L'Osservatorio Internazionale Card. Van Thuân, da cui è ripreso il testo che segue, ricorda che il Bollettino di Dottrina sociale della Chiesa n 1/2021 è il numero monografico della Rivista dedicato a “Covid. la chiesa nella tempesta perfetta”. Qui i contenuti del Sommario. Qui per l'acquisto di una copia a 8 euro. - Un tema che nel blog abbiamo affrontato ultimamente qui (con relativi rimandi, in attesa dell'indice in preparazione).
Il primato del bene comune non giustifica
la “sanitocrazia” ormai in cantiere.
I due presupposti dell’attuale politica sanitaria
La drastica politica sanitaria contro il virus cinese, ormai messa in atto da un anno e mezzo da molti Governi nazionali, specialmente da quello italiano, spesso viene giustificata in base a due presupposti, il primo di fatto, il secondo di diritto.
Primo presupposto: la sopravvivenza della popolazione mondiale è messa in pericolo dalla più pericolosa pandemia della storia, quella da CoViD-19, dalla quale dobbiamo salvarci ad ogni costo. possiamo salvarci solo.
Secondo presupposto: la salvezza del bene comune globale esige che le autorità nazionali e internazionali impongano per legge ai popoli le più severe, invasive e capillari misure, sia preventive che repressive, non solo nel campo sanitario ma anche in tutti gli altri settori vitali, anche a costo di sospendere le libertà civili e costituzionali.
Non avendo competenza in campo sanitario, tralascio qui il primo presupposto, sul quale peraltro la stessa classe medica è discorde, e resto convinto che la politica sanitaria in corso miri a imporre il great reset e la “transizione ecologica” della società.
Mi preme invece di esaminare il secondo presupposto, ormai sostenuto anche da ambienti cattolici in nome della coerenza con la dottrina sociale della Chiesa. Infatti, secondo loro, negarlo comporta pretendere che i diritti individuali debbano prevalere sul bene comune – o, come oggi si dice, sulla “solidarietà sociale” – scivolando quindi in una forma di permissivismo o liberalismo. Ma è proprio così? Vediamo.
Il bene comune ridotto alla sopravvivenza fisica
Innanzitutto, bisogna notare che il secondo presupposto citato non si limita ad affermare che il bene comune di una società debba prevalere sul bene e sui diritti individuali dei suoi membri – il che sarebbe ovvio e pacifico – ma afferma qualcosa di molto più preciso.
Infatti, quel presupposto pretende che il supremo bene comune di una società consista in quella integrità sanitaria che assicura la sopravvivenza fisica della cittadinanza; l’antico motto romano “salus reipublicae suprema lex” viene così inteso come “la pubblica sanità è la suprema esigenza dello Stato”. Pertanto, alla pubblica sanità bisognerebbe sacrificare tutto, perfino quei valori spirituali che caratterizzano la civiltà di un popolo (ossia santità, saggezza, moralità, giustizia, libertà e fedeltà); la salute corporea avrebbe diritto di prevalere su tutti gli altri elementi che compongono il bene comune di una nazione, compresi quelli spirituali (ossia religiosi, morali, giuridici, politici, artistici ed educativi).
Di conseguenza, rovesciando il saggio ammonimento di Giovenale (Satire, III, 8, vv. 83-84), la sopravvivenza fisica imporrebbe di perdere le ragioni e i fini per cui si vive; rovesciando il sacro ammonimento evangelico (Lc IX, 25), la salvezza dell’anima non varrebbe il mettere in pericolo la salute del corpo; si vada pure in rovina e all’Inferno, purché si abbia vissuto immuni da malattie!
I beni spirituali sacrificati a quelli materiali
Questa riduzione del bene comune alla pubblica sanità è oggi giustificata dalla cultura dominante e particolarmente dal cosiddetto salutismo, secondo il quale la salute fisica è il sommo bene e quindi il fine ultimo dell’uomo. I valori spirituali e perfino religiosi devono essere posti al servizio della suprema esigenza di assicurare salute e sopravvivenza fisiche della comunità. Pertanto, paradossalmente, la “qualità della vita” promossa dalla cultura materialistica si riduce a una “vita senza qualità”, ossia senza ideali, fini e beni che la rendano degna di essere vissuta.
Il salutismo tende, da una parte, a sacrificare l’identità spirituale e la coscienza civile di un popolo alla sua mera sopravvivenza fisica; dall’altra parte, tende a dividere la società tra i puri, ossia tra gli eletti che si adeguano al modello di risanamento sociale, e gl’impuri, ossia i reprobi che vi si sottraggono favorendo la contaminazione sociale.
Il salutismo porta all’estremo il processo di artificiosa medicalizzazione della vita umana e favorisce quella “socializzazione della corporeità”, avviata dai circoli sessantottini, che ieri ha giustificato le pratiche del pansessualismo e del trapiantismo e domani giustificherà quelle del transumanesimo.
Un celebre motto di Chesterton affermava: “il vero pazzo non è colui che ha perso la ragione, ma colui che ha perso tutto tranne la ragione; parallelamente, oggi si potrebbe provocatoriamente affermare: “il vero malato non è colui che ha perso la salute, ma è colui che ha perso tutto tranne la salute”.
I doveri e diritti civili subordinati alla salute fisica
Orbene, se la salute fisica costituisce il summum bonum e una epidemia costituisce il summum malum da evitare ad ogni costo, la società deve adeguarsi a un astratto modello salutista che impone di sacrificare beni, libertà e attività spirituali alle esigenze della sicurezza sanitaria.
