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giovedì 1 febbraio 2024

I vescovi italiani sembrano opporsi al Papa promuovendo il segretario della CDF che era stato rimosso

Nella nostra traduzione da Catholic Herald una notizia emblematica che secondo l'autore dell'articolo che segue potrebbe rappresentare un cambiamento di segno. Qui l'indice degli articoli su Fiducia supplicans.

I vescovi italiani sembrano opporsi al Papa promuovendo 
il segretario della CDF che era stato rimosso

Sembra che i vescovi italiani abbiano fatto un affronto a Papa Francesco promuovendo un funzionario vaticano che il Papa aveva rimosso alcuni mesi dopo la formulazione di un documento chiave che proibiva le benedizioni liturgiche per le coppie dello stesso sesso.

Il 58enne arcivescovo Giacomo Morandi è stato rimosso dal Santo Padre subito dopo che la Congregazione allora conosciuta come Dottrina della Fede (CDF; recentemente decaduta a Dicastero), di cui Morandi era segretario, si era pronunciata nel 2021 contro la legittimità delle benedizioni liturgiche a coppie dello stesso sesso.

Tuttavia lo scorso 15 gennaio Morandi è stato eletto nuovo Capo della Conferenza dei vescovi dell’Emilia-Romagna, regione chiave del nord Italia con Bologna capoluogo di Regione.

L’arcivescovo Morandi è stato visto come la forza trainante del rifiuto vaticano delle benedizioni per le coppie dello stesso sesso, quando la CDF ha pubblicato un responsum ad dubium a una domanda sulla legittimità delle benedizioni liturgiche per le coppie dello stesso sesso.

La dichiarazione è stata emessa con l’autorità di Papa Francesco solo dopo che l’arcivescovo Morandi ha insistito affinché la questione fosse affrontata in risposta ai ripetuti appelli di diversi vescovi tedeschi per le benedizioni liturgiche per le coppie dello stesso sesso.

L’arcivescovo Morandi, illustre canonista, è entrato a far parte della CDF come sottosegretario nel 2015 ed è stato promosso a segretario – la seconda posizione più alta – solo due anni dopo. E, sotto la sua guida, in risposta alla domanda: “La Chiesa ha il potere di dare la benedizione alle unioni di persone dello stesso sesso?”, la CDF ha risposto: “Negativo”, con l'accompagnamento della spiegazione: “Dio non benedice e non può benedire il peccato”.

L’arcivescovo Morandi, identificato come l’autore del documento del marzo 2021, ancora vincolante, alla fine dell’anno è stato retrocesso a vescovo diocesano di Reggio Emilia-Guastalla, in Italia, permettendogli di mantenere il rango arcivescovile “ad personam”, di fatto solo di nome.

Lo stesso arcivescovo si è opposto anche all’imposizione di nuove restrizioni contro la celebrazione della Messa tradizionale in latino, introdotte nel dicembre dello stesso anno attraverso la Traditionis custodes, un motu proprio papale, o atto di “iniziativa” del Papa, una modalità per esercitare un governo autocratico all’interno della Santa Sede [vedi].

All’epoca, le voci secondo cui la rimozione di Morandi sarebbe stata riconducibile al responsum sfavorevole sono state smentite come “insensate” da fonti vaticane, che hanno dichiarato che il provvedimento era un passo iniziale di un rimpasto che consentisse al Papa di riformare e infine nominare un nuovo capo del dipartimento dottrinale, ora noto come Dicastero per la Dottrina della Fede (DDF).

Ora il nuovo prefetto del DDF è il cardinale argentino Víctor Manuel Fernández, l’autore anticonformista di libri teologici scabrosi e molto controversi su baci e orgasmi, che nel dicembre 2023 ha emanato Fiducia Supplicans, un documento destinato a consentire la benedizione non liturgica delle coppie omosessuali e di altre relazioni irregolari. Il documento è stato firmato da Papa Francesco ma è stato respinto dai vescovi dell’Africa, dell’Ungheria e della Polonia, oltre che da altri vescovi di tutto il mondo, creando nella Chiesa Cattolica una delle più gravi spaccature da secoli. [vedi].

