Pagine fisse in evidenza

domenica 31 maggio 2020

Una suora di clausura scrive e mons. Viganò risponde.

Ricevo dall’arcivescovo Carlo Maria Viganò i testi, rispettivamente, di una lettera ricevuta da parte di una monaca di clausura, e della sua risposta alla stessa. Dall'allargarsi della riflessione in ordine all'Appello per la Chiesa e per il mondo emergono altri elementi interessanti sulla “contro-forza” da mettere in campo, capace di muoversi in modo coordinato con armi ispirituali dottrinali e morali. Richiamo i precedenti:

Novena di Pentecoste 2020
Rev.ma Eccellenza Monsignor Carlo Viganò,
Sono una Monaca di clausura e Le scrivo dopo una conversazione avuta con il nostro Padre spirituale. Il nostro discorso riguardava l’ultimo “Appello” che ha girato il mondo per far svegliare le coscienze dal pericolo imminente che ci sta ormai incalzando dietro la maschera dell’emergenza “coronavirus”. Ed è interessante constatare come perfino i non credenti siano allarmati da tale percorso dispotico. La situazione è sempre più schiacciante, certamente, però la strategia usata da Bergoglio e le sue forze alleate verte ad una tecnica di isolamento e disgregazione di qualsiasi gruppo che possa formare una contro-forza. La chiamo “contro-forza” poiché la parola “resistenza” mi sembra “umana” e alquanto insufficiente.

A breve, probabilmente, la preparazione per la manifestazione dell’Anticristo sarà sempre più imposta ed oppressiva, anche per i passi che lo stesso Bergoglio deciderà di compiere a sua preparazione. L’obiettivo, ovviamente, è quello di eliminare le “teste calde” e sovversive che intralciano i piani di un disegno già pianificato e che non aspetta altro che di realizzarsi in pienezza. La preoccupazione che ho comunicato con il nostro Padre spirituale è il fatto che non ci sia una “contro-organizzazione” neanche all’interno della “Chiesa vera”, come una sorta di possibile “Chiesa clandestina”, capace di muoversi in modo coordinato, per quanto sia possibile. I prossimi passi saranno infatti specifici ad immobilizzare qualsiasi ribellione, cosa che sarà fattibile proprio per questa “strategia” (ormai non più tanto sotterranea) di isolamento e impossibilità di azione.

Come monaca di clausura credo in “strategie” ben diverse e soprannaturali, che sfuggono notevolmente anche alle forze più organizzate e totalitarie. Ma il problema è che il tempo mi sembra veramente breve. E qui, mi piace farLe sapere che anche la nostra Madre Abbadessa a tavola, ci legge spesso i suoi interventi lucidi e ben delineati. Quando si sente la voce della rettitudine e dell’amore per Cristo e la Sua Chiesa, non si può non riconoscerla.

Il Padre spirituale mi ha suggerito di comunicarLe queste riflessioni, incoraggiandoLa ad andare avanti. Le dico subito che non sono una mistica e nemmeno una santa, però mi faccio voce di molte altre voci silenziose della Chiesa, ricordandoLe che non è solo, e che la lotta è solo incominciata.

Guardando alle firme dell’Appello mi sembra che ci siano tante possibilità su cui lavorare proprio per un coordinamento, un “andare avanti insieme” come piccolo esercito dell’Immacolata (…e metto dentro anche i non credenti, come “potenzialità” dello stesso esercito, anche se inconsapevolmente). Se san Massimiliano M. Kolbe chiamava la Madonna “La sempre vittoriosa”, è anche vero che nella Bolla di Pio IX viene autorevolmente chiamata “l’Eterna Nemica” del diavolo. E Lei sa meglio di me che la battaglia a cui mi riferisco è proprio questa: la reale posta in gioco è la salvezza eterna di tantissime anime.

Ecco che queste povere righe vogliono essere un piccolo incoraggiamento a non demordere e a continuare anche in un’opera di dialogo costruttivo con quei “pochi” ma buoni monsignori e religiosi che soffrono per gli stessi motivi. Molte, potrebbero essere le ispirazioni dello Spirito Santo in queste anime di stretta collaborazione. Per quanto riguarda, invece, le calunnie, le incomprensioni e i vari personalismi che fanno soffrire, sono tutte cose che Lei ha conosciuto da vicino e rappresentano le gemme incastonate nella corona che L’attende… ma è una “corona” non ancora completa: l’Immacolata stessa vuole fissarne le gemme più preziose.

