Nella nostra traduzione da Medias presse info la posizione di Mons. Strikland sul caso Viganò. Qui l'indice degli articoli sul caso Stricland e suoi interventi.
Mons. Strickland: “Il Vaticano è più interessato a mettere a tacere
l’arcivescovo Viganò che a rispondere alle sue accuse”
Ecco il testo pubblicato da mons. Joseph Strickland sul suo account X/Twitter qui :
"Ci troviamo in un momento strano nella storia della Chiesa, poiché l'arcivescovo Viganò viene rapidamente scomunicato mentre Theodore McCarrick rimane non scomunicato nonostante le rivelazioni dei crimini da lui commessi contro la Chiesa per anni.
Dobbiamo prestare attenzione ravvicinata ad un Vaticano che agisce in questo modo. Invece di rispondere alle serie domande e accuse sollevate dall'arcivescovo Viganò, lo espelle sommariamente dalla Chiesa con l'apparente intenzione di metterlo a tacere. Nel frattempo, McCarrick e una lunga lista di altri hanno promosso una cultura che ignora o vuole cambiare gli insegnamenti della Chiesa e le loro voci sono autorizzate e persino sostenute apertamente.
Sembra che ci siano rimaste solo pietre per rivendicare giustizia, poiché le voci dei discepoli fedeli sono mute, ignorate, persino messe a tacere."
Citazione (De Mattei) su San Pio V: «Il nuovo papa appare come un uomo mosso unicamente dal desiderio di restaurare l'antico splendore della Santa Sede mediante il miglioramento dei costumi e la lotta contro gli errori. »
Possa questa citazione ricordarci che lo “splendore della Santa Sede” è sempre legato alla gloria di Gesù Cristo. Non c'è splendore senza fedeltà a Cristo e l'unico valore dello splendore mondano è che ci orienta verso Dio.
Il Vaticano non risponderà mai ai rilievi di Viganò, per il semplice motivo che parlano lingue diverse. Mons. Viganò ha ritrovato il linguaggio dogmatico, definitorio, che stabilisce principi fondanti inderogabili (la stabilità della verità, che è una e non molteplice). Il Vaticano invece prosegue il linguaggio affabulatorio del Vaticano II, quello dell'evoluzione storicista dei dogmi seguendo le mode del tempo... con tutta la confusione che ne deriva non solo a livello dottrinale ma anche pragmatico.
RispondiEliminaE, paradossalmente, ha dogmatizzato un concilio che si voleva solo 'pastorale', precludendo così ogni possibile discussione che, a livello teologico, sarebbe necessaria e determinante
Del resto abbiamo visto in che maniera sommaria e sofisticamente distorta e distorcente sono state usate le citazioni di precedenti
RispondiEliminaper formulare i documenti recenti della Dottrina della Fede che tanto scalpore e riserve hanno suscitato...
Quanto afferma è profondamente vero. Non si riparte mai dalla Tradizione, ma dal citare i documenti di Bergoglio per documenti di Bergoglio stesso, tutti che si fondano sul Concilio. Non c'è modo di far dialogare uno che tiene conto del solo postconcilio, con uno che invece lo rigetta, direi in toto
EliminaMeglio non esaminare la spazzatura spacciata pubblicamente per magistero , perchè non è possibile difendere urbi et orbi la spazzatura, meglio continuare a diffonderne sempre più ed eliminare chi la denuncia per ció che è: farina del Maligno. Eliminare il dissenziente in una chiesa umana alla Nerone, Domiziano e c. è possibilissimo e lo constatiamo. Eliminare dalla vera Chiesa Cattolica Una Santa Apostolica ( e perseguitata) est impossibile: se ne facciano una ragione, non prevarranno.
RispondiEliminaCredo che sia importante citare il magistero preconcilio. Non è affatto datato, è attualissimo e validissimo. Nel postconcilio hanno scritto tanto per oscurarlo, ma il nostro compito è di riprenderlo, mostrarne la forza contro la debolezza delle frottole moderniste incestate nei documenti di bergoglio
EliminaIn questo frangente, dove tutti cercano di dire quello che hanno in cuore, è normale che ogni cuore manifesti anche le sue contraddizioni. Non mettiamoci a fare le pulci a tizio e caio. Ricordiamo che ora, nei fatti, siamo senza una guida certa, cioè abbiamo una guida che non segue proprio quello che Gesù Cristo ha insegnato, ma lo contamina con ideologie di cui neanche conosciamo bene la provenienza. Inevitabilmente può capitare che ognuno dica del suo.
