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giovedì 8 ottobre 2020

Per amore della verità non tacerò

Abbiamo già avuto occasione di riportare recenti dichiarazioni del Card. Zen [qui]. Con l'accorato testo che segue ribadisce il suo rifiuto sul controverso Accordo in via di rinnovo e sfida Parolin dichiarando stomachevole e infarcito di bugie consapevoli il suo recente discorso di Milano. Ma soprattutto rifiuta con sdegno quello che considera un insulto a Benedetto XVI con l'attribuirgli a suo tempo l’accordo firmato dalla Santa Sede due anni fa, ben sapendo che la sua mitezza gli impedirà di negarlo. Indice precedenti.

Ho letto il discorso tenuto il 3 ottobre a Milano dal Cardinal Parolin, Segretario di Stato di Sua Santità. È stomachevole! Siccome stupido ed ignorante non lo è, ha detto una serie di bugie ad occhi aperti.
La cosa più ripugnante è l’insulto al venerato Benedetto XVI dicendo che ha approvato a suo tempo l’accordo firmato dalla Santa Sede due anni fa, sapendo che il nostro dolcissimo, mitissimo Benedetto certamente non verrà fuori a negarlo. È poi quanto mai ridicolo ed umiliante per l’innocente Cardinal Re essere “usato” un’altra volta per sostenere le falsità dell’Eminentissimo Segretario.
Parolin sa di mentire, sa che io so che è bugiardo, sa che io dirò a tutti che è bugiardo, dunque oltre ad essere sfacciato, è anche audace. Ma ormai che cosa non oserà fare, penso che non teme neanche la sua coscienza.
Temo che non abbia neanche la fede. Ho avuto questa impressione quando Parolin, già Segretario di Stato, in un discorso commemorativo del Card. Casaroli, lodando il suo successo nel costituire la gerarchia eclesiastica nei paesi comunisti dell’Europa, disse: “quando si cercano dei Vescovi, non si cercano dei “gladiatori, di quelli che sistematicamente si oppongono al governo, quelli che amano mettersi in vista sul palcoscenico politico”. 

Io gli scrissi, domandando se non avesse avuto in mente di descrivere il Card. Wyszynski, il Card. Mintzenty, il Card. Beran? Egli mi rispose senza negare, disse solo che se mi fosse dispiaciuto il suo discorso, mi chiedeva scusa. Ma uno che disprezza gli eroi della fede, non ha fede! 

La Storia
Vediamo come Parolin fa un riassunto della storia.
La rituale menzione di Matteo Ricci come non plus-ultra nella storia delle missioni della Chiesa in Cina comincia a causarmi fastidio. Molti missionari che hanno evangelizzato il popolino non sono meno da ammirarsi (badate che io sono pure fiero di essere stato educato nella fede dai gesuiti a Shanghai).
Parolin fa risalire i tentativi di dialogo fino a Pio XII. Meno male che ha affermato pure che Pio XII ha abbandonato il tentativo, ma aggiunse: “ciò creò la sfiducia reciproca che ha segnato la storia successiva.”
Sembra dire che sia stata la “sfiducia” a causare tutta la storia dei seguenti trent’ anni! Possibile che si può semplificare così la storia? E l’espulsione dei missionari, “tutti” dopo essere stati sottoposti a giudizi popolari, condannati come imperialisti, oppressori del popolo cinese e perfino assassini? Espulso anche il rappresentante pontificio, e molti Vescovi espulsi dopo anni in carcere!
Espulsi gli “imperialisti oppressori” è la volta dei loro oppressi, i cristiani ed il Clero cinese, colpevoli di non voler rinnegare la religione imparata da quegli oppressori!
Metà della Chiesa finì in prigione e campi di lavori forzati. Pensate ai giovani membri della Legio Mariae, che entrarono in prigione teenegers e ne uscirono quarantenni (eccetto quelli che vi lasciarono la vita). L’altra metà della Chiesa finì pure in prigione, ma dopo le torture sotto le guardie rosse della Rivoluzione Culturale. Poi dieci anni di silenzio.
Si dice: Non siete capaci di dimenticare le sofferenze del passato? Io non ho sofferto niente personalmente (sono a Hong Kong dal 48), i miei famigliari e Confratelli sì.
Purificazione della memoria? Perdonare, sì! Ma dimenticare la storia? La storia è maestra!
Parolin menziona il Card. Echegaray come inizio di un nuovo percorso “tra vicende alterne”. Per chi l’ha conosciuto il Card. Echegaray era un ottimista ad oltranza, amava la Cina immensamente, ma pochi sanno come l’hanno trattato i comunisti questo vecchio amico, quando li visitò in un momento sfortunato: durante la campagna contro la canonizzazione dei martiri in Cina: un’ora di insulti ed umiliazioni (un testimone PIME vivente ne sa qualcosa)!
Le “vicende alterne” sono in un una linea diritta, mai cambiata! Mons. Claudio Celli che era il negoziatore prima di Parolin si lamentava che la controparte cinese non negoziava, ma ripeteva come un grammofono: “firmi l’accordo!”
Oggi Arcivescovo Celli ha solo una parola fissa per la Chiesa indipendente in Cina: compassione. Ma la vera compassione deve essere di liberare gli schiavi dalla schiavitù, non di incoraggiarli ad essere buoni schiavi. 

