Torniamo ad Aleppo con Marco Tosatti su La Stampa : «Uighuri ad Aleppo? Che fanno?».
E noi da che parte stiamo? Forse con la Merkel e i suoi vassalli? Ma quand'è che l'Europa (non quella dei popoli, ma quella delle Nazioni che l'hanno forgiata) si sveglia? Il problema è la cancellazione delle radici cristiane che ne sono l'anima. Altro che «Rifondare l'Europa» secondo Bergoglio, che continua a eludere la fonte da cui dovrebbero uscire tutte le scelte che riguarderanno la nostra storia futura, per allinearsi al cosiddetto «nuovo umanesimo europeo». Il problema è che persino lui, che dovrebbe custodirlo e garantirlo, espunge il fondamento 'cristiano' che lascia vagamente sullo sfondo in un'ottica di meticciamento mondialista... Al momento non abbiamo altre armi che la preghiera, il grido del cuore, il voto a chi non è "allineato" e si spera rimanga su queste posizioni.
La situazione ad Aleppo, la città ancora in larga parte difesa e gestita dal governo siriano, e assediata dalle forze jihadiste legate ad Al-Qaeda è sempre più drammatica; come raccontano, numerose voci di operatori cristiani che cercano di alleviare le sofferenze della popolazione.
Nella sostanziale indifferenza della maggior parte dell’informazione mondiale, schierata contro Assad. I francescani di Terrasanta hanno dei fratelli nella zona, e Terrasanta.net pubblica un reportage breve ma interessante sui bombardamenti - non a scopi militari, ma diretti contro la popolazione civile – di numerosi quartieri dell’Aleppo governativa, che stanno continuando da giorni.
Nell’articolo che vi consigliamo di leggere anche perché servirà ad equilibrare le informazioni che normalmente vengono passate dagli organi di informazione, in particolare televisivi, c’è una parte che riportiamo, e che ci sembra estremamente interessante.
Eccola:
“Intanto vengono confermate le voci secondo cui 5 mila jihadisti sarebbero entrati dalla Turchia in Siria e si sarebbero attestati a Idlib e nelle periferie di Aleppo. Tra di essi, massiccia la presenza di combattenti jihadisti del Partito islamico turkmeno, che hanno ricevuto munizioni ed armi dal Fronte di Al Nusra e dai Soldati di Al Aqsa composto da siriani e da altre nazionalità. Sarebbero turchi uiguri cinesi, che hanno fissato il loro quartiere generale nel villaggio di Al Bawabiya (a sud ovest di Aleppo, a due chilometri dall’autostrada che conduce a Damasco). Di fronte alla ferocia di questi nuovi combattenti musulmani, agli abitanti non restano che due possibilità: o unirsi alla loro causa o intraprendere un lungo e doloroso esodo”.
Da quella di chi paga di più. Come sempre. Spagna o Franza, purché se magna.
RispondiElimina
RispondiEliminaGli uiguri ad Aleppo. Riflessioni.
Le notizie fornite dai francescani sono senz'altro attendibili. Esse dimostrano come la situazione siriana resti sempre difficile, nonostante l'intervento russo, decisivo per tanti aspetti fondamentali. Si sa, i turchi considerano "turchi" tutte le etnie a loro affini, che si estendono orizzontalmente, dall'Anatolia all'Asia Centrale, sino alla Mongolia e alla Cina occidentale, zona desertica. Con l'esclusione dell'Anatolia al tempo ancora bizantina, era piu' o meno l'impero di Genghis Khan. La spinta turca verso Ovest e verso l'Europa tramite i Balcani, caduto il baluardo bizantino, ha trovato un ostacolo insormontabile prima nell'Austria asburgica (e suoi alleati polacchi e ungheresi) poi nello Stato russo: spinta geopolitica da Nord contro spinta turca nel senso sopra visto. Di nuovo i russi, dopo la caduta del comunismo, si trovano per esigenze innanzitutto geostrategiche a combattere contro l'espansionismo turco-mussulmano. E si riproducono, per alcuni aspetti, antichi schieramenti e contrapposizioni in ambito islamico: cosi' la Persia shiita, da sempre nemica mortale dei Turchi sunniti, di nuovo combatte contro di loro in Siria appoggiando la setta alawita (shiita) locale, quella degli Assad, governo legittimo sotto assedio, abbastanza tollerante verso i cristiani. L'arrivo degli uiguri si puo' inquadrare, oltre che nella dimensione internazionale dell'attuale terrorismo islamico, anche nella dimensione internazionale della "turanicita'", dall'Anatolia alla Cina, come si e' detto.
Nel quadro operano anche altre componenti, e' ovvio, che lascio fuori. Ci troviamo di fronte ad uno snodo storico estremamente grave, un vulcano infernale di aspirazioni plurisecolari al dominio universale (quelle turche, intrecciate a quelle islamiche tradizionali, entrambe capaci di manovrare sapientemente guerra, guerriglia, "immigrazione", investimenti). Come risponde la Gerarchia cattolica? Con le incredibili saporose e superficiali uscite di Papa Bergoglio, il quale, a mio avviso, sembra terrorizzato dalla paura! Ma gli altri? Cardinali, vescovi, anche semplici preti..Sono ancora capaci di pensare o l'"aggiornamento" della fede ha loro (per punizione divina) ottenebrato il cervello al punto da renderli completamente ciechi di fronte a quello che sta succedendo, e che, per i cristiani del Medio Oriente, si e' visto essere una tragedia tale, da invocare non una ma dieci Crociate tutte assieme? O forse se la fanno sotto e basta, per dirla al modo del popolo, sempre poco istruito il popolo, si sa? historicus
Valentina 15:11
RispondiEliminaCome fare in modo che non sia così?
