Condivido con voi il testo che segue tratto dal Trattato della vera devozione alla Santa Vergine Maria e il Segreto di Maria di S. Luigi M. Grignion Da Montfort, pp. 101; 104-107. Stralcio dal Cap.V "Motivi che ci spingono a consacrarci a Cristo per mezzo di Maria". Sono le pagine che, oltre alla recita del Santo Rosario, ho letto e meditato quando ero a San Silvestro il 19 scorso [vedi].
2. QUESTA DEVOZIONE CI FA SEGUIRE L'ESEMPIO DI GESÙ CRISTO
139. Secondo motivo che dimostra che è cosa giusta in se stessa e utile al cristiano il consacrarsi interamente alla santissima Vergine con questa pratica, per essere più perfettamente consacrati a Gesù Cristo.
Questo buon Maestro non disdegnò di rinchiudersi nel seno della santa Vergine come un prigioniero e schiavo d'amore e di esserle sottomesso e obbediente per trent'anni4. Qui, lo ripeto5, lo spirito umano si perde, quando riflette seriamente sulla condotta della Sapienza incarnata, la quale non volle, sebbene lo potesse fare, darsi direttamente agli uomini, ma per mezzo della santissima Vergine. Non volle venire al mondo da uomo perfetto, indipendente da altri, ma come un povero e piccolo fanciullo, dipendente dalle cure e dal sostentamento della sua santa Madre.
Questa sapienza infinita, che aveva un desiderio immenso di glorificare Dio Padre e di salvare gli uomini, non trovò mezzo più perfetto e più breve per farlo che sottomettersi in tutte le cose alla santissima Vergine non solamente durante i primi otto, dieci o quindici anni della sua vita, come tutti gli altri fanciulli, ma per trent'anni. E. diede più gloria a Dio Padre durante questo tempo di sottomissione e di dipendenza dalla santissima Vergine di quanto gliene avrebbe data impiegando tutti questi anni a fare prodigi, a predicare per tutta la terra e a convertire tutti gli uomini; altrimenti l'avrebbe fatto. Oh! quanto si glorifica Dio sottomettendosi a Maria sull'esempio di Gesù!
Avendo dinanzi ai nostri occhi un esempio così visibile e così conosciuto da tutti, saremmo noi così insensati da credere di trovare un mezzo più perfetto e più adatto per glorificare Dio, di quello di sottometterci a Maria ad esempio di suo Figlio? [...]
3. QUESTA DEVOZIONE CI PROCURA L'ASSISTENZA DI MARIA
1) Maria si dà al suo consacrato
144. Terzo motivo. La santissima Vergine, che è una madre dolce e misericordiosa e che non si lascia mai vincere nell'amore e nella liberalità, vedendo che uno si dona interamente a lei per onorarla e servirla, spogliandosi di ciò che ha di più caro per onorarla, si dà pure interamente e in un modo ineffabile a colui che le dà tutto. Essa lo immerge nell'abisso delle sue grazie; l'adorna con i suoi meriti; lo sostiene con la sua potenza; lo illumina con la sua luce; lo infiamma del suo amore; gli comunica le sue virtù: la sua umiltà, la sua fede, la sua purezza. Si rende suo garante, suo supplemento, e suo tutto presso Gesù. Infine, quando questa persona consacrata è tutta di Maria, Maria è pure tutta di quest'anima; e di questo perfetto servo e figlio di Maria si può dire ciò che S. Giovanni Evangelista dice di se stesso, ch'egli prese la santissima Vergine come ogni suo bene: « Il discepolo la prese tra i suoi beni »13.
145. Questo produce nella sua anima, s'egli è fedele, una grande diffidenza, disprezzo e odio di se stesso e una grande confidenza e abbandono nella santa Vergine, sua buona Padrona. Egli non si appoggia, come prima, sulle sue disposizioni, intenzioni, meriti, virtù e buone opere, perché, avendone fatto un intero sacrificio a Gesù Cristo per mezzo di questa buona Madre, non ha più che un tesoro in cui ci sono tutti i suoi beni e che non è più presso di lui; questo tesoro è Maria.
