Nella nostra traduzione da Riposte Catholique uno sguardo sulla situazione delle vocazioni sacerdotali in Francia, in questa temperie significativamente più numerose nei contesti legati alla Tradizione. Precedenti qui - qui - qui
La lettera delle 'Sentinelle' – quei fedeli che pregano per il ripristino delle messe tridentine ingiustamente cancellate da Mons. Aupetit a Parigi, a Saint-Georges de la Villette, Notre-Dame du Travail ecc. – si sofferma sull’incontro nazionale dei seminaristi svoltosi a Parigi, dal 1 al 3 dicembre.
“ La scorsa settimana, da venerdì 1 dicembre a domenica 3 dicembre, è stata caratterizzata, a Parigi, dal raduno di tutti i seminaristi diocesani di Francia, che sono stati – solo – circa 600. Il venerdì è stato giorno di culto in diverse chiese di Parigi; il sabato mattina, mons. de Moulins-Beaufort ha presieduto una messa a Saint-Eustache, e ha poi risposto alle loro domande; e la domenica, una messa a Saint-Sulpice è stata presieduta dal cardinale Aveline, arcivescovo di Marsiglia.
Abbiamo così potuto vedere con i nostri occhi la generazione dei preti francesi di domani, il che ha confermato ciò che di loro già conoscevamo. Con una certa ansia, viste le foto di gruppo davanti a Notre-Dame o davanti a Saint-Sulpice: il loro gruppo che, nell'isieme, non costituisce davvero una folla.
Ma abbiamo potuto constatare che questo piccolo resto è l'esatto contrario delle generazioni formatesi negli anni di piombo post conciliari e perfino dei parigini-doc degli anni di Lustiger. Quelli di oggi, che appaiono timidi e un po' moderati, sono tra tradis e tradismatici, se mi sono consentite queste categorizzazioni approssimative. In ogni caso li si sarebbero visti bene al pellegrinaggio di Chartres.
Vengono trattati come tali: il sabato vien loro fatto cantare la messa De angelis, Kyrie, Sanctus, Agnus, “Chez nous suis Reine” come canto d'uscita, e infine vengono portati sulla piazza antistante Notre-Dame per cantare un Magnificat in latino (vedi: Raduno dei seminaristi: la messa presieduta da Mons. de Moulins-Beaufort – Riposte-catholique).
E come tali si comportano. Durante la messa domenicale, che abbiamo potuto seguire su KTO (Messa del raduno dei seminaristi di Francia 2023 - KTOTV), abbiamo potuto individuare una serie di dettagli significativi: il paramento (camice bianco stretto da un cordone, per quasi tutti, e nessun camice pendente, o anche tonaca e cotta per i diaconi), l'atteggiamento (quasi tutti a mani giunte), i gesti (quasi tutti si inginocchiano sempre alla consacrazione). La comunione è stata particolarmente interessante. Non pretendo di aver fatto un resoconto infallibile, ma mi è parso che la maggior parte si genuflettesse prima, che la metà ricevesse la comunione sulle labbra e che almeno un quarto, forse un terzo, la ricevesse in ginocchio e sulle labbra (senza che i preti mostrassero la minima esitazione nel somministrarla).
Dicono che il diavolo sta nei dettagli, ma credo che si possa dire la stessa cosa anche del Buon Dio, almeno per questi dettagli. Avrei voluto – sono incorreggibile, direte voi – fare un sondaggio tra loro, con domande del tipo: “Sei favorevole alla libertà di celebrare la liturgia tradizionale? »; «Quando sarai prete celebrerai la Messa tridentina? »; " A volte ? Spesso ? »; eccetera. Non ho dubbi: il risultato sarebbe stato una bomba.
Questi giovani, infatti, non sono molto lontani, a volte per niente, da quelli che popolano i seminari tradizionali. E sono come i giovani cattolici di oggi, i cui vescovi constatano con orrore che preferiscono la messa in latino. È molto incoraggiante, ma anche triste, pensare alla repressione che spesso subiscono e che li spinge a fuggire nella Comunità di Saint-Martin o ad unirsi ai seminari tradizionali.
Questa settimana, nelle nostre veglie col Santo Rosario per la libertà della liturgia tradizionale, a Saint-Georges de La Villette, mercoledì alle 17, davanti a Notre-Dame du Travail, domenica alle 18, e davanti all'arcivescovado uffici, 10 rue du Cloître-Notre-Dame, dal lunedì al venerdì, dalle 13 alle 13,30, nella nostra preghiera a Maria porteremo in particolare l'intenzione delle vocazioni sacerdotali, di queste vocazioni sacerdotali.
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[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
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A I U T A T E, anche con poco,
l'impegno di Chiesa e Post-concilio anche per le traduzioni
IBAN - Maria Guarini
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Circa seicento conservatori ratzingeriani... quasi tutti a mani giunte... Poveri noi!
RispondiEliminaCor Jesu, miserere nobis.
Il rischio effettivamente c'è... ma quel che conta è che la Tradizione, ma soprattutto la Liturgia dei secoli, sta contagiando (e si spera contagerà) quanto basta!
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