Vorrei concludere con un riferimento al famoso miracolo attribuito a Santa Chiara che fece sì che i saraceni, ormai sulle mura del monastero, scappassero senza più tornare. Ebbene, il miracolo avvenne per la fede di colei che è stata definita la più fedele “Impronta della Madre di Dio” e proprio in virtù del suo amore per il Santissimo Sacramento, vera Luce contro qualsiasi tenebra. Dico questo perché sono “queste” le “forze” in cui confidiamo e così temute dai nemici. Il miracolo avvenne solo al limite, quando ormai le speranze umane erano azzerate. Se il Trionfo del Cuore Immacolato non è distante, ora è il tempo della battaglia e la nostra Condottiera e Corredentrice vuole vederci lottare, soffrire ed implorare la Sua Vittoria che è ormai alle porte.

La ringrazio di avermi ascoltata pazientemente e Le chiedo umilmente la Sua benedizione, anche per tutta la comunità. Mi ricordi nella Sua Santa Messa quotidiana.
In Corde Matris
Lettera firmata di una monaca di clausura  
29 Maggio 2020, San Vigilio Vescovo e Martire
* * *
Cara Sorella,
La ringrazio molto per la Sua lettera, che ho letto con viva partecipazione. Condivido pienamente la Sua visione nitida e realistica della presente situazione di crisi che coinvolge la Chiesa e il mondo.

Con uno sguardo soprannaturale, corroborato dalla Sacra Scrittura e dai vari messaggi di Nostra Signora, possiamo comprendere che in questo momento scorge ormai con maggior chiarezza la reale dimensione dello scontro epocale tra Bene e Male, tra figli della Luce e figli delle tenebre. Quello che lascia davvero scandalizzati è vedere come i vertici della Gerarchia si stiano mettendo apertamente al servizio del principe di questo mondo, facendo proprie le istanze onusiane del mondialismo globalista, della fratellanza massonica, dell’ecologismo malthusiano, dell’immigrazionismo... Si prepara un’unica religione mondiale senza dogmi e senza morale, secondo gli auspici della Libera Muratoria: è evidente che Bergoglio, e chi sta dietro di lui e lo sostiene, ambisce alla presidenza di questa infernale parodia della Chiesa di Cristo.

Avrà notato anch’Ella, cara Sorella, l’insistenza di tanti Prelati e dei media cattolici sulla presunta necessità di un Nuovo Ordine Mondiale: ne hanno parlato Cardinali e Vescovi, La Civiltà Cattolica e Vatican News, Avvenire e L’Osservatore Romano, con l’arroganza di chi sa di poter dire cose inaudite grazie alla protezione di cui godono. Ma ben poca cosa, a ben vedere, è l’organizzazione dei malvagi, la loro capacità di muoversi e di agire, la loro abilità nel dissimulare: sono talmente sicuri di aver ormai raggiunto i loro obiettivi, che con tracotanza ed ostentazione hanno apertamente rivelato i loro intenti, mettendo da parte quella prudenza e quell’astuzia che in altri momenti aveva loro permesso di tenerli nascosti. Ecco così scoperti i fautori del governo mondiale e le élites che vogliono imporre ai popoli la loro tirannide; ecco scoperti, con loro, anche chi si presta come braccio religioso di un neo-paganesimo, definito da alcuni green apostasy. Sappiamo chi sono, cosa muove le loro azioni e quali sono i loro fini: dietro di loro c’è sempre il Principe di questo mondo, contro cui la Regina delle Vittorie guida le nostre sconquassate milizie, assieme alle ben più terribili schiere celesti. Ma avendo noi già scelto in quale campo schierarci, non dobbiamo temere, poiché Nostro Signore ha già vinto, mentre ci offre la preziosa opportunità di intrecciare, in questi giorni apocalittici, una corona speciale.
 
