Mala tempora per la liturgia tradizionale. il gegen-geist (contro-spirito) di Traditiones custodes [vedi indice articoli] ha colpito ancora. Il cardinale Cupich, arcivescovo di Chicago, vieta di recitare pubblicamente alla fine delle celebrazioni la Preghiera a san Michele Arcangelo e l'Ave Maria. Di seguito alcuni approfondimenti.
Il nome dell'Arcangelo, Mi-ka-El, “chi è come Dio?”, è citato cinque volte nella Sacra Scrittura; tre volte nel libro di Daniele, una volta nel libro di Giuda e nell'Apocalisse di s. Giovanni Evangelista ed è considerato “capo supremo dell’esercito celeste”, cioè degli angeli in guerra contro il male, che nell’Apocalisse è rappresentato da un dragone con i suoi angeli e che, sconfitto nella lotta, fu scacciato dai cieli e precipitato sulla terra [qui S. Michele Arcangelo in un discorso di Pio XII].
In Oriente San Michele è venerato con il titolo di "archistratega", che corrisponde al titolo latino di princeps militiae caelestis (principe delle milizie celesti) che compare nella preghiera composta da Leone XIII recitata alla fine di ogni Messa usus Antiquior, riportata di seguito.
In Oriente San Michele è venerato con il titolo di "archistratega", che corrisponde al titolo latino di princeps militiae caelestis (principe delle milizie celesti) che compare nella preghiera composta da Leone XIII recitata alla fine di ogni Messa usus Antiquior, riportata di seguito.
Invochiamo il suo potente aiuto per noi, per la Chiesa tutta e per il mondo intero.
San Michele Arcangelo, difendici
nella battaglia contro le malvagità e le insidie del diavolo, sii
nostro aiuto. Ti preghiamo supplici: che il Signore lo comandi ! E
Tu, Principe della milizia celeste con la potenza che ti viene da
Dio, ricaccia nell'inferno satana e gli altri spiriti maligni, che
si aggirano per il mondo a perdizione delle anime.
Amen |
Sancte Michaël Archangele, defende nos in proelio;
contra nequitiam et insidias diaboli esto praesidium. Imperet illi
Deus, supplices deprecamur: tuque, Princeps militiae caelestis,
Satanam aliosque spiritus malignos, qui ad perditionem animarum
pervagantur in mundo, divina virtute in infernum detrude.
Amen. |
Il 13 ottobre 1884, dopo aver terminato di celebrare la Santa Messa nella cappella vaticana, Leone XIII restò immobile una decina di minuti e si precipitò nel suo studio senza dare spiegazioni a chi lo aveva visto profondamente turbato. Compose immediatamente una preghiera a San Michele Arcangelo, dando istruzioni perché fosse recitata ovunque al termine di ogni Messa bassa. Successivamente il Papa darà la sua testimonianza raccontando (sinteticamente) di aver udito satana e Gesù e di aver avuto una terrificante visione dell'inferno : « ho visto la terra avvolta dalle tenebre e da un abisso, ho visto uscire legioni di demoni che si spargevano per il mondo per distruggere le opere della Chiesa ed attaccare la stessa Chiesa che ho visto ridotta allo stremo. Allora apparve S. Michele e ricacciò gli spiriti malvagi nell'abisso. Poi ho visto S. Michele Arcangelo intervenire non in quel momento, ma molto più tardi, quando le persone avessero moltiplicato le loro ferventi preghiere verso l'Arcangelo ».
Nel 1994, Papa Giovanni Paolo II ha chiesto che questa preghiera torni attuale : « che la preghiera ci fortifichi per la battaglia spirituale... Papa Leone XIII ha ha certamente avuto un vivo richiamo di questa scena quando ha introdotto in tutta la Chiesa una speciale preghiera a S. Michele Arcangelo... Chiedo a tutti di non dimenticarla e di recitarla per ottenere aiuto nella battaglia contro le forze delle tenebre e contro lo spirito di questo mondo ».
Se, invece di chiedere, l'avesse ufficialmente ripristinata sicuramente sarebbe stato più efficace.
Nel 1994, Papa Giovanni Paolo II ha chiesto che questa preghiera torni attuale : « che la preghiera ci fortifichi per la battaglia spirituale... Papa Leone XIII ha ha certamente avuto un vivo richiamo di questa scena quando ha introdotto in tutta la Chiesa una speciale preghiera a S. Michele Arcangelo... Chiedo a tutti di non dimenticarla e di recitarla per ottenere aiuto nella battaglia contro le forze delle tenebre e contro lo spirito di questo mondo ».
Se, invece di chiedere, l'avesse ufficialmente ripristinata sicuramente sarebbe stato più efficace.
Prendiamo noi l'abitudine di recitarla ogni giorno, più volte al giorno. Ormai è chiaro che in questa chiesa pochi sono rimasti cattolici.
RispondiEliminaHo l'abitudine, da tempo, di recitarla dopo il Santo Rosario e più volte durante il giorno in alcuni momenti
RispondiEliminaAmazing how these clerics hate the Old Latin Mass and anything connected to it. But really why should anyone be surprised!
