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sabato 1 febbraio 2025

All’inizio dell’era Trump.

Riprendo dall'Osservatorio cardinale van Thuân qui
All’inizio dell’era Trump.

Anche il nostro Osservatorio desidera esprimere qualche valutazione dopo il giuramento del nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, avvenuto il 20 gennaio scorso. Lo facciamo tenendo presente le esigenze complessive dalla Dottrina sociale della Chiesa, alla quale l’Osservatorio è dedicato, e il realismo cristiano secondo il quale la salvezza, anche per le realtà terrene, viene solo da Nostro Signore Gesù Cristo e ogni evento della storia umana è gravato dal peccato. Ciò non impedisce di valutare anche nettamente gli eventi, ma con ragionevole prudenza, senza entusiasmi impropri e attenti alle necessarie verifiche lungo il tempo.

Durante il periodo della competizione elettorale tra Donald Trump e Kamala Harris, in varie parti degli Stati Uniti e non solo, molte comunità cristiane si erano raccolte in preghiera. La vittoria della candidata del Partito democratico era percepita come una grave calamità, una disgrazia che meritava la richiesta impetrante a Dio affinché ne fossimo esentati e liberati. Era questo un segno eloquente della percezione della posta in gioco. Mai una competizione elettorale aveva assunto un simile significato: la consapevolezza della insopportabilità non di qualcuno in particolare ma di un organico sistema di potere. Certamente questa profonda insofferenza riguardava anche le singole persone che erano al vertice di quel sistema o che, pur non essendone il motore principale, comunque lo rappresentavano, come il Presidente uscente Joe Biden e la vicepresidente e candidata Kamala Harris, ma la questione aveva superato i limiti delle tradizionali competizioni elettorali e in gioco c’era la scelta tra perpetrare un sistema di principi e di valori da incubo o aprire qualche porta veramente alternativa per uscirne. Molti commentatori affermano che negli Stati Uniti i criteri di voto sono molto pragmatici e scarsamente ideali. Questa volta il popolo americano ha invece espresso un desiderio di liberazione da una democrazia totalitaria e nichilista, pronunciandosi proprio sul terreno dei principi e dei valori.

La democrazia liberal americana da Clinton in poi, attraverso Obama e Biden, è stata totalitaria. Aveva costruito un vasto sistema di potere collegando insieme gli apparati governativi, le agenzie di sicurezza, i centri di potere nella società civile, la grande comunicazione, i nuovi padroni del web, le università, le agenzie internazionali e anche l’Unione Europea. Poco o nulla riusciva a sfuggire al controllo generalizzato da parte di questo enorme Stato profondo. Uno dei momenti culminanti di applicazione di questo controllo generalizzato è stato il biennio Covid, durante il quale si è voluto creare un totalitarismo sanitario, la menzogna è stata istituzionalizzata, il legame strumentale con gli organismi internazionali deviati come l’OMS è stato rafforzato, ai grandi social è stata imposta la censura.

Questo apparato leviatanico opprimente non aveva solo scopi di dominio materiale ma intendeva imporre il “credo” del nichilismo autodistruttivo dei nuovi diritti, o credo woke, con la eliminazione di qualsiasi significato che preceda l’atto ritenuto assoluto della volontà individuale, che avrebbe dovuto agire come partendo da zero. Emblemi evidenti di questo credo sono stati il Presidente Biden e la sua vice Harris. Quest’ultima si era messa in luce come avvocato difensore della Planned Parenthood, l’agenzia degli aborti fino alla nascita e del commercio degli spezzoni dei feti abortiti, una volta candidata ha poi scelto come vicepresidente il governatore del Minnesota Tim Walz, un estremista dell’aborto e dei nuovi diritti, evitando così di moderare le proprie posizioni ma insistendo nel presentare la competizione come uno scontro tra due sistemi di valori. Una sfida a tutto campo il cui messaggio è stato ricevuto anche dagli elettori.