RispondiEliminaCerchiamo di essere più vicini possibile a Gesù e coerenti con il suo insegnamento base: sì sì, no no. Poi quando, a Dio piacendo, la guida e le guide torneranno ad essere voce del Signore, allora noi e le moltitudini riprenderemo spontaneamente e naturalmente la via dritta. Quando molti di noi erano bambini, non era certo superato il peccato, ma lo sforzo di andar dritti per la via del Signore era comune a tutti anche ai peccatori. In quei periodi era chiara la guida e certa e si accettava ovunque. Ricordo le domeniche estive in Romagna, si andava a Messa con tutta la famiglia, madri figli e nonni entravano in Chiesa e i padri restavano fuori perché dovevano dimostrare che loro non si lasciavano abbindolare dai preti. Ma la loro famiglia la curavano e la rispettavano senza se e senza ma. La Chiesa era ancora Chiesa.
m.a.
La sanatio in radice dinnanzi a tutto ciò che è avvenuto e sta accadendo la trovo veramente assurda!
RispondiEliminaPerchè non indagano?
Bisogna andare a fondo alla questione!
Poi non possiamo essere fedeli a questa gerarchia e allo stesso tempo rimanere fedeli agli insegnamenti infallibili...
È una contraddizione assoluta!!!
https://www.youtube.com/live/7v51imCIus4?si=lzmKUglPq4iW06lG
RispondiEliminaConversazione del Maestro Aurelio Porfiri con Mons.Athanasius Schneider ricca di spunti di riflessione.
Condannano Viganò e approvano preti e vescovi che benedicono le unioni gay, le quali gridano vendetta al cospetto di Dio!
RispondiEliminaTornando a parlar di soldi bloccati, è strano che davanti alle dimissioni di BXVI, per capirle si sia consultata la Storia, il Diritto Canonico, la Teologia, la Storia della Chiesa e dei Papi, la Medicina, in particolare la Geratria, ma non si siano osservati i fatti di spiccioli contemporanei, in particolare il blocco dei bancomat vaticani, cioè il blocco del danaro corrente. Blocco che è come un blocco artificiale della circolazione sanguigna di una intera società, di un intero Stato. Anche in Grecia furono bloccati i bancomat, vi ricordate? E ben presto si capì che fu una mossa per piegare la Grecia alle voglie della finanza internazionale e la povera Grecia fu costretta a vendersi ad un mercato drogato e rapace. Cosa si poteva volere invece dal blocco dei bancomat vaticani? Qualcuno voleva forse far suoi i Musei Vaticani? La Biblioteca Vaticana? E c'è davvero un nesso con le dimissioni contemporanee di BXVI? Cosa si poteva volere da un pontefice? Da BXVI?
RispondiEliminam.a.
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Eliminahttps://m.youtube.com/shorts/6l3UD28Gqrg?si=nJoHNu06ceYfGH2q
RispondiEliminaMons. Schneider su mons. Viganò
Ho controllato date,
RispondiEliminablocco bancomat Vaticano:
dal 1gennaio 2013 al 12 febbraio 2013, motivate, pubblicamente, da sospetto riciclaggio (Sole 24)
BXVI annuncia dimissioni: 11 febbraio 2013 attuate il 28 febbraio, motivate, pubblicamente, dall'incalzante età.
m.a.
N.B. 11 Febbraio 1929 firma dei Patti Lateranensi tra Italia e Santa Sede, Conciliazione, nascita dello Stato della Città del Vaticano.(vedi Wikipedia)
RispondiEliminam.a.
11 febbraio 1858, prima apparizione della Madonna a Lourdes
EliminaAloisius.
Colpisce la coincidenza della data 11 febbraio sia per la firma dei Patti Lateranensi, che sanciscono la Conciliazione tra Italia e Santa Sede, con la nascita dello Stato della Città del Vaticano, sia per l'annuncio delle dimissioni di BXVI, che oggi possiamo vedere come l'inizio della trasformazione semi manifesta ed ufficiale della religione Cattolica in religione globale.
RispondiEliminam.a.
