L’Ecofollia dell’Unione Socialista degli Stati Europei.
I nostri Rapporti avevano ragione
I nostri Rapporti avevano ragione
La notizia è del 15 febbraio: il Parlamento europeo ha dato il via libera alla decisione del Consilio europeo sul blocco nel 2035 delle immatricolazioni che non siano di auto ad emissioni zero di anidride carbonica. Tra dodici anni non potranno essere immatricolate automobili a diesel, a benzina e ibride. Hanno votato a favore 340 eurodeputati, contrari 279.
La cosa può ben essere detta una “ecofollia”, dato che la decisione è improntata alla nuova religione dell’ecologismo che rifiuta ogni considerazione di tipo razionale. Religione dell’ecologismo che è alimentata dai nuovi centri di interesse che voglio ridurre drasticamente l’uso delle auto – come del resto anche quello delle case in proprietà – per avere cittadini controllati e controllabili. Il piano fa parte del Great Reset che ha due scopi: ristrutturare tutta l’economia secondo canoni nuovi nell’interesse di poteri nuovi e sradicare l’individuo isolandolo e controllandolo minuziosamente. Il progetto è portato avanti a diversi livelli, macro come questo di cui stiamo parlando, e anche micro come le nuove disposizioni sul traffico del sindaco Sala a Milano: limite dei 30 chilometri orari in tutta la città e contemporaneamente aumento del biglietto del trasporto pubblico. Come dire: non comperate più l’auto.
Il piano dell’Unione Europea è irrazionale per più motivi. Il primo è che non ci sono prove circa l’influenza dell’anidride carbonica a produzione umana sui cambiamenti climatici. Il secondo è che è praticamente impossibile che per il 2035 si producano tante macchine e si dislochino tante colonnine di alimentazione da sostituire l’attuale trasporto su strada. Il terzo è che, stante l’aumento (forzato) dei prezzi delle materie prime è impossibile avere una quantità di materie prime sufficienti per il progetto. La conclusione è che questa fase del Green Deal europeo produrrà enormi povertà e una ristrutturazione forzata della società dannosa per la grande maggioranza, anche se utile ad una cerchia ristretta di potenti.
Il 12mo Rapporto dell’Osservatorio dal titolo “Ambientalismo e globalismo, nuove ideologie politiche” [qui] conteneva tra l’altro un saggio di Domenico Airoma e Antonio Casciano dal titolo “Green deal europeo: poca scienza, molta ideologia, troppo dirigismo normativo” che criticava in anticipo scelte sciagurate coma quella di cui ci stiamo occupando. Dopo una analisi molto dettagliata, i due autori avevano così concluso: “Dall’analisi, seppur breve, degli ultimi provvedimenti adottati in sede di UE in materia ambientale, emergono almeno due dati degni di nota: 1) l’ambiente è diventato, negli ultimi tempi, il settore nel quale il legislatore comunitario si sta mostrando in assoluto più attivo; 2) la diretta incidenza negli ordinamenti interni delle scelte comunitarie in materia ambientale, per mezzo anche di un rigoroso sistema sanzionatorio, rappresenta la naturale conseguenza del rilievo fondante che ha assunto progressivamente l’ecologismo come ideologia di base delle scelte di politica socio-economica dell’Unione Europea. A fronte di ciò, tuttavia, preme porre in evidenza fin da subito la strutturale evanescenza e la assai dubbia scientificità dei presupposti di fatto utilizzati dal legislatore comunitario per conformare ed indirizzare le scelte dei Paesi membri e i comportamenti di tutti coloro che risiedono entro i confini di quella che assume sempre di più il volto della nuova Unione Socialista degli Stati Europei” (p. 99).
