Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 29 settembre 2013

Oggi la Chiesa ricorda l' Arcangelo Michele e, nel Novus Ordo, anche Gabriele e Raffaele

Oggi che la Chiesa ricorda gli Arcangeli, ripropongo questo articolo con l'origine e il testo della preghiera a San Michele Arcangelo, da ricordare o riscoprire o imparare ex novo per chi non la conoscesse. Facciamone tesoro, insieme ai tanti strumenti di grazia che la nostra Chiesa ci ha donato e ci dona, nel Signore.

Il 13 ottobre 1884, Leone XIII finì di celebrare la Santa Messa nella cappella vaticana. Restò immobile per 10 minuti.

Poi, si precipitò verso il suo ufficio senza dare la minima spiegazione a chi era vicino a lui e che l'aveva visto divenire livido. Leone XIII compose immediatamente una preghiera a San Michele Arcangelo, dando istruzioni perché fosse recitata ovunque al termine di ogni Messa bassa. Successivamente il Papa darà la sua testimonianza raccontando (sinteticamente) di aver udito satana e Gesù e di aver avuto una terrificante visione dell'inferno : « ho visto la terra avvolta dalle tenebre e da un abisso, ho visto uscire legioni di demoni che si spargevano per il mondo per distruggere le opere della Chiesa ed attaccare la stessa Chiesa che ho visto ridotta allo stremo. Allora apparve S. Michele e ricacciò gli spiriti malvagi nell'abisso. Poi ho visto S. Michele Arcangelo intervenire non in quel momento, ma molto più tardi, quando le persone avessero moltiplicato le loro ferventi preghiere verso l'Arcangelo ».

Nel 1994, Papa Giovanni Paolo II ha chiesto che questa preghiera torni attuale : «che la preghiera ci fortifichi per la battaglia spirituale... Papa Leone XIII ha ha certamente avuto un vivo richiamo di questa scena quando ha introdotto in tutta la Chiesa una speciale preghiera a S. Michele Arcangelo... Chiedo a tutti di non dimenticarla e di recitarla per ottenere aiuto nella battaglia contro le forze delle tenebre e contro lo spirito di questo mondo».

San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia contro le malvagità e le insidie del diavolo, sii nostro aiuto. Ti preghiamo supplici: che il Signore lo comandi ! E Tu, Principe della milizia celeste con la potenza che ti viene da Dio, ricaccia nell'inferno satana e gli altri spiriti maligni, che si aggirano per il mondo a perdizione delle anime.
Amen
Sancte Michaël Archangele, defende nos in proelio; contra nequitiam et insidias diaboli esto praesidium. Imperet illi Deus, supplices deprecamur: tuque, Princeps militiae caelestis, Satanam aliosque spiritus malignos, qui ad perditionem animarum pervagantur in mundo, divina virtute in infernum detrude.
Amen.

20 commenti:

Raoul de Gerrx ha detto...

Il serait bon de rappeler que cette prière, qui était autrefois récitée à la fin de chaque messe, a été éliminée para la révolution liturgique…
Les raisons ?
L'enfer n'existe pas, et le diable non plus !
L'enfer n'est qu'une image (pour faire peur aux petits enfants et aux femmes crédules) et le diable, comme l'affirme un récent ouvrage officiel de l'ordre cistercien, n'est qu'une "personnification des forces du mal"…

Raoul de Gerrx ha detto...

L'ouvrage cistercien est le suivant :

« La vie cistercienne hier et aujourd'hui », Paris : Les Éditions du Cerf, 1998, p. 142, "Petit glossaire monastique" : « Démons : ils personnifient les forces du mal ».

On cherchera en vain, dans le même "glossaire", une référence aux Anges, sans doute renvoyés, eux aussi, aux catégories dépassées de la mythologie.

Pauvre saint Bernard, victime, lui aussi (comme Léon XIII), d'une illusion…

La couverture du livre nous montre une photographie de l'actuel abbé d'Hauterive, hilare…

Anonimo ha detto...

