Ora, come potranno invocarlo senza aver prima creduto in lui? E come potranno credere, senza averne sentito parlare? E come potranno sentirne parlare senza uno che lo annunzi? E come lo annunzieranno, senza essere prima inviati? Come sta scritto: Quanto son belli i piedi di coloro che recano un lieto annunzio di bene! (Rm 10, 14-16)
Vi invito a leggere attentamente la riflessione che segue del lettore "Tralcio" che estraggo dalla pagina dedicata al Card. Caffarra sull'Amoris laetitia. Per l'edificazione di tutti. Evidenzio la conclusione, ineludibile, che abbraccia anche l'orizzonte più ampio del dramma epocale che stiamo vivendo. Ma è bene arrivarci attraverso l'intero percorso di Grazia ascoltata e condivisa.
Ma come ha recentemente scritto Camillo Langone, come fai a "integrare" se sei disintegrato tu? E che senso ha integrare chi non ha proprio nulla da ammirare nella nostra disintegrazione? La Bibbia è piena di accoglienza, proprio perché è forte di una tradizione con la quale accolgo. Ma chi apre a tutto, al massimo accoglierà in un centro commerciale. Che non è una casa. Tanto meno l'abitazione dello Spirito Santo.
Il sesto comandamento non è più o meno importante degli altri: ma è uno dei dieci.
A volte ci sono delle riflessioni che squarciano le nubi più fitte.
Vi propongo quella che debbo a un monaco vissuto tra X e XI secolo, san Simeone, teologo e mistico.
Capita di prendere parte a discussioni sui comandamenti e a qualcuno può sembrare di “difenderli” dalle interpretazioni di chi è più aperto alle concessioni. Per contro c'è anche chi rifiuta una religione che dia troppa enfasi ai comandamenti.
San Simeone spiega che nessuno di noi difende i comandamenti di Dio, ma che al contrario sono proprio i comandamenti di Dio a difendere noi!
Dio ci ha dato i comandamenti, come tutti i suoi doni, per il nostro bene, non per un bisogno Suo!
Siamo segnati da una natura ferita e decaduta a causa del peccato. Siamo raggiunti dall’immensa grazia di Dio che con il battesimo ci eleva a propri figli adottivi. Colmati di questo dono, siamo esposti agli attacchi del nemico invidioso e avido di tanta grazia. Nessuno di noi da solo potrebbe uscire dal proprio stato di malattia e povertà; ma anche nella nuova condizione, ogni perdita delle ricchezze donateci senza alcun nostro merito ci vedrebbe debitori di valori che non potremmo mai restituire con le sole nostre forze.
Siamo stati redenti al prezzo del sangue di Gesù!
I comandamenti costituiscono il baluardo che ci protegge dal nemico, il ladro della grazia. È lui il ladro del paradiso, fin dall’origine. È lui il signore di un mondo terreno che vorrebbe senza Dio, anticamera dell’inferno eterno.
Basta che venga meno anche soltanto uno dei comandamenti e la breccia prodottasi nel muro di cinta del castello interiore è sufficiente a perdere tutto: non ha alcun senso essere “d’accordo” o “zelanti” su nove e poi essere “aperti” su uno…
La fragile anfora che contiene le grazie di Dio si svuota anche per un solo foro e non soltanto mandandola in mille pezzi.
Già succede di "cedere" perché vinti dalla tentazione. Ma è grave smontare pezzi della cinta difensiva, aprendo al nemico che vuole divorarci! Ancor più grave che a farsi paladini di un simile modo di ragionare siano dei "pastori di anime"!
I comandamenti sono la nostra difesa dal male. Una difesa tanto più resistente, quanto maggiore è la catechesi che riceviamo nel riconoscerli meritevoli di questa considerazione. Beato chi incontra pastori zelanti che sappiano insegnarlo e non dei semplici addetti, che si limitano a dire di essere credenti e confessano una fede senza farsi troppi nemici e problemi, evitando di cacciarsela più di tanto nel detestare il peccato. Quanti pastori oggi sono solo dei “credenti" nel "far ponti".
Il sacramento del perdono muove dalla Volontà di Dio di salvarci dal male, ma abbisogna della giusta disposizione di chi chiede perdono e di chi amministra il sacramento. Altrimenti è una “recita giuridica”, l’illusione di un rito magico che non trasforma il cuore del peccatore e non ripristina la muraglia sgretolata dal peccato, una spiritualità pura di cuore che “vede Dio”, facendoci più forti contro le “potenze invisibili” che attentano al nostro vero bene, nell'anima e nel corpo.
