L’attuale Governo italiano è integralmente espressione di forze ideologiche liberal-radicali al punto che, con decisione del Ministro della Sanità, è stata superata in peggio la stessa mortifera legge 194. Si è introdotto in Italia l’aborto chimico domiciliare contro la lettera della 194 ma in applicazione coerente (seppure progressiva) dello spirito della stessa. Il disconoscimento del concepito come persona e l’aborto procurato gestito come prestazione medica fornita dal Servizio Sanitario Nazionale trovano coerente (nel male) evoluzione nella decisione del ministro Speranza: la cultura di morte ha ormai dilagato nell’opinione corrente e nell’ordinamento.
Conferma di questo imporsi con successo della cultura di morte è pure la sentenza Cappato della Corte Costituzionale che finisce per legittimare il suicidio assistito e per promuovere la dissoluzione anarchica del diritto (sul punto si veda ad es.).
Ecco allora la necessità di una forte, intransigente e coerente cultura della vita che, partendo dalla verità delle cose, riaffermi la natura personale di ogni essere umano sin dal concepimento, il diritto alla vita dal concepimento alla morte naturale, la natura delittuosa dell’aborto procurato (vero e proprio omicidio, «crimen nefandum» GS, 51), del suicidio, dell’eutanasia, etc., che rimetta al centro la maternità e la famiglia, unione sponsale eterosessuale, monogamica, indissolubile e finalizzata alla procreazione.
La Marcia per la Vita di Roma è felice esempio di questa cultura della vita forte e coraggiosa.
È particolarmente stimolante, dunque, ragionare con la dottoressa Virginia Coda Nunziante, presidente del Comitato Promotore della Marcia per la Vita.
Dottoressa, in diverse parti del mondo si svolgono annualmente Marce per la Vita, come sono nate e quale finalità hanno? La Marcia italiana quando è nata? Come si svolge?
La madre di tutte le Marce per la Vita è certamente quella che si svolge negli Stati Uniti, a Washington, ogni anno nel mese di gennaio. La prima fu nel 1974, con poche persone, per protestare contro la sentenza Roe/Wade che aveva legalizzato l’aborto l’anno precedente. L’ultima, quella di gennaio 2020, ha visto la partecipazione di oltre 500.000 persone con il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che è andato personalmente ad incoraggiare il popolo della vita a combattere contro una normativa omicida. Dopo 46 anni il popolo americano è polarizzato tra pro-life e pro-choice ma la maggioranza dei giovani è favorevole alla vita. Questo è il risultato che si vuole ottenere con le Marce per la Vita: sensibilizzare l’opinione pubblica e successivamente incidere sulla vita politica del Paese per rovesciare l’ordinamento giuridico abortista.
Oltre agli Stati Uniti, in quasi tutti i Paesi dove l’aborto è stato legalizzato, si svolgono le Marce per la Vita, normalmente proprio nell’anniversario della promulgazione della legge. Vedendo l’importanza di questi eventi e come nel lungo periodo favoriscono un cambiamento della mentalità, dieci anni fa, nell’aprile del 2011, organizzammo la prima Marcia per la Vita anche in Italia. Partimmo da Desenzano sul Garda per arrivare all’abazia di Maguzzano ma subito ci rendemmo conto che se volevamo ottenere dei risultati più concreti dovevamo, come altrove, andare nella capitale. E dunque dal 2012 la Marcia si svolge a Roma nel sabato più vicino alla data del 22 maggio, giorno nel quale la famigerata legge 194 venne approvata.
Questa battaglia contro l’aborto (e contro ogni altro attentato alla vita umana innocente) è riuscita, negli anni, a generare, nelle forze politiche e culturali del Paese, un movimento d’idee di segno pro-life? C’è la speranza di vedere abrogata, nei prossimi anni, la legge 194?