Due dei campi privilegiati della nuova ideologia antinaturale e antireligiosa dei liberal americani sono stati quelli universitario e dello spettacolo. In tutte le università di ambedue le coste, con la scusa dell’inclusione e la cosiddetta ricchezza delle diversità, si è imposta una omologazione linguistica e culturale, con il divieto di adoperare parole che avrebbero potuto essere intese come esprimenti una qualche identità. La cultura woke saliva in cattedra, attuando espulsioni di docenti e sanzioni e minacce a studenti. La negazione forzata delle identità esprimeva una nuova identità, quella di non avere identità. L’ideologia si sostituiva al sapere, alla scienza e alla cultura. L’artificio prendeva il posto della realtà. Ciò spiega anche il notevole numero di scienziati e di centri culturali che hanno accolto l’ideologia irrealistica del gender o del cambiamento climatico a base antropica. L’adesione al politicamente corretto – o “assurdamente corretto” – provocava grandi danni, materiali e spirituali, soprattutto attraverso la mitologia green. L’altro campo era quello dello spettacolo. In campagna elettorale tutti i grandi nomi del sistema si sono schierati da una sola parte, con qualche piccola eccezione.

La democrazia totalitaria liberal ha coinvolto anche parte della Chiesa cattolica americana sui temi della comunione ai politici sostenitori dell’aborto, del riconoscimento delle coppie omosessuali, dell’adozione di minori da parte loro, dell’accoglienza degli immigrati anche irregolari. Anche al di fuori degli Stati Uniti, la Chiesa cattolica ha espresso in varie occasioni la propria adesione ai programmi globalisti di tipo ideologico: dall’ecologismo green al dispotismo sanitario, dalla società vista come una marmellata multireligiosa e multietnica al sostegno alle punte più sfrenate della secolarizzazione.

Con le elezioni politiche che hanno portato Trump alla Casa Bianca la complessa impalcatura di questo sistema è stata sfiduciata. Pur con un eccesso di messianismo retorico legato al MAGA (Make America Great Again), e tenendo conto che il mondo che ora applaude rincuorato è molto differenziato al proprio interno, si può dire che ciò apre qualche porta e qualche finestra per dei cambiamenti reali e quanti si fanno guidare dalla Dottrina sociale della Chiesa possono sperare in un’aria più respirabile, in un allentamento progressivo delle tenaglie del sistema, in una espansione dei cambiamenti in altri luoghi del mondo e specialmente in Europa. Possono sperare che il quadro riacquisti qualche elemento di “buon senso”, come ha detto anche Trump nel suo primo discorso da Presidente. Con l’ideologia impazzita ogni causa è perduta, con le intenzioni di buon senso si può pensare di trovare delle intese sul bene comune. Dal primo discorso del Presidente Trump e dai primi suoi interventi esecutivi si apprende che il cambiamento di rotta sta già avvenendo e questo sembra aprire nuovi spazi di manovra anche ai principi della Dottrina sociale della Chiesa sulla vita e la famiglia, sull’etica del potere politico e sulla responsabilità morale delle azioni dei cittadini, su un indebolimento del globalismo opprimente, sulla fiducia nelle nazioni e nei popoli più che sugli apparati e le corporazioni, sulla libertà nella verità per ogni persona umana … ed anche su un possibile ritorno a Dio nella vita pubblica.

Sulle tematiche globali che vengono ora al pettine, il nostro Osservatorio si è pronunciato nei suoi ultimi Rapporti annuali:

2024: Finis Europae. Un epitaffio per il vecchio continente? (qui)

2023: Un Deep State planetario: la politica manovrata dall’ombra (qui)

2022: Proprietà privata e libertà. Contro lo sharing globalista qui

2021: Il modello cinese: capital-socialismo del controllo sociale qui

2020: Ambientalismo e globalismo: nuove ideologie politiche

14 commenti:

  1. Dalla SS.Provvidenza :
    Sia lodato Gesu' Cristo!
    Domani, Domenica 2 febbraio, all'IBP di Roma - Casa San Clemente-
    la Santa Messa letta della Candelora si celebrera' alle 12h e sara' preceduta
    dalla benedizione e distribuzione delle candele.
    Laus Deo!

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  2. DIRITTISMO
    Leggo sul Corriere l’intervista a Chiara Favilli, docente di diritto all’università di Firenze e vicina a Magistratura Democratica, la corrente più sinistroide delle toghe italiane.
    La Favilli sostiene che qualsiasi detenzione dei “migranti” clandestini in un centro per il riconoscimento o l’espulsione viola i diritti umani.
    Afferma la Favilli:
    “Trattenere i migranti in un centro per il rimpatrio non sarà facile…per la quantità di diritti che non vengono tutelati. ..Il diritto alla libertà personale e quello alla difesa e alla tutela della salute”.
    “Si tratta – continua la Favilli- di diritti primari delle persone…E’ una soluzione che confligge col rispetto dei diritti fondamentali della persona”.

