Nella nostra traduzione da OnePeterFive una iniziativa — datata in quanto a suo tempo intrapresa in occasione delle discrasie dovute all'emergenza pandemica — ma quanto mai attuale da rilanciare e dunque rilanciata, in termini di preghiera e di azione, in ragione dell'ulteriore ingravescente degrado nell'ordine spirituale e conseguentemente in quello temporale socio-politico-antropologico, guerra compresa... Dopo l'articolo trovate l'Appello e la Preghiera del vescovo Athanasius Schneider.
La Crociata della Riparazione Eucaristica
T. S. Flanders, 16 maggio 2023
In vista del mese di giugno e dell’Ottavario del Corpus Domini, continuiamo a lavorare per costruire il nostro sodalizio laicale, la Crociata della Riparazione Eucaristica. I requisiti e gli obiettivi di questa crociata sono indicati di seguito. [...] Questa è un’autentica crociata, indetta dal Vescovo Schneider. Proprio come nelle crociate del passato, i crociati devono prendere la croce.
Per secoli la croce dei crociati è stata il segno della rinuncia alla propria vita per fare una crociata. La nostra crociata ha un solo requisito minimo, che però è solo l’inizio. L’importante è che questa crociata sia fondata sulla violenza spirituale contro i nemici di Cristo: il mondo, la carne e il diavolo. Se non esercitiamo questa violenza spirituale, ogni altro sforzo sarà vano. Se non combattiamo questa guerra spirituale, i nostri sforzi contro le persone malvagie che si trovano all’interno della Chiesa e distruggono la liturgia saranno solo una lotta contro la carne e il sangue.
Se non combattiamo questa guerra spirituale, gli eretici non si convertiranno mai, né la Chiesa sarà liberata da questa cattività babilonese rappresentata dall’abuso liturgico del Cuore Eucaristico di Gesù!
Quando avrete preso la croce, sarà per voi ora di seguire gli obiettivi della crociata e di scoprire cosa potete fare per raggiungere l’obiettivo di diffonderla nella vostra famiglia, nella vostra parrocchia e nella vostra diocesi. Qui di seguito presentiamo i requisiti e le devozioni aggiuntive.
Intenzioni di questa crociata
- Riparare di fronte a Dio i peccati commessi contro il Santissimo Sacramento.
- Il ripristino della Messa in latino nella Chiesa.
- Un’ora di Adorazione al mese in riparazione dei peccati commessi contro il Santissimo Sacramento.
- Recitare almeno una volta al mese la preghiera della crociata di riparazione al Cuore Eucaristico di Gesù, scritta dal vescovo Athanasius Schneider.
- Diventare un “Custos Traditionis” pregando quotidianamente il Memorare(1) con penitenza settimanale per invocare l’abolizione della Traditionis Custodes.
- Essere investiti della croce dei crociati con il rito di benedizione approvato dal vescovo Schneider.
- Offrire un’Ora Santa settimanale o anche giornaliera con gli stessi fini riparatori.
- Leggere e condividere gli articoli e le riflessioni che abbiamo pubblicato su questo argomento.
- Condividere la serie di documentari Mass of the Ages [La Messa dei secoli] (Episodio I, Episodio II).
- Condividere Benedictus, sito cattolico tradizionale.
- Promuovere, organizzare e celebrare una Messa di riparazione settimanale, mensile e/o annuale e devozioni varie all’interno della propria parrocchia e della propria diocesi. Sua Eccellenza suggerisce un “Giorno di riparazione per i crimini contro la Santissima Eucaristia” in ogni diocesi come giorno dell’ottava del Corpus Domini.
- Riunire un gruppo nella propria parrocchia o diocesi per pregare regolarmente queste preghiere, affinché il vescovo locale ripristini la Messa in latino nella diocesi ed elimini gli abusi liturgici e i sacrilegi.
- Leggere e condividere il manifesto di Kwasniewski della Riparazione Eucaristica: Holy Bread of Eternal Life: Restoring Eucharistic Reverence in an Age of Impiety [Il pane santo della vita eterna: ripristinare la riverenza eucaristica in un’era di empietà].
- Leggere il trattato del Vescovo Laise contro la Comunione sulla mano (Holy Communion [Santa Comunione]) e il Dominus Est [vedi] di Sua Eccellenza e comprare questi libri per offrirli ai sacerdoti e ai vescovi.
