Nella nostra traduzione da Valeurs actuelles un eccellente articolo di Alexandre del Valle* che spiega che i paesi dell'Unione europea devono più che mai prendere sul serio la minaccia turca. Nel quadro delle aggressioni militari nel nord della Siria col massacro dei curdi; dell'invio di jihadisti siriani da Ankara in Libia; della rivendicazione delle isole greche dell'Egeo; delle trivellazioni illegali in violazione della sovranità cipriota; dell'apertura delle frontiere UE ai migranti illegali, nel contesto di un ricatto insopportabile, sostegno del separatismo islamista in Occidente.
*Alexandre del Valle, politologo e saggista francese, è autore del libro [qui - qui] ora disponibile anche nella traduzione italiana: ‘Il complesso occidentale – Piccolo trattato di de-colpevolizzazione’, per la Paesi Edizioni (prefazione di Marcello Veneziani)
*Alexandre del Valle, politologo e saggista francese, è autore del libro [qui - qui] ora disponibile anche nella traduzione italiana: ‘Il complesso occidentale – Piccolo trattato di de-colpevolizzazione’, per la Paesi Edizioni (prefazione di Marcello Veneziani)
Minaccia turco-ottomana nel Mediterraneo, fino a dove arriverà il Sultano-presidente Erdogan?
In occasione della conferenza organizzata dall'International Center for Geopolitics and Analytical Prospective (GIGPA) presso la Maison de la Chimie il 29 febbraio, l' ex ambasciatore della Tunisia presso l'UNESCO, Mezri Haddad, presidente del GIGPA, ha invitato a Parigi importanti leader politici dei paesi interessati dalla minaccia "neo-ottomana" e dall'atteggiamento bellicoso di Erdogan nel Mediterraneo. Un pericolo geopolitico ed esistenziale per l'Unione europea, poiché sono direttamente minacciati due dei suoi membri: la Grecia e Cipro. L'organizzazione del simposio è coincisa col momento in cui Recep T. Erdogan ha minacciato di invadere le isole greche, ha inviato jihadisti dalla Siria nella Libia occidentale, ha attaccato il regime siriano per aiutare i "ribelli islamisti" dell'HTS ( ex-Nosra / Al-Qaïda) di fronte ai curdi massacrati, e il vile rilascio al confine dei paesi europei di centinaia di migliaia di migranti siriani e afgani, tra cui un certo numero di islamisti e ex detenuti...
I relatori, incluso l'ex ministro della Difesa greco, Panos Kamenos, hanno ricordato ciò che gli altri leader europei non vogliono vedere: Grecia, Cipro ed Egitto sono sull'orlo della guerra con Ankara per il gas in mare aperto nel Mediterraneo rivendicato illegalmente dalla Turchia. Quest'ultima, insoddisfatta dei confini marittimi legali, vuole aumentare unilateralmente le sue acque sovrane del 35% a scapito dei paesi rivieraschi. L'esercito turco invia regolarmente navi militari per violare le acque territoriali greche (Creta, Mar Egeo) e persino impedire la trivellazione di compagnie italiane (ENI), francesi (TOTAL), greche e cipriote. Durante la conferenza, Georges Lillikas, ex ministro degli affari esteri cipriota; Amr Moussa, ex ministro degli Esteri egiziano nonché l'ex segretario generale della Lega degli Stati arabi e l'ex ministro della Difesa greco del governo Tsipras, Panos Kamenos, hanno affermato che se la Turchia non incontra un fronte unito, lo considererà una debolezza e attaccherà la Grecia nel Mar Egeo. Ricorda che non passa giorno senza che l'aviazione e la marina turche violino gli spazi marittimi e aerei sovrani della Grecia. Kamenos ha anche ricordato che l'esercito greco, consapevole che né la NATO né l'Unione sono state in grado di dissuadere Erdogan, si sta già preparando ad un conflitto.
Come possiamo ancora giustificare il proseguimento dei negoziati di adesione con la Turchia di Erdogan, che minaccia due paesi membri dell'UE?