Ci vuole naturalmente tempo e dunque bisogna vedere la battaglia sul lungo periodo. Ciò che possiamo già affermare è che dopo dieci anni di Marce, il popolo pro-life è enormemente cresciuto e soprattutto è profondamente consapevole della posta in gioco. Per troppi anni – da quel fatidico 1978 quando la 194 venne approvata con i voti dei cattolici, tra cui un Presidente della Repubblica, un Presidente del Consiglio, vari Ministri – ci è stato imposto il silenzio, voluto anche dalle gerarchie ecclesiastiche: non era prudente condannare e protestare contro la legge 194, la “migliore” legge sull’aborto che il Paese poteva aspettarsi. Il titolo stesso era emblematico “Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza”. E il primo articolo dichiarava: “Lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio”. E dunque pazienza per i 6 milioni di bambini che sono stati uccisi in questi 42 anni. Ma oggi si è sviluppato un mondo pro-life che ha ben chiaro il fine: non un mitigamento della 194, ma la sua totale abrogazione. A qualcuno quest’obiettivo potrà sembrare irrealizzabile, ma noi sappiamo che la determinazione degli uomini verso il bene unita ad un profondo spirito di preghiera, otterranno il miracolo che oggi sembra impossibile: la legge sarà cancellata definitivamente dal nostro ordinamento giuridico. Non sta a noi dir quando, ma certamente lo sarà se noi continueremo a combatterla e a far fiorire la cultura della vita.
Un fronte importante, oltre a quello legislativo, è certamente quello giurisprudenziale. La Corte Costituzionale e la Suprema Corte di Cassazione, da decenni, sentenziano immancabilmente in senso liberal-radicale e contro la sacralità della vita umana. Cosa fare per promuovere tra i giuristi italiani una riscoperta del diritto naturale classico e delle ragioni pro-life?
La risposta sta già nella sua domanda. Io credo che sia necessario affiancare a iniziative come la Marcia per la Vita una seria e sistematica opera di formazione culturale, a partire dalla riscoperta della legge naturale e divina su cui è fondata la nostra civiltà del diritto. L’Unione Giuristi Cattolici mi sembra carente a questo riguardo, mentre ho visto svilupparsi con piacere iniziative come il Comitato Verità e Vita, che organizza corsi e seminari, e i Giuristi per la Vita, un’associazione nata dalla Marcia per la Vita, per collegare gli avvocati, i giuristi italiani consapevoli del fatto che la legge naturale ormai non ha più diritto di cittadinanza nel nostro Paese. Anche l’Osservatorio Van Thuan offre un importante contributo in questo senso. Oggi abbiamo bisogno di militanti per la vita adeguatamente formati e i blog non sono sufficienti…
Altro fronte, quello della cultura e dell’opinione pubblica. Come vede la situazione in Italia? In USA, ad esempio, è sempre più grande la percentuale di cittadini che si dichiarano contro l’aborto. In Italia? Il mondo culturale e dei media come si pone innanzi al problema?
L’aborto è una ferita che non si rimargina, perché ogni soppressione della vita innocente provoca un trauma nella donna che se ne assume la responsabilità. Sotto questo aspetto la decisione del ministro Speranza di legalizzare la pillola RU486 rappresenta un terribile salto di qualità. È vero che questa misura viola palesemente la lettera della legge 194, tuttavia ne compie lo spirito e ne costituisce il coronamento. L’aborto da crimine punito per legge prima del 1978, diviene oggi affare privato da gestire con qualche pillola da assumere a casa. L’uccisione dell’innocente si “detraumatizza” e si banalizza. Per reagire a questa banalizzazione, occorre innanzitutto informare l’opinione pubblica. Ciò che rende iniquo un assassinio non è il modo con cui è commesso, ma l’essenza dell’atto omicida. Il fatto che possa essere fatto tra le mura domestiche deresponsabilizza il medico, ma aumenta la responsabilità della madre. Dobbiamo più che mai fare appello alla coscienza delle madri che vogliono abortire in questo modo.
Ma per far arrivare il messaggio alle madri, per far arrivare il messaggio all’opinione pubblica, dobbiamo scendere in piazza. Il fatto che negli USA ci siano sempre più cittadini a favore della vita è la dimostrazione del successo di oltre 40 anni di Marce per la Vita. Gli eventi nelle piazze pubbliche servono a scuotere le coscienze e ad incoraggiare le persone di buona volontà a lavorare per la vita. Quante associazioni, gruppi, realtà sono nate in America in questi anni: sparse su tutto il territorio, in tutti gli Stati, lavorano 365 giorni all’anno per strappare alla morte migliaia di bambini, per coinvolgere altre persone a dedicarsi al tema della vita, per combattere la legge palmo a palmo.
Purtroppo si deve constatare che la principale istituzione pro-life al mondo, la Chiesa Cattolica, da alcuni anni sembra in gran confusione, anche (se non soprattutto) riguardo questi temi e la dottrina morale, in genere. Sperimenta anche lei questa confusione nella Chiesa? Non ha l’impressione di assistere alla resa (almeno così sembra) del cattolicesimo all’ideologia liberal-radicale?
