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giovedì 7 marzo 2024

L’italiana da 15 anni a New York: «La cultura woke mi costringe a scusarmi di essere bianca»

La Fonte, Open, è una testata progressista. Perfino il Corriere della sera,  attraverso la penna di Rampini deve riconoscere la deriva woke... Indice degli articoli dedicati alla realtà distopica.

L’italiana da 15 anni a New York: 
«La cultura woke mi costringe a scusarmi di essere bianca»

L.T. è una 42enne che lavora negli Stati Uniti dal 2009. Ha un impiego in un’istituzione culturale italo-americana. È arrivata dal Veneto a New York e oggi dice a Federico Rampini, che la intervista per il Corriere della Sera, che oggi stenta a riconoscere l’America: «In Italia mi considero una progressista, perfino radicale. A New York ora devo scusarmi in continuazione per essere bianca, quindi privilegiata e incapace di capire le minoranze etniche. Sono catalogata dalla parte degli oppressori. Passo il mio tempo a camminare sulle uova, a dribblare le regole della cultura woke, qualsiasi cosa dica o faccia può essere condannata come una micro-offesa rivolta contro afroamericani o latinos».

Afroamericani e latinos
L.T. intanto si è iscritta a un Master della Columbia University per diventare assistente sociale: «Ho dovuto scrivere un saggio in cui anticipavo quale sarà il mio impegno nel razzismo anti-black, perché è un dogma che il vero razzismo è solo quello di noi bianchi contro i neri. Sono stata esclusa dal corso a cui ero più interessata, sull’assistenza ai tossicodipendenti, perché i non-bianchi hanno la precedenza. Nella settimana iniziale del Master dedicata all’orientamento dei nuovi iscritti, a noi studenti bianchi è stato chiesto di scusarci con i compagni di corso neri per il razzismo di cui siamo portatori. E devo aggiungere questo dettaglio: perfino una studentessa afroamericana mi si è avvicinata per confessarmi il suo imbarazzo, lei stessa trovava quella situazione mortificante».

White Accountability
La 42enne veneta dice che «ogni due settimane una bianca come me deve partecipare a una riunione di White Accountability (“responsabilità bianca”): due ore con una persona che ci interroga per farci riconoscere le nostre micro-aggressioni verso i neri e chiederci un pentimento». E parla di «un lunghissimo elenco di frasi proibite, perché considerate offensive. Per esempio, non bisogna mai chiedere a un compagno di studi da dove viene: può suonare come un’implicita discriminazione etnica. Guai a chiedere verso quale campo di studi si orienta: se è nero quella parola può evocare una piantagione di cotone dove lavoravano i suoi antenati schiavi, se è di origini messicane un terreno agricolo dove suo nonno era bracciante. Se cadi in una di queste offese, devi dichiararla e chiedere scusa, poi fare un’analisi del privilegio bianco che ti ha indotto in errore».

Potere Razzismo Oppressione Privilegio
Tutti i corsi della Columbia, dice, «devono essere insegnati nell’ottica del Prop: Potere Razzismo Oppressione Privilegio. Io riconosco che un’assistente sociale deve essere informata su tutte le ingiustizie, deve conoscere tutti i fattori di disagio sociale. Ma catalogarci nelle categorie binarie di oppressore/oppresso non aiuta a conoscere la realtà. Un’assistente sociale dovrebbe occuparsi dell’essere umano, non incasellarlo in definizioni ideologiche». L.T. conosce dei neri che si ribellano a questa dittatura ideologica. «Una mia compagna afroamericana è stufa di vedersi rappresentare come un’eterna vittima bisognosa di risarcimenti. Lei dice: così mi viene tolta ogni auto-determinazione, in questa ideologia è escluso che io possa riscattarmi da sola, con le mie capacità e per merito mio». - Fonte

13 commenti:

  1. ANCHE Gli italo-americano sono stati a lungo una minoranza vessata. Potrebbe farlo notare .

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  2. Carmina non dant panem07 marzo, 2024 12:20

    C'è ben poco da commentare. La realtà è questa e indietro non si ritorna più. Non è proibito sognare, ma non serve a nulla, se non, forse, a scrivere qualche poesia.

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  3. Mi pare un po' curioso che Open e Corriere, ideologicamente della stessa pasta della cultura woke, si prestino a dar voce a "L.T.", al punto che i wokisti nostrani lamentano che tale articolo sarebbe nientemeno che "falso" (ma sono gli stessi che credono convintissimi che in USA l'aborto sia stato quasi "vietato", sono gli stessi che hanno cominciato a blaterare automaticamente di "patriarcato" - senza neppure chiedersi cosa significa e perché è usato a sproposito - non appena i media hanno celebrato il caso Cecchettin).