L’ostpolitik della Santa Sede
Sì, il dialogo con i comunisti ha cominciato da lontano, c’erano già vescovi rappresentanti di paesi comunisti al Concilio Vat. II con Papa Giovanni XXIII. Papa Paolo VI ha poi mandato Mons. Casaroli in diverse missioni, a ristabilire le gerarchie in quei paesi.
Era un lavorare nel buio (lo diceva Casaroli), non si conosceva la reale situazione. Le gerarchie? Vescovi fantocci, più ufficiali del governo che pastori del gregge. Ma in nazioni di lunga storia cristiana non potevano comportarsi troppo male (due anni fa sono stato a visitare Budapest, Bratislava e Praga per imparare un po' della loro storia).
Il dialogo è continuato attraverso Giovanni Paolo II e Benedetto, ma con quale risultato, questa politica che si usa chiamare Ostpolitik?
Dal libro “Benedetto XVI – Ultime Conversazioni” (p. 161-162)Alla domanda (di Peter Seewald): ha condiviso e sostenuto attivamente “l’Ostpolitik” del Papa (J.P II)?Benedetto: Ne parlavamo. Era chiaro che la politica di Casaroli… per quanto attuata con le migliori intenzioni, era fallita. La nuova linea perseguita da Giovanni Paolo II era frutto della sua esperienza personale, del contatto con quei poteri. 
Naturalmente allora non si poteva sperare che quel regime crollasse presto, ma era evidente che, invece di essere concilianti e accettare compromessi, bisognava opporsi con forza. Questa era la visione di fondo di Giovanni Paolo II, che io condividevo.

Applicazione dell’Ostpolitik alla Cina
Nella lettera del 2007 Papa Benedetto mette in chiaro il principio che deve guidare ogni dialogo, non si può voler aver una conclusione ad ogni costo, una buona conclusione dipende dalla volontà delle due parti.
“La soluzione dei problemi esistenti non può essere perseguita attraverso un permanente conflitto con le autorità civili, nello stesso tempo, però, non è accettabile un’arrendevolezza alle medesime quando esse interferiscono indebitamente in materie che riguardano la fede e la disciplina della Chiesa”. (parag. 4)
Anche Papa Francesco ha chiaro il principio che deve guidare il dialogo. In Corea, in occasione della giornata della Gioventù, disse ai Vescovi Asiatici radunati: il principio del dialogo è doppio, anzitutto fedeltà alla propria identità (non si può rinunciare alla nostra ecclesiologia e alla fondamentale disciplina), poi occorre aprire il cuore ed ascoltare. 