L' appena eletto BXVI, che chiedeva da parte dei fedeli preghiere all'Onnipotente affinché lui non scappasse davanti ai lupi, quanto profondamente conosceva questi lupi? Nei fatti, bisogna riconoscere che scappato non è, nello Stato della Città del Vaticano è rimasto. Forse ha sperato che noi capissimo anche quello che finora non abbiamo capito.
RispondiEliminam.a.
Nell'annuario pontificio del 2020 manca l'espressione "vicario di Cristo". Critiche da parte dei tradizionalisti per l'ultima scelta di Papa Francesco
RispondiEliminaNel 2005 BXVI aveva chiarissimo che era minacciato da un branco di lupi. Soltanto lui? La Chiesa intera era minacciata? Questi lupi lui li conosceva personalmente? Sapeva di altri branchi di lupi? Cosa sapeva di branchi di lupi esteri che minacciavano la Chiesa? Sperava di ammansirli? Si preparava alla battaglia? Davanti ai lupi chinò la fronte, ma non fuggì. Per quanto abbia avuto anche lui le sue sbandate di fede intellettuali e chissà quanto altro, non è fuggito, è rimasto grazie ad una serie di rebus fanciulleschi. Questo deve essere ricordato per sempre.
RispondiEliminam.a.
La Santa Provvidenza mette a disposizione dei fedeli romani e dei fedeli turisti le segg.S.Messe: presso l'IBP di Roma - casa San Clemente via delle Fornaci, 203
RispondiEliminaMercoledì 10 Lug: S.Messa alle 12h ed alle 19h S.Messa cantata nell'ottava della B.V.M. della Libera
Giovedì 11:S.Messa alle 12h e dalle 17h30 alle 18h30 Ora Santa d'Adorazione con Benedizione Eucaristica e seguita dalla S.Messa
Venerdì 12: S.Messa alle 12h ed alle 19h
Sabato 13: S.Messa alle 12h ed alle 19h.
Laus Deo!
RispondiElimina# si continua con le fantasie sul blocco del bancomat quale causa delle dimissioni di Benedetto xVI.
Le dimissioni il papa le aveva già decise da tempo, pare da almeno un anno. La sua volontà di andarsene era stata comunicata in segreto ad esponenti dei vertici vaticani già alcuni mesi prima della data fatale.
Mi sembra che sia stato lo stesso mons. Gaenswein a rivelare questi particolari.
La coincidenza con l'11 febbraio, data della Conciliazione del 1929, non c'entra niente.
Il blocco temporaneo dei bancomat vaticani rientrava nelle misure provocate da certi pasticci finanziari che coinvolgevano il Vaticano, ampiamente trattati sulla stampa.
Nell'ambito "tradizionalista" si perde troppo tempo nel rincorrere ricostruzione fantasiose dei fatti.
Pensiamo piuttosto alla teologia sostanzialmente "liberale" di Benedetto XVI, ammiratore di facitori d'eresia come de Lubac e Teilhard de Chardin. E di un autore ambiguo come l'israelita Martin Buber.
T.
Non sono fantasie, sono ricostruzioni ragionevoli basate sui fatti che ci è dato conoscere.
EliminaSe sono una perdita di tempo, lo è anche discutere all' infinito sul modernismo ambiguo di Ratzinger, cancellando quello che si buono ha detto e fatto.
Aloisius
Anonimo delle 08:05,
RispondiElimina"CODICI FANCIULLESCHI"
Mi sembra di sentire parlare Cionci!
Quei "codici" erano talmente "fanciulleschi" che solo Cionci li ha capiti (o dovrei dire inventati?).
Se un papa potesse comunicare anche solo in codice la sede non è impedita: il "grande canonista" Cionci non lo sapeva (o forse puntava sull'ignoranza dei sui seguaci?) prima di inventarsi il "codice Ratzinger"?
In ogni caso dei "codici" non vincolano in alcun modo i fedeli.
Se veramente Ratzinger, ritenendo di essere ancora papa (ma non lo era più in ogni caso, in quanto non può disporre del papato a suo piacimento), avesse veramente convocato un finto conclave sarebbe stato peggiore di Bergoglio!
Niente infanga la memoria di Benedetto XVI come ciò che gli attribuiscono Cionci e il Minutella!