1. Nota di Chiesa e post-concilio
Memoráre Memoráre, o piíssima Virgo María, non esse audìtum a sǽculo, quémquam ad tua curréntem præsìdia, tua implorántem auxìlia, tua peténtem suffrágia, esse derelíctum. Ego tali animátus confidéntia, ad te, Virgo Vìrginum, Màter, curro, ad te vénio, còram te gémens peccàtor assisto. Noli, Màter Verbi, verba mea despícere; sed áudi propìtia et exáudi. Amen. |
Ricordati Ricordati, o piissima Vergine Maria, non essersi mai udito al mondo che alcuno abbia ricorso al tuo patrocinio, implorato il tuo aiuto, chiesto la tua protezione e sia stato abbandonato. Animato da tale confidenza, a te ricorro, o Madre, Vergine delle Vergini, a te vengo e, peccatore contrito, innanzi a te mi prostro. Non volere, o Madre del Verbo, disprezzare le mie preghiere, ma ascoltami propizia ed esaudiscimi. Amen. |
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Il Vescovo Schneider indice
la crociata internazionale di riparazione contro gli abusi eucaristici
Vescovo Athanasius Schneider, 21 luglio 2020
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I peccati contro il Santissimo Sacramento e la necessità
Nota dell’editore: Ieri abbiamo ricevuto un’email da Sua Eccellenza il Vescovo Athanasius Schneider, che ci ha scritto per chiederci di diffondere la sua nuova Crociata Internazionale di Riparazione Eucaristica, resa pubblica per la prima volta su The Remnant, che egli ha lanciato in risposta ai tanti abusi perpetrati contro Nostro Signore nella Santa Eucaristia. Questa crociata è una risposta diretta alla modifica delle discipline sacramentali effettuata in molte parrocchie e in molte diocesi vincolata a diversi eventi chiave, tra cui l’applicazione dell’esortazione apostolica postsinodale Amoris Laetitia [vedi] sui divorziati risposati, l’aumento dell'intercomunione coi protestanti [qui - qui] in alcuni paesi e gli abusi emersi come presunte misure contro il COVID-19 [vedi].
Segue il testo integrale del messaggio del Vescovo Schneider sulla crociata:________________________________________
I peccati contro il Santissimo Sacramento e la necessità
di combattere una Crociata di Riparazione Eucaristica
del Vescovo Athanasius Schneider
Preghiera del crociato
del Vescovo Athanasius Schneider
NELLA STORIA DELLA Chiesa non c’è mai stato un tempo in cui il sacramento dell’Eucaristia sia stato abusato e oltraggiato in misura così allarmante e dolorosa come negli ultimi cinquant’anni, soprattutto dopo l’introduzione ufficiale e l’approvazione papale nel 1969 della pratica della Comunione in mano. Tali abusi sono aggravati dalla pratica, diffusa in molti Paesi, di fedeli che pur non avendo ricevuto per molti anni il sacramento della Penitenza, si accostano regolarmente alla Santa Comunione. Il culmine degli abusi contro la Santa Eucaristia si vede nell’ammissione alla Santa Comunione di coppie che vivono in uno stato pubblico e oggettivo di adulterio, violando così i loro vincoli matrimoniali sacramentali indissolubili e validi, come nel caso del cosiddetti “divorziati risposati”. In alcune regioni tale ammissione è ufficialmente legalizzata da apposite norme e, nel caso della regione di Buenos Aires in Argentina, da norme approvate addirittura dal Papa. A questi abusi si aggiunge la pratica dell’ammissione ufficiale di coniugi protestanti in matrimoni misti alla Santa Comunione, ad esempio in alcune diocesi della Germania.
Dire che il Signore non soffre a causa degli oltraggi commessi contro di Lui nel sacramento della Santa Eucaristia può portare a minimizzare le grandi atrocità commesse. Alcuni dicono: Dio è offeso dall’abuso del Santissimo Sacramento, ma il Signore non soffre personalmente. Tuttavia, teologicamente e spiritualmente, questa è una visione troppo ristretta. Sebbene Cristo sia ora nel Suo stato glorioso e quindi non sia più soggetto a soffrire in modo umano, Egli è tuttavia colpito e toccato nel Suo Sacro Cuore dagli abusi e dagli oltraggi contro la maestà divina e contro l’immensità del Suo amore nel Santissimo Sacramento. Nostro Signore ha espresso ad alcuni Santi le Sue rimostranze e il Suo dolore per i sacrilegi e gli oltraggi con cui gli uomini Lo offendono. Si può comprendere questa verità dalle parole del Signore rivolte a Santa Margherita Maria Alacoque, come riporta Papa Pio XI nella sua Enciclica Miserentissimus Redemptor:
Infatti, nel manifestarsi a Margherita Maria, Cristo, mentre insisteva sull’immensità del proprio amore, al tempo stesso, in atteggiamento addolorato, si lamentò dei tanti e tanto gravi oltraggi a Sé fatti dall’ingratitudine degli uomini, con queste parole, che dovrebbero sempre essere scolpite nel cuore delle anime buone né mai cancellarsi dalla memoria: “Ecco” — disse — “quel Cuore che ha tanto amato gli uomini e li ha ricolmati di tutti i benefìci, ma in cambio del Suo amore infinito, anziché trovare gratitudine, incontrò invece dimenticanza, indifferenza, oltraggi, e questi arrecatiGli talora anche da anime a Lui obbligate con il più stretto debito di speciale amore”.
