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mercoledì 28 febbraio 2024

Il mondo distopico dell’Ue e quello reale. Dove la fede, nonostante tutto, non è scomparsa

Una osservazione: i segni citati nel testo che segue, che potrebbero far pensare che la fede non sia scomparsa, non sono altro che tracce ancora residuali, ma senz'anima, di una realtà in fase agonica. Qui l'indice degli articoli dedicati alla realtà distopica.

Il mondo distopico dell’Ue e quello reale. 
Dove la fede, nonostante tutto, non è scomparsa

Lavorare e vivere a Bruxelles può sembrare, sotto certi aspetti, come ritrovarsi abbandonati in territorio nemico. Un amico che un tempo lavorava lì (si occupava di legislazione sui diritti umani) mi avvertì: la città è piena di reti che ti possono intrappolare, e di satanisti. Difficile capire se lo dicesse in senso figurato o letterale. L’attuale Commissione europea sta promuovendo la legislazione più progressista nella storia dell’Unione, come ho sentito dire da un eurodeputato dei democratici nazionalisti svedesi. Non molto tempo dopo il mio arrivo, nell’aprile dell’anno scorso, il Parlamento europeo ospitò una mostra fotografica che includeva immagini di un Cristo omosessuale circondato da accoliti in abiti di pelle tipicamente associati alla schiavitù e al feticismo. Ovvia obiezione: provate a farlo con il profeta Maometto aspettandovi che i musulmani acconsentano tranquillamente a tale licenza artistica.

Durante il mese dell’orgoglio omosessuale, l’inchino istituzionale al cosiddetto pride e l’uso della bandiera arcobaleno hanno un che di surreale. Camminando per la città in quei giorni, sembra che uno strano esercito, dopo aver invaso e conquistato l’intera Bruxelles, mostri i suoi colori in ogni strada, in stile distopico e senza fantasia. Non c’è dubbio: un cambio di regime.

Per molti di coloro che hanno appoggiato la Brexit, Bruxelles è il fulcro del Big Government del peggior tipo, dove un assortimento di tecnocrati stranamente raggruppati emana diktat di contenuto utopico per più di 477 milioni di persone di ventisette nazioni diverse. Non posso negarlo: più assisto a questo spettacolo, più mi trasformo in Margaret Thatcher.

Eppure, nonostante le parole d’ordine progressiste siano sostenute da un sistema super-centralizzato che risveglia la Maggie che è in me, Bruxelles rimane anche una “città della speranza”, come ha osservato lo stesso amico. Una città in cui il cattolicesimo non è scomparso.

L’ho notato anch’io, quando sono arrivato. Ovunque si vedono guglie di chiese che si innalzano sopra i tetti. Nel fine settimana le campane suonano. E sembra che ovunque ci siano conchiglie che decorano edifici, portali, fontane e l’interno delle chiese.

Dopo aver percorso tantissimi chilometri lungo i diversi cammini di Santiago, ho sviluppato una certa capacità nell’individuare la conchiglia, simbolo di san Giacomo e del pellegrinaggio alla sua tomba, a Santiago di Compostela. Ho scopetto così che a Bruxelles c’è una grande conchiglia proprio dietro la famosa scultura in bronzo del Manneken Pis, il ragazzino nudo che fa la pipì nella vasca della fontana. E anche nella famosa Grand Place una conchiglia placcata in oro brilla al sole in cima a uno degli edifici decorati che circondano la piazza.

Agli angoli delle strade di Bruxelles ho persino incontrato edicole dedicate a san Rocco nella sua posa classica, mentre indica la ferita sulla coscia e un cane fedele gli offre una pagnotta portata in bocca.

Vedere san Rocco è come imbattersi in un vecchio amico. Per chi fa il cammino di Santiago è una figura di spicco, per la sua vita piena di peregrinazioni. L’ho incontrato molte volte, in piccole chiese spagnole e portoghesi, anche mentre ero alle prese con dolori e ferite e venivo aiutato da perfetti sconosciuti.

Un grosso problema a Bruxelles sono le patatine fritte. Lunghe code di gente del posto e di turisti si formano davanti alle friterie più famose. Non lontano dalla Grand Place, di fronte alla chiesa di Santa Caterina che si affaccia su una piazza piccola ma vivace, c’è il mio posto preferito. Le frites sono eccellenti e la friterie è meno affollata o costosa delle altre.

Per due volte la chiesa di Santa Caterina ha rischiato di essere demolita: negli anni Cinquanta a favore di un parcheggio all’aperto e più recentemente, nel 2011, quando il vescovo la chiuse perché doveva essere trasformata in una sorta di mercato coperto. Ma un movimento popolare di parrocchiani la fece riaprire e la rimise in ordine.

