La lettera n. 863 di Paix Liturgique del 17 giugno 2022 (nella nostra traduzione) contiene l'intervista, ad un fedele di Saint-Germain-en-Laye (comune dell’Île-de-France) che testimonia la instancabile resistenza delle centinaia di fedeli che da due anni partecipano alla Santa Messa tradizionale celebrata all’aperto davanti ad una chiesa tenuta loro chiusa (per volontà del Vescovo e del Parroco). Sotto il sole e sotto l’acqua, con il caldo torrido e con il gelo. Uno dei numerosi esempi di fedeltà alla Messa antica. Precedente qui.
Saint-Germain-en-Laye: secondo anniversario delle Messe domenicali davanti ad una chiesa ostinatamente chiusa
Paix Liturgique: Caro Germain, perché vuoi tornare oggi su quanto sta accadendo a Saint-Germain-en-Laye?
Germain de Paris: Perché tra poco – precisamente il 21 giugno – celebreremo il secondo anniversario delle nostre celebrazioni davanti alla cappella dell’ospedale.
Già due anni…
E se il 16 marzo 2020 non fosse caduto sulle nostre teste il confinamento, la nostra prima Messa sarebbe stata celebrata il 15 marzo 2020!
Con quale frequenza venivano celebrate le vostre Messe a Saint Germain?
Per le celebrazioni, come per ogni cosa, bisogna procedere per gradi e adattarsi alla realtà. Così, da giugno 2020 alla primavera 2021, abbiamo organizzato celebrazioni solo ogni quindici giorni. All’inizio avevamo bisogno di conoscere meglio la realtà locale.
Ma non conoscevate questa realtà?
La conoscevamo, ma i nemici della pace opponevano un rifiuto così violento che era normale per noi procedere gradualmente… e lasciare che fosse la realtà a imporsi.
E allora?
La realtà dei presenti ha confermato la realtà della richiesta di una celebrazione tradizionale a Saint-Germain-en-Laye. Era questo tipo di esperienza che avevamo proposto molto tempo fa ai precedenti parroci. Così, dalla primavera del 2021, il nostro ritmo è diventato settimanale.
Quanti fedeli partecipano alla vostra messa?
In due anni la media è di poco più di cento anime, il che, converrete, è considerevole per una messa “non abituale” all’aperto. Ma naturalmente questo dato medio è soggetto a molte fluttuazioni, sia verso l’alto che verso il basso, soprattutto in base alle stagioni…
E perché?
Precisamente, a parte qualche rarissimo caso, le nostre celebrazioni si svolgevano all’esterno, all’aria aperta… davanti alla porta chiusa della chiesa, cioè senza alcun riparo.
Sotto la pioggia, al freddo, al vento?
St. Germain de Paris: E una volta anche sulla neve. Ma la cosa più terribile è il freddo: abbiamo avuto celebrazioni a −5 °C!
Brrr! È pazzesco! E nonostante questo, vi siete ritrovati con una media di cento fedeli?
Assolutamente! E mai meno di sessanta anime per le Messe domenicali o per le feste!
Perché ora celebrate anche nei giorni di festa?
È fondamentale… ad esempio il giovedì dell’Ascensione, ma anche Ognissanti e Natale. Siamo una parrocchia. Una parrocchia senza chiesa. O piuttosto una parrocchia la cui chiesa è chiusa.
E anche durante le vacanze scolastiche?
All’inizio abbiamo sospeso le celebrazioni durante le vacanze scolastiche, ma non abbiamo continuato su questa strada, perché anche durante le vacanze scolastiche restano molti fedeli.
Ma interromperete le vostre celebrazioni domenicali durante le vacanze estive.
Beh, non è più sicuro, perché d’ora in poi continueremo la nostra celebrazione, inizialmente per tutto il mese di luglio e, a Dio piacendo, per il mese di agosto.
A rischio di essere pochi?
Sapete bene che la santità e l’efficacia soprannaturale della Messa non dipendono dal numero di fedeli che vi partecipano. Ma presentare questa “offerta” spirituale permette di misurare i bisogni dei fedeli, cosa che avrebbero dovuto fare i parroci di Francia dopo la promulgazione del Motu Proprio Summorum Pontificum, invece di negare a priori la realtà delle richieste avanzate dai loro fedeli. Questo è essenziale per il futuro.
Per il futuro?
