Ratzinger ha anticipato Fernández? Può davvero ESSERE una cosa come una "benedizione non liturgica"? Ci era sfuggita l'interpretazione sofista di Andrea Tornielli. E il patriarca greco-cattolico ucraino aveva ragione a dire che la teologia orientale delle benedizioni è diversa da quella occidentale?
Riprendo di seguito nella nostra traduzione da da Tradition & Sanity [qui]. Qui l'indice degli articoli sulla Fiducia supplicans.
Può un sacerdote dare una “benedizione non liturgica”?
Ha fatto scalpore un articolo su Vatican News di Andrea Tornielli [qui]: un magnifico esempio di chi cerca pateticamente di costruire un caso post factum per decisioni già prese per ragioni ben diverse. Uno sviluppo in cerca di dottrina, si potrebbe dire. Naturalmente mi riferisco alla Fiducia Supplicans, i cui sostenitori non sono sicuri se presentare come se dicesse qualcosa di nuovo, o come la ripetizione di qualcosa di vecchio, o come una combinazione incomprensibile di vecchio e nuovo. Forse dipende se si tratta di un anno bisestile oppure no.
È sorprendente per me che le persone possano essere così facilmente distratte dai problemi reali.
Ratzinger ha anticipato Fernández?
Joseph Ratzinger nel 2000 – divertente, non è vero, come abbiano tirato fuori questo testo oscuro solo adesso non siano riusciti a menzionarlo su Fiducia Supplicans – ha fatto una distinzione tra “benedizioni liturgiche e non liturgiche”. Quindi, recita l'articolo, questo nuovo documento è (avete indovinato) un'applicazione della saggezza ratzingeriana. L'ermeneutica della continuità e tutto il resto. [L'interpretazione di Tornielli è sofista, perché cita un documento con cui Ratzinger, in generale (e non in riferimento alle benedizioni), fa distinzione da ciò che è liturgico e ciò che non lo è in riferimento alle "preghiere di guarigione" e relative celebrazioni -ndT]
Il fatto che qualcosa sia stato detto da Ratzinger nel 2000 e ora venga detto (beh, più o meno) da Tucho Fernández in realtà non fa molta differenza se la distinzione stessa è dubbia. In breve: temo che su questo punto si sbaglino entrambi, anche se Tucho è più da biasimare per la causa al servizio della quale cerca scuse.
Dovremmo respingere questa idea che un sacerdote possa impartire una benedizione che non è un esercizio del suo sacerdozio e quindi, come tale, coinvolge anche la Chiesa ed è proto-liturgica se non formalmente tale. Altrimenti non è una benedizione sacerdotale ma un augurio generico.
Il divorzio tra la persona del sacerdote e il suo esercizio formale del sacerdozio è molto legato all'errore degli ultimi decenni di vedere il sacerdozio come un lavoro, al pari di un pompiere o un imprenditore, piuttosto che uno stato ontologico di conformità ministeriale a Cristo il Sommo Sacerdote che rende un sacerdote intrinsecamente diverso da un laico (come da Lumen Gentium, tra innumerevoli altre fonti). Un prete [sacerdozio ordinato distinto in forma e sostanza da quello battesimale -ndT]non è prete dalle 9 alle 15; è sacerdote 24 ore su 24, e anzi per tutta l'eternità, poiché un cristiano battezzato [sacerdozio battesimale -ndT] è cristiano per l'eternità. Le sue mani e la sua voce, nel benedire, sono le mani e la voce di Cristo benedicente, e possono benedire solo ciò che Dio benedice.
Molto semplicemente: una benedizione è una benedizione, non importa se un sacerdote impiega 15 secondi o 15 minuti, indossa una stola o una felpa con cappuccio, legge un libro liturgico o lo fa a ruota libera. Se non si tratta di una benedizione impartita in nome di Cristo Sommo Sacerdote e come ministro della Sua Chiesa, e quindi è una benedizione già in un certo senso liturgica (poiché “liturgia” significa “opera di uno a favore di molti”), allora si tratta un discorso vano e superstizioso.
[Traduzione a cura di Chiesa e post concilio]
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A I U T A T E, anche con poco,
l'impegno di Chiesa e Post-concilio per le traduzioni
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Buona Mesonéstima, cioè festa mediana della Quaresima che cade il Giovedì della Terza Settimana di Quaresima, XX giorno del Sacro Digiuno (per chi davvero lo sta seguendo!). Ecco a Voi un pensiero di Dom Guéranger:
RispondiElimina“Questo giorno segna la metà della santa Quarantena, ed è chiamato Giovedì della metà Quaresima. Oggi infatti si compie il ventesimo giorno dei quaranta, di questo santo tempo, prescritti dalla Chiesa. Presso i Greci è la giornata di ieri che viene computata, propriamente parlando, Mesonéstima, cioè metà digiuno; nome che del resto essi danno all'intera settimana, che, nella loro liturgia, rappresenta la quarta delle sette settimane che formano la loro Quaresima. Il Mercoledì di questa è da loro considerato una festa solenne, un giorno d'allegrezza, nel quale si rianimano di coraggio a proseguire fino al termine. Le nazioni cattoliche d'Occidente, pur tralasciando di considerare un simile giorno come una festa, furono sempre solite passarlo con una certa allegria. Difatti, non è contrario allo spirito del cristianesimo festeggiare il centro della Quaresima, riunendo, alla maniera dei nostri padri, più commensali a tavola, e servendola con una maggiore ricercatezza ed abbondanza, purché sia rispettato il digiuno. Ma ahimé! nei nostri paesi regna il rilassamento, e quanti, che si dicono cattolici, non hanno fatto altro da venti giorni a questa parte, che violare le leggi del digiuno e dell'astinenza, in base alle dispense legittime o estorte! Che senso possono avere per loro le gioie gustate dai cristiani tuttora fedeli alle sante tradizioni? Per provare tali gioie bisogna averle meritate con le privazioni, con qualche incomodo imposto al nostro corpo; ed è proprio quello che non sanno più fare troppi cattolici dei nostri giorni. Preghiamo per loro, affinché Dio faccia loro comprendere una buona volta a che cosa li obbliga la fede che professano”.
Giusto: interpretazione sofistica. Giova ricordare a questi signori che Bisanzio è caduta nel 1453.
RispondiEliminaSulla questione del considerare il sacerdozio un lavoro, mi sono ricordato di un sacerdote di Trieste che nel 1986 era riuscito a far dichiarare nulla la sua stessa ordinazione, per diventare psicologo di professione, ma almeno lui fra sacerdozio e lavoro ha scelto, non ha combinato!
Fiducia supplicans è l'apice dell'eresia dell'informe di chi parla Martin Mosebach.
RispondiEliminaGloria a Leon (Lrone XIII) che fra la ria procella,
RispondiEliminaA cui convien Filosofia combatta,
Mostra in Tommaso salvatrice stella!
Da un profilo su Facebook: "La quaresima secondo i massoni modernisti: Bibbia queer delle edizioni Dehoniane, mostra porno in chiesa a Carpi, invito al ramadan del vescovo di Bergamo, cancellazione di due Comandamenti con assoluzione di sodomia e adulterio.
RispondiEliminaManca solo la cancellazione della Pasqua perché "divisiva"."