Pagine fisse in evidenza

giovedì 13 settembre 2018

Ripristiniamo le Preci Leonine - a cura di Fabrizio Giudici

La Chiesa Cattolica sta vivendo un momento di crisi epocale: prelati come il card. Eijk, il card. Burke o Mons. Georg Gänswein hanno recentemente menzionato la “prova finale che dovrà attraversare la Chiesa” che “scuoterà la fede di molti credenti” prima della venuta di Cristo, descritta dal paragrafo 675 del Catechismo. I ricorrenti scandali sessuali che coinvolgono parti rilevanti del clero sono parte di questa prova.

Ogni fedele è chiamato a testimoniare e ad agire secondo le proprie capacità, ma al fondamento di tutto è necessaria la preghiera; una preghiera che sia consapevole che la battaglia “non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti” (cfr. San Paolo, Lettera agli Efesini).

Leone XIII ebbe una visione profetica dell’attacco che Satana avrebbe portato alla Chiesa e formulò delle preghiere da recitare al termine della Santa Messa: le “Preci Leonine” [qui], tra le quali è nota l’invocazione a San Michele Arcangelo.
San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia contro le malvagità e le insidie del diavolo, sii nostro presidio. Ti preghiamo supplici: che il Signore lo comandi ! E Tu, Principe della milizia celeste con la potenza che ti viene da Dio, ricaccia nell'inferno satana e gli altri spiriti maligni, che si aggirano per il mondo a perdizione delle anime.
Amen
Sancte Michaël Archangele, defende nos in proelio; contra nequitiam et insidias diaboli esto praesidium. Imperet illi Deus, supplices deprecamur: tuque, Princeps militiae caelestis, Satanam aliosque spiritus malignos, qui ad perditionem animarum pervagantur in mundo, divina virtute in infernum detrude.
Amen.
Negli anni ’60, purtroppo, questa tradizione fu interrotta. Giovanni Paolo II chiese di ripristinarla, almeno nelle preghiere personali. Ora alcuni vescovi americani, come mons. Caggiano di Bridgeport (Connecticut, USA), hanno dato disposizioni perché sia di nuovo recitata dopo la Messa; e alcuni laici si stanno adoperando affinché anche gli altri vescovi statunitensi facciano altrettanto.

Crediamo che questo debba avvenire in tutto il mondo, anche in Italia.

Per questo abbiamo preparato una petizione su Change.org
rivolta ai vescovi italiani, il cui testo è riproposto in calce.

PS Oltre ad apporre la propria firma, chiediamo ai singoli fedeli, se possono, di attivarsi personalmente presso il proprio parroco e/o il proprio vescovo.
Eminenze Reverendissime, Vescovi delle diocesi italiane,
siamo laici di varie parti d’Italia.
Ormai tutta la Chiesa Cattolica è a conoscenza delle rivelazioni sugli scandali sessuali accaduti negli Stati Uniti e in altre parti del mondo. Il Santo Padre ha raccomandato la preghiera e atti di penitenza: in riparazione dei peccati e degli abusi del clero e perché le vittime siano risanate.
Alcuni vescovi americani, come mons. Caggiano della Diocesi di Bridgeport, hanno ripristinato, dopo la fine della Messa, la recita della preghiera a San Michele Arcangelo, parte delle Preci Leonine formulate da Leone XIII.
Chiediamo umilmente alle Eminenze Reverendissime a capo delle nostre diocesi di imitare questa iniziativa benemerita: dunque vi preghiamo di ripristinare la recita delle Preci Leonine al termine della Messa.
In Cristo. 

31 commenti:

  1. Comunque, possiamo ripristinarle di nostra iniziativa, inserendo abitualmente (come faccio da molto tempo) la Preghiera a San Michele Arcangelo nel nostro ringraziamento finale...

    RispondiElimina
  2. E'da più di un anno che quando vado alla S. Messa al termine della celebrazione mi inginocchio accanto ad una statua della Vergine e recito nella lingua universale della Chiesa le preghiere Leonine alla Beata Vergine, a Dio, a San Michele Arcangelo, al Sacro Cuore di Gesù. Sono certo che se nelle Chiese questa abitudine venisse ripristinata quanti demoni sarebbero ricacciati nell'abisso! Constato solo che in questo 2018, come predisse la Beata Teresa Schumann il regno di Caino sta perdendo tanto terreno e molte persone ormai hanno capito.