Questo lo fa avvicinare a Nostro Signore senza timore servile o scrupoloso e lo fa pregare con molta confidenza. Lo fa aderire inoltre ai sentimenti del devoto e saggio Abate Ruperto, il quale, alludendo alla vittoria riportata da Giacobbe su un angelo14, rivolge alla santissima Vergine queste belle parole: « O Maria, mia Principessa e Madre immacolata di un Uomo-Dio, io desidero lottare con quest'Uomo, cioè il Verbo divino, armato non dei miei meriti, ma dei tuoi »15.
Oh! quanto siamo potenti e forti presso Gesù Cristo, armati dei meriti e dell'intercessione di questa degna Madre di Dio che, come dice S. Agostino16, ha amorosamente vinto l'Onnipotente!
146. Siccome, con questa pratica, uno dà a Nostro Signore per le mani di Maria tutte le proprie buone opere, questa buona Padrona le purifica, le abbellisce e le fa accettare da suo Figlio.
1) Ella le purifica da ogni macchia d'amor proprio e da quell'affetto impercettibile alle creature che si insinua insensibilmente nelle migliori azioni. Dal momento che esse sono nelle sue mani purissime e feconde, le medesime, che non furono mai contaminate né oziose e che purificano ciò che toccano, tolgono dal dono che uno le fa quanto vi può essere di guasto e d'imperfetto.
147. 2) La Vergine abbellisce e adorna i nostri doni dei suoi meriti e delle sue virtù. Ed avviene come se un contadino, volendo guadagnarsi l'amicizia e la benevolenza del re, andasse dalla regina e le presentasse una mela che è tutta la sua rendita, affinché la presentasse al re. La regina, avendo accettato il povero e piccolo dono del contadino, metterebbe questa mela in un grande e bel piatto d'oro e lo presenterebbe al re da parte del contadino. Allora la mela, sebbene indegna in se stessa d'essere presentata ad un re, diventerebbe un dono degno della sua Maestà, avuto riguardo al piatto d'oro in cui si trova e alla persona che lo presenta.
148. 3) Ella presenta queste buone opere a Gesù Cristo; poiché essa non tiene nulla per sé di quello che uno le presenta; ma rimette tutto fedelmente a Gesù. Donandosi a lei ci si dona necessariamente a Gesù; se la si loda e la si glorifica, essa subito rivolge questi onori a Gesù. Ora, come quando S. Elisabetta la lodò, ella, quando viene lodata e benedetta, canta: «L'anima mia magnifica il Signore»17.
149. 4) Fa accettare da Gesù queste buone opere, per quanto piccolo e meschino sia il dono presentato a questo Santo dei santi e Re dei re. Quando si presenta qualche cosa a Gesù, da se stessi e appoggiati sulla propria abilità e disposizione, Gesù esamina il dono, e sovente lo rigetta a causa delle macchie contratte con l'amor proprio. Come rigettò i sacrifici degli Ebrei pieni della loro propria volontà"18. Ma quando gli viene presentata qualche cosa per le mani pure e verginali di Maria, è preso quasi per il suo lato debole (se è concesso di usare questa espressione); egli non considera più tanto la cosa che gli si dà, quanto la sua buona Madre che gliela presenta. In tal caso non guarda donde viene il dono ma piuttosto colei che lo presenta.
E Maria che non fu mai respinta ma fu sempre bene accolta dal suo Figlio, fa sì che egli riceva volentieri tutto quanto gli presenta, piccola o grande cosa. Basta che lo presenti lei, perché Gesù lo riceva e lo gradisca. Ѐ il grande consiglio che S. Bernardo dava a coloro che egli guidava alla perfezione: « Quando vuoi offrire qualcosa a Dio, abbi cura di offrirlo per le mani di Maria, a meno che non voglia essere rigettato »19.