Frate Michel de la Sainte Trinité ha dato una profonda spiegazione teologica del significato della “sofferenza” o “tristezza” di Dio a causa delle offese che i peccatori commettono contro di Lui:
Questa “sofferenza”, questa “tristezza” del Padre Celeste, o di Gesù dopo l’Ascensione, sono da intendersi analogicamente. Non sono subite passivamente come nel caso di noi uomini, ma al contrario liberamente volute e scelte come ultima espressione della Loro misericordia verso i peccatori chiamati alla conversione. Sono solo una manifestazione dell’amore di Dio per i peccatori, un amore che è sovranamente libero e gratuito, e che non è irrevocabile (The Whole Truth About Fatima [Tutta la verità su Fatima], vol. I, pp. 1311-1312).
Questo significato spirituale analogico della “tristezza” o della “sofferenza” di Gesù nel Mistero Eucaristico è confermato dalle parole dell’Angelo durante la sua apparizione nel 1916 ai bambini di Fatima, e in particolar modo dalle parole e dall’esempio della vita di San Francisco Marto. I bambini sono stati invitati dall’Angelo a riparare le offese fatte a Gesù Eucaristia e a consolarLo, come si legge nelle Memorie di Suor Lucia:
Mentre eravamo là, l’Angelo ci apparve per la terza volta, tenendo tra le mani un calice, con sopra un’ostia dalla quale cadevano alcune gocce di sangue nel vaso sacro. Lasciando il calice e l’ostia sospesi in aria, l’Angelo si prostrò a terra e ripeté per tre volte questa preghiera: “Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo…”. Poi, alzandosi, innalzò ancora una volta il calice e l’ostia con le sue mani. Mi porse l’ostia, e a Giacinta e Francesco diede da bere il contenuto del calice, dicendo così: “Prendete e bevete il Corpo e il Sangue di Gesù Cristo, orribilmente oltraggiato dagli uomini ingrati. Riparate i loro crimini e consolate il vostro Dio” (Fatima in Lucia’s Own Words. Sister Lucia’s Memoirs [Fatima nelle parole di Lucia. Memorie di Suor Lucia], Fatima 2007, p. 172).
Narrando la terza Apparizione del 13 luglio 1917, Suor Lucia sottolinea come Francisco percepisse il mistero di Dio e la necessità di consolarLo a causa delle offese dei peccatori:
Ciò che fece su di lui [Francisco] l’impressione più potente e ciò che lo assorbì interamente fu Dio, la Santissima Trinità, percepita in quella luce che penetrava nell’intimo delle nostre anime. In seguito egli disse: “Eravamo infiammati in quella luce che è Dio, eppure non bruciavamo! Che cos’è Dio? … Non potremmo mai esprimerlo a parole. Sì, ciò è davvero qualcosa che non potremmo mai esprimere! Ma che peccato che sia così triste! Se solo potessi consolarLo!” (Memorie di suor Lucia, p. 147).
Suor Lucia scrive di come Francesco percepisca la necessità di consolare Dio, che comprende essere “triste” a causa dei peccati degli uomini:
Un giorno gli ho chiesto: “Francisco, cosa ti piace di più: consolare Nostro Signore o convertire i peccatori in modo che meno anime vadano all’inferno?”. “Preferirei consolare Nostro Signore. Non hai notato come era triste la Madonna il mese scorso, quando ha detto che la gente non deve più offendere Nostro Signore, perché Lui è già molto offeso? Vorrei consolare Nostro Signore e poi convertire i peccatori perché non Lo offendano più” (Sister Lucia’s Memoirs, p. 156).Nelle sue preghiere e nell’offerta delle sue sofferenze san Francisco Marto ha dato la priorità all’intenzione di “consolare Gesù Nascosto”, cioè il Signore Eucaristico. Suor Lucia riferì queste parole di Francesco, che le disse: “Quando esci da scuola, va' a stare un po' vicino a Gesù Nascosto, e poi torna a casa da sola”. Quando Lucia chiese a Francesco delle sue sofferenze, lui rispose: “Soffro per consolare Nostro Signore. Prima lo faccio per consolare Nostro Signore e la Madonna, e poi per i peccatori e per il Santo Padre. … Più di ogni altra cosa voglio consolarLo” (Sister Lucia’s Memoirs, p. 157; 163).
