Pagine fisse in evidenza

martedì 19 luglio 2016

Islam, l’arcivescovo: siamo sotto attacco, occorre reagire uniti

Monsignor Negri e il sondaggio di Noto: i musulmani accettino leggi e valori: «Accoglienza non è integrazione» 
Ferrara, 18 luglio 2016 – «L’equivoco secondo cui basta accogliere per integrare ha mostrato la sua totale inconsistenza». Dal suo buen retiro di Celle Ligure, Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara e Comacchio, non cede al politicamente corretto.

Dal sondaggio realizzato da Ipr Marketing risulta che il 54 per cento degli italiani ritiene i musulmani poco o nulla propensi a integrarsi: concorda?

«Un conto è accogliere, un altro è integrare. L’integrazione ha bisogno di reciprocità: si integra chi vuole essere integrato. E poi serve un’intesa di fondo su leggi e valori. Non avremo mica paura a dire che la società è retta da leggi! La mia diocesi è assalita e si lascia assalire perché è un popolo ospitale, ma l’ospitalità fatta in questo modo non creerà alcuna vicinanza. Poi ci stupiamo se chi non è integrato, perché non è aiutato o non si è lasciato integrare, commette i crimini orribili cui stiamo assistendo».

Lo stesso sondaggio rivela che, dopo gli ultimi attacchi terroristici, il 70 per cento dei giovani è preoccupato del futuro.

«Un dato che mi colpisce ma non vedo tracce consistenti di una preoccupazione che tocchi il fondo della questione: se riguarda la necessità di cambiare il nostro stile di vita, si tratta di una preoccupazione che vale in ogni tempo di crisi. Qui la questione è più radicale e cioè che siamo di fronte a un attacco frontale alle radici della nostra esistenza».

Quali i punti da chiarire per una vera integrazione con l’Islam?

«Formulata in termini ragionevolmente minimalisti, al centro ci sia almeno una concezione condivisa del valore della persona, della sua libertà e della sua dignità! Ci sono regole di fondo alle quali sottostare, altrimenti non ci si incontra. Senza questo, è inutile far scrivere con i gessetti colorati ai bambini di Bruxelles che ‘noi siamo forti e vinceremo’».

Secondo lei siamo di fronte a un conflitto di civiltà?

«Non sono in grado di dirlo. Io da vescovo ho la responsabilità di far rinascere il senso della fede perché essa accompagna a vivere la vita in modo dignitoso anche in circostanze terribili. Il punto è che abbiamo ammazzato Dio nel cuore degli uomini».

Non mi sembra manchi il senso religioso: questi terroristi agiscono invocando Allah!

«Ma questa professione di fede potenzia intelligenza, cuore e sensibilità dell’uomo? Rispetta la posizione altrui? Una religione che limita la libertà degli altri io non la chiamo neanche religione. Una ideologia che pone come missione la distruzione dell’altro non ha la dignità di essere considerata una forma di cultura».

Si tratta di schegge impazzite?

«Non ho la competenza ma di fronte a queste migliaia di morti, in uno stillicidio di attentati che va avanti da anni, dico solo: reagiamo uniti».

Non crede sia un errore minimizzare la componente islamica o islamista degli attentatori?

«Mi diceva un amico gesuita: ostinarsi a trattare il cancro come fosse un raffreddore rende responsabili della malattia. Serve il coraggio di dire le cose col loro nome».

Crede anche lei, come il rabbino Laras, che l’Occidente sia ‘fiaccato e inavvezzo a considerare il ricorso alla forza legittima’?

«Laras è uomo di grande cultura e formula ciò che io ho detto tante volte: l’Occidente ha più paura della religione cristiana e dell’ebraismo, che lanciano ponti, che dell’Isis».

Cosa fare, dunque?

«Faccio totalmente mia la ludicissima lettura di Laras che ho letto sul Qn: siamo circondati da mediocrità a tutti i livelli, non ci sono più leader che rappresentino le istanze profonde dell’uomo e della società. Siamo sotto un attacco radicale al quale bisognerebbe rispondere con una ripresa di coscienza della propria identità umana, prima che cristiana. Non vedo questo. E il profluvio di cose inutili dette da molte delle presunte autorità in questi giorni lasciano il tempo che trovano».