Credo che il punto imprescindibile per condurre efficacemente una battaglia spirituale, dottrinale e morale contro i nemici di Cristo sia la persuasione che la crisi presente è la metastasi del cancro conciliare: senza aver compreso il rapporto di causalità tra il Vaticano II e le sue logiche e necessarie conseguenze nel corso degli ultimi sessant’anni, non sarà possibile riportare la barra del timone della Chiesa in direzione della rotta tracciata dal divino Nocchiero e mantenuta durante duemila anni. Ci hanno catechizzato per decenni con quell’odioso «indietro non si torna» sulla liturgia, sulla fede, sulla morale, sulla penitenza, sull’ascesi: oggi sentiamo riproporre pedissequamente le medesime espressioni anche nella sfera civile, allorché si tenta di indottrinare le masse che «nulla sarà più come prima». Modernismo e Covid-19 sono accomunati dal medesimo marchio, e per chi ha uno sguardo verso il trascendente non è difficile comprendere che il terrore di quanti vogliono lasciarci credere che la corsa verso l’abisso sia ineludibile ed inarrestabile consiste nel non prestar loro fede, nell’ignorarli, nello smascherare la loro congiura. Questo è il nostro compito, oggi: aprire gli occhi a tante persone, anche chierici e religiosi, che non hanno ancora composto il quadro complessivo, limitandosi a guardare la realtà in modo parziale e scomposto. Una volta che avremo fatto loro comprendere il meccanismo, capiranno anche tutto il resto.

Si può, Cara Sorella, tornare indietro; si può fare in modo che il bene che ci è stato sottratto fraudolentemente ci sia restituito: ma solo nella coerenza della dottrina, senza compromessi, senza cedimenti, senza opportunismi. Il Signore si degnerà di accordarci di aver parte alla Sua vittoria, ancorché deboli e senza mezzi materiali, solo se ci abbandoneremo totalmente a Lui e alla Sua Santissima Madre.

Mi affido alle Sue preghiere e a quelle delle Sue Consorelle, mentre di cuore benedico Lei e tutta la comunità.
+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo

23 commenti:

  1. Indietro non si torna...

    Lo slogan torna, dalle più disparate voci: sul Concilio, l'Euro o il tal progetto politico, questo o quel rivoluzionario che per migliorare il prossimo lo elimina se non si adegua.

    Chi "crede" in quello che è diventato il suo pallino (o idolo), diventa categorico...
    Chissà perché è invece sempre più possibilista quando ci sarebbe di mezzo Dio.
    Forse è perché non c'era il registratore a fissare le decisioni irrevocabili e l'applauso.
    Così, con Dio, essere troppo fermi è da "rigidi", molto meglio il relativismo.
    Nel vangelo abbondano i percorsi di chi, fatta verità, torna sui propri passi.
    Lo fanno i Magi, ma per un'altra strada, evitando Erode.
    Lo fa la Sacra Famiglia, rientrando dall'Egitto, dopo lo scampato pericolo.
    Lo fanno i due di Emmaus (Lc 24,33), che se ne stavano andando delusi da Gerusalemme.
    Lo fa, meritoriamente, il decimo dei lebbrosi guariti.
    Lo fa il figliol prodigo della parabola, tornando prima in sé e poi nella casa del padre.
    Accade a chiunque si converta da una vita di peccato in cui s'era cacciato convintamente.
    Il vangelo dice eccome che indietro si può e si deve tornare!
    Solo quando "si mette mano all'aratro e ci si volge indietro" che è indegno del Regno.
    Ma che aratro è quello che, in pochi anni, ha ridotto la presenza cristiana quasi ovunque?
    E' l'aratro che asseconda il lavoro del buon Seminatore o quello dei giardinieri di Attila?
    Quale è il "socio in affari" che pretende di non fermarsi a considerare i danni fatti?
    Se i "segni dei tempi" sono un criterio così dirimente, quale cecità impedisce di vederli?
    Chi insiste con lo "show must go on", verso il Nuovo Ordine, da chi prende gli ordini?

    Si torna indietro eccome, se davanti si profila il burrone e chi guida non vuole frenare.
    Potevano tornare indietro Giuda, Caifa, Erode, Pilato... e non lo fecero.
    Credevano d'aver vinto, di aver dimostrato di poter comandare Dio, perdendo clamorosamente.
    Ancora oggi chi è davvero fedele a Cristo Risorto dà terribilmente fastidio.
    Il mondo cerca di abbindolarci, dato che la Chiesa ha scelto il dialogo con il mondo.
    Gesù ha scelto il dialogo con il peccatore per cercare di salvarlo.
    Lo Spirito non ha intenti dialoganti, ma convince il mondo su peccato, giudizio e giustizia.
    E' un'altra cosa. Non c'entra con la Pachamama, né con il blandire i governi, flirtando.
    Dio è geloso non perché possessivo, ma perché ci ama davvero.
    Conosce bene chi invece finge e basta.