150. Non è questo, che la natura stessa ispira ai piccoli riguardo ai grandi, come abbiamo visto?20 Perché la grazia non ci porterebbe a fare la stessa cosa a riguardo di Dio, il quale è infinitamente più in alto di noi, e davanti al quale siamo meno che degli atomi? Avendo d'altra parte un'avvocata così potente che mai fu respinta, così industriosa che sa tutti i segreti per guadagnare il cuore di Dio, così buona e caritatevole che non respinge alcuno, per quanto piccolo e cattivo esso sia.
______________________________4. Cf Lc 2, 51.
5. VD 118.
13 Gv 19, 27. Secondo recenti studi di Braun, De La Potterie e Mollar, la traduzione esatta è « Il discepolo l'accolse tra i suoi beni », ossia tra i doni (l'Eucarestia, la Parola, la fede, lo Spirito...) lasciati in eredità da Gesù al discepolo prediletto, caratterizzato dall'amore. Il Montfort si muove in questa linea, escludendo la traduzione « la prese nella sua casa », ma forza il testo dandogli un senso di sostituzione ed esclusività che non si trova in Gv 19, 27.
14 Cf Gn 32, 25.15 Ruperto, In Cantica Cant. de Incarn. Domini, proemium, PL 168, 837838.
16 S. Agostino (inter opera), In fest. Assumpt. B.M., PL 39, 2130-2131.
17 Lc 1, 46. VD 225.
18 Cf Is 1, 11-17; Am 5, 21-27; Mt 15, 8-9.
19 S. Bernardo, Sermo in Nativ. B.M.V., de aquaeductu, n. 18, PL 183, 448.
20 VD 147.
https://www.edizionistudiodomenicano.it/Libro.php?id=967
RispondiEliminaUN CARDIOLOGO VISITA GESÙ
I miracoli eucaristici alla prova della scienza
Singolare ..., anche io sto ri-ri-leggendo il Trattato summenzionato .
RispondiEliminahttps://oraprosiria.blogspot.com/2019/02/il-vescovo-di-aleppo-antoine-audo-la.html
RispondiEliminaOT
RispondiEliminaIl governo ungherese manderà una lettera ai suoi cittadini per informarli che l'UE vuole finanziare le Ong attive nel traffico di esseri umani con 570 miliardi di euro. Bruxelles usa i soldi dei cittadini europei per finanziare l'immigrazione clandestina.
https://voiceofeurope.com/2019/02/hungary-brussels-makes-confession-about-migration/
Nonostante l’astensione del M5S e della Lega, passa la mozione di Fratelli d’Italia che impegna il governo a dire NO al Global Compact.
RispondiEliminaFinalmente ce l’abbiamo fatta: NESSUNA INVASIONE in Italia. L’immigrazione non sarà mai un diritto fondamentale!
Fratelli d'Italia ha promosso ieri la nascita dell'Intergruppo parlamentare per la difesa della libertà religiosa dei cristiani nel mondo. Ringrazia tutti i parlamentari le associazioni e Ong che hanno accolto l'appello, con l'intento di Lavorare insieme per sensibilizzare le Istituzioni e la comunità internazionale contro la persecuzione dei cristiani e per difendere, in particolare in Medio Oriente, il loro diritto di tornare, rimanere e vivere in pace
RispondiEliminaLa setta massonica si serve di due tappe: solve et coagula (dissolvi e riunisci): prima fa il vuoto, corrodendo e corrompendo tutto ciò che è secondo l’ordine naturale e il piano di Dio, e poi riunifica, sotto una tirannia totalitaria o una dittatura globale, tutto il mondo che è stato reso una tabula rasa e un disordine innaturale panteistico e gnostico ed è pronto per essere dominato mediante le alte logge, con l’instaurazione del Mondialismo, della Globalizzazione e del Nuovo Ordine Mondiale.
RispondiEliminaOggi (Concilio Vaticano II e Novus Ordo Missae) in ambiente cattolico la massoneria, dopo aver messo il disordine ed aver sparso il caos quasi dappertutto, cerca di instaurare un ambiente culturale/spirituale che è una vera e propria parodia del sacro, una sorta di spiritualità alla rovescia (Francesco 1° con la sua azione corrosiva e il Novissimus Ordo Missae).