I sacerdoti del salutismo si ritengono incaricati della missione di salvare il mondo in pericolo mediante un esperimento globale di purificazione sociale realizzato dalle tecniche mediche, farmaceutiche ed ecologiche. Pertanto, essi pretendono che l’autorità politica, in quanto suprema tutrice della pubblica sanità, imponga di sospendere, anche a tempo indeterminato, l’esercizio di tutte quelle facoltà e attività che contrastano con quell’esperimento purificatore. Inoltre, nella preoccupazione di “proteggere il cittadino da sé stesso”, essi pretendono che lo Stato gli proibisca di fare tutto ciò che potrebbe diventare occasione di diventare impuro e di contagiare i puri.
Bisogna notare che questi divieti sospendono il concreto esercizio non solo dei diritti civili di libertà, ma anche di quei doveri di solidarietà sociale e di quei legami sociali vitali (nazionali, locali, familiari, assistenziali, docenti, economici) che assicurano non solo la tenuta delle relazioni comunitarie, ma anche il mantenimento della identità culturale, della dignità morale e della unità politica di una nazione.
Alcuni obiettano che, nonostante tutto questo, l’autorità pubblica – bontà sua! – concede ancora ai cittadini di esercitare alcuni diritti, come quelli di comunicare, circolare, visitare, studiare, lavorare, divertirsi, insomma vivere; ma queste libertà vengono sottoposte alle sempre più severe restrizioni dettate da esigenze non solo sanitarie ma anche di ordine pubblico.
Il regime politico della sanitocrazia
L’idolo della salute fisica impone il rito dell’assoluta sicurezza sanitaria alla quale bisogna sacrificare ogni certezza, bene, valore e diritto; di conseguenza, l’ideologia salutista si concretizza nel sistema politico e giuridico della sanitocrazia, producendo notevoli conseguenze sociali all’insegna del motto “salus corporum suprema lex”.
Il regime sanitocratico tende a organizzare un panopticon statale, ossia un invasivo e capillare controllo alla cui vigilanza tutto sarà sottoposto e al cui intervento nulla sarà sottratto, nemmeno la vita privata famigliare e individuale. Non c’è quindi da stupirsi se oggi la propaganda salutista proponga il totalitarismo cinese come modello di previdenza sanitaria, efficienza terapeutica e solidarietà sociale.
Le facoltà e i relativi permessi burocratici necessari per conservare molti diritti civili al fine di vivere una vita normale saranno riservati ai soli “cittadini coscienziosi e responsabili”, ossia agli eletti che avranno accettato di essere immunizzati, risanati e controllati come minorenni posti sotto perenne tutela.
Per contro, i reprobi che resteranno dissidenti o refrattari od oppositori alla sanitocrazia subiranno una sorta di apartheid mediante discriminazioni, declassamenti ed emarginazioni; gl’irriducibili verranno perseguitati violentemente, ad esempio internandoli in “campi di rieducazione alla solidarietà” per subire trattamenti psico-sanitari obbligatori al fine di guarire dalla loro “asocialità”.
I vari “comitati tecnico-medici”, emanati al fine di dare un’apparenza scientifica all’esperimento sociale già in corso, sono eredi di quel Comitato di Salute Pubblica che imperversò al tempo della Rivoluzione Francese, o di quegl’istituti di rieducazione psicologica che imperversarono al tempo dei regimi comunisti. Se l’antico motto di san Paolo era “chi non lavora non mangi” e quello di Lenin era “chi non obbedisce non mangi”, la sanitocrazia oggi afferma: “chi non s’immunizza non viaggi, non studi, non lavori, non mangi, insomma non viva”.
Il bene comune non è sacrificabile alla sanità pubblica
Gli errori della teoria salutista e gli orrori della pratica sanitocratica ci permettono di ricuperare il vero concetto di bene comune della società, oggi corrotto sia dall’individualismo liberale-libertario che dal collettivismo socialista ed ecologista.
Sappiamo che l’uomo è “sociale per natura”. Ciò significa che l’uomo non è accidentalmente sociale, altrimenti gli uomini potrebbero fare a meno della società, riducendola a una convenzione artificiosamente stabilita dagl’individui per loro convenienza. D’altra parte, però, l’uomo non è sostanzialmente sociale, altrimenti la società potrebbe fare a meno degl’individui, riducendoli a una manifestazione accidentale della collettività. Invece l’uomo è naturalmente sociale, ossia è necessariamente componente di una qualche società, a partire da quella familiare che lo procrea, alleva ed educa, per finire con la Chiesa, che lo santifica e lo salva.
Il bene comune non è una somma di beni particolari né un compromesso tra quelli individuali, ma è quel bene globale che è condizione necessaria per armonizzare e ordinare gerarchicamente i beni particolari e individuali, al fine di ottenere l’umana perfezione e felicità. Pertanto, essendo superiore ai beni dei suoi componenti e delle sue parti, il bene comune di una società deve prevalere su di loro e anzi metterli al proprio servizio, per quanto possibile, altrimenti la società scivola nel conflitto permanente e rischia di dissolversi.
Tuttavia, «il bene comune non può essere determinato da concezioni arbitrarie, né può ricevere la sua norma primaria dalla prosperità materiale della società, ma piuttosto dall’armonico sviluppo e dalla naturale perfezione dell’uomo, alla quale la società è destinata, quale mezzo, dal suo Creatore» (Pio XII, Summi Pontificatus, enciclica del 20-10-1939).