Va ricordato che il primo paese nel mondo a istituzionalizzare l’aborto è stato l’Unione Sovietica. L’aborto è un punto di confluenza dell’ideologia liberal-radicale con quella social-comunista. Negli anni Sessanta del Novecento l’ideologia marxista e quella liberale dominavano la cultura italiana, tanto che Augusto De Noce poté parlare di una dittatura intellettuale croce-gramsciana. I cattolici si sottomisero a questa dittatura, nella convinzione che la causa principale delle loro sconfitte fosse il loro atteggiamento di critica alla modernità. Era vero il contrario. La Democrazia Cristiana, che era il partito dei cattolici, fu travolta proprio a causa della sua politica di compromesso con le ideologie moderne. Non dimentichiamo che divorzio ed aborto passarono in Italia sotto governi democristiani. Dietro la classe dirigente cattolica c’erano però molti vescovi italiani, convinti che la società cristiana fosse definitivamente tramontata. Questo errore culturale è, a mio parere, alle origini di tante sciagure e anche della situazione di apatia e indifferenza in cui versa oggi la società italiana rispetto al sovvertimento dell’ordine naturale e cristiano.
Il silenzio della Santa Sede, della CEI e dei singoli Vescovi italiani (con tre sole lodevoli eccezioni), la linea assunta da Avvenire, le parole di monsignor Paglia, Presidente della PAV[1], confermano inequivocabilmente lo sbandamento di cui è vittima la Chiesa oggi. Neppure più l’aborto – omicidio di un innocente indifeso definito dal Concilio Vaticano II «delitto abominevole» e dal CJC sanzionato con la scomunica latae sententiae – è condannato con sicura fermezza. Se anche il Quinto Comandamento – «Non uccidere» – diventa opinione, cosa resta della morale (cattolica) e della giustizia?
La situazione che viviamo è drammatica e la responsabilità dei pastori molto grande. Essi dovranno rendere conto a Dio di ogni anima che si perde a causa dei loro falsi insegnamenti o dei loro silenzi. Ma poiché la Chiesa è di Dio e umanamente c’è ormai ben poco da fare, sarà Lui stesso ad intervenire. Sappiamo che “portae inferi non praevalebunt” e dunque dobbiamo essere tranquilli e fiduciosi, senza smettere di portare avanti la buona battaglia.
Vorrei però finire con una nota di ottimismo. Nella Lettera Samaritanus bonus pubblicata dalla Congregazione per la fede il 22 settembre si legge che “l’eutanasia è un atto intrinsecamente malvagio, in qualsiasi occasione o circostanza. La Chiesa in passato ha già affermato in modo definitivo «che l’eutanasia è una grave violazione della Legge di Dio, in quanto uccisione deliberata moralmente inaccettabile di una persona umana. Tale dottrina è fondata sulla legge naturale e sulla Parola di Dio scritta, è trasmessa dalla Tradizione della Chiesa ed insegnata dal Magistero ordinario e universale. Una tale pratica comporta, a seconda delle circostanze, la malizia propria del suicidio o dell’omicidio»”.
Tale condanna si estende anche all’aborto, che è, come l’eutanasia una violazione della legge naturale, un crimine contro la vita e un attentato all’umanità. Le parole di questo documento ci incoraggiano a continuare nella nostra buona battaglia.
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«4 milioni per finanziare il ddl Zan»
RispondiEliminaE ai disabili? Ai malati? Alle famiglie che non arrivano a fine mese?
https://www.provitaefamiglia.it/blog/flash-soldi-dai-piani-alti-a-lgbt-e-femministe
Minori allontanati senza prove di abuso, bambini affidati a coppie gay, mamme private dei figli senza alcuna motivazione, famiglie letteralmente distrutte. E soprattutto una montagna di soldi. La Regione Piemonte pubblica l'indagine sul sistema degli affidi nata a seguito dei fatti di Bibbiano. I risultati sono sconcertanti. L'assessore Marrone a La Nuova Bussola Quotidiana: «Abbiamo trovato storie inquietanti. Solo il 14% degli allontanamenti motivato da abusi, il 56% dei minori via dalle dalle famiglie solo per indigenza, commissioni di vigilanza senza sanzioni, giudici collegati alle strutture residenziali e la Hansel & Gretel ancora abilitata».
RispondiElimina++ COVID E SCUOLA: CASO GRAVISSIMO. BAMBINI “SEQUESTRATI” DALLO STATO ++
RispondiElimina«In caso di febbre, per il bambino a scuola chiamare i CARABINIERI e affidarlo NON ai genitori, ma all'autorità sanitaria».