Sta per nascere una nuova religione per le masse, una religione evidentemente anticristiana e anticristica, nutrita di naturalismo e sdoganata da Dio. Più che di ateismo si tratta di satanismo o “religione” del demonio.
In parole povere questa è la natura ed il fine della massoneria.
(cit. Don Curzio Nitoglia)
Ma scusate.....come Cristo???
RispondiEliminaMa voi siete cristiani??
Non si direbbe dalle bordate al Papa
Nota Bene:
RispondiEliminahttps://www.maurizioblondet.it/cardinal-pell-condannato-un-innocente/
Lo strano caso della condanna del cardinale Pell
Di Marco Tosatti, Stefano Fontana.
RispondiEliminaChe il Concilio e la riforma liturgica siano sic et simpliciter il risultato di un'azione
specifica della massoneria, bisognerebbe fornire qualche prova.
Altrimenti si parla solo a vuoto, finendo con il fare il gioco
della controparte, proprio a causa della genericità delle critiche.
Anonimo 11:06
RispondiEliminaMa lei, oltre che osservatore-provocatore di passaggio, è cristiano, visto che non sa riconoscere le gravi derive spirituali ed ecclesiologiche del papa?
Chiedo al prof. Pasqualucci se ritiene sostenibile questa ricostruzione storica.
RispondiEliminaLa degenerazione clericale ha potuto progredire fino a raggiungere l'acme attuale solo dal momento in cui Giovanni XXIII è intervenuto personalmente a spalancare le già socchiuse porte della Chiesa al mondo moderno. A tal riguardo è opportuno far rilevare che fu proprio l'intervento di papa Roncalli a far virare la prua della barca di Pietro repentinamente nella direzione dell'aggiornamento religioso e politico, giustificando questo giro di boa in nome della pace nel mondo, la cui realizzazione richiedeva alla Chiesa Cattolica l'apertura irenica a quella parte del mondo che era, e comunque restava, convintamente anticattolica. Va precisato infatti che, in quel tempo, il mondo cattolico era ancora del tutto contrario a recepire questa prospettiva politica di apertura agli storici nemici del cattolicesimo, soprattutto quelli politici, i marxisti in prima fila. Anche il cardinale Roncalli, con la lettera 'Richiami e incitamenti', condannò "la pertinacia" di coloro che sostenevano "ad ogni costo la cosiddetta apertura a sinistra, contro la posizione netta presa dalle più autorevoli gerarchie della Chiesa", preoccupate delle "infiltrazioni marxiste fra le file dei cattolici".
Nel 1958, Pio XII moriva e "gli succedeva proprio il cardinale Roncalli, papa Giovanni XXIII, il quale inizialmente si rinchiuse in una neutralità di fronte agli sviluppi della politica italiana, il che giocò nell'immediato a favore dell'ala più reazionaria dell'episcopato italiano, di gran lunga la più numerosa. Ma il Roncalli, ancor di più come papa, "propendeva in favore di una cauta svolta politica", ed attendeva che, premuto dalla più vivace iniziativa dei novatori, sostenuti palesemente dai gesuiti milanesi, l'episcopato italiano s'andasse convincendo della necessità di aprirsi ai partiti marxisti. Il placet papale a questa apertura venne infine con l'Enciclica Mater et Magistra "sui recenti sviluppi della questione sociale" del luglio 1961, la quale conteneva una nuova formulazione della dottrina sociale, sulla cui base divenivano lecite ed attuabili per le forze cattoliche molte cose che fino a qualche tempo fa potevano essere considerate pericolose azioni sovversive.
% segue: Bisognerà però attendere l'apertura del Concilio Vaticano secondo per avere da parte di Giovanni XXIII la proclamazione di quel profondo mutamento nella politica internazionale, che la Chiesa effettivamente intraprese successivamente, ma che i gesuiti, assurti ex novo a difensori "delle più profonde aspirazioni popolari", avevano richiesto in anticipo, non curandosi dell'inconciliabilità della dottrina sociale della Chiesa "con ogni altra ideologia", in special modo il materialismo ateo-marxista.
