Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 18 ottobre 2024

Al capezzale dell’Europa in agonia Il 16mo Rapporto dell’Osservatorio Van Thuân

Volentieri condivido su segnalazione dell'dell’Osservatorio Van Thuân.
Al capezzale dell’Europa in agonia
Il 16mo Rapporto dell’Osservatorio Van Thuân
Stefano Fontana

Nel mese di ottobre, da sedici anni a questa parte, l’Osservatorio Cardinale Van Thuân pubblica il suo Rapporto sulla Dottrina sociale della Chiesa nel mondo. Ogni anno una quindicina di esperti affrontano criticamente il “problema dell’anno”, vale a dire il fenomeno socialmente e politicamente più rilevante e che merita la nostra preoccupata attenzione. Il punto di vista di queste analisi monografiche è, naturalmente, la Dottrina sociale della Chiesa, i suoi principi, criteri e direttive di azione. In questo nostro tempo non si sente parlare granché di Dottrina sociale della Chiesa, un sapere ecclesiale che rischia di venire dimenticato nella fretta di buttarsi nelle cose da fare senza però criteri non generici alle spalle. Per questo motivo l’uscita annuale dei Rapporti dell’Osservatorio può essere considerata un unicum che merita attenzione e promozione.

Il tema del Rapporto di quest’anno - come si diceva sopra: il numero 16 – è la devastata situazione in cui si trova l’Europa. Il titolo non lascia grandi spazi alla immaginazione: “Finis Europae. Un epitaffio per il Vecchio continente?”. Nelle 267 pagine del Rapporto, edito da Cantagalli, sedici studiosi di primo piano, tra i quali due vescovi, Mons. Crepaldi vescovo emerito di Trieste e Mons. Jedraszewski, arcivescovo metropolita di Cracovia, conducono una spietata diagnosi del malato grave, per qualcuno addirittura in fase terminale. L’analisi verte su tutti i principali aspetti della vita europea: l’odio alla vita di un Continente che uccide sistematicamente i propri figli e si condanna all’estinzione, l’immigrazione incontrollata di chi ci odia, il processo di costituzionalizzazione dell’aborto, il suicidio assistito dell’Europa da parte del Forum di Davos, l’omologazione ideologica ai tempi del Covid fino alla dipendenza della sanità europea dall’OMS, la burocrazia dirigista dell’Unione che cancella lo Stato di diritto, la posizione assunta dalla Chiesa d’Europa – ormai “cappellana” dell’Unione Europea - così allineata ai poteri in atto da convergere con essi su temi caldi come il gender, il clima, il vaccinismo.

Un focus particolare è dedicato alla situazione della Polonia, dove è in atto da parte del nuovo regime liberale voluto da Bruxelles, la destrutturazione della civiltà cattolica di quella nazione; della Francia, un Paese e una civiltà in decadenza; della Germania, dove utopismo verde e immigrazionismo hanno messo a terra le locomotiva d’Europa; della Spagna, che nel giro di poco tempo si è allineata agli stili di vita del nichilismo occidentale; fino all’Olanda, ove prevale la desolazione dell’eutanasia generalizzata ma anche si intravede una speranza di rinascita.

Il prof. Gianfranco Battisti, dell’Università di Trieste, affronta il problema in modo concretissimo, occupandosi di geo-economia, geo-finanza e geo-politica. L’Europa è dentro un più vasto contesto che la vuole debole ed emarginata, divisa al proprio interno tra Est ed Ovest, i suoi destini sono legati allo stratosferico debito statunitense, avrà una cronica debolezza energetica in dipendenza da strategie globali che la sorpassano, comprese le conseguenze della guerra in Ucraina con le problematiche relative all’approvvigionamento del gas, è un “continente in ostaggio” del capitale finanziario globalizzato, sta vivendo un vero e proprio “conflitto agrario” rispetto al quale la Politica Agricola Comunitaria si rivela inadeguata e, anzi, controproducente, data la “corsa alla terra” dei grandi gruppi finanziari globali. Nel 2005 usciva a Londra il libro di M. Leonard da titolo Perché l’Europa guiderà il XXI secolo. Quella prospettiva, evocata allora sull’onda dell’euro e dell’allargamento del 2004, è ben presto evaporata ed ora si intensifica il declino.

