di indigeni. Dopo averli ben bene legati, gli indigeni iniziano la danza tribale, girando intorno a loro dimenandosi freneticamente: quello che sembra il loro capo, farfuglia in continuazione “mama, mama…”, il che terrorizza i nostri, che temono di venire sacrificati alla ”Dea Madre”. In realtà, poi, si scopre che “mama, mama” altri non è che la regina della tribù e madre di colui che lei stessa definisce “un povero scemotto” (figlio suo e del giapponese solitario), scusandosi con i nuovi arrivati.
RispondiEliminaInfine un altro accostamento mi suscita la vista di Ravasi danzante: tempo fa un sacerdote editorialista di una rivista missionaria affermava, in un editoriale di tale rivista, che per lui inginocchiarsi dinanzi al Sacro Cuore di Gesù o davanti alla dea kalì è la stessa cosa, produce gli stessi effetti (sic!). Leggendo l’articolo sono rimasto sbigottito e mi sono scandalizzato,. Ma ora capisco che forse aveva ragione quel sacerdote (Missionario Apostolico, come vengono anche chiamati i sacerdoti appartenenti a quella Congregazione, per espressa volontà del Fondatore), visto che anche il grande Ravasi (papabile nell’ultimo Conclave) offre una tangibile conferma a questo modo di pensare.
Laudetur Jesus Cristus !