A Santa Caterina la messa domenicale è solenne e lunga, con gruppi di chierichetti, sia bambini sia adolescenti, armati di turibolo dondolante con dentro l’incenso. Ogni messa si conclude con sacerdoti e chierichetti riuniti davanti a una statua di Maria, a lato dell’altare, mentre viene cantato il Salve Regina. Dopo la messa, tra le candele accese, i fedeli si fermano in preghiera silenziosa davanti a una miriade di statue di santi sparse per la chiesa. Di tanto in tanto sul sagrato c’è un aperitivo e i parrocchiani si mescolano, si stringono la mano e parlano con il sacerdote o fanno la fila per ricevere una benedizione. Come descrivere tutto ciò? Direi che è molto cattolico.

Durante la messa alcuni parrocchiani scelgono di non sedersi sui banchi ma di rimanere in fondo alla chiesa, in piedi o in ginocchio sulle lastre di pietra del pavimento. Guardandoli, si ha la sensazione di essere tra quei primi cristiani che si riunivano per pregare nelle catacombe di Roma.

In contrasto con le giovani donne dal volto severo che camminano svelte nel quartiere europeo, evidentemente impegnate in importanti affari, nel centro della città ci sono statue raffiguranti belle fanciulle dalla grazia femminile e materna, qualità nutritive per la vita. Ci sono molti seni nudi, esibiti in un modo che non posso che definire orgoglioso e nobile, e c’è anche una cospicua presenza di neonati sotto la protezione di queste figure materne. Una versione sorprendentemente diversa del matriarcato rispetto a quella modellata da femminismo moderno.

L’11 luglio mi sono imbattuto in un gruppo di allegri fiamminghi che organizzavano un’improvvisata festa di strada per celebrare la Battaglia degli speroni d’oro, quando le forze ribelli della Contea delle Fiandre inflissero una disastrosa sconfitta all’esercito reale francese, nel 1302. Il nome della battaglia nasce dagli speroni raccolti sul campo e appartenuti ai soldati della cavalleria francese: radunati dai vincitori, vennero trionfalmente appesi alle pareti della chiesa abbaziale di Courtrai.

Durante la festa incontro un giovane. Mi racconta che la sua ragazza lavora per l’Unione europea, che lei è politicamente più a sinistra di lui ma che la forza della loro relazione trascende le differenze politiche. La cosa venne messa alla prova quando lui si unì alla ragazza per una cena con i colleghi di lavoro di lei. Si parlò dell’aborto e lui ebbe la netta impressione che tutti avessero subito il lavaggio del cervello: sul “diritto” all’aborto un consenso acritico, ripetuto a pappagallo. La ragazza però rimase in silenzio e in seguito si scusò per quella “discussione miope”. Però nello stesso tempo spiegò di non essere intervenuta perché se avesse espresso le sue idee avrebbe avuto problemi nel lavoro.

“C’è qualcosa di profondamente sinistro in questo Paese”, ha affermato Tracey Rowland, ex preside dell’Istituto Giovanni Paolo II di Melbourne, che nel 2014 in Che fine ha fatto il Belgio? Lamento per una nazione cattolica, ha scritto: “La sua cultura cattolica è stata distrutta da un paio di generazioni di intellettuali in guerra con la propria eredità”.

In realtà non sembra che si tratti solo del Belgio, a giudicare da quanto succede in tutta l’Ue e anche nel Regno Unito. Ma nonostante una situazione così cupa, resta la speranza. La Bruxelles cattolica non è morta. 
James Jeffrey -  Fonte

8 commenti:

  1. Recentemente, ricaricando una stufa a legna, mi sono stupito di quante poche braci, ancora leggermente accese, bastino per riaccendere il fuoco, quando le condizioni sono quelle giuste. Quindi, mi viene da dire che, definire quelle tracce "senz'anima", forse è un po' eccessivo: certamente saranno residuali ma quanto quelle ultime braci siano ancora "accese" lo sa solo Dio.

    Dopotutto per salvare Sodoma e Gomorra sarebbero bastati solo dieci giusti...

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  2. Quello che scrive l'autore è tutto vero, sorprendono però le omissioni. In breve, a Bruxelles, si trovano pure una parrocchia cultuale della FSSP, in pieno centro, con la chiesa di Saint-Jean-et-Étienne-aux-Minimes; la parrocchia della FSSPX, con la bellissima chiesa di Saint-Joseph (già chiesa di stato) nel quartiere europeo, il che permette processioni ... in partibus infidelium; senza dimenticare la chiesa del convento di Sainte Anne a Watermael-Boisfort, sempre Bruxelles, condotta dall'ICRSS, che gestisce anche una scuola; e tralascio informazioni sui sedevacantisti. In città, dunque, c'è una realtà cattolica di tutto rispetto.

