Pagine fisse in evidenza

domenica 22 dicembre 2019

Ora Ratzinger riscende in campo in difesa dell’ortodossia cattolica. Quale?

Che dire della mossa di Ratzinger che anche in altre occasioni recenti non ha mancato di dire la sua [qui - qui], mentre di fronte a ciò che è accaduto in occasione del Sinodo Amazzonico, tace? Mentre i cambi di paradigma non mi pare gli siano estranei.
In ogni caso l'operazione può presentare una duplice chiave di lettura che assume l'aspetto di un dubbio amletico: da una parte effettivamente sembra in contrasto con la pastorale bergogliana; ma si dà il caso che Roma, mentre razzola male con la prassi, con i vescovi tedeschi predica bene (vedi lettera 29 giugno). E allora sotto questo aspetto Ratzinger - da profondo conoscitore dell'episcopato tedesco da anni attraversato da ansie talora eccessive di rinnovamento -, salvo prova contraria, potrebbe appoggiare la teoria bergogliana, ignorando la pratica... Se così fosse, verrebbe a cadere la "barriera contro il modernismo" prefigurata in conclusione dell'articolo. ma solo i risultati dell'attività della nuova fondazione potranno fugare ogni dubbio.

Joseph Ratzinger opera un’altra mossa. Il papa emerito coadiuva la nascita di una fondazione. Ma i progressisti insorgono.

Benedetto XVI ha coadiuvato e sostenuto la nascita della “Fondazione Die Tagespost per il giornalismo cattolico”. Una iniziativa che intende tutelare quel giornalismo in grado di difendere i cosiddetti “valori non negoziabili”. Una scelta nata in contemporeanea con l’inizio del “concilio interno” della Conferenza episcopale tedesca. E le tempistiche, in relazione a questa storia, hanno la loro importanza. Le spinte progressiste di una parte del clero teutonico sono evidenti, mentre l’iniziativa del teologo bavarese è tutta centrata sulla difesa del cattolicesimo conservatore. Alcuni vescovi tedeschi stanno cercando una definitiva svolta dottrinale. Dallo sdoganamento dell’adulterio alla nuova definizione catechetica della omosessualità: la rivoluzione sembra vicina. Ma Benedetto XVI, forse, vuole porre un freno.

Il “Sinodo interno” del cardinale Reinhard Marx è visto come fumo negli occhi dal “fronte tradizionale”. L’appuntamento “sinodale” durerà un biennio. Lo scontro non è così evidente, almeno non dal punto di vista pubblico, ma le tendenze teologiche in campo differiscono con tutta evidenza. Il Vaticano, dal canto suo, ha anche fatto notare come l’equivalente teutonico della Cei non possa prendere decisioni “vincolanti”. Roma rimane l’unica depositaria della dottrina ufficiale. Dalla Germania, però, provengono comunque considerazioni come questa: “La preferenza sessuale dell’ essere umano si sviluppa durante la pubertà ed assume una direzione etero o omossesuale. Entrambe le direzioni appartengono alle forme normali delle predisposizioni sessuali”. Si può parlare di una vera e proprio fuga in avanti. Benedetto XVI potrebbe aver letto la situazione in maniera non positiva. Dunque il papa emerito potrebbe aver deciso di lanciare un segnale. Ma siamo nel campo delle ipotesi.

Di sicuro c’è come il Die Tagespost sia considerata una voce tanto autorevole quanto conservatrice nel panorama continentale. Le interpretazioni di queste ore si basano anche su questo assunto. Ma quali sono le principali battaglie portate avanti dal “fronte progressista” capeggiato dal cardinale Marx? In questi ultimi anni, sono state ventilate alcune eventualità. Dalla “benedizione per le coppie omosessuali”, alla “intercomunione” valida per cattolici e protestanti, passando dalla “laicizzazione della gestione ecclesiastica” alla messa in discussione dell’obbligo di celibato per i consacrati della Chiesa cattolica. I più oltranzisti pensano che il disegno di Marx sia quello di assecondare il pensiero di Karl Rahner, quello della “nuova Chiesa”. Alcuni, in modo più semplice, attribuiscono il tutto pure alla “confusione dottrinale” sorta con il pontificato di Bergoglio.

