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sabato 18 luglio 2020

La determinazione della Francia a porre fine alla libertà di espressione

Emblematico il fuoco oggi nella Cattedrale di Nantes (l'ennesimo in Francia)... Con una nuova legge, il governo francese ha deciso di delegare il compito della censura di Stato alle piattaforme online come Facebook, Google, Twitter, YouTube, Instangram e Snapchat. Le aziende private saranno ora obbligate ad agire come polizia del pensiero per conto dello Stato francese o incorreranno in pesanti sanzioni. Alcuni precedenti sul tema, in Italia, qui - quiquiqui.

(Fonte dell'immagine: iStock)
Il 13 maggio, il Parlamento francese ha approvato una legge che impone alle piattaforme online come Facebook, Google, Twitter, YouTube, Instagram e Snapchat[1] di rimuovere entro 24 ore i "contenuti che incitano all'odio" ed entro un'ora i "contenuti di matrice terroristica". La mancata osservanza della norma comporterebbe multe esorbitanti fino a 1,25 milioni di euro, pari al 4 per cento del fatturato globale della piattaforma, in caso di reiterata inosservanza dell'obbligo di rimozione del contenuto.

L'ambito dei contenuti online ritenuti colpevoli di "incitare all'odio" ai sensi della cosiddetta "legge Avia" (dal nome della deputata che l'ha presentata in Parlamento) è, in linea con le normative europee sui discorsi di incitamento all'odio, ampiamente delimitato e include "l'incitamento all'odio o insulti a carattere discriminatorio per motivi di razza, religione, etnia, genere, orientamento sessuale o disabilità".

La legge francese è stata direttamente ispirata dalla controversa legge tedesca sulla censura, nota come NetzDG, varata nell'ottobre del 2017, che è esplicitamente menzionata nell'introduzione della legge Avia.

"Questa proposta di legge mira a contrastare la diffusione su Internet dei discorsi di incitamento all'odio", si afferma nell'introduzione della legge Avia. 
"Nessuno può contestare l'esacerbazione dei discorsi di incitamento all'odio nella nostra società (...) gli attacchi compiuti contro terzi per quello che sono, a causa delle loro origini, della loro religione, del loro genere o del loro orientamento sessuale (...) sono qualcosa che ricordano le ore più buie della nostra storia (...) la lotta contro l'odio e l'antisemitismo su Internet è un obiettivo d'interesse pubblico che giustifica (...) disposizioni forti ed efficaci (...) questo strumento di apertura [Internet] sul mondo, di accesso alle informazioni, alla cultura, alla comunicazione può diventare un vero inferno per coloro che diventano bersaglio di 'haters' o di molestatori che si nascondono dietro schermi e pseudonimi. Secondo un sondaggio condotto nel maggio del 2016, il 58 per cento dei nostri concittadini ritiene che Internet sia il luogo principale dei discorsi di incitamento all'odio. Più del 70 per cento afferma di aver già dovuto far fronte a discorsi di incitamento all'odio sui social network. Per i più giovani, in particolare, le molestie informatiche possono essere devastanti. (...) Tuttavia (...) Vengono presentate poche denunce, poche indagini vengono concluse con successo, poche condanne vengono pronunciate: e questo crea un circolo vizioso."
Avendo riconosciuto che "l'odio" online è difficile da perseguire in base alle leggi esistenti perché "vengono presentate poche denunce, poche indagini vengono concluse con successo, poche condanne vengono pronunciate", ma avendo comunque stabilito che la censura è la panacea ai problemi rilevati, il governo francese ha deciso di delegare il compito della censura alle stesse piattaforme online. Le aziende private saranno ora obbligate ad agire come polizia del pensiero per conto dello Stato francese o incorreranno in pesanti sanzioni. Come in Germania, tale legislazione porterà le piattaforme online a mostrare eccesso di zelo nel rimuovere o bloccare qualsiasi cosa possa essere percepita come un "incitamento all'odio" per evitare di essere multate.

