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giovedì 24 agosto 2023

Per il gesuita di turno: "Cristo indietrista"

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Stamattina vi do il buongiorno con una perla ecclesiastica. Per i guardiani della rivoluzione, quelli che vedono rigidità ovunque (mi dà l’idea di qualcosa di freudiano…) neppure Gesù Cristo si salva! In questo commento al Vangelo di domenica p. Spadaro dice che Gesù sarebbe stato “accecato dal nazionalismo e dal rigorismo teologico”.
GESÙ!
Poi grazie all’insistenza della cananea lui sarebbe stato “sconvolto” nell sua rigidità, “confuso” e “convertito”, quindi “guarito” e “libero dalla rigidità e dagli elementi teologici, politici e culturali dominanti del suo tempo”.
Questo sarebbe il “seme della rivoluzione”.
In questa analisi sta davvero il seme della loro ideologia, quella per cui bisogna convertire pure Nostro Signore, grazie a quelli che stanno fuori, perché schiavo di pregiudizi, precomprensioni, elementi condizionanti dati dalla cultura e dalla storia. Leggere queste cose è sempre illuminante, per capire da dove vengono certe ideologie, o certe ossessioni… (Federico Michielan)

13 commenti:

  1. Una delle più enormi idiozie che un prete possa dire su Gesù, p. Antonio Spadaro l'ha detta. Ma si trattasse solo di una idiozia sarebbe poca cosa e ci sarebbe ancora speranza. Ciò che Spadaro ha detto è molto peggio. Ciò che ha detto è BESTEMMIA CONTRO LO SPIRITO SANTO: impugnare la verità conosciuta (in questo caso che Gesù è Dio e non ha bisogno di convertirsi, perché è venuto a convertire noi).

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  2. L’ideologia è un surrogato tossico della fede religiosa.
    Essa impone con violenza un dio inesistente al centro della vita di coloro che non ci credono.
    RB

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  3. @ Anonimo 7:32 : nessuna meraviglia per il signor Spadaro, caro amico, bisogna farsene una ragione, altrimenti rischiamo l'esaurimente nervoso, o addirittura la schizzofrenia : questa è gente irrecuperabile, perduta irrimediabilmente (a meno di un miracolo, ma noi poveri servi inutili non samo in grado di farli, i miracoli, i Padre Pio sono scomparsi da un pezzo e non se ne vedono più in circolazioone). Si sono venduti anima e corpo al Male, al nemico di Cristo e nostro, e sputano veleno a ripetizione; poi, il fatto che ultimamente corrano più veloci del solito verso l'abisso, il baratro, cercando di portarsi dietro quante più anime credulone possibile (che ci vogliamo fare, sono le "regole d'ingaggio" impostegli dal loro nuovo padrone, il diavolo...) richiama alla mente il famoso detto "motus in fine velocior", cioè verso la fine della corsa la velocità aumenta, per arrivare presto all'agognato traguardo. Lascaimoli andare, se possibile sbugiardiamoli, non ci vuole molto, date le blasfeme enormità che proferiscono, altrimenti seguiamo il consiglio che Virgilio dà a Dante in quel canto dell'Inferno "non ti curar di lor, ma guarda e passa". Pace e bene a tutti.

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  4. Ces jésuites ont complètement perdu la tête — outre la foi qu'ils n'ont sans doute jamais eue.

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  5. I sacerdoti odierni hanno difficoltà a spiegare questo episodio del Vangelo, perché non concepiscono che Gesù metta alla prova la donna, come Dio Padre: nel Petar noster infatti gli si chiede di non indurci in tentazione. La donna esce vittoriosa dalla prova e il miracolo si compie.

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  6. L impazzimento impedisce loro di capire che qualcuno impazzito non è. Che qualcuno ha conservato un po' di ragione residua. Ieri sera pensando a Basaglia mi son detta che lui mai eppoi mai avrebbe potuto immaginare che chiusi i manicomi se ne sarebbe aperto uno globale, grande come il mondo a cielo aperto. Sicuramente i manicomi allora avrebbero dovuto essere migliorati, ma chiusi, no. Sono necessari e le pazzie vanno curate e tenute sotto controllo, non con i farmaci, ma con sane attività secondo i tipi e con una sana vita sociale tra matti simili. Purtroppo i sacerdoti che dovrebbero essere i controllori di tutte le pazzie, non solo non credono più in Dio, Uno e Trino, ma neanche nei Sacramenti e neanche nella loro vocazione, così la pazzia va in giro raminga e in questa società senza Dio, Uno e Trino, senza Sacramenti, senza sacerdoti che dovrebbero tutti essere almeno in pectore esorcisti, cioè combattenti, a vita, contro il Nemico, in una società come questa dissoluta dall infanzia, la pazzia se la ride, demente corre di qua e di là ed incorona i più pazzi.