La continuità?
Però, nella pratica non c’è stata la continuità tra Benedetto e Francesco, c’è la continuità nella persona di Parolin. 
Nel mio libro “per amore del mio popolo non tacerò” [qui] ho narrato la storia come un gruppo di potere nel Vaticano non ha seguito la linea di Papa Benedetto nel modo di risolvere i problemi con il governo di Pechino.
Si pone il dubbio: un papa così noto per la sua durezza (gli hanno dato perfino il sopranome di “cane da caccia”) ha tollerato questo? Si, Papa Benedetto è l’uomo più mite e timido del mondo, ha grande difficoltà ad usare la sua autorità.
Un giorno io, gran peccatore, gli ho fatto il broncio e dissi: Lei mi dice di aiutarLa riguardo la Chiesa in Cina, questi altri non seguono la sua linea, e Lei non interviene, che sto a fare? Anche Bertone non mi aiuta, perché? Egli rispose: “qualche volta non si vuol offendere qualcuno”. [Romano Amerio configura atteggiamenti del genere come desistenza da governo con la conseguenza della "breviatio manu Domini"... ndr] Intendeva il Cardinal Dias, allora Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, insieme con il negoziatore della Santa Sede con Pechino, Mons. Parolin, entrambi entusiasti della politica dell’Ostpolitik.
Si dirà che io sto rivelando cose dette in conversazione privata e causo imbarazzo all’interessato. Sì, ma penso che ciò sia molto meglio che lasciare che gli si addossi la responsabilità di aver approvato un cattivo accordo.
Una cosa strana era che mentre ai tempi di Card. Tomko come Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli il negoziatore ragguagliava i membri di quelle riunioni segrete periodiche sull’andamento dei negoziati (non ufficiali). Quando Papa Benedetto ha costituito la imponente Commissione per la Chiesa in Cina, questa era invece lasciata all’oscuro.
Durante l’anno 2010 correva voce che un accordo era pronto. Ma ad un certo punto tutto cadde nel silenzio. 
Parolin venne mandato in Venezuela ed entrò Ballestrero, Savio Hon venne nella Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli anche prima che Dias andasse in pensione [lo stesso card. Dias che si è sempre rifiutato di prendere in considerazione reiterate e documentate denunce nei confronti delle eresie neocatecumenali -ndr]. Da tutto questo si può indovinare con fondamento che Papa Benedetto ha, in extremis, fermato l’accordo e fece la sterzata.
Quando Papa Francesco chiamò Parolin dal Venezuela e lo fece suo Segretario di Stato, una delle prime cose che Parolin fece è di far sparire alla chetichella la Commissione per la Cina e presto l’Ostpolitik verso la Cina ebbe la strada aperta. Dialogo con il nemico sì, ma non tra di noi! Papa Francesco ovviamente ha messo completamente la Cina nelle mani del suo Segretario di Stato.
Non c’è continuità tra Benedetto che disse “No” all’Ostpolitik e Francesco che dice “sì” all’Ostpolitik. C’è la continuità dell’ostpolitik di Parolin, prima egli non seguiva Benedetto, ora Francesco segue lui. Mi si domanderà: Lei dice che Parolin manipola il Santo Padre? Sì, non so perché il Papa si lascia manipolare, ma ho evidenza per credere così e ciò mi rende anche meno penoso e ripugnante criticare la Santa Sede.
Quando nel processo di legittimare i sette “vescovi” scomunicati si chiese ai due vescovi legittimi della comunità clandestina di dimettersi, in una udienza concessa all’Arcivescovo Savio Hon, il Papa disse tre cose: “questo non va bene” “perché non hanno discusso con me?” “Mi interesserò di questo.”
Più tardi, in una udienza concessa a me domandai a Papa Francesco: ha avuto modo di interessarsi di quel problema? Mi rispose prontamente “sì, ho detto loro di non creare un altro caso Mintzenty”. Non poteva essere più chiaro e preciso. (Purtroppo le cose sono andate esattamente come capitò al Card. Mintzenty, i due sono stati obbligati a cedere il loro ufficio ai due indegni.)
Le cose che vennero fuori dal Vaticano, vennero da Parolin (ovviamente con il consenso del Papa)! 

L’effetto dell’accordo
Ma come si fa a dire che l’accordo è cattivo? Non avendo visto il testo, soprattutto quello in cinese, non potrei dare nessun giudizio. Ma l'Eminentissimo Parolin stesso ed i suoi accoliti hanno sovente affermato che un cattivo accordo è meglio che nessun accordo. Questo non riesco a capire pur essendo un insegnante di morale. Ho sempre insegnato che il male non si può fare neppure con buona intenzione.
– Dicono: l’accordo è buono, i comunisti cinesi hanno finalmente riconosciuto il Papa come Autorità suprema della Chiesa Cattolica. Se non vedo il testo non ci credo.
– Il Papa avrà il diritto di veto! Se non vedo il testo non ci credo. Supposto pure che lo abbia, quante volte potrà usarlo senza imbarazzo?
– Con l’accordo non ci saranno più vescovi illegittimi! Ci si può fidare della parola di un regime totalitario? Non ricordate il patto con Napoleone, il concordato con il governo nazista?
– Se il Vaticano è cedevole come è, vescovi legittimi non saranno necessariamente degni vescovi. La Chiesa indipendente in Cina è ormai piena di vescovi “opportunisti”, gente che si vende al governo per far una carriera di potere e di benessere.
– Se poi i sette scomunicati legittimati sono il campionario di ciò che verrà, ci liberi il Signore. Hanno cambiato la loro condotta? Hanno dato alcun segno del loro ravvedimento? Gratitudine per il perdono concesso dal Papa? Promessa pubblica di rispettare la dottrina e la disciplina della Chiesa? Quello che si vede è che vanno in giro cantando trionfo: noi abbiamo fatto la scelta intelligente stando con il governo! 