La ratio legis – lo scopo della legge – sembra essere duplice: non solo la normativa intende ottenere la reale censura dei discorsi di incitamento all'odio rimuovendo o bloccando i post online, ma è finalizzata anche a raggiungere effetti (inevitabilmente) agghiaccianti della censura sul dibattito online in generale. "Le persone ci penseranno due volte prima di oltrepassare la linea rossa se sapranno che c'è un'alta probabilità di essere ritenute responsabili", ha affermato il ministro della Giustizia francese Nicole Belloubet, in una dichiarazione inquietante per un rappresentante del governo di un Paese che ancora sostiene di essere democratico.

Fin dall'inizio, quando il presidente francese Emmanuel Macron ha incaricato il gruppo guidato da Laetitia Avia di preparare la legge, la proposta ha ricevuto critiche da parte di numerosi gruppi e organizzazioni. La Commissione nazionale consultiva francese dei diritti dell'uomo ha criticato la proposta di legge perché aumenta il rischio di censura e La Quadrature du Net, un'organizzazione che opera contro la censura e la sorveglianza online, ha ammonito che "tempi rapidi di rimozione e multe salate per inosservanza incentivano ulteriormente le piattaforme a rimuovere eccessivamente i contenuti". Article 19, l'organizzazione londinese che si batte per la libertà di espressione, ha commentato che la legge minaccia la libertà di parola in Francia. Secondo Gabrielle Guillemin, consigliere legale di Article 19: 
"La legge Avia consentirà efficacemente allo Stato francese di delegare la censura online alle aziende informatiche dominanti, che dovranno agire da giudici e giurati nel determinare quali siano i contenuti 'palesemente' illegali. La legge copre un'ampia gamma di contenuti, pertanto, non sarà sempre una decisione semplice.
"Dati i tempi entro i quali le aziende devono rispondere, possiamo aspettarci che commettano errori in fatto di cautela, quando si tratta di decidere se i contenuti siano legali o meno. Dovranno anche ricorrere all'uso di filtri che porteranno inevitabilmente alla rimozione eccessiva dei contenuti.
"Il governo francese ha ignorato le preoccupazioni sollevate dai diritti digitali e dai gruppi che si battono per la libertà di parola, e il risultato sarà un effetto agghiacciante sulla libertà di espressione online in Francia".
Anche la legge approvata è stata accolta con disapprovazione in Francia. Il 22 maggio, Guillaume Roquette, direttore editoriale di Le Figaro Magazine, ha scritto: 
"Con il pretesto di contrastare i contenuti 'che incitano all'odio' su Internet, [la legge Avia] crea un sistema di censura tanto efficace quanto pericoloso (...) 'l'odio' è il pretesto sistematicamente usato da coloro che vogliono mettere a tacere le opinioni discordanti. 
"Questo testo [legge] è pericoloso perché, secondo l'avvocato François Sureau, 'introduce la punizione penale (...) della coscienza'. È pericoloso (...) perché delega la regolamentazione del dibattito pubblico (...) su Internet alle multinazionali americane. Una democrazia degna del suo nome dovrebbe accettare la libertà di espressione".
Jean Yves Camus di Charlie Hebdo ha definito la legge "un placebo per combattere l'odio" e ha rilevato che "l'iper-focalizzazione sull'odio online" maschera il vero pericolo: 
 "Non è l'odio online che ha ucciso Ilan Halimi, Sarah Halimi, Mireille Knoll, le vittime del Bataclan, dell'Hyper Cacher e di Charlie; è un'ideologia chiamata antisemitismo e/o islamismo. (...) Chi stabilisce cos'è l'odio e la sua [differenza dalla] critica? Un vaso di Pandora è stato appena aperto. (...) 
C'è il rischio di una marcia lenta ma inesorabile verso un linguaggio digitale iper-normativizzato dalla correttezza politica, come definito dalle minoranze attive". 