Quella di Joseph Ratzinger può essere un gesto indipendente da qualunque retropensiero oppure un movimento strategico volto all’edificazione di un muro teorico. Si può solo provare a dedurre quale sia la finalità dell’azione in questione. Se non altro perché non sono state rilasciate dichiarazioni ufficiali. Vale la pena rimarcare, poi, come quanto predisposto da Benedetto XVI, come avviene di consueto da qualche anno a questa parte, non abbia trovato il placet di alcuni. Stando a quanto si legge su Settimana News, per esempio, è lecito parlare di perplessità sollevate dall’Associazione dei pubblicisti cattolici tedeschi. Ratzinger avrebbe intenzione di oltrepassare le intenzioni dell’episcopato di quella nazione. Le critiche non stupiscono: il papa emerito continua a rappresentare una barriera nei confronti di quello che i tradizionalisti usano chiamare “modernismo”. 
Francesco Boezi - Fonte

18 commenti:

  1. Il lancio da parte di Benedetto XVI di una iniziativa di sostegno alle “voci cattoliche” ha lasciato stupiti molti commentatori.
    Tornano però alla mente le parole pronunciate da mons. George Gaenswein l’anno scorso presentando il libro di Rod Dreher “Opzione Benedetto”. Il fatto che Dreher sia un laico, ha detto mons. Gaenswein, che “desidera conquistare anime al Regno di Dio”, gioca a suo favore perché la crisi della Chiesa è “nel suo nocciolo, una crisi del clero”, ed è “scoccata l’ora dei laici forti e decisi, soprattutto nei nuovi mezzi di comunicazione cattolici indipendenti”.

    RispondiElimina
  2. https://catholicherald.co.uk/zdo-not-use/news-focus/2019/12/20/benedict-xvi-creates-foundation-for-catholic-journalism-in-germany1/

    RispondiElimina
  3. È comunque significativo che il “Tagespost”, come pure un sito web privato austriaco siano stati etichettati come media cattolici in un’intervista in cui si mette in guardia sul nazionalismo e sui “media con mentalità rigida”....

    RispondiElimina
  4. Poiché le ricche diocesi tedesche finanziate dal sistema fiscale del Paese e la potente conferenza episcopale già finanziano una vasta gamma di progetti mediatici e agenzie di stampa che fanno formazione, tra cui una scuola di giornalismo cattolico 1con sede a Monaco, l’iniziativa del papa emerito è stata vista sia dai sostenitori che dai critici come una mossa strategica per rafforzare il giornalismo cattolico ortodosso in modo indipendente dalle influenze episcopali e di altro tipo.

    RispondiElimina
  5. "...ma solo i risultati dell'attività della nuova fondazione potranno fugare ogni dubbio."

    Riporto questa frase perché non capisco se è da piangere o da ridere. JR continua con fondazioni e contro-fondazioni per perpetuare il suo sì ma,...forse ...anche... però... Un eccellente costruttore e divulgatore di dubbi. Un creativo del dubbio dissolvente la verità ma, senza darlo a vedere!

    RispondiElimina
  6. Chissà perché proprio ieri sera, parlando con dei conoscenti, dicevo che l'abbandono di un credente si misura anche dalla fiducia con la quale si accettano certe prove e anche dalla fiducia che si nutre in chi fa certe scelte. E portavo l'esempio di Benedetto XVI, dicendo che se anche noi non sappiamo esattamente perché ha fatto quel che ha fatto (dopo aver lungamente pregato e nella grazia del suo stato), lui lo sa e a me basta.

    Poi questa mattina alla Santa Messa l'omelia è stata centrata sulla fede di San Giuseppe al quale è bastato un sogno per fidarsi di Dio. Destatosi, ha fatto quella, senza dar peso a tutte le apparenze, le convenienze e i commenti dell'opinione corrente.

    Da San Giuseppe a Giuseppe-Joseph, mi è tornata alla mente un'espressione che ebbe una certa eco all'epoca della rinuncia di Benedetto XVI all'esercizio attivo del papato.
    Si trattava di un'intervista di un biografo e alla domanda che suonava più o meno così: "lei si ritiene la fine del vecchio oppure l'inizio del nuovo?", la risposta fu: "entrambe le cose".