Gesù Cristo continua in modo misterioso attraverso i secoli la Sua Passione nel Getsemani nel mistero della Sua Chiesa e anche nel Mistero Eucaristico, mistero del Suo immenso amore. È nota l’espressione di Blaise Pascal: “Gesù sarà in agonia fino alla fine del mondo. Non dobbiamo dormire durante tale periodo” (Pensées, n. 553). Il Cardinal Karol Wojtyła ci ha lasciato una profonda riflessione sul mistero delle sofferenze di Cristo nel Getsemani, che in un certo senso continuano nella vita della Chiesa, parlando anche del dovere della Chiesa di consolare Cristo:
E ora la Chiesa cerca di recuperare quell’ora del Getsemani — l’ora perduta da Pietro, Giacomo e Giovanni — per compensare la mancanza di compagnia del Maestro che ha accresciuto la sofferenza della Sua anima. Il desiderio di riparare a quell’ora è divenuto una vera esigenza per molti cuori, specialmente per coloro che vivono il più pienamente possibile il mistero del Cuore Divino. Il Signore Gesù ci permette di incontrarLo in quell’ora [e] ci invita a condividere la preghiera del Suo Cuore.Di fronte a tutte le prove che l’uomo e la Chiesa devono affrontare, essi hanno un bisogno costante di tornare al Getsemani e di intraprendere la partecipazione alla preghiera di Cristo nostro Signore” (Segno di contraddizione, capitolo 17, “La preghiera nel Getsemani”).
Gesù Cristo, nel Mistero Eucaristico, non è indifferente e insensibile a come gli uomini si comportano nei Suoi confronti in questo Sacramento d’Amore. Cristo è presente in questo Sacramento anche con la Sua Anima, Che è ipostaticamente unita alla Sua Divina Persona. Il teologo romano Antonio Piolanti ha presentato una valida spiegazione teologica al riguardo. Anche se il Corpo di Cristo nell’Eucaristia non può vedere né sentire sensibilmente ciò che avviene o ciò che viene detto nel luogo della Sua presenza sacramentale, Cristo nell’Eucaristia “ode tutto e vede con superiore conoscenza”. Piolanti cita poi il Cardinal Franzelin:
L’umanità beata di Cristo vede tutte le cose in Sé in virtù dell’abbondante sapienza infusa che spetta al Redentore dell’umanità, al Giudice dei vivi e dei morti, al Primogenito di ogni creatura, al Centro di tutta la storia celeste e terrena. Tutti questi tesori della visione beatifica e della conoscenza infusa sono certamente nell’Anima di Cristo, anche in quanto presente nell’Eucaristia. Oltre a queste ragioni, a titolo speciale, proprio come l’Anima di Cristo è formalmente nell’Eucaristia, per lo scopo stesso dell'istituzione del mistero Essa vede tutti i cuori degli uomini, tutti i pensieri e gli affetti, tutte le virtù e tutti i peccati, tutte le necessità di tutta la Chiesa e dei suoi singoli membri, le fatiche, le angosce, le persecuzioni, i trionfi, in una parola tutta la vita interna ed esterna della Chiesa, Sua Sposa, nutrita con la Sua Carne e con il Suo Preziosissimo Sangue. Così, con un triplice titolo (se così si può dire), Cristo, nello stato sacramentale, vede e percepisce in un certo modo divino tutti i pensieri e gli affetti, il culto, gli omaggi e anche gli insulti e i peccati di tutti gli uomini in generale e di tutti i Suoi fedeli — soprattutto dei Suoi sacerdoti — in particolare; Egli percepisce omaggi e peccati che rimandano direttamente a questo ineffabile mistero d’amore (De Eucharistia, pp. 199-200, citato in Il Mistero Eucaristico, Firenze 1953, pp. 225-226).