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  3. Andrea Sandri
    Ἔργα καὶ Ἡμέραι - Opere e giorni, ovvero l'eterno contadino

    Lo spettacolo di contadini e agricoltori che su tutto il continente si ribellano alla regolamentazione green di UE europea e governi statali, è la prova storica ed esistenziale della profonda differenza tra natura e creato, tra ideologia tirannica e ordine concreto in cui l'uomo è stato posto dal suo Creatore. Nella prima ci si estingue, nel secondo si vive. Esiodo: Ἔργα καὶ Ἡμέραι, opere e giorni, il contadino contro il nichilismo della tecnica.

    Qui, se si vuole, un mio contributo sul tema: https://www.academia.edu/32375447/ἈΣΦΆΛΕΙΑ_E_CERTITUDO_Osservazioni_sulla_sicurezza_come_principio_costituzionale_tra_politica_antica_e_moderna_in_F_Pizzolato_P_Costa_cur_Sicurezza_e_tecnologia_Giuffré_Milano_2017.

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  4. Come si può parlare di fede cattolica in Europa dopo la Dignitatis Humanae del 1965?
    Vi è un bell'articolo della FSSPX sugli effetti nefasti di tale Dichiarazione conciliare a proposito del cattolicesimo in Spagna. Più precisamente, si passa dal "più perfetto Concordato mai firmato dalla Chiesa" (parole del Card. Ottaviani in merito al Concordato sottoscritto nel 1953 con lo Stato spagnolo) ad una situazione postconciliare in cui il ruolo della Chiesa Cattolica è andato progressivamente ridimensionato e parificato a quello di una qualsiasi sètta (e vediamo dove sia sprofondata oggi la Spagna in mano alle menti perverse). Pertanto, se si vuole capire lo stato penoso della fede cattolica in Europa non si può fare a meno di trovarne le ragioni profonde negli atti conciliari ad opera delle capziose e corrosive (per la dottrina cattolica) menti moderniste.

    Margotti

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  5. GUARESCHI E L'EROE ANTI-MODERNO.

    Scrive Giovannino:
    "E ogni boccone e ogni sorso gli portavano un'onda di acuta nostalgia: i suoi campi, i suoi filari, il suo fiume, la sua nebbia, il suo cielo. I muggiti delle bestie nella stalla, il picchiettare lontano dei trattori intenti all'aratura, l'ululare della trebbiatrice. Tutto questo gli pareva lontano, come appartenesse ad un altro mondo: ed erano i sapori falsi delle pappine e delle creme e i veleni delle medicine che gli avevano fatto perdere il contatto con la sua terra."

    L'attenzione verso i ritmi della terra (della sua terra), l'uomo che segue il proprio cuore e che gioisce nelle tradizioni; il Mondo Piccolo diventa un luogo mitico, un habitat divino, è humus della meditazione culturale di Giovannino contro ogni forma asettica di razionalità. È quella saggezza degli antichi, è l'abilità a realizzare verità concrete.
    Don Camillo, Peppone, il dottor Spiletti, la maestra Cristina con umiltà (ecco che ritorniamo alla parola originaria: humus) partecipano alle vite degli altri senza voler modificare ciò che Dio ha creato.

    Testo: Ass.Non Solo Don Camillo

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  6. Ammesso, e non concesso, che la UE sia su un binario morto e che, almeno per il sottoscritto, dovrebbe terminare La sua corsa e lasciare spazio alle autorità nazionali, fa bene il dr. Volonté oggi su NBQ a criticare l'indolenza delle forze politiche di CD a confronto dell'attivismo di quelle liberal e socialiste/verdi che stanno muovendo da mesi le loro sulfuree pedine (stile Open Society, Melinda e Gates Foundation, giganti del web, ecc.) per contrastare il prevedibile successo dei conservatori alle prox elezioni. Dormire sugli allori (le ultime elezioni sarde lo dimostrano) genera sempre bruschi risvegli.

    Margotti

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  7. Al Manzoni di Milano è in corso il rito dell'occupazione (stavolta è per la Palestina), ma quest'anno l'ingresso a docenti e studenti "crumiri" è impedito. Un picchetto in grande stile, sostenuto anche da genitori e qualche prof: una interruzione di pubblico servizio che resterà impunita.
    https://lanuovabq.it/it/liceo-occupato-tornano-i-picchetti-studenti-impuniti-e-difesi-dai-genitori

    Ora che ho superato quel 'mezzo del cammin di nostra vita' mi domando a cosa serva piu' andare a scuola e mi rispondo : forse serve a seminare ( da cui seminario), a coltivare nuovi ribelli, nuovi centri sociali..

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  8. Sì, e' l'equivalente degli artigli di Bill.01 marzo, 2024 09:21

    MISERICORDIA! HANNO PRESO QUASI TUTTO LORO. Questo è in Italia ma potrebbe essere forse al supermercato della tua città.
    Conosci il significato del logo della rana?
    https://gloria.tv/post/QWVVkcqvrYn44M2toqFvEgyYJ

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