"Cos'è l'odio?" si è chiesto retoricamente lo scrittore francese Éric Zemmour. "Non lo sappiamo! Si ha il diritto di non amare (...) si ha il diritto di amare, si ha il diritto di odiare. È un sentimento. (...) Non deve essere perseguito, non deve essere legiferato". Tuttavia, questo è ciò che fanno le leggi finalizzate a contrastare i discorsi di incitamento all'odio, sia nella sfera digitale sia in quella non digitale. Chiedere alle aziende private – o al governo – di agire come polizia del pensiero è fuori luogo in uno Stato che afferma di rispettare lo Stato di diritto democratico.

Purtroppo, la domanda da porsi non è se la Francia sarà l'ultimo Paese europeo a introdurre tali leggi sulla censura, ma quali altri Paesi saranno i prossimi a farlo. (Judith Bergman - Fonte)

 Judith Bergman è avvocato, editorialista e analista politica. È Distinguished Senior Fellow presso il Gatestone Institute. 
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 [1] Oltre ad altre piattaforme online e ai motori di ricerca che raggiungono una determinata soglia di attività in Francia (tale soglia sarà specificata con decreto in data successiva).

11 commenti:

  1. La Francia è da tempo che ha abbandonato la fede, se pensiamo che con la famigerata legge del 1906 che ha decretato di bandire l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole, favorendo in questo modo l'anticlericalismo più spinto... Ormai la Francia è un Paese musulmano e andrà sempre peggio, simboli cristiani sempre meno tollerati dagli islamici... Due chiese simbolo della Francia incendiate questo è un assaggio di quello che succederà fra non molto con il cristianesimo...

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  2. E però si condanna ogni tipo di presunta fobia, mentre la cristianofobia (con migliaia di cristiani perseguitati in Africa, in Asia e persino in Europa) per i media non esiste!

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  3. L'aver rigettato le radici cristiane ha lasciato l'Europa in balia dei venti, delle tempeste, dei marosi della storia. Un'Europa diventata banderuola al vento, scimmiotta ora questo ora quello senza avere più la forza di formare i suoi cittadini con radicati valori condivisi. I valori laici cadono sotto le spinte di tutti coloro che i propri radicati valori li hanno mantenuti a dispetto della modernità, della sua scienza e della sua tecnologia. La chiesa cattolica ha aperto la danza macabra della sua auto/dissoluzione e della dissoluzione del Cattolicesimo. Quando era tempo di purificarsi e serrare le file davanti al mondo, la chiesa fu cattolica s'è prostituita ad esso, svendendo i suoi tesori ed asciugando le sue labbra dopo ogni amplesso adulterino col mondo. Gli altri sono forti del loro credo, noi deboli per averlo rinnegato. I risultati del tradimento del Signore sono evidenti a tutti coloro che non si raccontano ipocrite fantasie consolatorie aggiornate ai tempi moderni del 5G.

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  4. Questo articolo la avevo programmato da ieri. Stamane arriva la notizia dell'incendio della cattedrale di Nantes...
    Troppi simboli religiosi e culturali distrutti. Purtroppo un brutto segno dei tempi, se non facciamo marcia indietro...

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  5. Cosa ci si può più aspettare, in Francia?

    La sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, ha disposto che il 15 agosto non si festeggerà la festa dell’Assunzione al cielo della Beata Vergine, bensì la “festa dei gatti”.

    Tale provvedimento sarebbe l’ultima mossa anticattolica della prima cittadina socialista, rieletta il 29 giugno per un secondo mandato all’Hotel de Ville.

    https://www.informazionecattolica.it/2020/07/18/il-comune-di-parigi-non-festeggera-lassunzione-ma-la-festa-dei-gatti/

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  6. Le conseguenze delle ghigliottine e dei massacri vandeani si possono vedere anche dopo secoli....