A Lumezzane la misura “coreana” di un preside è stata cancellata dopo le PROTESTE delle famiglie. Ma il dirigente dice di averla vista applicata anche in altre scuole e si è giustificato dicendo che i chiarimenti dell'Ast e del ministero sono arrivati tardi. Il caso dimostra il caos in cui versa la scuola a un mese dalla riapertura...
di Andrea Zambrano
https://lanuovabq.it/it/caos-scuola-bimbi-con-febbre-sequestrati-dallo-stato
FIRMA ANCHE TU contro la diffusione della PILLOLA abortiva RU486!
RispondiEliminaCon l'aborto farmacologico, "nel 56% dei casi la donna fa l'esperienza devastante di vedere il bambino morto"
https://www.provitaefamiglia.it/petizione/fermiamo-la-pillola-abortiva-firma-contro-la-diffusione-della-ru486
Popolo della Famiglia Firenze - Signor Sindaco, la cannabis purtroppo entra anche nel calcio. Noi Le chiediamo ancora una volta: revochi le licenze ai cannabis shop di Firenze!...
RispondiEliminaOccorre un approfondimento sulla manifestazione di Sabato 10 Ottobre a Roma in Piazza San Giovanni alle ore 14. Ne parla perfino Repubblica, ma a questo punto il suo parlarne lascia sbigottiti. Repubblica cambia politica? Finge? Asseconda? Si adatta alla realtà per non venirne travolta? O segretamente Repubblica ha organizzato la manifestazione di domani, continuando il raggiro del popolo bue? Eppure tra i partecipanti compaiono le voci più lucide della condanna delle cause che hanno portato al nostro disgraziato presente. Non capisco.
RispondiElimina“Davvero credete che senza lo stato d'emergenza questo governo non durerebbe? Ne siete sicuri? Solo qualche settimana fa, alle elezioni, il centrosinistra si è cuccato 3 Regioni su 7 e, appena 3 giorni fa, ha vinto i ballottaggi in diversi Comuni di media grandezza. Fatevene una ragione, il governo Conte ha un forte consenso nel Paese. E credo che tale consenso non abbia alcuna relazione con lo stato d'emergenza. Piuttosto, chiedetevi: com'è possibile che un governo che combina disastri, che ha affrontato nel peggior modo possibile le conseguenze della pandemia sull'economia, riesca a guadagnarsi e conservare la fiducia di tanti cittadini? Pensate di risolvere il problema dicendo che noi siamo intelligenti e gli altri sono tutti stupidi? Perché così non si va da nessuna parte. Vi fa paura un altro lockdown? A me fa più paura la consapevolezza che l'opinione pubblica non ha ancora capito cosa stia accadendo. Perché, nessuno, manco l'opposizione, com'è suo dovere, glielo spiega. Nessuna voce che si alzi dal centrodestra per dire che, anche le pandemie, come tutte le calamità e le tragedie collettive, sono sempre state e sono un'opportunità per rimettere tutto in discussione e costruire una società migliore. Vogliamo continuare a parteggiare per questo o quel virologo, a scegliere tra gli allarmisti ed i negazionisti? Facciamo pure, ma non caveremo un ragno dal buco, dovremo tenerci questo governo formato da ministri che sembrano presi da un talent show. Io posso solo ripetervi quanto ho già detto e scritto, di recente, in altre occasioni: questa è un'epoca foriera di grandi cambiamenti, in cui si combatte una guerra che attraversa tutte le democrazie avanzate. Noi non scegliamo il tempo in cui nascere e vivere. E questo tempo, di mutamenti travolgenti, non ci consente di preoccuparci per i diritti individuali. In guerra, i diritti individuali vengono sospesi, passano in secondo piano. Oggi, la madre di tutte le cause è la sovranità nazionale, rispetto alla quale l'obbligo della mascherina è una questione d'infima importanza. Se negate che ci sia una guerra, bene, rincorrete pure Salvini e la Meloni. Buona fortuna.
RispondiEliminaM.A.”
Sottoscrivo quanto proposto da M.A. nel suo intervento delle 9.51
RispondiEliminaE' sciocco ritenerci "meglio" di chi "non capisce".
Doppiamente sciocco pensare che quelli che "non capiscono" ne siano preoccupati.
Anzi: sono preoccupati di quelli come noi e se potessero ce la farebbero pagare.