Questo ci permette di preparare soluzioni per il futuro. Per esempio, al momento abbiamo potuto constatare che a Saint-Germain c’è effettivamente una richiesta di fedeli che partecipino alla Messa secondo l’usus antiquior ogni domenica e giorno festivo per tutto l’anno, alle ore 11, in un luogo centrale della città, tranne durante le vacanze estive. Forse alla fine dell’estate ci accorgeremo che questa Messa dovrà essere celebrata addirittura durante tutto l’anno, dodici mesi su dodici.
Cosa vi aspettate?
Un gesto di nostro padre, il Vescovo di Versailles. Alla luce di quanto sta accadendo da due anni davanti alla cappella dell’ospedale di Saint-Germain-en-Laye, non abbiamo bisogno di “esperimenti” per vedere. Sappiamo che c’è un bisogno ben definito, al quale stiamo rispondendo. Sarà quindi sufficiente passare dalla Messa esistente a una Messa ufficiale.
Dove?
Per anni, la maggior parte dei nostri interlocutori si sono screditati con le loro menzogne, in particolare “deplorando” di non poter dare seguito alla nostra richiesta “per mancanza di una chiesa disponibile”. Nel 2018 ci è stato detto che la cappella dei francescani non era più disponibile perché era stata affidata agli ucraini, solo che questi poveri ucraini non vi hanno accesso… la domenica mattina. Questo ha permesso al Parroco di Saint-Germain di introdurre una messa conciliare in latino e gregoriano, che ancora fatica a trovare un pubblico. Quanto alla cappella dell’ospedale, davanti alla quale celebriamo, di cui la parrocchia e la diocesi volevano sbarazzarsi, eccola, come per caso, reintrodotta nei luoghi di culto della stessa parrocchia, senza dubbio per paura che la occupassimo, cosa che non abbiamo mai voluto! E tutto questo, senza il minimo dialogo con il nostro vescovo, che veva promesso almeno di riceverci. Che disastro!
Quali sono i suoi ricordi più belli?
Ne ho due: innanzitutto la nostra processione della Domenica delle Palme del 10 aprile 2022, che ha riunito più di centosessanta fedeli; ma la più commovente è stata senza dubbio la Messa di mezzanotte del 24 dicembre 2021, davanti a una chiesa illuminata da decine di candele e torce, con un freddo intenso. Quel giorno abbiamo capito cosa significa non avere un posto nell'ostello…
Da quanto tempo chiedete?
La nostra prima richiesta di poter usufruire di una liturgia tradizionale a St. Germain risale al 1992 nell’ambito degli incontri con padre Pottier (lettera 609 di PL). Nel 2007, al momento della promulgazione del motu proprio Summorum Pontificum, più di trecento fedeli hanno firmato la richiesta fatta al parroco di Saint-Germain per ottenere una messa secondo l’usus antiquior a Saint-Germain.
Ma perché siete solo cento se nel 2007 c’erano più di trecento aspiranti?
Attenzione: cento persone in queste condizioni austere! E se vi dico che siamo in media cento, significa anche che il numero di coloro che vengono di tanto in tanto è molto più alto. Credo che non sia esagerato dire che l’intero gruppo di fedeli di Saint-Germain-fuori-le-mura sia di oltre duecentocinquanta anime.
Molte famiglie che verrebbero ogni domenica lo fanno solo con il bel tempo, soprattutto se hanno bambini piccoli. E questo vale anche per gli anziani.
Come vede il futuro?
Lo vedo serenamente. Esattamente dieci anni fa, il parroco di St. Germain e l’allora vescovo, Mons. Eric Aumonier, decisero di eliminare la cappella dell’ospedale – vedi la nostra lettera 337. Ora che la cappella è stata ripristinata, la Chiesa e la parrocchia di Saint-Germain la considerano uno dei loro luoghi pastorali ordinari. Questa è una buona notizia, che ci dice che nella Santa Chiesa la parola “mai” non ha alcun significato.
E la realtà della nostra comunità, che viene a pregare ogni domenica e giorno festivo alle ore 11, è oggi evidente e innegabile. Basta un po’ di carità (e un gesto) da parte dei nostri pastori e ci muoviamo all’interno della chiesa.
Basta aprire la porta… Ma perché non lo fanno?
Forse perché hanno paura di vedere più di duecento fedeli ogni domenica, cioè di accettare la realtà così com’è e non come alcuni ideologi vorrebbero che fosse.
Siete ragionevoli?