http://www.tv2000.it/blog/2016/05/06/sabato-7-maggio-2016-alle-13-25-e-alle-20-30-su-tv2000-e-alle-ore-19-su-inblu-radio-la-puntata-di-soul-con-abou-khazen/
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=rdQzNmtS2-U
RispondiEliminaJaphet,
RispondiEliminastudiando bene la Storia e ponedosi domande, spegnere la TV e leggere siti "alternativi" , non seguire la corrente, studiare le lingue così da leggere testi ed ascoltare commenti in originale, usare la propria intelligenza , raziocinio e facoltà logiche, chiedersi sempre "perché" ed " a chi giova", revisionare il passato per comprendere meglio il presente, viaggiare , se si può, all'estero e cercare di battere strade non da turista medio in viaggio organizzato, ma soprattutto cercare di osservare la realtà " sub specie aeternitatis", sotto la quale non si sacrifica la propria dignità e moralità pur di mangiare, Spagna o Franza che sia.
Nella fattispecie basta conoscere unpo' la storia della Turchia per capire che razza di spregiudicato autocrate sia Erdogan, che per altro non ne fa mistero, e chiedersi come a un paese ancora arretrato socialmente e culturalmente che se ne fa un baffo dei "nostri valori", sia stato concesso di entrare nella NATO, e già prima era amato dalle Potenze occidentali, e non certo solo in funzione anti URSS.
Per esempio chiedersi anche perché per decenni non si è parlato del genocidio armeno- qnxo ancora si discute se si sia trattato di genocidio o no - e mentre si celebra e si fa studiare ( male) la Shoah, non si fa altrettanto con quello. Cui prodest ? Cui prodest Erdogan e gli Uiguri ?
Perché infine noi Italiani, in generale, dovremmo smettere di guardarci l' ombelico e di preoccuparci solo del nostro "particulare" ed occuparci amche di ciò che non ci tocca personalmente. O almeno cosi crediamo.
Da Libero di oggi: "I cristiani iracheni imbracciano le armi contro lo stato islamico e per la prima volta non solo infliggono una dura sconfitta militare ai terroristi, ma riescono a riconquistare città e villaggi caduti sotto il controllo dell'Isis". Per la verità, non è la prima volta: milizie cristiane sono da tempo in azione in Siria e in Iraq per la difesa dei loro villaggi e della loro fede.
RispondiEliminaPerò è confortante sapere che, nonostante l'indifferenza e i silenzi papali sulle persecuzioni dei cristiani, nonostante il chiaro atteggiamento filo-islamista del pontefice, che si è espresso favorevolmente riguardo all'invasione araba dell'Europa, nonostante il suo conclamato relativismo e irenismo, ci siano cristiani disposti ad imbracciare le armi per difendere la fede di sempre. Roma, la vile, tace, ma sul limes qualcuno resiste. Noi con chi stiamo?
RispondiElimina@ Turchia, perche' e' entrata nella NATO
Non e' che ai turchi sia stato "concesso" di entrare nella NATO sulla base di chi sa quali interessi non dichiarati. Li vollero a suo tempo gli Americani e c'era poco da discutere. L'Anatolia era un bastione strategicamente indispensabile per il controllo del Mediterraneo orientale, del Medio Oriente e per contenere la spinta espansionista della Russia, non solo verso il Mediterraneo ma anche verso il Golfo Persico. All'epoca pero' la Russia era l'UNione Sovietica di Stalin, un avversario che incuteva un'enorme paura, armatissimo e spregiudicato oltre ogni dire. Chi non e' piu'giovane se lo ricordera' bene. Adesso l'immagine autentica di quel periodo si e' sbiadita. Ma sarebbe sbagliato reinterpretarlo alla luce delle categorie e situazioni odierne.
I Turchi mandarono un battaglione nella Guerra di Corea (1950-53) che si batte' molto bene, soprattutto negli assalti di fanteria,impressionando notevolmente gli Americani. Historicus
Bel servizio giornalistico de occhidellaguerra.it da Aleppo appena ripreso da pochi minuti da Il Giornale. Guardando il seppur breve video e le foto tutto pare distrutto, una visione apocalittica..ma poi si viene a sapere dal giornalista che i residenti rimasti cercano comunque di condurre seppur faticosamente una vita il meno timorosa possibile, uscendo, incontrandosi, dandosi aiuto reciproco...il muezzin intona la preghiera della sera - dice il giovane reporter - e i cristiani "rispondono" con il Padre nostro ad alta voce.
RispondiEliminahttp://www.occhidellaguerra.it/aleppo-avere-un-jihadista-per-vicino/
Ho in coda per la pubblicazione una bella e interessante intervista al vescovo di Aleppo ripresa dolo stesso sito.
RispondiEliminadallo stesso sito...
RispondiEliminaA ferro e fuoco la culla della civilta'occidentale
RispondiEliminahttp://www.ilgiornale.it/news/mondo/grecia-approva-misure-austerit-scontri-davanti-parlamento-1256084.html
La Grecia è a ferro e fuoco da anni, ormai, poco meno che alla fame, ma non frega niente a nessuno, e soprattutto alle anime belle alla Boldrini, REnzi, Schulz, Bergoglio, Mattarella...
RispondiElimina