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domenica 7 luglio 2024

7 luglio 2007-2024. Anniversario della promulgazione del Summorum pontificum

Commemoriamo ogni anno un anniversario, tanto gioioso a suo tempo quanto dolente oggi: la promulgazione del Summorum pontificum, purtroppo vanificata da una gerarchia matrigna nei confronti della Tradizione, anziché Mater et Magistra
Lo ricordo anche quest'anno visto che il motu proprio di Benedetto XVI è stato davvero un dono della Provvidenza, perché di fatto ha permesso alla nuova generazione di conoscere un Rito che si voleva (e si vorrebbe) eliminato. E c'è da aggiungere che il recente accanimento [vedi] si è rivelato un boomerang perché lo scalpore suscitato lo ha fatto conoscere e apprezzare da molti più fedeli, soprattutto giovani e anche sacerdoti, che hanno riscoperto una sacralità ed una mistagogia impareggiabili nonché l'unico culto autentico dovuto a Dio(1).
Nell'immagine — tratta dal filmato di Repubblica sotto riportato — la celebrazione storica del successivo 14 settembre (giorno dell'entrata in vigore), la prima a Roma dopo 39 anni, nella Cappella della Salus Populi Romani di fronte alla quale, dall'altro lato della navata, c'è quella in cui è sepolto San Pio V, il Papa che ha codificato per l'Occidente cattolico la forma del Rito Romano, rimasta sostanzialmente integra nel Messale del 1962 [qui].
Anche quest'anno non può mancare il nostro pensiero a quell'evento sicuramente provvidenziale, pur nelle sue carenze [qui].
Infine, un cimelio storico: il filmato che sono riuscita ad avere da Repubblica, nel quale, insieme ad altre, ci sono alcune mie precise risposte a precise domande. Perché io c'ero. Interessanti le interviste: laici con le idee chiare, che non si sono lasciati confondere dalle domande contenenti i pregiudizi che conosciamo bene e che non accennano a sparire.
Me lo sono riguardato dopo tanto tempo e lo riprendo, un po' quasi per lasciare il testimone e, poi, anche perché spero sia avvenuto quello che spontaneamente ho detto nell'ultima frase. Alla domanda: "Non sembra ci sia una grande adesione popolare", ho risposto: "Ebbene molti non lo conoscono; ma è un inizio. Il resto lo farà il Signore secondo me!". PreghiamoLo che ci aiuti a custodire ma soprattutto a vivere secondo il Suo Cuore il nostro tesoro prezioso.

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1. Esiste uno ius divinum al culto che è il riconoscimento del primato di Dio su ogni cosa. Si realizza facendo convergere su Lui tutte le attività – personalmente e comunitariamente – attraverso la virtù di religione, come ci ricorda la Mediator Dei. Dunque riguarda l’intera esistenza e tutti i suoi ambiti ed è funzione primaria della Chiesa come corpo mistico di Cristo e popolo sacerdotale: pensiamo al sacerdozio battesimale, sia pur distinto in grado ed essenza da quello ordinato. Ristabilisce inoltre il giusto rapporto fra Dio e la sua creazione, a Lui ordinata, a partire dall’uomo, unica creatura terrena creata a Sua immagine. Viene espresso anche in atti e riti pubblici. Esiste quindi uno ius liturgicum: la Chiesa ha sempre concepito la liturgia come il suo culto pubblico ufficiale e quindi ha regolato gli atti e i riti che lo sostanziano ed esprimono le verità di fede professate. Tutte le norme sono indirizzate a questo giusto rapporto, dal quale dipende la salvezza del mondo, e così devono essere rispettate come comando di Dio e non come invenzione dell’uomo, tipo fabbricazione a tavolino (parole di Ratzinger), come nel caso del Novus Ordo.

15 commenti:

  1. "non è una concezione poco democratica della Chiesa il prete che volta le spalle al popolo di Dio ?"
    Da morire dal ridere, se non fosse che proprio questa è la tragedia...
    Claudio Gazzoli

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    1. È finito col voltare le spalle a Dio.
      Senza vantaggio alcuno per il popolo.

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  2. "NON ABBIATE PAURA!"

