Don Alberto,
la Sua figura di sacerdote, tornato alla S. Messa di sempre in occasione del Motu Proprio, fece molto parlare i media negli anni 2007 - 2008. Oggi, dopo parecchio tempo da quei convulsi avvenimenti, Le chiediamo di risponderci ad alcune domande che possano consentire ai fedeli italiani di conoscere meglio la Sua storia e l'apostolato che sta svolgendo.
D. Come avvenne l'incontro con la S. Messa Tradizionale e cosa La portò, nonostante le difficoltà, ad abbracciare in esclusiva tale rito?
R. Difficile rispondere. È come se ci fosse sempre stata. Ricordo di non aver mai sopportato un certo modo di celebrare, di aver avvertito il ridicolo di molte liturgie, questo da sempre. Era come sapere che si era in un momento confuso, di guado drammatico, ma che si sarebbe tornati a casa. Tutto in chiesa ti parlava della liturgia antica, solo lei mancava, e si aspettava.
Da vicario parrocchiale e più ancora da parroco feci tutto quello che al momento mi sembrava possibile: altare ad orientem, canto gregoriano con i fedeli, comunione in bocca, uso costante dell'abito talare, incontri di dottrina per gli adulti, catechismo tradizionale per i bambini. Ma non bastava, c'era il cuore della Messa in questione, ma come fare, ero già “inquisito” da anni per quel poco che avevo fatto!
Nel 2005 introdussi nella messa di Paolo VI prima l'offertorio poi il canone della Messa di sempre.Aspettai con pazienza il più volte annunciato Motu Proprio, che sembrava non arrivare mai, e l'11 luglio 2007 iniziai, era un martedì, a celebrare solo la Messa di sempre. Devo dire che il colpo finale lo diede mio fratello: in una gita in montagna il giorno prima mi disse “non so cosa stai aspettando”... era il segno che dovevo iniziare.
D. - Perchè, contrariamente ad altri sacerdoti che hanno accolto il “Summorum Pontificum”, Lei rifiuta il cosiddetto "biritualismo"?
R. Sarò brevissimo: trovo assurdo l'obbligo al biritualismo. Se si è trovato il vero, il meglio, ciò che esprime più compiutamente la fede cattolica, senza ambiguità pericolose, perchè mai bisognerebbe continuare a celebrare qualcosa di meno. Nel biritualismo, di fatto, un rito muore e l'altro resta. Nel biritualismo il prete si stanca nella tristezza di una specie di schizofrenia, e il popolo non è edificato, educato, consolato nella bellezza di Dio. Evito un discorso teologico-liturgico, non è il caso in una intervista, dico solo che chi resta nel biritualismo, prima o poi abbandonerà la Messa di sempre e si confezionerà delle ragioni per restare nel mondo della riforma, magari vissuta in modo conservatore, con una tristezza dentro, come chi ha tradito l'amore per Dio della giovinezza.
L'ambiguità del rito porta all'eresia di fatto. Non è quello che ci è successo?
D. - Come reagirono i Suoi fedeli quando appresero della decisione di tornare alla Messa antica?
R. Nessuno si stupì. I sostenitori dissero: finalmente! I contrari dissero: l'avevamo detto! Ma direi che la quasi totalità della gente si mise di impegno: prendevano il foglietto, volevano capire...un bel clima di fervore.
Fui sempre poi aiutato da un gruppo di fedeli, semplici e forti, che furono sempre pronti a lavorare con me; penso specialmente a quelli che dal 1995 continuano a fare prove di canto.
Poi si iniziò a dire che disobbedivamo al Vescovo, poi al Papa e allora tutto fu più complicato, ma all'inizio non fu così.
RispondiEliminaQuel magnifique témoignage !
Un santo sacerdote, una persona davvero esemplare. Di una pacatezza e di una forza davvero rare
RispondiEliminaPapa Pio XII nella sua allocuzione del 12-X-1952:
RispondiElimina"Non chiedete chi è il nemico, né quali vestiti indossa. Questo si trova ovunque e in mezzo a tutti. Sa essere violento e subdolo. In questi ultimi secoli ha cercato di realizzare la disgregazione intellettuale, morale, sociale dell'unità dell'organismo misterioso di Cristo. Ha voluto la natura senza grazia; la ragione senza fede; la libertà senza autorità; a volte l'autorità senza libertà. È un nemico che si è reso sempre più concreto con una spensieratezza che lascia ancora stupiti: Cristo sì; Chiesa no. Dopo: Dio sì; Cristo no. Finalmente il grido empio: Dio è morto; ancor più Dio non è mai esistito. Ed ecco il tentativo di costruire la struttura del mondo su basi che non esitiamo a segnalare come i principali responsabili della minaccia che gravita sull'umanità: un'economia senza Dio, un diritto senza Dio, una politica senza Dio.