Il bene comune risulta dalla gerarchica composizione degli elementi che lo compongono, ossia quando tutti i beni materiali sono posti al servizio di quelli spirituali e questi al servizio di quelli soprannaturali al fine di favorire la salvezza eterna, come stabilisce la Legge divina (cfr. E Colom, Scelti in Cristo per essere santi, vol. IV, Morale sociale, Pontificia Università della Santa Croce, Roma 2008, p. 120).
Insomma, il bene comune fa sì che «tutti i membri della vita associata possano vivere secondo le esigenze della norma morale di condotta e quindi raggiungere il proprio fine soprannaturale e la felicità eterna» (G. B. Guzzetti, La morale cattolica, Marietti, Torino 1965, vol. III, p.125).
In concreto, nel loro settore di competenza e secondo le loro possibilità, le umane associazioni hanno il dovere di facilitare la salvezza delle anime dei propri componenti, al fine di rendere gloria a Dio come summum bonum in quanto Creatore, Redentore e Santificatore dell’umanità.
In conclusione: se una pubblica autorità, sia essa politica o ecclesiastica, pretende di sacrificare un bene spirituale o soprannaturale a un bene materiale o naturale, fosse pure quello sanitario, essa viola sia il diritto e l’ordine naturale che quello rivelato e cristiano. Pertanto, la legittimità morale, giuridica e politica di quell’autorità può e deve perlomeno essere messa in questione.
Guido Vignelli - Fonte
Sa dunque, la Francia, che le occorrono classi giovanili se possibile numerose, e sane mentalmente e fisicamente. Perché accetta di rovinarle, di ridurne le capacità cognitive, farle ammalare di corpo e di spirito, di renderle depresse fin dall’età infantile, e di esporre gli adolescenti in massa ai rischi degli effetti avversi del vax? Col pretesto di “proteggerli” da un’infezione largamente immaginaria e che comunque non colpisce le classi giovanili? Crede davvero di poter sostituire la gioventù in divisa con droni e robot?
RispondiEliminaE una domanda a cui non trovo risposta.
https://www.maurizioblondet.it/perche-anche-la-francia-sacrifica-la-sua-gioventu/
La risposta che io immagino e'quella di renderli proni ad ogni ordine,poi, con l'inoculazione continua e costante annuale o semestrale che dir si voglia, immettere piu' adrenalina o piu' serotonina a seconda dell'uso che voglion fare di quei virgulti.
La scissione tra spirituale e materiale può essere tollerata solo in ambito teorico conoscitivo, nella realtà vivente della persona i due ambiti interagiscono tra loro in modo continuativo come, alternandosi ritmicamente, espirazione ed inspirazione danno corpo al nostro respiro, unico a tenere in piedi tutta la baracca.
RispondiEliminaPer capire meglio l'essere umano lo si è anatomizzato senza essere in grado di rimettere insieme ed in funzione a dovere la persona umana stessa, Creatura immagine e somiglianza di Dio, Uno e Trino.
Tutto il sapere e le pratiche ad esso connesse, che sono discese da questa pratica anatomizzante hanno escluso il respiro che è vita, da qui la materializzazione della conoscenza odierna tutta indistintamente materialista.
Materialiste sono inoltre le scienze in generale ed in particolare quelle sociali. Questo non vuol dire buttarsi su un spiritualismo che, ignorando la materia, finisce con l'ignorare buona parte del suo compito quindi di se stesso.
Scendendo ad un esempio concreto, che renda chiari i risultati dell'armonico alternarsi dello spirituale e del materiale, questo esempio lo troviamo nell'Ora et Labora di San Benedetto. Da questa sana e santa alternanza sono nate le opere di misericordia spirituale e corporale lievito e radice dell'Europa e della cultura Occidentale.
La strada è tracciata, la ruota mai andata fuori moda donata, sta a noi ora farne tesoro per uscire da questo tunnel di morte, di cieco materialismo senza Dio, Uno e Trino.
Ok, ammettasi che la salus corporea sia il fine unico concesso: il vaxinato sarebbe fuori pericolo da morte futura e quindi l'idolo stato vuol vaxinare tutti per preservare tutti da morte. Ohhh fermati stato regime che io voglio morire quando Dio vuole. Preoccupati di chi non vuol morire e prendili sotto la tua ala vaxinatoria. Ammesso e non concesso che significhi non morire e non ammalarsi.Intanto tu regime stato vuoi imporre l'eutanasia, mi chiedo quale logica segui perchè o vuoi ammazzarci o non farci morire, che tu voglia entrambe le cose mi sa di schizofrenia.Ora lo stato che comanda è pagato dallo stato popolo e non sussiste senza questo popolo. Io pago le tasse e tu le paghi e lui le paga e loro le pagano, e le pago per chi si rovina il fegato e poi se lo fa pure trapiantare depredando qualche altro suo simile, e pure quello che si fuma i polmoni e si ricovera e pure perchè tu prenda stipendi faraonici e per ammazzar bambini nelle pance materne ed altro, ora io pago le tasse a te stato regime ma non sono schiavo/schiava/bestia di tua proprietà. Io muoio quando Dio vuole e tu non mi vaxini come un padrone fa con le sue bestie, tu non sei mio proprietario, chi ti vuol seguir ti segua, io no. Anzi mi chiedo se sia lecito pagarti le tasse dato che sei un padrone e non mi rappresenti, mi tratti da bestia, dato che pure vorresti negarmi i diritti di decidere del mio corpo e pure di negarmi ospedali, scuole, lavori, accessi vari a mezzi di locomozione e ristorazione... Tu stato regime usi i miei soldi e non mi rispetti nel diritto del mio corpo,non hai diritto di vaxinarmi con obbligo o ricatto. Mi viene in mente una secessione del tipo degli ebrei nei secoli con proprie leggi e tribunali , ma non è sufficiente ed a questo punto dividiamoci e facciamola finita. Curiamo la schizofrenia e facciamo 2 stati, il mio cristiano ed il tuo da Nerone Hitler Stalin e vari devoti a Satana. D'altronde iniettare rna di feti o vaxibi da brodo di cultura fetale mi sa proprio di messa nera e sacrificio satanico a cui mi vorresti far partecipare. Dico no e dice no Dio stesso.