Le date sono importanti per il Signore, 11 febbraio 2013 ( Lourdes).. Ma danno loro importanza anche i subalterni cabalisti principi di questo mondo ( che comunque sta tirando le cuoia, seppure sulla nostra pelle), quindi 11 settembre, 11 febbraio nascita stato vaticano, minuscolo stato che comanda nel mondo, sotto il profilo religioso, utilissimo per una nuova religione new age, con London city indipendente per la finanza e banche ( con Svizzera), Washington dc per l'esercito ( nato). Tutto serviva allo scopo, come oggi si puó vedere . Possa volere il Signore che mons. Viganó sia quella piccola pietra ( fondata sulla Pietra Cristo) che staccatasi dal monte ( questo potere neanche più occulto) fa rovinare la statua dai piedi divisi in argilla e ferro.
RispondiEliminaViolenza del Vaticano contro Viganò. Il prelato è vittima di oggettiva persecuzione.
RispondiEliminaAnonimo 13,09. La sua sicurezza nell'affermare cge che BXVI non era più papa perchè il papato non è a suo piacimento, anche avesse voluto restare papa, su cosa si basa? È lei certo che pur non volendo rinunciare al papato ci abbia rinunciato, come lei scrive? L'intenzione è ció che conta nei Sacramenti e nell'accettazione del Papato, a me risulta. Quindi anche per una rinuncia . Sempre che ció possa essere lecito ed avvenire realmente, sul che non vi è certezza dogmatica.
RispondiEliminaNulla ho letto di Cionci ma è facile ipotizzare che un giornalista si attenga a narrazioni...
RispondiEliminaLa stampa non è oggi fonte di verità ed interprete autentica dei fatti. Che BXVI si sia informato per tempo sulle dimissioni non significa che i lupi, davanti ai quali temeva di fuggire, fossero svaniti con la sua richiesta di preghiere pochi minuti dopo la sua nomina ed accettazione del pontificato. Se uno all'inizio dell'inizio del suo pontificato chiede preghiere per non fuggire davanti ai lupi, vuol dire che i lupi erano un preciso problema suo e della stessa Chiesa. Non era la reminiscenza della fiaba di Cappuccetto Rosso raccontatagli dalla mamma tra la prima e seconda dentizione. No, i lupi erano un preciso problema da lui, in persona, messo sul piatto, subito immediatamente in mondovisione. Come il 'Buonasera' di Bergoglio, altro inizio che non finisce di lasciarci di sasso nel suo svolgersi. Ma torniamo ai lupi di BXVI. Certamente il branco ha continuato a girargli intorno. Chi fossero questi lupi non sappiamo, certamente erano lupi forti potenti che non mollano la preda designata. Cioè lui. Quindi le dimissioni furono pensate e preparate per tempo, ma forse si aspettava un segno. Ed il segno arrivò con il blocco dei bancomat. Blocco spiegato, con i soliti pasticci dello IOR, dalla stampa. Ma atteniamoci per il momento solo ai lupi.Questi lupi esistevano davvero o erano una fobia di BXVI?
m.a.
Come mai siete così interessati al problema dimissioni Ratzinger, andando dietro alle "cionciate", mentre la questione dirimente è il silenzio dei porporati dinanzi all'evento attuale della scomunica di Mons. Viganò? E' il silenzio dei porporati dinanzi alla deriva della Barca di Pietro; è il silenzio degli ecclesiastici di fronte alle denunce, chiare e circostanziate, di Mons. Viganò. Cosa pensano i Cardinali. I Vescovi, i sacerdoti (non sono tanti, per la verità, quelli che seguono la Tradizione) in merito alle eresie postconciliari, perché tacciono?
RispondiEliminaCapisco che uno se il coraggio non ce l'ha non se lo può dare, ma l'assordante silenzio dell'episcopato è scandaloso.
Veramente Cionci è così ferrato in questioni canoniche ed ecclesiologiche da aver denunciato Bergoglio alla Città del Vaticano?
RispondiEliminaCionci non sa che la Città del Vaticano e la Santa Sede sono due entità ben distinte?
Non sa neppure che è la Santa Sede che, volendo, può esercitare autorità sullo stato Vaticano e non viceversa?
Ma che importa ciò che sa Cionci? Ciò che fa la sua fortuna è ciò che NON sanno i suoi seguaci, seguaci che se avessero un minimo di senso critico non continuerebbero a seguirlo dopo tutte le volte che si è contraddetto!
Se oltre ad un po' di senso critico avessero qualche seria conoscenza canonistico-dogmatico-ecclesiologica non lo avrebbero seguito fin dall'inizio!
I lupi esistevano veramente ma Benedetto XVI li promuova invece che rimuoverli.