"Il nemico si è preparato e si prepara affinché Cristo sia uno straniero, all'università, a scuola, nella famiglia, nell'amministrazione della giustizia, nell'attività legislativa, nell'intelligenza tra i popoli, dove si determina la pace o la guerra.
"Questo nemico sta corrompendo il mondo con una stampa e con spettacoli che uccidono il pudore nei giovani e nelle fanciulle e distrugge l'amore tra i mariti".
Storia vera.
RispondiEliminaUn mio amico stava parlando con un vescovo. Il vescovo si lamentava gentilmente di come non abbia avuto quasi seminaristi da decenni, e il clero si sta prosciugando nella sua diocesi.
Il mio amico ha detto: "Se ti dicessi che riaprire il tuo seminario e insegnare la Messa Tradizionale in latino lo riempirebbe in pochi anni, e potrei dimostrarti che questo è vero grazie a prove raccolte da diversi luoghi, cosa faresti? "
Il vescovo rispose: "Ma non è permesso. "
Proprio lì, in quello scambio, è racchiuso il desiderio di morte suicida della Chiesa postconciliare. Invece di imparare dagli errori, invece di invertire la rotta al vicolo cieco e ripercorrere i propri passi, ci si arrende al pilota automatico senza cervello dell'"obbedienza. " Questa diabolica parodia di una grande virtù è tanto malvagia quanto la ribellione aperta contro il cristianesimo, anche se più sottile, perché si nasconde con il piumaggio esteriore della santità ciò che è realmente un rifiuto di onorare la tradizione cattolica, nutrire il popolo di Dio e attirare vocazioni al sacerdozio e alla vita religiosa.
La Chiesa ricomincerà ad essere sana solo quando questa mentalità non ci sarà più e quando i vescovi faranno la cosa giusta per una giusta ragione. Un papa veramente buono aiuterebbe manifestamente in quel processo, ma non credo sia necessario, se solo ci fossero vescovi che agissero in base alla verità.
... ci si arrende al pilota automatico senza cervello dell'obbedienza...
RispondiEliminaÈ così. La messa moderna fu imposta a cominciare dal 1962 gradualmente, finché, un bel giorno, col novua ordo missae di Montini Il rito di tradizione apostolica sparì completamente, lasciando sconcertata la gran parte dei fedeli; ai quali fu IMPOSTA l'accettazione del nuovo rito in nome dell'OBBEDIENZA al Papa. Lo stesso terrorismo clericale mise con le spalle al muro i non pochi sacerdoti recalcitranti. Qualcuno ricorse al previsto indulto per i sacerdoti di età molto avanzata, come l'ottimo Mons. Attilio Vaudagnotti, che tenne accesa la fiaccola della S. Messa di sempre a Torino, nella chiesa della Santissima Trinità. Di coraggiose ribellioni al terrorismo clericale postconciliare ve ne furono ovunque non poche; purtroppo, la stragrande maggioranza dei cattolici accettò il nuovo rito in nome dell'obbedienza al Papa. Se la S. Messa di sempre continua ad essere ovunque celebrata, lo dobbiamo alla Divina Provvidenza e ai Suoi eroici collaboratori della prima ora. Giustamente poi il Rev. don A. Secci rimarca che i biritualisti finiranno per abbandonare la S. Messa e per restare nel girone della riforma, magari in versione conservatrice. Non lasciatevi dunque ammaliare dai canti delle sirene dei conservatori, dalla messa moderna "ben celebrata", da qualche canto gregoriano, da qualche bel discorso pronunciato sottovoce in sagrestia: purché andiate alle loro messe moderne conservatrici vi offriranno ciambella e vino bianco dolce. Resistite fortes in fide.
Attingendo ai miei ricordi giovanili, posso affermare che a molti fedeli la celebrazione in italiano piacque perché Giovanni 23 era assai "popolare". Le fedeli anziane e meno colte adoravano il segno della pace e le canzoncine. Inoltre proprio in quel periodo l'insegnamento del latino stava sparendo...
RispondiEliminaOsservazione superficiale,
Eliminadirei!
La Chiesa non era e non è composta prevalentemente da fedeli suggestionabili e da fedeli anziane e meno colte... E i sacerdoti e la loro capacità evangelizzatrice? Forse il vero problema era ed è qui...