RispondiEliminaLeggo che due nuovi "trapper", tali Mondo e Baby Gang (il nome è tutto un programma) sono dei pregiudicati, che tra Milano e la riviera romagnola hanno commesso reati di ogni tipo: dal furto alla rissa allo spaccio di stupefacenti. Nei loro testi e nei loro video invitano allla droga, al sesso facile, ai soldi come ragione di vita, al consumismo sfrenato, al furto, a picchiare le forze dell'ordine, all'utilizzo delle armi da fuoco, eccetera. Sono entrambi sotto contratto di una multinazionale americana del divertimento, la Warner. Da quello che ho capito funziona così: le multinazionali americane del divertimento creano questo genere di "musica" (si fa per dire) che si finge spontanea del sottoproletariato urbano, ma è in realtà del tutto artificiale, "musica" (le virgolette non sono casuali) creata in laboratorio e sempre più vergnosamente mefitica e invitante al crimine e al dileggio, che poi arriva in Europa nelle banlieu e nei ghetti, dove anche lì' le stese multinazionali americane del divertimento hanno i loro "talent scout" per mettere sotto contratto i ceffi peggiori.
RispondiEliminaE' il sistema orgiastico-mercantile americanista, che mira a due soli obiettivi: profitti sempre più alti, corruzione sistematica della società.
Crediamo, conciati in questo modo, di avere qualcosa da insegnare al resto del mondo? Alla Russia, alla Cina, al mondo islamico? Non possono che detestarci, a ragione.
Martino Mora
Articolo eccellente, riassumibile nel fatto che il concetto classico-cristiano di "bene comune" non va confuso con il "bene collettivo",sia esso inteso come collettività socialista o collettività liberal-libertaria, in entrambi i casi masse amorfe eterodirette con progettualità e fini unicamente materialistici.
RispondiEliminaAlla fine ci sono solo due possibili adattamenti alla vita: uno è quello di adattare la nostra vita ai princìpi; l'altro è quello di adattare i princìpi alle nostre vite. Se non viviamo per come pensiamo, inizieremo presto a pensare per come viviamo. Il metodo di adattare i princìpi morali al modo in cui vivono gli uomini è solo una perversione dell'ordine delle cose.
RispondiElimina(Fulton J. Sheen)
Vaccinocrazia: quando il potere si sostituisce alla verità
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=jgBc7iY_07Q
https://www.aldomariavalli.it/2021/08/27/gli-orrori-di-planned-parenthood-la-fabbrica-degli-aborti-nel-racconto-di-ex-dipendenti-che-hanno-aperto-gli-occhi/
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Diodoro
Divorzio: "Tu hai problemi in casa. Io, Benefico e Illuminato, ti aiuto a star bene eliminando il coniuge".
Aborto: "Tu hai problemi fisici, economici, ambientali, per i figli. Io, Benefico e Illuminato, ti aiuto a star bene eliminando il figlio".
Eutanasia: "Tu hai problemi con il tuo corpo. Io, Benefico e Illuminato, ti aiuto a star bene eliminando il corpo. Poi volerai libero e bello fra gli astri"
Non so però darmi ragione del fatto che la Chiesa debba sempre imboccare i fedeli con il suo giudizio. Ma questi cattolici sanno o no giudicare da cattolici? Da quello che si vede, no. Giudicano in massima parte secondo il mondo. Questo è grave. Gravissimo, ora son circa sessanta anni che anche i consacrati pensano, giudicano, agiscono da mondani. Non più nessuno che insegni. Certo che va male, non potrebbe andare diversamente con questi trascorsi e...presenti.
RispondiEliminaSiamo un numero importante di persone tra i 14 e i 17 milioni di persone che non si sono vaccinate e che a questo punto non lo faranno. Poi ci sono le persone danneggiate che possono scegliere di non farsi la terza dose.
RispondiEliminahttps://www.brigataperladifesadellovvio.com/blog/pillole-quotidiane-di-brigata-siamo-15-milioni-di-obiettori-di-coscienza-resistiamo
Il bene comune della narrativa vaccinista ora può sapere che i vaccinati, inizialmente asintomatici, hanno una carica virale 250 volte maggiore che nelle narici dei non vaccinati e dei positivi 2020, nell'epoca pre-vaccinazioni.
RispondiEliminaSi tratta dell'esito di uno studio condotto su operatori sanitari e ora reso noto come preprint paper dall'Università di Oxford.
La vaccinazione, prescindendo qui da problemi etici e da effetti collaterali immediati, stimola il sistema immunitario e perciò l'organismo tiene sotto controllo anche cariche virali elevate, pur trasformando queste persone in veri e propri diffusori di contagio.
