Riprendo da Duc in altum il seguente testo di Mons. Carlo Maria Viganò che va a sommarsi ai molti interventi sulla vexata questio del Sinodo per l'Amazzonia e sull'atrettanto controversa Dichiarazione di Abu Dhabi. (Indici degli articoli precedenti: sul Sinodo e sulla Dichiarazione).
Durante venti secoli, la Chiesa cattolica ha professato la fede in Gesù Cristo, unico Salvatore, giunta intatta fino a noi come l’ha ricevuta dagli Apostoli, dai Padri della Chiesa, a prezzo del sangue dei Martiri, della testimonianza dei Confessori della fede, dei Santi senza numero, di ogni lingua e popolo, tramandata dai genitori ai figli, da sacerdoti e religiosi, diffusa da ardenti missionari in tutti i continenti della terra, sotto la guida dei successori dell’apostolo Pietro che hanno garantito l’unità della Sposa di Cristo, confermando i fratelli della fede.
Da ormai quasi sette anni, il successore del Principe degli Apostoli, a cui è stato affidato il mandato di Cristo conferito a Pietro dopo la sua professione di fede – “Tu se il Cristo il Figlio del Dio vivente” (Mt 16, 18) – ha abdicato al suo ministero di confermare i fratelli nella fede. Papa Francesco non ha mai confermato nessuno. Riconosciamo con dolore quanto il suo ministero sia stato divisivo e distruttore.
Con la Dichiarazione da lui firmata ad Abu Dhabi, in cui ha dichiarato che «il pluralismo e le diversità di religione, di colore, di sesso, di razza e di lingua sono una sapiente volontà divina», e con le continue devianti condanne del così detto “proselitismo”, Francesco non ha solo mortificato ogni slancio missionario, ma di fatto ha rinnegato il mandato conferito da Cristo a tutti gli Apostoli: «Andate e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro tutto ciò che vi ho comandato» (Mt 28, 18-20).
La strategia dell’attuale pontefice è camuffata con l’inganno e la menzogna, coperta dal silenzio, quando viene scoperto in questi suoi intenti devianti, che grande sconcerto generano fra i fedeli, mentre sono astutamente elogiati dai nemici della Chiesa.
Anche il Sinodo sull’Amazzonia fa parte di un ben più grande disegno nascosto. Non è altro che non un elemento, seppur dirompente, di un vasto progetto, elaborato sotto l’egida delle Nazioni Unite e supportato dai grandi poteri finanziari e massonici. Come si spiega infatti che l’idolo pachamama è già presente, per iniziativa dell’ONU, in testi concepiti per l’indottrinamento ideologico dei bambini?
Tutto si tiene: falsa scienza, fondata su un presunto catastrofico riscaldamento della terra, il cui principale responsabile sarebbe l’uomo; ecologia integrale, che pone al centro della creazione non l’uomo creato a immagine e somiglianza di Dio, e chiamato a condividere la vita divina in una eternità beata con il suo Creatore, bensì la “divinità” Madre Terra, la pachamama appunto, da cui l’uomo è tratto e a cui deve tornare. Quindi anche l’idolatria sarebbe voluta da Dio, e papa Francesco la celebra alla faccia del mondo, profanando il luogo più sacro della Roma cristiana, la basilica costruita sul sepolcro dell’apostolo Pietro.
Durante il recente Sinodo, con la celebrazione inaugurale tenutasi nei Giardini vaticani e la comparsa della Pachamama in San Pietro e a Santa Maria in Traspontina, è stato consumato un grave atto sacrilego. Il culto del Dio vivo e vero, rivelato e manifestato in Gesù Cristo, che la Chiesa Cattolica adora e professa, è stato contaminato da elementi chiaramente idolatrici e sincretisti.
L’idolatria, o una sua simulazione, rappresenta il più grave attentato perpetrato contro la Divina Maestà. I martiri hanno versato il sangue e pagato con il dono supremo della vita la loro resistenza all’idolatria. Quegli stessi martiri che hanno intriso e consacrato la terra dell’antica Roma pagana, hanno visto la loro gloriosa memoria profanata dalle celebrazioni della Pachamama.