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  7. Evidentemente non sapete leggere. Anzi come tutta la apologetica tradizionalista, legge come vuole, legge quel che vuole. Non vuole capore. Preferite il latino nelle Scritture, per poterle manipolare. Spadaro scrive: "appare come se fosse accecato " il commentatore blatera che "Gesú sarebbe stato accecato"E poi accusa di bestemmia allo Spirito Santo.

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    1. Le consiglierei di spendersi per difendere chi veramente merita di essere difeso (a prescindere da questo episodio e dalle sue possibili molteplici interpretazioni), cioè, ad es., Mons. C.M. Viganò, oppure Mons. Marcel Lefebvre, opoure il Pastor Angelicus, Papa Pio XII, tutti e tre ingiustamente calunniati.

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    2. L'accusa del latino per manipolare è comica. La hai presa da qualche libello protestante del 1600?

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  8. Una volta difronte alle gigantesche filosofie di Kant, fichte, schelling ed Hegel la Chiesa rispondeva con vescovi e cardinali tali da fare il Concilio Vaticano I, un concilio di valore eccezionale, in cui fede e ragione vengono precisate in modo millimetrico!!!!!!
    Per non non parlare del Magistero di Leone XIII e San Pio X, magisteri fondamentali della visione cattolica del mondo, portati avanti da Papi, cardinali, vescovi e teologi di grandissima fede ed intelligenza.
    Oggigiorno sono proprio queste che mancano, fede e intelligenza
    (Fabrizio Fabbri)

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  9. "Gesù rigido" "Come accecato dal rigorismo teologico"

    La prossima volta che i modernisti vi "insultano" dandovi dei rigidi, potete rallegrarvi; hanno dato del rigido pure al Capo a quanto pare.

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  10. L'omelia del gesuita Spadaro sulla Cananea.

    Egli conclude notando che Gesù, esaudendo alla fine la donna dopo le sue ripetute richieste pur non appartenendo essa al popolo eletto, rompe con la rigidità della teologia, della dottrina, della prassi (giudaica) del suo tempo.
    Il riferimento alla battaglia bergogliana contro la supposta "rigidità" della morale cristiana tradizionale è fin troppo evidente.

    C'è però un differenza insuperabile: Gesù fa opera di autentica misericordia nei confronti di una madre disperata dalla malattia-possessione della figlia, la quale madre dimostra una fede assoluta in Lui, tale da rompere le barriere elevate dai legalismi del tempo.
    Papa Francesco invece rompe con la rigidità tradizionale della morale cattolica nei confronti del peccato mostrandosi lasco e di manica larga verso i peccatori, da lui giustificati come peccatori dal momento che si guarda bene dal chiamarli al pentimento e alla conversione. E difatti, concede che in certi casi divorziati risposati conviventi e quindi adulteri e concubini possano accedere alla S.Comunione; incoraggia continuamente i gruppetti di cattolici gay, i quali vogliono essere accettati come tali e fano propaganda continua al loro vizio; cincischia attorno alla figura teologicamente improponibile della donna-prete etc
    Ma la "misericordia" di questo Papa non ha nulla a che vedere con quella autentica di Gesù nei confronti, p.e., della Cananea, è solo tradimento della fede ed anzi perversione dell'insegnamento di Nostro Signore,da parte di un pontefice che non invita mai alla penitenza e alla conversione ma all'opposto al "restate come siete, Dio vi ama come siete, per la vostra umana dignità" - concetto che si contrappone a quanto insegnato dal Signore, nel cap. III di Giovanni (chi non diventa un "uomo nuovo" convertendosi a Lui, non entrerà mai nel Regno dei Cieli -- altro che "restate come siete").
    Papa Francesco non crede evidentemente nell'esistenza del peccato originale.
    Il gesuita Spadaro gli fa da megafono, diffondendo i suoi errori.

    Infinita tristezza nel vedere com'è ridotto l'Ordine un tempo gloriosissimo dei Gesuiti, letteralmente putrefatto da una pluriennale corruzione della fede e non solo.
    Teofilo

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  11. Questo partire in tromba piegando i detti ed i fatti del Signore Gesù Cristo ai nostri giudizietti, alle nostre interpretazioncine di zecche umane segnate dal tempo dallo spazio oltre che dal peccato, è paradossale, incredibile, pazzesco, tragico, straziante, vergognoso, demenziale.

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