Christophe Réveillard, della Sorbona, considera un aspetto molto inquietante. L’Unione Europea compie una pedagogia delle masse, controlla la popolazione europea soprattutto tramite le tecnologie dell’informazione, educa alla fine dell’identità europea, è molto lontana dal creare una comunità di destino, demolisce la tradizione e la sovranità dei popoli che la compongono, non cerca nemmeno una legittimità o una adesione popolare ma attua una governance tecnocratica senza indicare nessun orizzonte che superi il benessere materiale. Lo strumento per realizzare questa uniformità fluida è il principio del primato del diritto europeo su quello statale stabilito dall’articolo 17 del Trattato di Lisbona, camicia di forza normativa e procedurale esorbitante nei confronti degli Stati membri.

Dal punto di vista della cultura e dello spirito europeo, un contributo di notevole valore è quello del Vescovo Giampaolo Crepaldi che ricorda come proprio qui in Europa sia nata per la prima volta una cultura non derivante da una religione ma, al contrario, di natura irreligiosa, atea e anticristiana. Per questo, egli dice, è proprio qui in Europa, prima che in altri luoghi, che bisogna portare avanti una “nuova evangelizzazione” che non è una evangelizzazione secondo criteri nuovi ma una ri-evangelizzazione secondo la tradizione cattolica.
Sedicesimo Rapporto sulla Dottrina sociale della Chiesa nel mondo
FINIS EUROPAE. UN EPITAFFIO PER IL VECCHIO CONTINENTE
Cantagalli, Siena 2024, Euro 16,00.
A cura di Riccardo Cascioli, Giampaolo Crepaldi, Stefano Fontana.
Autori: Gianfranco Battisti, Paolo Bellavite, Riccardo Cascioli, Giampaolo Crepaldi, Lorenza Formicola, Marek Jedraszewski, Maurizio Milano, Christophe Réveillard, Mauro Ronco, Tommaso Scandroglio, Luisella Scrosati, Luca Volonté, Silvio Brachetta, Stefano Magni, Wlodzimierz Redzioch, Julio Loredo, Hugo Bos.
Per acquisti: acquisti.ossvanthuan@gmail.com

28 commenti:

Anonimo ha detto...

Non tutti afferrano quanto il principio di sussidiarietà rappresenti una concezione politica e un'antropologia alternative a quelle dominanti a destra e a sinistra, purtroppo attualmente egemoni.

«Il principio di sussidiarietà delinea i rapporti tra le persone e le istituzioni, a partire dalla consapevolezza che la dimensione pubblica non risiede in un ente terzo che ne certifica la rilevanza: lo Stato (status rei publicae), bensì nel fatto che ciascuna persona è soggetto e comunità ed esprime la propria umanità manifestando il proprio status publicus».

Anonimo ha detto...

Pronostico : negli Usa vincerà Trump e avrà un potere molto maggiore che nel 2016. Potrà dunque sbarazzarsi di finti amici - veri nemici, come i Bolton e i Pompeo e scegliere tra una rosa molto più ampia, fedele e preparata rispetto al 2016. Avrà l' occasione per porre fine alla guerra in Ucraina e tornare ad una politica realistica, accettando il fatto che ormai il mondo è multipolare.
Quanto al Medio Oriente può succedere di tutto: potrebbe continuare la disastrosa tradizione che va da Bush a Biden, passando per McCain e Romney ( di cui però è sempre stato nemico), ma non è da escludere che anche in questo caso provi a proporsi al mondo come uomo del realismo e della pace. Osserviamo e preghiamo.
Anche perché la vittoria di Harris- Cheney non riserverebbe sorprese : continuerebbero le guerre infinite. I fatti e i sostenitori parlano chiaro

Anonimo ha detto...