Particolarmente disgustoso il trattamento dei due vescovi legittimi obbligati a cedere il posto agli scomunicati. Il legittimato di Shantau, Wong, dopo la sua “vittoria” organizzò una grande celebrazione nella Chiesa del deposto. Su alcuni pullman il suo clero e molti fedeli vennero, il clero e fedeli del deposto invece non erano ammessi (la polizia teneva ordine). Volevano che il deposto venisse a concelebrare e così umiliarlo. Ma l’anziano vescovo ha ancora la mente chiara, disse: “quando si sposa si festeggia, ma io sono stato forzato a divorziare dalla mia diocesi, che cosa c’è da festeggiare?” e si ritirò.

Il Vescovo Kuo di Ming Dong, che pur aveva con sé la comunità non-ufficiale molto più numerosa di quella del suo contendente, ha obbedito al Vaticano cedendo il posto a quello scomunicato, diventando il suo ausiliare. Ma tutti hanno visto, come gli hanno reso la vita impossibile, per cui non gli rimane che dare le dimissioni (notizia di questi giorni).
È questa la Chiesa finalmente unita? L’avvicinamento tra le due parti? La normalizzazione della vita della Chiesa, solo perché il Papa dà la sua benedizione su tutta questa miseria? Su questa vittoria del nemico?
Tutti vescovi legittimi, ma in una Chiesa che è oggettivamente scismatica, è un bene? È un progresso? È l’inizio di un che specie di viaggio?
Sua Eminenza sembra molto umile a dire che il risultato dell’accordo non è stato particolarmente entusiasmante, ma questo è ovviamente un “understatement”, io direi che è stato semplicemente disastroso. 

L’ultimo atto: tutti nella Chiesa scismatica!
Più disastroso e più crudele è stato l’ultimo atto di questa tragedia: Il documento di fine Giugno, l’anno scorso. “orientamenti pastorali riguardo la registrazione civile del clero”, emanato da “la Santa Sede”, senza specificazione del dipartimento e senza firme (ma si sa che è creatura di Parolin). Si invitano tutti ad iscriversi all’Associazione Patriottica, cioè alla Chiesa indipendente. È il colpo di grazia!
Alcuni della comunità “clandestina”, con a capo Vescovi e preti, sono felici di poter finalmente, tuta conscientia, togliere di dosso il fardello dei “fuori legge”. Ma mentre entrano nella gabbia, vengono beffeggiati dai vecchi inquilini: “abbiamo sempre detto…” Ma moltissimi che per tutta la vita hanno resistito al regime e perseverato nella vera fede (con molti martiri tra i loro famigliari) ora invitati dalla stessa “Santa” Sede ad arrendersi!? Smarrimento, delusione e (nessuno si scandalizzi) anche risentimento per essere traditi.
È vero che il documento dice che la Santa Sede “rispetta” la loro coscienza, se non si sentono di fare quell’atto. Ma l’effetto pratico sarà lo stesso: non avranno più le loro chiese, non potranno più dire messa per i fedeli in case private, non saranno più dati vescovi a loro. Rimane da vivere la fede solo nelle catacombe, aspettando giorni migliori.