Le Scritture del Primo Testamento ci insegnano che l’idolatria è impudicizia e prostituzione, profanazione dell’Alleanza nuziale che Dio ha contratto con il suo popolo.
San Paolo, dal canto suo, ammonisce i primi cristiani di Corinto: «Un idolo è forse qualche cosa? No, ma dico che i sacrifici dei pagani sono fatti a demoni e non a Dio. Ora, io non voglio che voi entriate in comunione con i demoni. Non potete bere il calice del Signore e il calice dei demoni… O vogliamo provocare la gelosia del Signore? Siamo forse più forti di lui?» (1Cor 10, 19-22).
La Chiesa cattolica, anziché vegliare e denunciare le minacce che la insidiano e che oscurano l’orizzonte dell’intera famiglia umana, si sta prestando a fungere da cassa di risonanza di un’Ideologia utopica e anticristica, in una sudditanza spaventosa rispetto ai poteri forti che dominano la scena mondiale, attivi nel promuovere vasti processi volti all’instaurazione di un Governo Mondiale.
Di fronte a un simile scenario, in cui la sopravvivenza stessa della Chiesa cattolica è gravemente minacciata, di fronte a tante e tali riprovevoli azioni e dichiarazioni del sommo pontefice, cento studiosi hanno stilato una Dichiarazione [qui] dove si chiede «rispettosamente a Papa Francesco di pentirsi pubblicamente e senza ambiguità e di riparare questi oltraggi». Alla loro voce ho ritenuto doveroso unire la mia [qui]. Parimenti, tutti i vescovi e porporati della Chiesa cattolica dovrebbero sentirsi in dovere di «rivolgere una correzione fraterna a Papa Francesco per questi scandali».
«O Dio, che nella grazia dell’adozione ci hai chiamato a diventare figli della luce, non più ci avvolga l’oscurità dell’errore; donaci di restare sempre nella tua verità, così da illuminare la notte del mondo» (dall’odierna Liturgia ambrosiana).+ Carlo Maria Viganò
Vieni, Signore Gesù! Manifesta sulla tua Chiesa e sul mondo la tua sovrana regalità! Non respingere l’implorazione della tua Sposa e non deludere la sua attesa. E quando non concedi quello che Ti chiediamo, donaci di aspettarlo con fedele perseveranza e amore penitente.
Arciv. tit di Ulpiana, Nunzio Apostolico
Grazie, Arcivescovo C.M.Viganò!
RispondiEliminaLa situazione è molto grave. Il tesoro più a rischio è la Santa Messa, già sfregiata qua e là per il mondo da echi di quanto avvenuto a Roma durante il sinodo amazzonico. La propensione al sacrilegio insieme a qualche episodio di idolatria hanno quasi fatto rimpiangere i dubbi che ci si poneva sull'apostasia di parte della Chiesa. La Santa Messa, il cuore pulsante della Chiesa, è minacciata da chi mostra di non averne eccessivo rispetto ne' cura.
RispondiEliminaNon è una sorpresa. Infatti il Catechismo della Chiesa Cattolica lo dice ai punti 675 (Prima della venuta di Cristo, la Chiesa deve passare attraverso una prova finale che scuoterà la fede di molti credenti ... sotto la forma di una impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell'apostasia dalla verità. La massima impostura religiosa è quella dell'Anti-Cristo, cioè di uno pseudo-messianismo in cui l'uomo glorifica se stesso al posto di Dio e del suo Messia venuto nella carne), 676 (Questa impostura anti-cristica si delinea già nel mondo... soprattutto sotto la forma politica di un messianismo secolarizzato "intrinsecamente perverso") e 677 (La Chiesa non entrerà nella gloria del Regno che attraverso quest'ultima pasqua, nella quale seguirà il suo Signore nella sua morte e risurrezione. Il Regno non si compirà dunque attraverso un trionfo storico della Chiesa secondo un progresso ascendente, ma attraverso una vittoria di Dio sullo scatenarsi ultimo del male che farà discendere dal cielo la sua Sposa). L'aveva detto Gesù, ce l'ha ribadito la Vergine Maria (Fatima e non solo).
Offriamo noi stessi e ripariamo. E preghiamo per i nostri pastori, perché celebrino l'Eucaristia facendocela amare e difendendola da oltraggi, sacrilegi e indifferenze.