La tolleranza si applica soltanto alle persone, e mai ai princìpi, l'intolleranza vale per i princìpi e mai per le persone. Noi dobbiamo essere tolleranti verso le persone perché esse sono umane; dobbiamo essere intolleranti verso i princìpi perché sono divini. Dobbiamo essere tolleranti verso gli erranti, perché può essere stata l'ignoranza a farli traviare. Ma dobbiamo essere intolleranti verso l'errore perché la Verità non è opera nostra, ma di Dio.
È bene ricordarlo: l'unico vero motivo per cui Cristo fu condannato a morte fu precisamente l'intolleranza con cui Egli proclamò la Sua Divinità.

(Fulton J. Sheen, da "La più grande urgenza")

Anonimo ha detto...

SAN LUCA E LA NECESSITÀ DELLLE FONTI

Oggi è la festa di san Luca Evangelista, unico dei quattro a non aver mai visto Nostro Signore in Terrasanta.
Ciò che stupisce del Vangelo di Luca è il metodo: mentre gli altri si concentrano su altri aspetti, ad esempio san Giovanni sul lato dell'amore di Dio, san Luca opta per una narrazione di tipo storico.
Il Vangelo viene compilato col metodo storico che Erodoto nel V secolo aveva codificato; raccogliere le fonti, sentire i diretti interessati e mettere assieme tutto.

Questo è fondamentale; essendo greco, il primario scopo di san Luca pare quello di incasellare la storia dell'Incarnazione in un preciso contesto storico, con personaggi precisi.
Questo si evince sia dal fatto che sia l'unico dei quattro ad occuparsi dell'infanzia sia dal prologo in cui lui insiste sulla componente dei testimoni che gli hanno fornito i dati sulla vita terrena di Gesù Cristo.

Qui si capisce anche la necessità di san Luca di dipingere la beata Vergine; non è dunque un semplice atto devozionale ma un voler incasellare dei personaggi che hanno una storia e un volto precisi. Nel IV secolo, i dotti di Gerusalemme, nella lettera in risposta alla domanda di santa Nino di Georgia, sorella minore di santa Filomena, puntualizzano come fu san Luca a conservare i teli funerari, fra cui la Sindone, prima che la prendesse in custodia san Pietro e da lì andasse ad Edessa. Risulta ovvio che il motivo per cui san Luca volesse un telo con le fattezze di Nostro Signore fosse lo stesso per cui aveva voluto ritrarre la di Lui Madre.

San Luca dunque fornisce un quadro chiaro sia della storicità del Vangelo sia della composizione della primissima comunità cattolica.
Una comunità che già a ridosso del 50 dopo Cristo poteva vantare un medico abbastanza ricco (i viaggi allora costavano), medico che era anche molto versato nella ricerca storiografica.

Anonimo ha detto...

Il tribunale non convalida il trasferimento dei migranti in Albania.

il risultato delle mezze soluzioni e di un paese abitato dai sabotatori interni che rispondono a un disegno esterno, antiquato peraltro
Non si governa un paese senza governare le amministrazioni del paese.
Non si governa col pressapochismo e con le capriole e le soluzioni contorte.
Non lo governi senza avere il controllo del Quirinale.
Non si governa, se non da sinistra. Nel senso dall'estero direttamente attraverso il partito dello straniero, il PD, che effettivamente ha il controllo delle amministrazioni dello stato. A beneficio dei suoi pretoriani e dell'estero.

Anonimo ha detto...

https://www.centrostudifederici.org/80-anni-dopo-la-strage-di-gorla-e-la-spudoratezza-dei-colpevoli/

Anonimo ha detto...

BENVENUTI nell'APOCALISSE / Rimondini, Del Moro, Leonardi, Rocchesso.
https://www.youtube.com/watch?v=aGGsp8h6xOI

Anonimo ha detto...

Scott Ritter: "L'Iran annienterà Israele con l’appoggio della Russia” - A. Savini L. Rimondini
Il Vaso di Pandora
https://www.youtube.com/watch?v=sajVDZb6HJw

Anonimo ha detto...