Di più: appena potranno, ce la faranno pagare.
Con zelo e con un orgoglioso senso civico: loro pensano che noi siamo pericolosi e cattivi.
Loro sono non "scemi", ma "buoni". Questo dovrebbe preoccupare la restante parte.
Perché in quel "loro" e "noi" ci sono le nostre famiglie, i colleghi, gli amici, i vicini.
Così, effettivamente, non si va da nessuna parte. Né ferendoli, né ignorandoli.
Giustamente fa paura la consapevolezza che molti non ipotizzano nemmeno cosa sta accadendo.
Ed è vero che nessuno, tanto meno la cosiddetta opposizione, fa qualcosa per spiegarlo.
Non è una questione di creare dei partiti di virologi di destra e di sinistra...
Si può fare, ma non caveremo un ragno dal buco e intanto ci teniamo questo stato di cose.
Stanno pilotandoci verso cambiamenti epocali e come cattolici avremmo già dovuto accorgercene da ciò che accade in Vaticano e invece, anche lì, quanti parroci che sono contentissimi dell'andazzo! Anche senza pandemia.
La democrazia stessa è da dieci anni un simulacro vuoto, mentre c'è chi parla in nome della democrazia e a parole sono tutti democratici! La libertà è sempre più un miraggio, ma a parole tutti agiscono tutelando libertà e diritti. La scuola è penosamente scaduta e tutti mandano i figli a studiare e vantano un diploma.
C'è voglia di "nuovo", senza capire che cosa vogliamo, basta che sia diverso dal "vecchio".
Dice bene M.A.
E' un'epoca foriera di grandi cambiamenti, in cui si combatte una guerra che attraversa tutte le democrazie avanzate. Noi non scegliamo il tempo in cui nascere e vivere. E questo tempo, di mutamenti travolgenti, non ci consente di preoccuparci per i diritti individuali. In guerra, i diritti individuali vengono sospesi, passano in secondo piano.
Sul finale sembrerebbe che la soluzione stia in una sovranità nazionale...
Qui dissento: sovrano è Cristo. W Cristo Re.
Giuliano Guzzo:
RispondiElimina«Se lo Stato paga totalmente l'aborto e non fa nulla nel caso in cui la gestante scelga altrimenti, vuol dire solo una cosa: che la libertà di tenere il proprio figlio va a farsi benedire».
Oggi le canto alla Cirinnà, senza tanti giri di parole.
Su «La Verità», che trovate in edicola.
San Paolo ai Galati - Santa Messa odierna
RispondiElimina"Figli di Abramo sono quelli che vengono dalla fede".
In pratica: dalla carne vengono tutti, ma dalla fede di Abramo alcuni.
Chiude le porte? No: le apre!
Non si limita a un popolo, nella carne, ma a chiunque entri in quel popolo, per la fede.
Ed essendo la fede nell'unico "Dio vero", secondo la conoscenza del solo "Dio vero". La facoltà non è limitata a un popolo/nazione, ma "in te saranno benedette tutte le nazioni".
A far la differenza non è la Pachamama madre-terra e nemmeno un "dio" genericamente inteso.
Non è nemmeno "la legge", come insieme di regole derivate da una credenza religiosa (ad esempio la sharia), perché questo non c'entra con la fede. E' come mettere la mascherina perché se no prendi la multa, anche se non serve a nulla, se non ad evitare fastidi. La "legge" subìta o imposta non dice amore e non fa giustizia, tanto meno testimonia gioia.
L'alternativa quindi è di "stare sotto la maledizione"! Addirittura!
Non che la legge non dica cose buone, ma non è buono praticarla per se stessa senza la fede! Davanti a Dio il giusto vive per fede. Cioè "colui che dà a ognuno il suo" (questa è la giustizia e questo fa il giusto) dà a Dio per amore ciò che insegna la legge e non dà alla legge ciò che ritaglia del suo io.
Allora la legge si trascende nell'essere nella grazia di Dio, con fede.
Viceversa la legge è il mio io che fa che quel che conviene, le cose, e vive per esse.
Stupenda immagine di San Paolo, provocatoria oltre ogni moralismo e perbenismo:
ecco l'affondo più paradossale e meraviglioso, per diventar cristiani, di Cristo.
Essere figli adottivi di Dio, maledetti dai regni del mondo, nel segno della croce.
In Cristo Gesù la benedizione di Abramo passa anche ai pagani e mediante la fede è possibile ricevere la promessa dello Spirito Santo.