Questo va capito bene: malgrado l'alta carica virale che hanno nelle mucose nasali queste persone sono sane, asintomatiche o paucisintomatiche. Ma la presenza massiccia di virus è ovviamente fonte di contagio per gli altri, vaccinati e non.
Gli operatori sanitari dello studio erano vaccinati (doppia dose) da due mesi con vaccino Astra Zeneca e la variante trovata nelle narici è la Delta. Si capisce bene che questi sanitari sono un bel problema per i malati e i colleghi che entrano in contatto con loro.
Quindi il mitico vaccino:
-lungi dal fermare la trasmissione,
-con un'efficacia per il vaccinato di non sviluppare la malattia minore del dichiarati 95%,
-contributore della selezione e dello sviluppo di varianti virali,
-responsabile di non pochi eventi avversi immediati e
-sospettato di eventi avversi a medio e lungo termine,
-risulta anche correlato alla presenza di individui vaccinati più virulenti dei non vax.
I vaccinati sono degli involontari super-diffusori della variante Delta.
Continuando a vaccinare non faremo che alimentare questo meccanismo.
Fin qui lo studio.
Inoltre i vaccinati si mettono nella condizione di rischiare molto, essi stessi, in caso di infezioni che scatenino il fenomeno dell'ADE. Il prossimo autunno-inverno dirà quanto.
E' un equilibrio: gli anticorpi sviluppati dopo vaccinazione sono sempre meno neutralizzanti le varianti che naturalmente si sviluppano (la cui selezione dipende anche dalla vaccinazione di massa). Queste cariche virali trovano comunque un titolo anticorpale elevato e rimangono sotto-traccia, senza manifestare patologie (ma contagiando e quindi i positivi sono sempre tanti). Quando per una qualche ragione il soggetto vede scendere le difese immunitarie, la malattia si manifesta e può assumere connotati assai peggiori proprio nella popolazione vaccinata, dove la carica virale è superiore.
Per il bene comune sarebbe giusto tenere conto delle evidenze scientifiche e non dare i numeri in modo da raccontare una situazione assai distante dalla realtà. Per il bene comune, chi ha il green pass sappia di non essere né più bravo, né più sano, né più etico.
Magari un po' più credulone, sicuramente più pericoloso di quelli che addita come untori...
È un assalto diabolico totale all’anima e al corpo. Tra sieri genici e green pass come i governi sfruttando il terrore della gente impongono il pugno di ferro annullando le costituzioni e abrogando secoli di civiltà del diritto.
RispondiEliminahttps://gloria.tv/Accademia%20di%20Filosofia%20Nuova%20Italia%20Cometti-Lamendola
Copio incollo un commento:
Diodoro
Sì, professore. Mi permetto di aggiungere che i Governi hanno agito (e agiscono) ripetendo le stesse parole d'ordine, e attuando le stesse misure blasfeme e omicide, in modo tanto uniforme da testimoniare l'esistenza di una Cupola Sovrannazionale.
"Dopo il decesso, niente autopsia": prima per le provere vittime anziane, avviate alla cremazione in un sacco di plastica, oggi per le vittime del Non-vaccino.
Allora, perché si doveva imporre l'idea di un Mostro Globale Uccisore, arrivato sul pianeta Terra dall'Ignoto -o sgorgato dalla Terra come giusta punizione di Gaia stessa-; oggi, perché non risulti chiaro che il Non-vaccino uccide.
Per la povera giovane ligure morta qualche tempo fa, il medico che eseguì l'autopsia dichiarò: "Mai visto un cervello così devastato dalle emorragie".
Grazie per la sua opera
Visione TV
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=gsHZsUtL8UY&list=TLGG2ScT68O1qoUyNDA4MjAyMQ&t=1s
Mauro Rango, fondatore del movimento "Ippocrate", pone l'accento sull'esistenza di cure domiciliari efficaci per contrastare la pandemia che però non vengono adeguatamente valorizzate: "Non credo che i medici di base siano parte di in complotto, semplicemente assorbono per conformismo le indicazioni sbagliate che arrivano dall'alto. Abbiamo curato con successo un numero altissimo di pazienti in Italia e all'estero"
"Un nuovo nichilismo sta devastando la vita culturale in Occidente". J'accuse di uno dei più grandi storici inglesi. "Ieri il marxismo, oggi il 'risveglio' antirazzista. Come un tempo il Partito Comunista, stanno egemonizzando tutto, università, media, scuole, musei, governi. Distruggono facendo carriera". Nelle università americane il maschio bianco, etero e cristiano è il nuovo "oppressore"...
RispondiEliminahttps://www.facebook.com/photo/?fbid=10225446611862643&set=gm.3946929128744716
RispondiEliminaLassa perde me ne sto' a casa mia!
Le Università americane sono andate alla grande finché i professori vi arrivavano dall'Europa, ora neanche questo potrebbe dare loro lustro. L'analfabetismo di ritorno non si è fermato solo al linguaggio, ha paralizzato la mente e occluso tutti i sensi. Questa bischerata, coviddi/vaxino/grande azzearmento/lasciapassare verde, non sarebbe mai potuta accadere se precedentemente non si fosse resa incapace di intendere e di volere buona parte della popolazione mondiale. Quindi ovunque siamo non stupiamoci, ma diamoci da fare per il risveglio di tutti.