Le leggi le fa il potere legislativo, quello giudiziario deve applicarle.
Il problema sta nella cornice europea maleodorante in cui la nostra legislazione è inserita. Si torna sempre lì.
Quindi, cambiare l'Italia per cambiare l'Europa o cambiare l'Europa per cambiare l'Italia?
Oppure, terza soluzione: creare un gruppo di Stati dentro l'Europa, ma fuori dall'unione europea, ancorato strettamente alle proprie radici culturali millenarie.

Anonimo ha detto...

Cari italiani, questo è il testo con il quale i parlamentari del PD eletti al Parlamento Europeo chiedono all’Europa di aprire una formale procedura di infrazione contro l’Italia.
Vostri rappresentanti che definiscono “illegale” un provvedimento votato dal Parlamento italiano solo perché loro non lo condividono.

Vostri rappresentanti che propongono che l’Italia sia punita, perché la maggioranza dei suoi cittadini ha scelto il centrodestra per governare la Nazione e ha chiesto al governo di fermare l’immigrazione illegale di massa.

Questi sono i “democratici” che, contro la volontà della maggioranza degli italiani, chiedono il sostegno esterno per costringere l’Italia a non rispettare la volontà della maggioranza dei suoi cittadini.

Un comportamento semplicemente scandaloso e irresponsabile. E non c’entrano né destra né sinistra: c’entra solo il fatto che sono disposti a danneggiare l’Italia tutta pur di colpire un Governo a loro non gradito.
https://gloria.tv/post/MZ8hiRgmVbRr4hXgb6P9B2a2k

Anonimo ha detto...

I giudici devono solo applicare la legge.
Ma da decenni i giudici applicano l'ideologia del c.d. "movimento del diritto libero" o "diritto del giudice", che vuole attribuire al giudice una libertà quasi completa nell'applicazione della legge, quasi sostituendosi al legislatore. Questa concezione viola il principio della tripartizione dei poteri, tipico delle costituzioni democratico-parlamentari di origine liberale.

Anonimo ha detto...

Sento adesso dal canale di Orsi che il segretaria del PD, la straniera sionista dal nome tedesco, e la luogotenente del PD in UE la Picerno, bloccano l'invio di aiuti umanitari a un orfanotrofio per bambini malati di tubercolosi in Donbass organizzato dal comune di Sciacca. E non paghi hanno anche impedito il convegno sul medesimo argomento.
La Picerno si è vantata: "Ho bloccato la propaganda putiniana".
Anche qualcos'altro che però non si pretende che una simile sociopatica noti.
Questo a sottolineare anche la nota diceria della "sensibilità" delle donne che è una delle più grandi puttanate che i maschi si sono inventati sulle loro dolci metà, dopo quella sul loro pudore (e per carità di patria tacciamo circa la "virtù" muliebre).

p.s.
Il giorno dopo la Digos e il Copasir, gli spioni, sono andati a "interrogare" quelli del comune per sapere come si erano azzardati a simili cose a favore di quegli esserini subumani russi. Ma non considerano il Donbass "Ucraina"? E se è "Ucraina" allora i bambini erano pure loro Ucraini. La logica non va più di moda da queste parti.

Anonimo ha detto...

Antonio Margheriti
Il PD, noto partito dello straniero e coacervo di antitaliani al servizio una parte di Berlino, una di Parigi, un si divide tra servizi inglesi e finanza americana, partito retto da uno straniera squinternata e ovviamente "liquida", anche il cervello, CHIEDE ALL'UE DI APRIRE UNA PROCEDURA DI INFRAZIONE CONTRO L'ITALIA.