RispondiEliminaIl gesuita marxista Alighiero Tondi negli anni cinquanta presagì la chiusura delle porte delle chiese per mancanza di fedeli. Dobbiamo riconoscere che il presagio si è avverato ovunque nel mondo, anzi in alcuni Paesi le chiese vengono addirittura messe in vendita, perchè ormai vuote. Ma la sempre più numerosa fuga dei fedeli, questa vera emorragia di cui è afflitta la Chiesa, è provocata paradossalmente proprio dalla progressiva attuazione del programma di quei "pochi uomini intelligenti" che da minoranza emarginata che erano, sono riusciti a imporsi nella Chiesa Cattolica, trascinandola nella palude ideologica catto-comunsita e massonico-luterana. Fra gli eroici volontari, preoccupati di "liberare la ideologia cattolica da ogni astrazione speculativa, da un dogmatismo troppo rigido, adattandola alla mentalità dell'epoca, rendendola accessibile a tutti,
viva, aderente al tempo", il Tordi elencava : il De Lubac, le Blond, Fessard, Daniélou, De Monteleuil, Delay, Durand, Gonne, Theillard de Chardin, ecc.
Con il loro slancio pacifista verso tutti gli uomini, nell'indifferenza assoluta per le loro identità antropologiche, sociali, culturali e politiche, sono riusciti a diffondere la menzogna del relativismo e dell'indifferentismo delle religioni, per cui quella cristiana non può ritenersi l'unica vera. Impegnandosi a realizzare il loro originario piano "di elevare la Società (gesuitica) alla monarchia di tutto l'Universo, assoggettandole qualunque altra autorità", i gesuiti, non più cattolici, ma luteranizzati, in stretta alleanza con i cattolici progressisti e comunisti, affratellati alla massoneria e sostenuti dai materialisti epicurei delle più svariate conventicole, sono infine riusciti ad insediare sul Trono di Pietro uno di loro. Ciò che ne sta conseguendo è sotto i nostri occhi!
RispondiEliminaLa ricostruzione è nelle linee generali attendibile. Con dei distinguo, però.
Da quale fonte proviene? Ci sono diversi passaggi virgolettati.
La ricostruzione non dimostra comunque che l'intero processo
sia stato opera della massoneria. Non mi è chiaro che cosa
voglia dire "palude ideologica massonico-luterana". Di quali
luterani si parla qui? E lo 'affratellati alla massoneria" finale
lo si deve intendere solo in senso ideologico, perché non avendo
più la fede sono scivolati nel deismo e nella professione degli
ideali liberal-massonici (fratellanza, tolleranza) oppure no?
Circa un piano mondiale dei gesuiti di assoggettare il mondo,
sarei piuttosto cauto nel fare certe affermazioni. Personalmente,
non lo credo. Erano piani che già la libellistica protestante
attribuiva ai gesuiti, all'epoca delle guerre di religione.
Appare evidente invece la perdita della fede da parte dei gesuiti
in favore di un razionalismo di tipo protestante nell'esegesi e
grazie all'assorbimento di filosofie laiche come quella dell'azione
di Blondel (non esiste una verità assoluta) o come l'esistenzialismo
di Heidegger, del quale Rahner è stato un epigono.
Di ogni cattolico che sia diventato deista, non creda più al giudizio finale e
all'inferno, e abbia sostituito l'etica cattolica con la fratellanza universale
e la tolleranza, spintasi oggi sino alla tolleranza del peccato e quindi
al "naturalismo" più completo, si può dire che si sia, per certi aspetti,
"affratellato [spiritualmente] alla massoneria". Ma questo non dimostra
che egli sia un
agente della massoneria; dimostra solo che professa delle credenze
simili a quelle dei massoni. Le quali sono a loro volta il prodotto
di una componente ben definita della visione laica, antropocentrica del mondo.
Ai temi speculativi e non di questa visione, aggiungono il loro peculiare
apporto, costituito dall'iniziazione esoterica della Setta, cosa che di per sé
fa scadere a pura mitologia ogni pretesa di una "filosofia della massoneria".
