Pagine fisse in evidenza

martedì 17 settembre 2019

Phil Pawler ai vescovi: Noi siamo la truppa ma voi i generali e dovete agire

Nella nostra traduzione da Catholic culture un breve ma significativo messaggio di Phil Lawler che, più recentemente, abbiamo incontrato qui [precedenti qui - qui era più rassegnato]. Ci strappa un sorriso; ma direi che è una riprova di quanto tra i fedeli stia crescendo l'inquietudine e anche lo sconcerto per la totale impotenza di fronte alle gravissime minacce all'unità, all'universalità e soprattutto all'identità de La Catholica e alla sua ragion d'essere nel mondo ma non del mondo.

Anche se sono rimasto sconcertato dalla dichiarazione del Papa sulla prospettiva di uno scisma americano, un passaggio di quella dichiarazione merita un po’ più di riflessione:
Gli scismatici sempre hanno una cosa in comune: si staccano dal popolo, dalla fede del popolo di Dio. E quando nel Concilio di Efeso c’era la discussione sulla maternità divina di Maria, il popolo – questo è storico – era all’entrata della cattedrale quando i vescovi entravano per fare il concilio. Erano lì con dei bastoni. Li facevano vedere ai vescovi e gridavano “Madre di Dio! Madre di Dio!”, come per dire: se non fate questo vi aspettano… [vedi]
Leggendo quel brano, mi è venuto in mente qualcosa che molti anni fa il mio amico Bud ha detto per esprimere la sua insoddisfazione sulla mancanza di guida episcopale in America. Bud voleva che i nostri vescovi fossero più schietti nell’affrontare l’errore dottrinale. Egli suggerì che i fedeli cattolici dovessero dirlo ai loro vescovi in questi termini:
Noi siamo solo i soldati porta-lance1. Voi siete i generali. Se prendete il comando, noi saremo proprio dietro di voi. Ma se non prendete il comando….. Ricordatevi che siamo proprio dietro di voi, e abbiamo le lance.
Quindi, secondo la logica di Bud, se un vescovo non volesse sentire un colpo improvviso nella schiena, dovrebbe agire. È un’immagine semplice, ma nitida e significativa.
Abbiamo bisogno che i nostri vescovi agiscano per salvaguardare l’unità della Chiesa e l’integrità della sua dottrina. Dobbiamo mandare questo messaggio. Noi siamo solo i porta-lance, ma portiamo le lance.
____________________
1. Dal gergo militare (in greco e latino: dorifori) N.d.T.
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

13 commenti:

  1. "Forse non tutti sanno che i Domenicani hanno delle proprie litanie molto antiche. In esse, uno dei titoli con cui si invoca la Vergine Maria è quello di “Santa Maria, gloria dei sacerdoti”"
    fr. Fabrizio P. M. Cambi, O.P.

    RispondiElimina
  2. Messori: « Noto molta gente cattolica preoccupata, qualcuno persino disperato. Da credente ricordo, tuttavia, che la Chiesa non è un’ impresa, una multinazionale o uno stato. Insomma, non può fallire. Certo, le ragioni di allarme non mancano, penso per esempio, al prossimo Sinodo sull’Amazzonia e relativi equivoci, non so che cosa si voglia ottenere,probabilmente il matrimonio dei sacerdoti. Pertanto sono preoccupato, ma non disperato, perché la Chiesa non è di Bergoglio o dei vescovi, ma solo di Cristo e Lui la governa con sapienza. Le forze del male non vinceranno ».

    RispondiElimina
  3. Sia nell'Antico che nel nuovo testamento Dio Padre interviene quando il suo popolo tradisce la dottrina. Quando i re si rivolgono ai sacerdoti di Baal anziché ai profeti autentici come Elia. Le raccomandazioni del nuovo testamento sono tutte rivolte alla conservazione della vera dottrina.
    Il punto di vera apostasia della dottrina amazzonica sarebbe quello di sostituire alla dottrina tradizionale una dottrina panteista che si rifà agli spiriti della terra.

    RispondiElimina
  4. Tutti coloro che credono nella retta dottrina debbono cercare di difenderla con i mezzi che ciascuno ha a disposizione, sia che sia laico o che sia sacerdote

    RispondiElimina
  5. Silvio Brachetta17 settembre, 2019 16:50

    Vittorio Messori non le manda a dire: "E’ sconcertante che solo due o tre cardinali quasi novantenni parlino e protestino. Tanti vescovi ed anche cardinali con i quali dialogo in privato si mettono le mani nei capelli e dissentono, ma hanno paura, tacciono, stanno zitti".

    RispondiElimina
  6. Silvio Brachetta17 settembre, 2019 16:52

    http://www.lafedequotidiana.it/vittorio-messori-la-chiesa-non-e-di-bergoglio/

    RispondiElimina
  7. La diatriba tra il Vaticano e la Conferenza Episcopale Tedesca si accende sempre più. Da una parte i vescovi tedeschi che vogliono avanzare rapidamente su questioni delicate, già definite e di competenza della Chiesa Universale come: potere decisionale, celibato sacerdotale, unioni omosessuali e ruolo della donna nella Chiesa e, dall’altra, il Vaticano che frena. Il card. Marx, il presidente dei vescovi tedeschi, oramai è stato molto chiaro ed in forma pubblica: andranno avanti comunque. E allora, lo scisma è alle porte? E’ alle porte progressiste?

