Sembra che l’intera classe dirigente europea sia improvvisamente rincitrullita, dato che in meno di due anni sta collassando un processo di unificazione che andava avanti da decenni. La chiusura dei confini – sono già otto i Paesi che lo hanno fatto – significa esattamente questo.
Apprendiamo dai giornali economici che sta salendo la tensione per il referendum sulla permanenza di Londra nella UE, un appuntamento che se “andasse male” provocherebbe uno shock sui mercati mondiali, soprattutto quelli finanziari. In ogni caso, con le concessioni già strappate agli altri partner, la Gran Bretagna ha già sancito la sua volontà di non far parte di un futuro Stato europeo integrato. È un segnale per tutti gli altri, che a questo punto si sentiranno liberi di rinegoziare le condizioni della propria partecipazione. Comunque vadano le cose, quello che sta per avviarsi è dunque un processo di disintegrazione europea.
Quello inglese non è l’unico problema sul tappeto. La Croazia ha promesso il veto sull’entrata della Serbia, per il quale ha posto condizioni assolutamente identiche a quelle che cent’anni fa hanno portato alla guerra tra l’impero austriaco e il regno di Serbia. A loro volta, gli olandesi hanno votato no al referendum (solo consultivo) all’ingresso dell’Ucraina. Quanto alla Turchia, che sta affrontando una crisi interna ed esterna gravissima, sta battendo i pugni sul tavolo ma non si vede come possa entrare in Europa se non con la violenza.
In generale, l’immagine che si ricava è quella di un continente che si sta ripiegando su se stesso, e nelle condizioni peggiori. Una cosa infatti è chiudere le frontiere davanti ad un’invasione di profughi (chiaramente eterodiretta da oltre Atlantico, come sottolineato nell’ultimo numero di Eurasia), ed un’altra è smembrare nuovamente la UE per l’incapacità di darsi una politica comune. Sembra che l’intera classe dirigente europea sia improvvisamente rincitrullita, dato che in meno di due anni sta collassando un processo di unificazione che andava avanti da decenni. La chiusura dei confini – sono già otto i paesi che lo hanno fatto – significa esattamente questo.
Invero, le differenze interne, sulle quali si era irresponsabilmente sorvolato in passato, sono cosa di non poco conto. Sul piano economico, siamo chiaramente alla guerra di tutti contro tutti. Ma il punto di rilievo è il riemergere del sentimento nazionale. Il “gruppo di Visegràd”, ovvero Polonia, Cechia, Slovacchia e Ungheria, ha chiaramente proclamato che di immigrati islamici non ne vuole sapere. Il motivo è semplice: non sono integrabili, perchè non vogliono farlo, nè i Paesi europei posseggono oggi le forze – culturali, demografiche ed economiche – per tentare l’impresa. Sentire che sono eventualmente disposti ad accogliere i cristiani, è l’unica notizia consolante.
Il problema dei valori cristiani, contro i quali continua senza soste la guerra dei Paesi nordici contro quelli che non si rassegnano a fare a meno di Dio e della sua legge, è del resto uno dei principali motivi di divisione nel continente. Nel Gruppo di Vishegrad, che sulla questione dei migranti vede ora allinearsi anche l’Austria, si accentua la tendenza a riproporre il Cristianesimo quale base per l’identità nazionale. In Polonia, dopo gli ultimi orrori (se ne è parlato anche su VN), la voglia di finirla con la mattanza dei nascituri che rischia di cancellare la nazione, sta trovando nuova forza in Parlamento. L’Italia, volutamente narcotizzata dopo il voto sulle unioni gay, non riesce invece a reagire alle vergognose pressioni del Consiglio d’Europa, che ci rimprovera una presunta “difficoltà di abortire”.
Intanto, nel Paese che ha dato scientemente avvio a questa politica genocidaria, la maggior parte della popolazione è ormai contraria all’aborto, e ciò nonostante il grave impoverimento dovuto alla crisi economica. Alcuni studiosi stanno addirittura sferrando un attacco contro la pornografia, della quale si documentano i danni causati tanto alla virilità che alla femminilità. Un attacco che viene riportato dai media (v. l’ultimo numero di Time International). Prima o poi la “nuova moda” passerà l’Atlantico, ma è da chiedersi se allora esisterà ancora una società europea.
Gianfranco Battisti
Di quest'Europa intesa come UE ?
RispondiEliminaMAGARI !
RispondiElimina@ L'Italia come mai non recupera il sentimento nazionale, come i paesi slavi citati e l'Ungheria?
Giustamente si dice "narcotizzata". Da chi? Ma e' chiaro, ovvio: dalla sempiterna massoneria, ci mancherebbe! E l'azione della Gerarchia cattolica attuale, quella dell'accoglienza indiscriminata a tutti, tranne che ai (pochi) profughi cristiani; quella che, gia' col Concilio, ha fatto strame dell'idea stessa di "nazione cattolica" da difendere, perche' la Chiesa deve realizzare l'unita' del genere umano nella pace e nella democrazia e farci pagare in eterno le "colpe" del "colonialismo"; l'azione di costoro, dove la vogliamo mettere? Piu' che di narcosi si tratta di tossine micidiali, di veleno infuso un giorno si' e l'altro pure, da 50 anni.