Uno dei più grandi apostoli dell’Eucaristia dei tempi moderni, San Pietro Giuliano Eymard, ci ha lasciato le seguenti profonde riflessioni sugli affetti dell’amore sacrificale di Cristo nell’Eucaristia:
Istituendo il suo Sacramento, Gesù ha perpetuato i sacrifici della sua Passione. … Conosceva tutti i nuovi Giuda; li contava tra i Suoi, tra i Suoi amati figli. Ma nulla di tutto ciò poteva fermarLo; Egli voleva che il Suo amore andasse oltre l’ingratitudine e la malizia dell’uomo; voleva sopravvivere alla sacrilega malvagità dell’uomo. Conosceva in anticipo la tiepidezza dei suoi seguaci: conosceva la mia; sapeva quale piccolo frutto avremmo tratto dalla Santa Comunione. Ma voleva amare lo stesso, amare più di quanto era amato, più di quanto l’uomo potesse ricambiare. C'è niente di più grande? È forse cosa da nulla l’aver adottato questo stato di morte, considerando che Egli ha la pienezza della vita, una vita glorificata e soprannaturale? È forse un’inezia essere trattato e considerato come un morto? In questo stato di morte Gesù è senza bellezza, movimento o difesa; Egli è avvolto nelle Sacre Specie come in un sudario e deposto nel tabernacolo come in un sepolcro. Ma Egli è lì; vede tutto e sente tutto. Si sottomette a tutto come se fosse morto. Il Suo amore getta un velo sulla Sua potenza, sulla Sua gloria, sulle Sue mani, sui Suoi piedi, sul Suo bel viso e sulle Sue labbra sacre; Egli ha nascosto tutto. Gli è rimasto solo il Suo Cuore per amarci e il Suo stato di vittima per intercedere in nostro favore (The Real Presence [La presenza reale], 29. The Most Blessed Sacrament is not Loved! [Il Santissimo Sacramento non è amato!], III)
San Pietro Giuliano Eymard ha scritto la seguente, commovente e quasi mistica professione dell’Amore Eucaristico di Cristo, con un ardente appello alla Riparazione Eucaristica:
Il Cuore che ha sopportato le sofferenze con tanto amore è qui nel Santissimo Sacramento; non è morto, ma vivo e attivo; non insensibile, ma ancora più affettuoso. Gesù non può più soffrire, è vero; ma, ahimè!, l’uomo può ancora essere colpevole verso di Lui di mostruose ingratitudini. Vediamo cristiani disprezzare Gesù nel Santissimo Sacramento e il Cuore che li ha tanto amati e che si consuma d’amore per loro. Per respingerlo liberamente, approfittano del velo che lo nasconde. Lo insultano con le loro irriverenze, coi loro pensieri peccaminosi e coi loro sguardi criminali in Sua presenza. Per esprimerGli il loro disprezzo si approfittano della Sua pazienza, della bontà che tutto sopporta in silenzio come l’empia milizia di Caifa, di Erode e di Pilato. Bestemmiano sacrilegamente contro il Dio dell’Eucaristia. Sanno che il Suo amore Lo rende senza parole. Lo crocifiggono anche nelle loro anime colpevoli. Lo ricevono. Osano prendere questo Cuore vivente e legarLo a un cadavere immondo. Osano consegnarLo al diavolo che è il loro signore! No! Mai, neppure nei giorni della Sua Passione Gesù ha ricevuto tante umiliazioni come nel Suo Sacramento! La terra per Lui è un calvario di ignominie. Nella Sua agonia ha cercato un consolatore; sulla Croce ha chiesto che qualcuno simpatizzasse per le Sue afflizioni. Oggi più che mai dobbiamo fare ammenda, una riparazione d’onore, al Cuore adorabile di Gesù. Profondiamo le nostre adorazioni e il nostro amore all’Eucaristia. Al Cuore di Gesù vivente nel Santissimo Sacramento sia onore, lode, adorazione e potestà regale nei secoli dei secoli! (The Real Presence [La presenza reale], 43. The Sacred Heart of Jesus [Il Sacro Cuore di Gesù], III)
Nella sua ultima enciclica Ecclesia de Eucharistia, Papa Giovanni Paolo II ci ha lasciato luminose esortazioni con le quali ha sottolineato la straordinaria santità del Mistero Eucaristico e il dovere dei fedeli di trattare questo Sacramento con somma riverenza e ardente amore. Tra tutte le sue esortazioni spicca questa affermazione: “Non può esserci pericolo di eccesso nella nostra cura di questo mistero, perché 'in questo sacramento è ricapitolato tutto il mistero della nostra salvezza’ (San Tommaso d’Aquino, Summa Theologiae, III, q. 83, a. 4c)” (n.61).