La situazione generale
Molte cose sono avvenute in questo periodo, non dico “a causa dell’accordo”, ma certamente “nonostante l’accordo”: notevole incrudelimento della persecuzione, accanimento nel far sparire la comunità non ufficiale, rigida esecuzione di regole una volta più tosto rilassate, come la proibizione ai minori di 18 anni di entrare in chiesa e di partecipare in qualunque attività religiosa. La “sinicizzazione” non è quel che intendiamo per inculturazione, è la religione del partito comunista: prima divinità è la patria, il partito, il capo del partito.
Come L’Eminentissimo può dire che tutto questo non ha niente da fare con l’accordo? La vita può essere tagliata in pezzi?
Difatti sua Eminenza pure connette l’accordo con la pace internazionale e col risolvere le tensioni. Ma sembra proprio che per salvare l’accordo la Santa Sede chiude tutti e due gli occhi su tutte le ingiustizie che il partito comunista infligge sul popolo cinese.e Hong Kong?
Anche Hong Kong, con l’introduzione della legge per la sicurezza nazionale, è diventata una città in un regime totalitario, i cittadini hanno perso ogni diritto, complesso quello dell’espressione, della parola, minacciati da incredibili brutalità della polizia.
Se non negano esplicitamente lo stato autonomo di Hong Kong, l’accordo non riguarderebbe Hong Kong, ma si sente dire che per essere Vescovo di Hong Kong uno deve avere la benedizione di Pechino!?
Il Signore ci salvi dai nostri potenti nemici!
La Madonna del Santo Rosario ci protegga da ogni pericolo!
P.S. La prima lettura della messa di oggi, 27a settimana per annum, mercoledì, (Galati 2. 1-2, 7-14) mi incoraggia a mettere questo articolo sul mio blog. [Fonte]

15 commenti:

  1. Anche qui il vero problema sta in vaticano, nelle correnti vaticane di pensiero diverso da quello Cattolico. Il famoso repulisti della Chiesa Cattolica avrebbe dovuto iniziare dalla Dottrina creduta e vissuta. Finanze, politica estera, missioni, 'pastorale' sono tutte facce dello stesso problema. La chiesa è da tempo una casa divisa, da cui gli angeli si sono allontanati, si stanno allontanando ed ora essa è delirante in preda ai demoni.

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  2. Anche qui il vero problema sta in vaticano, nelle correnti vaticane di pensiero diverso da quello Cattolico. Il famoso repulisti della Chiesa Cattolica avrebbe dovuto iniziare dalla Dottrina creduta e vissuta. Finanze, politica estera, missioni, 'pastorale' sono tutte facce dello stesso problema. La chiesa è da tempo una casa divisa, da cui gli angeli si sono allontanati, si stanno allontanando ed ora essa è delirante in preda ai demoni.

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  3. Prendere visione ma non pubblicare . E' meglio per tutti !08 ottobre, 2020 13:25

    Per amore della verita' non tacero' : Questa mostra e' un mostro che risponde al nome di pornografia e perversione e forse...E' il caso urgente urgentissimo di affidare questi figuri che la propongono al Cuore Immacolato di Maria !

    Se la tua mano o il tuo piede ti è occasione di scandalo, taglialo e gettalo via da te; è meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, che avere due mani o due piedi ed essere gettato nel fuoco eterno..
    https://www.facebook.com/SenatorePillon/photos/a.1733953453546911/2730929527182627/?type=3&theater

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  4. E' davvero commovente l'ammirevole impegno che il card.Zen mette nel difendere la Chiesa, nel continuare a dire la verità e come stanno le cose, a costo di venire umiliato e considerato una nullità o un vecchio fastidioso.Onore a questo piccolo coraggiosissimo cinese 90enne che viaggia ignorando il covid a differenza di chi vive in albergo con finestre blindatissime.... sapienti pauca.

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  5. ...tutti vescovi legittimi in una chiesa che è scismatica...Ecco il nodo della questione, lo ha affermato senza rendersi conto della verità che ha visto: la chiesa di Bergoglio &Parolin è scismatica di fatto, se non di forma, e forma apparente solamente, non forma sostanziale. Perchè non unirsi all'arcivescovo Viganò?

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  6. Card.ZEN,io non tacerò con la mia coscienza che si sta risvegliando da un bel po’ di anni...
    Avanti tutta e Duc in altum semper !

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  7. OT

    https://www.maurizioblondet.it/appello-ai-lettori-medici/

    Appello ai lettori medici
    Maurizio Blondet 8 Ottobre 2020
    Colto da disturbi della deambulazione, della grafia, della precisione nella guida e nella tastiera (ecco il motivo dei miei errori di battitura che tanto irritano i lettori) e qualche inceppamento nel parlare che durano da tempo, ho fatto una prima visita neurologica, che mi ha ordinato gli opportuni esami. Trovato cupremia altissima e “micro deposizioni” metalliche nell’encefalo.

    In breve: malattia di Wilson, una affezione dismetabolica alquanto rara...