    E’ evidente che sulla base di questa forma estrema di liberalismo e di dirittismo qualsiasi tentativo di frenare l’immigrazione di massa diventa impossibile. La Favilli sgancia il tema dei diritti umani (già di per se stesso problematico, in quanto basato su un’antropologia atomistica quantomeno discutibile) da qualsiasi riferimento ai doveri. Infatti la Favilli non ricorda nemmeno di striscio il dovere dei “migranti” di presentarsi in Italia muniti di un documento che ne permetta il riconoscimento. Né il dovere dello Stato italiano di tutelare i suoi cittadini dal disordine e dall’illegalità.
    Come non vedere dietro a questa forma di giusnaturalismo estremo, cosmopolitico, sganciato da qualsiasi dovere e responsabilità, l’inno a un nomadismo caotico e impazzito?

    Esattamente come per il gender o l’abortismo, questo dirittismo ultraliberale e immigrazionista scaturisce da
    un amore insano per il caos e la dissoluzione, quindi da un nichilismo radicale che si maschera di astratto umanitarismo.
    O, se preferiamo, di un astratto umanitarismo che nasconde dietro alla facciata buonista il nichilistico sovversivo odio di se stessi e di ogni identità e legalità. Cioè di ogni ordine naturale.
    Una civiltà con le Favilli in cattedra è una società che odia e distrugge se stessa.
    Martino Mora

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  3. Tanto per cominciare, bisognerebbe proibire le correnti nella Magistratura. Sono strutture politiche che impediscono un esercizio super partes della funzione giudicante. Ma per farlo, ci vorrebbe un governo con un'ampia maggioranza in Parlamento. La magistratura italiana, a parte una minoranza di giudici, pretende da anni di imporre la propria visione globalista, marxistica e woke alle forze politiche regolarmente elette. Come a dire che da anni viola la Costituzione, che ha stabilito l'indipendenza dei tre poteri fondamentali dello Stato: legislativo, esecutivo e giudiziario.
    Circa i migranti clandestini, sono giusti i rilievi di M. Mora. La docente in questione non sembra saper distinguere tra migrante regolare e clandestino, tra chi osserva le leggi e chi le viola impunemente, contando appunto sull'impunità garantita da giudici che ragionano come la suddetta "docente". Notare l'uso farlocco del concetto di "dignità umana" e "diritti umani".
    Bisognerebbe anche chiedersi: ma come sono ridotte oggi le Facoltà (ora Dipartimenti) di Giurisprudenza in Italia? Sembra che la maggioranza degli studenti siano donne, tra le quali evidentemente prevale l'elemento femminista, con la sua sgangherata e deleteria visione della donna e del mondo. Odiando il sesso normale e secondo natura, la femminista doc odia la famiglia, la religione e la Patria. La perversione della sua ideologia e del suo modo di vivere l'estende a tutto il Paese, vuole estenderla, vuole veder distrutto quello che ancora resta di ordine e di civiltà, cultura. Questo il contenuto, in breve, dell'odio di sè di cui parla M. Mora: i perversi sono al potere da anni e vogliono distruggere l'Italia. La vittoria del CD ha rappresentato una battuta d'arresto nel processo di disintegrazione. La guerra è tuttavia ancora lunga e la Chiesa cattlolica, corrotta dal Concilio, sta dalla parte dell'Anticristo.

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  4. "Lo ha confermato anche Stoltenberg quando era ancora segretario della Nato, ovvero a marzo del 2023: “Nell’autunno del 2021, il presidente russo Vladimir Putin ci inviò una bozza di trattato: voleva che la Nato firmasse l’impegno a non allargarsi più. Naturalmente non lo abbiamo firmato”." cari pacifisti che avete ancora fuori dalle finestre quegli straccetti lgbtq, riuscite a capire chi ha voluto la guerra in Ucraina?