    RispondiElimina
  3. Ogni sera io sono solito terminare le mie preghiere con l'invocazione a San Miche Arcangelo, oltre ad alcune belle preghiere mariane del passato (sub tuum praesidium, memorare, Maria sine labe originali concepta)- In quest'epoca di delirio satanico globalizzato e di grande confusione e disorientamento del clero conciliare, è bene insistere sulle preghiere mariane, su San Michele Arcangelo e sul prologo del Vangelo di San Giovanni, questi ultimi aboliti da papa Paolo VI assieme al giuramento antimodernista(per quale motivo? per togliere ogni difesa contro gli attacchi del demonio?) .

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bravo. Volevo scriverlo io ma mi hai preceduto. Bisogna guardare al futuro, alla ricostruzione morale della Chiesa, ma anche capire il passato, senza la comprensione del quale non potremo mai uscire da queste tenebre malefiche di bruttura e immondezza. Perché Paolo VI elimino' le Preci Leonine? Temo che, quando la situazione andrà a posto, occorrerà revocare anche qualche beatificazione e santificazione "frettolosa"...

      Elimina
  4. Come sempre Mic è sintetica ed efficace nel suggerire modalità concrete di azione.
    Chiesa infiltrata, corrotta e infestata? Necessarie espiazione e disinfestazione.

    Possiamo forse noi, creature peccatrici, espiare tutto il male esistente?
    C'è chi l'ha già fatto, l'hilasterion, l'Agnello Immolato: lì, accanto alla passione e croce costata il sangue di Nostro Signore, avviene l'espiazione in cui tutta l'impurità viene sanata dal sangue del Verbo incarnato. E noi, risanati dalla comunione con questo mistero, preghiamo San Michele e gli angeli buoni di operare sulle potenze del male, che vagano a perdizione delle anime. Il culto non è opera nostra: l'ha insegnato Dio! La vittoria è possibile perché l'infinito di Dio, anche nel dolore che ha voluto caricare sulle spalle innocenti, è superiore al male creaturale, persino quando pare trionfare. Noi possiamo partecipare rendendo culto.

    RispondiElimina
  5. Alfonso Aliberti13 settembre, 2018 21:51

    Un'altra petizione? Gessetti colorati, fiaccole, candeline e petizioni: con queste armi potenti ricacceremo nell'inferno quei diavolacci che "si aggirano per il mondo a perdizioni delle anime"! Ritengo appropriato anche qui, questo commento: "Dopo cinque anni di frenetica attività dei guastatori bergogliani, è evidente la degenerazione dottrinale, etica e politica della Chiesa Cattolica usurpata dai neo-ariani, neo-luterani e neo-modernisti, tutti al servizio della cupola plutocratica massonica. Eppure, c'è ancora chi aspetta il miracolo della conversione del Bergoglio e si avventura ad invocare la protezione di Maria e di Gesù sia su papa Benedetto che su "papa Francesco, perchè possiamo avere una Chiesa cattolica ancora unita nella vera Fede nel "Risorto", e solo in Lui"! Ecco, si ripete la storia della pecorella che chiede al lupo di proteggere il suo agnellino! Solo una povera anima tiepida, può ancora azzardarsi a chiedere la protezione sul Bergoglio, che sta procedendo a tappe forzate a demolire esattamente la bimillenaria fede nella Santa Vergine Maria, Mater Dei, e nel suo Divino Figlio Gesù Cristo, nostro solo Signore, il "Risorto"!"

    RispondiElimina
  6. Negli anni ’60, purtroppo, questa tradizione fu interrotta.

    Questa affermazione mi ha fatto sorridere, perché nell'annuncio della nostra preghiera di riparazione per il gay-pride noi avevamo affermato proprio il contrario:
    "Perciò nei giorni mercoledì 30, giovedì 31 maggio e venerdì 1° giugno ci impegneremo a pregare (...) con la preghiera di S.Leone XIII a S.Michele Arcangelo, quella che si recita senza interruzione dal 1886 al termine della S.Messa Cattolica Tradizionale

    Per completezza occorre appunto dire che in effetti questa preghiera continuò ad essere recitata, sempre rimase e tuttora rimane nella Tradizione Cattolica, perché dopo la creazione del Novus Ordo Missae nel 1969 (ma già a partire anche dal messale transitorio del 1965) una parte della Chiesa, quella che ha voluto rimanere cattolica esattamente come lo era prima, ha continuato a praticare la S.Messa di sempre, al termine della quale vi è appunto detta preghiera.

    Anche al giorno d'oggi chiunque, oltre che recitarla privatamente, può pregarla sentendola durante la Messa Cattolica Tradizionale (non nella Messa cantata, ma in quella letta) ...senza dover fare alcuna petizione.