Cristiano Bendin si Il resto del Carlino

15 commenti:

  1. Mons. Luigi Negri, è una persona prudente e moderata, che guarda alla realtà con occhio sereno, non distorce la realtà dei fatti, non li amplifica, anzi, semmai si comporta da persona rispettosa anche dell'avversario dichiarato che non ci rispetta. Anzi quando dice che chi viene in casa nostra deve rispettare l'altro che l'accoglie, mi piacerebbe che dicesse anche che l'altro è tutt'uno con la fede bimillenaria che professa, che valutasse in un confronto razionale, non razionalistico, il raffronto fra i suoi assoluti e l'apertura all'altro nella sua fede.
    Ma questo con i mussulmani è possibile o è come come appare totalmente utopico trattandosi di persone che non hanno, quando si parla di fede, gli strumenti per confrontarsi?
    Certo a questo punto, bisogna essere categorici, per difendere la nostra fede la nostra cultura la nostra gente, le nostre famiglie.
    A questo punto è onesto dire con franchezza: "Tu vieni in casa nostra, per tue necessità, se non sei disposto a rispettarci e, come sarebbe umano, con un minimo di gratitudine pure è opportuno che tu cerchi altrove non qui e l più presto il luogo in
    cui stabilirti. Magari in Arabia Saudita, terra vasta e spopolata, luogo d'origine della tua credenza religiosa. La ed in altri paesi islamici, dovresti essere accolto a braccia aperte. Non qui!

    RispondiElimina
  2. Sono più spesso i laici o le autorità laiche a difendere la fede e la nostra identità più che i preti e i vescovi.

    Tre giorni dopo l'appello di Francesco Moraglia, il consiglio regionale dice sì alla modifica della legge regionale sulle "norme in materia di paesaggio". L'assessore Donazzan: "Abbiamo il dovere di governare questo tempo, che ci richiama a emergenze legate all’islam. Questo è un dibattito ideologico, giustamente ideologico, lo rivendico"
    
    Schiaffo del governatore del Veneto Luca Zaia e dell’ex leghista Flavio Tosi, sindaco di Verona, al Patriarca di Venezia Francesco Moraglia, presidente della Conferenza Episcopale Triveneta. Tre giorni dopo l’appello del prelato a fermare la legge anti-moschee del Veneto, il consiglio regionale ha tirato diritto e ha approvato a maggioranza la nuova norma che impone vincoli alla nascita di nuovi luoghi di culto, segnatamente di fede islamica. La parola moschea nel provvedimento non è citata, ma il riferimento è piuttosto ovvio, considerando anche la natura del dibattito che si è svilupppata lunedì fino a tarda sera a Palazzo Ferro Fini a Venezia....

    RispondiElimina
  3. Segue
    ...."Parigi e Bruxelles ci dimostrano cosa accade quando non si regolamentano i momenti di preghiera che sono, per i musulmani, anche momenti di aggregazione. Vogliamo aspettare che accada ciò che è accaduto in quelle città? Lo sapete che proprio da un centro di preghiera del piccolo Comune di Ponte nella Alpi, nel Bellunese, sono stati reclutati dei combattenti partiti per il jihad?”.
    .....
    La nuova legge rispetta i luoghi di culto cattolici....

    Da ilfattoquotidiano

    RispondiElimina
  4. è opportuno che tu cerchi altrove non qui e l più presto il luogo in cui stabilirti. Magari in Arabia Saudita, terra vasta e spopolata, luogo d'origine della tua credenza religiosa. La ed in altri paesi islamici, dovresti essere accolto a braccia aperte. Non qui!

    Quanto mai opportuno ma purtroppo non realizzabile perché il fenomeno è pilotato dalle note forze sovranazionali... l'unica resistenza possibile è difendere e diffondere i nostri valori, quelli della nostra fede.