    Passerà la notte se continueremo a custodire la "tradizione", perché la "memoria" nutre la speranza...
    Buona domenica!

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  3. In campo informatico, le definizioni che contengono una contraddizione autorizzano lo sviluppatore a far di testa sua (per esempio in caso di "undefined behavior" i compilatori trascurano del tutto il codice da generare).

    Se Benedetto XVI dice che la liturgia tradizionale non è mai stata abolita (lo sapevamo già tutti) e che tutti i sacerdoti sono liberi di celebrarla, e pochi anni dopo Francesco senza alcun valido motivo la proibisce (già c'è quel divieto inaccettabile per i sacerdoti ordinati dopo la promulgazione di Traditionis Custodes), i fedeli cosa devono dedurre?

    Se Benedetto XVI dice che la liturgia tradizionale non può essere improvvisamente del tutto proibita o, addirittura, giudicata dannosa, e Francesco dice che deve essere improvvisamente del tutto proibita (quell'inaccettabile divieto per i sacerdoti ordinati dopo la Traditionis Custodes) e, addirittura, giudicata dannosa, i fedeli cosa devono dedurre?

    Se si trattasse di un argomento secondario potremmo farci due risate davanti a una buona birra. Ma non ha senso porre limitazioni, proibire, o addirittura giudicare dannoso, ciò che aveva nutrito la spiritualità di tantissimi santi fino a padre Pio. Sulle questioni importanti Francesco è mai stato costruttivo invece che distruttivo? (e ve lo ricordate quando ci chiamava sgranarosari, pelagiani, mummie da museo?)

    Allora mi chiedo: avrà mica ragione Viganò quando dice che Francesco non intende il pontificato come un pascere gli agnelli e le pecorelle ma un devastare la Chiesa dal suo interno?

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  4. "Solo quando si è veramente pronti a perdere tutto si può ricevere, e ciò che si riceve non è sempre ciò che si vuole… Da molto tempo ci stiamo preparando per la nuova primavera della Chiesa, ma almeno in termini di numeri - che erano importanti anche per Cristo, perché ci ha detto di battezzare tutte le nazioni - il lungo inverno ci insegue ancora. Unendo le nostre sofferenze a quelle dei primi discepoli, le cui speranze in un trionfo mondano non furono apparentemente soddisfatte, possiamo imparare a riporre la nostra fiducia non negli uomini, ma in Dio. Solo Lui può far risorgere la Chiesa, ma forse solo dopo aver accettato di perdere tutto".
    Abate Nivakoff, Norcia

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  5. E pensare che nei primi mesi di pontificato c'erano ancora illustri autori cattolici a dire che il "papa Buonasera" era solo un po' sui generis, "speriamo sia un rischio calcolato", "sa quel che sta facendo"...

    Quest'ultima affermazione è veritiera, ma nel senso diametralmente opposto a quel che speravano loro. Che si sono sforzati di "amare il Papa", di "stare dalla parte del Papa", nonostante vedessero che Bergoglio continuamente ed accanitamente propalava emeriti distillati di gesuitismo.

    Si applica dunque ciò che Nostro Signore disse a Simon Pietro: «...ho pregato per te, che non venga meno la tua fede; e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli» (cfr. Lc 22,32).

    Allora, papafrancé, quand'è che cominci a ravvederti? Facci capire se sei il pastore o il mercenario o addirittura il lupo.

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    1. Mi sembra che si sia prodigato perché capissero pure i muri, che altro deve fare, ancora, pover'uomo ? Chi non ha capito, e c'è n'è sono, o sono lupi pure loro, o amano i lupi, o amano vivere tranquilli... e di questo si accontentano. Presumo che pensino o che l'inferno non c'è o che non li riguardi.
      Valeria Fusetti

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  6. O Maria,
    Vergine potente:
    Tu, grande e illustre
    difesa della Chiesa,
    Tu, aiuto mirabile dei cristiani,
    Tu terribile come esercito schierato
    a battaglia,
    Tu che hai distrutto da sola
    tutte le eresie del mondo,
    Tu, nelle angustie, nelle lotte,
    nelle necessità,
    difendici dal nemico
    e nell'ora della morte
    accoglici nel Paradiso.
    Amen.

    Preghiera composta da San Giovanni Bosco.