Kyrie eleison. Christe eleison. Kyrie eleison.
Si tratta di “neo-paganesimo globale”. È la nuova manifestazione del vecchio paganesimo per certi versi unica, ma prevedibile come conseguenza dei rinnegamenti confluiti e applicati attraverso il vaticano II.
RispondiEliminaE così ci troveremo davanti ad una “nuova Chiesa”, senza che ce ne accorgiamo...
RispondiEliminaMa chi è che non se ne accorge? E perché?
Preferisco censurare (piuttosto che perder tempo, che non ho, in confutazioni inutili) commenti che concordano ma poi chiudono con battute tranchant oltre che irrealistiche.
RispondiEliminaOttimo documento, ma forse il coraggioso mons. Viganò avrebbe potuto spingersi oltre, riconoscendo la natura eretica ed apostatica del CV II e dei papi che lo hanno indetto e gestito. Inoltre non sarebbe stato male se avesse aggiunto che tutto il postconcilio è stato intriso di eresie e rinnegamenti della retta dottrina cattolica bimillenaria (Assisi 1 e 2, assurde richieste di perdono a nome della Chiesa, elogi di Lutero e approvazione della su dottrina della giustificazione, col documento del 1999, scomunica di mons. Léfèbvre, ecc.)ecc.). C’è ancora un po’ di strada da fare, per uscire da mezzo al guado dove si è fermato il bravo e coraggioso Viganò, ma l’inizio è ottimo, indubbiamente. Che Dio lo protegga e gli doni la vittoria su Bergoglio e la sua coorte di traditori di Cristo !
RispondiEliminaConforta vedere che almeno un vescovo parla chiaramente, in questa situazione in cui troppi prelati sono divenuti tremebondi peggio di don Abbondio...
RispondiEliminahttps://www.lifesitenews.com/blogs/swiss-bishop-describes-struggle-between-john-paul-ii-and-saint-gallen-group
RispondiEliminaA catholicus che parla di assurde richieste di perdono della Chiesa, andrebbe specificato che certe richieste di perdono per peccati commessi come singoli contro il Vangelo, che ci sono stati se questa Chiesa è stata punita (vedasi La Salette, amore al denaro, a onori ed al sesso), ci potevano anche stare, in quanto solo la Chiesa Santa per l'appartenenza a Cristo è priva di peccato. Quanto a mons.Lefebvre non è stato fatto altro che prendere atto di una situazione di fatto: non esistevano alternative per Giovanni Paolo II. O taceva di fronte ad un dato di fatto grave e autogiudicato, errando, o lo dichiarava (non è lui che ha scomunicato) per premunire i fedeli. E' come dire che Michele Cerulario non andava scomunicato. La revoca reciproca di scomuniche piuttosto è una presa in giro solenne di Cristo e di noi fedeli. Non mi si pubblicherà ma purtroppo è così, basta cercare cosa significa scomunica latae sentientiae.
RispondiEliminafabrizio giudici
RispondiElimina22 novembre 2019 19:37
Bravo Fabrizio, un pezzo, letto veloce veloce, importantissimo. Le tessere piano piano vanno al loro posto. Grazie.
Intanto alcuni vescovi vanno avanti con altre eresie:
RispondiEliminahttp://m.ilgiornale.it/news/cronache/galantino-accelera-su-lutero-opera-dello-spirito-santo-1454696.html
RispondiEliminaMons. Lefebve come Michele Cerulario, un vero scismatico?
Cerchiamo di non far ridere i polli.
Ripresa in mano la Pascendi di S.Pio X (1907), pur mettendo in conto le infiltrazioni nemiche all'interno della Chiesa, si ha l'impressione che gli irriducibili tra i modernisti dal 1907 abbiano stretto un tacito patto infame tra loro, suggellato da un anti-giuramento che ha corrotto non pochi seminaristi e sacerdoti delle generazioni a seguire e che ha trovato nel CVII il modo di ribaltare quella Chiesa che aveva sanzionato loro e le idee di cui si erano fatti portatori.