    Il gran silenzio di Benedetto XVI di fronte a questa stagione ecclesiale è carico di tutto l'affidamento al Signore che muove un'anima ricca di fede. Perciò non scade nella polemica. Ma non tace necessariamente per tristezza, paura o cose simili: tace perché attende.
    Lui sa perché e Chi glielo ha detto.

    In fondo la Chiesa non è in ritardo di duecento anni (sul mondo), ma -tanto più quanto è Una con il Suo Signore e sposo- anticipa soprattutto l'annuncio di ciò che attendiamo e verrà a giudicare la voglia di scambiare il Regno dei Cieli con i regni mondani.

    RispondiElimina
  7. Forse è superfluo ricordarlo ma Rod Dreher è un laico non più cattolico, ma convertito a una chiesa ortodossa. Se fosse rimasto cattolico probabilmente la San Paolo non avrebbe pubblicato il suo libro.

    RispondiElimina
  8. Da tralcio che ripone tutta la fiducia nell'emerito vorrei un chiarimento: perché tace di fronte all'idolatria? Non è come tacere di fronte a chi uccide la Chiesa cristiana? Io non trovo motivi validi per giustificarlo. Inoltre la frase di BXVI che lei cita "sono la fine del vecchio e l'inizio del nuovo" è perfettamente demolente, fino al 2013 è stato la fine del vecchio infatti ed ha iniziato lui stesso l'opera finale in data 11 febbraio 2013 quando ha inventato, contro il vecchio, l'assurdo pensionato dei papi con il doppio papato: vorrei sapere se sono entrambi vicari di Cristo, nel caso, come sarebbe se ciò fosse .. possibile, allora abbiamo un Dio diviso in 2 opinioni contrarie come dimostra lo stesso articolo che discutiamo, Bergoglio e Marx ct Benedetto e tradizionalismo, che poi si tratta di un tradizionalismo nouvelle theologie, ma sempre 2 linee contrarie: quindi Cristo non avrebbe le idee chiare in merito. Ma resta quello di Ratzinger anche nel caso un ni " il vostro parlare sia sì o no, il ni viene dal Maligno".

    RispondiElimina
  9. Ai vescovoni tedeschi levategli i forzieri coi miliardoni d'euro e le megapinte di birra forte!

    RispondiElimina
  10. Gentile anonimo, la mia risposta è semplice (e ripetitiva): non lo so, ma mi fido di lui.

    Ho troppa riconoscenza per il bene che Benedetto XVI ha fatto alla mia fede cristiana e che ancora stanno facendo quelli che, avendo compreso il suo magistero, lo ripropongono fornendomi continui incoraggiamenti a fidarmi di Dio, a metterLo al centro e al primo posto, confidando davvero nella Sua provvidenza e non nell'uomo e quindi ad affacciarmi sull'Oltre e a non perdermi nelle infinite polemiche tra uomini care al mondo che gode nel vedere la sposa di Cristo trasformata in una puntata dei vari litigi in TV.

    C'è sporcizia nella Chiesa? Ce n'è tanta. Non è un ni: è un sì chiaro e tondo.

    A far pulizia non saranno le varie nettezze urbane, ma solo il sangue prezioso di Gesù.
    Faccio anch'io (a me stesso e a chi ha la bontà di interessarsi a leggere queste righe) qualche domanda.
    Lo sporco possiamo toglierlo continuando a ripetercelo o è meglio dedicare le nostre poche energie a pregare il Signore, ringraziandoLo e adorandoLo attendendo da Lui le risposte e soprattutto compiendo la Sua volontà, anche e soprattutto portando la croce?
    Il problema della Chiesa è il clericalismo o la mancanza di fede?
    La Chiesa è un'organizzazione, da riformare scendendo a compromessi oppure separando noi la zizzania dal grano, oppure è lo spazio in cui incontrare il Signore Gesù, mettendoci innanzitutto a tu per Tu con Lui?
    Il nostro vero e primo problema è il nostro peccato e il poco amore per Gesù oppure il peccato altrui?
    E quello che "funziona" di più è odiare qualcuno oppure pregare per lui e per la salvezza della sua anima, per la quale Gesù è morto in croce?
    La nostra stella polare è una solida e vera devozione mariana, consolata dei doni mistici di questa dolcissima accompagnatrice nella valle di lacrime in cui siamo esuli, desiderando la nostra patria nel Cielo, oppure ci faremo guidare dal desiderio di dare contro qualcuno che sta dissacrando tutto?
    E se questa fosse la prova suprema richiesta alla nostra fede (il catechismo ne parla e anche Mons. Viganò nella recente e coraggiosa dichiarazione dice dell'ineludibilità della prova), quale sarebbe il nostro "posto giusto" dove stare?