O.T.chiedo scusa,ma è appena stato detto in tv che PF non intende più nominare di persona i presidenti delle C.E ,ma devono essere eletti dai vescovi medesimi,Bagnasco ha già pronte le valigie,colegial,pastoral:'Il ricco nel Vangelo non ha nome,insegue il nulla e chi insegue il nulla diventa lui stesso una nullità'dall'omelia di stamani in p.zza S.Pietro.No comment.Buona domenica.GR2

Anonimo ha detto...

Romano dice,

Non dimentichiamo che oggi, nel Calendario del Ritus verus è la festa di

San Michele

non di San Gabriele (Marzo 24) o San Rafaelle (Octobre 24)...

Non mi fa sorpese che gli alleati del demonio hanno cancellato i festi di San Gabriele (patrono dell'Incarnazione) e San Rafaelle (il suo interveno miracoloso per Tobia è il narrativo del libro ispirato di Tobias)...

perchè negano i miracoli fatto dagli Angeli santi, le loro apparizioni, e la loro mediazione al di pro di tutti noi che gli invochiamo...

San Michele è patrono di Roma, protettore personale del Santo Padre, e fu l'Angelo del Signore che ha fatto tanti prodigi per liberari gli Ebrei da Egitto...

Quindi è buono patrono per la Chiesa in questi giorni di oscurità, malizia universale e bugiardi ecclesiastici...

Anonimo ha detto...

Buone le parole di papa Bergoglio ieri....ai gendarmi. Sono parole abbastanza cattoliche ma spero non le usi o rivolga ai cattolici che in vaticano come altrove "CHIACCHIERANO" delle scelte papali....non tanto cattoliche.
Vedremo

Louis Martin ha detto...

Dice molto bene Raoul.

E' scomparso il culto degli Angeli.

Preghiamoli oggi in questa solennità, come ci ricorda Mic. E ricordiamoci di loro anche il 2 ottobre, festa dei santi Angeli custodi.

E' bello trascorrere l'intera giornata sotto lo sguardo di Dio e allo loro presenza, e ricordarli in modo particolare prima di affrontare la notte, come insegnano le preghiere di sempre della Santa Chiesa.

Visita,quaesumus,Domine, habitationem istam, et omnes insidias inimici ab ea longe repelle: Angeli tui sancti habitent in ea, qui nos in pace custodiant; et benedictio tua sit super nos semper. Per Christum Dominum nostrum. Amen.

Anonimo ha detto...

Festa degli Angeli custodi, che il laicismo ha trasformato nella "festa dei nonni"...
Ma l'oblio degli Angeli, purtroppo, parte dalla Chiesa.
E la 'diminutio' dell'Arcangelo Michele la dice lunga.

rafminimi@infinito.it ha detto...

Nel 1994, Papa Giovanni Paolo II ha chiesto che questa preghiera torni attuale. UNA RIVISTA di ambiente carismatico lanciò l'iniziativa di una petizione al pontefice, affinché la recita di tali preci tornasse ad essere presente nei riti liturgici. Alcune persone si diedero al riguardo ad un impegno militante, fotocopiando il testo della petizione e diffondendolo. Furono mandate anche a me.
Io lo rispedii alla rivista, con un mio breve commento del tipo:
1) al Sacro Tavolo di Sua Santità, ne giungeranno pochissimi, perché la media degli italiani "è troppo povera" per permettersi la spesa del francobollo e/o è troppo "occupata" per trovare il tempo di riempire un foglio;
2) Quand'anche ne giungessero tonnellate, al pontefice non le mostreranno;
3) Quand'anche le vedesse, non se ne farà nulla, infatti se vuole, non ha certo bisogno di tali orpelli pseudo-democratici per agire (a meno che non sia un alibi per dire "Non lo volevo fare, ho solo assecondato la massa");
4) Quand'anche lo facesse, i preti che ne terrebbero conto, si conterebbero sulle dita delle mani di un monco;
5) INFINE, QUAND'ANCHE fosse obbedito da tutti i preti del mondo, IL rimedio sarebbe peggiore del male. Mettere le preci leoniane alla fine della sinassi bugnian-montinana è come mettere la cravatta al collo del MAIALE.
DIO ci benedica
vostro
UomochenonfuMAI

Unknown ha detto...