RispondiEliminaWeltanschauung Italia
RispondiEliminaORGANIZZATEVI
Uriel Crua
Non per allarmare, ma occorre organizzarsi in maniera organica, razionale e ragionata. Esistono innumerevoli gruppi, gruppetti, chat, sottoboschi telematici che son tutti un frizzicorio di bit e scambi di opinioni più o meno decenti.
Ma – permettetemi di dirlo – nella maggior parte dei casi svolgono un'azione catartica e neutralizzante perché danno la sola impressione di esser parte di una resistenza, ma non forniscono alcuna prassi concreta. In concreto, non vi salvano la vita. Dovete salvarvela da soli.
Non starò qui a dirvi cosa fare delle vostre vite.
Quel che suggerisco è di farlo voi: territorio per territorio. E – per ogni territorio – perfino di quartiere in quartiere, di circoscrizione in circoscrizione. E, una volta aggregati, trovatevi spazi fisici e parlate. Organizzate forme di scambio. Organizzate momenti di condivisione concreti. Dall'idraulico al farmacista all'insegnante al panettiere. Dovete avere un riferimento tangibile, concreto, senza perdervi nei mille rivoli delle “rivelazioni” delle chat. Tanto quel che dovevate capire l'avete capito.
Dovete assicurarvi di poter mangiare, curarvi, muovervi sul territorio, difendervi, istruire i vostri figli, lavorare.
Dobbiamo proteggerci ed aiutarci a vicenda.
È la cosa che li spaventa di più.
Ora agite.
Come denunciava già Ida Magli nel suo libro “In dopo l’Occidente”:
RispondiElimina“Il «politicamente corretto» costituisce ovviamente la forma più radicale di «lavaggio del cervello» che i governanti abbiano mai imposto ai propri sudditi. La corrispondenza pensiero-linguaggio è infatti praticamente automatica. Inserire una distorsione concettuale in questa corrispondenza significa impadronirsi dello strumento naturale di vita cui è affidata la specie umana: l'adeguamento del sistema logico cerebrale alla percezione. "D'altra parte sono i governi attuali che impongono ai propri sudditi questo tipo di comportamento, anch'esso in qualche modo incluso nel «politicamente corretto». L'obbligo ad acquisire, attraverso le norme linguistiche, un sistema di giudizio non corrispondente alla realtà così come viene automaticamente percepita.Questo ha come prima conseguenza che nessuno s'incontri mai con l'altro in ciò che pensa, costretto a passare sempre attraverso la realtà stabilita dal Potere. Questo sistema ha stravolto, falsificandoli, i rapporti fra i popoli, cancellando qualsiasi possibilità di scambio, di aiuto, di fecondazione culturale reciproca.”
Questo sistema ha stravolto, falsificandoli, i rapporti fra i popoli, cancellando qualsiasi possibilità di scambio, di aiuto, di fecondazione culturale reciproca
RispondiEliminaMa questo non è scontato. Accade nel caso di una metabolizzazione passiva dei messaggi. Ma se ci si incontra nella verità, non si è più nella gabbia e allora c'è vera comunicazione e anche fecondazione culturale reciproca...
"Skizofrenia. 7 ore in treno Asti-Brescia sì, ma 20 minuti in mensa aziendale no. 25 minuti in treno Asti-Torino su un Intercity no, ma 40 minuti in treno Asti-Torino su un regionale “veloce” sì. Un’ora in palestra no. La logica rimane quella punitiva. I mezzi di trasporto “di qualità” vengono negati agli appestati (cittadini di serie C); sulle carrette ti lasciano graziosamente salire. Queste decisioni apparentemente assurde sono il frutto di un conflitto di poteri, esigenze e priorità all’interno della burocrazia e delle élite. Un conflitto tra chi vorrebbe tenere il più possibile aperto e i fanatici delle restrizioni. Il regime non è monolitico e ciò emerge palesemente dalla natura skizofrenica dei provvedimenti presi. Il conflitto in corso nelle burocrazie di regime genera questi paradossi tragicomici. Facendo leva su questa serie di conflitti riusciremo ad avere la meglio sul regime (sempre che non imploda prima da sé, a forza di provocare caos e contraddizioni alla lunga insostenibili)". Paolo Borgognone
RispondiEliminaIsraele – Dr. Kobi HAVIV: “Nel mio ospedale l’85-90% dei ricoverati sono persone completamente vaccinate. L’efficacia del vaccino sta svanendo”
RispondiEliminaIl dottor Kobi Haviv, direttore generale dell’ospedale Herzog di Gerusalemme, si è collegato con l’emittente israeliana Channel 13 per chiarire la situazione dei ricoverati Covid nella sua struttura per quanto riguarda la quarta ondata che sta oramai investendo il paese.
Dalla sua testimonianza emerge che:
° Il 95% dei pazienti gravi è vaccinato
° L’85-90% dei ricoveri sono persone completamente vaccinate
° Si stanno aprendo sempre più reparti COVID
° L’efficacia del vaccino sta svanendo col passare del tempo
detoxed.info/…nte-vaccinate-lefficacia-del-vaccino-sta-svanendo/
https://gloria.tv/post/pcqZKuEmHfZB1NGqx97FC6AHQ
Mi sovviene un dubbio:Che servisse a questo la vaccinazione?
Ad infettarsi e reinfettare in maggior numero?
