Sarebbe interessante capire quali sono i tre punti da cui, secondo i primi accertamenti, è partito il fuoco che ha bruciato la Cattedrale di Saint Pierre et Saint Paul a Nantes.
È chiaro che questi scherzi col fuoco fanno parte di una partita che non si gioca solo sul piano terreno: altrimenti, sai quante rivendicazioni, proclami, messaggi...
No, dietro gli incendi che stanno devastando la foresta di simboli del gotico francese, sembra volersi nascondere una mano silenziosa, priva di motivazioni, sorda.
Colpisce un poco che, ad un anno e più da Notre Dame, stiano sotto attacco non solo e non tanto le chiese, quanto la loro funzione, il loro scopo: mettere a disposizione della relazione fra l'uomo e Dio -cioè- uno spazio pubblico, condiviso, comunitario.
È il filo rosso che pare unire vicende che, sempre sul piano terreno, non sembrerebbero avere nulla a che fare le une con le altre.
- Le cene e i pranzi sotto le navate, nelle quali l'Onnipotente è surrogato al più da un piatto di lasagne.
- Il bivacco dei senza tetto, ospitabili peraltro altrimenti e preteso da quelli che buttano fuoco e fiamme contro la Chiesa.
- la pachamama introdotta nella Sede di Pietro.
- Ma anche, più recentemente, lo svuotamento covidico a cui è seguita quella seduta a banchi alterni che è, senza dubbio, l'unica forma di distanziamento sociale rispettata e pretesa oggi in Italia, preceduta da sconvolgenti blitz durante le messe delle Forze dell'Ordine, impensabili persino per 'il Trigre' Clemenceau.
- O il recentissimo episodio di Lizzano, dove la Sindaca si è sognata di invitare l'Arma a chiedere i documenti a chi pregava all'interno, mentre, pronti all'insulto ed allo sputacchio, altri se ne stavano fuori, convinti che la Zan-Scalfarotto fosse già legge.
- O, infine, Αγία Σοφία, con il suo ritorno in mani mussulmane, pietra tombale -al momento- per ogni speranza, appunto, di poterci pregare cristianamente.
Appare, insomma, chiaro che questo pubblico impetrare il Dio Trinitario nello spazio consacrato è ormai messo a rischio.
E, diciamolo senza remore di sorta, se la preghiera pubblica (con lo spazio ad essa dedicato) appaiono oggi in crisi e al punto di venir messi sotto scacco nei più fantasiosi modi, è perché se ne sta perdendo sempre più il senso dentro la Chiesa stessa da decenni.
Frutto di una mentalità per la quale, anche fra troppi cattolici, andrebbe bene -per orare- anche il bagno, suggerito da uno showman; bagno che -peraltro- dovrebbe essere il luogo di 'intimità' un pochino meno nobili o elevate.
Insomma: è come se, svuotatosi di contenuto, di significato (per il suo trasferirsi altrove o per il suo diluirsi in svenevoli sentimentalismi, magari muniti di colonna sonora, o stucchevoli comizi), il culto comunitario dei fedeli davanti a Dio non servisse quasi più. Normale, quindi, che così indeboliti e resi insulsi, siano posti sotto attacco...
Mi pare si intraveda, perciò, un certo simbolismo nel fatto che, a Nantes, sia andato distrutto il secolare ed inestimabile organo della cattedrale, retaggio di una bellezza sempre più dispersa di quel canto che era, per Agostino, un 'pregare due volte'.
Perché oggi, con le mascherine in bocca, è già tanto che esca da noi una flebile voce... (Sebastiano Mallia)
L'incendio della Cattedrale Gotica di Nantes è doloso, perchè sono già stati ritrovati almeno 3 inneschi. Insomma, continua senza freni l'attacco alla nostra Civiltà, sia agevolando le invasioni, che cercando di cancellare i momenti più alti della nostra storia culturale e spirituale. Infatti le Cattedrali Gotiche, con il loro linguaggio architettonico prevalentemente esoterico, ed ancora interpretabile solo da pochissimi e sconosciuti Alchimisti, rappresentano le radici di una fase importantissima dell'evoluzione delle nostre coscienze !
RispondiEliminaQualcuno (secondo me, i "soliti inarrivabili",..) vuole cancellare tutto ciò, per completare un piano che di questi tempi sta avendo una insopportabile accelerazione ! ...Perciò quella di sconfiggerli non deve restare per noi una mera speranza, ma deve diventare in imperativo assoluto !