Notizie recenti confermano il fatto che la candidatura all'Unione europea, ingenuamente supportata dai greci e dalla Repubblica di Cipro in segno di "pacificazione", piuttosto che "unire le civiltà" come è stato sbandierato per giustificare questa candidatura - e particolarmente desiderato dalla NATO, da Londra e da Washington -, ha avvelenato le relazioni turco-europee. Il popolo euforico afferma che se la Turchia fosse stata rapidamente integrata nell'Unione negli anni 2002-2007, quando Erdogan era "moderato", essa non sarebbe diventata una dittatura nazional-islamica che minaccia l'Europa di uno tsunami migratorio, saccheggiando finanziariamente l'Unione europea, negando il genocidio armeno, alimentando il jihadismo (Siria, Libia), minacciando Cipro e la Grecia e bramando le riserve di gas offshore del Mediterraneo.
Abbiamo già spiegato negli anni 2000 che Erdogan, storico islamista, autore di una commedia sulla trama "Massonico-Giudeo-Comunista" (Maskomya), vicino al jihadista afgano alleato con i talebani Gubuldin Hekmatyar, e formato dal movimento islamista turco Milli Görüs, una specie di fratellanza musulmana turca, non è mai stato un "democratico islamico" e che il suo vero progetto era smantellare il kemalismo e trarre profitto dalla restaurazione di un califfato ottomano.
Le ambizioni irridentiste del Presidente-Sultano erano quindi prevedibili. Se la Turchia di Erdogan fosse riuscita a integrare l'UE, questo paese, in ogni caso, liberato dai militari laici e diventato ancora una volta islamista, nell'Unione rappresenterebbe il potere demografico dominante: tra non molto 90 milioni di abitanti, 100 membri del Parlamento europeo e la più alta percentuale di voti nel Consiglio dell'Unione Europea.
L'idea di introdurlo nell'UE nonostante l'incompatibilità geopolotica e il conflitto di civiltà era tanto più stupida in quanto non sono certo gli europei "turcofobi" o "islamofobi" che avrebbero bloccato il suo ingresso e quindi "radicalizzato" Ankara, ma gli stessi dirigenti turchi che, fin dall'apertura dei negoziati nel 2005, hanno rifiutato di riconoscere un paese membro dell'UE, la Repubblica di Cipro e successivamente hanno rifiutato l'integrazione delle norme e dei valori fondanti dell'UE come la libertà delle minoranze, dei media, dell'opposizione (curda e non solo), di riconoscere il genocidio armeno, e infine di cessare l'occupazione di Cipro avvenuta nel 1974. I nostri governanti europei tuttora rifiutano di porre fine a questa candidatura contro natura mentre la Turchia con le sue fregate militari minaccia le navi collegate agli impianti di trivellazione di gas e petrolio italiane e cipriote, effettua ricerche e trivellazioni illegali nelle acque cipriote, rivendica le isole greche dell'Egeo, e denuncia il trattato di Losanna del 1923 che fissa i confini tra Turchia e Grecia.
Le ambizioni irridentiste del Presidente-Sultano erano quindi prevedibili. Se la Turchia di Erdogan fosse riuscita a integrare l'UE, questo paese, in ogni caso, liberato dai militari laici e diventato ancora una volta islamista, nell'Unione rappresenterebbe il potere demografico dominante: tra non molto 90 milioni di abitanti, 100 membri del Parlamento europeo e la più alta percentuale di voti nel Consiglio dell'Unione Europea.
L'idea di introdurlo nell'UE nonostante l'incompatibilità geopolotica e il conflitto di civiltà era tanto più stupida in quanto non sono certo gli europei "turcofobi" o "islamofobi" che avrebbero bloccato il suo ingresso e quindi "radicalizzato" Ankara, ma gli stessi dirigenti turchi che, fin dall'apertura dei negoziati nel 2005, hanno rifiutato di riconoscere un paese membro dell'UE, la Repubblica di Cipro e successivamente hanno rifiutato l'integrazione delle norme e dei valori fondanti dell'UE come la libertà delle minoranze, dei media, dell'opposizione (curda e non solo), di riconoscere il genocidio armeno, e infine di cessare l'occupazione di Cipro avvenuta nel 1974. I nostri governanti europei tuttora rifiutano di porre fine a questa candidatura contro natura mentre la Turchia con le sue fregate militari minaccia le navi collegate agli impianti di trivellazione di gas e petrolio italiane e cipriote, effettua ricerche e trivellazioni illegali nelle acque cipriote, rivendica le isole greche dell'Egeo, e denuncia il trattato di Losanna del 1923 che fissa i confini tra Turchia e Grecia.