Il nostro 14mo Rapporto dal titolo “Proprietà privata e libertà: contro lo sharing globalista” [QUI] spiegava con dovizia di particolari come sia in atto un attacco alla proprietà privata, a partire dalla casa e dall’automobile. In particolare, il saggio di Luca Giuseppe Volonté parlava proprio dell’Unione Europea: “Il nuovo comunismo dell’Unione Europea”. Esso iniziava con queste parole: “Nei mesi invernali del 2021 e lungo tutto il 2022, la Commissione Europea ha dato libero sfogo ad istanze comuniste, giustificate via via da sempre più frequenti dichiarazioni di ‘emergenze’ o situazioni contingenti eccezionali, che hanno avuto per oggetto la limitazione o addirittura l’esproprio della proprietà di beni mobili o immobili di cittadini residenti e non residenti nei Paesi dell’Unione stessa. Siamo di fronte ad una deriva anti democratica, anti liberale e contraria non solo ai Trattati europei, ma anche ai principi cari del Magistero Sociale cristiano” (p. 187). Le nuove disposizioni sulle auto rappresentano in effetti un grande esproprio.
Stefano Fontana - Fonte
Non c'è più il desiderio della verità o almeno di cercare più punti di vista, esiste solo un'esasperazione delle posizioni assurte a dogmi con la singolarità che il relativismo, che di per sé dovrebbe essere un invito a non cristallizzare nulla, è diventato anch'esso un dogma.
RispondiEliminaIn un mondo dove tutto, ma proprio tutto, è fluido e sfuggente, una sola cosa invece è granitica: il desiderio di cancellazione del pensiero diverso ed il conformismo che adesso abbraccia tutto ciò che dovrebbe essere solo un'eccezione.
È una moda che passerà, credetemi, e torneremo a dire che due più due fa quattro e che l'erba è verde in primavera.
SB
Raffaele Casimiri - Inno a Maria Ss.ma della Fiducia (O Maria quant'e' felice..
RispondiEliminahttps://www.google.com/search?q=O+Maria+quanto+e%27+felice+Ottaviani&oq=O+Maria+quanto+e%27+felice+Ottaviani&aqs=chrome..69i57j69i64l2.22663j0j4&sourceid=chrome&ie=UTF-8#fpstate=ive&vld=cid:f85a4750,vid:JNOY5IP-0Nc
http://www.seminarioromano.it/images/audio/Spartito-inno-Fiducia.pdf
« ... Nei mesi invernali del 2021 e lungo tutto il 2022, la Commissione Europea ha dato libero sfogo ad istanze comuniste, giustificate via via da sempre più frequenti dichiarazioni di ‘emergenze’ o situazioni contingenti eccezionali, che hanno avuto per oggetto la limitazione o addirittura l’esproprio della proprietà di beni mobili o immobili di cittadini residenti e non residenti nei Paesi dell’Unione stessa. Siamo di fronte ad una deriva anti democratica, anti liberale e contraria non solo ai Trattati europei, ma anche ai principi cari del Magistero Sociale cristiano ... » ...
RispondiEliminaCerto che passerà, come tutte le cose, il problema è che lascerà dietro di sé cumuli di macerie su cui sarà difficilissimo ri-costruire.
RispondiEliminaCIBO ITALIANO SOTTO ATTACCO
RispondiEliminaCon solo lo 0,4% di terre coltivabili, abbiamo un export di 60 miliardi e il record di marchi di qualità. Un modello che la UE vuole demolire.
(da laverità)
Vade retro salsiccia alla brace. Il Comune di Roma vieta… i barbecue
RispondiEliminaAllo scopo di contenere l’inquinamento atmosferico, il Comune di Roma ha preso provvedimenti per limitare le emissioni nei giorni 18 e 19 febbraio. Tra questi, oltre al consueto e immancabile blocco del traffico, il “divieto assoluto di combustioni all’aperto”, espressamente inclusi… i barbecue! Leggere qui per credere...
https://www.aldomariavalli.it/2023/02/20/vade-retro-salsiccia-alla-brace-il-comune-di-roma-vieta-i-barbecue/
https://www.comune.roma.it/web-resources/cms/documents/OS_23_16.02.2023.pdf
***Alcuni nomi in -sore hanno, accanto alla forma in -itrice, quella- DECISAMENTE SCONSIGLIABILE -in sora : * difenSORA..
Tanto pe' dì..