RispondiEliminaUna guerra intestina alla Chiesa ancora non terminata che si è tradotta all'esterno nei sinistri conflitti armati che hanno caratterizzato il '900 e che ancora caratterizzano la nostra epoca e che nella mostruosità del papato bicefalo, al di là della mielosa ipocrisia, mostra al mondo l'orrore della superbia, della ignoranza invincibile, della smania di novità e della insofferenza verso gli insegnamenti del Redentore tramandati fedelmente.
Tutto questo è responsabilità degli uomini di chiesa? Sì, In principio era il Verbo, e l'unico compito degli uomini di chiesa era ed è quello di servire umilmente il Verbo e fedelmente trasmettere il Suo lascito. Non potrà esserci pace né nella chiesa, né nel mondo finché la chiesa non ritroverà la 'Fede ed i suoi elementi più profondi' (Pascendi)
@ Anonimo 23:56: grazie per l'endorsment, caro amico; quanto poi all'amico delle 19:57 vorrei precisare che riferendomi alle "assurde richieste di perdono" dei papi postconcoiliari (GP II in particolare) pensavo alle richieste di perdono per le Crociate, per la scomunica a Lutero, per la Controriforma; per la piaga dei preti pedofili, sodomiti, dediti a orge a base di sesso e droga, invece, le richieste di perdono(alle vittime e loro famiglie) sono più che doverose, ma queste non le fanno, gli ipocriti omertosi gerarchi, sono tutti collusi, un'omertà mafiosa, si proteggono a vicenda, un vero schifo !
RispondiEliminaIl mio ringraziamento a Mons. Viganò per la sua presa di posizione chiara e coraggiosa a favore di Gesù Cristo e contro i suoi odierni traditori.
RispondiEliminaDiamogli sempre il nostro sostegno e la nostra gratitudine, qualora leggessero.
È vero che non menziona gli errori del CVII come causa prima dei mali attuali e inizio del programma modernista di rivoluzione della Chiesa dal suo interno per adeguarla ai voleri del mondo.
Ma ben vengano questi schieramenti coraggiosi da parte di vescovi e cardinali, che danno conforto anche a noi cattolici e ci fanno vedere il bicchiere mezzo pieno.
Il Signore gliene renderà merito.
Aloisius
Io chiedo umilmente a mons.Viganò che direi si sta esprimendo in modo chiaro,tanto da doversi nascondere fino a quando Dio vorrà, di dare indicazioni ai fedeli che nelle parrocchie sono pure con un Cristo edulcorato dove la messa deve essere una festa e la comunione una torta,per cui il Sacrificio e la Sua centralità non ci sono più. A quanto risulta questo blog ha dato fastidio al vaticano usurpante tanto che stanno censurando, neppure copiando ed incollando permettono su fb
RispondiElimina2017 Festival di Fede&Cultura, il Vescovo Viganò racconta alcuni retroscena da lui vissuti personalmente...
RispondiElimina“Consideriamo la storia dei gesuiti. È qualcosa che ora sto studiando con grande cura. In effetti, se vuoi sapere la sintesi del mio pensiero, è questa: ciò che stiamo vedendo ora è il trionfo di un piano iniziato 60 anni fa, il compimento di un piano ben congegnato per portare una specie di nuovo pensiero nel cuore della Chiesa, un pensiero le cui radici sono negli elementi della teologia della liberazione che contengono tracce di marxismo; un pensiero poco interessato alla liturgia cattolica tradizionale o alla moralità o teologia, ma, piuttosto, centrato sulla “prassi” nel campo della giustizia sociale. E ora questo piano ha raggiunto uno dei suoi massimi obiettivi, con un gesuita sul soglio petrino…” (mons. Carlo Maria Viganò)
Lettera di San Francesco ai reggitori dei popoli:
RispondiEliminahttps://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&url=http://www.amicifrancescani.it/letterasanfrancesco.htm&ved=2ahUKEwjOu7KnoIHmAhXE5KQKHS3xCBsQFjAAegQIBBAB&usg=AOvVaw3KGmVbO0GNLcx5L5Uoxgyv
Appoggio in ogni punto la dichiarazione dell'Arcivescovo Viganò.
RispondiEliminaSpero che sia la spinta a una vera chiarificazione sulla crisi di fede che serpeggia nella Chiesa, che sta prendendo il sopravvento, e che ha origini molto da lontano.
Saldi in veritate