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  5. Povero gabbiano, Zelensky ha paura che i negoziati con la Russia si tengano senza l'Ucraina. Se questo imbecille avesse studiato la storia, oggi saprebbe che gli Usa agiscono così:

    1) Programmano guerre;
    2) Creano personaggi;
    3) Scatenano guerre;
    4) Ritirano il bottino di guerra;
    5) Mandano al macello i personaggi di cui al punto 2;
    6) Abbandonano i Paesi usati per le loro guerre;
    7) Ritirano il bottino post guerra.

    Zelensky, anziché piangere e dire testualmente: "Possono avere le loro relazioni, ma parlare dell'Ucraina senza di noi è pericoloso per tutti", farebbe bene a iniziare a pensare dove scappare. Perché quando in Ucraina si renderanno definitivamente conto di ciò che ha combinato, non lo vorranno vedere nemmeno appiccicato al muro.

    Poteva ascoltare noi a suo tempo quando si parlava di negoziati. Poteva ascoltare noi quando gli dicevamo che la guerra non l'avrebbe vinta nemmeno alla play station. Poteva ascoltarci quando gli dicevamo che più andava avanti e più peggiorava la situazione del suo paese. Poteva ascoltarci invece ha preferito ascoltare guerrafondai come Biden, Von der Leyen, Stoltenberg, Draghi e company e ha preferito insultare chi aveva già capito.
    T.me/GiuseppeSalamone

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  6. Scrive Reuters (sulla base di dichiarazioni di Keith Kellog, inviato speciale USA per la crisi ucraina) che la Casa Bianca chiede a Zelensky elezioni presidenziali e parlamentari entro l’anno in caso di cessate il fuoco. Zelensky risponde che trattare senza l’Ucraina sarebbe pericoloso. Si ha la sensazione che Trump e i suoi considerino ormai Zelensky uno scomodo impiccio. Mentre l’Europa, al contrario, ritenga fondamentale il bellicismo zelenskiano e continui ad armarlo per prolungare la guerra anti-Russia. Solo ieri il premier ucraino Shmyhal ha annunciato altri 2,5 miliardi di aiuti militari in arrivo dalla Gran Bretagna.

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  7. UE e Gran Bretagna devono convincersi che ormai contano come due giardini di semiperiferia pieni di panchine scrostate.

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  8. Bell'intervista di don Samuele Cecotti su La Verità odierna.
    Vi sarà scontro duro tra Trump e il Vaticano, che non si capacita di dover perdere il fiume di denaro che l'amministrazione Biden gli faceva pervenire pro-immigrazione.

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  9. Sta volgendo al crepuscolo un trentennio (dal crollo dell'URSS e successiva ondata globalista pro-Cina, grazie alle aperture del WTO).
    Vale per il mondo (ascesa dei BRICS), per l'Occidente e anche per l'Italia, dove l'ondata filo giudiziaria sta lasciando il posto a quella securitaria). Oggi i giudici non se li fila più nessuno a livello popolare, probabilmente le monetine le tirerebbero ad alcuni di loro e non più al Craxi di turno.

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  10. Gente che viene spacciata come intellettuale con la verità in tasca, che si autodefinisce "storico" sulla base di cosa non si sa. Gente che se non prendi ciò che dice come se fosse verità assoluta vieni etichettato come terrorista, spia o complottista. Stiamo parlando di Paolo Mieli, onnipresente nella stampa italiana, sia quella televisiva che cartacea.

    Poco fa su Rai3 ha detto che l'Ucraina la guerra la sta perdendo. L'ha detto veramente! Non che ci sia qualcosa di strano, noi lo diciamo da quasi tre anni ormai. Il problema è che il 25 settembre 2023, sempre in TV a LA7 diceva testualmente: "L'Ucraina vincerà la guerra. Sono convinto che stavolta vinceremo non solo in Ucraina, ma nel mondo."

    Questa gente andrebbe processata! Per quasi tre anni ci hanno raccontato la qualunque pur di giustificare una guerra per procura. Soprattutto il soggetto in questione. Adesso senza vergogna iniziano a ripetere quello per cui ci hanno messo alla gogna, insultato, deriso e censurato.