    Dice bene Monsignor Viganò:
    ...sono talmente sicuri di aver ormai raggiunto i loro obiettivi, che con tracotanza ed ostentazione hanno apertamente rivelato i loro intenti, mettendo da parte quella prudenza e quell’astuzia che in altri momenti aveva loro permesso di tenerli nascosti. Ecco così scoperti i fautori del governo mondiale e le élites che vogliono imporre ai popoli la loro tirannide; ecco scoperti, con loro, anche chi si presta come braccio religioso di un neo-paganesimo, definito da alcuni green apostasy. Sappiamo chi sono...

    ... il terrore di quanti vogliono lasciarci credere che la corsa verso l’abisso sia ineludibile ed inarrestabile consiste nel non prestar loro fede, nell’ignorarli, nello smascherare la loro congiura. Questo è il nostro compito, oggi: aprire gli occhi a tante persone, anche chierici e religiosi, che non hanno ancora composto il quadro complessivo, limitandosi a guardare la realtà in modo parziale e scomposto. Una volta che avremo fatto loro comprendere il meccanismo, capiranno anche tutto il resto.

    RispondiElimina
  2. Una corrispondenza edificante.
    I punti nodali nella risposta:
    Il dito puntato contro il CVII ed il modernismo;
    il necessario smascheramento da portare avanti con chi ancora non vede;
    il terzo punto:" Il Signore si degnerà di accordarci di aver parte alla Sua vittoria, ancorché deboli e senza mezzi materiali, solo se ci abbandoneremo totalmente a Lui e alla Sua Santissima Madre.

    N.B.Il Signore si degnerà di accordarci di aver parte alla Sua vittoria... solo se ci abbandoneremo totalmente a Lui e alla Sua Santissima Madre.

    E' il Signore che ci accorda di partecipare alla Sua vittoria...nel nostro dire e fare, capisco, il Signore sceglierà il momento ed il luogo in cui le nostre parole ed azioni saranno degne della Sua vittoria e lo saranno dove e quando saremo, dimentichi di noi stessi, abbandonati totalmente a Lui e alla Sua Santissima Madre.

    Grazie, a chi ha scritto, a chi ha risposto, a chi ha pubblicato.

    RispondiElimina

  3. MONS. VIGANO' RIMETTE IL DITO SULLA PIAGA DEL CONCILIO, VOX CLAMANTIS IN DESERTO...

    La cosa più importante della risposta di mons. Viganò è forse costituita dal suo rinnovato coinvolgimento del Vaticano II nella attuale crisi della Chiesa: stiamo vivendo la metastasi del cancro conciliare, ha ripetuto giustamente.
    Mons. Viganò ha messo ancora una volta il dito sulla piaga. IN questo, resta però un isolato. Sicuramente non sono pochi nel clero in generale a condividere la sua diagnosi. Però tacciono. Su questo punto vitale, silenzio pesante dei c.d. "cardinali di riferimento", che poi sono a ben vedere solo due: Burke e Brandmueller. Sul cardinale Mueller e su Sarah non si può contare, quanto al "mettere il dito sulla piaga" che è stato ed è il Concilio.