E' tutto.

p.s.
Aver messo qualche puntino sulle I con Israele e i sionisti, che in Italia sono padroni di tutti i media e da decenni gestiscono tutti gli spazi di informazione (Mentana, Mieli, Mimun, Elkann, Cairo...), crea molti torbidi e cominciano a scampanellare le code dei serpenti a sonaglio dell'apparato giornalistico-politico-finaziario-giudiziario, e dell'apparato di intelligence completamente infiltrato dal Mossad.

p.p.s.
Secondo me stanno valutando che vince Trump, che ha un referente in Europa che è Orban, il quale è punto di riferimento della Meloni (ovviamente fin qui sottotraccia: perché se è difficile rovesciare il governo ungherese, è facilissimo rovesciare un governo in Italia, tanto più che Forza Italia è diretta dalla CDU tedesca e da pretoriani che fanno riferimento ai DEM americani). Non hanno alcuna intenzione di avere un secondo caso Orban pure in tono minore e sui lunghi tempi in Italia.
Quindi secondo la metodologia brevettata a Londra nel dopoguerra, bisogna tenere divisi gli italiani, incrementare la faziosità e spaccare in opposti fronti il Paese che si aggrediscono e neutralizzano a vicenda, e a quel punto la differenza la fa lo straniero che userà il partito per l'appunto dello straniero, il PD.
Orban è inattaccabile - sudando sette camicie - perché ha un solo popolo, unito. Qui ve ne sono due: italiani e antitaliani, patriottici e esterofili, nazionalpopolari e radical-chic. Persino tra gli antisistema vi sono due fazioni: i sinceri patrioti e i patrioti di altre nazioni che gli serve a dire "quanto fa schifo l'Italia", e succede pure che ve ne siano alcuni che desiderino una egemonia russa o cinese purchessia sulla propria nazione e questi sono gli orfani della vecchia sinistra extraparlamentare. Così la Nazione resta sempre debole e incapace di essere sovrana su se stessa.

Anonimo ha detto...

Il vezzo di appoggiarci allo straniero è  caratteristica di sempre. Nei fatti uni non siamo mai stati. Oggi forse si potrebbe cominciare ad esserlo, ma manca anche la Chiesa divisissima ormai in se stessa. Il popolo dei diritti si lustra l'ombelico ed altro non vede. Nessuno con la schiena dritta, ingobbiti tutti. Certo qualche sano cammina tra la folla dei malati, visto solo da Dio, Uno e Trino. Quei pochi sconosciuti sono e saranno la nostra salvezza che Dio solo può dispensarci malgrado noi.
m.a.

La Verità di oggi ha detto...

Con i criteri dei magistrati non esistono paesi sicuri: può venire chiunque

Fermate i giudici pro clandestini

Dai russi ai cinesi, dagli indiani ai turchi, per non parlare degli africani: a questo punto tutti hanno diritto di trasferirsi in Italia con la certezza di non essere mandati via. Intanto la Germania espelle gli afghani: già, a Berlino non ci sono le «brigate nere»

- L’Iran ha provato a uccidere Netanyahu
- Macché virus, vi dico quali sono le vere epidemie
- Contro l’odiata Meloni, Zagrebelsky scopre la Trilaterale e i poteri forti

http://social.laverita.info/sfogliatore

Anonimo ha detto...

Il caso Albania? Ormai è chiaro che siamo un solo popolo ma abbiamo due Stati, uno che rema a favore dell'Italia, l'altro contro.
Del primo fa parte il governo
democraticamente eletto; del secondo le opposizioni battute alle elezioni e la magistratura che si è presa in carico il compito di VENDICARE tale sconfitta.

MEZZO SECOLO DI STRABISMO DELLA MAGISTRATURA ha detto...

di Mario Adinolfi

Il 9 marzo 1977 fu Aldo Moro, che l’anno successivo sarebbe stato eliminato dai comunisti combattenti, ad alzarsi in Parlamento e pronunciare con lucida durezza rivolgendosi ai deputati del Pci la frase: “Onorevoli colleghi, che ci avete preannunciato il processo sulle piazze, vi diciamo che noi non ci faremo processare”. Purtroppo non andò così. Il caso Lockheed si concluse con una campagna mediatica e politica dai toni più feroci di un processo che costrinse il 15 giugno 1978 il presidente della Repubblica, Giovanni Leone, alle dimissioni. Tutti oggi riconoscono la sua assoluta innocenza, Pannella e Bonino nel 1998 gli inviarono una lettera di scuse. Moro era stato già processato nella “prigione del popolo”, condannato a morte e ucciso il 9 maggio 1978. Nell’inchiesta Lockheed avevano tentato di coinvolgere anche lui sotto il nome in codice Antelope Cobbler. Il 15 marzo sera con il suo braccio destro Corrado Guerzoni, Moro valuta di rispondere alla campagna diffamatoria. Il 16 marzo mattina c’è la strage di via Fani.