Hanno dimenticato che la libertà non è fare quello che si vuole senza conseguenze: la libertà è poter scegliere e assumersene la piena responsabilità.
RispondiEliminaSi sono scordati che senza una valida e informata alternativa non siamo liberi. Informare non è terrorismo psicologico ma illustrare la realtà perché si possa scegliere e quindi essere liberi.
Se si taccia di oscurantismo, maschilismo, bigotteria chi si applica per offrire alternative e quindi possibilità di scelta, si nega la libertà della donna. (Cito e condivido)
La massa è entusiasta del centrosinistra. Il centrodestra è uguale al centrosinistra.
RispondiEliminaIl consenso per i partiti di centrosinistra è destinato ad aumentare e a diventare pressoché totale grazie alla scuola, dove alle nuove generazioni vengono imposti i valori del centrosinistra, quelli della Scuola di Francoforte.
Un aiuto non piccolo il centrosinistra lo trova nella Chiesa cattolica (che non sia la Chiesa di sempre, ma una setta che possiamo chiamare conciliare, quasi nessuno lo sa, del resto anche chi si definisce tradizionalista riconosce Bergoglio ed è una cum nella Messa... dimmi con chi vai e ti dirò chi sei).
Quindi, per essere brevi, conviene deporre ogni illusione.
Io continuo con le mie idee e come meglio posso cavalco la tigre.
Ed è già una vittoria.
Che Maria Santissima ci aiuti ad amare e servire il Suo Divin Figlio e Nostro Re. In concreto significa:detestare i compromessi di ogni sorta (la Messa è una sola, la Dottrina della Fede è quella del Catechismo tridentino ... non bisogna fidarsi di chi agita Rosarii, di chi si maschera col tricolore massonico (scrivo dalla città del tricolore!), etc... ), avere coraggio, emulare i combattenti Vandeani, Cristeros e Carlisti.
Leggo tanto buono (commenti contro l'aborto, il peggiore crimine dell'universo tutto), ma purtroppo anche qualche esondazione pseudo medica, pseudo sociologica, pseudo politica. Capisco benissimo che la situazione attuale innervosirebbe chiunque, ma incitare a contagiare gli altri è omicidio. Ero scettico anch'io... quando un collega è mancato e altri sono finiti intubati è stato uno choc. La vita umana è sacra, dal concepimento alla sua fine naturale. Purtroppo in giro questa roba maledetta, diffusa volontariamente o meno dagli Stati canaglia, c'è. Vediamo di cercare con la preghiera, l'affidamento a Maria Santissima e al Suo Divino Figlio, nonché con la doverosa attenzione verso il nostro prossimo e la sua salute, di venirne fuori al più presto.
RispondiEliminaPurtroppo in giro questa roba maledetta, diffusa volontariamente o meno dagli Stati canaglia
RispondiEliminaEra scettico sul resto; ma chi sarebbero gli Stati canaglia?
Gentile Mic,
Eliminada dove è partito il virus....
La RU 486 va PROIBITA SEMPRE e COMUNQUE...ma non per risparmiare un' "ESPERIENZA DEVASTANTE" alle donne che la usano (hanno CERCATO quell'esperienza!).
RispondiEliminaL'aborto (chirurgico e farmacologico) va ELIMINATO perché uccide ESSERI UMANI INNOCENTI!
Come diceva Mario Palmaro, se si cerca di combattere l'aborto dicendo che lo si fa per difendere le donne (che a volte sono talmente impenitenti da abortire più e più volte') la battaglia è persa!
Suor Lucia di Fatima: lo scontro finale tra il Signore e il regno di Satana sarà sulla famiglia e sul matrimonio.
RispondiEliminaLe marce a Roma in numeri rilevanti sono state bellamente ignorate....
RispondiElimina@ Anonimo
RispondiElimina9 ottobre 2020 14:56
https://www.youtube.com/watch?v=MG9AnNiWXZU
Franco Fracassi: "C'è un filo nascosto che parte da Wuhan e arriva dalle parti di BlackRock"
9 ottobre 1958 muore Pio XII
RispondiEliminaUn ricordo della sua quotidiana ieraticità
Alle sette, Pio XII si dirige verso la cappella; si inginocchia sul grande inginocchiatoio, ove la sua figura appare ancora più slanciata, e si prepara al Sacrificio divino. Si dirige quindi all’altare e indossa i paramenti sacri. Egli pronuncia così chiaramente le preghiere di rito che ogni sillaba è facilmente comprensibile e al tempo stesso non è detta troppo forte da recare disturbo. Iniziano le preghiere dell’Introitus. Inchinato profondamente e mettendo in ogni parola la sua anima, egli recita mentalmente il Confiteor.