Non ritengo comunque corretto usare il termine "massone" come insulto,
come mi sembra accada in certi interventi. Non bisogna mai offendere nessuno.
PP
Complimenti vivissimi, caro Alfonso, una bella e convincente ricostruzione storica. Mancano all'appello due personaggi importanti, però, per quanto attiene all'avvio del processo rivoluzionario che portò saldamente al potere i modernisti cattocomunisti, luterani, ecumenisti calabraghe e massoni, e cioè Agostino Bea (il mèntore di Nostra Aetate e della sottomissione ai talmudisti, in specie alla massoneria ebraica, con la fola dell'antica alleanza mai superata cala Nuova alleanza e della non necessità di convertire gli ebrei) e Giovan Battista Montini (l'uomo di fiducia di comunisti, luterani e talmudisti), che doveva assolutamente diventare papa, ragion per cui fu imposto a Roncalli, come condizione per l'ascesa al papato, di nominarlo subito cardinale e prepararlo per la successione. Ecco, con loro il quadro dell'avvio della rivoluzione modernista in casa cattolica è completo.
RispondiEliminaHo letto qualche pagina del I volume de 'Storia dell'Età Moderna' di Giorgio Spini, PBE, 1965, l'autore credo fosse Valdese; arrivando a parlare di Carlo V, della Riforma, del Concilio di Trento, si capisce che gran parte delle istanze che allora furono dei riformati, sono, dopo qualche centinaio di anni, entrate con tutti gli onori, come novità, nei documenti del CVII. I riformati di ogni tipo si sparsero nelle pieghe del territorio europeo, oltre che nel Nuovo Continente, in comunità coese e rigorose tipo i calvinisti.Essendo G.Spini stato un protestante tratta questo aspetto con larghezza ed ho avuto come una panoramica leggendo di questa o quella setta e mi son tornati in mente i più importanti aggiornamenti che sono entrati ufficialmente nei documenti del CVII. Dopo questa, superficiale lettura, appassionante però, ho ridimensionate tante mie idee di infiltrazioni massoniche, comuniste, omosessuali; tante carriere sacerdotali sono state,da sempre, 'politiche' sia che fossero italiane sia che fossero di altri paesi europei. Il Rinascimento prima, i libertini dopo hanno catturato tante menti consacrate,per non dire degli sconvolgimenti periodici portati da tutte le guerre che si sono combattute sul suolo europeo dal Rinascimento al 1945. La riforma della Chiesa se non viene fatta ad ogni generazione, cioè se ogni generazione non si fa un punto di mantenere la dottrina, la morale in 'forma',in pochissimo tutto diventa lasso e l'ignoranza ed il pregiudizio prendono il sopravvento.Il desiderio di riunire la chiesa lo mostrarono tra gli altri Leibniz e Bossuet tra il '600 e inizio'700.Ma furono i Luterani ed Anglicani a fare i primi passi di ri-unione. L'errore della Chiesa Cattolica, a mio parere,è stato che lei avrebbe dovuto purificare se stessa al meglio e attendere che gli altri chiedessero di tornare, invece così scendendo al loro livello ha finito con il diventare peggio di moltissimi di loro. Ha rinunciato ad essere il meglio di se stessa per diventare catto-protestante gnostica. Se la Chiesa avesse curato i suoi seminari le sue scuole, il suo culto, la morale, se fosse stata fedele a NSGC, non ci sarebbero stati massoni, comunisti, omosessuali, concubinari, ladri, traditori, apostati...che avrebbero potuto insidiarla, ieri l'altro come oggi.
RispondiEliminaCarissimo professore, grazie per le sue considerazioni ed osservazioni sempre convicenti.
RispondiEliminaLe citazioni che riguardano il Papa Roncalli sono tratte da volume: "La Chiesa nella politica italiana" di Domenico Settembrini, il quale ovviamente ricostruiva i fatti storici con evidente soddisfazione per la virata modernista della Chiesa.