Negli Anni Ottanta la campagna mediatica monta: democristiani e socialisti sono ladri che stanno saccheggiando il Paese. Nel 1986 Beppe Grillo nello show di maggiore ascolto della Rai pronuncia la nota battuta: “Se in Cina sono tutti socialisti, a chi rubano?”. Cade il Muro di Berlino il 9 novembre 1989, viene ammainata per sempre la bandiera sovietica il 25 dicembre 1991, il Pci si trasforma in Pds e l’unica arma che può usare è la magistratura ampiamente dominata da un gruppo di giudici esplicitamente di sinistra raccolti nella corrente denominata Magistratura democratica fondata nel 1964. Tra i fondatori c’era Francesco Saverio Borrelli. Il 17 febbraio 1992 la procura di Milano da lui guidata con l’arresto del socialista Mario Chiesa avvia l’inchiesta Mani Pulite. Il 5 aprile 1992 si tengono le elezioni politiche, le vincono Dc e Psi, ma Craxi è ormai nel mirino dei magistrati milanesi e viene costretto a indicare un suo collaboratore per la presidenza del Consiglio. Sarà Giuliano Amato, poi pure lui si dimetterà dopo un anno. Una feroce campagna guidata dal già responsabile giustizia del Pci, Luciano Violante, magistrato comunista entrato in Parlamento, aveva portato un altro presidente della Repubblica a dimettersi il 25 aprile 1992. Francesco Cossiga sarà la prima vittima di un uragano che tra monetine al Raphael e giustizialismo strabico della magistratura vedrà cancellati nel corso del 1993 i cinque partiti che governavano avendo vinto le elezioni del 1992: Dc, Psi, Pli, Psdi e Pri non presenteranno il simbolo alle politiche del 27 marzo 1994, le loro classi dirigenti furono tutte messe sotto inchiesta e abbattute dalla magistratura, Craxi minacciato di arresto fuggì in Tunisia. Andreotti accusato di essere il referente politico della mafia e di aver orchestrato una serie di omicidi a partire da quello del giornalista Mino Pecorelli, si difese partecipando puntigliosamente ad ogni udienza nei suoi processi che si sono conclusi solo nell’ottobre 2004 con l’ultima assoluzione in Cassazione.

MEZZO SECOLO DI STRABISMO DELLA MAGISTRATURA ha detto...

Segue/1
Travolti i partiti di governo di mezzo secolo di prima Repubblica, gli eredi del Pci hanno continuato ad avere quel piccolo solito problema: perdere sempre le elezioni. Quelle del 1994 le aveva vinte un nuovo avversario, Silvio Berlusconi, ora presidente del Consiglio. Per poco però, Borrelli fu ben felice di inviargli dalla procura di Milano un invito a comparire il 22 novembre 1994, facendolo anticipare il giorno prima del Corriere della Sera diretto da Paolo Mieli, indimenticato leaderino di Potere Operaio negli anni in cui lo stesso Borrelli fondava Magistratura democratica. Berlusconi scopriva così le attenzioni dei giudici milanesi, quella era l’inchiesta Telepiù, fu assolto. Ce ne furono altre diciotto, sempre assolto, per trentadue processi complessivi l’ultimo dei quali (Ruby ter) concluso con assoluzione il 15 febbraio 2023 quattro mesi prima della sua morte. Per una sola condanna definitiva ottenuta nel 2013 per frode fiscale, la magistratura si tolse la soddisfazione di vedere Berlusconi cacciato dal Senato. Fu riabilitato nel 2018 e rieletto prima europarlamentare, poi di nuovo senatore nel 2022.