Nel suo nuovo ruolo, l’arcivescovo Morandi subentra al cardinale Matteo Zuppi di Bologna, presidente della Conferenza episcopale italiana e inviato personale del Pontefice per la guerra in Ucraina, il quale aveva espressamente richiesto di non essere eletto per un secondo mandato a capo della Conferenza regionale, a causa delle responsabilità in altri ruoli.

Alcuni osservatori ritengono che l’elezione dell’arcivescovo Morandi a presidente regionale sia un segno del generale calo di popolarità del Papa sulla scia di riforme che hanno sconvolto gran parte del mondo cattolico, e della tensione esistente tra lui e i vescovi italiani.

Durante l’assemblea plenaria dei vescovi del maggio 2019, Francesco ha rimproverato i prelati per la loro incapacità di attuare pienamente la procedura di annullamento del matrimonio rivista da lui stesso nel 2015, chiedendone l’attuazione “piena e immediata” in tutte le diocesi.

Nel 2021, i vescovi italiani hanno avviato un processo sinodale nazionale pluriennale volto a ravvivare “strutture stantie” dopo che il Papa li ha ripetutamente sollecitati per sei anni per un “sinodo della Chiesa italiana” con scarsa risposta.

In occasione di un discorso ai vescovi italiani a Firenze nel 2015, Francesco li ha messi in guardia dalle eresie del pelagianesimo e dello gnosticismo e ha detto loro di essere pastori piuttosto che “predicatori di dottrine complesse”, insistendo sull’importanza dell’inclusione sociale dei poveri e della ricerca di nuove vocazioni. 

Nella stessa occasione, Francesco ha detto che l’Italia “non è un museo” ma un luogo vivo che richiede impegno e aggiornamento costanti. Ha sottolineato la necessità di essere più inclusivi e accoglienti in una cultura nota per i valori familiari e morali tradizionali, dove coloro che abitualmente frequentano la Messa sono spesso apertamente ostili agli immigrati. 
 Il processo sinodale italiano è in corso e si concluderà nel 2025. 
 Simon Caldwell

Ulteriori comunicazioni di Crux
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5 commenti:

  1. L'unico vero oppositore è il tempo.....

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  2. "Francesco ha detto che l’Italia “non è un museo”"
    Speriamo che Nostra Signora lo liberera' di tutta la bile accumulata negli anni verso Roma.

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  3. L'unico arcivescovo che si oppone a tutte queste eresie che vengono partorite in Vaticano e monsignor Viganò combatte attraverso interviste e testimonianze nonostante le cattiveria e le calunnie che gli muovono i suoi detrattori che pur di conservare prebende e onori tacciono.

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  4. Importante la spiegazione con la quale la CDF ha, grazie all'arcivescovo Morandi, negato la possibilità di una "benedizione" alle coppie irregolari, anche omosessuali :
    "Dio non benedice e non può benedire il peccato".
    Stop.
    Questa spiegazione taglia la testa al toro, come si suol dire.
    Dice tutto in quattro parole.
    Questa è la voce della sana dottrina, la vera voce di Pietro.
    T.

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  5. Dall'articolo sembra esistere una certa resistenza passiva dei vescovi italiani alle iniziative eterodosse di papa Francesco.
    È un buon segno anche se da solo non basta.
    DA notare quando papa Francesco inveisce contro i vescovi accusandoli di praticare "dottrine complesse" invece di andare verso il popolo, per così dire, il "popolo" con la sua supposta religiosità popolare come intesa da papa Francesco ossia dalla teologia della liberazione, essa stessa distruttrice della morale cattolica in nome delle esigenze di giustizia sociale e dello "spontaneismo".
    Ma dove sarebbe la "complessità" nella morale cattolica, fondata sui 10 Comandamenti? Il sano istinto morale, presente in noi nonostante il peccato originale, non ci porta a condannare la fornicazione fine a se stessa e ancor più quella contro natura?
    Qui di "complesso" c'è soprattutto il fatto che non si riesce a trovare il modo di deporre questo papa per eresia manifesta e per manifesta volontà di distruggere la Chiesa, con le sue c.d. "riforme".
    T.

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