Essendo nato nel post-concilio inoltrato (anni '80), pur avendo sempre frequentato la chiesa ora mi rendo conto di aver perso tanto, tanto, tanto dei tesori della Fede e della Dottrina Cattolica... E tra questi tesori -oltre al Catechismo di S.Pio X e alla Messa Tridentina (che per grazia di Dio ad un certo punto ho avuto modo di conoscere) - c'è sicuramente il culto di S.Michele e degli altri Arcangeli.

Non è possibile che un cattolico debba essere privato di tutto questo! E chissà quanti giovani come me si sono allontanati dalla Chiesa perchè - meno fortunati di me - non hanno avuto la possibilità di conoscere la bellezza della Dottrina e della Tradizione Cattolica.

Oggi per esempio ho saputo che durante l'omelia i sacerdoti della mia parrocchia, dove si celebra solo il Novus Ordo (io ormai ho cambiato aria e frequento tutte le domeniche il Vetus Ordo...) non hanno fanno neppure un accenno a S.Michele Arcangelo, nè agli altri Arcangeli!!!

Qualcuno di voi può dirmi a chi devo fare denuncia per aver perso tanti frutti spirituali per quasi 30 anni della mia vita?!

Anonimo ha detto...

@Sine timore,io ho 20 anni più di lei e ,nei miei ricordi d'infanzia non ho mai sentito, in chiesa ,un fiato sugli angeli ed arcangeli,quindi vista la differenza d'età,i'guai'sono di molto precedenti....ricordo un particolare,dalle mie parti in dialetto si diceva di una persona fuori dagli schemi che 'era contro i Novissimi',l'ho capito solo pochi anni fa,al mio ritorno,perchè l'avevo letto in uno scritto del prof.Ratzinger,che spiegava cosa fossero,qui non lo sanno neanche i preti,non saprei a chi dare colpe,io mi prendo le mie personali,gli altri facciano il loro.GR2

rosa ha detto...

pensare che nei romanzi di jane Austen, figlia di pastore anglicano, la stagione"sociale" in campagna si chideva con Michaelmas, che solo oggi ho capito essere il 29 settembre!
rosa

maura ha detto...

Grazie Mic per averci ricordato questa preghiera . Da parte mia , da quando ho conosciuto P.L.XIII recito sempre prima della Messa la invocazione allo Spirito Santo e al termine della stessa la preghiera a S.Michele Arcangelo .

Anonimo ha detto...

Cara Maura,
questo articolo risale all'anno scorso. Tra l'altro sono stata molto sorpresa di scoprire che è uno di quelli più visitati (raggiunto con parole chiave dai motori di ricerca, sia in riferimento a Leone XIII che a San Michele).

L'ho voluto riproporre oggi proprio nell'occasione della ricorrenza di oggi, consapevole anche di quanto abbiamo bisogno dell'aiuto di questo Arcangelo che, ricordava oggi il nostro sacerdote:
- ha affermato prim'ancora della Creazione la Signoria del Signore,
- è lui che ha sbarrato le porte del Paradiso terrestre dopo la caduta,
- a lui sono affidate le anime dei defunti: preghiera della Messa dei defunti: “Che il vessillifero S. Michele li rappresenti e li introduca nella luce santa”.
- custodisce le anime dagli assalti del maligno soprattutto nell'ora della morte

La festa del 29 settembre è propria di Roma data dai primi secoli, dalla Dedicazione di una basilica oggi scomparsa, che sorgeva sulla via Salaria. Tant'è che il Messale Romano ha conservato il titolo: Dedicatio sancti Michaelis.

Sono felice che ci abbia dato occasione anche di parlare dei nostri Angeli custodi.
Io ne avevo una devozione semplice conservata da quando ero bambina. Ma qualche anno fa ho potuto scoprirne qualcosa di più. Non dimentichiamoci di questi nostri bellissimi aiutanti e protettori!

Anonimo ha detto...

...Nell'inno dei primi Vespri la Chiesa propone alla nostra preghiera l'oggetto della festa di oggi con le parole Rabano Mauro, abate di Fulda:

Celebriamo con le nostre lodi
Tutti i guerrieri del cielo,
Ma soprattutto il capo supremo
Della milizia celeste:
Michele che, pieno di valore,
Ha abbattuto il demonio
[1].