28 agosto 2021 22:34
RispondiEliminaPoiché oggi non usano più le tecniche bombardamento /forno per disfarsi degli indifesi e indesiderati in quanto grossolane, si è girata la frittata e si procede ingigantendo alcuni diritti però stravolti, esempio: il diritto alla salute oggi comporta la distruzione sistematica di moltitudini per offrire a quattro gatti ciprie 'naturali' di materiale umano liofilizzato.
Chiedo un commento a chi ne sapesse di più.
RispondiEliminaE' noto che mediante il sequenziamento genomico del virus se ne riconoscono le varianti.
Come ogni altro virus a RNA, anche SARS-CoV-2 è soggetto a mutazioni durante la copia del suo materiale genetico. SARS-CoV-2 è in continua ridefinizione e seppure la gran parte delle mutazioni non determini effetti biologici rilevanti, questa nuvola di variazioni sul tema mira a conservare le varianti che vanno a suo vantaggio (il virus vuole vivere).
La variante inglese ad esempio si mostra più facilmente trasmissibile, come anche il ceppo D614G, protagonista della seconda ondata pandemica del 2020. Tale mutazione riguarda la sostituzione dell’amminoacido aspartato (D, in abbreviazione biochimica) da parte della glicina (G) alla 614a posizione degli aminoacidi nella proteina spike, per un difetto di copiatura che alterava un singolo nucleotide su quasi 30 mila basi del virus. La mutazione, a causa della sua posizione nella proteina spike, aiuta le particelle virali a penetrare nelle cellule ospiti, il che -dal punto di vista del virus- è un vantaggio e si sostanzia in una maggior velocità di trasmissione del contagio, ma senza determinare una malattia più grave per l'ospite (dato che questo per il virus non sarebbe un vantaggio).
Una delle strategie naturali del virus è i riuscire a propagarsi attraverso le persone asintomatiche o paucisintomatiche, cosa che la SARS originaria, caratterizzata da un decorso clinico più grave, non faceva: di qui la variante D614G. La variazione presenta un vantaggio, rappresentato dal sollevamento di un lembo della spike che facilita gli anticorpi nell'avvicinare e disabilitare il virus.
L'immunità naturale sviluppa (in soggetti senza compromissioni del sistema immunitario) una gamma di anticorpi ampia, che riconoscono anche le quasi specie circolanti "nel gregge", a differenza dei vaccinati, istruiti a produrre anticorpi specifici per quel solo antigene.
Allora bisogna distinguere ciò che è naturale, cioè che avviene abitualmente, dalla situazione in presenza di una massiccia campagna vaccinale: infatti è possibile distinguere le modificazioni del virus naturali da quelle indotte dal vaccino proprio dal sito -del virus- in cui si verifica l'avvenuta variazione. Se la spike che ne deriva è "resistente al vaccino" (ovvero se si nega al legame con l'anticorpo che dovrebbe neutralizzare l'antigene nel dominio di legame al recettore, in inglese RBD) è segno che è stato il vaccino a forzare il virus a selezionare varianti in questa direzione. Le varianti naturali non hanno in generale questa specificità.
contina
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RispondiEliminaCiò a cui stiamo assistendo (vedi articoli recenti da Gran Bretagna e Israele) evidenzia contagi e ricoveri di persone che hanno ricevuto la doppia dose, con incidenza preoccupante della mortalità (siamo in estate) specialmente nella popolazione più anziana.
Pertanto la vaccinazione starebbe generando le varianti che rendono meno efficaci gli anticorpi fatti produrre dall'inoculo nei vaccinati, per di più mascherando cariche virali elevate dietro un pericoloso equilibrio iniziale di contenimento dell'infezione per cui i soggetti vaccinati positivi asintomatici risultano avere cariche virali 200 volte maggiori dei non vaccinati. Diventando un guaio anche per i non vaccinati con un sistema immunitario
debole, che ricevono un contagio "specializzato" ad evitare quei pochi anticorpi che hanno.
La trasmissibilità del contagio è proporzionale alla carica virale di chi lo trasmette.
La gravità dei sintomi cresce nel tempo al propagarsi del virus nell'organismo infettato.
La letalità dipende dalla risposta immunitaria (scarsa o sproporzionata) e patologie concomitanti.
Tutto questo prescindendo dalla probabile origine ingegnerizzata della pandemia, sui problemi etici sugli aborti a monte dei cosiddetti vaccini, l'essere dei sieri genici, gli effetti collaterali immediati della somministrazione, il fatto che la proteina spike prodotta come antigene è di per se stessa causa di infiammazione degli endoteli, la possibile presenza di sostanze aggiunte, i rischi dovuti alla conservazione delle fiale somministrate, le aberrazioni giuridiche (green pass) e forse (speriamo di no) il fenomeno ADE su numeri non piccoli di vaccinati etc. etc.
Il virus si adatta all'ambiente e al sistema immunitario dell'ospite: un sistema immunitario concentrato sulla spike, fa mutare il virus proprio sulla spike. Questa proteina si lega ai recettori ACE2 e il dominio di legame al recettore (RBD) è il luogo in cui si gioca la partita della maggior o minor affinità, mentre al contempo gli anticorpi imparano a neutralizzare una struttura rigida, ben precisa o anche varianti sul tema.
Lasciando fare alla natura, nel caso di virus che naturalmente variano, si raggiunge un'endemizzazione (fine della fase acuta della pandemia), nel frattempo curando opportunamente i soggetti più a rischio (sostenendo preventivamente il sistema immunitario e curando l'infiammazione). Vaccinando a tutto spiano con vaccini a mRNA si genera di fatto un reiterarsi delle condizioni pandemiche, al punto che molti ricercatori hanno individuato le VOC (varianti di preoccupazione per la salute pubblica) che non faranno che replicare il circolo vizioso di misure di cautela e richiami vaccinali.