    RispondiElimina
  7. Signore del 13 settembre 2018 21:51 torni in se' , perdincibacco !
    Ringrazi Dio che l'ha preservata dal non essere finito tra i neo - neo - .
    Tutto quel che avviene e' permesso dall'Onnipotente e la nostra piccola mente umana non lo puo' spiegare , e nonostante cio' fino all'ultimo ci ama alla follìa e ci da l'onore di collaborare come figli alla salvezza delle anime . Anche con i nostri piccoli scritti in questo blog possiamo fare evangelizzazione , possiamo incoraggiare le anime al bene oppure possiamo scoraggiarle, avvilirle , sfiduciarle . Egli ci prova , Egli vuol vedere la fedelta' dell'anima nostra , Egli ci chiede di seguirLo e come al giovane ricco chiede di lasciare tutto per Lui , di non portare nulla di quel che ci lega alla terra . In ogni cosa dobbiamo volere il beneplacito di Dio e il Suo onore perche' Egli per primo ci ha onorati e amati . Ci ha creati dal nulla a Sua somiglianza ed ha messo al nostro servizio le altre creature , ha mandato Suo Figlio per riscattarci , combatte per noi con la Sua grazia e per nostra difesa mantiene il Suo diletto Figlio nel Sacrameto dell'Altare .
    Sia fatta la Tua Volonta' come in cielo così in terra .
    Se l'avessimo fatta ci troveremmo a questo bivio ?
    Non come vorremmo noi , ma come vuole Lui !

    Non nobis Domine, non nobis Domine, sed nomine Tuo da gloriam
    https://www.youtube.com/watch?v=Pw-MRIuhlTU

    RispondiElimina
  8. Vorrei fare un piccolo suggerimento per la traduzione. Mi ci ero chinato sopra con un certo impegno perché anche nella parrocchia dove risiedo da qualche anno era stata ripristinata, non in latino ma in italiano, ed io mi occupai della traduzione.

    Dopo "difendici nella battaglia" occorre rispettare la punteggiatura originale che determina il senso della frase.
    Inoltre, piuttosto che tradurre con "sii nostro aiuto", si può mantenere la parola simile all'originale latino, cioè "sii nostro presidio".
    "Aiuto" ha un significato diverso e più blando che "presidio".
    "Aiuto" nell'originale sarebbe stato "auxilium".
    Se abbiamo "praesidium" è perché l'Arcangelo Michele funge da presidio in vero senso militare, cioè "un complesso di truppe poste a guardia o a difesa di una località, di un'opera fortificata, di un caposaldo e luogo ove risiedono" (Zingarelli)

    RispondiElimina
  9. Orationes sub infimum gradum altaris post missam
    .
    (ripetitur ter Ave)
    .
    S - Ave Maria, gratia plena, Dóminus tecum; benedícta tu in muliéribus, et benedíctus fructus ventris tui, Iesus.
    M - Sancta Maria, Mater Dei, ora pro nobis peccatóribus, nunc et in hora mortis nostrae. Amen.
    .
    Salve, Regina, Mater misericórdiae.
    Vita, dulcedo et spes nostra, salve.
    Ad te clamámus, éxsules fílii Evae.
    Ad te suspirámus geméntes et flentes in hac lacrimárum valle.
    Eia ergo, advocáta nostra, illos tuos misericórdes óculos ad nos convérte.
    Et Iesum, benedíctum fructum ventris tui, nobis, post hoc exsílium, osténde.
    O clémens,
    O pia,
    O dulcis Virgo Maria!
    .
    S - Ora pro nobis, sancta Dei Génitrix
    M - Ut digni efficiámur promissiónibus Christi.
    .
    S - Orémus
    Deus refúgium nostrum et virtus, pópulum ad te clamántem propítius réspice; et intercedénte gloriósa et immaculáta Vírgine Dei Genitríce Maria, cum beáto Ioseph, eius Sponso, ac beátis Apóstolis tuis Petro et Paulo, et ómnibus Sanctis, quas pro conversióne peccatórum, pro libertáte et exaltatióne sanctæ Matris Ecclésiæ, preces effúndimus, miséricors et benígnus exáudi. Per eúmdem Christum Dóminum nostrum.
    M - Amen.
    .
    S - Sancte Míchael Archángele, defénde nos in prælio, contra nequítiam et insídias diáboli esto præsídium. Imperet illi Deus, súpplices deprecámur: tuque, Prínceps militiae cœléstis, Sátanam aliósque spíritus malígnos, qui ad perditiónem animárum pervagántur in mundo, divina virtúte, in inférnum detrúde.
    M - Amen.
    .
    S - Cor Iesu sacratíssimum(ripetitur ter).
    M - Miserére nobis.