Nel mirino dei magistrati sono finiti sempre e solo avversari politici della sinistra in Italia. Sono stati arrestati una serie di presidenti di Regione da Formigoni a Cuffaro fino a Toti. La figlia di Craxi ha evocato ieri le mafie per descrivere la modalità di controllo del territorio da parte del potere di sinistra in alcune regioni che non hanno mai conosciuto l’alternanza, ma per i magistrati mai nessun problema. Durante Mani Pulite arrestarono il dirigente Primo Greganti, ma i magistrati si fecero andare bene la versione che incassasse denari per sé e non per il Pci-Pds. Il teorema “non poteva non sapere” su cui venne impiccato Craxi e tutta la classe dirigente della prima Repubblica, per Occhetto e D’Alema non valeva. Altri esempi? Quando Gianfranco Fini doveva essere utilizzato nel 2011 per abbattere Silvio Berlusconi, il palese scandalo della casa di Montecarlo venne messo a tacere coniando l’espressione “macchina del fango”. La condanna a 2 anni e 8 mesi per riciclaggio è arrivata solo il 30 aprile 2024.

Anonimo ha detto...

«La tolleranza arriverà ad un tale livello che alle persone intelligenti sarà vietato fare qualsiasi riflessione per non offendere gli imbecilli.»
(Fëdor Dostoevskij)

Anonimo ha detto...

Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, parlando con i cronisti sul caso dei trattenimenti degli immigrati in Albania:

«Se la magistratura esonda dai propri poteri attribuendosi delle prerogative che non può avere - come quella di definire uno Stato sicuro - deve intervenire la politica che esprime la volontà popolare. Noi rispondiamo al popolo, se il popolo non è d'accordo con quello che facciamo, noi andiamo a casa. La magistratura, che è autonoma e indipendente, non risponde a nessuno e quindi proprio per questo non può assumersi prerogative che sono squisitamente ed essenzialmente politiche».

Pronto il decreto del governo per rispondere al giudice di Magistratura democratica e rendere operativa la strategia aliena di contrasto ai trafficanti di esseri umani.

Anonimo ha detto...

Mi fa davvero ridere che i giudici italiani, magari dopo una vacanza a Sharm o una crociera sul Nilo, abbiano deciso che l’Egitto è un paese “non sicuro” in modo da giustificare il rientro dei clandestini spediti in Albania e fare un dispetto alla Meloni. D’altronde la Bonino aveva definito “sconsiderati” i turisti che si recavano a Sharm nel 2014 (un mese dopo la deposizione dei fratelli musulmani) salvo poi essere fotografata da Dagospia proprio a Sharm. Ma la contraddizione che mi fa davvero scompisciare è che, secondo i parametri egiziani, il paese non sicuro e’ proprio l’Italia. Un paese dove non puoi passeggiare tranquillo, soprattutto dopo una certa ora la sera, senza paura di essere scippato o rapinato. Dove pusher e affini hanno il controllo di interi quartieri e la polizia praticamente non può mettere piede, dove centinaia di minorenni stranieri scompaiono nel nulla, dove sono gli egiziani a morire (chi per aggressione, chi carbonizzato in cella, etc) quando non sono proprio loro i delinquenti che creano insicurezza. Che dire? Speriamo che i 12 riportati in Italia facciano parte proprio di quest’ultima categoria, così almeno l’Egitto diventerà ancora più sicuro con somma soddisfazione dei signori giudici.

Anonimo ha detto...