Almeno dovrebbero, le autorità, distinguere le varianti selezionate da vaccino-resistenza.
Teoricamente si può fare, se si ha voglia di capire e non si deve inseguire un'ideologia di cui a questo punto la strategia vaccinale mostrerebbe il vero volto.
I media italiani continuano a scrivere articolacci sui "no green pass" (la nuova etichetta con cui si divertono a seminare odio) e i loro lettori, credendosi colti e intelligenti, commentano con sprezzo verso i contestatori.
RispondiEliminaMa qualcuno spiega a questi signori che AD OGGI il lasciapassare, così concepito, non esiste da nessuna parte? Persino in Francia, dove è stato introdotto, il ministro dell’Istruzione francese, Jean-Michel Blanquer dice che non servirà il passaporto sanitario per entrare a scuola: “Deve essere accessibile a tutti” ha detto.
Fiumane di gente a Parigi, Marsiglia e in molte altre città italiane e francesi, non meriterebbero un minimo di rispetto?
Niente da fare, i media continuano a sbeffeggiare, e le masse, pur di andare contro i "complottisti", si adattano a qualsiasi idiozia del potere, senza neppure rendersi conto che sono gli unici a tenere in piedi delle misure discriminatorie simili.
Montagnier:
RispondiEliminaCi troviamo in una dittatura sanitaria, non più in democrazia. Questi vaccini non sono dei veri vaccini, ma un montaggio complicato di biologia molecolare che è capace di essere un veleno. È un orrore costringere le persone, adesso i bambini, a farsi inoculare questo preparato molecolare. Rinnovo l’appello ai medici perché prescrivano le cure che funzionano. Il Green Pass? È un affare di marketing. Noi complottisti? No: sono loro a complottare!".
Quando anche i vaccinati capiranno e toccheranno sulla loro pelle e/o sulla pelle dei loro cari questa follia vaccinale...non so cosa mai potrà accadere, che Dio, Uno e Trino, abbia pietà dell'essere umano!
RispondiEliminaPurtroppo già non pochi genitori e figli sanno, il loro grido di dolore non risuona tra il gracchiare dei media, presto però risuonerà potente nel cuore e nella mente degli esseri umani rimasti tali.
https://roma-perenne.blogspot.com/2021/04/spigolature-regime-attuale-nello-stato.html
RispondiEliminaLa politica penale del "doppio binario"
RispondiEliminaRitornano, anche in questi giorni, svariate notizie circa tutta una serie di reati, in ispecie a fondo sessuale, consumati da immigrati, più o meno clandestini, ai danni di nostri connazionali. Praticamente sempre, così come riportato dalla stampa, gli offensori, pur essendosi già macchiati di altri reati, anche alquanto gravi, si trovavano in libertà; per quale mai ragione non si trovavano in carcere?
Al di là delle giustificazioni estemporanee, accampate per tranquillizzare la popolazione, le vicende in questione trovano la propria giustificazione nella politica penale del c.d. "doppio binario", in ragione della quale agli appartenenti a determinati gruppi etnici assolutamente non si applicano le disposizioni penali, allo stesso modo in cui si applicano ai normali cittadini italiani.
Questo per il fatto che, così agendo, si evita di perseguire ed incarcerare, se non proprio la maggioranza, certamente un grande numero degli appartenenti a determinate etnie, poiché, anche a prescindere dalla dittatura morale impostaci dalla "political correctness", non avremmo né il personale di polizia, né le strutture carcerarie e neppure i mezzi economici, per poter procedere diversamente . In questo senso, senza questa politica penale del "doppio binario", utilizzando i parametri che si usano rispetto ai nostri altri concittadini, ad esempio, alla quasi totalità dei nomadi, a prescindere dagli atti specifici commessi dai singoli, si dovrebbe togliere la potestà genitoria sui minori (quanto meno, per le condizioni igienico sanitarie in cui li fanno vivere) o sequestrare gli automezzi di loro (incerta) proprietà (e praticamente mai assicurati) od arrestarli per omessa dichiarazione dei redditi e così via.
Sotto il profilo morale e quello dell'ordine pubblico, la politica penale del c.d. "doppio binario" non incontra certamente la mia approvazione, ma, purtroppo, se si vogliono per forza far convivere, in un unico ambito sociale, tipologie umane fra loro troppo differenti, costituisce necessariamente una scelta obbligata, non esistendo realistiche alternative. In questo stesso senso, il fatto che vaste aree della Svezia siano ormai necessariamente escluse dagli interventi di polizia, o che nelle "banlieue" parigine il rogo di duecento auto ogni notte possa considerarsi una situazione del tutto normale (tanto che sui giornali non se ne parla nemmeno più) ...
«Senza dubbio l’operazione è fruttuosa solo se la ganga è abbondante e se si possiedono i processi d’estrazione; per avere una nozione giusta dello Stato, della religione, del diritto, della ricchezza, bisogna essere anzitutto storico, giureconsulto, economista, aver raccolto delle miriadi di fatti e possedere, oltre una vasta erudizione, una finezza provatissima e tutta speciale»: H. TAINE, L’Antico Regime, p. 208.
RispondiEliminaMa Taine era un positivista...
RispondiEliminaGli manca l'esprit de finesse.