[...]

L'Angelo turiferario.

I primi Vespri cominciano con l'Antifona Stetit Angelus, che deriva il testo dall'Offertorio della Messa del giorno: "Un angelo stava presso l'altare del tempio e aveva un incensiere in mano: gli diedero molto incenso e il fumo profumato si elevò fino a Dio". L'Orazione della benedizione dell'incenso alla Messa solenne designa il nome di questo angelo turiferario: "Il beato Arcangelo Michele". Il libro dell'Apocalisse dal quale son presi i testi liturgici ci spiega che i profumi, che salgono alla presenza di Dio, sono le preghiere dei giusti: "Il fumo degli aromi formato dalle preghiere dei santi salgono dalla mano dell'angelo davanti a Dio" (Ap 8,4).

Il Mediatore della Preghiera eucaristica.

È ancora Michele che presenta al Padre l'offerta del Giusto per eccellenza ed Egli infatti è designato nella misteriosa preghiera del Canone della Messa in cui la santa Chiesa chiede a Dio di portare sull'altare sublime, per mano dell'Angelo Santo, l'oblazione sacra in presenza della divina Maestà. È cosa molto sorprendente notare negli antichi testi liturgici romani che san Michele è sovente chiamato l'Angelo Santo, l'Angelo per eccellenza.

[...]

Vocazione contemplativa degli Angeli.

... Mi-Ka-El: Chi è come Dio? Il nome esprime da solo, nella sua brevità, la lode più completa, la più perfetta adorazione, la riconoscenza totale per la trascendenza divina e la più umile confessione della nullità delle creature.

Anche la Chiesa della terra invita gli spiriti a benedire il Signore, a cantarlo, a lodarlo e esaltarlo senza soste (Introito, Graduale, Communio della Messa; Antifona dei Vespri). La vocazione contemplativa degli Angeli è modello della nostra e ce lo ricorda un bellissimo prefazio del Sacramentario leoniano: "È cosa veramente degna... rendere grazie a Te, che ci insegni, che, per mezzo del tuo Apostolo, che la nostra vita è trasferita in cielo, che, con benevolenza comandi, di trasportarci in spirito là dove quelli che noi veneriamo servono e di tendere verso le altezze, che nella festa del beato Arcangelo Michele contempliamo nell'amore, per il Cristo nostro Signore".

Aiuto dell'umanità.

La Chiesa sa pure che a questi spiriti consacrati al servizio di Dio è stato affidato un ministero al fianco di coloro, che devono raccogliere l'eredità della salvezza (Ebr 1,14). Senza attendere la festa del 2 ottobre, dedicata in modo speciale agli Angeli custodi, la Chiesa già oggi chiede a san Michele e ai suoi Angeli di difenderci nei combattimenti che dobbiamo sostenere (Alleluia della Messa; Preghiera ai piedi dell'altare dopo l'ultimo Vangelo). Chiede ancora a san Michele di ricordarsi di noi e di pregare per noi il Figlio di Dio, perché nel giorno terribile del giudizio non abbiamo a perire. Nel giorno terribile del giudizio il grande Arcangelo, vessillifero della milizia celeste, difenderà la nostra causa davanti all'Altissimo (Antifona del Magnificat ai secondi Vespri) e ci farà entrare nella luce santa (Offertorio della Messa dei defunti).
________________
[1] Seguiamo la versione antica del Breviario monastico, non quella del Breviario Romano, ritoccata da Urbano VIII.

da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959, p. 1114-1117

Anonimo ha detto...

Dom Gueranger così conclude:

Preghiera.

Da questa terra, nella lotta contro le potenze del male, possiamo rivolgere all'Arcangelo la preghiera di esorcismo che Leone XIII inserì nel rituale della Chiesa Romana:

"Principe gloriosissimo della celeste milizia, san Michele Arcangelo, difendici nel combattimento contro le forze, le potenze, i capi del mondo delle tenebre e contro lo spirito di malizia. Vieni in soccorso degli uomini, che Dio ha fatti a sua immagine e somiglianza e riscattati a duro prezzo dalla tirannia del diavolo.