E iniziamo dalla nostra personale 'buona battaglia'.
Cito da Radio Spada:
RispondiElimina"Dove sono tutti i paladini della difesa dei diritti e della libertà di culto quando le chiese cattoliche bruciano in silenzio?
Dove sono i messaggi di solidarietà da parte dei personaggi influenti dell'Arte, della Musica, della Cultura in generale o della Politica?
Ci addoloriamo per Santa Sofia, ma non vediamo quanto è minacciato il cattolicesimo qui nell'Occidente "Civilizzato" e (non più) civilizzante!
Siamo sempre stati attaccati, distrutti, uccisi, resi martiri eppure siamo ancora qui.
Ogni epoca ha le sue pene. Noi abbiamo queste.
Ebbene, cattolici, a noi spetta l'onore di difendere ciò che siamo.
Facciamoci il segno della croce sempre, le preghiere in pubblico, preghiamo il rosario, le novene, le devozioni, le processioni.
Diciamo a tutti soprattutto con le azioni che siamo e rimarremo Cattolici fino alla fine."
Il 18 luglio 1323 veniva canonizzato Tommaso d'Aquino. Papa Giovanni XXII così lo celebrava: «Egli illuminò la Chiesa di Dio più di qualunque altro Dottore; e ricava maggior profitto chi studia per un anno solo nei libri di lui, che chi segua per tutto il corso della sua vita gl’insegnamenti degli altri».
RispondiElimina“Dopo l’incendio di Notre-Dame di Parigi nell’aprile 2019 e quello di questa stessa cattedrale di Nantes nel 1972, non è solo una parte del patrimonio religioso ad essere distrutta, ma anche un simbolo della fede cattolica ad essere danneggiata, ferendo i cuori di tutti coloro per i quali questi edifici sono luoghi di preghiera, rifugi spirituali, punti di riferimento per la loro fede”. Con queste parole, i vescovi francesi danno voce ai sentimenti dei cattolici di tutto il Paese di fronte alle immagini di fuoco e fumo nero che hanno danneggiato la storica cattedrale di San Pietro e San Paolo di Nantes, gioiello dell’architettura gotica. In un comunicato diffuso questa mattina, i vescovi invitano tutti i cattolici di Francia a unirsi in una preghiera a sostegno dei cattolici della diocesi di Nantes e fanno sapere che, da Bruxelles, il presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, ha parlato con il presidente della Conferenza episcopale di Francia, mons. Eric de Moulins-Beaufort, per comunicare “la sua compassione”. “Voleva esprimere il legame che unisce la comunità nazionale con la comunità cattolica di fronte a questo nuovo dramma”, si legge nella nota. Il vescovo Eric de Moulins-Beaufort ha espresso l’auspicio che si tratti solo di un incidente (“sarà necessaria un’indagine”), ha accolto con favore che non ci sia stata alcuna vittima ed ha aggiunto che quanto successo mette in evidenza l’urgenza di mettere in atto il piano di sicurezza menzionato durante il Forum per il dialogo tra il governo e la Chiesa cattolica che si è tenuto all’Hôtel de Matignon il 9 marzo 2020.
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RispondiEliminaFuori Tema, non non troppo: assai alto il numero di aborti in Irlanda, nel primo anno di applicazione della legge che lo consente.
Dopo un anno, i dati completi del primo anno di aborto libero nella Repubblica d'Irlanda, un tempo roccaforte del cattolicesimo. Si tratta di dati ufficiali, emanati dal Ministero irlandese della salute (Irish Department of Health). Risultano dalla applicazione della Legge che regola l'interruzione di gravidanza (Termination of Pregnancy Act), del 2018, dopo il famoso referendum che ha approvato il "diritto" al libero aborto.
Le interruzioni ufficialmente registrate fra l' 1 gennaio 2019 e il 31 Dicembre 2019, sono state in totale ben : 6,666 (un numero che piacerà ai seguaci dell'Avversario).
Così ripartite:
-- rischio per la vita della madre : 21; -- rischio per la vita della madre in situazione di emergenza : 3; --per condizioni che presagivano la morte del feto: 100; -- ad inizio di gravidanza (early pregnancy), [senza nessuna patologia vera o presunta] : 6,542.