    Quando dicevamo che l'Ucraina avrebbe perso la guerra e che il loro obiettivo di sconfiggere la Russia fosse folle ci prendevano per spie del Cremlino. Oggi dopo centinaia di migliaia di morti, dopo aver distrutto l'economia dei Paesi dell'UE e dopo averci trascinato in una folle rincorsa ad armarci si rendono conto anche loro della realtà. Dovrebbero andarsi a nascondere dalla vergogna e dai sensi di colpa. Invece pontificano. Ancora...
    T.me/GiuseppeSalamone

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  11. Non credo che UK sia un giardinetto, è la principale sostenitrice di questa guerra, per tante ragioni, anche storiche, sono secoli che cerca di far fuori la Russia in ogni modo, VZ non ha problemi di soldi quando se ne andrà in Israele è ben accetto, per quel che riguarda il tycoon, abbiamo capito subito che, persa anche questa guerra, va subito a bombardare la Somalia, hai visto mai, hanno perso tutte le guerre da loro stessi iniziate e finite male lasciandosi dietro mln.di morti, quousque tandem Domine?

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  12. Il vecchio Simeone interpreta una vocazione speciale, la chiamata di Dio per la sua vita. In che cosa consiste? Nell’attendere, desiderando un incontro. Gli anni passano e lui desidera, nel solco della fede dei padri. Poi viene il giorno e tutto ciò che ha davanti e’ un bambino con i suoi genitori. Però è talmente certo (Dio non fa mancare doni a chi desidera l’incontro atteso) da poter dire una frase cruciale, uno degli appellativi di Cristo: segno di contraddizione per molti in Israele.
    Quel discrimine è tuttora valido.
    E’ passato attraverso il crucifige! urlato il 14 nisan. E’ restato nelle tante persecuzioni tra il 33 e il 66, fomentate ad arte contro i cristiani dai sinedri e nelle sinagoghe. Ha visto la sfida del tempio passare dai fasti dei lavori terminati nel 64 alla rovina del 70 e all’Aelia Capitolina del 135. Sta durando oggi, con la cabala gnostica odiatrice di Cristo padrona dell’umanità trascinata verso il baratro.
    Gesù rimane quel segno di contraddizione, dicendo di amare il nemico, dopo essere morto in croce per salvarlo dalla perdizione.
    Preghiamo per la conversione di chi è senza fede, avendo ricevuto come Simeone il desiderio dell’attesa, ma senza vedere il tempo opportuno. Preghiamo di avere la grazia della Madre il cui cuore è trafitto dalla spada della dura cervice. Essere cristiani non ci esime dall’essere misurati dal segno di contraddizione. Noi per primi.
    Sì meno vide il bimbo e gli bastò. La nostra vocazione attende altro: avremo lo stesso perseverante desiderio?

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  13. Che Zelensky si preoccupi di una trattativa di pace sopra la testa dell'Ucraina mi sembra normale.
    Ma quando inizia questa trattativa? Si dice o che i russi hanno vinto o che stanno vincendo. Ma come stiano le cose sul campo non lo sappiamo. I russi appaiono in vantaggio, ma sino a che punto? Hanno problemi di reclutamento, pare, altrimenti non avrebbero accettato l'offerta della Corea del Nord. Secondo fonti americane, i nordcoreani impiegati al fronte sarebbero già stati decimati. L ' arma terribile di questa guerra si è rivelato il drone, armato con ordigni di vario tipo, che ha fatto strage non solo di carri armati e mezzi blindati ma, a quanto sembra, anche di fanterie.
    Il prezzo sanguinoso pagato da Putin per la sua lenta avanzata rende più difficile ogni trattativa di pace. I russi difficilmente molleranno qualcosa del territorio conquistato ad un prezzo così alto. La trattativa per la pace si presenta difficile. I russi non sembrano aver fretta, forse sperano in un crollo totale del fronte ucraino, che potrebbe avvenire all'improvviso, in modo da conquistare tutta l'Ucraina (il loro vero obbiettivo sin dall'inizio) alla faccia di Trump e dei suoi atteggiamenti alla "adesso ci penso io, risolvo tutto io!".
    Miles

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  14. # Tralcio
    Preghiamo soprattutto per riuscire a fare ogni giorno la volontà di Dio in tutto quello che facciamo, in pensieri, parole, opere. Preghiamo che la Grazia del Signore non ci abbandoni, preghiamo di esser sempre mantenuti saldi nella fede in Cristo Nostro Signore, sino alla fine della nostra vita.
    ar

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