RispondiEliminaPeggio dei lupi conclamati ci sono i lupi travestiti da agnelli, ad esempio coloro che sostengono che gli ebrei non avrebbero bisogno di convertirsi al Cattolicesimo per potersi salvare.
L'eresia delle salvezze parallele rende superflui la Chiesa Cattolica, il papato e il magistero e può essere sostenuta soltanto da chi crede che alcune frasi dette da Gesù siano state inventate dagli evangelisti.
Ritorno sulle dimissioni di BXVI perché sono uno snodo importante per capire bene bene quello che ha detto Mons. Viganò. Fin qui ho cercato di restare aderente ai fatti che tutti conoscono, quando ho aggiunto del mio l'ho evidenziato. Ripeto, non ho mai letto nulla del giornalista Cionci, quindi 'cionciate' non posso averne dette. Se un giorno leggerò un suo articolo o un suo libro e vi troverò qualche fatto o nesso interessante lo citerò evidenziandone l'autore.
RispondiEliminaMa ora ritorniamo sui lupi citati da BXVI all'inizio del suo pontificato quando ha chiesto al popolo di pregare per lui, affinché non fuggisse davanti ad essi. Il suo intervento, riconosco, mi ha sollecitato un paragone/domanda tra ieri ed oggi: possiamo noi paragonare e/o assimilare i lupi di BXVI con il deep state e la deep church di cui spesso Mons.Viganò ci ha parlato?
A voi la risposta.
m.a.
Possiamo allora, tranquillamente, affermare che il problema, da BXVI caratterizzato con i lupi e da Mons. Viganò con deep state e deep church, sia lo stesso. Hanno usato immagini diverse per indicare gli stessi problemi che stavano devastando Chiesa e Stato. Più esplicito oggi, forse, Mons. Viganò con questo anglismo che non BXVI con l'immagine pastorale dei lupi predatori.
RispondiEliminaLifeSite petition for Archbishop Viganó soars past 10,000 signatures in 48 hours (La petizione di LifeSite per l'arcivescovo Viganó supera le 10.000 firme in 48 ore)
RispondiEliminaRispondo a m.a. h. 20:59.
RispondiEliminaSecondo me il paragone con quello che dice Viganò su deep state e Deep Chich (che al contrario nostro, conosceva uomini e situazioni, vissute direttamente) è evidente.
Mi baso solo sui fatti che ci è dato conoscere, mettendoli insieme come un puzzle:
- le email della Clinton, di Obama e Podestà sulla "primavera nella Chiesa" pubblicate da Assange;
- la rivelazione pubblica del defunto cardinale Daneels sull'accordo illecito riguardante la nomina del Papa al di fuori del conclave, da parte dei modernisti della "mafia di San Gallo";
- gli attacchi mediatici per ogni pubblica posizione cattolica del Papa, o critica verso il globalismo occidentale;
- gli attacchi mediatici sulla pedofilia indicandolo come responsabile, nonostante abbia agito con fermezza per stroncarla, e la falsa accusa al fratello direttore del coro di bambini.
- la riforma dello IOR, osteggiata da Bertone & C. e culminata con la rimozione di Gotti Tedeschi senza nemmeno informare il Papa, nonostante da lui voluto, il quale Gotti Tedeschi fece rivelazioni simili a quelle di Viganò.
Questi sembrano essere i "lupi"dinanzi ai quali BXVI fuggì.
- Si dimise e fu eletto Bergoglio, eesaltato dai quegli stessi media che attaccavano sempre BXVI
Fatti accertati che danno fondamento a quello che dice Viganò.
Appare dunque ragionevole che il ricatto 'o te ne vai, o il Vaticano fallirà, e faremo uscire altre porcate accusando te, già massacrato dai media, con grave danno per clero e fedeli'
Aloisius
RispondiEliminaRispetto a quanto dettagliato giustamente da Aloisius, dico che comunque il Papa non deve aver paura di nessuno, solo di Dio; figuriamoci se il Pastore deve aver paura dei lupi. Che pastore è?
La prima regola che cerco di darmi tutti i giorni, anche se non facile, è questa: se temi Dio nulla ti può spaventare; non è semplice, ma solo il timore di non salvarsi l'anima è quello che deve anzitutto essere presente a ogni credente, laico o chierico. Il Papa, a maggior ragione, deve essere di esempio e di guida.