Non sono gli europei "anti-turchi" che "bloccano" l'adesione all'UE, ma Ankara che viola la legge europea e rifiuta di riconoscere Cipro!
Più che mai, la Turchia si sta evolvendo come ho annunciato nel 2003 (vedi la Turchia in Europa, un cavallo di Troia islamista?) [qui]. E anche dalla fine degli anni '90 (Islamismo-Stati Uniti 1997 e Guerre control'Europa, 2000), mentre le politiche e le analisi occidentali spiegavano che la Turchia doveva essere integrata nell'UE perché era stata "un'alleato contro l'URSS "; perché "è meglio avere la Turchia con noi che contro di noi" ... o perché il rifiuto della Turchia di aderire all'UE rischiava, secondo Jacques Attali, Jacques Chirac e Tony Blair, di provocare uno "scontro di civiltà tra Islam e Occidente". Argomenti di rara stupidità, perché se un candidato minaccia fin dall'inizio di rivolgersi ai nostri nemici se si rifiuta di accoglierlo, è perché una tale candidatura è già problematica. Aprire la porta dell'UE alla Turchia sulla base del ricatto morale ("L'Europa deve" dimostrare che non è un club cristiano", mentre la Turchia di Erdogan vuole essere il leader del mondo musulmano) e accettando che essa violi il diritto europeo e la sovranità di Cipro e della Grecia non è mai stato un sano punto di partenza.
I leader e gli strateghi turchi, che disprezzano la debolezza e la disunione di un'Europa piena di complessità e molto ricettiva al ricatto morale, avevano ragione, dal loro punto di vista, nel cercar di provare a integrare l'UE facendola sentire in colpa, soprattutto imponendole di "dimostrare di non essere un club anti-musulmano". Tuttavia, l'inattuabile promessa europea di integrare una Turchia incapace di soddisfare i criteri richiesti ha solo peggiorato le relazioni UE-Turchia: il diritto e la democrazia europei abilmente invocati da Erdogan in fase di preadesione, hanno permesso di smantellare "legalmente" il potere dei militari laici (5° pacchetto di riforme europee che chiedono la fine del potere dell'esercito kemalista).
Una volta liberatosi dai kemalisti, ora in prigione, Erdogan in realtà non ha più nulla da aspettarsi dall'Europa che lo costringerebbe a rinunciare al suo DNA autoritario-nazionale-islamista. Il neo-sultano ha recentemente identificato questa vecchia Europa che disprezza come un "continente in pieno processo di putrefazione", debole, perverso, decristianizzato, nel quale egli invita musulmani e turchi a non integrarsi, ad arricchirsi e a fare molti figli, fino a quando "gli europei non oseranno più uscir di casa nelle strade"... Una vera dichiarazione di guerra geopolitica e di civiltà.
Più che mai, il neo-ottomano Erdogan sta testando le reazioni dei suoi vicini. Non si fermerà finché non troverà davanti ad un fronte di resistenza unificato. Questa osservazione è condivisa anche da numerosi intellettuali arabi come il presidente del Center for Middle Eastern Studies (CEMO), Abdelrahim Ali, anche saggista e deputato egiziano, che ha appena pubblicato The State of the Muslim Brotherhood, Europa e l'espansione dell'organizzazione internazionale (L'Harmattan).
L'autore continua a mettere in guardia gli europei sulla "strategia separatista dei Fratelli musulmani da parte di Erdogan e dei loro alleati Qatar e Turchia, la cui azione sovversiva in Francia e in Occidente consiste nel minare i valori del secolarismo per spingere i musulmani così presi in ostaggio e fanatizzati, a non integrarsi. I promotori di questo progetto sono i Fratelli musulmani e il loro leader indiscusso è Erdogan, che vedono (via Al-Qardaoui) come il nuovo califfo".
Alexandre Del Valle, 4 marzo 2020Una volta liberatosi dai kemalisti, ora in prigione, Erdogan in realtà non ha più nulla da aspettarsi dall'Europa che lo costringerebbe a rinunciare al suo DNA autoritario-nazionale-islamista. Il neo-sultano ha recentemente identificato questa vecchia Europa che disprezza come un "continente in pieno processo di putrefazione", debole, perverso, decristianizzato, nel quale egli invita musulmani e turchi a non integrarsi, ad arricchirsi e a fare molti figli, fino a quando "gli europei non oseranno più uscir di casa nelle strade"... Una vera dichiarazione di guerra geopolitica e di civiltà.