RispondiEliminaMcCarrick protegé Cupich is clearly a member of the clerical Homosexual Network Strangling The Church(TM). The same Network of which Francis Antipope is the head. Please note that childmolester McCarrick 'Friend of Francis' protegés run the Church in the United States, Soupy Cupich in Chicago; Tobin in Newark; and The Queen of the Nile, Gregory in Washington D. C.
These times are end times. (See Sr. Lucia Dossantos of Fatima, Last Interview 1957).
Pope Benedict declared a State of Exception for the Church. Pope Benedict's resignation of ONLY the active ministry--NOT the Charge, or Munus--is only intelligible in that context.
"IF the Benedict resignation now needs to be read through the political philosopher of the twentieth century, Carl Schmitt (1888-1985),
"THEN the highest Catholic Church authority (fully, partially or not is besides the point here since Benedict’s actions de facto put the Catholic Church under a “state of exception”) has de facto declared that the Catholic Church is under a “State of Necessity” with his resignation on the 11 of February 2013."
--American writer at https://sarmaticusblog.wordpress.com/2016/08/02/pope-benedict-xvi-declared-a-state-of-necessity/, citing Guido Ferro Canale.
Viva Pope Benedict, the once and future Pope.
Immaculate Heart protect him, and we pray, Triumph!
Vi verrà da ridere, ma ho iniziato a recitarla quotidianamente su suggerimento di Francesco!
RispondiEliminahttps://www.lalucedimaria.it/papa-francesco-rosario-maria-san-michele/
Quando si dice che le vie del Signore sono infinite...
Bonum est confidére in Dómino, quam confidére in hómine. V/. Bonum est speráre in Dómino, quam speráre in princípibus. Allelúia, allelúia.
RispondiElimina[È meglio confidare nel Signore che confidare nell’uomo. V/. È meglio sperare nel Signore che sperare nei potenti. Allelúia, allelúia.]
*Graduale della XIV Domenica dopo la Pentecoste.
Recitandola noi, mettiamo nelle intenzioni anche la liberazione di Santa Romana Chiesa da lui e da tutti i suoi degni compari di sventura, dalla Prima Sede all'ultimo curatino di campagna alla don Chichì...
RispondiEliminaVi segnalo la traduzione francese della lettera di ringraziamento del cardinal Burke a tutti coloro che hanno pregato per lui:
RispondiEliminahttps://leblogdejeannesmits.blogspot.com/2021/08/une-lettre-de-gratitude-du-cardinal.html
Ma sono sicura che Maria sta già lavorando alla traduzione italiana...
Le tre concupiscenze.
RispondiEliminaPer fiorire veramente nelle anime, la vita soprannaturale deve vincere tre nemici, che san Giovanni chiama concupiscenza della carne, concupiscenza degli occhi e superbia della vita (1Gv 2,16). Nell'Epistola del giorno abbiamo veduto l'ostacolo frapposto allo Spirito dal primo di questi nemici e come lo si possa superare. L'umiltà, sopra la quale nelle domeniche precedenti ci ha spesso richiamati la Chiesa, è il rovesciamento della superbia della vita. Oggetto del Vangelo che abbiamo letto è la concupiscenza degli occhi o attacco ai beni del mondo, che di bene hanno soltanto la speciosa, ingannevole apparenza.
Il buon uso delle ricchezze.
Nessuno, dice l'Uomo-Dio, può servire due padroni. - I due padroni dei quali parla sono Dio e Mammona, cioè la ricchezza. La ricchezza non è cattiva per se stessa e, se acquistata con mezzi legittimi e usata secondo i disegni di Dio, supremo padrone, serve ad assicurarci i beni veri, ad accumulare nella patria eterna tesori che non temono ne ruggine, né ladri (Mt 5,19-20). Sebbene la povertà, dopo che il Verbo la fece sua sposa, sia la nobiltà dei cieli, resta grande la missione del ricco chiamato a sfruttare, in nome dell'Altissimo, le varie parti della creazione materiale. Dio si degna affidare a lui il nutrimento e il sollievo dei suoi figli prediletti, le membra nude e sofferenti del Cristo, lo chiama a sostenere gli interessi della Chiesa, a promuovere le opere della salvezza, gli confida lo splendore dei suoi templi.
Cristo ci ha lasciato il mistero dell'Eucaristia come prova d'amore e perché ci mescoliamo in una sola carne con Lui per il cibo che ci ha dato (...) Questo sangue attira gli angeli e scaccia i demoni. Da questa sorgente mandano ogni sorgente con grazie e favori.
RispondiEliminaSan Giovanni Crisostomo.
Il cittadino mainstreamer è perlopiù di sinistra, area PD o Cinque Stelle, ma certamente progressista anche quando si dichiara, o crede di essere, o crede di votare a destra.
RispondiElimina[...]
Quando è cattolico il cittadino mainstreamer è, se possibile, ancora più patetico e malaccorto. Egli è infatti convinto che Francesco sia un pastore buono, misericordioso e tollerante, e ritiene che le giuste priorità della chiesa siano il cambiamento climatico, l’accoglienza indiscriminata, il grande reset, il green pass e l’abolizione del Vetus Ordo (compreso chi lo frequenta).