    Non sappiamo se Bergoglio e i suoi accoliti prendano ordini dalle Logge o da altre forze più o meno occulte. Il rilievo mi pare inutile e controproducente perché impossibile a dimostrarsi, empiricamente. Ci sono prelati che elogiano la massoneria. Ma ciò che conta è che le autorità dicono le stesse cose o quasi delle Logge, dei "mondialisti", dell'ONU, delle elites europee edoniste e nemiche dei loro popoli, etc. Ancora non hanno trovato una giustificazione per l'aborto, in compenso giustificano alla grande l'omosessualità, nelle sue varie forme; l'invasione musulmana dell'Occidente; il sincretismo religioso, che praticano attivamente e da tanti anni, dal Concilio appunto; la lotta contro l'esistenza delle nazioni; accettano la madre singola, la famiglia di fatto, insomma l'edonismo dominante; il femminismo...
    Una melma dalla quale non si vede come la Chiesa possa uscire, in termini umani. C'è anche la mancanza di coraggio dei laici, quelli che criticano ferocemente Bergoglio ma si guardano bene dal toccare il Concilio. Se certi facitori di opinione che vanno per la maggiore riprendessero il concetto di mons. Viganò, del Concilio metastasi che sta divorando la Chiesa, cercando di approfondire e comunque portando il discorso alle Masse, non sarebbe questo un bel passo in avanti nella battaglia per la difesa della fede?
    Intanto in certi paesi del Nord Europa si sta annunciando la siccità mentre l'epidemia è in calo ma non domata. Quante furono le piaghe inflitte all'Egitto?
    Quando Gesù disse "Ma il Figlio dell'Uomo alla sua venuta troverà forse la fede sopra la terra?"(Lc 18, 8), voleva dire che la Fede sarebbe completamente scomparsa? E se così, allora noi che fine faremo? Però disse anche, circa la sua venuta: "quando vedrete tutte queste cose [i grandi disordini e il caos nella natura] sappiate che il Figlio dell'Uomo è vicino, è alle porte" (Mt 24, 33). "Sappiate", chi? Il piccolo resto, che sarebbe ancora rimasto a testimoniare la fede, non scomparsa dunque, assediato dall'odio delle fitte schiere di Gog e Magog.
    Z.

    RispondiElimina
  4. Interessante kntervidta al card. Zen del Tg2 su Cina e Hong Kong

    http://www.tg2.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-20df7c1d-2eea-41d5-be77-a1721ae91b43-tg2.html

    RispondiElimina
  5. https://www.maurizioblondet.it/chi-paga-per-questa-immane-frode-e-lo-sterminio/

    RispondiElimina
  6. Dal momento che non possiamo abbeverarci di acque velenose, quelle del falso magistero, dobbiamo liberarci di tutti gli orpelli e le fisime clericali.
    Ciò significa d esempio, in parole povere, che non dobbiamo più preoccuparci del mancato riconoscimento canonico della Fraternità San Pio X.
    La cosa non è una bazzecola, ma lasciamo che la risolvano loro.
    Noi, semplici fedeli, che dobbiamo sopravvivere, possiamo rivolgerci senza problemi alla FSSPX che predica il Magistero perenne della Chiesa.
    Anche loro qualche difettuccio ce l'hanno - non è detto che tutto ciò che è venuto dopo il 1962 sia sbagliato, e loro ostilità verso san Giovanni Paolo II è infondata - tuttavia su queste cose possiamoa passarci soprra.
    Primum vivere, deinde philosophare.
    Guido Villa su Fb

    RispondiElimina
  7. ATTENTI AL CONTAGIO

    "Se un nuovo contagio tenta di avvelenare non solo una parte, ma tutta la Chiesa allo stesso tempo, allora ciò che un cattolico deve fare, ovvero la sua più grande preoccupazione, è quella di aderire e conformarsi a ciò che è antico, e che quindi non può più essere modificato da alcuna buona bugia"
    san Vincenzo di Lerins

    RispondiElimina
  8. Anche codesto intervento di S. E. R. Mons. Viganò è eccellente e vorrei che le parole "cancro conciliare" si imprimessero bene nella memoria dei fedeli.
    Che il Divin Cuore di Gesù abbia pietà di noi!

    RispondiElimina
  9. La monaca di clausura che scrive a Monsignor Viganò, ricorda un po' Gerberga, sposa di Luigi IV d'Oltremare, che, tra il 949 e il 954, durante il crepuscolo carolingio, scrisse al monaco Adson per chiedere lumi sull'Anticristo e sul suo eventuale ingresso nell'eone. Ne risultò il famoso Tractatus de Antichristo. Corsi e ricorsi di epoche di debolezza katechontica
    Andrea Sandri