Quindi apre le braccia, solleva gli occhi e il volto verso il grande Crocefisso d’avorio particolarmente adatto a Pio XII. In medio Ecclesiae aperuit os eius: et implevit eum. L’Epistola, il Graduale, il Vangelo acquistavano, pronunciati dal Santo Padre, una speciale solennità. Sursum corda! Segue il Prefazio. Può questa essere recitata in maniera più bella e commovente? Quindi, un momento di silenzio.
Il Santo Padre ricorda tutti coloro che si sono affidati a lui e contano sulla sua preghiera: prega per tutti i suoi figli sparsi nel vasto mondo. Un giorno gli chiesi perché il suo Memento durasse sempre tanto. Mi rispose: «Mi chiedono continuamente preghiere: il Sacrificio Divino è proprio il momento in cui il Padre Eterno non può rifiutare nulla, ed io lo utilizzo il meglio possibile».
La Messa si avvicina poi al punto culminante: pregando con serafico fervore e con grande passione, il Santo Padre pronuncia le parole della Consacrazione tanto piano, ma anche tanto scandite, tanto ardenti di fede e ricche di amore, che tutti i presenti sono come trascinati nel sacro prodigio. Dalla Croce, l’Eterno Sacerdote guarda il suo Vicario e gli accorda ciò che egli gli presenta con fervida preghiera. Di nuovo c’è una lunga pausa. Anche i cari defunti non sono dimenticati. La Santa Comunione è il momento dell’unione più intima con Colui che egli è chiamato a imitare e rappresentare in terra.
Quindi le braccia si aprono ancora una volta in un ampio abbraccio rivolto al Crocifisso e la benedizione del Vicario di Cristo scende non solo sui presenti, ma sul mondo intero».
- Descrizione della Messa quotidiana di Pio XII fatta dalla fedelissima Suor Pascalina Lehnert (1894-1983), accanto al Pontefice dal 1917 alla morte.
Cara Monica Cirinnà, definire un aiuto economico concesso alle donne per aiutarle a non abortire come un "attacco alla libertà di scelta", denota la statura culturale di chi proferisce simili parole. Quello che si nasconde dietro ciò che tu chiami "libertà di scelta", è in realtà il pensiero unico, l'agenda politica ultra-abortista, che non vede l'aborto come un dramma, ma come un traguardo da raggiungere ed esaltare. Aiutare una donna in difficoltà economiche che desidera il suo bambino e sostenerla con dei fondi, come fatto da diversi comuni lombardi, non è una minaccia come pensi di far credere, ma è una vittoria della donna, del bambino nascituro e della società. Una vittoria che i pro-morte non potranno mai capire. E mi dispiace per loro. Viva la vita.
RispondiElimina«“Quello che accade in pezzi d’Occidente è spaventosamente simile a quello che è successo in Russia dopo la rivoluzione comunista”. Domani sul Foglio una mia lunga intervista alla giornalista e scrittrice russa Yulia Latynina, che lavora al giornale Novaya Gazeta dove ha ereditato la drammatica eredità di Anna Politkovskaja. “Negli Stati Uniti ci sono seminari di critical race theory, come in Unione Sovietica nelle fabbriche e nelle università la gente pubblicamente si confessava al partito (…) Quali sono queste pacifiche società indigene che sarebbero fiorite indisturbate se non fosse stato per l’insensibile colonizzazione occidentale? Gli Aztechi con i loro sacrifici umani? Gli aborigeni australiani dove le ostetriche avevano la simpatica abitudine di divorare qua e là un neonato, soprattutto gemelli? Sostieni seriamente che la Sharia, che considera la donna la metà di un maschio, è solo un altro bellissimo aspetto di un mondo multiculturale? L’ideologia che sta travolgendo la società aperta è socialismo infantile, come bambini viziati (…) Se combattono la schiavitù abolita negli Stati Uniti 150 anni fa, come mai accettano la religione che ha il concetto di schiavitù incorporato nella propria legge religiosa? Solo menzionare queste cose significa che sei ‘islamofobo’ e non riconosci che tutte le culture devono essere ammirate, tranne, ovviamente, la cultura del bianco, patriarcale e schiavista occidentale che ha inventato la scienza, il progresso e la libertà di parola, tutte queste brutte cose che devono essere cancellate”. È una delle donne e delle giornaliste più coraggiose che abbia conosciuto» (Giulio Meotti, 9 ottobre 2020).