    RispondiElimina
  8. https://www.ilprimatonazionale.it/cronaca/papa-francesco-xenofobia-malattia-sconfitta-potenti-invasioni-129808/

    RispondiElimina
  9. Certo. I Vescovi devono agire! Basta che annunciano

    In primo luogo, qualsiasi vescovo o cardinale cattolico, che abbia giurisdizione o meno, che sia di rito latino o meno, nella sua qualità di membro del Collegio episcopale deve fare questa dichiarazione pubblica o il suo equivalente:

    Come membro del Collegio episcopale, la cui unità con il Successore di San Pietro è essenziale per la sua corretta funzione nella Chiesa per l'adempimento della volontà di Cristo, per continuare la sua missione salvifica sulla Terra, dichiaro di aver esaminato il testo ufficiale latino dell'atto di rinuncia di Papa Benedetto XVI dell'11 febbraio 2013 A., D., che inizia con le parole Proplicatore non solum, e ho scoperto che non è conforme al requisito del Canone 332 §2, che afferma esplicitamente che le dimissioni papali si verificano solo quando il Sommo Pontefice rinuncia al Munus petrino. Vedendo che papa Benedetto rinunciava solo al ministero che aveva ricevuto dalle mani dei cardinali e vedendo che non aveva invocato il canone 38 per derogare all'obbligo di nominare l'ufficio in una questione che viola i diritti di tutti i fedeli di Cristo e ancor più dei membri del Collegio episcopale, per sapere chi è e chi non è il successore di San Pietro, e quando e quando non ha validamente rinunciato al suo ufficio, dichiaro per pienezza del mio apostolico il dovere e la missione, che mi obbliga a considerare innanzitutto la salvezza delle anime e l'unità della Chiesa, che papa Benedetto XVI con l'atto espresso in Non Solum Propter non ha mai rinunciato all'ufficio papale e quindi ha continuato fino ad oggi l'unico e unico, vero e unico vicario di Gesù Cristo e successore di San Pietro. Pertanto addebito al Collegio dei Cardinali una grave negligenza nell'esercizio delle loro funzioni come espresso nei canoni 359 e n. 37 dell'Universi Domini Gregis procedendo nel febbraio e marzo del 2013 alla convocazione e alla convocazione di un conclave per eleggere il successore di Papa Benedetto quando non era stata ancora consumata una sede legale vacante. E così dichiaro che il Conclave del 2013 è stato convocato, convocato e portato a termine in modo unanime e che l'elezione del Cardinale Jorge Mario Bergogio come Successore di San Pietro è nulla e irritata dalle leggi stesse della Santa Madre Chiesa, come stabilito da Papa Giovanni Paolo II.

    RispondiElimina
  10. Papa Leone XIII (Humanus genus)

    "In sì grave rischio, in sì fiera ed accanita guerra al Cristianesimo, è dover Nostro mostrare il pericolo, additare i nemici, e resistere quanto possiamo ai disegni ed alle arti loro, affinché non vadano eternamente perdute le anime che Ci furono affidate, e il regno di Gesù Cristo, commesso alla Nostra tutela.. "

    "... ai tempi nostri i partigiani della città malvagia, ispirati e aiutati da quella società, che larga mente diffusa e fortemente congegnata prende il nome di Società Massonica, pare che tutti cospirino insieme, e tentino le ultime prove. Imperocché senza più dissimulare i loro disegni, insorgono con estrema audacia contro la sovranità di Dio; lavorano pubblicamente e a viso aperto a rovina della Santa Chiesa, con proponimento di spogliare affatto, se fosse possibile, i popoli cristiani dei benefizi recati al mondo da Gesù Cristo nostro Salvatore... "

    RispondiElimina
  11. bernardino guerrini18 settembre, 2019 11:53

    @ silvio brachetta.... purtroppo molti che oggi sono sacerdoti o vescovi, sono cresciuti con la formazione conciliare e post... modernista e riformista.... nessuno di loro conosce la vera Dotrina Cattolica, ma nelle università della Chiesa sono stati insegnati purtroppo per oltre 50 anni solo distruzioni e catastrofi.... ma Dio non perdona, e giudica.... li aspetta al varco uno ad uno, anche i fedeli che sanno tutto e seguono per presunzione ed ipocrisia questa gente, per mettersi in mostra e non perchè ci crede.... ma tutti si pentiranno di essere nati... molti dovranno mettere come diceva Gesù, una corda al collo con una macina e gettarsi nel mare.... guai a coloro che danno scandalo agli innocenti (io dico a coloro che sono da convertire, quelli sono gli innocenti che non conoscono Cristo ed il Vangelo e questi gli insegnano solo il male).

    RispondiElimina
  12. Cristallina analisi di mons. Pagliarani! (ce ne fossero tante...)
    https://apostatisidiventa.blogspot.com/2019/09/umanamente-parlando-i-danni-sono.html?m=1

    RispondiElimina
  13. Anonimo 9,43 del 18. Non capisco una cosa, i cardinali sono colpevoli di non aver dichiarato l'errore di Benedetto xVI e chi ha fatti l'errore è innocente?

    RispondiElimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo l'approvazione di uno dei moderatori del blog.