Sarebbe una misura pastoralmente urgente e spiritualmente fruttuosa per la Chiesa l’istituzione, in tutte le diocesi del mondo, di una “Giornata di riparazione per i crimini contro la Santissima Eucaristia” annuale. Tale giorno potrebbe essere il giorno dell’ottava della festa del Corpus Domini. Lo Spirito Santo darà grazie speciali di rinnovamento alla Chiesa dei nostri giorni quando, e solo quando, il Corpo Eucaristico di Cristo sarà adorato con tutti gli onori divini, sarà amato, sarà trattato con cura e difeso veramente come il Più Santo dei Santi. San Tommaso d’Aquino dice nell’inno Sacris sollemniis: “O Signore, visitaci nella misura in cui Ti veneriamo in questo sacramento” (sic nos Tu visita, sicut Te colimus). E possiamo dire senza dubbio: o Signore, visiterai la Tua Chiesa nei nostri giorni nella misura in cui verrà meno la pratica moderna della Comunione sulla mano e nella misura in cui Ti offriremo atti di riparazione e di amore.
Nell’attuale, cosiddetta “Emergenza per la pandemia di COVID-19”, gli orribili abusi del Santissimo Sacramento sono aumentati ancora di più. Molte diocesi nel mondo hanno imposto la Comunione sulla mano, e in quei luoghi il clero, in maniera spesso umiliante, nega ai fedeli la possibilità di ricevere il Signore in ginocchio e sulla lingua, manifestando così un clericalismo deplorevole ed esibendo comportamenti di rigido neopelagianesimo. Inoltre, in alcuni luoghi l’adorabile Corpo Eucaristico di Cristo viene distribuito dal clero e ricevuto dai fedeli con guanti domestici o monouso. Toccare il Santissimo Sacramento con guanti che si usano per toccare i rifiuti è un indicibile abuso eucaristico.
Osservando gli orribili maltrattamenti del Nostro Signore Eucaristico — Egli viene continuamente calpestato per mezzo della Comunione nella mano, durante la quale quasi sempre cadono a terra piccoli frammenti dell’ostia; Egli viene trattato in modo minimalista, privato della sacralità, come un biscotto, o trattato come spazzatura con l’uso di guanti domestici —, nessun autentico vescovo, sacerdote o fedele laico cattolico può rimanere indifferente e restare semplicemente a guardare.
Dev’essere indetta una crociata mondiale di riparazione e consolazione del Signore Eucaristico. Come misura concreta per offrire al Signore Eucaristico atti urgenti di riparazione e consolazione, ogni cattolico potrebbe promettere di offrire mensilmente almeno un’ora intera di adorazione eucaristica davanti al Santissimo Sacramento nel tabernacolo o davanti al Santissimo Sacramento esposto nell’ostensorio. Dice la Sacra Scrittura: “Laddove è abbondato il peccato, è sovrabbondata la grazia” (Rm 5,20) e si può analogamente aggiungere: “Dove sono abbondati gli abusi eucaristici, abbonderanno gli atti di riparazione”.
Il giorno in cui, in tutte le chiese del mondo cattolico, i fedeli riceveranno il Signore Eucaristico, velato sotto le specie della piccola ostia sacra, con fede vera e cuore puro, nel gesto biblico dell’adorazione (proskynesis), ossia in ginocchio, e con l’atteggiamento di un bambino, aprendo la bocca e lasciandosi nutrire da Cristo Stesso in spirito di umiltà, allora senza dubbio si avvicinerà l’autentica primavera spirituale della Chiesa. La Chiesa crescerà nella purezza della fede cattolica, nello zelo missionario della salvezza delle anime e nella santità del clero e dei fedeli. Infatti, il Signore visiterà la sua Chiesa con le Sue grazie nella misura in cui Lo veneriamo nel Suo ineffabile Sacramento di Amore (sic nos Tu visita, sicut Te colimus).
Dio conceda che, attraverso la Crociata Riparatrice Eucaristica, aumenti il numero degli adoratori, degli amanti, dei difensori e dei consolatori del Signore Eucaristico. I due piccoli apostoli eucaristici del nostro tempo, san Francisco Marto e il futuro beato Carlo Acutis (la cui beatificazione è prevista per il 10 ottobre 2020), e tutti i santi eucaristici, siano i protettori di questa Crociata Eucaristica. Perché, come ci ricorda San Pietro Giuliano Eymard, la verità irrevocabile è questa: “Un’età prospera o avvizzisce in proporzione alla sua devozione all’Eucaristia. Questa è la misura della sua vita spirituale, della sua fede, della sua carità e della sua virtù”.