    RispondiElimina
  5. A parte l'essere sotto attacco ecc. sono proprio le istituzioni tra cui la Chiesa in prima fila a dare un attestato preventivo di impunità ai nuovi venuti considerati "buoni a prescindere", "intoccabili a prescindere" e "favoriti a prescindere" discriminando invece pesantemente gli indigeni. Chiesa & Istituzioni di fatto con le loro azioni ed i loro atti dicono ai suddetti nuovi arrivati indipendentemente dal loro comportamento: "Fate quello tutto quello che volete. Nessuno è autorizzato a chiedervi conto del vostro comportamento".
    Miles

    RispondiElimina
  6. Certo Mons. Negri non si spertica in lodi per l'accoglienza, ma non mi pare che sia così coraggioso in quel che dice. Dire che chi qui viene accolto deve accettare le nostre regole e i nostri valori (e qui bisognerebbe aprire un capitolo lungo un libro) è il minimo da dire in nome del buon senso. Ma che ne facciamo di quelli che di questi "valori" non ne vuole nemmeno sentire parlare, che rivendica spazi di alterità che vuole imporre anche a altri. E che ne facciamo di quelli che "il multiculturalismo è una ricchezza" dove per multiculturalismo vuol dire concedere riconoscimenti alla poligamia, alla sottomissione femminile , a corti di giustizia extragiudiziali, a stili di vita di rapina e sfruttamento sociale? Ecco mi piacerebbe che oltre alla denuncia ci fosse anche la proposta di una soluzione.

    RispondiElimina
  7. È toccato alla Germania19 luglio, 2016 20:28

    http://www.ilgiornale.it/news/germania-video-dellafgano-lascia-vi-combatter-fino-morte-1286760.html

    RispondiElimina
  8. Conseguenze della situazione in Turchia.

    DUE CHIESE ATTACCATE. Come riportato da Sat7Turk, a Trebisonda è stata attaccata la chiesa di Santa Maria, quella dove il 5 febbraio di 10 anni fa è stato ucciso brutalmente don Andrea Santoro. Il secondo attacco è avvenuto invece nella chiesa protestante di Malatya, la città dove nel 2007 furono sgozzati tre cristiani evangelici. Il 16 luglio, dunque, le finestre di quest’ultima chiesa sono state prese a sassate, mentre a Trebisonda un gruppo di persone ha cercato di forzare la chiesa ma sono scappate quando i vicini musulmani hanno lanciato l’allarme.
    «POLITICA DELL’ODIO». Paolo Bizzeti, nuovo vicario apostolico di Anatolia, ha dichiarato: «Bisogna cercare di capire quali sono le cause del malessere all’origine del golpe fallito. Anche se la stragrande maggioranza delle persone è sicuramente pacifica e vive tranquillamente, non si può però negare che in questi ultimi tempi è stata praticata una politica dell’odio, dello scontro e questo evidentemente a un certo momento porta a una deflagrazione più grande».

    RispondiElimina
  9. Interessante, prima del 'golpe'

    http://www.campariedemaistre.com/2015/04/erdogan-il-papa-e-la-fine-della-turchia_17.html?m=1

    RispondiElimina
  10. sarebbe anche importante mettere fine alla parola integrazione, se utilizzata come fine a sé stessa: perché l'integrazione esiste soltanto quando ci sono due soggetti che si riconoscono reciprocamente come detentori di pari diritti. Purtroppo così non è: a differenza di quanto predicano i vari Hollande, Renzi, Obama o Merkel, questo pensiero non è condiviso né dagli integralisti islamici e nemmeno da un'intera comunità la quale si considera superiore alle altre.
    Oggi l'Europa e l'Occidente sono in guerra, ma non contro il Daesh o gli altri gruppi terroristici: contro sé stessi. A Nizza, sotto le ruote del "camion kamikaze" sono finiti 84 sfortunati e insieme a loro anche l'idea di solidarietà, integrazione, inclusione e immigrazione (incontrollata). Ad ogni scoppio di bomba nelle nostre piazze, nei nostri locali pubblici, nei nostri aeroporti più delle macerie materiali fanno male quelle morali di una civiltà che ha perso il contatto con i propri valori fondanti. Il rischio ormai acclarato è che l'intero Occidente degradi in un mondo fatto di nichilismo e relativismo, dove qualunque minoranza organizzata riesce ad avere sempre ragione.

    RispondiElimina
  11. Hic manebimus optime !20 luglio, 2016 10:50

    Se la notizia e' vera :

    Ahh che pacchia ! E chi se ne va piu' da questo paese ..
    http://www.ilgiornale.it/news/politica/migranti-occupano-residenza-anziane-1286834.html

    Fuori i caldi e dentro i freddi !