    RispondiElimina
  10. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    RispondiElimina
  11. Ma ... non è colpa dei fedeli se alcuni capi sono dei Giuda ... non tocca a noi rispondere delle colpe dei nostri padri - a noi tocca solo riconoscere la verità storica e lottare affinché il male non prevalga nella nostra vita - ... quindi: se voi sapete dimostrare che tutti i santi, e i profeti, e i martiri, e i maestri, e i padri, di questi 2000 anni di fede cattolica, sono inferiori ai vostri capi e maestri, allora avete ragione voi ... ma se i vostri capi e maestri - come è evidente che sia - sono inferiori ai nostri martiri e santi e mistici e dottori perché quindi continuate a criticare accusare e condannare i fedeli traditi da alcuni capi corrotti? ... invidia forse?... o semplice conformismo alle calunnie del diavolo, che attacca e odia, con tutte le sue forze, l'unica vera Chiesa fondata da Gesù Cristo sui suoi 12 Apostoli con a capo Pietro? ... rdv

    RispondiElimina
  12. Niente sarà come prima, frase stranissima da dirsi ad inizio di questa provvidenziale epidemia che una manina ha scambiato con l'altra pericolosa che è finita all'adrenocromo, il cui laboratorio è vicino all'altro, sempre a Wulan con fauci, oms e varie cabale hillariane. Non si torna indietro, vero, i demolitori che hanno sostituito ontologicamente non vogliono ciò, significa far risplendere la Chiesa eclissata. Chi mette mano all'aratro e poi si volge indietro non è degno di Me, e qui i post conciliari si sono in modo lampante voltati indietro al paganesimo per cui non vogliono e molti non torneranno indietro, finiranno male per il peccato contro lo spirito Santo che non è perdonato né qua né dopo. Cosciente e voluto. Semplicemente la Chiesa va avanti e sta tornando a brillare con mons.Viganò, con questa Suora e con altri che stanno prendendo posizione a favore del Cristo contro l'anticristo ormai smascherato. 1958, urge ripartire da là. Che poi Bergoglio non faccia parte della Chiesa è lampante, e non solo lui

    RispondiElimina

  13. Refuso.
    C'è un errore di stampa nella frase: primum vivere deinde philosophare.
    L'infinito del verbo è con la - i : philosophari. Si tratta di un verbo
    deponente, cosiddetto.

    RispondiElimina
  14. E' nata così la vocazione domenicana. quando il padre Domenico si accorse della abissale ignoranza degli eretici contro la Chiesa. Capì che l'ignoranza è una gravissima malattia. soprattutto l'ignoranza delle cose divine. E la vera ignoranza non sta tanto nel non sapere materialmente le cose quanto nel saperle solo ideologicamente, senza un senso del reale.

    RispondiElimina
  15. "...Capì che l'ignoranza è una gravissima malattia... E la vera ignoranza non sta tanto nel non sapere materialmente le cose quanto nel saperle solo ideologicamente, senza un senso del reale."

    Da anni il sapere, dall'asilo al master e oltre, è solo ideologico. Il senso del reale si è perso piano piano dall'inizio dell'epoca moderna.

    RispondiElimina
  16. Per Anonimo 31 Maggio, 23.44

    Non appartengono a logge massoniche? Cosa ne sappiamo?
    La cosa che mi ha scandalizzato più di tutte ed anche aperto gli occhi su Bergoglio - Francesco fu ed è la foto del suo incontro con Macron.
    Quel buffetto che Macron dà sulla guancia di Bergoglio.
    Un Capo di Stato saluta così un Papa?
    Solo chi si conosce bene per altre appartenenze e frequentazioni può salutare così.
    E solo se è un superiore che saluta un inferiore.
    E lui che ride felice.
    Posso giustificare il baciamano ai Rockefeller in nome dell'olocausto,
    posso giustificare il bacio delle scarpe ai Capi di Stato firmatari della pace in Africa,
    posso giustificare l'inginocchiarsi a ricevere la benedizione di pastori protestanti in segno (errato) di rispetto,
    ma in quel buffetto di Macron c'è tutto, c'è un'appartenenza ed una promiscuità.

    RispondiElimina
  17. Vi segnalo questo video, Si tratta della professione religiosa di alcuni frati francescani dell'Immacolata a Roma Boccea ad opera del Kommissario Sabino Ardito, in particolare dal minuto 1.41.00, potrete ascoltare novità su quella famiglia religiosa e scandalose affermazioni sulla transustanziazione nonché sull'obbedienza al Papa. E' sorprendente.
    https://www.youtube.com/watch?v=zzgswbiujOA#