    Chi ha avuto a che fare coi campus americani, o anche soltanto frequentando i forum online, può comunque confermare (e perfino rincarare la dose) tutto quello che L.T. dice, e che le eventuali isole felici dove quei parossismi woke non sono ancora attecchiti, sono solo eccezioni momentanee. Il woke non è stato inventato ieri, e tutte quelle robette assurde su "microaggressioni", "privilegio", "responsabilità bianca", sono un fiume in piena da molti anni. Se anche l'articolo fosse inventato (del resto in quegli ambienti USA sarebbe facile rintracciare una "circa 42enne con presunte iniziali L.T. e di origine italiana" per tentare di vendicarsi), resterebbe comunque il fatto che è credibile e realistico e che non intacca minimamente i nuovi razzismi in vigore ("preferenza ai neri, ai trans, alle donne", ecc.).

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    1. Open rientra nell'area di Enrico Mentana che sa benissimo che la situazione descritta nell'articolo è ancora lontana per il nostro paese ma non per tutta l'Europa. E sa che la violenza degli immigrati può rivelarsi pericolosa per il nostro modus vivendi. Non e' il colore della pelle ma l'ideologia professata che rendono pericoloso l'immigrato. Non credo che i pakistani di Monfalcone siano neri. Un tempo l'Etiopia era cristiana. Precalcedonese ma cristiana. E il cristianesimo aveva potuto radicarsi perché fin dall'epoca della regina di Saba esisteva una parte degli etiopi che professava l'ebraismo .
      Rampini vivendo in USA ha capito maturando che una situazione simile non è accettabile per noi. E cerca di farcelo capire

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  4. Nessuno osa, invece , pretendere cge i giovani immigrati da Tunisia, Marocco eccetera a rivendicare come dovuto il nostro benessere, che si scusino per gli stupri subiti dalle donne italiane ed europee durante la 2 GM , ad opera dei loro connazionali che combattevano nell'esercito francese.

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    1. Ovviamente nessun paese spitante chiede ai suddetti stranieri di scusarsi come comunità per i crimini che quotidianamente molti di loro compiono, tra cui primeggia lo stupro.

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  5. La "normalità" americana è forse mai esistita? Un conglomerato umano che vive da sempre di iperboli.

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  6. Il wokismo, razzista e nemico della civiltà, è comunque un prodotto delle élites bianche deviate che hanno in mano le università e i media, immerse come sono nei vizi.
    È una delle forme del processo di autoannientamento in corso in Occidente.

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  7. Agamben. I Comici al Potere, la Commedia si Converte in Amara Tragedia.
    https://www.marcotosatti.com/2024/03/08/agamben-i-comici-al-potere-la-commedia-si-converte-in-amara-tragedia/

    Ma pensa, e' lo stesso pensiero che ha sfiorato anche me..

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  8. Fuori argomento, ma non del tutto.

    Sono rimasto stupito dell'esternazioni di Francesco sull'Ucraina: magari potrei anche esser d'accordo, in parte e con molte distinzioni e precisazioni; ma il punto è che son parole assolutamente imprudenti e impolitiche: il vero, nella misura in cui c'è, è detto in un modo stranamente inopportuno, senza la minima diplomazia (che naturalmente, se bene intesa, è necessaria, specialmente a chi ha una responsabilità così alta).

    Sicché un dubbio mi sfiora: non sarà che il papa, con tutto il rispetto, sia poco "compos sui"?

    Se qualcuno ci vede un po' più chiaro, gli sarei grato se mi volesse chiarir le idee.

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    1. Le dispiace che papa Francesco abbia pronunziate quelle sagge parole sull'Ucraina, certamente ispirategli dal Divino Spirito. Se papa Francesco avesse invece incitato alla guerra ad oltranza, perorando la sconfitta e lo smembramento dela Russia, in modo semplice o diplomatico, avrebbe avuto qualcosa da ridire?

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  9. Il mainstream scomunica il Papa11 marzo, 2024 10:48

    Visione TV (YouTube)
    11 marzo 2024, ore 11.00

    Il mainstream scomunica il Papa

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  10. All'anonimo delle 10:37: No, non mi dispiace, e l'ho detto. Ma il problema, più che quel che dice, è il come. Invitare gli ucraini, puramente e semplicemente, a alzar "bandiera bianca" vuol dire umiliarli, e rischia di provocar l'effetto contrario a quello voluto, o di dare un pretesto proprio ai guerraffondai dell'Occidente. I papi hanno sempre invitato alla pace, ma non con questo linguaggio: invitando le parti a un negoziato onorevole.

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