Ma il "sentimento nazionale" non l'ha distrutto per primo l'antifascismo militante, quello delle regioni, delle autonomie, dell'antiStato, della guerra civile permanente, dell'odio come sistema di vita, della liberazione della donna, della Rivoluzione Sessuale, dell'Italia che si doveva vergognare di esistere perche' in passato ha aderito al fascismo etc. etc. ? Ma tranquilli, non c'e'bisogno del "sentimento nazionale" per risorgere.
Le forze vive della Tradizione, quella cattolica, quella dell'antirisorgimento e dell'Italia degli Staterelli preunitari, sono risorte dalle tombe e si apprestano a celebrare la rinascita dell'Impero, non romano (ovviamente) ma cattolico, che e' quello "sacro", anzi "sacrale", neoasburgico, neoborbonico, o neobizantino, Grande russo (fate voi), basta che l'Italia ne faccia parte come insalata di regioni ben strette ai loro campanili e difese dagli altri. A. P.
MAGARI. Sarebbe la prova provata che"Chi non raccoglie con Me, DISPERDE". IL trionfo postumo di Ida Magli.
RispondiEliminaSignor AP,
RispondiEliminanon c'è bisogno di irridere chi ha una visione storica diversa dalla sua ed in parte molto condivisibile.
L'antifascismo che è diventato sempre più onnipresente e virulento tanto più ci si allontanava dal fascismo storico e dalla guerra, non si richiamava affatto a quelle idee che lei irride, ed è stato quell' antifascismo, ampiamente coltivato, non solo ovviamente dai Comunisti e Socialisti ( meno), ma ancor più da buona parte della Democrazia cristiana ed ancor più dagli eredi di Giustizia e Libertà -loro si molto vicini alla Massoneria internazionale, o comunque a centri di potere anglosassoni - ad aver distrutto la coscienza nazionale, il sentimento d'identità nazionale, equiparando patriottismo e nazionalismo, ed attribuendo a questo termine una valenza assolutamente assolutamente negativa.
Quelle valutazioni storiche a cui lei accenna, non c'entrano nulla, essendo oltre tutto minoritarie nel Paese.
Non esageriamo con certi esempi. Ieri Simone Weil oggi Ida Magli.
RispondiEliminaAvete letto il libro su Gesù della Magli?
Se dobbiamo aggrapparci a loro siamo messi molto male!
Quelle valutazioni storiche a cui lei accenna, non c'entrano nulla, essendo oltre tutto minoritarie nel Paese.
RispondiEliminaE' vero, Valentina che quelle valutazioni storiche sono minoritarie, ma c'entrano nel senso che favoriscono la frammentazione rendendo molto calzante l'affermazione "basta che l'Italia ne faccia parte come insalata di regioni ben strette ai loro campanili e difese dagli altri", così come c'entrano i riferimenti precedenti.
Se dobbiamo aggrapparci a loro siamo messi molto male!
RispondiEliminaUsare il termine "aggrapparsi" in riferimento ad una battuta randagia, mi sembra quanto meno inappropriato...
Non ci credo nemmeno se lo vedo alla dissoluzione dell'Europa. Chi la vuole ha tutto lo sterminato Potere per tenerla in piedi a piacimento e ha dimostrato di non avere scrupoli ad utilizzare ogni mezzo per farlo. Anche in questo caso come per tutti gli altri Dogmi del Potere globale la Chiesa Cattolica (vedere i suoi mezzi di informazione) nè è uno dei paladini e promotori alla faccia dei "valori cristiani" bla bla bla. L'Europa è una delle colonne di questo truce, perfido Terzo Totalitarismo che ci tocca.
RispondiEliminaMiles
Il problema oggi sono i ministri di Dio il loro tradimento, ogni rivoluzione si innesca sempre sul terreno di un tradimento degli uomini di Chiesa. L'Italia è narcotizzata, perchè ha un Papa che ogni giorno l'avvelena con il suo terribile tradimento, con le sue false parole, con le sue lagne sugli immigrati, con i suoi gesti deprimenti (portarsi a casa 3 famiglie di mussulmani in barba ai cristiani macellati). Bisogna rafforzarci nella preghiera, nei sacrifici, nelle scuppliche al buon Dio, che intervenga e ci liberi di questi indegni ministri. Bisogna sempre meglio rispettare la legge di Dio in casa nostra, far fiorire la santità. Che Lui ci renda capaci di ciò.
RispondiEliminaChe si dissolva pure l'UE degli stati così potrà tornare grande l'Europa dei popoli.
RispondiEliminaSperiamo di uscire presto da questo incubo soffocante e tentacolare di nome EU, con i suoi derivati (euro, istituzioni varie etc).
RispondiEliminaCerto che se in parallelo la gerarchia non riprende a predicare il Regno di Cristo anche nella Società, ma predica le desistenza delle "ingerenze" clericali dalla politica, non se ne esce.