Da notare che l'Irlanda ha circa cinque milioni di abitanti solamente. Finora le irlandesi che volessero abortire dovevano recarsi nel Regno Unito. Si pensava che fossero un due mila l'anno, al massimo. O anche meno. Questa notizia non la si è ricavata dai giornali mainstream ma da pubblicazioni del circuito secondario, cattolico conservatore, in Irlanda assai ridotto, come altrove del resto. Per esempio: il quindicinale 'Catholic Voice' , issue 295, 17 July - 30 July, p. 7. È una rivista collegata all'organizz. internaz. Una Vox.
Insomma, è cominciato il suicidio ufficiale anche dell'Irlanda, dove del resto sono molte le madri singole, mantenute dallo Stato con pingui sussidi e benefici.
Non risulta che la Gerarchia cattolica irlandese abbia dato particolare rilievo a questa ferale notizia.
Intanto il Seminario Irlandese di Roma ha chiuso, dopo 400 anni circa. Non vi andranno più seminaristi irlandesi a studiare. L'edificio ospiterà altro tipo di attività, di tipo sempre ecclesiastico. I seminaristi irlandesi sono del resto una specie in via di estinzione, come il clero locale. Dei cinque seminari di un tempo è rimasto solo quello di Maynooth, presso Dublino, molto chiaccherato per la subcultura gay che vi sarebbe diffusa e per l'insegnamento, impartito anche da "teologhe", alquanto "modernista", in tutti i sensi.
Dopo quattro mesi dalle ultime elezioni l'Irlanda ha finalmente un governo, una coalizione a tre, compatta nella lotta contro il Cattolicesimo. Si vuole sottrarre alla Chiesa l'istruzione, che è impartita ancora in gran parte da scuole cattoliche private (anche se cattoliche più di nome che di fatto). Si stanno varando in grande stile i programmi gender per l'educazione, già nelle scuole elementari e oltre; è allo studio una legislazione contro i "reati di odio" (hate crime), che colpirebbe la libertà di espressione, in modo simile al progetto italiano contro la c.d. omofobia.
Piove sempre meno e l'erba dell'Isola verde smeraldo non è più verde come una volta. La recente primavera è stata pessima per l'agricoltura, che, data la poca erba, ha già intaccato le scorte per nutrire il bestiame. Molte chiese rurali, circondate dai cimiteri con le croci celtiche rose dalla salsedine, sono chiuse, abbandonate. Il prete si fa vedere una volta la settimana, fa il giro delle chiese. La cremazione si è molto diffusa anche qui.
Scotus
RispondiEliminaIl 18 luglio 1936 ci fu anche l'Alzamiento nacional in Ispagna, la rivolta militare
contro la sanguinaria, anticristiana Repubblica spagnola, in mano agli anarchici, ai socialisti, ai massoni. La distruzione o l' incendio di chiese e conventi era un fatto quasi quotidiano, per tacere di scioperi, disordini di ogni tipo, uccisioni.
Un'anarchia feroce dominava. Non c'era scelta, se si voleva salvare la Spagna, se si voleva difendere e salvare la religione cattolica.
C'è un buon articolo su La Nuova Bussola Quotidiana su questa data del 18 luglio.
Piace pensare che l'Italia, allora fascista, diede un importante apporto militare alla vittoria delle forze nazionali, per quanta scarsa simpatia potesse avere Mussolini per i laifondisti spagnoli e l'incartapecorita struttura sociale iberica. E senza chedere contropartite. L'Italia ci rimise un sacco di soldi e lasciò alla fine in regalo a Franco un significativo numero di equipaggiamenti militari. Esponenti fascisti intervennero anche per attenuare le rappresaglie nazionaliste contro le innumerevoli crudeltà dei Rossi, ma con scarsi risultati (sembra che Franco abbia risposto al gerarca Farinacci, che, in una guerra civile, "c'è poco da fare, i fucili sparano da soli"). Franco esagerò nelle fucilazioni di rappresaglia, ma la Spagna repubblicana, rossa, era il regno della barbarie: una dittatura prima anarchica, poi comunista, persecuzione spietata del cattolicesimo, regno del terrore, Rivoluzione Sessuale già in marcia: libero aborto, libero amore per tutti, fine della famiglia, libertinaggio universale, distruzione della Chiesa cattolica, come oggi, appunto...
Credo che il rammarico di molti sia di non vedere cattolici bruciare insieme e dentro alle Chiese di Francia.