Più che mai, il neo-ottomano Erdogan sta testando le reazioni dei suoi vicini. Non si fermerà finché non troverà davanti ad un fronte di resistenza unificato. Questa osservazione è condivisa anche da numerosi intellettuali arabi come il presidente del Center for Middle Eastern Studies (CEMO), Abdelrahim Ali, anche saggista e deputato egiziano, che ha appena pubblicato The State of the Muslim Brotherhood, Europa e l'espansione dell'organizzazione internazionale (L'Harmattan).
L'autore continua a mettere in guardia gli europei sulla "strategia separatista dei Fratelli musulmani da parte di Erdogan e dei loro alleati Qatar e Turchia, la cui azione sovversiva in Francia e in Occidente consiste nel minare i valori del secolarismo per spingere i musulmani così presi in ostaggio e fanatizzati, a non integrarsi. I promotori di questo progetto sono i Fratelli musulmani e il loro leader indiscusso è Erdogan, che vedono (via Al-Qardaoui) come il nuovo califfo".
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
Guardare la realtà in faccia è l'unico modo per partire col piede giusto nell'affrontarla....
RispondiEliminaEcco perché Erdogan pitrebbe andare in crisi
RispondiEliminahttps://it.insideover.com/politica/ecco-perche-erdogan-potrebbe-avere-difficolta-sul-fronte-interno.html
"Slanciare il cane al leon morente è vile" (Rigoletto) Il Sultano-presidente Erdogan fa invadere l'Euopa infiacchita dal virus e non solo
RispondiElimina"...Notizie recenti confermano il fatto che la candidatura all'Unione europea, ingenuamente supportata dai greci e dalla Repubblica di Cipro in segno di "pacificazione", piuttosto che "unire le civiltà" come è stato sbandierato per giustificare questa candidatura - e particolarmente desiderato dalla NATO, da Londra e da Washington -, ha avvelenato le relazioni turco-europee..."
RispondiEliminaQuesto buonismo illuminista non paga, non ha mai pagato, né mai pagherà, perché in quanto bontà/ideologica cioè applicata a prescindere dal reale, è falso. E' segno di una pretesa superiorità intellettuale che usa la finzione come deterrente per gli altri considerati incapaci di distinguere il falso dal vero, l'ipocrita dall'onesto. Farlo poi con gli islamici, che sono, loro sì, gli artisti della dissimulazione, è il massimo della più goffa dabbenaggine ignorante e presuntuosa.
Attenzione.
RispondiEliminaIn tutto questo marasma, sapevate che il governo ha pubblicato il bando per SVENDERE Alitalia (chiaramente sul nostro groppone il buco causato da un'amministrazione criminale)
Indovinate chi è in pole position per comprare?
LUFTHANSA.
Analogie con la Grecia?
Ufficialmente la troika in Italia non è arrivata, ma GOVERNA.
Cit. Rossella Fidanza
"... ma gli stessi dirigenti turchi che, fin dall'apertura dei negoziati nel 2005, hanno rifiutato di riconoscere un paese membro dell'UE, la Repubblica di Cipro e successivamente hanno rifiutato l'integrazione delle norme e dei valori fondanti dell'UE come la libertà delle minoranze, dei media, dell'opposizione (curda e non solo), di riconoscere il genocidio armeno, e infine di cessare l'occupazione di Cipro avvenuta nel 1974..."
RispondiEliminaPiù passa il tempo, più trovo calzante quella profezia che vedeva nell'Islam l'unica possibilità rimasta per noi di salvare l'anima cristiana. Se così sarà, sarà a costo di violenza, lacrime, sangue e morte fisica, con buona pace delle anime belle che non credono all'ira di Dio. Avanti buonisti, avanti!