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  8. Rame /Wikipedia
    Il rame è l'elemento chimico di numero atomico 29 e il suo simbolo è Cu. È anche chiamato "oro rosso" per via della sua colorazione....

    Applicazioni:
    ...Tubature per il trasporto dell'acqua potabile (DM 174 del 2004, del Ministero della Salute[17]), gas, combustibili liquidi, fluidi refrigeranti, gas medicali, etc.; tubature per gli scambiatori di calore...
    ...In cucina, per fare padelle e altre pentole;
    Buona parte delle posate da tavola (coltelli, forchette, cucchiai) contiene una percentuale di rame;...

    Effetti sull'uomo e sull'ambiente:
    ...L'Istituto Superiore di Sanità dell'Italia (in qualità di review Country) ha rivisto il processo e i rapporti per conto della Commissione europea. Sono stati analizzati i livelli di esposizione al rame nell'uomo e nell'ambiente, a seguito dei processi produttivi, del riciclo e dello smaltimento nonché all'uso dei semilavorati e dei prodotti finiti...
    Il rame non è un materiale CMR (cancerogeno, mutageno, dannoso per la riproduzione) o PBT (persistente, bio-accumulante, tossico).

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  9. Colpisce il problema di Blondet dopo tutto quello che ha passato anni fa. Intanto il nostro pensiero e la nostra preghiera. Lo affidiamo e ci affidiamo e speriamo in buone notizie.

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  10. Profondo rosso. Il deludente bilancio di due anni di accordo con la Cina. Con un Post Scriptum

    http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2020/10/05/profondo-rosso-il-deludente-bilancio-di-due-anni-di-accordo-con-la-cina/

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  11. Grande, coraggioso il cardinale Zen!
    Mariella Conti

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  12. Il morbo di Wilson,dal cognome del medico scopritore, sembra essere malattia ereditaria. Non so, a naso direi che forse è legata alla sua professione. Ogni mestiere consuma chi lo pratica in un certo modo, da cui discendono le malattie / patologie professionali, quelle legate al mestiere appunto. Dieta e fisioterapia wikipedia dice che sono, oltre le appropriate medicine, supporti importanti per migliorare la condizione generale.

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  13. Nell'ultimo numero di Tradizione Cattolica (fsspx) don Ludovico Sentagne presenta, nell' Editoriale, la traduzione ad opera dei tipi delle Edizioni Piane, di un libro particolarmente adatto per il discernimento di cosa è la ostpolitik di Parolin e, di conseguenza del papa. L'autrice è Rose Hu il titolo è "La gioia nella sofferenza. Con Cristo nelle prigioni della Cina." Dopo averlo letto lo considero un vero e proprio manuale di sopravvivenza. Di sopravvivenza nella fede, nel lungo periodo della tentazione che il Signore permette per il bene dei suoi figli e figlie. Rose era una semplice ragazzina, convertita al cattolicesimo da pochi anni, strappata ad una famiglia amata e che l'amava. Nel "momento" della prova (26 anni) si aggrappò al Signore Gesù con tutte le sue forze, ed in cambio ne ebbe la grazia di una fede militante che si rinnovava di giorno in giorno. Davanti alla sua vita è lecito, o meglio doveroso, paragonare le sue scelte con quelle di chi ha smesso di vedere Gesù Cristo nei suoi fratelli e sorelle cinesi, scambiando il demonio per l' angelo della luce. È evidente che di luce, per discernere il "Che fare?", non ce ne sarà. Paragonare i due sistemi di vita, dicevo, è doveroso per accogliere per sé l'esempio di una semplice ragazzina che, come altri semplicissimi bambini, umili popolani senza raffinate conoscenze né culturali né teologiche, misero le loro vite al servizio della Verità. Che il Signore ci conceda sempre la grazia di sapere cosa chiederGli.

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  14. https://catholicherald.co.uk/cardinal-zen-criticises-parolin-over-china-claims/

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  15. Jimmy Lai, un imprenditore e dirigente dei media di Hong Kong, cattolico, arrestato di recente per la difesa della democrazia, ha dichiarato che il Partito Comunista Cinese (PCC) vuole soppiantare la religione con il controllo del governo, e che il papa e il Vaticano tacciono sulle azioni del PCC. E ha aggiunto: “ciò è molto deludente, molto dannoso, per un mondo che guarda al Vaticano per la sua leadership morale”.

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