"Circa un piano mondiale dei gesuiti di assoggettare il mondo" mi sono riferito alla ricostruzione storica che ne è stata fatta nel libro: "Storia Generale Della Nascita E Dei Progressi Della Compagnia Di Gesú Ed Analisi delle sue Costituzioni e Privilegi Ove E' Provato ..." da cui ho estrapolato le citazioni:
- "Melchior Cano divenuto vescovo perseverò nel concetto che avea da prima formata della Società (gesuitica): 'Piaccia a Dio che non mi succeda ciò che dice la favola essere succeduto a Cassandra, alla di cui predizioni non si prestò fede, che dopo la presa, e l'incendio di Troia. Se li religiosi della Compagnia continuano come hanno incominciato, Dio voglia che non arrivi un tempo in cui li Re vorranno loro resistere, e non troveranno alcun mezzo di farlo."
- "Elevare la Società (gesuitica) alla monarchia di tutto l'Universo, assoggettandole qualunque altra autorità".
L'affratellamento, dopo una rivalità guerreggiata di decenni, è prioritariamente riferito ai "comunisti" (PCI) con i "massoni", avvenimento questo che ha determinato la loro ascesa al potere statale.
Condivido che "non bisogna mai offendere nessuno", ma nei tempi che viviamo più che di lancio di offese, temerei il lancio di bombe vere!
Con sincera stima, la saluto cordialmente.
Alfonso Aliberti
RispondiElimina# AA
Grazie per l'indicazioni delle fonti e per la stima, che
ricambio.
La frase di Melchior Cano sui gesuiti elevati "a monarchia
dell'universo etc" io la intenderei in senso soprattutto
simbolico, nel senso cioè che i gesuiti sarebbero riusciti
a Dio piacendo a far trionfare Cristo e la Chiesa in
tutto il mondo, convertendolo.
La "pacificazione" tra comunisti italiani e massoni, in funzione
della ascesa dei primi alle funzioni di governo, non muta tuttavia le rispettive
differenze ideologiche, che restano notevoli, direi. Dal punto
di vista marxista il "credo" massonico è solo un'ideologia
borghese da abbattere, legata ad una determinata fase storica
dei rapporti di produzione capitalistici. E'una visione
schematica, astratta, lo sappiamo, ma al succo questo è
il marxismo, con la sua reductio ad unum cioè al capitalismo
per spiegare tutto e il contrario di tutto.
Un punto sul quale a mio avviso bisognerebbe approndire
la critica alla visione del mondo della massoneria, e
forse qualche studio ad hoc l'avrà fatto, è quello del
fondamento iniziatico che i massoni sono costretti a
conferire alla loro "morale laica". Che bisogno ce n'è?
La "morale laica", di tipo razionalistico e volontaristico,
come p.e. quella kantiana, ha forse bisogno di un
fondamento iniziatico, in dottrine esoteriche, ricche
di simbolismo incomprensibile? Di essere integrata dall'
interpretazione dei Tarocchi?
Le due cose sono del tutto separate, incompatibili anzi,
il loro collegamento ad opera della "dottrina" massonica
artificioso ed incomprensibile.
PP
Ricordati sempre che sei cosa e proprietà assoluta, incondizionata, illimitata, irrevocabile dell’Immacolata; chiunque tu sei, qualunque cosa hai o puoi, tutte le «actiones» (pensieri, parole, azioni) e le «passiones» (cose piacevoli, spiacevoli, indifferenti), appartiene completamente a Lei…Tu sei uno strumento nella Sua mano, perciò fa solamente ciò che Ella vuole; accetta ogni cosa dalla Sua mano. Ricorri in tutto a Lei come un bambino …Riconosci di aver ricevuto tutto da Lei e che nulla proviene da te stesso. Tutto il frutto delle tue attività dipende dall’unione con Lei…La mia vita (ogni suo istante), la mia morte (dove, quando e come) e la mia eternità, tutto questo è Tuo, o Immacolata.
RispondiEliminaFa di tutto questo qualsiasi cosa Ti piace.
SK 971 San Massimiliano Maria Kolbe