    RispondiElimina
  10. Preghiere ai piedi dell'Altare dopo la S. Messa
    .
    (l'Ave Maria si ripete per tre volte)
    .
    S - Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te; tu sei benedetta fra le donne, e benedetto è il frutto del ventre tuo, Gesú.
    M - Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Cosí sia.
    .
    Salve, Regina, Madre di misericordia.
    Vita, dolcezza e speranza nostra, salve.
    A te ricorriamo, esuli figli di Eva.
    A te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime.
    Orsú, dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi quegli occhi tuoi misericordiosi.
    E mostraci, dopo questo esilio, il frutto benedetto del ventre tuo: Gesú.
    O clemente,
    O pia,
    O dolce Vergine Maria!
    .
    S - Prega per noi, o santa Madre di Dio
    M - Affinché diventiamo degni delle promesse del Cristo.
    .
    S - Preghiamo
    O Dio, nostro rifugio e nostra forza, guarda propizio al popolo che Ti invoca: e, intercedendo l’Immacolata Vergine Maria, Madre di Dio, insieme col beato Giuseppe, suo Sposo, e i beati suoi Apostoli Pietro e Paolo e tutti i Santi, esaudisci, misericordioso e benigno, le preghiere che Ti presentiamo per la conversione dei peccatori, per la libertà e l’esaltazione della santa Madre Chiesa. Per il medesimo Cristo nostro Signore.
    M - Cosí sia.
    .
    S - O San Michele Arcangelo, difendici nella lotta, sii nostro presidio contro la malizia e le insidie del diavolo. Che Dio lo soggioghi: chiediamo supplicando; e tu, principe della milizia celeste, caccia nell’inferno Satana e gli altri spiriti maligni che a perdizione delle anime vanno errando per il mondo.
    M - Cosí sia.
    .
    S - Cuore sacratissimo di Gesú (si ripete per tre volte).
    M - Abbi pietà di noi.

    RispondiElimina
  11. @Fabrizio Giudici ha detto...
    5) Non è una questione VO vs NO, che va su un piano del tutto indipendente.
    Carissimo,
    la preghiera a San Michele, alla fine del N.O.M., è una stonatura in piena regola. Sa perché? Perché stride con tutto l'impianto antropocentrico (anzi "Asseamblea-centrico) del rito.

    13 settembre 2018 20:39

    RispondiElimina
  12. Come può essere una stonatura. Non esageriamo!
    Conosciamo tutte le pecche del NO; ma l'invocazione all'Arcangelo Michele non è nella struttura del rito e ha un suo valore e funzione intrinseci.

    RispondiElimina
  13. @marius noi avevamo affermato proprio il contrario
    Come puoi immaginare, essendo tra quelli che la recitano al termine della Messa VO, ho riflettuto parecchio su ogni passaggio prima di scriverlo (questo ovviamente non vuol dire che non abbia sbagliato qualcosa). Come per tutte le cose, ci sono esigenze di a) sintesi e b) coerenza di scopi. La sintesi purtroppo impedisce di dare troppi particolari e bisogna limitarsi all'essenziale. Per quanto riguarda lo scopo, ce ne possono anche essere multipli, ma non devono essere troppi per evitare di essere controproducenti. Io ne ho individuati due: 1) ottenere che almeno da qualche parte si ripristini la preghiera dove s'era perduta 2) che i fedeli, la maggior parte dei quali non sa proprio niente delle Preci Leonine, vengano almeno edotti al riguardo; così, come è stato già commentato da molti, magari intanto iniziano a recitarle per conto proprio.

    Andare a specificare che il mondo tradizionale non ha mai interrotto la tradizione, per puntare il riflettore sulla liturgia tradizionale, sarebbe stato un terzo scopo, che è un po' troppo. Tuttavia, basandomi sull'esperienza personale (cinque anni fa non conoscevo nè la Messa VO né le Preci), quando appresi dell'esistenza della preghiera a San Michele non solo iniziai a recitarla da me, ma mi spinse decisamente ad approfondire la questione VO. Così, magari, quella frasetta "purtroppo abbandonata negli anni '60" spingerà molti a porsi qualche domanda.

    Stesso motivo per cui ho optato per la versione in italiano - l'ideale è fare come mic, le due versioni in parallelo, ma le opzioni di impaginazione su Change.org sono estremamente ridotte e non è possibile. Per la traduzione - personalmente trovo intraducibile anche "imperet" - su Change.org ho optato per quella sul Messale VO di Fede e Cultura. E c'è anche "presidio", proprio per le considerazioni militaresche che hai esposto, perché trovo che questa preghiera abbia anche il merito di ribadire ai fedeli, diventati imbelli, che la vita del cristiano è un combattimento dall'inizio alla fine.