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  7. La sinistra e l'estrema sinistra trionfano in Francia, subito seguite dal partito di Macron, mentre il RN arriva terzo. Niente di clamoroso. Era tutto previsto, come scrissi in un mio precedente commento. Adesso, il fronte globalista - onnipotente - può procedere ancor più speditamente verso la vittoria finale. È inutile dire di no, è inutile cullarsi nelle illusioni. La realtà è questa, per quanto sia spiacevole.

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  8. Miserere nobis!07 luglio, 2024 23:10

    Cara signora,che pianto!
    Oggi non potendo andare alla Messa di sempre ho dovuto ripiegare per quella in Parrocchia, con il Celebrante che si umetta con il disinfettante (ancora!)prima di dare l'Eucaristia, e così anche molti fedeli (le mogli che aprono le borsette per prendere la salvifica boccetta da passare al coniuge!) accompagnati dai canti di Gen Rosso : quello "del sudore" e quello del "cammino verso la liberta'."..! Senza Confiteor , tre Kyrie basta e avanza

    Non c'e' niente da fare : due riti, due Messe, due diversi Vangeli per fedeli diversi

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  9. @11:56

    Dans les avions, les trains, les autobus, et même les simples taxis, est-ce que le conducteur ne tourne pas le dos à ses passagers ?

    Faut-il, pour cette raison, supprimer ces moyens de transports, ou obliger les conducteurs à se tourner vers les passagers ?

    Or que fait le prêtre qui célèbre la sainte messe sinon conduire les fidèles à leur destination : Dieu, le Ciel ?

    Simple bon sens.

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  10. #Laurentius
    Parlare di trionfo della sinistra in Francia è del tutto fuori luogo, mi consenta.
    La sinistra fa avuto la maggioranza (relativa) dei seggi solo perché il sistema a doppio turno francese permette questi accordi dal sapore "stantio" in funzione di blocco contro i partiti che vengano ritenuti pericolosi per il "sistema", che è tutto fuorché democratico.
    Il RN ha incrementato notevolmente i suoi seggi e, da un certo punto di vista, è meglio attendere che la "mela" sia ben matura prima di raccoglierla. Il giovane leader Bardella avrà il tempo di crescere politicamente.
    La Francia è già in una guerra civile strisciante, dove gli islamici sono sempre più al centro dell'attenzione e dove la crisi politico/sociale è una bomba a orologeria.

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  11. La "vittoria finale" cui stanno lavorando sinistra ed estrema sinistra in Francia ed in Europa sarà la guerra civile.

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  12. Andrea Sandri
    Contra ius

    Sarebbe profondamente antigiuridico, fino a infrangere lo ius divinum, eliminare con un divieto positivo un rito radicato nella Tradizione apostolica della Chiesa, celebrato ininterrottamente fino a oggi e diffuso in tutto l'orbe.

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  13. Così la nota di Chiesa e post-concilio. È bene richiamarla

    1. Esiste uno ius divinum al culto che è il riconoscimento del primato di Dio su ogni cosa. Si realizza facendo convergere su Lui tutte le attività – personalmente e comunitariamente – attraverso la virtù di religione, come ci ricorda la Mediator Dei. Dunque riguarda l’intera esistenza e tutti i suoi ambiti ed è funzione primaria della Chiesa come corpo mistico di Cristo e popolo sacerdotale: pensiamo al sacerdozio battesimale, sia pur distinto in grado ed essenza da quello ordinato. Ristabilisce inoltre il giusto rapporto fra Dio e la sua creazione, a Lui ordinata, a partire dall’uomo, unica creatura terrena creata a Sua immagine. Viene espresso anche in atti e riti pubblici. Esiste quindi uno ius liturgicum: la Chiesa ha sempre concepito la liturgia come il suo culto pubblico ufficiale e quindi ha regolato gli atti e i riti che lo sostanziano ed esprimono le verità di fede professate. Tutte le norme sono indirizzate a questo giusto rapporto, dal quale dipende la salvezza del mondo, e così devono essere rispettate come comando di Dio e non come invenzione dell’uomo, tipo fabbricazione a tavolino (parole di Ratzinger), come nel caso del Novus Ordo.

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