I ricordi di giovinezza possono essere superficiali, ma la mia memoria è fedele. Anche il clero si adeguò con un certo entusiasmo. Studiavo allora dalle suore: massima e totale obbedienza. In famiglia,solo mio padre ed io seguivano il dibattito. Ma io solo in vecchiaia, dopo il SP, ho veramente compreso quel lontano tradimento.
EliminaLasciatemi sottolineare ancora un punto: la maggior parte dei fedeli rimastinon ha ancora capito.
Bravo D. Alberto! Lo seguo da molti anni... Gli editoriali di Radicati nella fede erano meravigliosi (Dovremmo lanciare una campagna per convincerlo a scriverle di nuovo).
RispondiElimina"Il vescovo rispose: "Ma non è permesso."
Sembra che lavorano per l'avvenire dove i laici hanno di celebrare la Messa.
RispondiEliminaSe la vera Messa cattolica continua ad esser celebrata lo dobbiamo soprattutto alla durissima battaglia intrapresa da mons. Marcel Lefebvre, francese, e mons. Castro Meyer, brasiliano. Due soli vescovi su migliaia. Ebbero il coraggio di far fronte pubblicamente alle "riforme" liturgiche di Paolo VI, creando anche le istituzioni necessarie.
Ricordarsi di quello che ha detto mons. Schneider, che mons. Lefebvre un giorno sarà beatificato.
Pensiamo a cosa sarebbe la Chiesa oggi se la Messa Ordo Vetus fosse effeettivamente scomparsa nel 1969. Forse sarebbe scomparsa anche la Chiesa ed anzi tutta la cattolicità. Ma il Signore ha protetto la sua Chiesa impedendo che lo scempio della Messa NO prevalesse.
Due riti, tra l'altro diversi tra loro, uno dei quali inquinato dallo spirito protestante, non possono coesistere.
Un giorno il NO sparirà.
Il vescovo Rob Mutsaerts, assistente di Bolduque, Paesi Bassi: "Cresce il numero di giovani che preferiscono la Messa tradizionale la domenica. Questo non ha nulla a che fare con un rifiuto del Vaticano II, come talvolta viene suggerito. Semplicemente non sono più affari per loro. Non sono nostalgici, sono troppo giovani per questo; non sono di prima del Concilio, ma di dopo Concilio. Vogliono essere fedeli alla Chiesa e hanno la preferenza per la liturgia dove si esprime soprattutto il sacro. La Chiesa è caratterizzata da una legittima pluralità liturgica, data la varietà di riti consentiti. Tradizioni Custode è inutilmente duro e crudele. Attacca esattamente il rito che ha guidato la Chiesa nel tempo per 1.500 anni. Bisognerà aspettare un prossimo pontificato che corregga questo errore”
RispondiElimina"Rimane strano che la Messa tradizionale venga combattuta in modo così spietato, mentre tutti gli altri riti rimangono intatti e non si prendono misure nemmeno contro i peggiori abusi del Novus Ordo. E tutto questo quando le parrocchie del Novus Ordo si svuotano e sono frequentate solo da pensionati, mentre le messe tridentine sono generalmente assistite da giovani e anziani. Consideriamo il pellegrinaggio annuale da Parigi a Chartres. Quest'anno sono state più di 20.000 persone, tra cui 15.000 giovani! - E al 1700 Covadonga. Roma vede questo come un problema. Se è così, beato problema! ”
Fonte: http://elbuhoescrutador.blogspot.com/2024/07/persecucion-misteriosa.html
Scusa Mic, forse il commento dell' anonimo è meno superficiale di quanto pensi. Ero un bambino e ho visto com'è stato facile accettare la cosiddetta Messa beat e tutto il resto anche da parte di persone anziane. Sembrava che non aspettassero altro, difatti, le polemiche in famiglia le ho sempre con persone più anziane di me che ho 65 anni. Penso,anche, che abbia effettivamente influito il Papa "buono". È ovvio che ha pesato molto l' influenza di sacerdoti che avevano un orgasmo al solo nominare il Vaticano II.
RispondiEliminaCome ho detto l'ho verificato anche in famiglia, volevano una Chiesa rinnovata e aperta alle istanze del mondo, moderna, vedi questione dei contraccettivi.
Ribadisco, è proprio ciò che volevano, ed ora hanno i sacerdoti, Vescovi, Cardinali e Papi dei loro desideri e che si meritano.
Alla fine il Signore si è "arreso" e ha dato loro pastori secondo il loro cuore.