    RispondiElimina
  14. @Alfonso Aliberti
    Le hanno già risposto parzialmente. Io la invito a non farsi ossessionare da Papa Francesco. Comprendo benissimo che è una specie di cappa di piombo che incombe sulle nostre vite, ma non tiriamolo in ballo quando non c'entra. La petizione non è indirizzata a lui, ma ai vescovi. Ho scritto "Santo Padre" e non "Papa Francesco" proprio per cercare di minimizzare le distrazioni dallo scopo principale. La menzione all'ufficio petrino d'altrone è importante per marcare che si tratta di un'iniziativa cattolica, in seno alla Chiesa di Roma. Per quanto riguara i "gessetti colorati", che c'entrano? Questo mi pare proprio zelo amaro... I gessetti sono un'idiozia di chi ha perso ogni riferimento: qui si parla di preghiere tradizionali. Infine, da sempre i fedeli si sono rivolti ai propri pastori per chiedere azioni in caso di necessità. Ogni epoca ha i suoi mezzi di comunicazione. Nel XXI secolo può avvenire anche su Change.org. Non vedo il problema.

    RispondiElimina
  15. @Alfonso Aliberti
    Le hanno già risposto parzialmente. Io la invito a non farsi ossessionare da Papa Francesco. Comprendo benissimo che è una specie di cappa di piombo che incombe sulle nostre vite, ma non tiriamolo in ballo quando non c'entra. La petizione non è indirizzata a lui, ma ai vescovi. Ho scritto "Santo Padre" e non "Papa Francesco" proprio per cercare di minimizzare le distrazioni dallo scopo principale. La menzione all'ufficio petrino d'altrone è importante per marcare che si tratta di un'iniziativa cattolica, in seno alla Chiesa di Roma. Per quanto riguara i "gessetti colorati", che c'entrano? Questo mi pare proprio zelo amaro... I gessetti sono un'idiozia di chi ha perso ogni riferimento: qui si parla di preghiere tradizionali. Infine, da sempre i fedeli si sono rivolti ai propri pastori per chiedere azioni in caso di necessità. Ogni epoca ha i suoi mezzi di comunicazione. Nel XXI secolo può avvenire anche su Change.org. Non vedo il problema.

    RispondiElimina
  16. Se continuiamo a discettare su ogni punto ,su ogni virgola , su ogni sospiro....restiamo immobili come stoccafissi , prendiamolo per quello che e' : un invito , un moto dello Spirito d'Amore per tutta l'umanita' .

    RispondiElimina

  17. Ai preti di oggi, di ogni ordine e grado, gli importa assai di San
    Michele Arcangelo!
    Quanti di loro credono ancora all'esistenza degli Angeli?
    Z.

    RispondiElimina
  18. "@Fabrizio Giudici ha detto...
    5) Non è una questione VO vs NO, che va su un piano del tutto indipendente."

    Non lo trovo questo intervento di Fabrizio Giudici. Dov'è?

    RispondiElimina
  19. Marius,
    L'anonimo che hai quotato ha copiato-incollato qui un suo commento in una discussione di ieri....

    RispondiElimina
  20. Certamente non disapprovo l'iniziativa di Fabrizio Giudici: una preghiera simile non fa sicuramente male.

    Detto questo è evidente però che in una Messa NO ho difficoltà ad immaginarmi il sacerdote coi chierichetti inginocchiato ai piedi dell'altare a recitare questa bella preghiera. A meno che ci si accontenti di recitarla in altro modo, il che a mio parere ne sminuisce un po' anche la portata.
    In fin dei conti, ma probabilmente molti l'avranno già fatto (e certamente la maggior parte con esito negativo), perché non chiedere direttamente la Messa VO, seppure in forma letta?

    Sicuramente positivo è invece il fatto che i sacerdoti interpellati dovranno comunque soffermarsi sulla questione e forse, col nostro aiuto, andare a rivederne l'origine e la triste fine che sull'onda dello Spirito del Concilio ha fatto.