+ Athanasius Schneider, Vescovo Ausiliare dell’Arcidiocesi di Santa Maria in AstanaPreghiera del crociato
in riparazione al Cuore Eucaristico di Gesù
Mio Dio, io credo, adoro, spero e Ti amo. Ti chiedo perdono per tutti coloro che non credono, non adorano, non sperano e non Ti amano. (3 volte)
O Divino Cuore Eucaristico di Gesù, eccoci prostrati con cuore contrito e adorante davanti alla maestà del Tuo amore redentore nel Santissimo Sacramento. Dichiariamo la nostra disponibilità a fare penitenza con espiazione volontaria, non solo per le nostre colpe personali, ma in particolare per gli indicibili oltraggi, per i sacrilegi e per le indifferenze con cui vieni offeso nel Santissimo Sacramento del Tuo Divino amore in questo nostro tempo, in modo particolare attraverso la pratica della Comunione sulla mano e la ricezione della Santa Comunione in stato di incredulità e peccato mortale.
Quanto più l’incredulità attacca la Tua Divinità e la Tua Presenza Reale nell’Eucaristia, tanto più noi crediamo in Te e Ti adoriamo, o Cuore Eucaristico di Gesù, in cui abita tutta la pienezza della Divinità!
Quanto più i tuoi sacramenti sono oltraggiati, tanto più fermamente crediamo in essi e più riverentemente vogliamo riceverli, o Cuore Eucaristico di Gesù, fonte di vita e di santità!
Quanto più il tuo Santissimo Sacramento è denigrato e bestemmiato, tanto più proclamiamo solennemente: “Mio Dio, io credo, adoro, spero e Ti amo. Ti chiedo perdono per tutti coloro che non credono, non adorano, non sperano e non Ti amano”, o Cuore Eucaristico di Gesù, degnissimo di ogni lode!
Quanto più sei abbandonato e dimenticato nelle Tue chiese, tanto più desideriamo visitare Te, Che abiti in mezzo a noi nei tabernacoli delle nostre chiese, o Cuore Eucaristico di Gesù, Casa di Dio e Porta del Cielo!
Quanto più la celebrazione del Sacrificio Eucaristico è privata della sua sacralità, tanto più vogliamo sostenere una celebrazione riverente della Santa Messa, esteriormente e interiormente orientata verso di Te, o Cuore Eucaristico di Gesù, Tabernacolo dell’Altissimo!
Quanto più sei preso in mano da fedeli che fanno la Comunione in piedi, in un modo privo di segni di umiltà e di adorazione, tanto più vogliamo riceverTi in ginocchio e sulla lingua, con l’umiltà del pubblicano e la semplicità di un bambino, o Cuore Eucaristico di Gesù, di infinita maestà!
Quanto più sei ricevuto nella Santa Comunione da cuori impuri in stato di peccato mortale, tanto più desideriamo compiere atti di contrizione e purificare il nostro cuore con una frequente ricezione del Sacramento della Penitenza, o Cuore Eucaristico di Gesù, nostra Pace e Riconciliazione!
Quanto più l’inferno opera per la perdizione delle anime, tanto più il nostro zelo per la loro salvezza arde del fuoco del Tuo amore, o Cuore Eucaristico di Gesù, salvezza di quanti sperano in Te!
Quanto più la diversità delle religioni viene dichiarata volontà positiva di Dio e diritto radicato nella natura umana, e quanto più cresce il relativismo dottrinale, tanto più confessiamo intrepidamente che Tu sei l’unico Salvatore dell’umanità e l’unica via a Dio Padre, o Cuore Eucaristico di Gesù, Re e centro di tutti i cuori!
Più le autorità ecclesiastiche continueranno a essere impenitenti esponendo idoli pagani nelle chiese, persino a Roma, più proclameremo la verità: “Quale accordo tra il tempio di Dio e gli idoli?” (2 Cor. 6, 16) e più condanneremo insieme a Te “l’abominio della desolazione, [che sta] nel luogo santo” (Mt 24, 15), o Cuore Eucaristico di Gesù, Tempio santo di Dio!
Quanto più i Tuoi santi comandamenti vengono dimenticati e trasgrediti, tanto più vogliamo osservarli con l’aiuto della Tua grazia, o Cuore Eucaristico di Gesù, abisso di tutte le virtù!
Quanto più tra gli uomini regna la sensualità, l’egoismo e l’orgoglio, tanto più vogliamo dedicarTi la nostra vita in spirito di sacrificio e di abnegazione, o Cuore eucaristico di Gesù, sopraffatto dal disgusto!