Certamente. Ricordiamo che nel maggio 2018 abbiamo fatto realizzare da una società un sondaggio presso i cattolici di Saint-Germain (Etude sur la Liturgie Traditionnelle Saint-Germain-en-Laye, PROGRESS Conseil) da cui sono emersi tre dati fondamentali:
- i 25% dei cattolici praticanti parteciperebbe volentieri all’usus antiquior se fosse celebrato nella propria parrocchia;
- il 60% dei cattolici praticanti trova normale che chi desidera pregare secondo l’usus antiquior possa farlo;
- infine, solo il 15% dei cattolici praticanti si oppone a questa istituzione di pace.
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
Diretta Santa Messa N. S. del Sacro Cuore di Gesù in rito tradizionale - Vocogno 26 Giugno 2022 ore 10,30 a.m.
RispondiEliminaradicatinellafede rnf
https://www.youtube.com/watch?v=zLCrShwlkwE
Per i fedeli che sono impossibilitati a spostarsi per raggiungere la chiesa per la S. Messa ecco la possibilità di seguirla in diretta streaming trasmessa dalla Chiesa di S. Caterina V. M. in Vocogno (VB).
S. GIOVANNI E S. PAOLO, FRATELLI MARTIRI DI ROMA
RispondiEliminaOggi 26 giugno 2022 si festeggia a Roma, sul monte Celio, i santi Martiri Giovanni e Pàolo fratelli, dei quali il primo era maggiordomo, il secondo primicerio di Costanza Vergine, figlia dell'Imperatore Costantino: ambedue, decapitati sotto Giuliano l'Apòstata, ricevettero la palma del martirio.
Giovanni e Paolo, fratelli di sangue e di fede cristiana, sono presentati in tre recensioni consecutive della ‘passio’, che risale al IV secolo, prima come maggiordomo e primicerio di Costantina, figlia di Costantino imperatore; poi come soldati del generale Gallicano, al quale suggerirono un voto, che ottenne la vittoria dell’esercito sugli Sciti infine sono citati come privati cittadini, nella loro casa al Celio, molto munifici di elemosine ed aiuti, con i beni ricevuti da Costantina.
Quando nel 361 salì al trono imperiale Giuliano, detto poi l’Apostata (331-363), questi avendo deciso di ripristinare il culto pagano, dopo aver rinnegato il cristianesimo, cercò di convincerli alle sue idee restauratrici, invitandoli a tornare a corte, per collaborare al progetto.
I due fratelli (che dovevano godere di molta considerazione a Roma) rifiutarono l’invito e Giuliano mandò loro il capo delle guardie Terenziano, con l’intimazione di adorare l’idolo di Giove; persistendo il loro rifiuto, essi vennero sequestrati in casa per una decina di giorni, affinché riflettessero sulle conseguenze del loro rifiuto.
Continua la ‘passio’: il prete Crispo informato del fatto, si recò con due cristiani Crispiniano e Benedetta, a visitarli, portando loro la S. Comunione e il loro conforto. Trascorsi i dieci giorni, il comandante Terenziano, ritornò nella loro casa e dopo tre ore di inutili minacce e lusinghe, li fece decapitare e seppellire in una fossa scavata nella stessa casa, spargendo la voce che erano stati esiliati; era il 26 giugno 362.
Il prete Crispo ed i suoi compagni Crispiniano e Benedetta, avvertiti da una visione si recarono sulla loro tomba a pregare, ma qui vennero sorpresi e uccisi anche loro. Dopo la loro morte il figlio di Terenziano, cadde in preda ad un’ossessione e urlava che Giovanni e Paolo lo tormentavano, il padre con grande preoccupazione, lo condusse sulla tomba dei due martiri, dove il ragazzo ottenne la guarigione.
Il prodigio fece si che si convertissero entrambi e poi vennero anch’essi in seguito martirizzati. Il successore di Giuliano l’Apostata, l’imperatore Gioviano (363-364), abrogò la persecuzione contro i cristiani e diede incarico al senatore Bizante, di ricercare i corpi dei due fratelli e una volta trovati, fece erigere dallo stesso senatore e dal figlio Pannachio, una basilica sopra la loro casa.
Fin qui il racconto della ‘passio’; sul sepolcro costituito da una tomba a “due piazze”, venne eretto il piccolo vano della ‘confessio’ che ancora conserva antichi affreschi narranti il martirio; il tutto conglobato in una basilica detta Celimontana, che si affaccia tra archi medioevali e contrafforti, sul famoso Clivio di Scauro. Essa fu più volte ristrutturata e modificata e dove le reliquie nel 1588, furono traslate dalla primitiva sepoltura; nel 1677 esse furono collocate sotto l’altare maggiore e infine nel 1725 il cardinale Paolucci le fece racchiudere in un’urna di porfido, ricavata da un’antica vasca termale, che ancora oggi forma la base dell’altare.