    RispondiElimina
  21. @viandante
    L'efficacia di una preghiera può essere più o meno intensa a seconda del modo con cui la si recita. Il modo a cui ti sei riferito, con devozione anche esteriore, è certamente più efficace, ma intanto iniziare a recitarla anche con meno profondità è un punto di partenza (*). Quello che vedo clamorosamente mancare in certe osservazioni, incluso il "perché non vanno direttamente al VO?", è la considerazione della gradualità. "La Carità è paziente" non vuol dire anche che non bisogna pretendere tutto e subito, pur dicendo chiaramente tutto e subito? Io qui posso veramente parlare con certe sicurezze, perché è quello che ho sperimentato sulla mia pelle. Ho sentito parlare del VO nel 2013; ho frequentato la prima messa nell'ottobre 2014; poi ogni tanto, poi più di frequente, ma il "VO, e NO solo in caso di necessità" è arrivato a novembre 2017. Quattro anni. Ripensandoci con il senno di poi, mi dico: idiota, dovevi capirlo subito. Ma c'è voluto del tempo e un percorso graduale. D'altronde non tutte le conversioni sono fulminee come quella di Ratisbonne.
    Per esempio: io non sono ancora riuscito a convincere i miei genitori a tornare al rito antico. Eppure sanno benissimo cosa sta succedendo, e - diamine - ci si sono persino sposati con il rito antico...

    (*) Anni fa lessi di un prete che, sentita la puzza di bruciato, aveva preso l'iniziativa. I fedeli gli chiesero di lasciar perdere, perché "si spaventavano". Questo la dice lunga... Comunque il prete, purtroppo, recedette dall'iniziativa. Sbagliò, perché doveva insistere e semmai spiegare, senza pretendere che tutti capissero immediatamente. Oggi, purtroppo, dare spiegazioni è molto più semplice. Dunque, anche solo il fatto che i fedeli possano porsi il dubbio "padre, perché ci fa recitare questa preghiera?" è un punto di partenza.

    RispondiElimina
  22. Condivido il suo punto di vista sul far conoscere in primis la bellezza e l'efficacia delle preci leonine.
    Come servo devoto di San Michele mi rendo conto come ci sia tanta ignoranza in merito, frutto di 50 anni di conciliarismo che ha divelto la devozione nei confronti dei Santi Angeli e in particolare quella della figura più potente vicino la SS. Trinità, cioè S. Michele.
    Menti illuminate però sanno benissimo quale è quanto sia la protezione spirituale angelica nei nostri confronti, perciò si sono affrettati a ridimensionarla fino ad abbattere quasi del tutto (ma appunto quasi).
    Ritengo che il proselitismo debba comunque cominciare nel nostro piccolo gregge parrocchiale e di amicizie per poi obbligare i nostri sacerdoti a pregare e far pregare l'Arcangelo Michele,specialmente al termine di tutte le S.Messe. Che l'overdose di raccolta firme non si trasformi però in una scusa per risolvere le cose con un click!
    L'utilità delle petizioni resta probabilmente bassissima ma se serve almeno per scuotere qualcosa ben venga.
    Naturalmente confido sempre nei disegni imperscrutabili di Nostro Signore Gesù Cristo e della Madonna affinché col Loro aiuto concreto possano goccia su goccia aprire i cuori alla Verità di noi fedeli.

    RispondiElimina
  23. Il prologo del Vangelo di San Giovanni è universalmente riconosciuto esser dotato di grande potere esorcistico. Per tale motivo papa Leone XIII, dopo aver avuto la visione del dialogo tra Satana e Gesù Cristo, decise di prescriverne l’inserimento nel canone della messa, stabilendo che fosse letto al termine del sacro rito. Ma Papa Pecci, subito dopo la terribile visione, stilò di suo pugno la preghiera a San Michele Arcangelo e dispose che fosse recitata anch’essa durante la messa. Successivamente venne incluso nel canone anche il giuramento antimodernisata : si completava così il potere esorcistico della messa Vetus Ordo, poi epurata dal clero modernista adopera di mons. Bugnini, su incarico di papa Montini. Quest’ultimo, durante il nefasto CV II, decise di sopprimere le cd preci leonine, e così furono cancellati dal canone della messa il prologo del Vangelo di Giovanni, la preghiera a San Michele Arcangelo ed il giuramento antimodernista (1). Paolo Vi completava così l’opera di demolizione dell’ultima difesa contro l’assalto del demonio, che ora poteva lanciarsi impunemente all’attacco dei sacerdoti, facendone le prime vittime della sua ultima battaglia (cfr L’ultima battaglia del diavolo, del reverendo Paul Kramer). Una volta caduti i sdacerdoti, gli sarebbe stato più facile, come è infatti successo, trascinare all’inferno milioni di anime, rimaste senza difesa alcuna.
    Per tale motivo la Divina Provvidenza ha deciso di lanciare un ultimo appello ai sacerdoti, l’ultima chiamata per il Paradiso, al fine di consentire loro di ravvedersi, ricredersi e convertirsi, e dedicarsi nuovamente al loro compito principale, cioè condurre le anime in Paradiso.
    Vediamo dunque in cosa consiste quest’ultima chiamata per il Paradiso :
    http://www.corsiadeiservi.it/it/default.asp?page_id=1
    (l’articolo è stato ripreso da Acta Apostaticae Sedes :
    https://apostatisidiventa.blogspot.com/2018/09/signori-in-carrozza.html)