Antonio
Non è stato così ovunque, nel modo più assoluto, anche se è vero che, soprattutto in Italia, dopo un primo momento di disorientamento, alla fine quasi tutti accettarlono le riforme liturgiche (non la mia famiglia) in nome della obbedienza e per via della propaganda di abili sacerdoti che stavano perdendo la Fede o l'avevano già perduta e vedevano l'ora di mettersi in giacca, pantaloni e cravatta, di andare in giro per le città di notte e di giorno in cerca di avventure. Dopo i primi entusiasmi, alcuni fedeli dapprima moderatamente consenzienti, man mano che veniva smantellata la Chiesa "preconciliare", ci ripensarono ed allora nacque il conservatorismo. I promotori delle riforme conciliari nelle parrocchie si potevano individuare in due o tre categorie:
Elimina1 i caporioni democristiani.
2 I caporioni di azione cattolica,
3 le ex partigiane cattocomuniste, che segnalavano con solerzia ai partigiani comunisti i fascisti da eliminare (uomini e donne) e le donne da rapare a zero, in quanto colpevoli di avere amoreggiato coi fascisti, e soprattutto coi tedeschi, durante l'ultima guerra. Costoro dirigevano nelle parrocchie l'orchestra. L'opposizione alle riforme, soprattutto nei piccoli paesi, non fu facile, ma le assicuro che vi fu eccome!
Insomma, ma si può avere una risposta ad una domanda qui dentro? Come si regola don Secci nel caso che debba sostituire un prete della sua diocesi? Imporrebbe a quella parrocchia la messa tridentina? Visto che parla con sprezzo del “biritualismo”. Non solo niente risposte, ma non viene pubblicata nemmeno la domanda. Evidentemente, chi piace a voi è inattaccabile e tutto ciò che fa è buono e giusto.
RispondiEliminaMa scusi, amico mio, sta dando i numeri? imporre la messa tridentina? ma si rende conto che gli unici che hanno " imposto" un rito ibrido, catoprotestante, poco cattolico ma molto protestante, sono stati Montini e Bugnini? Il gregge di Cristo non si sognava nemmeno di chiedere una tale enormità, ma da Roncalli in poi il clero ribelle e rivoluzionario impadronitosi del timone della barca di Pietro ha instaurato una vera e propria dittatura, con un odio feroce e viscerale verso la Chiesa preconciliare...loro si che hanno imposto, e tutti, sa? anche Luciani, Wojtyla e Ratzinger : di quest' ultimo vedasi la c.d. ermeneutica della continuità ... continuità? si, ma solo delle menzogne, dei tradimenti; gli ebrei non hano bisogno di convertirsi a Cristo per salvarsi ? ( i perfidi ebrei, cioè ostinatamente increduli, per la cui conversione la vera Chiesa ha sempre pregato)
EliminaPerché non lo chiede a don Secci?
RispondiEliminaPosso immaginare che troverebbe la risposta più giusta e caritatevole...
Anonimo delle 10:22,
RispondiEliminaSi preoccupi piuttosto di tutti quei fedeli a cui tutte le Domeniche viene IMPOSTO il novus ordo.
Di loro si che dovrebbe preoccuparsi veramente!
O anche lei è affetto da "misericordina selettiva" ed è sensibile solo verso i desiderata dei modernisti?
Egregio Catholicus,
RispondiEliminaConcordo in pieno con il suo splendido commento...e non solo con questo: leggere i suoi commenti è sempre sia piacevole che istruttivo!
Chi crede che gli ebrei possano salvarsi senza convertirsi a Cristo come può avere anche solo il coraggio di pretendere obbedienza alle sue disposizioni e ossequio al suo "magistero"?
Se gli ebrei, che bestemmiano Cristo e rigettano tutti i dogmi e tutti i pontefici si potessero salvare, a maggior ragione si può salvare anche chi adora Cristo e si limita a disobbedire (o a rigettare) soltanto i papi modernisti!
È una questione di coerenza...ma ovviamente i modernisti hanno dei seri problemi con il principio di non contraddizione.
E li hanno pure con il concetto di "immutabile"!
È ridicola anche la scomunica a Viganò da parte di chi crede che ci si possa salvare anche fuori dalla Chiesa Cattolica.
Ovviamente Viganò ha ragione e la sua "scomunica" è assolutamente nulla e invalida (e poi da che cosa sarebbe stato scomunicato? Dalla "Roma modernista"?).
Ma se anche Viganò dovesse avere torto,la scomunica comminata da chi ritiene che ci si possa salvare anche al di fuori della Chiesa Cattolica è una cosa ASSOLUTAMENTE RIDICOLA!
Concordo pienamente, caro amico 15:59, ottime considerazioni, inoppugnabili ed inconfutabili!
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