Sulla Grecia, la sinistra ha un disturbo oculistico. Lo stesso di Soros
RispondiElimina( di Maurizio Blondet 5 Marzo 2020 )
"Titolo di Repubblica del 5 marzo: “Migranti, spari alla frontiera. Media turchi: “Un morto, 5 feriti”. Grecia nega. Erdogan: “L’Europa li lascia affogare” (Le smentite del governo greco vengono messe sul piano delle asserzioni di Erdogan: un dittatore che ha più giornalisti in galera che Cina e Iran, e che per la libertà di stampa è catalogato al 157 posto su 180 paesi)
Comunicato dei Deputati PD: “Subito per salvare donne, bambini e minori non accompagnati del campo di Samos. Si deve rispondere al dramma in atto in Grecia . Insieme a tante donne della politica e società civile ho firmato un appello alla ministra Lamorgese. @chiaragribaudo”
Anche David Sassoli ha parlato col groppo in gola di “minori non accompagnati” che “l’Europa deve accogliere…”. Con il che intende proporre sanzioni contro Budapest e Varsavia che i “profughi” non li accolgono.
(...)
Alla fine fine, è quasi un enigma della percezione delle sinistre, di come l’ideologia produca un fenomeno oculistico-psichiatrico ragguardevole: il non riuscire a vedere che quella folla che Erdogan ha mandato alla frontiera, su pulman e scortati da centinaia di poliziotti che sparano lacrimogeni e non solo sui poliziotti greci, sono palesemente elementi di un vero e proprio atto di guerra, ovviamente asimmetrico.
Una sordità specifica impedisce ai progressisti di capire quel che dicono le autorità greche: delle centinaia di “profughi” che sono riusciti ad entrare e di cui 231 sono stati arrestati, solo il 4% risultano siriani. Le nazionalità delle persone arrestate ad Evros sono:
-Afghanistan, 64%
-Pakistan, 19%
-Turchia, 5%
-Siria, 4%
-Somalia, 2,6%
-Iraq, Iran, Marocco, Etiopia, Bangladesh, Egitto: 5.4%
https://www.newsit.gr/ellada/i-athina-apokrouei-tin-tourkiki-propag/2988276/
...segue
RispondiEliminaForse non è che non sentono; è che preferiscono dare ascolto alla versione di Erdogan, che quelli sono siriani democratici anti-Assad scappati da Idlib sotto i feroci bombardamenti russi e di Damasco. Le parole “profughi” e “minori non accompagnati” bastano a far scattare l’odio per i Greci “che sparano” (dopo tutto quello che abbiamo fatto per loro nella UE: dicono anche questo) e il più angosciato amore per i “profughi” e “minori non accompagnati”. E come no, ci sono anche “le donne”.
Qui ecco alcune parrucche lasciate dai “profughi” per passare per donne nelle scene di guerriglia, a beneficio di telecamere progressiste. Essendo in realtà visibilmente maschi in età militare.
Trovate dalla polizia ellenica sul luogo degli scontri
Ma i progressisti nemmeno riescono a vedere i poliziotti turchi che alzano un drone di ricognizione per dominare la scena degli scontri fra la polizia ellenica e gli orfanelli di Idlib:
Né le forze di sicurezza elleniche che devono ripararsi perché “i profughi” sparano su di loro, e non lacrimogeni, ma pistolettate.
https://twitter.com/ISCResearch/status/1235478920272568320
Né riescono a vedere che alcuni “profughi” portano al polso piastrine militari.
No, vedono donne e bambini, minori non accompagnati – e i loro teneri cuori sono lacerati.
...segue
RispondiEliminaUn vero mistero oculistico, su cui speriamo un giorno possa fare luce la Scienza. Perché la cecità selettiva guarisce immediatamente, quando si tratta di leggere l’editoriale che ha scritto su Financial Times immaginate? George Soros in persona. Titolo:
“L’Europa deve stare a fianco della Turchia per i crimini di guerra di Putin in Siria”
https://www.ft.com/content/ae0b560c-5e03-11ea-ac5e-df00963c20e6?shareType=nongift
Con misurate parole, Soros definisce “ Assad il sovrano più barbaro che il mondo abbia visto da Joseph Stalin”. Spiegando: “Quando il suo stesso popolo insorse contro di lui, sviluppò una strategia militare progettata per infliggere il maggior danno possibile ai suoi avversari civili. Ha deliberatamente preso di mira ospedali, scuole e scuole materne, cercando di uccidere o mutilare gli assistenti. Ha usato gas velenosi e attacchi chimici nel corso di un conflitto che ha causato la morte di oltre mezzo milione di morti”.
La storia di Assad che ha gasato il suo popolo è una menzogna già smentita dall’ente per la proibizione delle armi chimiche (Opac) dopo inchiesta in loco dei suoi tecnici https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/07/10/siria-lopac-conferma-che-a-douma-non-fu-usato-gas-nervino/4482438/ Il “suo stesso popolo che insorse contro di lui” sono le centinaia di migliaia di guerriglieri raccolti da una trentina di paesi islamici, armati ed addestrati dalla Cia e dai sauditi, e curati negli opsedali israeliani.