    Note:
    (1) Ricordiamoci degli stravolgimenti (o manipolazioni?) introdotti con il passaggio dal latino al volgare nella liturgia del NOM : 1) il "per tutti" al posto del "pro multis"; 2) il "pace in terra agli uomini che Dio ama" al posto di "pace in terra agli uomini di buona volontà"; 3) il "Signore, non son degno di partecipare alla Tua mensa" al posto di "Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma dì soltanto una parola e il mio servo sarà guarito» (Mt 8,8); 4) il "manda il Tuo spirito su questo pane e e su questo vino perché il Tuo Figlio sia presente in mezzo a noi" al posto di "santifica questi doni con l'effusione del Tuo spirito, perché diventino per noi il Corpo e il Sangue di Gesù Cristo", ecc. (per non parlare del sibillino "sibsistit in " di Lumen Gentium 8/b).

    RispondiElimina
  24. Il Cielo e' d'accordo..14 settembre, 2018 17:39

    Messa Solenne in Vaticano per S. Michele Arcangelo
    Sabato 29 settembre 2018, ore 7:15, Festa di S. Mchele Arcangelo
    BASILICA DI SAN PIETRO IN VATICANO, Cappella di S. Michele
    S. Messa Solenne

    “Adesto itaque, Dux invictissime, populo Dei contra irrumpentes spiritales nequitias, et fac victoriam. Te custodem et patronum sancta veneratur Ecclesia; te gloriatur defensore adversus terrestrium et infernorum nefarias potestates; tibi tradidit Dominus animas redemptorum in superna felicitate locandas”.

    RispondiElimina
  25. @ Fabrizio Giudici
    Come detto una preghiera a San Michele non fa certamente male, anzi! Che la carità sia paziente è un dato di fatto. Aggiungerei pure che le vie del Signore sono infinite.

    Riprendendo la tua osservazione sulla difficoltà di riuscire a percorrere la strada della Tradizione coi parenti più stretti (chi è che non si sente coinvolto da queste osservazioni?), credo che troppo spesso noi facciamo i conti senza colui che regge l'universo. Abbiamo le giuste conoscenze, i nostri modi sono gentili e provati, usiamo tecniche oratorie affabili e non da ultimo siamo in stato di grazia e ci affidiamo alla preghiera, e pensiamo che per forza riusciremo a convincere i nostri genitori, i nostri fratelli, il marito o la moglie a venire anche loro alla prossima Messa tridentina...
    Stessa cosa col parroco per avere la Messa...
    Tutte cose giuste e preliminari da fare, ma se questa non è la volontà di Dio, non avremo nulla di quanto noi desideriamo.
    Anche per la crisi della Chiesa, il Signore certamente ha bisogno di noi e di qualcuno che faccia quanto Lui gli suggerirà, ma quando Lui vorrà!
    Nel frattempo armiamoci di molta pazienza e sfruttiamo il tempo che il Signore ci dona. Esattamente come tu dici: la carità è paziente.

    Detto questo la gradualità (che non per forza ha a che fare con la carità) può essere un utile strumento per ottenere quanto si desidera. È esattamente quello che hanno fatto i modernisti con la Messa del NO: una modifica oggi e un'altra domani e alla fine molti si sono ritrovati protestanti senza nemmeno saperlo. Comunque, e questo vale anche per coloro fra noi che desiderano tornare alla Tradizione, prima o poi qualche strappo o rottura dobbiamo farlo. I modernisti questo strappo lo fecero con la promulgazione del NO. Allo stesso modo per noi questo primo strappo o rottura potrebbe essere la recita delle preci leonine, ma potrebbe essere anche qualche cosa di più deciso, come ad esempio una Messa tridentina una volta al mese. Cosa è meglio? Iniziare con le preci leonine o con la Messa VO una volta al mese?
    Ricette io non ne ho, ma di sicuro non è che si debba per forza passare dalle preci leonine per giungere al VO. Poi evidentemente ogni situazione ha le sue particolarità e anche noi dobbiamo con sensibilità e totale fiducia nel Signore (come dicevo sopra) cercare di essere pronti per il momento in cui il Signore vorrà darci il suo nulla osta.