RispondiEliminaTuttavia li vorrei rassicurare che bruciano nell'anima dei loro tradimenti e delle loro apostasie, spesso professate dai pulpiti e dagli altari, dalle adesioni culturali e politiche. Certamente con maggior dolore per Cristo.
Ora, mi chiedo, se questi cattolici non riconoscano più il martirio; se questi cattolici non siano proprio più cattolici; se proprio loro abbiano abbandonato la Chiesa, prima ancora del fuoco, per dialogare col Nemico.
Mi chiedo se, dopo aver negato le fiamme dell'inferno, negheranno anche quelle fisiche. Pur potendo essere da monito, sia per l'odio che il mondo nutre verso Cristo, sia per l'inferno che attende i dannati, dopo il Giudizio.
Ma scusate l'Irlanda ha avuto la sede di Google e tante altre agevolazioni, in soldi,simil paradisi fiscali ed altre amenità, sia mai che rinunci ai soldini, farà tutto, anche matrimoni gay tra preti e pretesse, lo spirito del tempo avanza e occhio alla Polonia, se persiste nel respingere le leggi libertarie, sarà falciata via dai powers that be imperanti.......
RispondiEliminaL'OCCIDENTE BRUCIA GRAZIE AL CLAMOROSO FALLIMENTO DEL MULTICULTURALISMO DOVUTO AD UNA BEN PRECISA PSEUDO-CULTURA!
RispondiEliminaAll'orizzonte solo anarchia, degrado, violenza, conflitti etnico-sociali ovunque, gang contro gang, arabi-musulmani-africani contro bianchi occidentali, caos, distruzione, sinagoghe, chiese e cattedrali bruciate e sulle ceneri moschee...
Come dice Baualem Sansal, scrittore algerino:
"È in atto la guerra totale contro l'Occidente giudaico-cristiano ... L'Occidente si è indebolito, non è più in grado di difendersi, è in procinto di essere sconfitto, smantellato e saccheggiato a sua volta. La ruota della storia sta girando ... Mentre la visione razzista viene sconfitta in Occidente, essa è attiva in molte parti del mondo. Per gli islamisti c'è una sola razza, i musulmani, gli altri sono cani e maiali”.
La Cattedrale di Nantes in Francia in queste ore sta bruciando come bruciò la Cattedrale di Notre-Dame e centinaia di chiese negli ultimi tre anni.
Nella quasi Ex-Francia, dal 2017 ad oggi sono state vandalizzate e/o bruciate circa 1.000 tra chiese, basiliche e cattedrali!!!
“Il declino del coraggio è la caratteristica più sorprendente che un osservatore può oggi riscontrare in Occidente. Il mondo occidentale ha perso il suo coraggio civile, sia nel suo insieme che separatamente, in ogni paese, in ogni governo, in ogni partito politico e, naturalmente, nell’ambito delle Nazioni Unite. Il declino del coraggio è particolarmente evidente tra le élite intellettuali, generando l’impressione di una perdita di coraggio dell’intera società. ( e della Chiesandr). Vi sono ancora molte persone coraggiose, ma non hanno alcuna determinante influenza sulla vita pubblica....”
RispondiElimina(Aleksandr Solzenicyn)
Chi ha bruciato la cattedrale di Nantes? Al 90% anarchici o musulmani salafiti. Cioè gente che continua a fare quello che ha sempre fatto. Con la differenza che purtroppo gli anarchici - odiatori del sacro, della cultura, della storia e della nostra identità - sono un nostro problema, da un secolo e mezzo, mentre i musulmani salafiti li abbiamo fatti entrare da poco, con l'enorme complicità del clero cattolico modernista, che ora comincia a subirne le conseguenze. Se non ci fosse di mezzo l'odio satanico contro Cristo, potremmo dire che questo clero umanamente se lo merita.
RispondiEliminaMartino Mora
https://www.liberoquotidiano.it/news/italia/23894251/papa-francesco-cattedrale-nantes-incendio-nessuna-parola-angelus-vaticano.html
RispondiEliminaNOI SALVIAMO LA GENTE CHE ...