Quindi il resto delle asserzioni di Soros è della stessa prevedibile stoffa.
“Nel maggio 2019, la Russia ha bombardato quattro ospedali in 12 ore. Il 26 febbraio 2020, secondo le Nazioni Unite , 10 scuole sono state prese di mira in un solo giorno, compresi gli asili nido. Da quando il regime siriano e il suo alleato russo hanno lanciato la campagna per riprendere Idlib nell’aprile 2019, almeno 49 strutture mediche sono state prese di mira . Un’altra indagine suggerisce che il numero può arrivare a 60”.
Di fronte a queste forze del Male Assoluto distruttrici di cliniche e di asili nido (per tacere dei minori non accompagnati), solo una forza del Bene si è levata, continua Soros:
“L‘unico governo che ha istituito forze militari per difendere i civili intrappolati in Idlib da Assad e dal suo alleato russo è la Turchia”…La Turchia ospita già 3,5 milioni di rifugiati siriani nel suo territorio. Non può assorbire l’ulteriore milione che Assad e Putin stanno spingendo verso i suoi confini.
Capito? Quelle migliaia che sono arrivati al confine greco sui pulman di Erdogan e scortati dalla polizia turca, sono stati mandati lì da Putin.
Ed ecco quindi che Soros, assumendo il tono padronale consueto verso la UE, dice:
“Nel 2014, ho invitato l’Europa a svegliarsi con la minaccia che la Russia rappresentava per i suoi interessi strategici; .La Russia aveva invaso l’Ucraina sapendo che l’Europa avrebbe cercato di evitare qualsiasi scontro con Mosca. Ciò che sta accadendo in Idlib ora sta seguendo lo stesso modello: l’Europa sta sfuggendo a uno scontro con la Russia sulla sua politica siriana, quando dovrebbe opporvisi. Concentrandosi sulla crisi dei rifugiati che la Russia ha creato, l’Europa sta affrontando il sintomo e non la causa”
e la Turchia merita il sostegno dell’Europa.
L’Europa dovrebbe quindi cercare di rafforzare la posizione negoziale del presidente turco Recep Tayyip Erdogan con Putin nel tentativo di raggiungere un cessate il fuoco che preservi una “zona sicura” a Idlib per i rifugiati siriani”
Combinazione, è la stessa proposta di Angela Merkel: la UE deve ritagliare una zona protetta per i terroristi islamici sconfitti all’interno della Siria. Ma Soros aggiunge un ultimo consiglio:
“. Spero che si mettano anche i crimini di guerra dell’onorevole Putin al centro del dibattito europeo”.
Forza David Sassoli, forza Gentiloni: guerra alla Russia. Trascinare Putin a Norimberga. La Repubblica a e il PD hanno già intrapreso la strada".
Maurizio Blondet
OT
RispondiEliminaCoronavirus, primo caso di paziente positivo in Vaticano. Le misure per evitare i contagi
La notizia diffusa venerdì mattina dalla direttore della sala stampa della Santa Sede. Sospesi temporaneamente tutti i servizi ambulatoriali. Il Vaticano intanto ha adottato le stesse misure preventive contro l’epidemia diffuse dalle autorità italiane
https://www.corriere.it/cronache/20_marzo_05/coronavirus-vaticano-studio-misure-evitare-contagio-0ae8b502-5f05-11ea-bf24-0daffe9dc780.shtml
La Polonia offre sostegno alla Grecia per affrontare la crisi migratoria
RispondiEliminaUn esempio di solidarietà europea, finalmente. Ma non del tipo voluto da Sassoli
A nome delle autorità polacche, il ministro degli interni Mariusz Kamiński ha dichiarato la disponibilità a inviare 100 soldati della guardia di frontiera e 100 agenti di polizia per sostenere la Grecia nell’affrontare la crisi migratoria recentemente emersa alla frontiera del paese con la Turchia.
Mercoledì scorso, i ministri degli affari interni degli Stati membri dell’UE si sono incontrati a Bruxelles in un’assemblea straordinaria mentre migliaia di migranti e rifugiati dal Medio Oriente riuniti alle porte dell’Europa.