    RispondiElimina
  26. É una preghiera di esorcismo...tutto il mondo, noi e chi ci circonda ne abbiamo bisogno, soprattutto in questi tempi tristi, dove ogni giorno sentiamo notizie che gridano vendetta al cospetto di Dio. L'ultima é di ieri: a New York Città i neonati, se i genitori lo chiedono, potranno essere dichiarati né maschio né femmina, cioè di "genere X"...osceno insulto alla Creazione divina. Ho paura dell'ira di Nostro Signore.

    RispondiElimina
  27. Caro Giudici,
    scusa il ritardo, non mi ero accorto che mi avevi scritto.
    Capisco quello che mi dici e penso che nella comunicazione alla fin fine tutto si riduca ad una doppia questione:
    la propria postazione come mittente ed il target del destinatario.
    Col variare di questi due elementi di conseguenza, pur sempre in una medesima tematica, vanno a modificarsi le modalità di comunicazione e le relative accentuazioni.
    Il mio rilievo sul fatto che ciascuno di noi ha fatto un'affermazione addirittura opposta naturalmente non conteneva e non contiene alcun giudizio di valore: il sorriso spontaneo era ed è riferito alla comicità del confronto tra le due frasi. D'altronde anch'io ho a lungo transitato sul versante Novus Ordo in contemporanea a quello del Vetus, quindi conosco per esperienza le problematiche.

    Se dunque ho ben capito, tu hai lanciato questa petizione in ambito Novus Ordo e poi in quanto utente di questo blog hai cercato giustamente di raggiungere una migliore visibilità. E anch'io, proprio in quanto utente di questo blog, a partire dalla mia postazione ho voluto riferire anche l'altra faccia della medaglia, poiché il target di questo blog, a differenza di quello del tuo generoso intento originario, non è omogeneamente quello tipico della Chiesa Conciliare. E chi legge questo blog può trovare anche uno spunto per incontrare la realtà Vetus, oltre che constatare che tante altre persone stanno attraversando il guado.

    Quando si tratta di tradurre la questione è spesso molto ostica. Della preghiera a S.Michele esistono diverse versioni in italiano, ognuna con le sue pecche, perché il traduttore di solito vuole che chi recita la preghiera capisca senza sforzo ogni parola e nel contempo il testo deve avere una sua fluidità recitativa. La migliore traduzione è quella che riesce ad essere il più possibile letterale pur presentandosi con un linguaggio il più naturale possibile. Certe parole, per essere rese a rigore in modo autentico dovrebbero essere addirittura spiegate con una perifrasi, cosa naturalmente improponibile nel tuo caso.
    Ma se vi sono difficoltà tecniche nell'affiancare le due lingue, non hai pensato a metterle semplicemente l'una sotto l'altra?
    Il fatto di vedere la preghiera anche in latino, all'occhio del lettore farebbe balzare subito chiaro che si tratta di una preghiera tradizionale della Chiesa. Senza discorsi accompagnatori prolunganti inopportunamente la dovuta sinteticità del messaggio, un modo immediato, direi tipografico, per infondere nel lettore il concetto intramontabile di Tradizione Cattolica.

    Cordialmente

    RispondiElimina
  28. https://gloria.tv/article/3o2kaJ7yrFkj3HGA7A6MppYw9

    Visto che un Papa non benedice più e Dio dovrebbe rendere i giovani operosi nel fare, nel mondo, questo mondo... L'essere non conta, soprattutto conta poco Gesù e niente la vita eterna.

    Tipico caso in cui le preci leonine sono doverose.

    RispondiElimina
  29. Un motivo in più16 settembre, 2018 00:44

    Durante la sua visita in giornata in Sicilia, il 15 settembre, papa Francesco ha incontrato anche dei giovani.
    Alla fine, si è rifiutato di dare la Benedizione Papale, perché questa avrebbe offeso i "molti Cristiani non Cattolici, quelli di altre religioni e gli agnostici".
    Invece di una benedizione, Francesco ha pregato il Signore di benedire i giovani.
    Se Francesco crede davvero a questa strana teoria, deve abolire tutta la Fede Cattolica per non offendere tutti i non Cattolici presenti dovunque lui vada.

    RispondiElimina
  30. Su Bergoglio che non benedice
    https://www.cantualeantonianum.com/2012/09/a-proposito-del-segno-della-croce-nel.html

    RispondiElimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo l'approvazione di uno dei moderatori del blog.