«Tribus miraculis ornatum, diem sanctum colimus:
Hodie stella magos duxit ad praesepium:
Hodie vinum ex aqua factum est ad nuptias:
Hodie in Jordane a Joanne Christus baptizari voluit, ut salvaret nos, alleluia.»
«Tre prodigi celebriamo in questo giorno santo:
oggi la stella ha guidato i magi al presepio,
oggi l'acqua è cambiata in vino alle nozze,
oggi Cristo è battezzato da Giovanni nel Giordano per la nostra salvezza, alleluia.»
Così recita l'antifona al Magnificat dei secondi vespri della solennità odierna, l'Epifania di Nostro Signore Gesù Cristo. Il significato del termine "Epifania" sarà certamente stato spiegato a molti di noi; la parola ha origine greca e significa "manifestazione".
Ma questa spiegazione non lascerà certo soddisfatto l'interrogativo: perché celebrare la manifestazione di Nostro Signore quando già nel Natale abbiamo celebrato la sua incarnazione e quindi, in qualche modo, la sua manifestazione nella sua carne mortale? E, in ogni caso, che cosa significa veramente questa manifestazione, che cosa ha a che fare con i tre Re magi?
Può aiutarci a dipanare qualche dubbio proprio l'antifona riportata all'inizio dell'articolo, Tribus miraculis; non uno, ma tre eventi prodigiosi la chiesa contempla oggi: l'adorazione dei Magi, o meglio, il fatto che la stella ha condotto i Magi al presepio; l'acqua mutata in vino alle nozze (di Cana) [vedi]; il Battesimo di Gesù al fiume Giordano da parte di Giovanni il Battista. Non solo, ma l'antifona insiste tre volte nel dire che questi miracoli li celebriamo tutti insieme oggi. La liturgia della Chiesa, infatti, pur essendo ordinata secondo un certo criterio cronologico (circa due settimane dopo il Natale avviene l'adorazione dei Magi), celebra in un'unica festa le tre occasioni in cui il Signore Gesù Cristo ha manifestato a tutti le genti la sua divinità. E noi Lo adoriamo e benediciamo adesso e per sempre.
ANT. – Oggi la Chiesa si unisce al celeste Sposo: i suoi peccati sono lavati da Cristo nel Giordano; i Magi accorrono alle regali Nozze portando doni; l’acqua è mutata in vino e gli invitati del banchetto sono nella gioia. Alleluia.PREGHIAMO – O Dio, che in questo giorno per mezzo di una stella rivelasti ai Gentili il tuo Unigenito, concedi a noi, che già ti conosciamo per mezzo della fede di giungere a contemplare lo splendore della tua gloria.
ANT. – Oggi la Chiesa si unisce al celeste Sposo: i suoi peccati sono lavati da Cristo nel Giordano; i Magi accorrono alle regali Nozze portando doni; l’acqua è mutata in vino e gli invitati del banchetto sono nella gioia. Alleluia.
RispondiEliminaPREGHIAMO – O Dio, che in questo giorno per mezzo di una stella rivelasti ai Gentili il tuo Unigenito, concedi a noi, che già ti conosciamo per mezzo della fede di giungere a contemplare lo splendore della tua gloria.
Sant'Antonio da Padova, nei sermoni, dice che l'Epifania è l'illuminazione che, grazie alla Stella (la Grazia) tramite i Magi, ogni uomo è rappresentato nella Manifestazione del Dio fatto Uomo. E san Giovanni sintetizza " venne la Luce che illumina ogni uomo che vuene in questo mondo". Sta all'uomo accogliere la Grazia Luminosa di Dio e respingere le Tenebre....imitando la grande umiltà dei Magi.
RispondiEliminaL'omelia strazia. Perdo l'aplomb. Effetto ottenuto, insulti muti. Oggi era facile supporre che non l'avesse pensata e scritta lo stesso che l'ha recitata e mimata all'ambone. Era una reprimenda circolare per pecore sveglie? Non so. Può darsi. Domenica prossima, casa.
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