“Speriamo che la situazione si stabilizzi, ma dobbiamo tenere conto di tutti gli scenari, motivo per cui siamo in grado di dare una mano ai Greci molto rapidamente”, ha detto il Ministro Kamiński.
...
“La distribuzione dei rifugiati non è un’opzione, ho sottolineato chiaramente. Ciò che conta innanzitutto è la vera protezione della frontiera greco-turca, che trattiamo come frontiera esterna dell’UE. A tale proposito, la Polonia presenta proposte concrete e concrete che possono mitigare la situazione al confine dell’UE “, ha affermato il ministro.
Mercoledì mattina, i servizi greci hanno riferito che da sabato a mercoledì avevano fermato quasi 28.000 persone nel tentativo di attraversare illegalmente il confine dalla Turchia e arrestato 220 che erano riusciti.
https://www.maurizioblondet.it/la-polonia-offre-sostegno-alla-grecia-per-affrontare-la-crisi-migratoria/
https://voxnews.info/2020/03/06/immigrati-sparano-contro-poliziotti-greci-ecco-il-video-che-svergogna-i-buonisti/
RispondiEliminaRicordatevi però di quando anche Berlusconi e i pliniani di Alleanza Cattolica auspicavano l'ingresso nella UE di Turchia e Israele...
RispondiEliminaLa Serbia pronta a schierare l'esercito al confine per impedire l'accesso ai migranti
RispondiEliminaLa situazione al confine tra Turchia e Grecia, dove sono ammassate migliaia di migranti desta non poche preoccupazioni in Europa, ma la Serbia è pronta a far valere i propri diritti di stato sovrano.
https://it.sputniknews.com/mondo/202003068825369-la-serbia-pronta-a-schierare-lesercito-al-confine-per-impedire-laccesso-ai-migranti/
Ieri anche il ministro della Difesa della Bulgaria ha minacciato l'uso della forza, qualora i migranti dovessero tentare di oltrepassare il confine e mettere piede sul territorio nazionale.
RispondiEliminaQuesta volta non sarà Istanbul, né Sochi: l’incontro previsto per giovedì tra il presidente russo Vladimir Putin ed il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, si terrà a Mosca. E questo non è un elemento di second’ordine: si giocherà in casa russa, il faccia a faccia avverrà nelle stanze del presidente russo, non in campo neutro.
RispondiEliminahttps://it.insideover.com/politica/la-russia-adesso-vuole-frenare-gli-impeti-di-erdogan.html
https://www.iltempo.it/a-fil-di-spada/2020/03/05/news/onu-ci-accusa-di-pensare-troppo-coronavirus-e-poco-ai-migranti-che-non-vanno-lasciati-indietro-1290902/
RispondiEliminaI terroristi islamici ad Idlib, in Siria, hanno provato a realizzare un attacco chimico, ma si sono infortunati a causa della loro scarsa esperienza. I media italiani continuano a nascondere queste informazioni. I media italiani hanno scelto di sostenere i terroristi invece di Assad.
RispondiEliminahttps://www.rt.com/news/482292-terrorists-use-chemical-weapons-burned-idlib/
I media italiani fanno il tifo come si tifa per le squadre di calcio.Sarà un bel problema quando finalmente dovremo aprire gli occhi.Sembra che la signora Merkel si sia resa conto degli errori fatti in passato. I nostri traditori che sono in parlamento e nei tribunali invece continuano imperterriti a tifare per gli stranieri che in qualche modo cercano di entrare in Europa.Vedremo come gestiranno le centinaia di migliaia di giovani senza occupazione e senza formazione professionale che la navi dei moderni negrieri ci portano in Italia.Tutti davanti ai super mercati a chiedere l'elemosina?
RispondiEliminaDue modi di essere europei, o meglio, un modo di esserlo e un modo di non esserlo.
RispondiEliminaPrimo modo: la solidarietà mostrata da tanti europei nei confronti della Grecia, ancora piagata dalla crisi economica e, ora, dalla questione migratoria e dallo scontro con la Turchia; è bellissimo vedere la vicinanza di tanti semplici cittadini europei (e tra questi i primi sono gli italiani), ben diversi dai grigi governanti europei, ai loro fratelli greci, significa che un senso di comunità, solidarietà e appartenenza come anche di indipendenza di informazione e giudizio esiste ancora, e non è stato piagato dalle politiche dell'UE e dai media asserviti!