    RispondiElimina
  18. @ Ireneo: mi scuso per i refusi dovuti alla cocciutaggine dello smartphone (o, meglio, dei suoi programmatori...). Spiace dover concludere che sono tutti dalla stessa parte, la parte dell'eterno perdente, il diavolo, anche se li illude di divenire protagonisti della storia, padroni del mondo in suo nome e per suo conto. Hanno scelto la strada più comoda, sicura e gratificante (umanamente parlando), rinunciando a percorrere la strada stretta e tortuosa che conduce però alle porte del Paradiso. Ma, come ha detto a quella signora con il figlio disabile, "papa Francesco" pensa di incontrarla giù, all'inferno..., sicuramente in buona compagnia, tra prelati e politici massoni saranno in buona e numerosa compagnia; he sì, laggiù ci sono molti posti, molti di più di quelli preparati Lassù, dato che la maggior parte dell'umanità sceglie il Nemico vanificando così il Sacrificio del Figlio di Dio per la redenzione dell'umanità. Vien da sorridere a pensare all'ostinazione cocciuta con cui i preti modernisti difendono il "pro omnibus" conciliare, rifiutando il "pro multis" pronunciato da Cristo stesso.Accecati, totalmente accecati, anche se in buona fede (ne ho fatto personalmente esperienza con un prete mio amico, ultraottantenne, e quindi catechizzato col Catechismo di S. Pio X: come avrà fatto a invecchiare con tanta cecità? mysterium iniquitatis...)

    RispondiElimina
  19. Meno male che i FI rimasti fedeli ci sono e non sono pochi....

    RispondiElimina
  20. Poveretto... s'e' fatto l'autoritratto !
    Una preghiera per questo poveretto .
    Cerchiamo di piangere per lui..

    RispondiElimina
  21. Anche io vedo e, ormai da molto tempo, l'avvicinarsi di periodi molto cupi (o luminosi?) per i Cristiani veri e cioè non scoloriti dalla religione del mondo e dai suoi idoli. Anzi i tempi credo che abbiano preso una grandissima velocità. Quindi siamo negli ultimi tempi e non mi dilungherò oltre su ciò.
    Quello che invece mi preme fare osservare è che abbiamo avuto un piccolo, tenue assaggio recentemente con il divieto di celebrazione delle Sante Messe ecc., di quello che ancora succederà in futuro in modo più pesante.
    La mia domanda è questa: Chi riunirà le pecore disperse magari dall'improvvisa chiusura delle Chiese o altro provvedimento inaspettato? Quali modi avremo per riunirci, pregare e "combattere", ben consapevoli che in seno alla Chiesa insistono due Chiese, quella cattolica e un'altra con reminiscenze cattoliche ma intrisa di elementi completamente estranei e contrastanti con la stessa?
    Se non ci prepareremo a questa evenienza sarà molto duro sopravvivere. Mi piacerebbe pensare che già ci stiamo preparando ma so che non è così.

    RispondiElimina
  22. Vedi Lia, il problema principale consiste nella nostra autodeterminazione e mi spiego.
    Nella preghiera è normale chiedere a Dio che faccia qualcosa o che noi riusciamo a farlo.
    Questo fare risponde a ciò che desideriamo, reputandolo buono in piena coscienza.
    L'autodeterminazione è ciò che in coscienza definisce il meglio da farsi potendo scegliere.
    Come hai scritto, è probabile che ci si avvii a un tempo in cui la nostra scelta si riduce.
    A questo punto le cose si mettono davvero male, a meno che...
    A meno che preghiamo di saper offrire questa impossibilità di scegliere.
    Esagerando (non arrivando a tanto) si configurerebbe la condizione di Gesù al Getsemani.
    Senza esagerare, ma richiedendo comunque molto coraggio, da "liberi" si diventa schiavi.
    Schiavi di chi? Di Gesù per mezzo di Maria, suggerisce S. Luigi Maria Grignion de Montfort.
    O in totale abbandono: "O Gesù mi abbandono a te. Prendi tu il comando" (Don Dolindo).
    Ecco: stiamo avviandoci a un'occasione di abbandono e di schiavitù d'amore.
    A quel punto la Provvidenza agirà oltre i nostri desideri e oltre le nostre misure.
    Il problema, a ben vedere, è soprattutto di chi pensa di aver vinto, secondo il mondo.
    Lì arriveranno le delusioni, in particolare la disillusione di poter fare a meno di Dio.

    RispondiElimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo l'approvazione di uno dei moderatori del blog.