    La mia risposta è: un posto molto nascosto, sotto il tallone di Maria, la Corredentrice, che sotto la croce non proferì parola. Un posto "inutile", che molti ripuliscono della pelle di troppo con una lima o una spatola ruvida per i piedi...
    Eppure è lì che sta il luogo degli apostoli della Vergine che schiaccerà il capo al serpente. Un luogo dove chi ci sta non è tenuto a dire troppe parole, ma semplicemente a stare lì, proprio dove il veleno e il dente del serpente le insidia il calcagno.
    Un posto inutile agli occhi del mondo, ma non è il regno di questo mondo quello di Gesù.

    La "fine del vecchio e l'inizio del nuovo" non è nel 2013, ma sarà quando la ri-creazione sarà finita e tutto sarà ricapitolato in Cristo.
    Nella grotta di Betlemme c'è l'inizio della ri-creazione, cioè della liberazione dalla schiavitù del peccato.
    La fine non l'abbiamo ancora vista: ma chi ha scelto il silenzio e la preghiera contempla nella semplicità defilata e popolata di pastori, pecore, con l'asino e con il bue la presenza di San Giuseppe che sta lì per aver obbedito a un angelo in sogno, fidandosi, senza sospetti su Maria, ma resistendo con lei e come lei al serpentello velenoso.

    RispondiElimina

  11. Il titolo dell'articolo è felice: Ratzinger scende in campo per difendere l'ortodossia cattolica. Ma quale?
    Sembra un paradosso eppure la domanda è lecita: quale ortodossia difenderebbe il "Papa Emerito"? Non certo quella tradizionale della Chiesa, quella del sì sì no no. Altrimenti non potrebbe starsene in silenzio di fronte allo scempio dell'adorazione dell'idolo della Pachamama perpetrata da Bergoglio e dai suoi accoliti, con tutto il resto.
    Dal silenzio di Ratzinger sui temi scottanti (Amoris Laetitia, Sinodo per l'Amazzonia) i suoi ammiratori credono di ricavare chissà quali presagi, come se esso nascondesse chissà quali insegnamenti da tirar fuori al momento opportuno.
    Ratzinger, infatti, è una giovane promessa della Chiesa, ha di fronte a sé l'avvvenire, sta maturando...


    RispondiElimina
  12. Comunque in Germania l'iniziativa ha dato parecchio fastidio, soprattutto alla linea Marxiana della DKK, forse ortodossia non è la parola giusta, lo scopo della fondazione è permettere a giornalisti e/o scrittori di ispirazione cattolica di esprimersi liberamente senza allinearsi al pensiero dittatoriale imposto grazie ai milionari introiti della kirchenstauer 7 mld.di €,cent più o meno che non sono pochi, tra le attività della potentissima e ricchissima diocesi di Munich feudo Marx, c'è anche una casa di produzione di video, libri ed altro, a contenuto pornografico, oltre a progetti pro gay a gogo, in stile Schoemborn, e una teologa svizzera, che, bontà sua, ha detto di aver scelto la chiesa cattolica perché quella luterana è troppo piccola e ha poca visibilità in CH contesta anche bergy perché non da spazio alle donne link https://www.ticinonews.ch. quindi si capisce che la mossa di Ratzinger ha fatto saltare parecchi nervi scoperti, poi io la penso come Tralcio, mi fido di quello che ha fatto e fa, probabilmente non può, per il momento, fare altro, poi non capisco l'indignazione per il fatto che non condanni le supposte eresie, ma signori miei, non lo fanno fior fiore di clerici in carica, salvo 2 o 3 eccezioni, per non si sa bene quali paure.......inizia la lunga attesa della Veglia della nascita di NSGC, dedihiamoci alle preghiere, al resto pensa il Signore che, alla fine, vince sempre.