Secondo modo (purtroppo proveniente dall'Italia): una stupida trasmissione satirica francese produce un video ("Pizza Corona Italia") in cui si etichetta l'Italia come untrice del coronavirus, in una maniera vergognosa e volgare; chiaramente, una singola trasmissione cretina, o anche singole politiche criminali o nemiche, non possono etichettare un popolo e una cultura a noi peraltro vicini. Ebbene, per "rispondere" al video francese, anzichè ignorarlo, tanto più che quanto al virus Italia e Francia sono sulla stessa barca, cosa si fa in parte del web italiano se non fare un'ironia ancora più beluina sulla Francia ("Pizza Notre Dame", mostrando immagini di pizze bruciate)? L'incendio della Cattedrale di Notre Dame non è stato un dramma solo francese, è stato un dramma europeo e un dramma cristiano; nemmeno una porcata come il video precedente possono giustificare una risposta così idiota, anche e soprattutto se tale risposta viene da chi l'anno scorso aveva mostrato empatia per la cattedrale parigina o più profondità di giudizio e di pensiero...
Roberto de Albentiis su Fb
Mentre qui siamo tutti occupati col coronavirus, sarebbe forse il caso di porre attenzione anche a quello che accade ai confini greci dove la Turchia sta usando l'esercito per forzare l'entrata dei clandestini.
RispondiEliminaAnche perché questo dovrebbe farci riflettere su quanto sia assurda e vergognosa la calata di braghe del nostro Paese dove, non contenti di questo, si manda a processo l'unico Ministro che, pur senza eccedere in atti coercitivi in quanto praticamente con le mani legate, ha provato lo stesso a difendere i confini.
"Oggi ( ma il post è di ieri ) le Truppe Speciali dell’esercito Turco hanno supportato i migranti che a migliaia al giorno si stanno riversando sul confine greco,sparando anche con il supporto dei droni,bombe stordenti e lacrimogeni sulle postazioni di confine greche,stanno poi fornendo tutti gli strumenti necessari ai profughi per tagliare le reti e il filo spinato che delimita il confine.
Da parte greca poi, si stanno dirigendo verso il confine, cittadini organizzati in milizie, non si sa se armate e quanto. Abbiamo i primi morti e i primi feriti.
Ormai è una guerra,noi stiamo con i Greci, se sarà necessario e se ci faranno uscire da questo paese causa CV, anche fisicamente, ma l’Unione Europea dov’è, da che parte sta?'
Marco Deri
La polizia turca (video) sta minacciando i migranti che non vogliono andare al confine greco. La polizia punta le armi contro i migranti che si rifiutano. I media italiani stanno accusando la Grecia di brutalità, ma non ci stanno facendo vedere le atrocità commesse da Erdoğan.
RispondiEliminaCesare Sacchetti
Presto i migranti capiranno di essere stati manipolati ed usati. Allora non si muoveranno più dalle loro case e cercheranno di difendere la loro gente e la loro patria da tutti gli avvoltoi che son calati e calano sull'Africa e sul Medio Oriente. Il loro primo dovere è liberare l'Africa. Ognuno di noi deve liberare il proprio paese dallo straniero e dal traditore in combutta con lo straniero.
RispondiEliminaLe forze di Atene schierate al confine: «Ankara aiuta i clandestini a passare con proiettili fumogeni e cesoie per tagliare le reti». Iniziato in Siria il cessate il fuoco ingoiato dal «Sultano» dopo le bombe di Putin su Idlib.
RispondiEliminaDi fronte all’arroganza di Erdogan, l’Europa non solo non agisce, ma tace. Tace sulla violazione dei diritti umani in Turchia, tace sull’invasione del Kurdistan siriano, tace sul blocco navale imposto alla piattaforma dell’ENI a Cipro, tace sulle minacce contro le isole greche. E sull’annuncio della prossima islamizzazione del nostro continente, tace non solo l’Unione Europea, ma anche la Chiesa. La forza di Erdogan è questo silenzio colpevole. (Roberto de Mattei)
RispondiEliminaOrdinary, patriotic Greeks enlist to defend Europe against a migrant invasion
RispondiEliminahttps://voiceofeurope.com/2020/03/ordinary-patriotic-greeks-enlist-to-defend-europe-against-a-migrant-invasion/