RispondiEliminaEh sì ... raccontateci, e che gente salvate se dopo averli raccattati dal mare, con le belle pantomime di "Pianto del cuore" organizzate e studiate a tavolino, scappano dai centri di prima accoglienza ? E come mai, davvero strano e anomalo, non c'è nessun magistrato che indaghi la ministro degli interni per incapacità organizzativa, diffusione epidemica e collusione con i fuggiaschi visto che la fuga in massa di migranti non viene impedita preventivamente ? Non devo essere io a dover gestire il flusso di gente che scappa dalla guerra e dalla fame, di persone provate e fisicamente debilitati che scappano dai campi di concentramento con così tanta forza... che continuano a scappare anche quando non sono più in mare ? Oramai siamo diventati e considerati i deficienti del Mediterraneo, siamo, per dirla giusta, i coglioni del mondo, tutti vengono qui, ci violentano le donne, ci derubano, ci picchiano, ci offendono, ci pisciano sui monumenti e sulle statue sacre e poi vengono anche a dirci che noi italiani siamo razzisti se non li accogliamo. È ora di finirla con questi migranti che fanno i loro comodi con la complicità della ministro degli interni, con le ONG e il governo tutto ... questi non si rendono conto del dramma che stiamo vivendo e del tragico futuro che stanno costruendo intorno ai nostri figli e oltre a subire le violenze di questi delinquenti ora rischiamo anche di essere contagiati, già, perché quelli che arrivano da noi sono tutti malati. 19072020 ...by... manliominicucci.myblog.it
x Contact: manliominicucci@gmail.com
Louis de Bourbon duc d'Anjou
RispondiEliminaPassée la première stupeur devant un nouveau lieu de culte détruit par les flammes, le temps de la réflexion arrive avec la publication par le Diocèse de Nantes des photos du terrible incendie qui vient de frapper la Cathédrale Saint Pierre et Saint Paul. C’est une vision comme on ne les voit que dans les pays en guerre, comme chez nos chers et si persécutés frères Chrétiens d’Orient.
Ma première pensée se tourne vers les catholiques atteints en leur coeur. Au-delà des dégâts matériels qui pourront être réparés, c’est surtout toute la vie sacramentelle du diocèse qui est atteinte, désorganisée. L’Eglise de France n’a pas besoin d’épreuves de ce genre. Ce nouveau drame arrive à un bien mauvais moment puisque les chrétiens n’étaient pas encore remis du confinement qui leur avait été imposé pour des raisons sanitaires, limitant grandement la pratique religieuse et l’accès au culte.
Avec cette nouvelle épreuve est-ce le temps d’une remise en cause profonde à opérer pour enfin répondre à la phrase si prophétique de Saint Jean Paul II, « France qu’as-tu fais des promesses de ton baptême ? ». Pour nous catholiques, la conversion sincère des cœurs et des âmes demeure la priorité. La France peu à peu n’a-t-elle pas perdu le sens de ses cathédrales, parce que l’histoire a voulu, qu’elles soient les plus belles du monde, en ne les appréciant plus qu’uniquement comme des témoignages culturels ? En les voyant brûler nous sommes pourtant confrontés à une toute autre réalité. Une cathédrale qui brule c’est avant tout un chemin vers Dieu, vers l’espérance et vers le salut des hommes qui se brouille.
En cette année johannique cette nouvelle épreuve par le feu est un symbole fort.
Que Saint-Pierre et Saint Paul, fondateurs de l’Eglise, et que Sainte Jeanne d’Arc, patronne secondaire de la France, soutiennent les catholiques éprouvés et ouvrent les yeux aux Français.
https://palermo.repubblica.it/cronaca/2020/07/15/news/agrigento_incendio_nella_chiesa_madre_di_favara_bruciano_l_organo_e_i_dipinti-262021432/
RispondiEliminaD’altronde non bastano la sua attrattività turistica e il pregio storico monumentale per un’impresa del genere. Gli uomini che la edificarono nel corso di lunghi decenni, nella sua bellezza e nella sua imponenza,erano animati dal desiderio di conquistare la vita eterna. Le scienze, sociali e naturali, non possono garantirci che l’abbiano ottenuta, ma la storiografia e la filosofia ci assicurano, con le parole di Novalis, che la Cristianità creò l’Europa attraverso lo sforzo collettivo e l’opera di scalpellini, muratori, scultori, artisti, poeti, filosofi, teologi e politici.Se l’Europa tramonta oggi, non è solo a causa della crisi economica o delle sue inefficienze istituzionali, ma anche perché non sa più riconoscere la sua identità spirituale.
RispondiEliminahttps://iltalebano.com/2020/07/17/cera-una-volta-la-civilta-cristiana/