    RispondiElimina
  13. A tralcio e anonimo 13,32. Che non lo faccia uno o tanti non esime me o lei, per capirci.La posizione va presa, sì o no, o ni. Tralcio lei vede dei litigi da tv, io invece non li vedo proprio né in tv né altrove, è una voce a fonte unica senza risposta, ai dubia, ai nostri strali che non sono diretti che a difendere Cristo, silenzio tombale dell'altro fronte o qualche frecciatina velenosa del tipo cristiani al peperoncino, pipistrelli,rigidi ecc..Chi non si offre al dibattito ha da nascondere parecchio. Nessuno di noi odia denunciando gli errori, ma soffre . Lei dice che dobbiamo starcene al calduccio a pregare? Giusto ma pure dobbiamo dire: conosco quell'Uomo. Lei pensa che Gesù non avrebbe gradito questa frase dal suo Pietro? E lei pensa che non abbia gradito quelle pochissime frasi a sua difesa di quei rari coraggiosi del tempo? Lei non vede che Maria ha pregato stando vicino al denigrato, prendendosi insulti ed offese, agonizzando col Figlio, e non è rimasta in casa a pregare e neppure è andata al tempio? Lei non vede che non è fuggendo come hanno fatto gli Apostoli ieri ed oggi, per paura e vigliaccheria, che faremo felice Gesù? E' standoGli vicino e difendendo la verità che saremo graditi a Lui, facendo tutto il possibile pur sapendo che è Lui che infine farà. I pastori stessi si sono mossi e sono andati , e dopo hanno testimoniato, non è stando comodi in pensione che si difende Cristo. Non concordo con voi. Voi 20 secoli fa sareste stai nelle vostre case o sareste andati al tempio. E avreste sbagliato come oggi. Pensi che Giuseppe e Maria sono andati in Egitto, senza tempio, senza sinagoga, per difendere Gesù. Gli Apostoli poi sono andati in tutto il mondo per difendere Gesù annunciando la verità. Sono stati uccisi per questo. San Pietro si è messo contro Caifa ed il Sinedrio:devo prima obbedire a Dio. La sinagoga di satana è raccontata dagli Evangelisti stessi, litigavano forse? Noi dobbiamo difendere il Vangelo se vogliamo stare fedeli a Cristo, anche dobbiamo pregare, adorare, lodare, ringraziare, ma ormai è anche tempo di gridare dai tetti. Non separiamo la pula, denunciamo la menzogna, i sepolcri imbiancati con ossa marce.

    RispondiElimina
  14. Poteva fare molto da papa e si è dimesso lasciando campo libero all'impostore argentino, poteva dire molto dopo e non ha detto mai nulla, poteva fare o non fare e invece ha fatto i selfie con Bergoglio e non ha mai opposto alcuna critica alle azioni assurde dell'argentino. Adesso siccome ha "sostenuto" una fondazione si dovrebbe ritenere costui difensore dell'ortodossia? Pensi piuttosto a dismettere le insegna papali e a smetterla di fingere che possano esistere due papi. L'unico contributo che stà dando costui con la sua assurda invenzione del papa emerito è di stampo assemblearista e di svilimento del primato di Pietro. Bergoglio e Ratzingher sono due facce della stessa medaglia conciliarista. Continuare a fare le vedovelle sfrante del dimissionario travestito da papa non serve a nulla, tranne forse a favorire ancora di più la causa modernista e la deriva del papato ridotto oramai a straccio da altarino massonico-globalista.

    RispondiElimina
  15. Ma lasciatelo in pace, prima lo avete distrutto e ora volete farne un martire!!!

    RispondiElimina
  16. Nessuno qui lo ha distrutto. Noi ci siamo limitati a evidenziare, e con rispetto, insieme alle luci, le ambiguità conciliari dei suoi insegnamenti. Gli attacchi e le pastoie che hanno purtroppo contraddistinto il suo pontificato avevano e hanno tutt'altra origine...

    RispondiElimina
  17. "... prima lo avete distrutto e ora volete farne un martire!!!"

    Si è distrutto da solo e dalla distruzione fine/mente manovra per uscirne martire.

    RispondiElimina
  18. https://www.youtube.com/watch?v=0MrUVYtaHCk

    Monsignor_Lefebvre_parla_del_Cardinale_Ratzinger_media_181393_1_sd.mp4

    RispondiElimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo l'approvazione di uno dei moderatori del blog.