Effettivamente sotto la chiesa si è scoperta nel 1887 una casa romana a due piani con affreschi e fregi; il loro culto antichissimo è testimoniato da innumerevoli citazioni in Canoni sia romani che ambrosiani; in vari ‘Martirologi’ e Sacramentari; orazioni e prefazi a loro dedicati; epigrafi marmoree; un monastero fondato da s. Gregorio I Magno (535-604) e intitolato ai due martiri; un’altra chiesa eretta sul Gianicolo era pure a loro dedicata; a Ravenna sono raffigurati nel mosaico di S. Apollinare Nuovo.
La Parrocchia e' la Sua ( di Nostro Signore Gesu' Cristo),la Parrocchia e' il mondo da evangelizzare continuamente,la Parrocchia e' sotto il Suo tetto (il firmamento),la Parroccgia ha i Suoi musicanti(gli Angeli che assistono ad ogni S.Messa)..
RispondiEliminaDOMINICA III. POST PENTECOSTEN ("Respice in me")
RispondiEliminaRespice in me et miserere mei, Domine: quoniam unicus et pauper sum ego: vide humilitatem meam et laborem meum: et dimitte omnia peccata mea, Deus meus. (Ps.ibid.1-2) Ad te, Domine, levavi animam meam: Deus meus, in te confido, non erubescam.
V Gloria Patri, et Filio, et Spiritui Sancto. Sicut erat in principio, et nunc, et semper, et in sæcula sæculorum. Amen. – Respice in me (usque ad Ps.).
“Non esiste nulla che il demonio tema di più di queste due cose: una comunione ben fatta e le visite frequenti al Santissimo Sacramento: Volete che il Signore ci doni tante grazie? Visitatelo spesso.
RispondiEliminaVolete che il Signore ce ne dia poche? Visitatelo poche volte“.
Le sue ultime raccomandazioni ai suoi figli e alle sue figlie spirituali furono:
“Diffondete la devozione a Gesù sacramentato e a Maria ausiliatrice e vedrete quali saranno i miracoli. Aiutate molto i ragazzi poveri, i malati, gli anziani e la gente che più ha bisogno, e otterrete enormi benedizioni e aiuti da Dio. Vi aspetto tutti in Paradiso“.
Don Bosco
I pro Life farebbero bene a non esultare. La polemica manipolatoria intorno a questa sentenza potrebbe essere un boomerang elettorale e portare voti ai dem. Idem da noi.
RispondiEliminaI "dem" vincono sempre, sentenza o non sentenza. Basta attivare Dominion!
EliminaIl "centrodestra" è un'appendice dei "dem".
Non si vive di "polemiche. manipolatorie", al più si vegeta conigliescamente.
Perché non si rivolgono alla FSSPX?
RispondiEliminaCarlo Taormina
RispondiEliminaDopo oltre 40 anni di matrimonio civile,io e mia moglie Celestina,rafforzati da una ritrovata fede,abbiamo deciso di sposarci in Chiesa secondo il rito cattolico. Oggi nell’Abbazia Benedettina di Santa Scolastica in Subiaco,per ministero dell’Abate Ordinario Don Mauro Meacci,e’ stato celebrato il matrimonio tra me e la mia amata consorte con le emozioni,le commozioni e quegli intimi sentimenti indescrivibili che abbiamo vissuto come fossimo due ragazzi,quali abbiamo scoperto di essere oggi come ieri. Che il Signore protegga il nostro ultimo tratto di vita che ci auguriamo non finisca mai. Abbiamo audiovideoregistrato tutta la cerimonia alla quale hanno partecipato le persone di famiglia e le persone più care,tra le quali quelle che vivono con noi e ci aiutano in ambito familiare e professionale e che sono come nostri familiari. Appena sistemata l’audiovideoregistrazione,la pubblicherò perché vorrei che questa cosa vera e bella che ho fatto nella mia vita,forse l’unica e certamente la più importante e sentita,possa essere di esempio per altri in un momento storico travagliato da problemi esistenziali di ogni genere.
Giorno dei Santi Pietro e Paolo Patroni di Roma S.Messa a S.Anna ore 16:00
RispondiEliminaAbbiamo imparato a cantare Firmator sancte firmamenti.
Qui un assaggio per chi non conoscesse questo canto:
https://www.youtube.com/watch?v=_Kua0wI8pPk
Altro che Chiesa di Dio popolo in festa..
26 giugno 2022 18:17
RispondiEliminaBravi. Che Dio vi strabenedica!