La notizia da noi circola, sì, ma non troppo. Strano, perché è abbastanza esplosiva: in breve, la Germania, dopo i fatti di Colonia, pare intenzionata a rivedere la legge sui reati sessuali; non però per inasprirla – come ci si aspetterebbe – bensì per lasciare troppe cose come stanno. Lo denunciano in particolare diverse associazioni, riunite ora nell’iniziativa «No significa no», che fanno presente come anche in futuro, dopo tutto quel è accaduto, da un lato non basterà ancora il chiaro «no» pronunciato da una vittima di abusi sessuali per far condannare uno stupratore e, dall’altro, i palpeggiamenti contro la volontà della donna resteranno privi di conseguenze gravi.
RispondiEliminaEppure potete verificare voi stessi: Corriere, La Repubblica e La Stampa hanno iniziato a raccontare l’accaduto – come provano i loro portali web – a quattro, cinque giorni di distanza. Nell’era di internet e della comunicazione istantanea, converrete, è un fatterello curioso, no? La sensazione, al di là della riforma della legge sui reati sessuali e dei fatti di Colonia stessi, è che tutto ciò si inquadri in un tentativo mediatico e politico ben preciso, che è quello – allorquando di mezzo vi sono fatti gravi imputabili a immigrati o migranti che dir si voglia – di edulcorare il più possibile la realtà, arrivando perfino ad occultarne degli aspetti; e per chi osa dissentire, subito l’accusa è di allarmismo, xenofobia e populismo: è il politicamente corretto, bellezza.
(Giuliano Guzzo)
A proposito di : "basta che l'Italia ne faccia parte come insalata di regioni ben strette ai loro campanili e difese dagli altri. A. P.
RispondiEliminaPensare ad un'Italia come insalata di regioni o di staterelli no di certo, ma riconsiderare una soluzione federalista per il nostro Paese, perché no? Oltre ventanni fà a tal riguardo ho fatte alcune mie considerazioni storiche. Se mic lo richiede, sono ben contento di inviarle lo scritto.
Alfonso, personalmente mi interessa e ringrazio. Credo però che si impongano, non solo a livello politico, altre analisi e scelte prioritarie. Quindi sul blog la chiuderei qui su questo tema, per non divagare dal focus della discussione.
RispondiEliminaMi piace molto leggere questo sito. Scopro sempre cose che non conoscevo, come la rivista Eurasia. Sono andato a vedere il sito, ma non ho compreso l'orientamento della rivista. Per favore, se Mic sapesse, potrebbe darmi un'indicazione a riguardo?
RispondiEliminagrazie molte, Carlo
Beh, anche se in ritardo, ne hanno parlato......temo sarà l'ultima volta che lo faranno, tutto deve apparire bello buono e a posto, intanto una piccola botta di conti, facendo un giretto in tutta Eurabia, il mantenimento dei fannulloni accolti da varie onlus, caritas et alia, senza alcun diritto d'asilo, costano mediamente agli stati membri dagli 800/1.200 euro al mese, vitto, alloggio, abiti nuovi, lavanderia e diaria compresi, a carico dello stato ospitante, ovviamente a carico dei cittadini, solo a Bergamo-Brescia, in un anno, sono stati polverizzati 9 mln. di euro per gente che vive a sbafo, aspetta un ipotetico visto di soggiorno o status di profugo per motivi politici, difesa da avvocati che procrastinano, appello dopo appello, e che noi tutti paghiamo sapendo già che i fannulloni resteranno sul nostro groppone. Ora, in Germania pare li vogliano fare lavorare, oltre all'obbligo di imparare la lingua, in Norvegia, paese alla fame o giù di lì, lo stato offre 10.000 corone, circa 1.000 euro, a chi volontariamente torna al paese di origine, in Danimarca sequestrano i soldi e i telefonini, in Australia stanno come ad Auschwitz più o meno, con reticolati alti 12 metri, el papa anche ieri, instancabilmente, ha perorato la causa di costoro, ben ligio al mantra diktat del NWO, in estate, mare calmo volente, ne arriveranno solo in Itaglia 6/700.000, la piccola Austria ci prende a scarponate (militari) in faccia e noi........venite, venite il circo Barnum offre posti gratis a tutti. Mi sono tenuto basso, spero non aver travalicato il famigerato Brennero e per favore, una volta tanto, drizziamo la schiena, da italioti, non aspettiamo sempre aiuti dagli stranieri, siamo già schiavizzati abbastanza e sotto turpi ricatti economici, alziamola 'sta testa, invece di bere tutto, alla fine a forza di ingozzarsi, ci si affoga. Anonymous.
RispondiEliminaStanding ovation per Anonymous !
RispondiEliminahttp://www.maurizioblondet.it/verita-regeni-hollande-grandi-affariri/
RispondiEliminaSiamo all'assurdo. La Germania censura persino Mozart per non "turbare" la Turchia.
RispondiEliminahttp://www.ilfattoquotidiano.it/2016/04/29/la-germania-censura-anche-mozart-per-non-indispettire-ankara-modificato-il-testo-del-don-giovanni/2680489/