RispondiEliminaSembrerebbe un ritorno ai primordi della civilta' , risucchiati nel brodo primordiale
RispondiElimina"Il più terribile di tutti i supplizi", come lo definivano i romani. Scopriamo tutte le fasi di una pena tremenda, riservata a schiavi e ribelli, che fu abbondantemente usata nel mondo romano. Un rapido viaggio in una micidiale procedura mirata alla sofferenza.
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=xjUcpSoekDg
La crocifissione. L'agghiacciante supplizio
RispondiEliminaDifendono le femministe e affini la "libertà di scelta" della donna che voglia abortire.
Ma questa "libertà" non lo è scegliere tra varie alternative. È semplicemente la libertà di fare quell'unica cosa, abortire. Ma abortire liberamente, per liberarsi di una gravidanza scomoda, è oggettivamente un crimine, l'uccisione a freddo di una vita innocente.
La c.d. "libertà di scelta" non va perciò concessa dalla legge, perchè un ordinamento giuridico sano non concede di commettere crimini.
È un crmine secondo la legge di natura e divina. La donna non ha il diritto di decidere cosa fare o meno del bambino in formazione nel suo ventre. Deve solo partorirlo, possibilmente nel modo migliore, in una famiglia regolare.
Gli aborti sono il frutto della vita corrotta di tante donne (e uomini) di oggi. Compito dello Stato è intervenire per migliorare i costumi, promuovendoli e punendo come si deve i trasgressori. Intanto si potrebbe cominciare col dichairare fuori legge tutti gli anticoncezionali, chiudere tutti i siti pornografici, etc Colpire il "contorno" e prepararsi a mettere fuori legge l'aborto volontario.
Questo potrebbe essere un programma elettorale serio. O no?
"Questo potrebbe essere un programma elettorale serio. O no?"
RispondiEliminaTeoricamente,sì. Praticamente le teste ed i cuori sono talmente corrotti che tutta la deboscia, da destra a sinistra, dall'alto in basso, potrebbe coalizzarsi ed chiamare in armi i centri sociali, grandi esperti dello sfascio piazzesco.
Noi cattolici, dobbiamo occuparci, prima di tutto, della Chiesa, in particolare del vaticano che ha già perso una grande fetta della sua autorevolezza morale, se non tutta la sua autorevolezza.
Come abbiamo toccato con mano, i sinistri per primi si sono,da tempo, accattivati il vaticano, Conte, i grillini ed i pidioti poi sono la prova vivente della saldatura via i cardinali, Silvestrini e Bertone e altri forse e certamente Bergoglio ora, tra chiesa e stato. A questo governo ben si ritaglierebbe l'attributo di clerico / fascio / comunista.
Dunque noi dobbiamo occuparci della Chiesa, in quanto deve essere in grado di risanare il mondo con la Dottrina e l'esempio. Questa urgente necessità è anche dimostrata dalla condizione di tutti coloro che stanno cercando, politicamente, di rimettere insieme i cocci dell'Italia ma, non arrivano mai a parlare di Cattolicesimo. I più avanzati parlano della sapienza per migliorare se stessi. D'altra parte oggi non è il momento giusto per parlare di Cattolicesimo visto il grado di discredito di cui gode davanti al mondo ancora sano.
Il mio parere riguardo all'azione dei Cattolici è di focalizzarci sulla chiesa CVIIista, Ognuno faccia tutto quello che può.
La stampa parla di "Crociate dei comuni pro-life", che offrono aiuti alle donne che scelgono di non abortire
RispondiEliminaCostanza Miriano
Cioè, fatemi capire: se un Comune aiuta economicamente una donna in difficoltà affinché faccia nascere suo figlio, direi il minimo sindacale di una società civile nonché l’articolo 1 della legge omicidi (la 194), è una crociata? Ovviamente dando a crociata un’accezione negativa, ci mancherebbe.
Cioè se una donna VUOLE tenere il suo bambino e il Comune la aiuta è una crociata? Chi pensa così sta davvero male, ma molto male. Ha la morte dentro ogni fibra, per questo odia la vita.
ps Informatevi, colleghi, l'aiuto economico per far sì che l'aborto sia l'extrema ratio è previsto perfino dalla legge che gronda sangue.