Quanto più violentemente si scagliano contro la Tua Chiesa e contro la roccia di Pietro a Roma le porte dell’inferno, tanto più crediamo nell’indistruttibilità della Tua Chiesa, o Cuore eucaristico di Gesù, fonte di ogni consolazione, Che non abbandoni la tua Chiesa e la roccia di Pietro nemmeno nelle tempeste più forti!
Più persone si separano l’una dall'altra nell’odio, nella violenza e nell’egoismo, più intimamente noi, come membri dell'unica famiglia di Dio nella Chiesa, vogliamo amarci l’un l’altro in Te, o Cuore eucaristico di Gesù, pieno di bontà e di amore!
O Divino Cuore Eucaristico di Gesù, donaci la Tua grazia, affinché possiamo essere fedeli e umili adoratori, amanti, difensori e consolatori del Tuo Cuore Eucaristico in questa vita, e venire a ricevere le glorie del Tuo amore nella visione beatifica per tutta l’eternità. Amen.
Mio Dio, io credo, adoro, spero e Ti amo. Ti chiedo perdono per tutti coloro che non credono, non adorano, non sperano e non Ti amano. (3 volte)
Madonna del Santissimo Sacramento, prega per noi!
San Tommaso d’Aquino, San Pietro Giuliano Eymard, San Francisco Marto, San Padre Pio e tutti i Santi Eucaristici, pregate per noi!
Scritto dal vescovo Athanasius Schneider per la Crociata di Riparazione Eucaristica
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
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PSYCHOPATHOLOGY.
RispondiEliminaSembra che, attualmente, stia prevalendo la visione gnostica.
Nella gnosi esistono gli pneumatici, gli eletti spirituali.
Poi ci sono gli psichici ovvero coloro che, con una adeguata iniziazione, potrebbero assurgere alla gnosi e rientrare fra gli pneumatici.
Poi c’è la massa, materiale e non redimibile.
Corpi a disposizione.
Questa idea delle cose umane è sempre stata prevalente, in ogni tempo e, quasi, in ogni luogo.
Non che siano mancate altre vedute ma non sono mai state tali da impensierire le el-ite.
La bestia nera della gnosi è il Cristianesimo, inteso come Cattolico, Copto ed Ortodosso.
Il motivo risiede nel fatto che, secondo i Vangeli, TUTTI hanno il potere di diventare Figli di Dio.
Questo non significa affatto essere “Fratelli tutti”, come una certa teologia in disarmo alla “volemose bene” vorrebbe far credere.
Ma significa che nessuno è, in linea di principio, perduto.
Quindi, i Corpi sono sacri.
Non violabili, non spendibili e non commerciabili.
19/05/2023 di Ufficio Stampa Pro Vita & Famiglia
RispondiEliminaManifestazione "Scegliamo la Vita". Domani a Roma attesi in migliaia.
https://www.provitaefamiglia.it/blog/manifestazione-scegliamo-la-vita-domani-a-roma-attesi-in-migliaia
Manifestazione pro life che partirà domani, alle ore 14, da Piazza della Repubblica per poi concludersi, dopo un corteo, a Piazza San Giovanni in Laterano.
AFFERMAZIONE CLAMOROSA - Chi ha occhi per vedere, veda; chi ha orecchie per intendere, intenda
RispondiEliminaPapa Benedetto XVI nel libro "Ein Leben", di Peter Seewald, in cui gli è stato chiesto di rispondere a una domanda su Amoris Laetitia, e come abbia creato “una terribile scissione nella Chiesa”. In questo riguardo ha chiesto Seewald, «Papa Francesco non ha risposto ai “Dubia” (dei quattro cardinali). Avrebbe dovuto fare di meglio? » La risposta molto rivelatrice di Benedetto alla domanda è stata: “Non voglio commentare direttamente le ultime domande, perché questo porta troppo nel concreto del governo della Chiesa e lascerebbe COSÍ LA DIMENSIONE SPIRITUALE, CHE É ANCORA SOLO IL MIO MANDATO”. Infatti nella "Declaratio" del 11 febbraio 2013 egli ha dichiarato di voler rinunciare al "ministerium" e non al "munus" cioé l'incarica papale, come prevede il Can. 332 §2 del CIC.
Don Cesare Toscano
RispondiEliminaSeminaristi e suore si stanno preparando per la Marcia per la vita di Roma del 2023
https://gloria.tv/Don%20Cesare%20Toscano
"ora voglio vederlo faccia a faccia" Fulton Sheen vescovo
RispondiEliminaFulton Sheen morì poi in preghiera davanti al Santissimo