    RispondiElimina
  12. Nessun paese può diventare Stato membro dell’Ue se introduce la pena di morte”, dicono in riferimento al sultano turco che vorrebbe reintrodurla nel suo sultanato. Se invece si sostiene l’islamizzazione del continente, se invece si riempiono le città europee di moschee e di muezzin, se invece si chiede (e si ottiene) la censura dei comici tedeschi, per giunta costringendoli a vivere sotto scorta, se invece si nega il genocidio armeno dileggiando al contempo il Santo Padre, si può diventare stato membro dell’Ue. San Tommaso, oggi l’unico criterio davvero essenziale per diventare stato membro dell’Ue è la disponibilità a calpestare millenni di filosofia e teologia cattoliche.
    (Camillo Langone)

    RispondiElimina
  13. ...Monsignor Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara, ha invitato i cristiani a «non puntellare l’impero», a preoccuparsi di costruire comunità che riconoscano la signoria di Cristo, come fecero i primi cristiani che vivevano all’interno dei confini dell’impero romano.

    È la scelta che fece San Benedetto, così ricca di conseguenze felici per l’intera Europa. Mi permetto di andare oltre e di aggiungere che come allora anche oggi i cristiani devono fare ciascuno la propria parte, qualunque essa sia. Il Console Stilicone, di origini barbare, si prodigò, fino a quando venne assassinato da una congiura “interna“, per difendere l’Impero e le stesse comunità cristiane che stavano sorgendo ovunque. Come lui, anche San Severino Boezio cercò di migliorare la situazione dell’impero collaborando e consigliando il re degli Ostrogoti Teodorico, e poi trovando la morte con l’accusa di tradimento da parte del re che aveva affiancato. Il suo posto venne preso da un altro grande cristiano, Cassiodoro, a conferma della confusione dell’epoca, simile alla nostra, quando un mondo stava per morire, il grande impero romano, come oggi sta per morire il grande Occidente, che nel bene e nel male ha influenzato ogni nazione del mondo.

    Eppure anche oggi i cristiani non si devono rassegnare. La speranza, come ricorda l’arcivescovo di Ferrara sul Giornale, si fonda su una Promessa che non verrà meno. Come allora, anche oggi ciascuno continui a fare bene la sua parte ovunque si trovi, nelle istituzioni come ai margini della società. E quando i cristiani rischiano di dividersi fra coloro che vogliono combattere per difendere quel poco di umano che rimane nel nostro mondo e coloro che ripropongono una scelta di disimpegno da ogni forma di contrapposizione, entrambe le parti si ricordino che il cristianesimo è la religione dell’et et e non quella dell’aut aut.
    http://www.iltimone.org/34941,News.html

    RispondiElimina
  14. " Nessun paese può diventare Stato membro dell’Ue se introduce la pena di morte”,

    Che ipocriti !!!

    Come se non l'avessero gia' introdotta la pena di morte in Europa i senzaDio / o i cattolici nonpraticanti /o i cattolici praticantiamodoloro /o i diversamente cattolici !!!
    Dove lo mettiamo l'aborto favorito perche'...,perche'.....,.una motivazione si trova sempre ; l'eutanasia mascherata da finto bene perche'...,perche'...., una motivazione si trova sempre ; la istruzione sessuale dalla culla ( in morte degli innocenti ) alla tomba perche'.....una motivazione si trova sempre ; e questi orrori perpetrati su vittime inermi ( in questo caso Sacerdoti malati , non piu' in grado di difendersi ) : http://www.riscossacristiana.it/firenze-viaggio-tra-gli-orrori-di-vinicio-catturelli/

    Non era questo che voleva l'Italia sessantottina ? Finalmente la liberazione dai tabu' !!! Quella Chiesa che tanto disturbava tace .Sì qualcuno ancora bofonchia ma chi ci fa piu' caso in tutto questo frastuono . Siamo in festa ,il popolo e' in festa (festa festa oggi e' domenica ..), torniamo dalla Messa festeggiando festeggianti . Non c'e' piu' il senso del peccato , non c'e' piu' il peccato , tutto e' lecito !!!
    Tranne la pena di morte !!!

    RispondiElimina
  15. "La massoneria, ecco il nemico" (Papa Leone XIII)
    https://gloria.tv/video/H7D1dzRJtrkZKvoyqStf5sdu4
    Testimonianza in presenza di Mons.Luigi Negri

    RispondiElimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo l'approvazione di uno dei moderatori del blog.