Ma come ha recentemente scritto Camillo Langone, come fai a "integrare" se sei disintegrato tu? E che senso ha integrare chi non ha proprio nulla da ammirare nella nostra disintegrazione? La Bibbia è piena di accoglienza, proprio perché è forte di una tradizione con la quale accolgo. Ma chi apre a tutto, al massimo accoglierà in un centro commerciale. Che non è una casa. Tanto meno l'abitazione dello Spirito Santo.
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RispondiEliminahttps://gloria.tv/video/zzeRtuKTc9iPLeTKcnBbKmrVr
Per la prima volta dal 1957 la nuova edizione del Rituale Romanum, che contiene il Benedizionale e tutti i Sacramentali, incluso il Rito degli Esorcismi, del Battesimo, della Confermazione, della Penitenza, del Santissimo Sacramento dell'Eucaristia, del Matrimonio, delle Esequie, delle Processioni della Chiesa Cattolica in latino. Imprimatur di S.E. Mons. Gregor Maria Hanke OSB. Questa edizione contiene e utilizza la classica traduzione latina dei Salmi della Vulgata.
"Chi prega in latino prega due volte" (Zenone da Verona)
http://www.ilsussidiario.net/News/Cronaca/2016/7/21/SAN-LORENZO-DA-BRINDISI-Santo-del-giorno-il-21-luglio-si-celebra-san-Lorenzo-da-Brindisi/715597/
RispondiElimina"Anche oggi la nuova evangelizzazione ha bisogno di apostoli ben preparati, zelanti e coraggiosi, perché la luce e la bellezza del Vangelo prevalgano sugli orientamenti culturali del relativismo etico e dell’indifferenza religiosa, e trasformino i vari modi di pensare e di agire ."
“il momento della preghiera è il più importante nella vita del sacerdote, quello in cui agisce con più efficacia la grazia divina, dando fecondità al suo ministero. Pregare è il primo servizio da rendere alla comunità. E perciò i momenti di preghiera devono avere nella nostra vita una vera priorità... Se non siamo interiormente in comunione con Dio, non possiamo dare niente neppure agli altri. Perciò Dio è la prima priorità. Dobbiamo sempre riservare il tempo necessario per essere in comunione di preghiera con nostro Signore”.
http://w2.vatican.va/content/benedict-xvi/it/audiences/2011/documents/hf_ben-xvi_aud_20110323.html
Oggi si fa memoria di S.Maria Maddalena e volevo portare alla nostra riflessione questi due articoli che ne parlano . Veramente l'aria che tira e' quella che per essere per "forza" uniti la Chiesa Cattolica debba abbassarsi agli "eretici " e non viceversa , così facciamo un bel girotondo . Escludere la Madonna dal piano di salvezza di Dio sarebbe l'ultima follìa , sarebbe colpire la Sua pupilla , la classica goccia che fa traboccare il vaso della Pazienza di Dio .
RispondiEliminaL'eresia modernista si sta avventando con accanimento contro tutto ciò che è cattolico, tra cui la devozione alla Madonna.
http://cordialiter.blogspot.it/2016/07/il-modernismo-attacca-la-devozione.html
https://gloria.tv/article/JHzEh6WES8YSK9FFex23HBYsY
Papa Benedetto ha sempre messo l’accento sulla preghiera come strumento per chiedere al Signore la nostra unità, lasciando a Lui il come e il quando essa si potrà realizzare .( Betlemme, 13 maggio 2009 )
Noi da soli non possiamo un bel niente , facciamo solo sfracelli , ficchiamocelo una buona volta in zucca ! ( Commento mio )
Sulla festa della Maddalena, relativo prefazio, annessi e connessi, ho in preparazione un articolo.
RispondiEliminaScusate , sentivo il bisogno di respirare .
RispondiEliminaAhh! Un po' dell'aria dei nove Cori Angelici !
https://www.youtube.com/watch?v=ZBbLX2kkny8
https://www.youtube.com/watch?v=V7l517BNCts
Cara chitarra , e' giunta l'ora di uscire dalle Chiese per tornare da dove sei venuta .
Raus !
La musica per la Sacra Liturgia deve possedere tre qualità: Santità, bellezza e universalità.
RispondiEliminaLettera Pastorale vescovo Mons. Alexander Campione (ora Arcivescovo di Portland), anno 2013 .
http://www.lafedequotidiana.it/musica-sacra-un-vescovo-statunitense-emana-nuove-direttive-per-luso-della-musica-sacra/
Grazie a Dio che non ci abbandona mai e suscita sempre nuove anime fedeli .