"Di norma in questo paese gravemente malato di comunismo con metastasi più che diffuse ovunque, la magistratura che è anche la cosa che funziona meglio del PD, rivendica con orgoglio, con arroganza, arrivando quasi al provocatorio, ogni colpo politico giudiziario che riesce ad assestare a quanti si permettono di governare un comune, una regione, o peggio ancora il Paese, al posto del PD.
Ebbene, potrei sbagliare, ma tutte le ridicole scusanti avanzate ieri dalla giudice che già a maggio aveva preannunciato come avrebbe sentenziato sull'accordo con l'Albania, tutti quei:
"Siamo stati costretti!"
"Non potevamo fare diversamente!"
"Eravamo obbligati dall'Europa!" (che la scorsa settimana era li a prendere appunti in quanto interessata a replicare con 15 paesi),
sembrano tanto il segno della consapevolezza di aver stavolta passato il segno.
Sembrano le giustificazioni ipocrite e cialtronesche, di qualcuno che si sarà sentito dire da qualche dirigente togato che con questo ennesimo "colpo di stato al sugo rosso", potrebbero aver appena donato un altro 5% in più al centro destra, e dato inpulso diretto a qualche azione radicale.
Certo, totalmente deluso da un Ministro della giustizia che quanto a passività e totale riluttanza ad agire è secondo solo al "posatore di corone funerarie nazionale" , non è che mi aspetti quello che auspicherei io.
E cioè vedere sollevare da ogni incarico con relativa messa sotto inchiesta di quanti rivestendo una carica che in pratica dona loro un potere smisurato e vicino al delirio di onnipotenza, si sono ad esempio fatti fotografare in mezzo ai centri sociali e l'estrema sinistra a manifestare contro Salvini, o si fanno intercettare chat nelle quali si scrivono che "quella m@@@a Salvini ha ragione sull'immigrazione ma va comunque attaccato", o commentano l'assassinio di una donna che passava per caso per mano di un nigeriano che l'ha ammazzata a pugni in faccia, dichiarando che però il nigeriano aveva un "fisico spettacolare e si allenava tutti i giorni".
Perchè questo sono.
Ma vediamo come ne usciremo domani col consiglio dei ministri convocato d'urgenza.
O se dovremo ancora una volta rassegnarci al fatto che in questo paese deve governare il PD.
O attraverso ripescaggi e gli intrallazzi dei palazzi del potere.
O attraverso la magistratura quando alle elezioni gli italiani danno il mandato per governare ad altri".
(Fabio Armano)

Anonimo ha detto...

E nell'era del covid chi c'era di lorsignori magistrati e politici?

Anonimo ha detto...

Fascistratura democratica...

Anonimo ha detto...

er maggistrato
Meloni posta la mail della toga anti governo: “Molto più pericolosa di Berlusconi”
https://www.maurizioblondet.it/i-giudici-fanno-la-guerra-civile-dalla-scrivania/

Anonimo ha detto...

Cina in allerta: Xi Jinping ordina all'esercito di prepararsi a un conflitto imminente! Intensificate le esercitazioni attorno a Taiwan. Tensioni in aumento nel Pacifico.

Anonimo ha detto...

A colpi di magistratura e' passato di tutto compreso il covid.

Anonimo ha detto...

Per riaccendere i riflettori sul problema magistratura ci è voluto Marco Patarnello, magistrato che nella mailing list interna dell’Anm ha scritto: «Giorgia Meloni si muove per visioni politiche, e questo rende molto più pericolosa la sua azione... A questo dobbiamo assolutamente porre rimedio». La magistratura, come un sol uomo, si è sempre difesa affermando di non essere politicizzata, di non agire per pregiudizio politico. Le parole di Patarnello, pochi anni dopo le rivelazioni di Palamara, sono invece la dimostrazione che esistono magistrati con un programma politico.
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Di recente è uscita la seconda parte, Il nuovo libro nero della magistratura. Casi di uomini comuni in toga, vittime di istinti, passioni, pregiudizi, ambizioni come tutti. Ma con una marcia in più: la possibilità di privare una persona della sua libertà.
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«Noi le vogliamo così bene che vogliamo farla tornare in città, ma dentro… perché guardi che meraviglia… guardi guardi… lei la conosceva la città? E’ bellissima, guardi, dal carcere c’è una vista stupenda». Sono minacce, neanche troppo sottili, che parrebbero quelle di un mafioso che sta facendo un’offerta che non si può rifiutare. Invece è un Pubblico Ministero che sta interrogando un testimone (non un imputato, ma solo testimone) e vuole estorcergli la confessione che desidera. Tutto è stato trascritto, parola per parola e messo a disposizione della Sezione disciplinare. Solo i nomi sono omessi.
https://lanuovabq.it/it/magistratura-lattualita-e-zurlo-svelano-i-segreti-del-terzo-strapotere
Forse non si sentono"realizzati"!?!