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  7. Gesù ce l'aveva detto.

    Gv 15,18-21
    «Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia. Ricordatevi della parola che io vi ho detto: “Un servo non è più grande del suo padrone”. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi... Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato».

    Lc 21,9-19 e paralleli
    Quando sentirete parlare di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate. Devono infatti accadere prima queste cose, ma non sarà subito la fine. Poi disse loro: Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno, e vi saranno di luogo in luogo terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandi dal cielo. Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e a governatori, a causa del mio nome. Questo vi darà occasione di render testimonianza... Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e metteranno a morte alcuni di voi; sarete odiati da tutti per causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo perirà. Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime.

    Mt 10, 16-25
    Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai loro tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti ai governatori e ai re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. E quando vi consegneranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come o di che cosa dovrete dire, perché vi sarà suggerito in quel momento ciò che dovrete dire: non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi... E sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi persevererà sino alla fine sarà salvato... Un discepolo non è da più del maestro, né un servo da più del suo padrone; è sufficiente per il discepolo essere come il suo maestro e per il servo come il suo padrone. Se hanno chiamato Beelzebùl il padrone di casa, quanto più i suoi familiari!

    Mt 5,11-12
    Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi.

    Quindi prepariamoci ad esserne degni.
    Sta per finire il momento in cui credevamo di avere dei diritti.
    Sta arrivando il momento in cui possiamo distinguerci come veri Figli di Dio, in Cristo.

    E' solo per questo che il mondo ha già perso.
    Non perchè un sindaco o un ministro ci daranno ragione.
    Purtroppo spesso capiterà che non lo farà neppure il vescovo.
    Eppure non è questo il problema: il problema resta la nostra fede.
    Dio è verità sia come disvelamento di ciò che è nelle tenebre sia come fedeltà a Se Stesso.
    Dio è fonte di grazia per chi ha il cuore rivolto a Lui solo: il mondo ha già perso.

    Il cornuto è agitato ma il calcagno di Maria è sollevato sopra la sua testa: ipsa conteret!

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  8. Per bloccare i commenti offensivi e incitanti all'odio, in genere anonimi e sotto pseudonimo, basterebbe obbligare i gestori (Google, etc) a far accettare solo commenti ed interventi di persone che mettono nome e cognome. In altre parole: costringere per legge ad abolire l'anonimato su internet. Vorrei vedere, allora, quanti "leoni e sciacalli da tastiera" resterebbero in giro. Certo, i c.d. giganti dell'internet guadagnerebbero molto di meno, con questo sistema. Ma gli Stati, se avessero veramente a cuore il bene dei cittadini, dovrebbero imporsi.
    Sembra evidente che questa legge francese, come quella tedesca, voglia cogliere molti piccioni con una fava.

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  9. Debout la France22 luglio, 2020 13:10

    Bravo à cet homme qui a courageusement maîtrisé un islamiste armé d'un sabre et d'un fusil-mitrailleur chargé, qui criait Allahou akbar en allant vers une église ce dimanche... Il a évité un véritable carnage, ce héros mérite la légion d’honneur !
    Pourquoi les médias n'en parlent pas ? Alors que la menace islamiste ne faiblit pas, qu’attend le Gouvernement pour vraiment agir ?
    Avec Debout La France, nous proposons des mesures fortes pour lutter concrètement contre la gangrène islamiste qui menace nos vies et notre cohésion nationale :
    http://www.debout-la-france.fr/actualite/islamisme-avec-emmanuel-macron-une-reconquete-republicaine-en-trompe-loeil

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  10. https://olivierdemeulenaere.wordpress.com/2020/07/15/coronavirus-et-manipulation-politico-sociale-le-masque-comme-rite-de-passage-vers-un-nouvel-ordre-mondial/

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  11. https://it.insideover.com/terrorismo/i-fratelli-musulmani-ora-rischiano-grosso.html

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