La santa Chiesa ti venera come custode e patrono; Dio ti ha confidato le anime redente per portarle alla felicità celeste. Prega il Dio della pace, perché schiacci Satana sotto i nostri piedi, per strappargli il potere di tenere gli uomini in schiavitù e di nuocere alla Chiesa. Offri le nostre preghiere all'Altissimo perché sollecitamente scendano su di noi le misericordie del Signore e il dragone, l'antico serpente, chiamato Diavolo e Satana, sia precipitato, stretto in catene, nell'abisso, perché non possa più sedurre i popoli
".

Anonimo ha detto...

Fa pensare questa diminutio dell'Arcangelo Michele.

Vedo che Dom Gueranger, nell'attribuirgli anche la funzione presso l'Altare degli Aromi, che nel Tempio di Gerusalemme era distinto dall'Altare dei Sacrifici - oggi per noi unificato nell'Unico Altare che è Cristo: sacerdote altare vittima e sacrificio - lo identifica nell'Angelo Santo dell'"unde et memores" dopo la Consacrazione. Colui, cioè, che porta al Trono dell'Altissimo la vittima del Sacrificio appena compiuto (riattualizzato nel Corpo Sangue Anima e Divinità del Signore transustanziati) e, in Lui con Lui e per Lui, porta haec: cioè l'Offerta di tutti i communicantes, tra i quali sono in primo luogo coloro che partecipano di quel sacrificio, di quella Santa Messa e anche, contemporaneamente, è tutta la Chiesa di ogni luogo ed ogni tempo.

E - prosegue la preghiera - "affinché quanti per questa partecipazione dell'Altare assumeremo l'infinitamente Santo Corpo e Sangue del Figlio tuo saremo riempiti di ogni grazia e benedizione del Cielo", che scende su di essi dal Trono dell'Altissimo.

Una delle infinite ricchezze che la nuova messa "fabbricata a tavolino", ha arbitrariamente tagliato e quindi sottratto al culto ma anche alla partecipazione ed edificazione dei fedeli...

Anonimo ha detto...

Benedetto XVI nel 2007:

“Sappiamo tutti quanto oggi siamo minacciati dalla cecità per Dio. Quanto grande è il pericolo che, di fronte a tutto ciò che sulle cose materiali sappiamo con esse siamo in grado di fare, diventiamo ciechi per la luce di Dio. Guarire questa cecità mediante il messaggio della fede e la testimonianza dell’amore, è il servizio di Raffaele affidato giorno per giorno al sacerdote e in modo speciale al vescovo”.

http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/homilies/2007/documents/hf_ben-xvi_hom_20070929_episc-ordinations_it.html

Louis Martin ha detto...

Grazie Mic, per questi bellissimi post di approfondimento e queste riflessioni sull'opera dal grande Abate di Solesmes.
L'oblio del culto agli angeli si ripercuote drammaticamente su tutta la percezione della liturgia, anche per i fedeli più semplici.
Non credo poi sia un caso se l'oblio degli angeli si accompagna all'oblio del gregoriano. Chi può comprendere lo spirito del gregoriano se assiste alla santa Messa senza comprendere la presenza angelica.
Grazie ancora.

maura ha detto...

Cari amici mi avete commosso .,e le tue riflessioni Mic si concludono sempre con una nota di esortazione al bene , alla speranza . Grazie . Stare con voi mi fa bene !
P.S. domani 2 ottobre si ricorderanno i nostri Angeli custodi ed io ho imparato da S.Pio ad inviare nella notte il mio Angelo custode a vegliare qualche persona cara . A volte lo mando all'Angelo custode di Papa BXVI perche' insieme lo veglino e lo confortino .

Anonimo ha detto...

Grazie, cara Maura, per questa condivisione e per averci ricordato questa bellissima iniziativa di mandare il proprio Angelo in soccorso di qualche persona cara.
Era da tempo che non mi sovveniva.
Ricordi che meraviglia il rapporto di S. Gemma col suo Angelo e quante missioni difficili gli affidava?